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Argomento 4: Equiparazione tra due Arie che verterono sulla psiche maschile:
Romanza di Pinkerton (L’inno americano e le sonorità jazz e blues) da MADAME
BUTTERLY di Giacomo Puccini; il sermone-parodia di Sporting Life da PORGY
AND BESS) di G. Gershwin.
La storia di Madama Butterfly è una denuncia alle leggi più infami che
l’Occidente coloniale abbia adottato, chiamate con il termine Madamato, cioè la
pratica di contrarre matrimoni ingannevoli con giovani donne asiatiche, trattate
come merce, comprate e poi vendute, senza avere nessun diritto sui figli che
avevano partorito dall’incontro con gli occidentali.
L’ESOTISMO
Sin dalla metà del 1700 l’esotismo, cioè tutto quelle suggestioni e racconti
che provenivano da terre lontane e straniere e che appassionavano gli
occidentali, allettava molto compositori e librettisti d’opera, che trasformavano
in vicende sia alcuni episodi realmente accaduti che narrazioni mitiche.
Ma è mai possibile che un uomo come te, un artista che fece palpitare e
piangere milioni di persone colla potenza e con il fascino delle proprie creazioni,
sia diventato trastullo imbelle (perditempo debole) e ridicolo fra le mani
meritricie di femmina volgare ed indegna?
1 Esiste almeno un antecedente alla trama teatrale di Belasco. Nel 1887 il francese Pierre Loti
pubblicò Madame Chrisanthème, che narra, autobiograficamente, la propria storia di ufficiale della
marina francese e della sua permanenza a Nagasaki, dove sposò temporaneamente una bella fanciulla
giapponese, Chrisanthème.
2 Il grammofono gli fu regalato dallo scienziato e inventore Thomas Alva Edison, suo grande
ammiratore.
Il rimprovero e la ramanzina dell’editore fece da energico e possente
sprono, perché il compositore di Lucca, messa a posto la testa (cioè chiudendo la
relazione clandestina con la femmina piemontese), si rimise immediatamente al
lavoro con grande entusiasmo e concentrazione (e così facendo rese più
tranquilla anche la moglie Elvira, donna molto gelosa e possessiva).
STRUTTURA FORMALE
Recitativo
Recitativo
IN DETTAGLIO
si gode e traffica
sprezzando i rischi.
Una brusca interruzione ci porta “dalle stelle alle stalle”. Tutti gli ideali del
conquistatore s’infrangono quando con normale agire, Pinkerton chiede
all’ambasciatore americano se desidera Milk, Punch o Whisky?
E’ un facile Vangelo
Il suo talento
Fa in ogni dove.
Poi la frase ad effetto su Inno americano, ribadita con patriottismo dallo stesso
Sharpless:
“America for ever!”
Curioso rilevare come la prima parte della Romanza finisca in modo quasi
Recitativo (dopo il punto apex4 vocale di Pinkerton e di Sharpless sulle parole
enfatiche “America for ever”), privando il pubblico di quel momento catartico e
“strappa applausi” che lusinga certamente il cantante e può essere un altro
segno chiave per comprendere l’insuccesso della prima milanese. Comunque sia,
attraverso le parole intonate da Pinkerton emergono tutte le caratteristiche
solari, giovanili e ottimistiche del giovane popolo americano. Il console
Sharpless, viceversa, simboleggia la parte più saggia e riflessiva degli Stati Uniti,
come lo sarà Suzuki nei confronti di Cio-Cio-San.
4 Punto apex o culminante: il suono più acuto della linea melodia all’interno della Romanza.
Il Recitativo-Arioso di Goro introduce un poco di Oriente con la sua melodia
pentatonica e funge da spartiacque con la successiva ripresa del dialogo tra i due
americani.
Dal II atto dell’opera Porgy and Bess; Aria It ain’t necessarily so, (tenore e
coro)
Porgy and Bess (opera in tre atti), musica di G. Gershwin, libretto di Ira
Gershwin (fratello del compositore). Prima esecuzione assoluta: Boston, 30
settembre 1935, Colonial Theatre. L’opera fu subito riproposta all’Alvin Theater
di New York il 10 ottobre, con 124 repliche, seppur accolta, a detta delle
cronache dell’epoca, abbastanza tiepidamente. Solo nel 1952 Porgy and Bess
trovò la sacrosanta fortuna internazionale, per merito di una celebre produzione
che fece il giro del mondo (transitando anche in Italia, al Teatro La Scala di
Milano).
PERSONAGGI PRINCIPALI
La vicenda si svolge nei primi del’900 nel quartiere nero di Charleston, South
Carolina.
Porgy and Bess è la storia del un conflitto universale tra tre grandi e
potenti forze: IL MALE, espresso dal diabolico Sporting Life, che porge la mela a
Bess, IL BENE, rappresentato dallo storpio Porgy che cerca di proteggerla e LE
PULSIONI ISTINTIVE (rappresentate dall’omaccione energumeno Crown).
Il motore della vicenda è il personaggio femminile di Bess, donna sensibile
ma fragile e vulnerabile. Il suo affetto per Porgy (il bene) è autentico, ma Bess
subisce due attrattive malefiche: quella fisica di Crown (le pulsioni istintive) e
quella mentale di Sporting Life (il male).
L’intera opera che si nutre e si ispira delle sonorità della musica nera:
blues, spiritual, dixieland, jazz. Il compositore ebreo-americano riesce ad
amalgamare la varietà di questi stili attraverso un talento melodico
assolutamente personale ed efficacissimo, creando allo stesso tempo dei
personaggi di assoluto realismo. L’esito drammaturgico è particolarmente felice
anche per l’assenza di retorica, a cominciare dalla lingua del libretto, un dialetto
dell’inglese parlato tipico dei neri del Sud.
IL TESTO DELL’ARIA
ATTO II - Sporting Life (tenore), narra al coro la sua visione cinica della Bibbia:
PARTE A e A1
CODA CONCLUSIVA
It aint’ nessa, ain’t nessa, ain’t nessa, ain’t nessa,
Ain’t necessarily so.
TRADUZIONE
Sporting Life
COMPONENTI FORMALI
N.B. Il testo poetico è presente solo nelle parti A, A1, A2, mentre nelle parti
B (ritornelli) ci sono esclusivamente esclamazioni onomatopeiche dal sapore
ritualistico. Anche i due poli tonali principali (sol minore per “A” e mi bemolle
minore all’inizio di “B”) generano una forte dialettica tra i due caratteri
contrastanti (suadente, da imbonitore per “A” e ritualistico per “B”)
NEL DETTAGLIO
PARTE A (sol minore, battute 4 - 13): forte presenza, nella melodia, di blue
notes più volte reiterate, che manifestano inizialmente sotto forma di scala
cromatica discendente (re, reb, do, dob, sib) in polifonia spezzata, cioè in
alternanza con il suono pedale di tonica sol, per poi stabilizzarsi su reiterate
ripetizioni di terze minori (tipico del Blues). L’accompagnamento è senza
incertezze, scandito qua e là da acciaccature che accentuano il carattere deciso e
istrionico del protagonista. Le blue notes condizionano anche le armonie
accordali, che comunque rimangono saldamente ancorate ad aspetti
meccanicistici tonali (I, IV, V). Segnalo la differente lunghezza tra prima volta
(battute 11 e 12, cadenza sospesa) e seconda volta (battuta 13, cadenza perfetta),
con lo scopo di accelerare il discorso musicale verso la Parte B.
RIFLESSIONE FUGACE
Infine, sono aggiunte le note della scala inizialmente sottratte, con le loro
rispettive blue notes:
SIb DOb DO REb REnat Mib Mi nat FA SOLb SOL nat LAb LA nat