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Moralia
54/2 LUGLIO - DICEMBRE 2016
Corrado Lorefice
La Chiesa povera e dei poveri. L’eredità del Concilio Vaticano II
e la morale terapeutica per l’umanità di oggi
Krzysztof Bieliński
La misericordia divina rivelata negli «splanchna» di Cristo
Anthony J. Kelly
Integral ecology and Sister Death
Cristiana Freni
Homo aestheticus: la bellezza come cura
per l’antropologia del nostro tempo
Peter Schallenberg
Optio fundamentalis und Lebensentscheidung
im ökumenischen ethischen Dialog
Basilio Petrà
I fondamenti antropo-teologici della bioetica
La prospettiva ortodossa
Giorgio Inguscio
F.-X. Durrwell, teologo della paternità di Dio?
***
Studia
Moralia
Biannual Review
published by the Alphonsian Academy
Revista semestral
publicada por la Academia Alfonsiana
Rivista semestrale
pubblicata dall’Accademia Alfonsiana
54/2 • 2016
I FONDAMENTI ANTROPO-TEOLOGICI
DELLA BIOETICA
LA PROSPETTIVA ORTODOSSA
Basilio Petrà*
* Ordinary Professor of the Theological Faculty of Central Italy and Visiting Pro-
fessor of the Alphonsiana Academy / Profesor ordinario de la Facultad de Teología de
Italia Central e invitado a la Academia Alfonsiana / Professore ordinario alla Facoltà
Teologica dell’Italia Centrale e invitato all’Accademia Alfonsiana.
ferences from Western Christian Bioethics in Studies in Christian Ethics 24 (2011) 487-
499, qui 494.
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4 Cfr. B. PETRÀ, Tra cielo e terra. Introduzione alla teologia morale ortodossa con-
temporanea, EDB, Bologna 1992, 225-254, in particolare 232-234.
5 Arch. Ierotheos S. Vlachos, Ekklêsiastiko phronêma (= Modo ecclesiale di
pensare), II ed., Sacro Monastero della Natività della Madre di Dio (di Pelagia),
Livadia 1993.
6 S.S. HARAKAS, For the Health of Body and Soul. An Eastern Orthodox Introduc-
tion to Bioethics, Brookline: Mass. 1980, 19. In esso Harakas raccoglie la voce di
cui alla nota 9 con annotazioni aggiuntive. Si veda anche J. and L.BREK, Stages
on Life’s Way. Orthodox Thinking on Bioethics, St Vladimir’s Seminary Press, Crest-
wood: New York 2005, 21-23.
7 P.T. HAMALIS, The Meaning and Place of Death in an Orthodox Ethical Frame-
work in Thinking through Faith. New Perspectives from Orthodox Christian Scholars,
edited by A.Papanikolaou, E.H.Prodromou, St. Vladimir’s Seminary Press 2008,
183-217, in particolare 185-189.
8 B. PETRÀ, L’etica ortodossa. Storia, fonti, identità, Cittadella Editrice, Assisi
2010, 63-71. Si veda ora sulla caratterizzazione della bioetica ortodossa e la sua
forma mentis: M. YAREMA, La bioetica ortodossa. La storia e le particolarità. Disserta-
tio ad Doctoratum in Facultate Bioethicae Pontificii Athenaei Regina Apostolorum, Ro-
ma 2016.
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Warren Reich ed., New York 1978, 347-355, trad. it. in Bioetica e grandi religioni,
a cura di S.Spinsanti, Cinisello Balsamo (Milano) 1987.
11 B. PETRÀ, L’etica ortodossa. Storia – fonti – identità, 225-252.
12 S.S. HARAKAS, Health and Medicine in the Eastern Orthodox Tradition. Faith,
Liturgy, and Wholeness, Croosroad, New York: N.Y. 1990. Tutto il volume sotto-
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ne e dei passaggi della vita umana sono visti a partire dalla liturgia,
ma anche in un saggio del 199313 ove egli formalmente dice: «Sono
convinto che la vita liturgica della Chiesa Ortodossa parla anche sul-
le questioni bioetiche»14. E dedica una pagina a indicare come la li-
turgia della notte di Pasqua offre «un criterio qualitativo e quantita-
tivo dell’umana esistenza», la liturgia del matrimonio fornisce al
bioetico ortodosso «un vastissimo spettro e combinazione di valori
per affrontare numerose questioni e punti della bioetica» e il sacra-
mento dell’unzione degli infermi apre a una considerazione globale
della malattia dell’uomo15.
Anche dopo il 1993 Harakas torna sul tema e cerca di elaborare
formalmente il ruolo etico della liturgia16.
Le testimonianze di tale peculiare ruolo della liturgia nell’etica or-
todossa sono numerose17; ricordo solo ancora il titolo di un noto vo-
lumetto di Ion Bria sulla missione/testimonianza della Chiesa nel
mondo: The Liturgy after the Liturgy18.
linea l’essenzialità della liturgia nella configurazione dell’ethos ortodosso (in par-
ticolare pp. 15-18). Di grande interesse quello che osserva Martin E. Marty nel-
la sua Foreword: «Nell’Ortodossia, è chiaro da questo libro, la liturgia, “il servi-
zio del popolo”, l’atto pubblico di culto è la sorgente, la misura, quel che vivifi-
ca tutte le parti» (p.x).
13 S.S. HARAKAS, An Eastern Orthodox Approach to Bioethics in The Journal of
the Modern World, edited by Andrew Walker and Costa Carras, SPCK, London
1996, 108-130, qui 122.
20 Si veda la sezione Intorno alla caratterizzazione “etica” dell’etica ortodossa di B.
Ci sono due aspetti dell’etica ortodossa che devono essere tenuti ben in
mente. Il primo è che le norme etiche, cioè le affermazioni concernen-
ti “quel che si deve” (“ought” affirmations) non hanno alcuna realtà indi-
pendente fuori del loro contesto di fede. Con questo non intendo dire
che le norme etiche siano relativistiche soggettivamente; quel che in-
tendo dire è che sono le affermazioni della fede, comprese come rap-
presentative della realtà, che determinano “quel che si deve” nel dis-
corso etico ortodosso. Il secondo punto è che l’articolazione di “quel
che si deve” da parte dell’etica quasi sempre crea tensione con ciò che
“è”. In altre parole, le norme etiche quasi sempre ci sfidano ed esigono
da noi un cambiamento. Solo raramente esse confermano lo status quo.
La teologia ortodossa così esprime pretese riguardo alle realtà ultime e
– dal punto di vista dell’etica – descrive ciò che è e quindi afferma quel
che deve essere. Per l’Ortodossia non è possibile che si dia un’etica au-
tenticamente autonoma. Quel che segue è una sorta di teologica “lista
della lavandaia (laundry list)” di tali affermazioni e un brevissimo sugge-
rimento per ognuna di esse, riguardo alle sue implicazioni bioetiche22.
Soul, 20-24 ove si enumerano quattro punti: l’antropologia teologica (la distin-
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27 Ibidem, 92-93.
28 Ibidem, 93.
29 Ibidem, 93-94.
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oggi chiaramente le questioni dei costi per la cura della salute e della
distribuzione delle risorse sanitarie, specialmente per i poveri, esigo-
no di essere esaminate in un modo che sia informato da una vita con
approccio ecclesiale. Esso sfida le tendenze prevalenti ad un approc-
cio laissez-faire nei confronti del problema della disponibilità delle cu-
re mediche nella nostra società30.
Forse – dice Harakas – tutto quel che abbiamo detto sopra potrebbe
essere incluso sotto il punto di vista del vivere sacramentale (sacra-
mental living). Come chiesa ricca di culto sacramentale, la tendenza
dell’Ortodossia è quella di cercare e di affermare il sacro e il santo in
tutta la vita. C’è un senso delicato e intuitivo che ogni aspetto della vi-
ta può essere portato alla vita del Regno di Dio.
30 Ibidem, 94.
31 Cfr. Ibidem, 94-95.
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32 Ibidem, 95-96.
33 Ibidem, 96.
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gio, Bioetica e bioteologia (in greco), Sacro Monastero della Natività della Vergine
(di Pelagia), Livadia 2005, 386-393.
36 A.B. NIKOLAIDIS, Dalla Genesi alla genetica. Manuale di bioetica (in greco),
greco), Sacro Monastero della Natività della Vergine (di Pelagia), Livadia 2005.
40 Probabilmente Ierotheos si ispira qui alla Bio-Theologie di Ulrich Lüke. Cfr.
363.
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qualificare come “cristiana” solo un’etica che adotta come criteri l’a-
more e la misericordia. L’Ortodossia fa appello alla nozione di “eco-
nomia”. Questa “economia” è legata al fatto che Dio si adatta sempre
a tutte le situazioni che l’uomo si crea, per permettergli di tornare sul-
la via della salvezza. È la possibilità che Egli offre all’uomo di trasfor-
mare ogni situazione, anche di peccato, in occasione di salvezza, at-
traverso il pentimento e la conversione». Le nozioni antropologiche
sono: l’uomo è un’unità di corpo e anima, con la dignità di persona;
l’uomo è unico; l’uomo è creato ad immagine per realizzare la somi-
glianza; il corpo è sacro; l’uomo è concreatore42.
Un giovane bioetico romeno, Sorin Bute,43 ha recentemente of-
ferto tre indicazioni antropoteologiche che, come dice, «definiscono
il profilo della bioetica cristiana» – e intende ortodossa. È interes-
sante richiamarle: la bioetica cristiana è “una bioetica personalista”,
intendendo un “personalismo ontologico e iconico” ove la «la misura del-
la persona umana e della sua vita è la Persona e la Vita del Dio-Uo-
mo, Gesù Cristo» e «la verità della persona è una verità estatica, rela-
zionale ed eterna»; dunque è anche una “bioetica della trascendenza”; è
poi una bioetica il cui metodo di decisione etica è radicato «oltre al-
le analisi razionali-discorsive» «nell’esperienza in quanto partecipa-
zione alla Vita»44.
Le varie liste che abbiamo ricordato provano ampiamente quanto
ogni autore e soggetto pur facendo riferimento ad elementi condivisi
42 www.aceot.nl/.../Bio_thiqueBeaufils26Nov2011.pd.
43 Di questo giovane bioetico si veda in italiano: Sorin Nicusor BUTE, La bioe-
tica e l’accertamento della morte in vista dei trapianti d’organo, Pars dissertationis ad
Doctoratum in Theologia Morali consequendum (Academia Alfonsiana), Tagoviste
2015. Sui primi anni della bioetica in Romania si veda l’articolo sintetico di Ş.
ILOAIE, Ethics and Life. The Documents of the Rumanian Orthodox Church on
Bioethics in Rumanian Journal of Bioethics 7 (2009) 86-97.
44 S. BUTE, Vita in relazione: la bioetica si interroga – prospettiva ortodossa in Au-
tori vari, «Ama il prossimo tuo come te stesso». La vita in relazione: prospettive etiche,
Atti della 51a Sessione di formazione ecumenica Paderno del Grappa (TV), 27
luglio-2 agosto 2014, a cura del Segretariato Attività Ecumeniche, Paoline, Mi-
lano 2015, 116-129, qui 117.
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parte di tale Commissione dei tre noti documenti bioetici della Chie-
sa di Grecia46.
È almeno dal 1998 che Hadzinikolaou comincia a parlare della ne-
cessità di una bioetica spirituale: ne parla infatti a Iraclio (Creta) il 26
novembre 1998 in una conferenza tenuta su invito del Dipartimento
medico dell’Università47. Pochi mesi dopo, nel febbraio del 1999, ri-
prende lo stesso discorso con titolo diverso, sintetizzandolo in ingle-
se, all’Università di Balamand in Libano: Transmitting Bioethics on Spi-
ritual Wavelength48.
La descrizione della bioetica spirituale – coincidente ovviamente con
la bioetica ortodossa – che egli fa già nel 1998 rimarrà sostanzialmen-
te costante in interventi successivi nel 200849 e nel 201150: in questi
ultimi tuttavia emerge fortemente una sottolineatura non presente nei
testi precedenti giacché l’autore presenta quel che dice come l’esposi-
zione della “mentalità della Commissione Bioetica della Chiesa di
Grecia”51, conferendo a quanto dice un rilievo certamente maggiore.
Liberi dal genoma, Approcci alla bioetica ortodossa (in greco), Centro di Etica e
Deontologia Biomedica, Atene 2002, 59-89, sotto il titolo: Oscillazione bioetica in
sospeso tra logica e audacia (in greco).
48 Si veda archim. NIKOLAOS HADZINIKOLAOU, Trasmitting Bioethics on Spiri-
Ed ancora:
55 Ibidem, 421-422.
56 Ibidem, 422-423.
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57 Ibidem, 423-425.
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58 Ibidem, 425-426.
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Perciò:
59 Ibidem, 426-427.
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World, VI: The Mission of the Orthodox Church As a Testimony of Love in Ministry,
11-12. Esso è stato reso pubblico recentemente con gli altri sul sito del DECR
(Department of External Church Relations) della Chiesa Ortodossa Russa:
https://mospat.ru/en/2016/01/28/news127353.
63 Così è stato. Si veda il testo ufficiale: https//www.holycouncil.org/mission-
SUMMARIES
***
El artículo estudia el papel decisivo de los fundamentos antropo-teológicos
en la configuración del acercamiento ortodoxo a la bioética. Tanto la ética co-
mo la bioética ortodoxas se mueven en el horizonte de la fe y son insepara-
bles de la percepción del hombre como imagen de Dios, un hombre llamado
a realizarse en la semejanza/comunión con Dios (theôsis) en el misterio de
Cristo y de la vida litúrgica de la Iglesia. El autor señala la importancia de di-
cha fundación antropo-teológica de la bioética en numerosos autores orto-
doxos, entre los cuales S.S. Harakas, y H.T. Engelhardt, y se detiene luego
en la idea de biología espiritual propuesta por el metropolita Nikolaos (Hatzi-
nikoaou). Las últimas reflexiones se centran en el próximo Sínodo Panorto-
doxo y en lo que podrá decir sobre la bioética.
***
Il saggio studia il ruolo decisivo svolto dai fondamenti antropo-teologici nella
configurazione dell’approccio ortodosso alla bioetica. Tanto l’etica quanto la
bioetica ortodosse si muovono nell’orizzonte della fede e sono inseparabili
dalla percezione dell’uomo come immagine di Dio, un uomo chiamato a rea-
lizzarsi nella somiglianza/comunione con Dio (theôsis) nel mistero di Cristo e
della vita liturgica della Chiesa. L’autore mostra l’importanza di tale fonda-
zione antropo-teologica della bioetica in numerosi autori ortodossi, tra i quali
S.S. Harakas, e H.T. Engelhardt, fermandosi poi sull’idea di biologia spiritua-
le proposta nel metropolita Nikolaos (Hatzinikolaou). Le ultime considerazio-
ni sono sul prossimo Sinodo Panortodosso e su quel che potrà dire in ordi-
ne alla bioetica.
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Tipografia Mancini s.a.s.
Studia Moralia
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