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CELLULE STAMINALI

La cellula staminale può essere definita come “cellula non specializzata nello
svolgimento di una definita funzione, se non quella di riprodursi e di essere
progenitrice di una o più linee cellulari specializzate allo svolgimento di una o
più funzioni”.
Due caratteristiche fondamentali delle cellule staminali sono:
- PROLIFERAZIONE: una sola cellula staminale può produrre molte cellule
staminali dello stesso tipo (es: emocitoblasto, progenitore delle cellule
ematiche, riproducendosi forma altri emocitoblasti)
- DIFFERENZIAZIONE: capacità di avviare la produzione di linee cellulari per
differenziarsi ed assumere uno o più specializzazioni. ( l’emocitoblasto di
differenzia in leucociti, piastrine,…)
Le cellule staminali in relazione alla loro capacità di differenziarsi nei vari tipi
di linee cellulari possono essere classificate in:
1. TOTIPOTENTI: possiedono la capacità di dividersi e di produrre tutte le
cellule differenziate di un organismo, tessuti extraembrionali compresi. In
alcuni organismi, possono tornare totipotenti anche cellule già differenziate.
Nei mammiferi la cellula totipotente per eccellenza è lo zigote.
2. PLURIPOTENTI: possiedono la capacità di dividersi e differenziarsi in uno
dei tre strati germinali (endoderma, ectoderma, mesoderma); derivano
dall’embrioblasto e possono generare tutti i tessuti di un adulto, ma non
l’organismo.
3. MULTIPOTENTE: sono dotate della capacità di differenziarsi in un numero
limitato di linee cellulari. Vengono chiamate anche “cellule progenitrici” e un
esempio è l’emocitoblasto, che può sviluppare diverse cellule del sangue
4. OLIGOPOTENTI: sono cellule staminali in grado di dare origine ad un
numero limitato di linee cellulari; un esempio sono le cellule staminali del
midollo osseo rosso (linfoblasti e mieloblasti).
5. UNIPOTENTI: si differenziano in un solo tipo di cellulare; un esempio sono
gli epatociti.
TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE
Nella specie umana le cellule ematiche sono formate dal midollo osseo rosso.
Con il termine emopoiesi o ematopoiesi si intende la formazione e la
maturazione delle cellule del sangue.
Gli eritrociti, i leucociti e le piastrine derivano da un’unica staminale
emopoietica chiamata emocitoblasto.
L’entità della proliferazione e delle differenziazione delle cellula staminale
dipende dallo stato fisiologico e patologico dell’organismo.
La cellula staminale pluripotente può seguire due linee di maturazione:
1. linea linfoide  ne derivano linfociti B e T, cellule natural killer
2. linea mieloide  derivano granulociti, monociti, piastrine ed eritrociti
Il trapianto di CSE è stato introdotto negli anni ’70 nella terapia di molte
malattie oncologiche.
Consiste nell’infusione di CSE estratte dal paziente stesso o da un donatore
compatibile; le CSE possono essere estratte dal midollo o da sangue
periferico oppure dal cordone ombelicale. Prima però il paziente deve essere
sottoposto a un trattamento di chemio-radioterapia finalizzato ad eliminare il
midollo malato.
Successivamente le CSE disponibili vengono infuse nel paziente per via
endovenosa, raggiungono il midollo, lo colonizzano e nei casi positivi vanno a
formare un nuovo sistema emopoietico.
Esistono due tipi di trapianti:
1. TRAPIANTO AUTOLOGO DI CSE: in questo caso le CSE sono del
paziente stesso. Il midollo è prelevato in un periodo di remissione della
malattia, sottoposto a trattamento in modo tale da eliminare le cellule
maligne. Le cellule ottenute vengono conservtae in azoto liquido fino al
momento del trapianto.
Questo tipo di trapianto si caratterizza per l’assenza di complicanze
immunologiche, non vi sono problemi di rigetto ma sono più frequenti le
ricadute
2. TRAPIANTO ALLOGENICO DI CSE: in questo caso i donatori sono
individui compatibili all’indagine della tipizzazione dei tessuti. Il problema
principale è il rigetto, in quanto le cellule staminali derivano da un donatore
esterno; per facilitare il lavoro, da anni sono stati creati dei registri nazionali di
donatori di midollo osseo.
3. TRAPIANTO SINGENICO: i donatori sono gemelli monozigotici, ovvero
identici geneticamente ai pazienti
MALATTIE TRATTABILI CON LE CSE
I trapianti autologi sono indicati in casi di tumori solidi dell’infanzia; i trapianti
allogenici nel caso in cui la malattia non può essere curata con terapie
convenzionali.
I trapianti allogenici sono preferiti in malattie come:
- leucemia mieloide acuta/cronica
- anemie falciformi
- linfomi
- talassemie
- anemia aplastica
E molte altre

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