gravidanze indesiderate
• Al giorno d’oggi il contraccettivo è diventato uno strumento indispensabile per una corretta
pianificazione familiare e favorisce una migliore salute riproduttiva della donna, consentendo
di evitare gravidanze indesiderate e quindi di ricorrere all’aborto volontario.
• Inoltre nel corso degli anni si sono aggiunte numerose evidenze scientifiche relative al suo
ruolo terapeutico e preventivo in numerose situazioni cliniche: acne e irsutismo, dismenorrea,
sindrome
Contraccezione e IVG
un picco nel 1982/1983 cui è seguita una progressiva e costante diminuzione delle stesse
dell’ordine di circa il 5% annuo.
In Europa il tasso complessivo di utilizzo dei contraccettivi ormonali nelle donne tra i 15 e i 44
anni è del 21,4%, con la massima percentuale in Olanda (51.9%) Belgio (47.4%) e Francia
(42.4%). La percentuale più bassa è raggiunta dalla Grecia (4%) e dalla Polonia (9.6%).
Attualmente solo un quarto della popolazione italiana tra i 15 e i 54 anni ricorre alla pillola
anticoncezionale.
Alcuni studi pubblicati nel 2011 riportano un 16,2% di utilizzo della pillola contraccettiva.
L’utilizzo di ormoni (estrogeni e progesterone) somministrati per via orale (CO) costituisce da
mezzo secolo una delle soluzioni contraccettive più utilizzate.
I CO sono il metodo più efficace oggi disponibile per evitare gravidanze indesiderate, purché
usati in maniera appropriata. Gli studi clinici dimostrano che, con un uso corretto del metodo, la
percentuale di fallimento nel primo anno è dello 0.1%.
Nonostante ciò da alcuni studi si evidenzia che nella vita reale tale percentuale salga
notevolmente, raggiungendo il 9%.
La non-aderenza viene considerata una delle ragioni primarie per spiegare questa forte
differenza: se la paziente non si attiene strettamente alle prescrizioni mediche circa l’utilizzo
corretto l’efficacia contraccettiva diminuisce.
L'efficacia della pillola contraccettiva può essere analizzata basandosi sulle informazioni
ottenute circa un uso "perfetto" e uso "tipico". Le utilizzatrici perfette sono quelle che
hanno assunto la pillola in maniera corretta, senza dimenticanze, vomito o diarrea etc.
• Solo 1 donna su 1000 "perfect users" può avere una gravidanza se utilizza la pillola per un
anno; il rischio aumenta a 90/1000 per anno se la donna non la assume in maniera corretta.
• Infatti indagini effettuate in Italia dall'Istituto Superiore di Sanità, da altri Istituti di Ricerca e
da alcune Regioni, dimostrano come il ricorso all'aborto in Italia derivi nel
70-80% dei casi da un fallimento o da un uso scorretto di metodi per il controllo della
fertilità.
Uno studio italiano rivela che circa il 32,7% delle donne che usavano per la prima volta un
contraccettivo orale ha interrotto l’assunzione entro un anno.
Altri lavori indicano che l’interruzione sia più frequente dopo un breve periodo di assunzione:
L’aderenza al trattamento è direttamente correlata con la facilità di utilizzo del metodo e con i
fenomeni collaterali che insorgono in corso d’uso.
L’efficacia contraccettiva della pillola dipende per la massima parte da una corretta assunzione
giornaliera.
esposta al rischio
➤ Altri motivi: la stanchezza nell’utilizzo del metodo
amenorrea)
• Nausea e vomito
• Cefalea
• Tensione mammaria
• Dislipidemia
• Reazioni allergiche
In questo lavoro trasversale, di tipo retrospettivo, sono state esaminate le cartelle cliniche di
tutte le donne in età riproduttiva che erano state visitate presso gli ambulatori del Dipartimento
di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa (Italia) tra il 2010 e il 2015.
Per quanto riguarda i motivi di interruzione non correlati al metodo si è rilevato che:
• il 2,3% delle donne aveva ritenuto che non fosse più necessario
correlati al metodo
Gli effetti collaterali minori responsabili dell’interruzione nella maggior parte delle donne sono
risultati:
➤ Sanguinamento irregolare
idrica
➤ Cefalea
➤ Disturbi gastrointestinali
In particolare:
• L’aumento ponderale era meno frequente con l’utilizzo vaginale e con le pillole
contenenti 20 mcg di EE
Nel 2011 è stata condotta un’indagine su un campione di 2.030 donne italiane di età compresa
tra 18 e 45 anni finalizzato a comprendere i bisogni e le aspettative delle pazienti utilizzatrici di
contraccettivi ormonali.
È emerso che quasi la metà delle donne vive in modo poco sereno la contraccezione,
considerandola come un peso.
Lo studio rivela che il 75% delle donne desiderano una pillola che le faccia sentire sicure,
tranquille, libere, indipendenti, capaci di fare le proprie scelte in tema di contraccezione (attesa
citata da circa il 60% delle donne).
Allo stesso tempo il contraccettivo deve essere ben tollerato e pratico da utilizzare (aspetto
importante per il 65-70% delle donne) e non deve rappresentare un ‘peso’ o un impegno (quasi
la metà delle donne sottolinea questa esigenza)
Quindi, con lo scopo di incrementare la compliance, nel corso degli anni sono state apportate
diverse modifiche ai contraccettivi ormonali.
Fin dal 1998, Rosenberg e Waugh hanno dimostrato che circa il 20% delle ragioni addotte come
causa di interruzione dei CO era rappresentata dagli effetti collaterali estrogeno-dose-dipendenti
(nausea, vomito, tensione mammaria e ritenzione idrica).
Oltre a ciò, cominciarono ad evidenziarsi l’aumento del rischio cardiovascolare associato all’uso
di CO con alte dosi di estrogeni.
Estrogeno dipendenti:
• Tensione mammaria
• Nausea
• Emicrania
• Aumento di peso
• Edemi
• Leucorrea
e glucidico
Progestinico dipendenti:
• Depressione premestruale
• Secchezza vaginale
• Aumento di peso
androgenica)
l’aggiunta del gruppo etinilico in posizione 17 rende molto più potente l’azione dell’estradiolo
grazie alla resistenza alla degradazione della
Recentemente sono stati introdotti anche gli estrogeni naturali, estradiolo valerato (E2V) e
l’estradiolo (E2), con lo scopo di ridurre ulteriormente gli effetti collaterali e aumentare
l’accettabilità.
Nel corso del tempo si è provveduto a ridurre il dosaggio di mestranolo e successivamente di EE
dalla dose di 150 mcg a 50 mcg, poi a 30 mcg fino al dosaggio minimo di 15 mcg.
Attualmente la dose più bassa di EE è 15-20 mcg e queste formulazioni, nonostante il basso
livello estrogenico, sono in grado di assicurare un’ottima soppressione dell’attività ovarica, in
quanto vengono associate a progestinici con elevata attività antigonadotropa.
La riduzione delle dosi estrogeniche ha condotto alla sintesi di contraccettivi sempre più sicuri
dal punto di vista cardiovascolare e metabolico e gravati da minori effetti collaterali.
• Desogestrel
• Gestrodene
• Norgestimate
Vantaggi
Limitare gli effetti clinici e metabolici di tipo androgenico, tipici dei progestinici di seconda
generazione (acne, seborrea, minore sensibilità insulinica e impatto negativo sul metabolismo
lipidico). D’altra parte gli effetti benefici di queste molecole sembra siano controbilanciati da un
maggiore rischio trombotico rispetto ai progestinici di seconda generazione
IENOGEST
NOMEGESTROLO
DROSPIRENONE
spironolattone.
Queste molecole progestiniche associate agli estrogeni migliorano l'acne e non peggiorano
l'irsutismo nelle donne che ne sono affette. Inoltre hanno un impatto minimo sull'insulina, sul
metabolismo glucidico e lipidico, garantendo una maggiore sicurezza da un punto di vista
metabolico
Vie di somministrazione alternative alla pillola per via orale sono:
• vaginale
• transdermica
• sottocutanea
Vantaggi
Si mantengono i benefici delle basse dosi ormonali sfruttando inoltre una minore fluttuazione
plasmatica degli ormoni, senza aumentare il rischio di sanguinamenti irregolari ed evitando il
primo passaggio epatico.
Un ulteriore vantaggio in termini di aderenza è dato dalla possibilità di non dover assumere il
contraccett
Nelle donne con controindicazioni all’utilizzo degli estrogeni o con bassa aderenza all’assunzione
quotidiana della pillola si possono proporre:
• Impianti sottocutanei
Gli IUD con solo progestinico e gli impianti sottocutanei vengono inseriti dal ginecologo e
mantengono la loro efficacia contraccettiva da 3 a 5 anni, a seconda del dispositivo.
IUD ed impianti, data la loro lunga durata di azione (da 3 a 5 anni), sono molto utili dal punto di
vista dell’aderenza con
Il regime tradizionale 21+7 (21 pillole attive e poi 7 gg liberi da ormoni in cui si ha la pesudo-
mestruazione) era stato originariamente concepito per imitare il flusso mestruale fisiologico ma
si è osservato che:
dei livelli ormonali durante l’intervallo libero da ormoni presente nel regime
tradizionale 21+7
L’utilizzo del regime prolungato 24 + 4 (24 pillole attive e 4 pillole di placebo), riducendo
l’intervallo di sospensione (da 7 a 4 gg), ha il vantaggio di assicurare un’ottimale soppressione
dell’attività ovarica pur in presenza di dosi molto basse di steroidi.
Vantaggi:
Con questo tipo di schema terapeutico, qualora fosse necessario, si può passare al regime
continuo eliminando le quattro pillole placebo e proseguendo con l’assunzione del blister
successivo. Anche con le normali pillole monofasiche (a schema terapeutico 21/7) è possibile
passare al regime continuo non rispettando la settimana di sospensione ma prendendo quindi di
continuo due-tre blister
L’utilizzo del regime prolungato 26 + 2 (26 pillole attive e 2 pillole di placebo) presenta i seguenti
vantaggi:
endogeni
azione sull’endometrio
Questa formulazione garantisce migliore stabilità ormonale, grazie al minor intervallo senza
ormoni e un ridotto numero di giorni di sanguinamento ed un minor impatto metabolico grazie
alla presenza di estradiolo valerato
Tra le modalità di assunzione suggerite in passato figurava spesso la sospensione per congrui
periodi ogni 4-5 anni di trattamento con CO.
Attualmente non esistono dati della letteratura che suggeriscano vantaggi con la sospensione
periodica dei CO.
indesiderate
L’utilizzo della somministrazione continua (una compressa da assumere tutti i giorni, senza
pause), tipica dei regimi 24 + 4 o della formulazione con solo progestinico, aumenta l’aderenza
allo schema terapeutico diminuendo il rischio di dimenticanze.
Con questo tipo di schema terapeutico, qualora fosse necessario, si può passare al regime
continuo eliminando le quattro pillole placebo e proseguendo con l’assunzione del blister
successivo. Anche con le normali pillole monofasiche (a schema terapeutico 21/7) è possibile
passare al regime continuo non rispettando la settimana di sospensione ma prendendo quindi di
continuo due-tre blister
I vantaggi delle multiconfezioni sono dunque quelli di garantire una maggiore continuità del
metodo, riduce
La minimizzazione degli effetti collaterali è uno dei più importanti fattori da tenere in
considerazione in quanto influenza fortemente il rapporto della donna con il contraccettivo.
depressione…)
amenorrea)
Il vantaggio della riduzione del dosaggio estrogenico ha ridotto sensibilmente gli effetti collaterali
estrogeno-dipendenti (nausea, mastodinia e cefalea) ma l’abbassamento delle dosi può
determinare alcune problematiche che contribuiscono alla diminuzione della compliance, come
l’aumento dei sanguinamenti irregolari (qualora il tipo di progestinico associato non sia in grado
di esercitare un buon controllo dell’endometrio). Le formulazioni più recenti hanno dimostrato,
nonostante le bassissime dosi, di esercitare un buon controllo del ciclo, con un’incidenza di
spotting, tra il 10% e il 13%. Nel complesso comunque l’incidenza di queste perdite risulta bassa
e clinicamente accettabile tanto da non influenzare in maniera sensibile l’assunzione della pillola
e portare alla sua interruzione. Inoltre, l’incidenza delle perdite ematiche irregolari risulta
concentrata nei primi 3 cicli (con una marcata riduzione della loro comparsa nei cicli successivi) e
raggiunge un plateau dopo circa 6 mesi.
- aspetti culturali
- scarsa informazione
Il fenomeno è particolarmente evidente nelle adolescenti delle classi sociali più basse e fra
quelle che si rivolgono ai consultori pubblici
Molta importanza per l’aderenza terapeutica ha il rinforzo positivo dato dalla presenza di affetti
collaterali graditi alla paziente durante l’assunzione della pillola anticoncezionale.
La presenza di progestinici con particolari attività, anti-androgenica o anti-mineralcorticoide,
garantisce alla somministrazione anche un gradito «effetto cosmetico».
seborrea e alopecia
5. Basso costo
Occorre che medico e donna siano bene informati sulle opzioni disponibili, in modo da scegliere
insieme, in un dialogo aperto, il contraccettivo più adatto con l’obiettivo di migliorare la
soddisfazione del trattamento.
La personalizzazione della prescrizione, adattata alle esigenze fisiologiche della donna, aumenta
l’aderenza alla terapia
Molti studi indicano che gli uomini hanno un ruolo importante nella motivazione e nella
definizione di una sana contraccezione.
Il sostegno del partner infatti incide sulla motivazione, sull’uso corretto di un metodo
contraccettivo e sul grado di soddisfazione della coppia rispetto al metodo prescelto.