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NORME DI COMPORTAMENTO ALL'INTERNO DEL DOJO

Dojo è un termine giapponese che significa etimologicamente luogo dove si segue la via.
In origine il termine, ereditato dalla tradizione buddhista cinese, indicava il luogo in cui il Buddha
ottenne il risveglio e per estensione i luoghi deputati alla pratica religiosa nei templi buddhisti. Il
termine venne poi adottato nel mondo militare e nella pratica del Bujutsu, che durante il periodo
Tokugawa fu influenzata dalla tradizione Zen, pertanto è a tutt'oggi diffuso nell'ambiente delle arti
marziali.
Nel Budo è lo spazio in cui si svolge l'allenamento ma è anche simbolo della profondità del
rapporto che il praticante instaura con l'arte marziale.
Il dojo è la scuola del sensei (maestro): egli ne rappresenta il vertice e sue sono le direttive e le
norme di buon andamento della stessa; oltre al maestro ci sono suoi allievi, ed i senpai (allievi
anziani di grado) che svolgono un importante ruolo: il loro comportamento rappresenta l'esempio
che deve guidare gli altri praticanti. Il dojo non è semplice spazio ma anche immagine di un
atteggiamento.
L'allievo entrando nel dojo deve lasciare alle lasciare fuori la quotidianità, purificando la mente e
concentrandosi sull'allenamento per superare i propri limiti e le proprie insicurezze, in un costante
confronto con se stesso.
Il dojo è una piccola società, con regole ben precise che devono essere rispettate. Quando gli allievi
indossano l'uniforme di pratica diventano tutti uguali; la loro condizione sociale o professionale
viene lasciata negli spogliatoi.
Insieme alle tecniche si apprendono una serie di norme da rispettare senza riserva. Esse le seguenti:
1- Entrando e uscendo dal dojo, inchinarsi in direzione della foto del maestro, o del centro della
sala, se l'immagine è mancante, e quindi volgersi in direzione degli altri studenti in palestra, e poi
inchinarsi.
2 - Quando si entra in ritardo, e la lezione è già cominciata, attendere sino a quando l’insegnante
rivolge la parola; inchinandosi, chiedere scusa per il ritardo. Ottenuto il permesso di entrare,
salutare lo spazio di pratica e quindi unirsi alla classe posizionandosi in fondo al gruppo.
3 - Quando è chiesto di spostarsi verso un preciso punto del dojo, muoversi sempre il più
velocemente possibile. Non lasciare mai il proprio posto senza il permesso dell’insegnante. Mai
camminare in mezzo ad una coppia che si sta esercitando, o di fronte all’insegnante mentre tiene la
lezione.
4 - Rivolgersi all’insegnante chiamandolo, a seconda dei casi: Senpai, Sensei o Shihan. Non
chiamare mai l’insegnante - durante la lezione e nello spazio di pratica - direttamente con il suo
nome. Vale anche nel relazionarsi pubblicamente con insegnanti terzi di qualsiasi altra disciplina o
stile.
6 - Non sbadigliare, non parlare, non stare appoggiati al muro o rimanere inattivi durante la lezione.
Non perdere il proprio tempo né farlo perdere agli altri se non si è capaci di dimostrare rispetto
verso i colleghi di pratica e l'insegnante. Quest'ultimo ha facoltà di allontanare chi dovesse rivelarsi
elemento di disturbo o assumere comportamenti indisciplinati.
7 - L'uniforme di pratica deve essere sempre pulita e utilizzata ogni volta, salvo cause di forza
maggiore.
8 - Ascoltare attentamente gli insegnamenti del maestro. Evitare domande non inerenti
all'argomento trattato. Per altre comunicazioni o rimostranze attendere la fine della lezione.
9 - L’insegnante, chiunque esso sia, deve essere trattato con lo stesso rispetto che ci si aspetta dagli
altri, né più né meno. Il Budo comincia e finisce con la cortesia. Se non si ha la capacità o la
volontà, di dimostrare rispetto ad una persona che insegna, sensei o senpai che sia, sarebbe più
opportuno lasciare definitivamente il dojo.
10 - Per motivi di igiene e sicurezza, non vanno indossati gioielli, collane o braccialetti durante
l’allenamento. Unghie delle mani e dei piedi pulite e corte, corpo e piedi puliti. Non è bene allenarsi
a stomaco pieno.
11 - Prima di incominciare la pratica di una tecnica, rivolgersi al compagno con un inchino e
pronunciare: “Onegaishimasu” ("per favore, pratichiamo insieme"). A fine pratica, sempre
inchinandosi, ripetere: “Domo arigato gozaimashita” ("grazie per quello che hai fatto").
12 - L'insegnamento non deve essere diffuso senza autorizzazione e/o se non si è qualificati a farlo.
È del tutto ininfluente che si abbiano gradi in altre discipline o esperienza d'insegnamento.
13 - Gli estranei possono assistere alle sessioni di pratica solo previa richiesta e autorizzazione
dell'insegnante. È gradito almeno un giorno di preavviso. Per qualunque informazione, si prega di
attendere che il maestro, o chi ne fa le veci, si renda libero al fine di non mancare di rispetto sia ad
altri visitatori che ai praticanti.
Le presenti norme andranno lette e accettate nella loro totalità, apponendo la propria firma nella
versione cartacea, contestualmente all'atto della prima iscrizione al corso.
Qualora tali regole non vengano accettate, non sarà possibile accedere alla pratica nel dojo.

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