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easyAsterisk
Manuale d’uso
Versione 2.4.0
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1. INTRODUZIONE................................................................ 4
1.1 LA STORIA ................................................................................................................. 4
1.2 IL SOFTWARE EASYASTERISK............................................................................................ 4
1.3 FREE EASYASTERISK ..................................................................................................... 4
1.4 EASYASTERISK PROFESSIONAL.......................................................................................... 4
2. ARCHITETTURE ................................................................ 5
2.1 CENTRALINO IBRIDO RTG/IP ........................................................................................... 5
2.2 SATELLITE IP .............................................................................................................. 5
2.3 ROUTER IP ................................................................................................................ 6
3. INSTALLAZIONE ............................................................... 7
3.1 INFORMAZIONI PRELIMINARI ............................................................................................ 7
3.2 REQUISITI HARDWARE ................................................................................................... 7
3.3 AVVIO DELL’INSTALLAZIONE ............................................................................................. 8
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1. Introduzione
1.1 La storia
Asterisk è un programma applicativo open source scritto per funzionare su Personal Computer in
ambiente Linux ed è in grado di attribuire ad un normale PC "Industry Standard" le funzionalità
tipiche di un centralino telefonico evoluto (RTG-VoIP). La prima stesura di Asterisk venne
realizzata da Mark Spencer, un ingegnere informatico statunitense che attorno all'anno 2000
fondò una società di produzione elettronica che fabbricava schede d’interfaccia TLC. Spencer
sviluppò Asterisk per favorire la diffusione delle interfacce Digium e permettendone la libera
distribuzione solleticò l’interesse di moltissimi utilizzatori professionali ed appassionati,
diffondendone largamente così la conoscenza.
Asterisk è oggi un punto di riferimento nel settore. La completezza dei suoi contenuti e la sua
affidabilità lo rendono piattaforma ideale per una vasta gamma di applicazioni: è utilizzato come
elemento portante per realizzare mediatori RTG/IP (centralini in grado cioè di utilizzare sia le
linee telefoniche tradizionali sia i canali IP), sistemi Centrex (PBX “virtuali” e centralizzati),
applicazioni per la gestione di Call Centers, ed altro ancora.
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2. Architetture
easyAsterisk permette di amministrare facilmente diverse configurazioni fisico-logiche che
possono essere utilizzate per coprire le esigenze più diversificate. Alcune di queste architetture
consentono di recuperare totalmente l'installazione hardware preesistente (centralino, telefoni,
segreterie, eccetera) aggiungendo le funzionalità avanzate senza ulteriori investimenti in
apparati.
2.2 Satellite IP
La configurazione Satellite è una delle due che permette di recuperare l'hardware preesistente.
La soluzione viene descritta per prima perché impone un intervento sul centralino tradizionale,
che deve essere equipaggiato con un’interfaccia digitale tramite la quale connettersi con la
macchina easyAsterisk. Il centralino viene poi "riprogrammato" in modo che utilizzi il nuovo
canale di comunicazione - in rosso nella figura - per trasferire ad easyAsterisk le chiamate che si
vogliono dirottare sulla rete IP; è quindi una soluzione che prevede un intervento sul centralino
preesistente sia in termini di equipaggiamento hardware sia di riprogrammazione software.
Questa soluzione può essere valutata quando si intende recuperare totalmente l'hardware già in
uso oppure quando l'espansione del PaBX non sia tecnicamente più possibile e si decida di
aumentare la capacità telefonica aggiungendo le prestazioni necessarie su un’unità esterna.
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2.3 Router IP
Il router IP è utilizzabile praticamente in tutti i casi e su qualsiasi tipo di centrale. La
configurazione di un router IP è totalmente trasparente per il PaBX che comunque, a seconda dei
casi, potrebbe necessitare di una parziale riprogrammazione. Una o più delle linee uscenti
vengono semplicemente dirottate verso la macchina easyAsterisk tramite la quale si raggiungono
i canali VoIP.
Nella figura qui sotto è descritto l'intervento più semplice: la macchina easyAsterisk viene
equipaggiata con una scheda RTG coerente con l'interfaccia uscente dal centralino (normalmente
ISDN BRI o PRI) e tramite quella interfaccia acquisisce le conversazioni che il centralino continua
a credere d'indirizzare verso la rete telefonica generale; l'installazione hardware sottostante al
PBX è così totalmente recuperata. Il centralino può comunque conservare una connessione di
backup con la rete terrestre (RTG) per gestire un livello di funzionalità minima garantita nel caso
in cui la connessione IP venisse temporaneamente a mancare.
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3. Installazione
3.1 Informazioni preliminari
easyAsterisk viene distribuito sotto forma di immagine ISO (scaricabile dal sito
http://www.easyasterisk.it/ ) da masterizzare con uno dei software appositi. Il processo di
installazione è totalmente automatizzato e richiede un’interazione minima da parte dell’utente.
Una volta avviato il CD d’installazione verrà installato automaticamente il sistema operativo
(CentOS), il software Asterisk e tutti i suoi componenti (compilando i sorgenti) e il software di
configurazione web con tutti gli elementi necessari al suo funzionamento (php, apache e mysql).
E’ molto importante sottolineare che una volta avviato il processo di installazione il disco fisso
verrà automaticamente partizionato e formattato e tutti i dati eventualmente in esso
contenuti andranno persi.
Nota: alcuni utenti hanno riportato problemi con PC equipaggiati di processori Pentium 4 dotati di
tecnologia Hyper Threading nella gestione dei moduli relativi alle schede hardware telefoniche
supportate da Asterisk (BRI, PRI e Analogiche). Pertanto prima di installare easyAsterisk è
consigliabile disattivare l’Hyper Threading a livello di BIOS Setup della macchina.
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A questo punto è sufficiente premere il tasto <invio> per iniziare l’installazione. Come prima cosa
sarà necessario configurare il layout della tastiera. (figura 3.2).
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Il passo successivo prevede l’inserimento della password di root desiderata (figura 3.4).
Una volta inserita e confermata la password di root, il filesystem verrà formattato e inizierà
l’installazione del sistema operativo sul disco fisso (figura 3.5).
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Al termine il sistema verrà riavviato (ricordarsi di rimuovere il CD dal lettore per evitare che il
boot venga effettuato nuovamente da CD) e si procederà con la seconda parte dell’installazione
di easyAsterisk (figura 3.6).
Il sistema richiedera’ nuovamente l’inserimento del CD di easyAsterisk per proseguire
nell’installazione.
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In questa fase verranno aggiornati e configurati alcuni elementi del sistema operativo, verranno
compilati i vari componenti di Asterisk (questo potrebbe richiedere diversi minuti a seconda della
potenza di calcolo del sistema in uso) e infine verrà installato il software di gestione del
centralino via web. Al termine di ciascuna di queste fasi verrà richiesta la conferma all’utente di
procedere con il passo successivo premendo il tasto <invio> (Figura 3.7). Durante la
compilazione di asterisk verrà chiesto se è necessario installare Bristuff. Questa patch è
necessaria per poter utilizzare le seguenti interfacce hardware:
- Junghanns QuadBri
- Junghanns DuoBRI
- Junghanns QuadGSM
- Schede generiche 1 porta BRI con chipset HFC-S (Es.: Digicom Tintoretto).
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Al termine delle varie operazioni comparirà un messaggio che ci informerà del completamento
dell’installazione, a questo punto è sufficiente estrarre il CD dal lettore e premere il tasto <invio>
per riavviare il sistema (Figura 3.8).
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Ora è possibile iniziare a configurare il PBX collegandosi con un browser all’indirizzo IP di default
della macchina appena installata (http://192.168.0.1). Se si desidera cambiare l’indirizzo IP da
console è sufficiente effettuare il login come utente root (la password è stata definita in fase di
installazione) e digitare setup
[root@pbx ~] # setup
Si avvierà un’utility che consentirà di configurare vari elementi del sistema tra cui le impostazioni
di rete (Figura 3.9).
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Muovendosi con i tasti freccia sulla tastiera selezionare Network configuration e premere
<invio>, si aprirà una schermata dove sarà possibile selezionare l’interfaccia di rete da
configurare (Figura 3.10).
Selezionare l’interfaccia da configurare (nella maggior parte dei casi eth0) e premere <invio>,
configurare Indirizzo IP, Subnet Mask e Defautl Gateway (figura 3.11).
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Confermare le nuove impostazioni e uscire dal tool di configurazione. Per rendere effettive le
nuove impostazioni di rete è sufficiente riavviare il sistema digitando da console il comando
reboot
[root@pbx ~] # reboot
E’ possibile configurare i server DNS utilizzando l’interfaccia web dal menù Manutenzione Sistema
=> Configurazione Rete.
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Username: admin
Password: admin
Una volta scelta la lingua ed effettuato il login, si accede all’home page dell’interfaccia di
amministrazione attraverso la quale è possibile configurare il centralino telefonico.
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kernel del sistema operativo ed eventualmente il destinatario della licenza d’uso del software, lo
stato dei servizi di sistema, l’uptime e i canali attivi.
In Impostazioni Generali si possono configurare una serie di parametri che vanno a definire
alcune caratteristiche globali del centralino; si possono ad esempio definire gli standard dei
protocolli IP supportati (SIP, IAX2 e H323), si possono impostare le estensioni di servizio (per le
deviazioni, la voicemail, ecc…), si può gestire un repository di files audio da utilizzare per le varie
applicazioni del centralino (musica d’attesa, code, menù di ivr, ecc…), si può configurare il
Pannello Operatore per la visualizzazione in tempo reale dello stato degli elementi del PBX e
infine si può gestire una rubrica di sistema.
In Configurazione Centralino si gestiscono tutti gli elementi tipici di un centralino telefonico
come interni, gruppi, stanze di conferenza e code con i relativi agenti, fax virtuali (solo in
ricezione).
In Gestione Chiamate si vanno a definire gli instradamenti delle chiamate entranti e uscenti e
le politiche di LCR (Least Cost Routing).
In Gestione Trunks si definiscono i parametri di connessione ai carriers di telefonia IP e i
collegamenti alle schede hardware di interfacciamento sulla RTG (Rete Telefonica Generale)
installate nel sistema.
La sezione Gestione Dialplan è dedicata agli utenti che hanno conoscenze avanzate di Asterisk
e vogliono integrare il dialplan di default con contesti e macro personalizzate.
Da Impostazioni Hardware è possibile configurare le interfacce hardware per connettere il
centralino alla RTG via flussi primari, linee ISDN BRI e linee analogiche.
In Manutenzione Sistema è possibile accedere ad una serie di sezioni dedicate alla
configurazione generale del sistema come la gestione dei backup, la gestione dei livelli di accesso
all’interfaccia di amministrazione, il monitoraggio dello stato corrente del sistema e la
visualizzazione dei files di log.
Logout ovviamente serve per uscire dall’applicazione.
Ogni volta che si apportano modifiche alla configurazione del PBX apparirà un pulsante al fondo
della Sezione Titolo che ci informerà che per rendere effettive le modifiche è necessario ricaricare
la configurazione del sistema (per eseguire questa operazione è sufficiente premere il pulsante).
Quando si apportano modifiche alla configurazione di particolari elementi, come ad esempio le
Impostazioni Hardware, un semplice reload non è più sufficiente, ma si rende necessario un
riavvio del server Asterisk. Anche in questo caso comparirà un pulsante che ci informerà della
necessità di riavvio del server e una volta premuto dovremo ancora dare una conferma prima di
procedere. La differenza sostanziale tra reload e riavvio del server Asterisk è che durante il
riavvio eventuali chiamate in corso andranno perse.
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GENERALE:
Numero: Estensione associata all’interno.
CID Nome: Caller ID in formato alfanumerico. Verrà visualizzato sul display dei
telefoni che supportano questa funzionalità.
CID Numero: Caller ID in formato numerico, in genere corrisponde al numero
dell’interno.
CID Suffisso Rappresenta il suffisso che si desidera venga aggiunto al caller ID di un
Uscente: Trunk utilizzato per le chiamate uscenti. Se lasciato vuoto verrà
utilizzato solamente il caller ID assegnato al trunk utilizzato per la
chiamata. Questa opzione è utile ad esempio quando si stipula un
contratto di selezione passante con il proprio carrier telefonico e si
desidera che alcuni interni escano sulla rete pubblica con il loro numero
esteso piuttosto che solamente con il GNR.
Protocollo: Indicare il protocollo utilizzato. Se si sta configurando un interno “IP”
questo valore può essere SIP o IAX2, se invece sul sistema sono
installate delle schede hardware con porte FXS è possibile scegliere
anche ZAP (telefoni analogici) con il relativo canale configurato sulla
scheda.
Dtmf (solo SIP): Indicare il tipo di toni Dtmf utilizzati dal client telefonico che si sta
configurando.
Host: Indicare se il client ha un indirizzo IP statico o dinamico. Se l’indirizzo è
statico deve essere indicato nella casella “Indirizzo IP”, se è dinamico è
necessario assegnare al client uno username ed una password (secret)
da utilizzare per la registrazione al server e che dovranno essere
riportati nella configurazione del client.
Ringtime: Tempo espresso in secondi dopo il quale un telefono che squilla, senza
che la chiamata venga risposta, attivi la voicemail su non risposta,
oppure una deviazione di chiamata su non risposta (ovviamente solo se
questi servizi sono abilitati).
Registra chiamate Abilita la registrazione del dettaglio delle chiamate effettuate
uscenti nel CDR: dall’interno in un database Sql.
Centro di costo: Centro di costo che verrà registrato nel CDR per le chiamate effettuate
da questo interno.
DEVIAZIONI: Visualizza e imposta le deviazioni di chiamata e il DND. Se un interno
ha attivato una deviazione in questa maschera comparirà l’estensione di
destinazione.
VOICEMAIL: La voicemail è una segreteria telefonica che consente di ricevere via e-
mail, sotto forma di allegati in formato wav, i messaggi che vengono
registrati. E’ anche possibile ricevere solo la notifica dell’avvenuta
registrazione di un messaggio, ascoltabile poi sulla segreteria tramite
un telefono oppure via web tramite l’interfaccia utente di easyAsterisk.
Per ogni interno la voicemail può essere attivata su occupato, su non
disponibile o entrambi. Anche se si lascia la voicemail disattivata è
necessario compilare i campi successivi (anche con dati fittizi).
Nome completo: Nome dell’utente che verrà riportato nelle mail di notifica dell’avvenuta
registrazione di un messaggio.
Password: Password di accesso alla segreteria. Il nome utente corrisponde al
numero dell’interno.
Invia msg in Se si abilita questa opzione alla mail sarà allegato un file in formato
allegato: wav con la registrazione del messaggio.
Elimina msg dopo Elimina il massaggio dalla segreteria dopo la notifica via e-mail.
la notifica:
Riproduci msg di Riproduce al chiamante un messaggio che lo informa che l’utente
occupato: chiamato è al momento impegnato in un’altra conversazione. Questo
messaggio è personalizzabile per ogni utente.
Riproduci msg Riproduce al chiamante un messaggio di istruzioni.
istruzioni:
INTERFACCIA Abilita l’accesso all’interfaccia utente. Il login dovrà essere effettuato
UTENTE: facendo puntare un browser all’indirizzo IP del server (il punto di
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Dalla scheda Raggruppamenti è possibile definire dei gruppi logici di interni. Questi non hanno
nulla a che fare con la gestione delle estensioni del pbx e non devono essere confusi con i Gruppi
di Suoneria. Lo scopo è quello di avere un’organizzazione logica degli interni lineare con
l’organizzazione aziendale (ad esempio è possibile definire dei gruppi per il supporto
commerciale, l’assistenza tecnica, il supporto amministrativo, ecc...). Quando si accede al menù
di gestione degli interni di default vengono visualizzati tutti i telefoni configurati, è possibile
abilitare dei filtri per gruppi logici con il pulsante Visualizza.
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Bisogna sottolineare che la maggior parte dei telefoni IP in commercio consente di impostare le
deviazioni di chiamata tramite il loro software di gestione. Utilizzare questo al posto dei codici
configurati in easyAsterisk è indifferente.
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Accedendo al sottomenù Musica D’Attesa invece ci si troverà di fronte all’elenco di classi definite
(di base è presente solo la classe default che contiene tre files). Da qui è possibile inserire
nuove classi, o modificare quelle già esistenti (icona ) eliminando i files esistenti o
effettuandone l’upload via web di nuovi (figura 4.5). La classe default è di sistema e pertanto
non è possibile eliminarla.
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GENERALE:
Numero: Estensione associata al gruppo.
Descrizione: Etichetta che descrive il gruppo di suoneria.
Ringtime: Tempo espresso in secondi dopo il quale una chiamata destinata al
gruppo che non viene risposta passa alla destinazione di fallback.
INTERNI: In questa sezione ci si trova davanti a due elenchi, nella colonna di
sinistra sono elencati tutti gli interni del centralino e in quella di destra
quelli appartenenti al gruppo che si sta configurando. Per definire
l’appartenenza di un elemento al gruppo è sufficiente spostarlo nella
colonna di destra con le apposite frecce.
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OPZIONI
GENERALI:
Codice Stanza: Codice numerico univoco che identifica la stanza. Attenzione, non si
tratta di un’estensione.
Nome Stanza: Nome che descrive la stanza di conferenza.
Pin: Codice d’accesso numerico opzionale che un utente dovrà digitare dalla
tastiera del telefono per poter accedere alla conferenza.
Leader Pin: Codice d’accesso numerico opzionale riservato ai leader della stanza.
INSERISCI Da questa maschera è possibile definire le estensioni associate alla
ESTENSIONE PER stanza. Una volta configurate le varie opzioni per aggiungere
LA STANZA DI l’estensione cliccare sul tasto Inserisci mentre per eliminare un’
CONFERENZA: estensione esistente utilizzare .
Estensione: Numero di estensione.
Lingua: Lingua con la quale saranno eseguiti i messaggi audio della stanza (ad
esempio la richiesta di digitare il pin d’ingresso).
MOH: Abilita o disabilita la musica d’attesa quando un solo partecipante è
presente nella stanza. Se si abilita la moh bisogna selezionare la classe
desiderata.
Azioni: Selezionare se chi entra nella stanza attraverso l’estensione che si sta
configurando può solo parlare, solo ascoltare o ha entrambi i permessi.
Quiet Mode: Se abilitato non verrà eseguito il segnale acustico che informa i
partecipanti alla conferenza dell’ingresso, o dell’abbandono, di qualche
utente.
Esci con #: Abilita un utente ad abbandonare la conferenza premendo il tasto # del
telefono.
Join Message: Messaggio di benvenuto da eseguire prima dell’accesso alla stanze. E’
possibile scegliere tra i files del repository audio.
Leader Wait: Attendere l’ingresso di un conference leader prima di avviare la
conferenza. Se un leader non è presente nella stanza gli altri
partecipanti ascolteranno la musica d’attesa configurata.
User Count: Annuncia il numero di utenti presenti nella conference quando si entra
nella stanza.
User Join/Leave: Annuncia l’ingresso e l’uscita degli utenti dalla conference.
Abilita Menù: Consente di premere il tasto * per attivare il menù di configurazione
della stanza.
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IMPOSTAZIONI
GENERALI:
Estensione login: Estensione utilizzata dagli agenti per identificarsi attraverso il proprio
codice personale e la propria password per cominciare a ricevere
chiamate delle code a lui assegnate.
Estensione Estensione utilizzata dagli agenti per effettuare il logout e terminare di
logout: ricevere le chiamate delle code. Alla richiesta di immissione di un nuovo
interno premere semplicemente # per disconnettersi.
Autologoff: Definisce il tempo espresso in secondi che un telefono deve squillare
senza risposta perché l’agente venga automaticamente disconnesso.
Impostandolo uguale a zero viene disabilitato.
AGENTI:
Id: Identificativo dell’agente (deve essere un valore numerico).
Pwd: Password in formato numerico.
Nome: Nome dell’agente.
Le code invece vengono gestite dal menù Configurazione Centralino sotto la voce Code. Vediamo
nel dettaglio i parametri di configurazione:
GENERALE:
Nome coda: Nome che servirà ad identificare la coda che si sta creando.
Estensione Estensione locale per accedere alla coda. Parametro facoltativo.
associata:
Prefisso CID Prefisso che verrà visualizzato sul display del telefono prima del
Name: CallerID del chiamante per identificare la chiamata come proveniente
da una determinata coda. Perché funzioni correttamente è necessario
utilizzare telefoni con display alfanumerici.
Audio ingresso Messaggio da fare ascoltare al chiamante prima di fare entrare la
coda: chiamata in coda (in genere un messaggio di presentazione). E’
possibile selezionare uno dei files audio presenti del repository.
Musica d’attesa: Classe di musica che i chiamanti in coda ascolteranno durante l’attesa.
Ring Strategy: Definisce con quale criterio verranno fatti suonare i membri di una coda
al ricevimento delle chiamate. Le alternative sono:
• Ringall, tutti i telefoni squillano contemporaneamente fino a
quando un operatore risponde.
• Roundrobin, i telefoni vengono fatti squillare a turno, uno alla
volta, fino a quando un operatore risponde.
• Leastrecent, fa squillare il telefono dell’operatore al quale non
viene assegnata una chiamata da più tempo.
• Fewestcalls, assegna la chiamata all’operatore con meno
chiamate completate.
• Random, assegna la chiamata ad un operatore a caso.
• Rrmemory, strategia simile al round robin solo che viene
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GENERALE:
Nome: Nome che identifica il fax virtuale.
Formato: Formato utilizzato per salvare i documenti ricevuti sul server. E’ possibile
scegliere tra “tif” e “pdf”.
E-MAIL:
Notifica: Abilita o disabilita l’invio di una copia dei fax ad un indirizzo di posta
elettronica:
Nome: Nome che sarà visualizzato come mittente delle e-mail.
E-mail: Indirizzo di posta elettronica al quale inviare i fax ricevuti.
Lingua: Lingua in cui si desidera che venga compilata l’e-mail di notifica.
Server e-mail: Indirizzo di posta elettronica che sarà visualizzato come mittente delle e-
mail.
Firma: Stringa di testo che sarà utilizzata come firma delle e-mail.
Notifica fallita Se si abilita questa opzione verrà inviata un’email di notifica quando la
ricezione fax: ricezione di un fax non è andata a buon fine.
UTENTI Selezionare quali utenti potranno visualizzare i documenti ricevuti sul fax
ABILITATI ALLA virtuale che si sta configurando attraverso l’interfaccia utente. Nella
GESTIONE: colonna di sinistra sono elencati tutti gli interni del centralino, abilitare
quelli che si vogliono abilitare spostandoli nella colonna di destra
utilizzando le apposite frecce.
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5. Impostazioni Hardware
E’ possibile interfacciare Asterisk alla Rete Telefonica Generale attraverso una serie di schede
telefoniche (generalmente su bus pci) compatibili con i protocolli più diffusi (linee analogiche,
accessi base Isdn BRI, accessi primari Isdn PRI). Gli adattatori al momento supportati sono i
seguenti:
• Digium TDM400P, interfaccia analogica composta da una scheda principale sulla quale si
possono montare fino a 4 moduli che possono essere FXS (per collegare dei telefoni o fax
analogici) o FXO (per collegarsi a linee telefoniche analogiche).
• Digium 800 Series, interfacce analogiche sulle quali possono essere montati fino a 2
moduli da 4 porte FXS o FXO, per un totale di 8 porte.
• Digium 2400 Series, interfacce analogiche sulle quali possono essere montati fino a 6
moduli da 4 porte FXS o FXO, per un totale di 24 porte. Opzionalmente è anche possibile
installare un modulo per la cancellazione hardware dell’eco.
• Digium X100P, scheda analogica 1 porta FXO economica attualmente fuori produzione.
• Digium TE400 Series, schede PRI 4 porte compatibili con i protocolli T1/E1.
• Digium TE200 Series, schede PRI 2 porte compatibili con i protocolli T1/E1.
• Digium TE120 Series, schede PRI 1 porta compatibili con i protocolli T1/E1.
• Digium TE110P, scheda PRI 1 porta compatibile con i protocolli T1/E1.
• Junghanns OtcoBri, scheda con 4 porte ISDN BRI.
• Junghanns QuadBri, scheda con 4 porte ISDN BRI.
• Junghanns DuoBri, Scheda con 2 porte ISDN BRI.
• Junghanns QuadGSM, scheda GSM pci a 1, 2 o 4 porte.
• Scheda generica 1 porta BRI con chipset HFC.
• Schede BRI compatibili con mISDN (ad esempio le Beronet o la Digium B410P).
• Schede OpenVox. A partire dalla versione 2.4.0 di easyAsterisk sono supportati tutti gli
adattatori OpenVox BRI, PRI e Analogici.
E’ importante che le interfacce montate sul sistema non condividano gli IRQ con altre periferiche.
Per visualizzare l’assegnazione degli IRQ digitare da console:
Le varie interfacce hardware possono essere classificate in base al tipo di canale utilizzato per
aprire le comunicazioni. Ad esempio le schede Digium (PRI e analogiche) e le schede
Junghanns fanno uso di chan_zap, mentre le Digium BRI e le Beronet BRI si basano su
chan_misdn.
IMPOSTAZIONI :
Lingua canale: Lingua di default dei canali delle schede hardware. Di default sono
installati i templates per le lingue inglese e italiano ma è anche
possibile definirne di nuovi (capitolo 4.9).
Toni di zona: Toni di zona che verranno caricati per le interfacce hardware.
Indications: In alcune circostanze alcuni toni sono creati direttamente dal centralino.
Indications indica la zona da utilizzare per questi toni.
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Se si modifica la lista delle schede installate nel sistema è possibile che i trunks zap e gli interni
zap vadano riconfigurati. In questo caso easyAsterisk segnalerà il problema con un avviso e di
fianco al nome del trunk o dell’interno da riconfigurare comparirà l’icona .
• /etc/asterisk/zapata.conf
• /etc/zaptel.conf
• /etc/asterisk/zapstart (script bash che carica i moduli delle interfacce hardware all’avvio
del server asterisk).
• /etc/asterisk/zapstop (script bash che rimuove i driver dalla memoria di sistema
all’arresto del server asterisk).
In questo caso i files delle impostazioni hardware vengono riscritti e le personalizzazioni vanno
apportate nuovamente.
Anche questi files possono essere personalizzati utilizzando il menù Impostazioni Hardware voce
Personalizza mISDN.
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OPZIONI:
Registra chiamate Abilita o disabilita la registrazione dei dettagli delle chiamate in ingresso
in ingresso nel destinate al posto operatore in un database per una successiva
CDR: consultazione.
DESTINAZIONE In questa sezione si possono impostare instradamenti validi solo nei
GIORNI FESTIVI: giorni dell’anno configurati. E’ possibile definire un intervallo di giorni
oppure giorni singoli (in questo caso compilare solo il campo “Dal”
lasciando vuoto “Al”). Questa funzione è solitamente utilizzata per fare
ascoltare un messaggio di chiusura uffici nei giorni festivi.
DESTINAZIONE Definire gli orari e i giorni della settimana in cui gli uffici sono aperti.
(ORARI): Dopo aver configurato ciascuna fascia oraria è necessario premere sul
tasto per renderla attiva. Tutte le chiamati ricevute nei giorni e negli
orari configurati saranno instradate all’estensione definita in Orario
Ufficio (solitamente il telefono della centralinista) mentre le chiamate
ricevute fuori da queste fasce orarie saranno dirottate all’estensione
configurata in Tutti gli altri orari (ad esempio un messaggio audio che
informa della chiusura degli uffici).
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GENERALE:
Numero DID: Indica il numero esterno che si vuole ruotare ad una estensione interna.
Descrizione: Etichetta che descrive la DID.
Registra chiamate Abilita o disabilita la registrazione nel CDR delle chiamate verso questo
nel CDR: numero.
DESTINAZIONE: Definisce l’elemento al quale saranno ruotate le chiamate destinate al
numero configurato.
GENERALE:
Numero Indica il numero del chiamante che si vuole ruotare verso una specifica
Chiamante: estensione interna.
Descrizione: Etichetta descrittiva.
Registra chiamate Abilita o disabilita la registrazione nel CDR delle chiamate provenienti
nel CDR: da questo numero.
DESTINAZIONE: Definisce l’estensione alla quale saranno ruotate le chiamate
provenienti dal numero specificato.
GENERALE:
Nome: Nome da assegnare al menù che si sta creando per identificarlo.
Estensione: Estensione interna da associare al menù.
Audio: Selezionare il file audio del repository che si desidera assegnare al
menù. Questo file sarà eseguito all’ingresso del chiamante nel menù e
dovrà contenere le istruzioni sulle varie opzioni di scelta disponibili (ad
esempio, Premere 1 per il supporto commerciale, 2 per il supporto
tecnico, 3 per parlare con un operatore, eccetera)
Audio No-Sel: Selezionare il file audio del repository che sarà eseguito se il chiamante
non effettuerà nessuna scelta entro il limite di tempo configurato in
Response Timeout.
Audio Invalid-Sel: Selezionare il file audio del repository che sarà eseguito se il chiamante
effettuerà una selezione non valida.
Response Tempo massimo in secondi che il chiamante ha a disposizione per
Timeout: effettuare una scelta.
Digit Timeout: Se le opzioni del menù sono estensioni composte da più cifre questo
valore imposta il tempo massimo in secondi che può trascorrere tra la
digitazione di una cifra e quella successiva.
Descrizione: Campo di testo che serve a dare una descrizione al menù.
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Una volta premuto il tasto “Inserisci” appariranno una serie di altre opzioni.
ORARIO: Definire i giorni e le fasce orarie in cui il menù sarà attivo. Per rendere
attiva ciascuna fascia oraria è necessario premere il tasto .
DESTINAZIONI: Definisce verso quale estensione ruotare le chiamate nelle fasce orarie
in cui il menù non è attivo. E’ anche necessario configurare una
destinazione nel caso il chiamante non effettui nessuna selezione (No-
Sel) e nel caso in cui effettui una selezione non valida, ovvero
componga un’estensione non configurata nel menù (Invalid-Sel).
OPZIONI: In questa sezione si definiscono le opzioni del menù che si sta
costruendo. Nella casella “Opzione” vanno configurate le estensioni che
per il chiamante rappresentano i tasti da premere per effettuare una
scelta. Una volta configurata un’opzione e la relativa destinazione per
rendere effettiva l’assegnazione è necessario premere il tasto (a
questo punto l’opzione appena creata dovrebbe andare ad aggiungersi
alla lista sottostante).
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GENERALE:
Nome: Etichetta di testo che identifica il trunk che si sta creando.
Caller ID: Caller ID che si desidera utilizzare per le chiamate uscenti su questo
trunk. Se non viene specificato verrà utilizzato quello del client dal
quale viene effettuata la chiamata.
Numero max Numero massimo di canali uscenti contemporanei che si possono aprire
canali: sul trunk. Se non viene impostato, il limite sarà quello fisico (legato
quindi al tipo di linea a cui ci si connette).
PORTE: In questa sezione sono elencate le schede installate con le relative
porte. E’ necessario spuntare le caselle relative alle porte che si
vogliono includere nel trunk e premere il tasto “Inserisci” per
procedere.
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Una nota va fatta riguardo le diverse configurazioni possibili per ricevere chiamate su un trunk
IP. Il peer può essere gestito in tre modalità tramite l’opzione “Tipo” presente tra i parametri di
configurazione:
• Peer, in questa modalità il trunk viene utilizzato solamente per inviare chiamate.
• User, il trunk è in grado solamente di ricevere chiamate
• Friend, il trunk può inviare e ricevere chiamate, ovvero il trunk è sia peer che user.
Quando Asterisk riceve una chiamata per determinare se va accettata oppure no procede nel
seguente ordine:
• Verifica se è presente uno user il cui nome corrisponde a quello del chiamante
• Verifica se è presente un peer il cui host corrisponda a quello del chiamante
• Se nessuna delle due condizioni precedenti viene soddisfatta la chiamata viene
considerata anonima e respinta, a meno che nelle impostazioni generali del protocollo si
sia scelto di accettare chiamate non autenticate (questo è possibile con il protocollo SIP).
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GENERALE:
Nome: Etichetta di testo che identifica il trunk che si sta creando.
Caller ID: Caller ID che si desidera utilizzare per le chiamate uscenti su questo
trunk. Se non viene specificato verrà utilizzato quello del client dal quale
viene effettuata la chiamata.
Numero max Numero massimo di canali uscenti contemporanei che si possono aprire
canali in uscita: sul trunk. Se non viene impostato saranno disponibili illimitati canali
uscenti.
Non in linea: Consente di mettere offline il trunk, ovvero di eliminarlo dai files di
configurazione di asterisk pur mantenendone la configurazione nel
database di easyAsterisk. In questo modo il trunk può essere ripristinato
in qualsiasi momento senza doverlo riconfigurare.
PEER:
Nome: Nome che si vuole assegnare al peer che si sta creando.
Host: Server remoto al quale saranno indirizzate le chiamate uscenti. Se l’host
ha un indirizzo dinamico impostare “dynamic” (senza virgolette).
Username: Nome utente di autenticazione sul server remoto.
Secret: Password di autenticazione sul server remoto.
Fromuser: (solo Specifica uno user da mettere nel campo “from” al posto del callerID nel
SIP) protocollo SIP.
Fromdomain: Specifica il dominio di origine delle chiamate. E’ richiesto da alcuni carrier
(solo SIP) che accettano chiamate provenienti solo da determinati domini.
Tipo: Specificare se il trunk è di tipo peer, user o entrambi (friend).
DTMF: (solo SIP) Indicare come devono essere gestiti i toni DTMF.
Nat: (solo SIP) Abilitare questa opzione se il peer si trova dietro ad un dispositivo di nat.
Qualify: Verifica periodicamente che il peer sia online.
Canreinvite: (Solo Abilitando questa opzione un client quando effettua una chiamata tenterà
SIP) di inviare il media stream direttamente al peer. Disabilitandolo il server
Asterisk farà da end-point e gestirà al posto del client il passaggio del
flusso audio verso il peer.
Notransfer: (solo Opzione analoga al canreinvite solo che viene applicata al protocollo IAX2.
IAX2) Configurando notransfer=yes Asterisk impedirà al client di inviare il flusso
audio direttamente al peer.
Trunk Mode: (solo Abilita il trunk mode, che serve a eliminare l’IP overhead e quindi a
IAX2) risparmiare banda.
Insecure: Abilitando questa opzione sarà possibile ricevere chiamate dal peer (senza
quindi configurare anche uno user) senza che l’host remoto si autentichi
sul nostro server.
Context: Se il peer deve gestire anche le chiamate entranti (non si usa quindi uno
user) bisogna definirne un contesto (lasciare il campo vuoto invece se il
peer gestisce solo le chiamate uscenti):
• Incoming: le chiamate in ingresso saranno destinate al posto
operatore. E’ possibile stabilire degli instradamenti differenti
tramite le regole della selezione passante.
• Local: le chiamate saranno destinate direttamente alle estensioni
locali (interni, gruppi, ecc…). Questa opzione è utile nel caso si
vogliano collegare via trunk due centralini Asterisk assegnando
delle opportune classi numeriche. Ad esempio si potrebbero
configurare le estensioni del primo centralino in un range 100-199
e quelle del secondo 200-299. In questo modo gli interni di un PBX
possono chiamare direttamente le estensioni dell’altro, senza
passare dal posto operatore.
• Custom: è possibile utilizzare dei contesti personalizzati definiti
dal menù Gestione Dialplan.
Codecs: Selezionare i codecs da abilitare per questo trunk. Se si imposta come
valore default saranno utilizzati i codecs definiti nei parametri generali del
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protocollo in uso.
Deny / Permit / E’ possibile definire delle regole per restringere l’accesso al peer. E’
Priorità: necessario definire l’indirizzo di una sottorete con la relativa maschera e
la priorità con la quale devono essere interpretate le regole. Ad esempio:
Una volta configurati questi due parametri è sufficiente premere il tasto “Inserisci” per trovarsi di
fronte alla pagina di configurazione della route (figura 7.3).
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Come si vede nell’esempio riportato in figura il nome della route è default e il codice di impegno
linea è 0 (riquadro blu in alto a sinistra) mentre si può notare che sono presenti 3 trunks, uno
che con molta probabilità fa riferimento ad una, o più porte, di una scheda ISDN installata nel
sistema più due collegamenti a carrier telefonici IP. Ora bisogna definire gli instradamenti della
route avvalendosi di quelli che vengono definiti patterns, ovvero stringhe alfanumeriche che
definiscono le estensioni uscenti che si possono chiamare. Nella composizione di un pattern è
possibile utilizzare i seguenti caratteri:
PATTERN: DESCRIZIONE:
00. Indica tutti i numeri le cui prime due cifre sono 00 seguiti da qualsiasi
cifra per un numero indefinito di cifre. In Italia questo pattern indica i
numeri internazionali.
0Z. Tutti i numeri la cui prima cifra è 0, la seconda un valore da 1 a 9 e poi
seguono con qualsiasi cifra e sempre per un numero indefinito di cifre.
In Italia questo pattern indica le chiamate nazionali.
3. Questo pattern indica la numerazione destinata ad un qualsiasi
operatore di fonia mobile.
335. In questo modo invece si indica il prefisso di un operatore mobile in
particolare.
X. In questo modo viene indicato qualsiasi tipo di numero.
800XXXXXX Tutti i numeri le cui prime tre cifre sono 800 seguite da altre 6 cifre (il
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NUMERAZIONE
USCENTE:
Nome pattern: Assegnare un nome al pattern che si sta creando. Per comodità è
consigliabile utilizzare dei nomi che in qualche modo identifichino il tipo
di estensioni che il pattern rappresenta.
Pattern: Definire il pattern secondo i criteri spiegati in precedenza.
Trunk: In questo elenco a discesa sono presenti tutti i trunk configurati nel
sistema. E’ necessario scegliere attraverso quale trunk si desidera fare
uscire le chiamate.
Prefisso: E’ possibile aggiungere un prefisso numerico all’estensione che verrà
composta. Questa opzione è spesso utilizzata per instradare le chiamate
verso specifici carrier telefonici.
Taglio Cifre: Così come è possibile aggiungere un prefisso all’inizio dell’estensione è
anche possibile tagliarne le prime cifre. Indicare il numero di cifre
iniziali che si desidera omettere.
BLACKLIST: E’ possibile definire delle estensioni, o dei pattern, che non saranno mai
componibili. Ad esempio è possibile abilitare le chiamate verso i numeri
di fonia mobile ad eccezione di un elenco specifico di numeri, o di uno
specifico operatore definiti nella blacklist.
WHITELIST: Al contrario delle blacklist, tramite le whitelist è possibile comporre
delle estensioni anche se non sono definite negli instradamenti uscenti.
Sempre in riferimento all’esempio di prima, è possibile non definire le
chiamate verso gli operatori mobili ad eccezione di un elenco specifico
di numeri definiti nella whitelist. Per ogni elemento della whitelist
(numero o pattern) è necessario specificare anche quale trunk utilizzare
per fare uscire le chiamate.
Per rendere il tutto più comprensibile continuiamo con il nostro esempio. Iniziamo a definire un
instradamento che rappresenta le chiamate effettuate sul territorio nazionale in Italia e di farle
uscire tramite il trunk carrier-sip (nessun prefisso o taglio cifre). Configuriamo quindi:
• Nome Pattern: nazionali
• Pattern: 0Z. (ma secondo i criteri visti in precedenza si sarebbe potuto configurare anche
come 0[1-9]. )
• Trunk: carrier-sip
• Per inserire l’instradamento è necessario premere il tasto
A questo punto l’instradamento dovrebbe essere stato aggiunto e ci si dovrebbe trovare nella
situazione rappresentata in figura 7.4.
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Tramite l’elenco a discesa, che si trova sotto il nome del pattern, è possibile stabilire se
l’instradamento sarà sempre attivo o solo in determinati giorni e orari. In questo secondo caso è
necessario selezionare dal menù la voce “Schedulata” e impostare gli orari e i giorni di validità
(per confermare premere sull’icona ).
Premendo sulle frecce di fianco al nome del pattern (in figura 7.4 sono cerchiate in rosso) la
tabella si espande ed è possibile configurare dei trunk alternativi su cui fare uscire le chiamate
nel caso che il primo in elenco non sia disponibile (figura 7.5).
L’ordine con il quale i trunk sono elencati rappresenta la loro priorità. Nell’esempio in figura 7.5 è
stato aggiunto ISDN come trunk secondario con aggiunta del prefisso 1055 sulle estensioni
uscenti. Il procedimento per aggiungere dei trunk alla lista è analogo a quello descritto in
precedenza, con la differenza che deve essere utilizzato il box all’interno della tabella. Tramite i
tasti cerchiati in rosso in figura 7.5 è possibile cambiare la priorità dei trunk o eliminarli dalla
lista.
Continuiamo con il nostro esempio e analizziamo la situazione in figura 7.6.
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Analizzando la configurazione della Blacklist si può notare che, nonostante siano sempre abilitate
le chiamate verso operatori mobili, se un interno ha la blacklist di questa route attiva non potrà
comporre le estensioni che iniziano con il prefisso 333 e il numero 3351234567. Analogamente
per le Whitelist, nel caso specifico gli instradamenti verso la Germania (prefisso internazionale
49) non sono configurati, nonostante ciò se un interno ha accesso alla Whitelist potrà comporre
l’estensione 0049987654321 utilizzando il trunk carrier-iax. Quando si configura un numero o un
pattern di una Whitelist non è possibile modificare la numerazione uscente con prefissi e tagli
cifre.
Per iniziare ad utilizzare la route non resta che assegnare ai vari interni le autorizzazioni
necessarie. Premendo il pulsante “Associa a tutti gli interni” tutti gli interni configurati saranno
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abilitati ad utilizzare tutti gli instradamenti della route. In alternativa è possibile accedere alle
proprietà di ogni interno (menù Configurazione Centralino voce Interni) sotto Outbound Routing
e abilitare gli accessi desiderati (figura 7.7).
Per quanto riguarda la configurazione della numerazione uscente è molto importante sottolineare
che in una route anche i vari instradamenti hanno diverse priorità tra loro. Le estensioni uscenti
vengono processate proprio in base all’ordine con il quale i suoi instradamenti sono elencati (più
sono in alto nella lista, più alta è la loro priorità). Un esempio come al solito ci chiarirà meglio le
idee su questo concetto. Analizziamo la situazione in Figura 7.8.
Figura 7.8 – Un esempio per capire l’importanza della priorità degli instradamenti
Nella route sono presenti 2 instradamenti, “internazionali” e “francia”, con “internazionali” che,
essendo elencato per primo, ha la priorità su “francia”. L’intenzione sarebbe quella di fare uscire
tutte le chiamate internazionali sul trunk “carrier-sip” ad eccezione di quelle destinate in Francia
che dovrebbero uscire su “ISDN”. In questa situazione ciò non accadrà mai, poiché il primo
pattern include anche il secondo, dato che anche le chiamate destinate in Francia sono pur
sempre internazionali, ne consegue che il secondo pattern non verrà mai preso in considerazione
e anche le chiamate che iniziano con 0033 usciranno sul trunk “carrier-sip”. Per raggiungere il
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nostro obiettivo dobbiamo dare una priorità a “francia” più alta rispetto a “internazionali” in modo
che sia processato per primo. Per fare ciò è sufficiente utilizzare le frecce cerchiate in rosso in
figura 7.8. Con il tasto invece un pattern viene eliminato dalla route. In Figura 7.9 è
rappresentata la configurazione corretta.
TIPO TRUNK:
Breve: Numero breve che si vuole configurare.
Redirezione: Estensione associata al numero breve. Quando da un telefono verrà
composto il numero breve verrà chiamata questa estensione.
Trunk: Definisce su quale trunk deve uscire l’estensione associata al numero
breve. I trunks vengono utilizzati in ordine di priorità.
Descrizione: Campo di testo opzionale per descrivere il numero breve configurato.
TIPO IP:
Breve: Numero breve che si vuole configurare.
Redirezione: Estensione associata al numero breve.
Protocollo: Selezionare il protocollo che si vuole utilizzare.
IP: Indirizzo IP dell’host sul quale è definita l’estensione che si vuole
chiamare.
Descrizione: Campo di testo opzionale per descrivere il numero breve configurato.
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Nel nostro esempio i due pattern sarebbero 2XX (il primo centralino che chiama le estensioni del
secondo) e 1XX (viceversa).
Ovviamente se la configurazione dei CallerID non è allineata a quelle che sono le effettive
impostazioni della centrale del gestore telefonico si potrebbero non ottenere i risultati aspettati.
7.8 Router IP
Tramite la configurazione dei “Router IP” è possibile instradare le chiamate provenienti da altri
centralini (PBX tradizionali o altri server easyAsterisk connessi tramite trunk IP o ZAP) verso
delle routes configurate sul server. Il principio di funzionamento dei router IP prevede quindi il
reindirizzamento di tutte le chiamate provenienti da un determinato trunk (quello utilizzato per
connettere il centralino remoto ad easyAsterisk) verso una route specifica, tramite la quale le
chiamate vengono instradate. Con i “Router IP” è possibile ad esempio aggiungere funzionalità di
fonia su IP a centralini tradizionali che non sono predisposti a questo (figura 7.10). Questo tipo di
configurazione non è immediato e prevede una parziale riconfigurazione del centralino. La
macchina easyAsterisk e il PBX vengono collegate tramite un’interfaccia ISDN (Bri o Pri), dove il
lato Asterisk viene configurato come NT e il lato PBX come TE. Il PBX tradizionale deve essere
programmato in modo da instradare verso questa interfaccia tutte le chiamate che si vuole fare
uscire su rete IP.
Nota: sulla porta del PBX collegata ad Asterisk è consigliabile disabilitatare il timing in quanto si
potrebbero verificare problemi di sincronia (la sincronia in genere deve essere abilitata sulle
porte collegate alle borchie del gestore telefonico).
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ITERET RTG
ASTERISK PBX
Analizzando la configurazione dal lato Asterisk si può notare come le chiamate entranti dalla
scheda ISDN NT diventino uscenti verso la rete IP. A livello pratico bisogna procedere come
segue:
1. Configurare un trunk ZAP che comprenda la porta, o le porte, della scheda utilizzate per il
collegamento al PBX.
2. Configurare i trunk IP per collegare Asterisk ai carriers con i quali si è sottoscritto un
contratto.
3. Configurare una route per instradare le chiamate uscenti verso i carrier secondo il piano
numerico desiderato.
4. Redirigere le chiamate provenienti dal trunk ZAP (punto 1) verso la route configurata al
punto 2.
Per quanto riguarda i primi 3 punto basta procedere come già spiegato in precedenza, per il
punto 4 invece bisogna accedere al menù Gestione Chiamate sotto la voce Router IP (figura
7.11).
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Nell’esempio riportato in figura 7.11 si sta creando un router IP chiamato “from-PBX” dove le
chiamate provenienti dal trunk “ISDN” vengono redirette sulla route “default”.
Un altro esempio di utilizzo dei router IP è quello rappresentato in figura 7.12, dove un server
easyAsterisk può effettuare chiamate sulla rete telefonica generale sfruttando le risorse di un
altro server remoto a cui è connesso tramite un trunk IP (SIP o IAX2). La configurazione del
“Router IP” in questo caso è del tutto analoga a quella mostrata in figura 7.11, solo che al posto
del trunk ISDN è necessario selezionare il trunk IP utilizzato per connettere i due server.
RTG
IP
ASTERISK 2 ASTERISK 1
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NUMERO DA
CHIAMARE:
Tipo estensione: Selezionare se si vuole chiamare un’estensione Interna o Esterna.
Trunk: Se si è scelto di chiamare un’estensione esterna selezionare il trunk da
utilizzare.
Numero interno: Se si è scelto di chiamare un numero d’ interno selezionare dalla lista
l’interno in questione.
Numero Indicare l’estenzione esterna da comporre.
esterno:
CID Nome: CallerID Name.
CID Numero: CallerID Numerico.
Max Retries: Numero massimo ti tentativi da effettuare se la chiamata non andasse a
buon fine.
Wait Time: Tempo di attesa espresso in secondi da attendere prima di procedere ad un
nuovo tentativo.
Centro di costo: Centro di costo da assegnare alla chiamata nel CDR.
Retry Time: Numero di secondi di attesa perché la chiamata riceva risposta.
DATA E ORA: Selezionare data e ora di schedulazione.
CONNETTI A: Selezionare l’estensione locale alla quale si vuole connettere l’estensione
chiamata.
Nella versione Free di easyAsterisk è possibile schedulare al massimo una chiamata alla volta,
nessun limite invece nella versione Pro.
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8. Dettaglio chiamate
Come si è fatto più volte riferimento in questo manuale in easyAsterisk vi è la possibilità di
registrare i dettagli delle chiamate locali, entranti e uscenti in un database Sql. Per gestire i dati
contenuti in questo database si deve accedere al menù Gestione Chiamate sotto la voce Dettaglio
Chiamate (figura 8.1).
Da qui è possibile eseguire delle query per estrapolare una parte di dati che soddisfano alcuni
criteri che bisogna definire.
Data (Da): Selezionare le date del periodo di cui si vogliono visualizzare i dati.
Data (A):
Chiamante: E’ possibile inserire il numero completo o parziale del chiamante.
Destinatario: E’ possibile inserire il numero completo o parziale del destinatario.
Centro di costo: Centro di costo di riferimento.
Canale Nome del canale aperto durante la chiamata.
destinazione:
Stato: Selezionare lo stato della chiamata (qualsiasi, risposta, non risposta,
occupato).
Direzione: La direzione può essere ENTRANTE, USCENTE, LOCALE o una
deviazione esterna (DEV EXT), in questo caso viene visualizzato anche
l’interno che ha impostato la deviazione.
Durata: Specificare una durata minima della chiamata.
Una volta effettuata la query comparirà una tabella con i dati corrispondenti. A questo punto sarà
possibile esportare questi dati in un documento PDF o CSV oppure decidere di eliminarli dal
database.
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Dal menù “Impostazioni” è inoltre possibile configurare altre opzioni riguardanti il cdr:
CDR:
Abilita cdr csv: Abilita la registrazione dei dettagli delle chiamate su file di testo. I dati
verranno salvati sul file “/var/log/asterisk/cdr-csv/Master.csv”
Abilita rotazione: Abilitare la rotazione del file Master.cvs per evitare che le sue dimensioni
diventino troppo consistenti.
CHIAMATE
LOCALI:
Registra Abilitare la registrazione dei dettagli delle chiamate locali come ad
chiamate locali: esempio le telefonate tra interni.
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9. Il pannello operatore
In easyAsterisk è integrato il Flash Operator Panel, un’applicazione sviluppata da Nicolás Gundiño
(http://www.asternic.org/) che consente di visualizzare attraverso un browser lo stato, in tempo
reale, di interni, code, stanze di conferenza e linee esterne. La configurazione avviene dal menù
Impostazioni Generali sotto la voce Impostazioni Pannello Operatore. In questa sezione sono
presenti una serie di sottomenù: in Impostazioni vengono gestite una serie di opzioni generali,
mentre gli altri (Interni, Code, Stanze di Conferenza, Peer/Users) definiscono gli elementi da
visualizzare nel pannello. Iniziamo ad analizzare le impostazioni generali.
Icona Icona
1: 4:
Icona Icona
2: 5:
Icona Icona
3: 6:
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Peers: Elenco dei peers SIP e IAX2 configurati (interni telefonici e trunks).
Canali Attivi: Elenco di tutti i canali attualmente aperti.
Registrazioni In questa pagina viene visualizzato lo stato delle registrazioni SIP e
SIP/IAX2: IAX2 su server remoti (ad esempio carrier telefonici IP)
Code: Stato delle code e dei relativi operatori. Vengono visualizzati gli utenti
presenti in ogni coda e le statistiche degli operatori sulle chiamate
risposte.
Conferenze: Elenco degli utenti presenti in ciascuna stanza di conferenza.
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esclusione di Apache, Mysql, Postfix e Cron che sono indispensabili per il funzionamento di
easyAsterisk. In questa sezione è anche possibile arrestare e riavviare il sistema e inoltre viene
visualizzato l’uptime, ovvero il tempo trascorso dall’ultimo riavvio. L’Asterisk Monitor invece è
uno script che, se attivato, verifica periodicamente il corretto funzionamento del server Asterisk e
in caso di problemi lo riavvia e ricarica i moduli delle schede hardware configurate.
Per effettuare l’upload di un file che ci si è salvati in locale è necessario connettersi al sistema via
FTP (verificare prima che il servizio sia attivo dal menù Stato del sistema) utilizzando le seguenti
credenziali:
Username: backup
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Password: backup
Una volta connessi verranno visualizzate due cartelle, system, dove vanno copiati i files di
backup del configuratore, e CDR, dove vanno copiati quelli del dettaglio chiamate.
Quando si effettua il ripristino di un file di backup del configuratore viene richiesto se si desidera
aggiornare la struttura del database dove viene archiviata la configurazione del centralino.
Questa funzione è utile se si ripristina un backup effettuato con una versione precedente di
easyAsterisk e serve ad allineare il database alla versione corrente del software attraverso la
creazione dei campi e delle tabelle mancanti. Se si abilita l’allineamento è necessario introdurre
le credenziali di un utente mysql che abbia i permessi in scrittura sul database. E’ possibile
lasciare vuoti questi campi se non si è modificata la password di default dell’utente root (utente
root di mysql, non del sistema).
Username: asteriskuser
Password: astconf
E’ essenziale che questo utente non venga eliminato e non ne venga modificata la password di
accesso.
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Per ovvi motivi deve essere sempre definito almeno un utente di tipo admin. L’interfaccia di
gestione degli utenti è accessibile dal menù Manutenzione Sistema (voce Gestione Utenti).
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Questi files oltre che da console possono essere visualizzati direttamente dall’interfaccia di
amministrazione dal menù Manutenzione Sistema sotto la voce Log Manager. Dal menù
Impostazioni è possibile abilitare la rotazione periodica di questi file oltre che definire il livello di
dettaglio dei messaggi visualizzati sulla console di asterisk e del file messages.
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[custom-exten]
exten => 123,1,Answer()
exten => 123,2,Playback(demo-congrats)
exten => 123,3,Hangup
Nell’esempio viene definita l’estensione 123 che quando richiamata effettua il play del file audio
“demo-congrats”. Ovviamente quando si creano estensioni personalizzate è possibile utilizzare
sia le macro di sistema che quelle personalizzate oltre che includere altri contesti.
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La struttura è la stessa dell’interfaccia di amministrazione, con una barra superiore dove viene
indicato il menù corrente e l’utente che ha effettuato l’accesso, una sezione sulla sinistra con
l’elenco dei menù e una sezione sulla destra con le opzioni dei vari menù.
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Da qui i messaggi possono essere ascoltati, eliminati, scaricati in locale, inoltrati ad altri utenti o
archiviati in una serie di cartelle. La cartella di default dove un messaggio viene salvato all’arrivo
è “Inbox”, le altre cartelle disponibili per l’archiviazione sono “Amici”, “Famiglia”, “Lavoro” e
“Vecchi”.
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Come si può notare è stato creato su entrambe le macchine solamente il peer con il quale
vengono gestire sia le chiamate entranti che uscenti. Non sono impostati username e password in
quanto si è abilitata l’opzione insecure che consente di ricevere chiamate dal peer senza
autenticazione. E’ importante evidenziare che il contesto selezionato è local, che consente di
raggiungere direttamente le estensioni locali per le chiamate provenienti dal peer (se si fosse
selezionato incoming le chiamate sarebbero instradate al posto operatore). Ora non resta che
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Si noti che sono semplicemente stati rediretti i pattern delle estensioni dell’altra macchina verso il
trunk appena creato (in entrambi i casi il nome del trunk è pbx-remoto). A questo punto gli
interni dei due centralini dovrebbero essere in grado di chiamarsi a vicenda.
Come si può notare il signalling deve essere pri master (NT) e nella maggior parte dei casi
l’Overlap deve essere abilitato (altrimenti potrebbe accadere che Asterisk processi solamente la
prima cifra ricevuta dal PBX). In caso di problemi di echo è possibile andare a modificare i valori
dell’Rxgain e Txgain facendo delle prove. Una volta configurata la scheda è necessario crearne il
relativo trunk ZAP (nel nostro esempio chiamato from-pbx, figura 13.2).
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easyAsterisk – manuale d’uso http://www.easyasterisk.it
Configuriamo due trunk SIP per connetterci a due carrier IP con i quali sono stati sottoscritti degli
abbonamenti (figura 13.3) senza impostare limiti nei canali uscenti.
Ora impostiamo una Route uscente, chiamata Route1, con un codice di impegno linea fittizio
(infatti i telefoni utilizzeranno il codice di impegno linea impostato sul PBX tradizionale mentre
quello impostato su easyAsterisk verrà ignorato).
Il passo successivo è di configurare gli instradamenti della route appena creata. Decidiamo di
instradare le chiamate internazionali verso il trunk carrier1 e quelle nazionali verso carrier2
(figura 13.5).
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L’ultimo passo è la creazione del Router IP, attraverso il quale diciamo ad easyAsterisk di
redirigere tutte le chiamate in arrivo dal trunk ZAP (from-pbx) verso la route uscente route1
(figura 13.6).
A questo punto la configurazione dovrebbe essere completa. Dai telefoni sarà sufficiente
comporre lo “0” per uscire su RTG e “9” per uscire su IP.
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# yum update
# /usr/local/src/easya_src_update.sh
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15. Riferimenti
Il sito di riferimento di easyAsterisk è http://www.easyasterisk.it/ dove si possono trovare tutte
le ultime novità relative al prodotto. Inoltre su questo sito sono presenti numerose informazioni
utili come le FAQ, che dovrebbero rispondere alla maggior parte delle domande comuni, o il
FORUM, dove è possibile ricevere assistenza, scambiare opinioni con altri utenti, avere
informazioni o effettuare richieste riguardo gli sviluppi futuri e avere in generale una risposta a
qualsiasi dubbio possa insorgere. Infine, coloro che acquisteranno una licenza Professional
avranno diritto ad accedere ad una sezione riservata del sito tramite la quale potranno avere
supporto via e-mail direttamente dagli sviluppatori di easyAsterisk.
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