Sei sulla pagina 1di 2

ESCHE - IL CUCCHIAINO

Di Giuseppe Boschetti (del 17/03/2006 @ 21:48:42, in Esche, letto 32182 volte)

Il cucchiaino e' l'esca sicuramente più usata da chi pratica o inizia a praticare lo spinning. Il
motivo? Primo costa meno di tutte le altre esche, secondo si pensa che sia la più facile da
utilizzare.

Descrizione : è realizzato completamente in


metallo ed in commercio ne esistono svariati
modelli che possono essere divisi in due grandi
categorie: rotante o ondulante. In breve il
cucchiaino rotante e' costituito da un asse in filo
di acciaio su cui e' infilato un corpo (zavorra),
una o due palette ( si parla in questo caso
dirotante-tandem ) innestate o direttamente (
il classico Martin ) o tramite un cavallerino ( tipo
Mepps, Ilba e via dicendo ) ed una ancorina. La forma della paletta, a goccia o
a foglia di salice, influenza l'angolo di rotazione della stessa intorno al corpo.
Più semplice e' il modello ondulante formato da un pezzo di metallo di forma
ovale allungata, più o meno curvato, a cui in fondo e' agganciata, in genere
tramite un anellino, un'ancorina. Entrambi non sono artificiali antialga, ma si
possono modificare in modo da farli diventare :

 modifica ondulante-antialga : sfilare dall'anellino l'ancorina e


sostituirla con un amo antialga.
 modifica rotante-antialga : bisogna usare i modelli prodotti dalla
Martin che sono smontabili, non proprio facilmente. Estrarre il filo di
acciaio dal fondo del corpo dove e' attaccata l'ancorina e sostituirla con
un amo antialga, quindi reinserire il filo. Ci vuole un po' di pazienza e
buona manualità.

Con i rotanti, seguendo le istruzioni di cui sopra, si possono realizzare anche


modelli tandem antialga o meno che hanno la particolarità di essere snodati
quindi con movimenti più sinuosi ed attrattivi.

Pesci interessati e zone di lancio : Tutti i predatori. In tutte le zone "calde"


preferite dal pesce che intendiamo insidiare cercando di evitare di lanciarlo in
mezzo o sopra gli ostacoli, visto che i "puri" cucchiaini non sono antialga. Il
discorso cambia nel caso si effettuano le modifiche di cui sopra, dato che l'esca
e' antialga la si può lanciare tranquillamente in tutti gli ambienti sia privi che
zeppi di ostacoli.

Quale acquistare : la misura si sceglie in base al tipo di pesce da insidiare

 trota, cavedano, persico reale, cheppia, scardola : dal n° 0 al n° 2 (


e' quello più usato ) che corrispondono a 1-6 gr. per il Martin e circa a 5
cm. max per gli ondulanti. Nel caso si voglia insidiare la trota marmorata
la misura può salire sino al n° 4-5 ( 9-12 gr. e 7- 9 cm.)
 black-bass : dal n°2 al n°4 (6 - 12 gr. e 5 -7 cm. )
 luccio : dal n° 4 in su ( dai 9 gr in su e dai 7 cm in su ). In genere si
utilizzano modelli tandem. Tutti i modelli presentano un fiocco di peli o
lana rosso sull'ancorina.
 sandra : cucchiaini tra il n° 3 e il n°5 ( tra 9-15 gr. ) principalmente
ondulanti ( tra 7 -12 cm. ).
 siluro : dal n° 5 in su ( dai 15gr in su ). In genere si utilizzano grossi
modelli tandem ed ondulanti.

Le colorazioni sono molte. Tralasciando le teorie a corredo, andate sulle


classiche tinte argento e/o oro.

Come si recupera : il recupero è influenzato, può sembrare strano, dal tipo


di acqua in cui si stà pescando, se stagnante o mossa.

 Acque stagnanti ( laghi , lanche, morte ) - in questi ambienti l'unica


forza che agisce sull'esca e' quella che gli imprimiamo noi durante il
recupero e la direzione seguita dalla stessa e' quella lungo il nostro filo.
Alzando o abbassando la canna si varia anche la profondità, più si alza
più sale verso la superficie. Nel rotante, come specifica il nome, appena
recuperato la paletta si mette in movimento emettendo vibrazioni e
lampi di luce riflessa sul suo corpo che stimolano l'attacco dei pesci.
Tenete la velocità più bassa che potete. Per rendere il movimento più
vario e quindi accattivante cambiate ogni tanto sia la velocità che la
direzione di recupero. Discorso leggermente diverso per l'ondulante. Non
essendo dotato di un movimento proprio, per animarlo, oltre ai
movimenti di cui sopra, dovete dare anche qualche piccolo strappetto in
modo che guizzi.

 Acque mosse ( fiumi, torrenti ) - qui le forze che agiscono sull'esca


sono due; la prima e' quella che imprimiamo noi ( identica a sopra ), la
seconda e' quella impressa dall' acqua che scorre con direzione sempre
uguale ed intensità funzione della corrente. La forza finale che agisce sul
cucchiaino e' la "somma" delle due. Più che come muovere l'artificiale ( ci
pensa la "forza" a muoverlo in maniera efficace ), ci dobbiamo
preoccupare di farlo passare nei punti "caldi" in cui pensiamo ci sia il
pesce. Tralasciando spiegazioni teoriche di fisica, la traettoria della
nostra esca e' un arco ( parabola ) con "pancia" più o meno accentuata
in funzione della corrente, velocità di recupero e della posizione della
canna durante il recupero ( parallela o meno alla corrente ). Le ultime
due ( velocità e posizione ) si variano durante il recupero per correggere
la traettoria. Per prima cosa si lancia possibilmente a monte del punto
prescelto poi recuperando si cerca di farlo passare nel punto che
vogliamo. A valle di un ostacolo emerso la corrente cambia moto e può
essere nulla, dovete quindi agire di conseguenza. Non e' semplice
all'inizio, occorre un po' di pratica.

Potrebbero piacerti anche