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GLOSSARIO DELLA SCUOLA

Accordo di rete
È un accordo che si realizza tra istituzioni scolastiche e non. L’accordo, la cui documentazione viene depositata
presso le segreterie delle scuole interessate, individua le finalità dell’accordo, le competenze e i poteri dell’organo
responsabile della gestione.

Action plan
Serie di attività programmate che indicano “cosa” deve essere attuato, entro “ quando” tale attività deve essere
completata e “chi” ne è il responsabile. In inglese si usa il termine “3 W”, ovvero “What”, “When”, “Who”.

Adattamento del calendario scolastico


Possibilità offerta alle scuola di adattare il calendario scolastico alle esigenze degli utenti e del territorio in cui opera.
Lo delibera il Consiglio di Istituto su proposta del Collegio docenti.

AEDE / Associazione Europea Degli Educatori


L’Associazione Europea degli Educatori (Association Européenne des Enseignants), fondata a Parigi nel 1956, è
un’organizzazione che promuove la comprensione delle questioni europee tra gli educatori in tutti gli Stati membri.

AFAM / Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica


Sotto la denominazione “Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica” sono ricomprese: le Accademie di belle arti;
l’Accademia Nazionale di Danza; l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica; gli Istituti superiori per le industrie
artistiche (ISIA); i Conservatori di musica; gli Istituti musicali pareggiati.

AGe / Associazione italiana Genitori


Le associazioni AGe raccolgono gruppi di genitori che, ispirandosi ai valori della Costituzione italiana, alle
Dichiarazioni internazionali dei Diritti dell’Uomo e del Fanciullo e all’etic a cristiana, intendono partecipare alla vita
scolastica e sociale per fare della famiglia un soggetto polit ico. L’AGe opera prevalentemente nella formazione dei
genitori, negli organismi di partecipazione scolastica, nelle politiche della famiglia, dei media, dell’educazione.

AGeSC
Acronimo di Associazione Genitori Scuole Cattoliche.

AGIDAE
Acronimo di Associazione Gestori Istituti scolastici Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica.

AIB
Acronimo di Associazione Italiana Biblioteche.

AIMC / Associazione Italiana Maestri Cattolici


Associazione professionale che riunisce docenti, dirigenti ed ispettori della scuola dell’infanzia e di base, nata nel 1945
e presente su tutto il territorio nazionale.

Alternanza scuola-lavoro
È una delle modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dell’istruzione sia nel parallelo
sistema dell’istruzione e della formazione professionale, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base,
l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno
di età possono svolgere parte della formazione attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro. Essi sono
progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite
convenzioni con le imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza, con le camere di commercio, industria,
artigianato e agricoltura, con gli enti pubblici e privati, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento
in situazione lavo- rativa. Queste attività non costituiscono rapporto individuale di lavoro.

Ampliamento dell’offerta formativa


Proposta didattico/educativa con la quale le scuole, nell’ambito della sperimentazione dell’autonomia, offrono ai propri
utenti occasioni formative non previste nei programmi minis teriali.
Analisi approfondita
È l’analisi di secondo livello che si applica ad aree particolari individuate come critiche dal check-up di primo livello.
Viene condotta utilizzando strumenti di rilevazione ed elaborazione di dati (questionari, interviste, griglie di raccolta
dati, 7 strumenti della QT, in particolare diagramma causa-effetto, diagramma a colonne, diagramma di Pareto e
diagramma di dispersione-correlazione). Dalle risultanze emerge il quadro del fenomeno, a partire dal quale appaiono
ragionevoli le scelte di progetto.

ANAC / Autorità Nazionale Anticorruzione


L’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (ANAC) ha
assunto le competenze già dell'Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP). La legge
n. 190/2012 ha individuato la Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni
pubbliche (CiVIT) quale Autorità nazionale anticorruzione. L’ANAC rappresenta lo strumento per attuare strategie di
prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità all’interno della pubblica amministrazione.

ANDiS / Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici


Costituita nel 1988, è l’associazione professionale dei dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado. Persegue,
fra i propri scopi istituzionali, obiettivi di promozione, sviluppo, progresso della scuola statale e si propone di
rappresentare gli interessi legittimi e le esigenze professionali dei propri iscritti.

ANINSEI / Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione


È stata costituita il 21 aprile 1947 con lo scopo di dare vita ad un organismo che operasse a tutela della scuola libera a
gestione laica.

ANP / Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità nella scuola


L’Associazione: rappresenta la categoria dei dirigenti e delle alte professionalità della scuola in ogni sede e ad ogni
livello; ne tutela gli interessi morali ed economici; promuove iniziative atte a migliorare la loro professionalità; favorisce,
progetta ed organiz za la loro formazione; presenta ad ogni livello di rappresentanza elettiva proprie liste di candidati;
partecipa a similari realtà associative internazionali (ESHA); garantisce l’elaborazione e la diffusione della cultura
professionale; costituisce la sede d’incontro e di studio fra tutti gli orientamenti culturali e politici. È stata costituita nel
1987.

ANSAS / Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica


L’Agenzia, istituita con la legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006), era subentrata all’Indire e agli Irre regionali.
Tuttavia, la legge n. 111/2012, art. 19, ha nuovamente ripristinato l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione
e ricerca educativa (Indire), quale ente di ricerca con autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale, amministrativa e
regolamentare, articolandolo in tre nuclei territoriali. Di conseguenza, è stata contestualmente soppressa l’Agenzia
Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ANSAS).

ANVUR / Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca


Con il D.P.R. 21-2-2008, n. 64, è stato emanato il regolamento che istituisce l’ANVUR (Agenzia nazionale di
valutazione del sistema universitario e della ricerca) definendone struttura e funzionamento. In particolare, l’ANVUR
definisce “i criteri e i parametri per la valutazione periodica delle strutture didattiche universitarie e delle strutture di
ricerca delle università e degli enti di ricerca” anche allo scopo di individuare le eccellenze italiane e strutture ad
elevati standard qualitativi cui destinare incentivi e premi.

ARAN / Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle pubbliche amministrazioni


L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN), è l’agenzia che rappresenta
legalmente la pubblica amministrazione nella contrattazione collettiva nazionale dei comparti del pubblico impiego, ai
sensi degli artt. 40 e sgg. del D.Lgs. n. 165/2001. L’ARAN ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è soggetta al
potere di indirizzo esercitato dalle pubbliche amministrazioni che a tal fine danno vita a comitati di settore.

Articolazionemodulare dei gruppi di alunni


La flessibilità, prevista dal Regolamento dell’autonomia scolastica, permette di costituire gruppi di alunni che, senza
pregiudicare la funzione della classe come gruppo stabile di riferimento, consentano di dare risposte efficaci sia alle
esigenze di recupero degli allievi più deboli sia alle attese di arricchimento culturale e di promozione delle eccellenze.

Articolazione modulare dei tempi di insegnamento


Uno degli aspetti fondamentali della “flessibilità” prevista dal Regolamento dell’autonomia scolastica riguarda il modo
di organizzare il tempo dell’insegnamento per renderlo più vicino ai ritmi dell’apprendimento.
AT / Assistente Tecnico
L’assistente tecnico lavora come dipendente all’interno degli istituti di istruzione superiore a carattere tecnico
professionale ed è inquadrato nell’ambito del personale ATA.

ATA / Personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario


Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali,
operative e di sorveglianza connesse all’attività delle istituzioni scolastiche, in rapporto di collaborazione con il
dirigente scolastico e con il personale docente. I compiti del personale ATA sono costituiti: dalle attività e mansioni
espressamente previste dall’area di appartenenza; dagli incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell’ambito
dei profili professionali, comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori, e dallo svolgimento di compiti di particolare
responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del Piano dell’offerta formativa.

ATP
Acronimo di Ambito territoriale per la Provincia. In passato era qualificato come Provveditorato agli Studi; oggi è
articolazione territoriale dell’Ufficio scolastico regionale.

Autoanalisi di istituto / Autovalutazione


È il processo di analisi del proprio operato con cui le scuole misurano livelli di competenza, di efficienza e di efficacia
raggiunti in riferimento a standard di apprendimento indicati a livello nazionale.

Autocertificazione
Sistema che impegna enti e aziende a rispettare gli standard qualitativi dei propri prodotti e servizi, attivando processi
di produzione e controllo. L’autocertificazione impegna a lavorare concordando gli standard con i clienti.

Autodiagnosi
Metodo di lavoro che permette di definire i punti critici delle attività e dei processi di produzione. L’autodiagnosi
consiste nell’analisi di input e output in rapporto alla soddisfazione delle esigenze dei clienti.

Autonomia scolastica
Termine che designa la possibilità offerta alle singole istituzioni scolastiche di organizzarsi autonomamente per
realizzare una offerta formativa adeguata al territorio in cui sono collocate, tenendo conto anche delle esigenze delle
famiglie e degli studenti. È regolata dal D.P.R. n. 275 del 1999. 457

Benchmarking
Processo di analisi delle prestazioni della propria organizzazione e dei processi organizzativi che le realizzano e di
confronto con le prestazioni e le prassi di altre organizzazioni ritenute eccellenti appartenenti sia al medesimo settore
(Best in class) sia ad altri. L’attività di benchmarking è rivolta quindi alla ricerca e all’applicazione delle migliori procedure
organizzative ed operative (best practice) presenti, con l’obiettivo di raggiungere prestazioni superiori e di conseguenza
risultati migliori.

BES / Bisogni Educativi Speciali


I Bisogni Educativi Speciali si manifestano come disturbi dell’apprendimento, difficoltà psicologiche, comportamentali e
relazionali, svantaggio sociale, differenze linguistiche e culturali ecc.. La gestione didattica degli alunni con BES è
regolata dalla Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012.

Brainstorming
Tecnica che favorisce la produzione di idee da parte di un gruppo, consentendo ad ogni elemento di esprimere tutto
ciò che pensa, valorizzandone quindi la creatività. In ciascuna sessione di brainstorming, dopo l’esposizione
dell’argomento da parte del capogruppo, vengono concessi 5-10 minuti in cui ogni partecipante annota ogni idea che
gli viene in mente. In seguito a turno ciascun individuo espone la prima delle proprie idee fino ad esaurirle tutte
attraverso numerose rotazioni. Elemento peculiare è il fatto che nessuna idea, mentre viene esposta, può essere
considerata giusta o sbagliata, in quanto in questa fase non è consentito esprimere giudizi critici su quello che viene
detto (deriva dall’inglese, storming = tempesta e brain = cervelli).

Breakthrough
Il termine indica un cambiamento rapido, di rottura con la tradizione, per conseguire risultati di prodotto e di processo
di livello più elevato rispetto al passato.
Business Process Management
Sistema di conduzione aziendale che vede l’azienda organizzata non più per funzioni, ma per processi. Tale approccio
si giustifica con la necessità di unificare diverse attività in funzione di un obiettivo comune: la soddisfazione del cliente
finale dell’organizzazione, in quanto solo ciò che è visibile e percepito da questi apporta valore aggiunto. La gestione
per processi pone l’accento sull’efficienza del processo e la sua flessibilità (intesa come adattamento rapido e a basso
costo ai mutamenti ambientali). Essa comporta inoltre un cambiamento organizzativo: la tradizionale cult ura
gerarchico-funzionale, basata sulla mansione, lascia spazio ad un’organizzazione per risultati, dove l’aggregazione per
competenze prevale sull’appartenenza funzionale. Emerge quindi la necessità di una nuova figura organizzativa: il
responsabile di processo (process owner) cioè colui che opera trasversalmente rispetto alle funzioni tradizionali e
presiede alle attività di miglioramento delle prestazioni del processo.

Carta dei servizi scolastici


La Carta dei servizi scolastici è adottata dal Consiglio di circolo o di istituto, che a tal fine acquisisce preventivamente il
parere del collegio dei docenti: tale parere è vincolante per gli aspetti pedagogico-didattici. Essa, collocandosi in
un’ottica di trasparenza e di responsabilizzazione della scuola nei confronti degli studenti, dei genitori e degli
organismi esterni, regola alcuni aspetti importanti della vita scolastica: l’organizzazione dei servizi amministrativi in
relazione al pubblic o; i rapporti tra la scuola e le famiglie degli alunni; la documentazione, la pubblicità degli atti, il
diritto di accesso ai documenti amministrativi; la procedura dei reclami; la sic urezza e la privacy. È stata prevista dal
D.P.C.M. (decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri) del 7 giugno 1995, che ha impartito alle scuole le
indicazioni per l’elaborazione e l’adozione della “Carta dei servizi della scuola”, allegandovi lo “Schema generale di
riferimento” per la sua costruzione.

Causa-effetto (diagramma)
Rappresentazione grafica che consente di evidenziare il grado di importanza delle varie cause che determinano un
problema. Una volta individuate le varie cause relative ad un determinato effetto, esse vengono analizzate
successivamente come effetti di altre cause, sino ad ottenere uno schema di dettaglio sufficiente per inquadrare il
problema affrontato.

CCNI / Contratto Collettivo Nazionale Integrativo


Acronimo di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo, il CCNI attua punti specifici previsti dal più generale Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro. La materia è regolata dall’art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001, il Testo unico del pubblico
impiego.

CCNL / Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro


Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, sottoscritto dall’ARAN e dalle organizzazioni sindacali, regola le materie
relative al rapporto di lavoro ed alle relazioni sindacali per ciascuno dei comparti del pubblico impiego. La materia è
regolata dall’art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001, il Testo unico del pubblico impiego.

CCNQ / Contratto Collettivo Nazionale Quadro


Il Contratto Collettivo Nazionale Quadro ha la funzione di regolare una determinata materia in modo uniforme nei
differenti comparti del pubblico impiego, come ad esempio l’elezione della Rappresentanza sindacale unitaria (RSU).
Stipulato tra l'Aran e le organiz zazioni rappresentative, non ha periodicità fissa.

CED / Centro Elaborazione Dati


Il Centro Elaborazione Dati (CED) è l’unità organizzativa che coordina e mantiene le apparecchiature ed i servizi di
gestione dei dati. Presente sia all’interno delle aziende che della Pubblica Amministrazione, ha sostituito l’ufficio, ormai
passato nella storia dell’informatica, conosciuto con il nome di Centro Meccanografico.

Certificazione
Attestazione di competenze acquisit e non in termini generali, ma in riferimento a specifiche abilità e prestazioni,
rilasciata da appositi istituti di vigilanza e controllo relativa al raggiungimento di standard di qualità definiti a livello
internazionale.

Check-up
Analisi di primo livello che investe tutte le fasi del processo di erogazione del servizio. Viene condotto attraverso un
brainstorming guidato che ha lo scopo di individuare i principali punti di forza e di debolezza dell’organizzazione.
Dall’analisi dei punti di nonqualità in prospettiva sistemica (tenendo quindi conto delle interazioni) emergono le aree
problematiche su cui applicare successivamente l’analisi approfondita. Il prodotto finale è la mappa di Q e nQ
dell’istituto, concretamente la scheda dei punti di forza e di debolezza.
CII / Contratto Integrativo di Istituto
Il Contratto Integrativo di Istituto è la conclusione della contrattazione decentrata al livello di ogni istituzione scolastica
autonoma. Le materie sono quelle indicate dall’art. 6 del CCNL scuola; con l’entrata in vigore del decreto Brunetta
(D.Lgs. n. 150/2009, art. 54), ne sono state escluse quelle attinenti all'organizzazione degli uffici nonché quelle
afferenti alle prerogative dirigenziali. La parte pubblica è rappresentata dal dirigente scolastico; la parte sindacale è
costituita dalla Rappresentanza sindacale unitaria (RSU), assistit a (eventualmente) dalle organizzazioni sindacali
territoriali.

Cinque “perché”
Terminologia di origine giapponese che, al fine di arrivare alle vera radice e causa originaria di un problema,
suggerisce di chiedersi ripetutamente il “perché” esiste un problema, al fine di evitare di fermarsi al primo elemento
individuato e considerato quale causa prima. È uno strumento di diagnosi utilizzato per la ricerca, in presenza di
un’anomalia (successo o insuccesso sia di prodotto che di processo) delle cause “primarie”, consolidando (o
rimuovendo) le quali, si ha una maggiore probabilità di consolidare (o rimuovere) l’anomalia.

Cinque W e due H
Espressione inglese che ricorda a chi sta lavorando alla soluzione di un problema di trovare una risposta alle
domande Who, What, When, Where, Why, How, How much.

Cliente
Qualsiasi soggetto che risulti coinvolto o sia utente dei processi e dei risultati di una organizzazione, in quanto
destinatario di questi ultimi. La norma UNI EN ISO 9000-I definisce cliente “colui che riceve un prodotto da un
fornitore”. Cliente esterno è il cliente finale, ovvero la persona che compera il prodotto o il servizio finale dell’azienda.
Cliente interno è - all’interno di un’azienda - il soggetto o l’ente che sta a valle e che riceve il servizio, l’informazione o il
semilavorato di chi sta a monte (suo fornitore).

CNPI / Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione


Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, formato da 74 componenti, è stato istituito dai decreti delegati del
1974 per svolgere, tra le altre, le funzioni di formulare proposte ed esprimere pareri obbligatori in ordine alla
promozione della sperimentazione e della innovazione sul piano nazionale e locale; di esprimere pareri su proposte o
disegni di legge e in genere in materia legislativa e normativa attinente alla pubblic a istruzione. In attesa della riforma
degli organi collegiali della scuola prevista dal D.Lgs. 30 giugno 1999, n. 233, sono state disposte successive
proroghe del funzionamento del CNPI, l’ultima cessata alla data del 1°gennaio 2013. Da allora si sono aperti vari
contenziosi sulla legittimità di atti del MIUR emanati in assenza dei prescritti pareri, che vanno obbligatoriamente
acquisiti, anche se sono vincolanti solo in casi specifici. In sede di conversione in legge del decreto legge n. 90/2014 è
stato introdotto l'art. 23 quinquies, il quale fa “salvi” gli atti e i provvedimenti del MIUR adottati in assenza del prescritto
parere del CNPI e fissa al 30 settembre 2015 (così dopo il D.L. 192/2014) il termine per indire le elezioni del Consiglio
Superiore della Pubblica Istruzione. Ci sono dubbi sulla validità di una norma con effetto retroattivo.

Collaboratori del dirigente scolastico


Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative, il dirigente si avvale di docenti da lui individuati
sulla base di un rapporto fiduciario: ad essi delega specifici compiti. Va tenuta presente la distinzione fra i collaboratori
del dirigente scolastico, la cui scelta discende dalla responsabilità del capo d’istituto, e i docenti con funzioni
strumentali, individuati dal collegio dei docenti: i primi possono avere solo deleghe organizzative e amministrative, i
secondi operano per l’attuazione di specifiche aree del POF. Relativamente al numero dei collaboratori, il CCNL per il
quadriennio 2002-2005 (art. 30 bis) li ha limitati a due. Tuttavia, il contratto integrativo d'istituto, in presenza di
motivate necessità (ad es. istituto scolastico su più plessi o sedi staccate), può autorizzare il dirigente ad assegnare
incarichi di collaborazione ad ulteriori docenti determinandone il compenso a carico del Fondo dell’istituzione
scolastica.

Collegio dei docenti


Composto da tutto il personale insegnante di ruolo e non di ruolo in servizio alla data di convocazione, il collegio dei
docenti è un organo collegiale annuale: quindi decade e si rinnova ad ogni inizio di anno scolastico, con la necessità
quindi di rinnovare, almeno per formale riconferma, i propri atti essenziali dell’anno precedente. Ha potere deliberante
in una serie di materie e proponente in altre; in via residuale è corpo elettorale. Le materie in cui è deliberante sono
anzitutto: la programmazione educativa e didattica, la valutazione periodica dell’andamento complessivo dell’azione
didattica, l’adozione dei libri di testo, la promozione di iniziative di sperimentazione e di aggiornamento per gli
insegnanti. In altri ambiti è chiamato a formulare proposte al dirigente scolastico: formazione e composizione delle
classi, assegnazione ad esse dei docenti, formulazione dell’orario delle lezioni. È collegio elettorale quando elegge i
docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del servizio del personale docente e quando designa i docenti
responsabili delle funzioni strumentali al Piano dell’offerta formativa.

Comitato per la Valutazione del Servizio dei Docenti


Il Comitato ha il compito di valutare l’anno di
prova/formazione dei docenti, esprimendo il
parere sulla loro conferma in ruolo; oppure
proponendone il rinvio nel caso di carenze
sanabili o la dispensa dal servizio nel caso di
incapacità all’esercizio della funzione docente.
Presieduto dalDirigente Scolastico, è composto
da tre docenti due eletti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio d’istituto, inoltre fa parte un genitore eletto dal
consiglio d’istituto e un alunno per le scuole secondarie di secondo grado e un membro esterno

Competenza
È l’intreccio di conoscenze e abilità e/o capacità, ovvero di “sapere” e di “saper fare”.

Comunicazione
Processo di trasferimento di informazioni tra persone e gruppi. Rappresenta uno dei pilastri della Qualità Totale perché
permette il coinvolgimento di tutti i dipendenti nei processi di miglioramento. Un perfezionamento del processo di
comunicazione consente una migliore capacità di rispondere alle richieste dei clienti. Dal punto di vista tecnico, la
comunicazione è un’attività in cui ci sono: un emittente che trasmette un messaggio, un destinatario che lo riceve, un
messaggio di ritorno come risposta. La comunicazione avviene solo quando il destinatario, dopo aver ricevuto il
messaggio, trasmette a sua volta una risposta (feedback ). La comunicazione quindi è un processo a due vie: andata e
ritorno del messaggio.

Consigli di intersezione, di interclasse e di classe


Con la dizione di consigli di intersezione nella scuola dell’infanzia, di interclasse nella scuola primaria, di classe nella
scuola secondaria, si intendono le riunioni degli insegnanti che li compongono, integrati, in specifici momenti, dai
genitori e dagli studenti (nella scuola secondaria di secondo grado) eletti quali rappresentanti. Essi si riuniscono
secondo due diverse modalità: a) con la sola presenza dei docenti; b) con la presenza dei docenti e dei rappresentanti
dei genitori e degli studenti.

Consiglio di circolo o istituto


Il consiglio di circolo o istituto è composto dal dirigente scolastico, membro di diritto, nonché da rappresentanti del
personale docente e non docente; rappresentanti dei genitori degli alunni; nella scuola superiore, rappresentanti degli
studenti. Queste rappresentanze sono elette per la durata di tre anni tramite elezioni generali delle rispettive
componenti indette dal dirigente scolastico. Il consiglio di istituto è l’organo di indirizzo e di regolamentazione della
scuola e, insieme, luogo di formazione della volontà collettiva dell’istituzione scolastica, espressa dalle sue
componenti: famiglie e studenti, personale della scuola. Esercita le funzioni di indirizzo politicoamministrativo, mentre
al dirigente scolastico spetta la gestione della scuola e del personale.

Consulta degli studenti


La consulta provinciale degli studenti (CPS) è un organismo istituzionale di rappresentanza studentesca su base
provinciale. È composta da due studenti eletti per ogni istituto secondario superiore della provincia. Le CPS hanno una
sede messa a disposizione dal Provveditore agli studi e dispongono di fondi propri.

Core curriculum o curricolo nazionale


È costituito dalle discipline e attività con il relativo monte ore annuale, definite (a norma dell’art. 205 del D.Lgs. n. 297
del 16 aprile 1994) dal Ministro dell’Istruzione, sentito il parere del CNPI, previo parere delle competenti commissioni
parlamentari per i diversi tipi e indirizzi di studio (art. 8, D.P.R. n. 275/1999).

CPIA / Centro provinciale per l'istruzione degli adulti


Il processo di ridefinizione dell'Istruzione degli Adulti fu avviato con il D.M. 25 ottobre 2007, tramite il quale furono
definiti i criteri generali per il conferimento dell'autonomia ai “Centri provinciali per l'istruzione degli adulti”. Fu poi
emanato nel 2012 il “Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo didattico dei
Centri d'istruzione per gli adult i, ivi compresi i corsi serali”. Tali Centri (CPIA), normalmente su base provinciale,
riconducono ad unità organizzativa e funzionale una serie diversificata di iniziative sparse nel territorio: corsi serali,
centri territoriali permanenti (CTP) , centri EDA, scuole carcerarie ecc.. Essi sono articolati in rete provinciale, hanno
una sede centrale e dei punti di erogazione del servizio, un proprio organico (cosiddetto “organico funzionale”) e propri
organi collegiali, questi ultimi adattati alla specificità dell’utenza: le rappresentanze dei genitori nel consiglio d’istituto e
nella giunta esecutiva sono sostituite dalle rappresentanze degli studenti; del consiglio di classe, oltre ai docenti, fanno
parte tre rappresentanti degli studenti.

Credito formativo
È la competenza certificata raggiunta in una disciplina, in una attività o in tematiche trasversali, anche al di fuori del
percorso scolastico. Il credito formativo può essere speso all’interno del percorso scolastico, nei passaggi da un
indirizzo all’altro e nei percorsi integrati tra i diversi sistemi formativi.

CRI / Consiglio Regionale dell’Istruzione


È previsto dal D.Lgs. 30 giugno 1999, n. 233, nell’ambito della riforma degli organi collegiali della scuola (cui non è
ancora stata data attuazione), quale organo operante a livello locale. Dura in carica tre anni ed ha competenze
consultive e di supporto all’amministrazione a livello regionale. Esso esprime pareri obbligatori in materia di autonomia
delle istituzioni scolastiche, di attuazione delle innovazioni ordinamentali, di distribuzione dell’offerta formativa e di
integrazione tra istruzione e formazione professionale, di educazione permanente, di politiche compensative con
particolare riferimento all’obbligo formativo e al diritto allo studio, di reclutamento e mobilità del personale, di
attuazione degli organici funzionali di istituto. Il consiglio esprime all’organo competente parere obbligatorio sui
provvedimenti relativi al personale docente per i quali la disciplina sullo stato giuridico preveda il parere di un organo
collegiale a tutela della libertà di insegnamento.

CSL / Consiglio Scolastico Locale


È previsto dal D.Lgs. 30 giugno 1999, n. 233, nell’ambito della riforma degli organi collegiali della scuola, quale organo
operante a livello locale. I Consigli Scolastici Locali, che nelle intenzioni dovranno sostituire i Consigli Scolastic i
Distrettuali e Provinciali, vanno istituiti in corrispondenza delle articolazioni territoriali dell’amministrazione periferica,
previa intesa con le Regioni e gli enti locali. I Consigli Scolastici Locali durano in carica tre anni. Essi hanno
competenze consultive e propositive nei confronti dell’amministrazione scolastica periferica e delle istituzioni
scolastiche autonome in merito all’attuazione dell’autonomia, all’organizzazione scolastica sul territorio di riferimento,
all’ediliz ia scolastica, alla circolazione delle informazioni sul territorio, alle reti di scuole, all’informatizzazione, alla
distribuzione dell’offerta formativa, all’educazione permanente, all’orientamento, alla continuit à tra i vari cicli
dell’istruzione, all’integrazione degli alunni con handicap, all’attuazione del diritto allo studio, all’adempimento
dell’obbligo di istruzione e formazione, al monitoraggio dei bisogni formativi sul territorio, al censimento delle
opportunità culturali e sportive offerte ai giovani.

CSP / Consiglio Scolastico Provinciale


Il Consiglio Scolastico Provinciale è un organo collegiale che rappresenta il punto di contatto tra chi vive all’interno del
mondo scolastico vero e proprio, i referenti polit ici e is tituzionali e la comunit à territoriale ed economica di riferimento. I
compiti del consiglio scolastico sono numerosi e per brevità si possono così sintetizzare: esprime pareri riguardo
all’istituzione e soppressione di scuole e sui piani di sviluppo e di distribuzione territoriale delle istituzioni scolastiche;
esprime pareri sugli obiettivi formativi generali del sistema scolastico provinciale, sui programmi ed orari, sulle materie
di insegnamento e loro raggruppamento, sui titoli finali, sulla promozione della sperimentazione, sulle innovazioni
didattiche, sul calendario scolastico, nonché sugli orientamenti dell’attività educativa per le scuole materne; esercita le
funzioni previste dalle leggi vigenti in ordine allo stato giuridico ed economico del personale insegnante; indica i criteri
generali ed esprime pareri in ordine all’attuazione delle iniziative extra e parascolastiche, comprese le iniziative
connesse con la promozione dello sport scolastico; formula proposte per il coordinamento delle iniziative in materia di
adempimento dell’obbligo scolastico e di attuazione del diritto allo studio; si esprime in ordine ad ogni altro argomento
devoluto alla sua competenza da leggi o regolamenti provinciali. Gli attuali Consigli Scolastici Provinciali sono ancora
in carica in quanto prorogati nelle loro funzioni in attesa che venga data attuazione alla riforma degli organi collegiali
della scuola prevista dal D.Lgs. 30 giugno 1999, n. 233 e vengano definiti i nuovi ambiti territoriali di quelli che il citato
decreto denomina Consigli Scolastici Locali.

CSPI / Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione


È previsto dal D.Lgs. 30 giugno 1999, n. 233, nell’ambito della riforma degli organi collegiali territoriali della scuola,
quale organo operante a livello centrale in luogo del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI). Il Consiglio
Superiore della Pubblica Istruzione è organo di garanzia dell’unit arietà del sistema nazionale dell’istruzione e di
supporto tecnico-scientifico per l’esercizio delle funzioni di Governo nelle materie di sua competenza. È stato fissato al
30 settembre 2015 il termine per indire le prime elezioni del CSPI.
CTP / Centro Territoriale Permanente per l’educazione degli adulti
Il Centro Territoriale Permanente è un servizio per i cittadini italiani o stranieri: ha come compito principale il diffondere
l’istruzione di base e la cultura nelle loro forme più differenziate. I CTP sono sparsi su tutto il territorio nazionale,
forniscono corsi differenti e l’offerta di formazione e aggiornamento culturale è vasta. A seguit o del Regolamento
emanato nel 2012, la gestione dei CTP è stata ricondotta ai CPIA.

CTRH
Acronimo di Centri Territoriali Risorse per l’Handicap.

Curricolo
È il piano di studi proprio di ogni scuola. Nel rispetto del monte ore stabilito a livello nazionale, ogni istituzione
scolastica definisce il quadro unitario in cui sono indic ate le discipline e le attività fondamentali definite a livello
nazionale e quelle definite a livello locale, da essa liberamente scelte. Devono essere indicati anche i limiti di
flessibilità per realizzare compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale del curricolo (art. 8, D.P.R. n.
275/1999).

Curricolo opzionale o locale


È la parte del curric olo obbligatorio, che comprende le discipline e le attività liberamente scelte dalla scuola, all’interno
del Piano dell’Offerta Formativa, per i propri alunni.

Curricolo obbligatorio
Nel POF, le istituzioni scolastic he determinano il curricolo obbligatorio per i propri alunni, che è composto dalla quota
definita a livello nazionale, nonché dalla quota loro ris ervata che comprende le discipline e le attività da loro scelte
liberamente.

Debito formativo
È la differenza che si registra tra la competenza attesa in un momento prefissato del percorso scolastico e la
competenza effettivamente conseguita. Tempi emodi per compensare tale differenza sono stabiliti dalle singole
istituzioni scolastiche ed esplic itati nel POF.

DF / Diagnosi Funzionale
Dal punto di vista generale, si intende perDiagnosi Funzionale “qualunque diagnosi che non si limiti a indicare la
patologia o i sintomi, ma che ne dia qualche pur breve descrizione delle conseguenze sul piano cognitivo,
comportamentale, relazionale, affettivo etc.”. La Diagnosi Funzionale è stata ridefinita nel D.P.R. 24-2-1994 come atto
necessario per l’attivazione degli interventi di sostegno in ambito scolastico. Si articola in base ai dati anamnestici, alla
diagnosi clinica (con l’apporto di medici specialisti per le specifiche patologie), all’esame dettagliato delle varie aree
descrittive del soggetto (cognit iva, affettivorelazionale, motorio-prassica, neuropsicologica e dell’autonomia). Prelude
alla più dettagliata descrizione del soggetto disabile che, con la collaborazione della scuola (ed anche della famiglia),
si sviluppa nel PDF.

Diagramma di correlazione
Strumento di rappresentazione grafica sul piano cartesiano delle possibili relazioni tra due variabili, per verificare se
esistono rapporti di causa-effetto. Il diagramma viene costruito riportando sull’asse orizzontale (ascissa) X i valori di
una variabile e sull’asse verticale (ordinata) Y quelli di un’altra. La disposizione dei punti di intersezione sul piano può
indicare eventuali rapporti di proporzionalità e quindi di causalità.

Diagramma di flusso
È la rappresentazione tramite disegno o schema delle varie fasi di un processo. Attraverso l’uso di simboli (figure
geometriche) collegati da linee continue (segmenti di collegamento tra i simboli) si rappresenta il processo in esame
mettendone in rilievo lo sviluppo e l’articolazione logicotemporale.

Diagramma di Gantt
Diagramma usato per la rappresentazione a due dimensioni (attività-tempi) di un progetto, per evidenziare relazioni,
date e scadenze delle diverse fasi e attività progettuali.

Diagramma di Pareto
Diagramma a colonne che permette di definire una scala di importanza tra eventi sulla base della loro frequenza. Dalla
rappresentazione grafica appare evidente quali sono le cause maggiormente responsabili dell’effetto finale e quali
sono quindi i fattori su cui intervenire prioritariamente.
Discipline e attività facoltative
Sono le discipline e attività che, nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa, si aggiungono ai curricoli e la cui
frequenza non è obbligatoria per gli alunni.

Discipline e attività integrative


Sono le discipline e le attività che integrano obbligatoriamente il curricolo. Sono scelte autonomamente dalle istituzioni
scolastiche nel rispetto del monte ore stabilito a livello nazionale. Nell’ambito di tali discipline e attività le istituzioni
scolastiche possono proporre una pluralità di offerte con possibilità di opzione da parte delle famiglie e degli studenti
(discipline aggiuntive ex art. 21 della L. n. 59/1997).

Discipline fondamentali
Sono le discipline obbligatorie che compongono il piano di studi di ciascun percorso di scuola.

Documentazione
La lettera circolare n. 194/1999 chiarisce che la documentazione è una delle finalità del POF, in quanto deve
documentare gli obiettivi e i successivi esiti del processo educativo, sia ai fini del monitoraggio previsto dalla direttiva
n. 180/1999, sia per consentire la diffusione sul territorio dell’intera azione educativa della scuola. L’ex Biblioteca di
Documentazione Pedagogica (oggi INDIRE) è il servizio nazionale di documentazione del Ministero dell’Istruzione.

DPS / Documento Programmatico per la Sicurezza


IlD.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, all’art. 34, ha individuato tra lemisureminime di sicurezza a tutela della privacy, la
redazione di un “aggiornato documento programmatico”. La misura deve essere adottata dal titolare del trattamento dei
dati che, nel caso dell’istituto, risulta essere il dirigente scolastico. Il documento deve contenere l’analisi dei rischi che
possono ricadere sul trattamento dei dati, lemodalità per assicurare la corretta gestione di questi ultimi sia con sia
senza l’ausilio di strumenti elettronici, nonché gli incarichi assegnati in materia al personale (responsabile del
trattamento, amministratore di sistema, incaricato alla custodia delle password, incaricati al trattamento dei dati
personali e comuni, incaricati del trattamento dei dati sensibili).

Ds / Dirigente scolastico
Il Dirigente scolastico, inquadrato nella dirigenza dello Stato, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e
strumentali e dei risultati del servizio.Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, spettano al
Dirigente scolastico autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. In
particolare il Dirigente scolastico organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia ed è il titolare
delle relazioni sindacali.

DSA / Disturbi Specifici dell’Apprendimento


I DSA riguardano soggetti con intelligenza nella norma che presentano difetti di “funzionamento” in determinate aree.
La sigla raggruppa in un’unica definizione disturbi caratteriz zati da elementi deficitari nella percezione e nella
produzione di messaggi o altre prestazioni intellettuali in soggetti senza deficit intellettivo o insufficienza mentale (anzi,
sovente in un quadro di superdotazione); tali dis turbi sono principalmente: la dislessia (disturbo della lettura e del suo
apprendimento); la discalculia (consistente nella difficoltà a compiere operazioni di seriazione e di calcolo); la disgrafia
(consistente nella difficoltà di apprendimento e di uso della scrittura). L’8 ottobre 2010 è stata approvata la legge n.
170 recante “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” che attribuisce alle
scuole ulteriori responsabilità rispetto ai compiti ad esse precedentemente attribuiti. L’art. 1 della legge definisce gli
ambiti tutelati, e cioè “la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento
che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit
sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana”.

DSGA / Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi


Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione
svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi
assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Organizza autonomamente
l’attività del personale ATA nell’ambito delle direttive del Dirigente scolastico. Svolge con autonomia operativa e
responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; è
funzionario delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili.
DVR / Documento di Valutazione dei Rischi
Il Dirigente scolastico, in qualit à di datore di lavoro, assume la responsabilità diretta e non delegabile di numerosi
adempimenti in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. In particolare, ilDirigente scolastico
effettua la valutazione dei rischi ed elabora il relativo documento in collaborazione con il responsabile del servizio di
prevenzione e di protezione e con il medico competente (se presente). La valutazione deve riguardare tutti i rischi per
la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il documento, redatto a conclusione della valutazione, deve contenere: la
relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa; l’indicazione delle
misure di prevenzione e di protezione da attuare; l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da
realizzare, nonché del personale incaricato che vi deve provvedere.

Efficacia
Misura del rapporto tra i risultati raggiunti e gli obiettivi prefissati.

Efficienza
Misura del rapporto tra le prestazioni effettive e lo standard fissato.

Empowerment
Creazione di una struttura organizzativa aziendale che, congiuntamente all’addestramento e alla formazione dei
lavoratori, consente a questi ultimi di diventare consapevoli delle proprie capacità e di poterle sviluppare. Ciò è reso
possibile dal fatto che al lavoratore viene consentito di operare in autocontrollo, con tutti i mezzi necessari per
generare output che incontrino i bisogni dei clienti (interni ed esterni), allargare i suoi compiti (job enrichment), lavorare
in gruppi autogestit i.

Esigenze del cliente


Insieme delle aspettative che un cliente ha nei confronti di un prodotto o di un servizio e che sono influenzate dalle
precedenti esperienze, da bisogni personali e dalla comunicazione. Tali esigenze possono essere implicite (la cui
soddisfazione è cioè data per scontata), espresse (cioè richieste esplicitamente) o latenti (ovvero inconsce).

FAD / Formazione a Distanza


La formazione a distanza (FAD) nasce per svincolare l’intervento didattico dai limiti posti dalla compresenza fisica e il
suo sviluppo è stato profondamente influenzato da quello parallelo delle tecnologie della comunicazione. Solitamente,
infatti, si suole distinguere tra tre generazioni diverse, in base al tipo di supporto utilizzato: - prima generazione: la
didattica per corrispondenza postale; - seconda generazione: le tecnologie audiovisive; - terza generazione: le
tecnologie informatiche. La FAD di terza generazione si articola in due fasi: fase off-line, basata sull’uso di strumenti
che non si avvalgono del supporto delle reti (floppy disk, videodischi, CD-ROM); Fase on-line, caratterizzata dalla
diffusione dell’uso delle reti (specie internet).

Feed back
Sistema continuo di monitoraggio e ritorno delle informazioni che, esteso a tutte le attività dell’azienda, ha lo scopo di
indirizzare chi ne ha la responsabilità ad intraprendere eventuali azioni di miglioramento.

FIS / Fondo dell’istituzione scolastica


Il Fondo è destinato a retribuire le prestazioni rese dal personale docente, educativo ed ATA (solo personale interno,
sia a tempo determinato che indeterminato) per sostenere il processo di autonomia scolastica, con particolare
riferimento alla realizzazione del P.O.F. ed alla qualificazione e l’ampliamento dell’offerta formativa, anche in relazione
alla domanda proveniente dal territorio.

Flessibilità curricolare
È uno dei possibili indicatori da utilizzare nella elaborazione del POF. Gli altri sono “Responsabilità” e “Integrazione”.
Permette alle istituzioni scolastiche di modificare, secondo una percentuale indicata a livello nazionale, il monte orario
annuale e/o di ciclo delle discipline e delle attività fondamentali.

Formazione
Tutte le attività che comportano l’acquisizione dei metodi e delle capacità richieste per lo svolgimento del lavoro.
FS / Funzione Strumentale al P.O.F.
Tra le risorse fondamentali per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia svolge un
ruolo insostituibile il patrimonio professionale dei docenti, che viene valorizzato per l’espletamento di specifiche
funzioni strumentali al POF. Le funzioni strumentali sono identificate con delibera del collegio dei docenti in coerenza
con il piano dell’offerta formativa, cioè in relazione alle concrete esigenze del POF e non più in riferimento ad aree
astrattamente precostituite come accadeva in passato con le funzioni obiettivo. Le operazioni relative alle funzioni
strumentali, dalla loro identificazione, alla definizione dei criteri e del numero, all’individuazione delle figure sono
contestualizzate in un unico procedimento formale che si conclude con l’elezione dei docenti affidatari degli incarichi
funzionali.
GLHI
Acronimo di Gruppo di Lavoro sull’Handicap di Istituto.

GLHO
Acronimo di Gruppo di Lavoro sull’Handicap Operativo.

Governo dei processi


Attività volta a dominare la variabilità del processo (process control) che tende ad allontanarne i risultati dagli obiettivi
prefissati ed a ricercare continuamente opportunità di miglioramento delle performance in termini sia di efficacia che di
efficienza (process improvement).

Gruppo di miglioramento
Gruppo formato ad hoc da persone provenienti da qualsiasi funzione aziendale, ma che per competenza e/o
esperienza possono portare un contributo determinante, allo scopo di seguire un determinato progetto legato al
miglioramento della qualità.

Gruppo di progetto
Gruppo, solitamente interfunzionale, di professionisti, manager, specialisti aziendali, costituito temporaneamente per
risolvere un problema specifico, con obiettivi predeterminati e nell’arco di tempo considerato necessario e concordato.

Kaizen (miglioramento continuo)


Termine giapponese che indica una logica di comportamento che prevede avanzamenti di qualità continui senza
operare cambiamenti radicali. I miglioramenti avvengono per piccoli passi, grazie all’azione di tutti gli operatori che,
responsabilmente, cooperano al miglioramento delle performance aziendali.

IC / Istituto Comprensivo
L’Istituto Comprensivo è la “casa comune” di scuola primaria e scuola secondaria di prim o grado; ad essa è
aggregata, ove esistente, la scuola statale dell’infanzia a servizio degli alunni della medesima area territoriale. L’IC fu
istituito nel 1994 per ragioni organizzative, prima che didattiche, al fine di salvaguardare la presenza di direzioni
scolastiche nei Comuni montani con meno di 5.000 abitanti. Nel 2000, con l’attuazione dell’autonomia scolastic a, le
scuole dovettero aggregarsi per raggiungere il numero minimo di 500 alunni: questa esigenza favorì la spinta alla
“verticalizzazione” delle scuole materne, elementari e medie. Successivamente, con la riforma scolastica del 2003, le
scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado furono accorpate in un unico ciclo, e questo favorì
l’aggregazione sul territorio di tali scuole. La spinta decisiva per la generalizzazione dell’IC venne dalla legge n.
111/2011, la quale soppresse le istit uzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e
scuole secondarie di I grado, portandole obbligatoriamente ad aggregarsi in istituti comprensivi.

ICF
Acronimo di International Classification of Functioning, Disability and Health (Classificazione Internazionale del
Funzionamento, della Disabilità e della Salute).

IFS / Impresa Formativa Simulata


È un’azienda virtuale che, anim ata da studenti, svolge attività di mercato in rete, ecommerce, con il tutoraggio di
un’azienda reale che ne è l’azienda madrina e costituisce il modello di riferimento per ogni fase del ciclo di vita
aziendale: dalla business idea al business plan, dall’is crizione alla Camera di Commercio e all’Ufficio Registro alle
transazioni commerciali, dalle operazioni finanziarie agli adempim enti fiscali. L’insieme delle IFS, collegate fra loro
tramite internet, costituisce la Rete Telematica Italiana delle Imprese Formative Simulate.
IFTS / Istruzione Formazione Tecnico Superiore
È un sis tema di formazione che crea sinergie fra il sistema dei diplomi universitari, l’istruzione scolastica post diploma,
la formazione professionale, la formazione aziendale sistematica, cercando di costruire una sistema differenziato
governato sulla base delle autonomie, ma integrato e complessivamente potenziato.

IIS / Istituto di Istruzione Superiore


È inteso come istituto in cui coesistono indirizzi diversi (Liceo - Tecnico - Professionale).

Indicatori
Sono parametri stabiliti a livello nazionale per la valutazione e l’autovalutazione degli apprendimenti e della qualità del
servizio. Gli indicatori sono resi noti alle istituzioni scolastiche.

Individualizzazione
È il tentativo di personalizzare i percorsi di insegnamento-apprendimento, calibrandoli sulle caratteristiche e le
attitudini personali dello studente.

Inclusione
Allarga la funzione dell’integrazione agli alunni con bisogni educativi speciali, in quanto la distinzione tradizionale
“alunni con disabilità”/ “alunni senza disabilità” non rispecchia la complessa realtà delle classi: l’area dello svantaggio
scolastico è molto più ampia di quella riferibile alla presenza di deficit certificati. In ogni classe, infatti, ci sono alunni
che presentano richieste di speciali attenzioni per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi
specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della
lingua italiana perché stranieri. L’inclusione ha l’obiettivo di dare il senso di appartenenza ad una comunità,
condividendone identità e valori.

Integrazione
La legge 4 agosto 1977, n. 517 riconobbe agli alunni con handicap psicofisic i il diritto ad una programmazione
didattica differenziata nella scuola elementare e nella scuola media così da garantire loro il soddisfacimento del diritto
allo studio nelle classi comuni. A tal fine fu previsto il sostegno di docenti specializzati nelle classi in cui tali alunni
erano inseriti. In seguito tali diritti furono estesi alla frequenza nella scuola secondaria di secondo grado.

Interventi perequativi
Sono diretti a sviluppare l’area di professionalizzazione del biennio post-qualifica negli istituti professionali, e a
completare nelle classi della scuola elementare l’introduzione dell’insegnamento della lingua straniera. Attengono
principalmente alla integrazione degli organici del personale.

INVALSI / Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di Formazione
L’INVALSI è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto l’eredità del Centro
Europeo dell’Educazione (CEDE) istituito nei primi anni settanta del secolo scorso. Sulla base delle vigenti leggi,
l’Istituto: effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità
complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale; gestisce il
Sistema Nazionale di Valutazione (SNV); studia le cause dell’insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento
al contesto sociale ed alle tipologie dell’offerta formativa; predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a
carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame
di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado; predispone modelli da mettere a disposizione delle
autonomie scolastiche ai fini dell’elaborazione della terza prova a conclusione dei percorsi dell’istruzione secondaria
superiore; provvede alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell’istruzione
secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo criteri e modalità coerenti con quelli
applicati a livello internazionale per garantirne la comparabilità; svolge attività di formazione del personale docente e
dirigente della scuola, connessa ai processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche; svolge
attività di ricerca, sia su propria iniziativa che su mandato di enti pubblici e privati; assicura la partecipazione italiana a
progetti di ricerca europea e internazionale in campo valutativo, rappresentando il Paese negli organismi competenti;
formula proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, definisce le procedure da
seguire per la loro valutazione, formula proposte per la formazione dei componenti del team di valutazione e realizza il
monitoraggio sullo sviluppo e sugli esiti del sistema di valutazione.

IRC
Acronimo di Insegnante di/Insegnamento della Religione Cattolica.
ISIS / Istituto Statale di Istruzione Superiore
È l’Istituto di istruzione secondaria di secondo grado in cui coesistono indirizzi diversi (Liceo - Tecnico - Professionale).

Istituti Professionali
Istituti di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale. Terminano con un esame di stato che
conferisce il diploma relativo. L’identità degli istituti professionali si caratterizza per una solida base di istruzione
generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e
competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella
sua dimensione sistemica per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione
e formazione tecnica superiore.

Istituti Tecnici
Istituti di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale. Terminano con un esame di stato che
conferisce il diploma relativo. L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere
scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio,
l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed è espressa da un
limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, con
l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari
per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica
superiore.

Istruzione Secondaria Superiore


Comprende i vari tipi di scuole superiori (licei, istituti tecnici, istituti professionali) che al termine del percorso
quinquennale rilasciano un titolo di studio riconosciuto dallo Stato.

Lavoro di gruppo
Attività di cooperazione tra più individui, che possono anche appartenere a differenti aree dell’organizzazione, svolta al
fine di giungere ad una più rapida e migliore definizione di un progetto o risoluzione di un problema, ad un più drastico
e permanente miglioramento nei processi e nelle operazioni e ad una maggiore produttività rispetto a quanto ottenibile
seguendo il tradizionale schema di lavoro gerarchico. Il gruppo lavora per il perseguimento di un obiettivo riconosciuto
ed accettato da tutti.

Leadership (guida)
Capacità di guidare e motivare le persone al raggiungimento di obiettivi. È fondamentale l’esercizio della leadership
per far funzionare un gruppo efficacemente.

Licei
Istituti di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale. Terminano con un esame di stato che
conferisce il diploma relativo. I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una
comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e
critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con
le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita
sociale e nel mondo del lavoro. Il sistema dei licei comprende i licei artistico (articolazioni arti figurative, architettura e
ambiente, design, audiovisivo e multimediale, grafica, scenografia), classico, linguistico, musicale e coreutico,
scientifico con la relativa opzione ”scienze applicate”, delle scienze umane con la relativa opzione economicosociale.

LIM
Acronimo di Lavagna Interattiva Multimediale.

Lingue 2000
Progetto che intende attivare l’insegnamento di una seconda lingua comunitaria a tutti i gradi di istruzione e vuole
promuovere lo sviluppo in continuità dell’insegna-mento/apprendimento delle lingue straniere, dalla scuola materna
fino all’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado. Il progetto accede ai finanziamenti del Fondo per
l’arricchimento dell’offerta formativa (L. n. 440/1997).

Masterplan
È il piano pluriennale integrato di formazione, istruzione e ricerca. Intende coordinare le iniziative volte a organizzare
un’offerta integrata di istruzione, formazione, ricerca e trasferimento tecnologico.
Miglioramento
È così definito l’insieme delle attività intraprese in modo continuativo, nell’ambito di un’organizzazione, per accrescere
l’efficienza e l’efficacia delle attività e dei processi a vantaggio sia dell’organizzazione, sia dei clienti. Si contrappone al
miglioramento per innovazioni in quanto si propone di risolvere problemi di tipo occasionale attraverso il
coinvolgimento e la partecipazione di tutto il personale.

Miglioramento della qualità


Azioni intraprese nell’ambito di un’organizzazione per accrescere l’efficienza e l’efficacia delle attività e dei processi a
vantaggio sia dell’organiz zazione, sia del cliente.

MIUR
Acronimo di Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Modulo
È una parte del percorso formativo, anche articolata in unità didattiche, che ha una propria autonomia in quanto
consente di raggiungere competenze determinate in una o in più discipline. La didatticamodulare può comportare il
superamento del gruppo classe e una diversa articolazione del lavoro degli insegnanti.

Monitoraggio
Azione continua e costante di osservazione di un processo durante il suo svolgimento, utile per consentire correzioni e
miglioramenti. Processo basato sulla logica del PDCA col quale si punta a prevenire ogni problema che potrebbe
verificarsi e a garantire il conseguimento degli obiettivi prefissati. Tale scopo viene raggiunto attraverso la
pianificazione delle attività (Plan), l’esecuzione delle stesse (Do), la verifica dei risultati prefissati (Check ) e l’adozione
di contromisure qualora tra essi sia stato rilevato uno scostamento (Act). Tale processo è noto anche come Ruota di
Deming.

Motivazione
La motivazione del personale è uno dei fattori più importanti del miglioramento della qualità. Se un’azienda ha
problemi di qualità spesso la causa va ricercata nella demotivazione dei suoi dipendenti. La motivazione è il ris ultato di
un processo ben preciso che prevede: la determinazione delle esigenze emotive di ogni individuo; la creazione in
organizzazione di condizioni che, permettendo all’individuo di seguire la sua natura, gli consentano di esprimere le sue
potenzialità e di soddisfare dette esigenze. In passato si è ritenuto che l’incentivo economico fosse il mezzo più
potente per spingere le persone a fare un buon lavoro; in realtà se non c’è consenso, o meglio se non c’è percezione,
in chi lavora, che quanto sta facendo risponde alle sue aspettative di essere umano, diventa impossibile perseguire la
qualità.

Obiettivo
Traguardo che un’organizzazione si propone di raggiungere attraverso lo svolgimento di un’attività e verso il quale si
orientano i suoi sforzi.

Obiettivo formativo
È la finalità di un piano di studi. L’aggettivo “formativo” riassume al suo interno la duplice valenza di “obiettivo di
istruzione” e di “obiettivo di educazione”.

Orario obbligatorio curricolare


È l’orario che comprende le discipline e le attività fondamentali e integrative.

Organizzazione
Organismo costituito da altri organismi o persone che ha un proprio statuto e una sua amministrazione (UNI CEI EN
45020). In ambito aziendale si intende l’insieme dei criteri di divisione e di specializzazione del lavoro tra le persone
che ne fanno parte, nonché le modalità di coordinamento per il raggiungimento degli obiettivi.

Organo responsabile della gestione


È l’organo a cui è affidata, secondo quanto stabilito dall’accordo di rete, la gestione sia delle risorse professionali e
finanziarie, sia del raggiungimento delle finalità indicate nell’accordo stesso.
PAI / Piano Annuale per l’Inclusività
Promuovere l’inclusione significa lavorare per far sì che ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione,
abbia le medesime opportunità di partecipazione e coinvolgimento nelle scelte che la riguardano. Nell’ambito
dell’istruzione, la circolare ministeriale n. 8 del 2013 ha dato alle scuole il compito di elaborare il Piano Annuale per
l’Inclusività, che prevede il concreto impegno per l’inclusione, da perseguire negli ambiti dell’insegnamento curricolare,
della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e
famiglie. ll PAI non è un ulteriore adempimento burocratico ma rientra nel più generale Piano dell’Offerta Formativa
(POF), nella consapevolezza che spetta all’intera comunità scolastica il compito di creare un contesto educante dove
realizzare la scuola “per tutti e per ciascuno”.

Patti territoriali
Sono strumenti di raccordo tra scuola ed enti locali per l’attuazione di interventi integrati.

Patto Educativo di Corresponsabilità


Il Patto Educativo di Corresponsabilità - introdotto nella vita della scuola dal D.P.R. n. 235/2007. è un documento
sottoscritto dai genitori e dagli studenti al momento dell’iscrizione e finalizzato a definire in maniera condivisa diritti e
doveri nel rapporto tra scuola, studenti e famiglie. L’obiettivo del patto è quello di impegnare le famiglie a condividere
con la scuola le linee portanti dell’azione educativa. L’importanza del patto consiste nel fatto che le istituzioni
scolastiche, nel momento in cui sono chiamate alla formazione spirituale e morale dei giovani, richiamano alla loro
responsabilità anche le altre agenzie educative (anzitutto la famiglia) sottolineando così che l’opera di educazione può
essere realizzata soltanto all’interno di un sistema educativo integrato ed in uno spirito di coerenza sociale.

Patto formativo individuale


Nell’ambito dell’istruzione per gli adulti, il patto formativo individuale è l’accordo tra la struttura formativa dei CPIA e il
singolo discente, in cui si definiscono gli obiettivi, i ruoli, le modalità e i tempi del percorso formativo. Infatti, l’offerta dei
CPIA è caratterizzata da un alto grado di flessibilità, è strutturata per livelli di apprendimento e valorizza le
competenze già raggiunte attraverso il riconoscimento di crediti.

PDCA
Metodologia che guida il processo di mantenimento e miglioramento continuo applicabile a tutte le situazioni (in
particolare al processo produttivo) che si realizza attraverso un’azione ciclica basata sulla reiterazione sequenziale
delle quattro fasi della Ruota di Deming: Plan = pianificare, preparare a fondo; Do = fare ciò che si è deciso di fare
nella prima fase; Check = verificare i risultati confrontandoli con ciò che si è pianific ato; Act = decidere di mantenere o
correggere. Ciascuna di queste fasi a sua volta è costituita da un sottociclo di PDCA. Nel problem solving il PDCA,
supportato dall’utilizzo dei 7 Tools garantisce la risoluzione efficace dei problemi in quanto permette di affrontare questi
ultimi in modo ordinato e sequenziale.

PDF / Profilo Dinamico Funzionale


Il Profilo Dinamico Funzionale è atto successivo alla Diagnosi Funzionale e indica le caratteristiche fisiche, psichiche,
sociali ed affettive dell’alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di
handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e
progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata.

PDP / Piano didattico personalizzato


Il Piano didattico personalizzato è lo strumento di programmazione dei percorsi di apprendimento per l’alunno con
DSA. Esso va redatto entro il primo trimestre dell’anno in raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola
eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici. Il
PDP descrive quali sono le attività didattiche individualizzate e personalizzate, gli strumenti compensativi utilizzati e le
misure dispensative adottate, le forme di verifica e valutazione coerenti con l’impostazione del PDP. L’obbligo di
adozione di strumenti compensativi e misure dispensative è contenuto nell’art. 5 della legge n. 170/2010.

PEC
Acronimo di Posta Elettronica Certificata.

PEI / Piano Educativo individualizzato


È il documento di programmazione educativa delle attività di sostegno, scolastico e non, riferite ad ogni alunno con
disabilit à certificata frequentante una scuola. Viene redatto per tutti gli alunni disabili dal team dei docenti nelle scuole
dell’infanzia e primaria, dal consiglio di classe nelle scuole secondarie di I e di II grado. Su di esso devono incontrarsi
e confrontarsi i diversi operatori che concorrono, in collaborazione con la famiglia, all’educazione dei disabili: gli
insegnanti di classe, gli insegnanti di sostegno, i medici, gli psicologi, i terapisti, gli assis tenti sociali ecc..

PEI / Progetto Educativo di Istituto


Con il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 7 giugno 1995, furono impartite alle scuole le indic azioni
per l’elaborazione e l’adozione della “Carta dei servizi della scuola”, il cui cardine fu individuato nell’individuazione del
Progetto educativo d’istit uto (PEI, che aprì la strada al successivo POF, Piano dell’Offerta Formativa). Il PEI contiene
le scelte educative ed organizzative dell’istituto e costituisce un impegno per l’intera comunità scolastica. Integrato dal
Regolamento d’istituto, definisce il piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e
degli obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola. In particolare, regola l’uso delle risorse di is tituto e
la pianificazione delle attività di sostegno, di recupero, di orientamento e di formazione integrata. Contiene, inoltre, i
criteri relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione dei docenti alle stesse, alla formulazione dell’orario del
personale docente e ATA (amministrativo, tecnico, ausiliario), alla valutazione complessiva del servizio scolastico.

Percorsi formativi integrati


Sono i percorsi formativi che prevedono competenze certificate e reciprocamente riconosciute raggiunte all’interno del
sistema scolastico, del sistema della formazione professionale e del mondo del lavoro, anche in accordo con le regioni
e gli enti locali.

Piano annuale delle attività


Il piano annuale regola due tipi di attività dei docenti: le attività funzionali all’insegnamento; le attività aggiuntive,
retribuibili con compensi accessori. Fanno parte del primo gruppo le attività funzionali all’insegnamento che, oltre agli
adempimenti individuali del docente non quantificati in ore (preparazione delle lezioni, correzione degli elaborati,
rapporti individuali con le famiglie, valutazione e partecipazione a scrutini ed esami), sono costituite da un impegno
massimo annuale di 80 ore suddivise in due gruppi di 40 ore ciascuno. Le attività che prevedono compensi aggiuntivi
si suddividono, invece, in ore aggiuntive di insegnamento e ore aggiuntive non di insegnamento.

Piano di studi
È la struttura comprensiva di discipline e quadro orario - articolata secondo scansioni temporali predeterminate -
corrispondente a un grado, tipo o indirizzo di istruzione. Il piano di studi è definito a livello nazionale e prevede un
quadro orario nel cui ambito sono indicate le discipline e le attività fondamentali e quelle tra loro alternative. Nel piano
di studi vengono altresì indicati lo spazio orario delle discipline e attività integrative e la percentuale di flessibilità
temporale.

POF / Piano dell’Offerta Formativa


Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed
esplicita la progettazione curricolare, extracurric olare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano
nell’ambito della loro autonomia (D.P.R. n. 275/1999). La scuola è quindi chiamata ad interrogarsi sulle proprie finalità
e sul proprio modo di porsi nei confronti dei giovani che vi fanno affidamento. È la prima volta che un testo di legge
chiede alle scuole di definire la propria “identità culturale e progettuale”, quale risposta al bisogno di interlocuzione di
studenti e famiglie: questo è il senso educativo dell’autonomia scolastica. Essa si esplica all’interno delle norme
generali che assicurano il carattere unitario del sistema pubblico di istruzione. Ne deriva che “il piano dell’offerta
formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello
nazionale … e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della
programmazione territoriale dell’offerta formativa.

olicy deployment (diffusione delle politiche)


È il complesso delle azioni di diffusione a tutti i livelli aziendali delle attività di miglioramento previste dalla politica
organizzativa stabilita dalla direzione e dai collaboratori.

PON / Programma Operativo Nazionale


Il Programma Operativo Nazionale per la scuola è il piano di sostegno finanziario allo sviluppo del sistema di
istruzione e formazione nelle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Il PON Scuola è
finanziato mediante due Fondi: il Fondo Sociale Europeo (FSE) e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).

Portfolio
È il libretto personale che documenta le competenze acquisite dall’alunno nel suo percorso di istruzione e formazione,
attestando le successive acquisizioni nel passaggio da un livello al successivo. E’ uno degli strumenti di
personalizzazione degli apprendimenti previsto dal decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 (art. 10) in attuazione
della Riforma Moratti: poi è stato, di fatto, abbandonato.

Portfolio Europeo delle Lingue


È il documento che accompagna coloro che studiano una lingua nel loro percorso di apprendimento lungo tutto l'arco
della vita. Il PEL è formato da tre sezioni: il Passaporto delle lingue, la Biografia linguistica e il Dossier. Il Passaporto
delle lingue è aggiornato dal discente, che vi registra le sue competenze nelle diverse lingue. Si basa sul Quadro
Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, che è il documento, messo a punto dal Consiglio d'E uropa, che
descrive i livelli di competenza linguistica di chi studia una lingua. Il discente si autovaluta ed è valutato sulla base dei
sei livelli comuni di competenza linguistica. La Biografia linguistica vuole favorire il coinvolgimento del discente nella
progettazione, riflessione ed autovalutazione del proprio apprendimento; lo incoraggia a definire ciò che egli sa fare
con le lingue che studia ed include informazioni sulle esperienze linguistiche e culturali acquisite sia in ambiente
scolastico sia in contesti diversi. Il Dossier offre, infine, al discente l'opportunità di selezionare e raccogliere documenti
che illustrino i risultati e le esperienze descritti nella biografia.

Problem finding
Metodologia di analisi dal cui risultato prende poi il via quella del problem solving. La finalità di questa analisi è quella di
decidere quale tra i problemi che si presentano dovrà essere affrontato per primo. Le tre fasi di questa analisi sono: 1.
identificazione di tutti i problemi che preoccupano coloro che contribuiscono all’attività di miglioramento; 2. raccolta di
informazioni sui problemi, al fine di evitare di accantonare un problema in prima battuta solo perché ci sono poche
informazioni al riguardo; 3. scelta del problema. In questo tipo di analisi ci si avvale dell’utilizzo dei sette strumenti.

Problem solving
Metodologia di analisi utilizzata per individuare, pianificare ed attuare le azioni necessarie alla risoluzione di un
problema (dopo che quest’ultimo è stato identificato tramite le tecniche di problem finding). Le fasi dell’analisi sono: 1.
definizione del problema allo scopo di individuare e definire esplicit amente le devianze (scostamenti dalle condizioni
attese) di cui si devono ricercare e trovare le cause; 2. raccolta delle informazioni allo scopo di costruire un filtro
attraverso cui verificare successivamente le ipotesi fatte sulle possibili cause delle devianze in questione; 3.
identificazione delle cause più probabili al fine di limitare il campo di intervento a ciò che può dare il massimo effetto al
minimo sforzo; 4. formulazione di ipotesi di cause possibili per individuare i possibili collegamenti logici tra le informazioni
considerate più crit iche e le devianze in questione; 5. sviluppo operativo dell’analisi cioè trasferimento del risultato
dell’analisi alla realtà operativa e verifica dell’efficacia della soluzione; 6. controllo dei risultati al fine di valutare e
confermare la validità della soluzione attuata. In tale analisi ci si avvale dell’uso dei sette strumenti secondo la logica
del PDCA.

Procedura
Documento che precisa condiz ioni e modalità con cui deve essere eseguita una data attività di tipo sia tecnico che
gestionale.

Process management (gestione per processi)


Modello di gestione aziendale che persegue obiettivi di lungo termine, sostenendo il miglioramento delle prestazioni e
dei processi attraverso la valorizzazione e il riconoscimento degli sforzi individuali.

Processo
Insieme di risorse o di attività tra loro interconnesse che trasformano delle entità in ingresso in entit à in uscita. Le
risorse possono comprendere personale, disponibilità finanziaria, mezzi, apparecchiature, tecnologie e metodologie
(UNI EN ISO).

Processo di erogazione del servizio


Insieme strutturato di attività, distinte in fasi necessarie, per la fornitura di un servizio richiesto da un cliente. Il
processo può essere rappresentato come sequenza lineare, per favorire la comprensione globale del fenomeno (es.
Processo di erogazione del servizio scolastico), ma in realtà la sequenzialità temporale indica solo un aspetto del
processo, che deve comunque essere letto sempre in prospettiva sistemica.

Prodotto
Risultato di attività o di processi.
Progetto di vita
È entrato nella scuola come evoluzione del Progetto Educativo Individualizzato (PEI) per gli alunni con certificazione di
disabilit à. Si ritiene che un buon Piano Educativo Individualizzato debba avere l’orizzonte di un “progetto di vita”, che
proietti la crescita personale e sociale dell’alunno anche in contesti diversi e successivi alla scuola. Il fine è
l’innalzamento della qualità della vita della persona con disabilità, nella prospettiva di un futuro possibile, condiviso con
la famiglia e con gli altri soggetti coinvolti nel processo di integrazione.

Programma annuale
La gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche è im prontata a criteri di efficacia, efficienza ed economicità; inoltre
obbedisce ai principi di trasparenza, annualità, universalità, integrità, unità e veridicità. Essa si svolge sulla base di un
unico documento contabile, il Programma annuale (già definito “Bilancio preventivo” dal precedente D.I. 28 maggio
1975), redatto in termini di competenza, predisposto dal Dirigente scolastico, proposto al Consiglio di istituto
dallaGiunta esecutiva col parere di regolarità contabile dei revisori del conto entro il 31 ottobre. Va, di regola,
approvato entro il 15 dicembre.

Qualità
L’insieme delle caratteristiche di un’entità che conferiscono ad essa la capacità di soddisfare esigenze espresse ed
implicite. È l’obiettivo strategico a lungo termine di un’organizzazione volta al raggiungimento della Qualità Totale. È un
fattore prioritario di tutta l’organizzazione nelle sue relazioni esterne con clienti, fornitori, azionisti, concorrenti e in
quelle interne, fra i dipendenti, collaboratori etc. È un concetto che esprime l’insieme delle proprietà capaci di
soddisfare le esigenze del cliente, di cui è dotata un’azienda e il risultato del suo lavoro. Esprime quindi un’idea di
eccellenza nella competitività, redditività, nei costi, nei tempi, nell’immagine, nel prodotto, nel servizio, nei controlli,
nell’ecologia.

Quattro “M”
Termine che indica le quattro categorie a cui possono essere ricondotti i numerosi parame tri che possono influire sul
processo produttivo: Macchina (Machines), cioè le macchine e le attrezzature; Materiali (Materials), cioè i materiali
sottoposti a lavorazione e quelli accessori; Manodopera (Man), cioè il personale, compreso il relativo grado di
istruzione, addestramento ed eventuale qualifica; Metodi (Metods), cioè le procedure, prassi ed altri aspetti
organizzativi e gestionali.

Regolamento di istituto
Il Regolamento di istituto costituisce il documento che norma il complesso delle attività e lo snodarsi quotidiano del
lavoro della scuola, vista come unità organizzativa, allo scopo di utilizzare al meglio le risorse umane, strutturali,
strumentali e finanziarie a disposizione e di permettere un ordinato rapporto tra gli operatori interni e l’utenza.

Riforma della scuola


La riforma del sistema scolastico italiano è stata operata con la legge n, 53 del 2003, la c.d. Riforma Moratti. Essa si
attiene alle disposizioni in materia scolastica dettate dall’art. 117 della Costit uzione, come riformato nel 2001,
prevedendo anche la modalità di apprendimento in alternanza tra scuola e lavoro; inoltre fa riferimento alle indicazioni
derivanti dalla cosiddetta Strategia di Lisbona, formulata dall’Unione europea. La legge n. 53 è una legge di sistema,
andando a riformare: - la scuola dell’infanzia; - il primo ciclo (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado); - il
secondo ciclo (scuola secondaria articolata su due sottosistemi, dei licei e dell’istruzione e formazione professionale).

Riordino dei cicli di istruzione


La XVI legislatura (2008-2013) prese l’avvio in un quadro di crisi economica a livello europeo e mondiale, crisi che
impose anche in Italia una linea di politica economica basata sui tagli della spesa pubblica. Come base per gli
interventi di razionalizzazione della spesa per la scuola, nell’autunno del 2008 fu impostato il “Piano programmatico di
riordino e di sviluppo del sistema scolastic o”. All’interno del sistema dis egnato dalla Riforma Moratti, furono adottate
due serie di provvedimenti di riordino dei cicli di istruzione: - nel 2009 fu riorganizzata la rete scolastica, si provvide
alla revisione della scuola dell’infanzia e del prim o ciclo di istruzione, fu innovata la normativa per la valutazione degli
alunni; - nel 2010 furono emanati i regolamenti per il riordino degli istituti professionali e degli istituti tecnici nonché per
la revisione dell’assetto dei licei.

Risorse umane
Insieme di tutte le persone, dal top management agli operai, che operano in un’azienda. Nell’ambito del TQM le
risorse umane sono considerate uno dei fattori più importanti per il miglioramento della qualità; per la prima volta infatti
l’uomo è visto non come un costo, ma come una risorsa strategic a. Proprio per tale motivo, l’obiettivo dell’azienda è
quello di valorizzare le capacit à delle risorse umane attraverso l’istruzione, la formazione e la motivazione, al fine di
consentire la liberazione dell’energia creativa dei singoli individui che possono in tal modo arricchire l’organizzazione
con le loro doti di imprenditorialità. Per conseguire questo obiettivo è necessario sviluppare un forte senso di
appartenenza all’azienda e coltivare le motivazioni con il riconoscimento (non solo economico) degli sforzi.

Scambio temporaneo di docenti


È lo scambio che può operarsi temporaneamente
tra docenti che dichiarino la propria
disponibilità all’interno della rete e nell’ambito
delle finalità di un progetto.

Scuola dell’infanzia (ex scuola materna)


La scuola dell’infanzia, pur non facendo parte dell’obbligo scolastico, è un percorso fortemente consigliato per
l’educazione e l’avvio all’istruzione dei bambini di età compresa fra i tre e i sei anni di età. Verificandosi determinate
condizioni, possono essere iscritti alla scuola dell’infanzia anche i bambini che compiono i tre anni di età entro il 30
aprile dell’anno scolastico di riferimento. Il modello orario di funzionamento normale è di quaranta ore settimanali.
Sulla base delle esigenze delle famiglie, l’orario settimanale è elevabile fino a un massimo di cinquanta ore settimanali
o riducibile a non meno di venticinque. Per i bambini dai 24 ai 36 mesi sono previste le “sezioni primavera”: esse
svolgono la funzione di anno-ponte fra l’asilo nido e la scuola dell’infanzia. Possono essere attuate se ricorrono le
condizioni previste dalle intese tra gli Uffici Scolastici regionali e le Regioni.

Scuola primaria (ex scuola elementare)


Rappresenta un anello fondamentale della catena dell’istruzione obbligatoria. Dura cinque anni, segue la scuola
dell’infanzia e precede la scuola secondaria di primo grado (comunemente denominata scuola media). Ci si iscrive alla
scuola primaria al compimento dei 6 anni, senza più la distinzione, prevista dal D.Lgs. n. 59/2004, fra i nati prima e
dopo il 31 agosto; rimane la possibilità degli “anticipi” dei bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile
dell’anno scolastico di riferimento. All’atto dell’iscrizione, i genitori esprimono la propria opzione dell’orario settimanale
delle lezioni, proposto su quattro modelli di 24, 27 e 30 ore del c.d. tempo ordinario o sulla modalità delle 40 ore
settimanali, di 8 ore su 5 giorni con incluso l’orario per l’intervallo mensa. L’attivazioni di classi di 30 o di 40 ore è
subordinata alla dis ponibilità di organico dei docenti e alla fornitura di servizi da parte dei Comuni (mensa scolastica).

Scuola secondaria di primo grado (ex scuola media)


A seguito della Riforma del 2003, per scuola secondaria di primo grado si intende il periodo triennale che segue la
scuola primaria e precede la scuola secondaria di secondo grado. Si tenga presente che scuola primaria e secondaria
di primo grado fanno parte di un percorso unitario denominato “primo ciclo di istruzione”. All’atto dell’iscrizione, i
genitori esprimono la propria opzione dell’orario settim anale delle lezioni, proposto sui due modelli del tempo ordinario
(30 ore settimanali) o del tempo prolungato (36 ore settimanali elevabili fino a 40). L’attivazioni delle classi di 36 o di
40 ore è subordinata alla disponibilit à di organico dei docenti e alla fornitura di servizi da parte dei Comuni (mensa
scolastica).

Scuola secondaria di secondo grado


Scuola secondaria di secondo grado è la definizione che dal 2003 ha assunto il secondo ciclo di istruzione in cui si
struttura il sistema scolastico italiano. Il termine sostituisce la definizione di scuola media superiore in uso in
precedenza. Nel 2010 sono stati emanati i nuovi Regolamenti per il riordino degli istituti professionali e tecnici nonché
per la revisione del sistema dei licei. Sono stati semplificati gli indirizzi e le articolazioni all’interno degli istituti e dei
licei, contenendo l’orario delle lezioni entro il tetto massimo di 32 ore settimanali.

Servizio
Risultato di attività svolta all’interfaccia tra fornitore e cliente e di attività interne del fornitore per soddisfare le esigenze
del cliente.

Soddisfazione del cliente


Costituisce l’obiettivo prioritario del metodo della Qualità Totale. Si tratta di una strategia di organizzazione che si
concretizza in un insieme di scelte finalizzate alla produzione di quella qualit à che incontra pienamente le esigenze del
cliente. Non si tratta quindi di una “qualità di prodotto”, ma di una qualità del modo di lavorare di una organizzazione,
cioè di ciò che porta le persone a consolidare la loro prima scelta, ripetendola e ric onfermandola nel tempo.

Standard
Valore di riferimento da utilizzare quale termine di paragone rispetto al quale confrontare i risultati ottenuti o basare la
definizione degli obiettivi. Si tratta della definizione di direttive, procedure e parametri di misura, stabiliti dal
management, che vanno a costruire per tutti gli operatori obiettivi cui tendere nello svolgimento delle principali funzioni
dell’organizzazione. Confrontati coi risultati consuntivi, consentono di esprimere giudizi di efficacia ed efficienza
conseguiti nello svolgimento delle operazioni.

Standard di apprendimento
È il livello comune - la soglia di accettabilità - dell’insieme di conoscenze e di competenze atteso, anche nelle fasi
intermedie, per ogni grado, tipo e indirizzo di istruzione.

Standard di qualità
È il livello comune - la soglia di accettabilità - della funzionalità e dell’efficacia del servizio erogato da una istituzione (in
questo caso scolastica).

Stato dell’arte
Stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi o
servizi, basato su comprovanti risultati scientifici, tecnologic i o sperimentati (UNI CEI EN 45020).

Struttura organizzativa
Assetto di base dato alla divisione e al coordinamento del lavoro. Definire la struttura organizzativa di un’impresa
significa stabilire tra quali organi è suddiviso il lavoro, quali sono le funzioni di tali organi, e quali sono le relazioni che li
legano vicendevolmente. La struttura organizzativa viene di solito definita formalmente attraverso l’organigramma.

Team leader
Responsabile della conduzione delle attività di un gruppo di miglioramento. Stabilisce regole operative e di
comportamento; fornisce indicazioni metodologiche ai partecipanti; procura le risorse; guida la discussione e le attività
secondo principi di efficacia e di efficienza; rappresenta il gruppo nei rapporti con la direzione; stimola e incoraggia
l’approfondimento del lavoro del gruppo.

Total Quality Management


Filosofia di direzione sviluppatasi in occidente sulla scia del CWQC (Company Wide Quality Control) giapponese, che
intende guidare il sistema aziendale verso la soddisfazione totale del cliente e la massima razionalizzazione delle
risorse interne attraverso il continuo miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’organizzazione e dei suoi
processi. La sua applicazione richiede da un lato un cambiamento culturale interno che porti ad una modifica dei
rapporti con i dipendenti, i fornitori ed i clienti, dall’altro l’adozione e la diffusione di nuove tecniche, come quelle di
comunicazione, di problem solving, di pianificazione, di miglioramento ed altro. I principi del TQM sono i seguenti: a.
soddisfazione del cliente; b. responsabilità e capacità di guida del management; c. partecipazione di tutta l’azienda; d.
pianificazione strategica per la qualità; e. gestione delle risorse umane; f. gestione dei processi e sistema qualità; g.
miglioramento continuo; h. gestione dei dati e delle informazioni; i. capacità di instaurare collaborazioni a lungo
termine con i propri partner.

Trilogia di Juran
Approccio gestionale alla Qualità definito da J.M. Juran come composto da tre processi interconnessi: 1. pianificazione
il cui scopo è di fornire i mezzi con i quali i settori operativi potranno generare prodotti che riescano a soddisfare le
esigenze dei clienti; 2. controllo che rileva gli scostamenti dagli standard definiti nel processo precedente ed attiva le
eventuali azioni correttive; 3. miglioramento che agisce sui processi e sui prodotti al fine di portare il livello di qualità su
standard sempre più elevati.

Unità di insegnamento
È il tempo dedicato a una lezione nell’ambito della flessibilità organizzativa. Non coincide necessariamente con la
classica ora di insegnamento.

UPD
Acronimo di Ufficio per i Procedimenti Disciplinari. È istituito presso ogni USR.

USP / Ufficio Scolastico Provinciale


Già Provveditorato agli Studi e, in una brevissima fase di transizione, Centro Servizi Amministrativi, è ora qualificato
Ambito Territoriale per la Provincia di …
USR / Ufficio Scolastico Regionale
Già, ma con ben altre e limitatissime funzioni e competenze, Soprintendenza Scolastica Regionale/Interregionale, è un
autonomo centro di responsabilità amministrativa, costituito dal d.P.R. n. 347 del 6 novembre 2000. In particolare
vigila sull’attuazione degli ordinamenti scolastici, sui livelli di efficacia dell’attività formativa e sull’osservanza degli
standard programmati.

Utente
Fruitore di un servizio erogato da un’azienda che opera in monopolio, alla quale quindi egli è obbligato a rivolgersi. In
realtà nell’ambito della qualità si tende a non parlare più di utente, ma solo di cliente, inteso come soggetto portatore
di aspettative ed in grado di giudicare il servizio offerto dall’organizzazione.

Valutazione formativa
Ha lo scopo di fornire un’informazione continua ed analitica sul modo in cui ciascun allievo procede nell’itinerario di
apprendimento.

Valutazione sommativa
È il giudizio sul livello di competenza raggiunto da ogni alunno, espresso negli scrutini intermedi e di fine anno.

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