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Intelligenza artificiale: 1 - L'intelligenza delle macchine

E' possibile per ciò che è meccanico (o tecnologico) manifestare un


comportamento intelligente? Attorno a questo quesito di ormai storica
data i ricercatori Luigia Carlucci Aiello e Maurizio Dapor inaugurano un ciclo
di quattro imperdibili interventi. La storia ha inizio con l'anatra artificiale di
Jacques de Vaucanson...

Pubblicato il: 24-05-2004

"Mi propongo di affrontare il problema se sia possibile per ciò che è meccanico manifestare un

comportamento intelligente". In questo modo introduceva l'argomento dell'Intelligenza Artificiale (IA)

Alan Mathison Turing nel suo saggio "Macchine intelligenti" del 1948. In realtà, pare che il termine Intelligenza

Artificiale sia stato introdotto un po' più tardi, durante un seminario che si tenne nel 1956 al Dartmouth

College di Hannover, da John McCarthy, il principale organizzatore della conferenza. Si dice che, a proposito

dell'espressione Intelligenza Artificiale, egli abbia in seguito dichiarato: "Ho la vaga sensazione che l'avessi già

sentita. Però va a sapere ? Chissà, poi magari l'ho inventata io e non me lo ricordo".

L' uomo ha cercato di costruire artificialmente forme di vita intelligente assai più

spesso di quanto comunemente si creda: Jacques de Vaucanson ad esempio, nel

XVIII secolo, realizzò un'anitra artificiale che non era solo in grado di nuotare

ma anche di ingoiare chicchi di grano (i quali, va detto a onor del vero, non erano

necessari al suo sostentamento). Anche l'orologiaio svizzero Pierre Jacquet-

Droz fabbricò alcuni automi assai interessanti per l'epoca. Automi oggi conservati

nel Museo di Arti e Storia di Neuchâtel. C'è un piccolo scrivano i cui compiti vengono realizzati grazie al

controllo di una serie di codici memorizzati su alcuni dischi di metallo la cui sede si trova nella schiena

dell'automa. Ma non potevano certo mancare, tra i robot di Jacquet- Droz, un bravo disegnatore nonché una

giovane e promettente musicista. È in grado, questa sorprendente ragazzina, di eseguire cinque melodie

differenti utilizzando la tastiera di un vero organo a canne: durante l'esecuzione respira e tradisce, forse, un

po' d'ansia; poi fa la riverenza chinando il capo a seguito degli applausi del pubblico.

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Gottfried Wilhelm Leibniz, filosofo, era affascinato da un sogno: un giorno,

probabilmente non lontano, un calculus ratiocinator sarebbe stato in

grado di dirimere qualunque controversia intellettuale: un complesso

sistema di meccanismi - fatto di ruote dentate, molle e ingranaggi - sarebbe stato

nella condizione di affrontare ogni problema e, soprattutto, di risolverlo. Non è

dato sapere se il calculus ratiocinator sarebbe stato anche capace di formulare

esso stesso (egli stesso?) le domande appropriate: problema che, come ogni bravo

ricercatore sa bene, è assai più complicato di quello di rispondere correttamente

alle stesse. Tuttavia non abbiamo ragione di dubitarne: in ogni caso sia che l'idea di Leibniz fosse solo un

sogno, sia che il filosofo la considerasse una certezza, essa godette, nei secoli a seguire, di una notevole

fortuna. Attraverso i primi meccanismi in grado di effettuare le operazioni piú semplici dell'aritmetica, l'idea

di Leibniz condusse alla macchina universale di Von Neumann: essa costituisce la base dei moderni

calcolatori.

Nelle prossime riflessioni di questo ciclo descriveremo  alcune idee che hanno di certo influenzato lo sviluppo

della disciplina dell'IA: quelle relative ai sistemi esperti e quelle che hanno condotto alle reti neurali

artificiali. Ci occuperemo poi brevemente del dibattito sull'intelligenza delle macchine, per passare

infine ad una rapida descrizione delle applicazioni più recenti e significative dell'IA

Luigia Carlucci Aiello è professore ordinario di Intelligenza Artificiale all'Università di Roma "La Sapienza". 

Ha fornito contributi alla ricerca nella rappresentazione della conoscenza e ragionamento automatico ed

esplorato vari settori applicativi dell'IA.  Autore di circa 200 pubblicazioni, ha diretto progetti di ricerca italiani

ed europei.

Fondatrice e socia onoraria dell'AI*IA, l'Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale, è Fellow della AAAI e

dell'ECCAI, le associazioni americana ed europea di IA.

Email: aiello@dis.uniroma1.it (http://www.fondazionemcr.it:80/mailto:aiello@dis.uniroma1.it)

Home page: http://www.dis.uniroma1.it/~aiello/ (http://www.dis.uniroma1.it/~aiello/)

da L'intelligenza artificiale e le sue applicazioni

di Luigia Carlucci Aiello e Maurizio Dapor

Maurizio Dapor, fisico e giornalista scientifico, è autore di molte pubblicazioni di fisica computazionale, di

alcuni libri scientifici e di numerosi articoli a carattere divulgativo i cui argomenti spaziano dalla fisica teorica

all'intelligenza artificiale. I suoi libri più recenti sono: L'intelligenza della vita. Dal caos all'uomo (Springer,

Milano 2002) ed Electron-Beam Interactions with Solids. Application of the Monte Carlo Method to Electron

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Scattering Problems (Springer, Berlino 2003).

Email: dapor@itc.it (http://www.fondazionemcr.it:80/mailto:dapor@itc.it)

Home page: http://people.itc.it/dapor (http://people.itc.it/dapor)

Links[1] L. Carlucci Aiello, M. Dapor, Intelligenza Artificiale: i primi 50 anni, Mondo Digitale, Anno III, n.2,

2004, pp. 3-20.

[2] L. Carlucci Aiello, M. Cialdea Mayer, Invito all'intelligenza artificiale, Franco Angeli, Milano 1995.

[3] E. Burattini, R. Cordeschi, L'intelligenza artificiale, Carocci, Roma 2003.

[4] Y. Castelfranchi, O. Stock, Macchine come noi, Laterza, Bari 2000.

[5] M. Dapor, L'intelligenza della vita. Dal caos all'uomo, Springer Italia, Milano 2002.

[6] D. Dennett, Consciousness Explained, Little, Brown and Company, Boston, Toronto, London 1991 [trad.

it. della prima edizione: Coscienza. Che cosa è. RCS Rizzoli Libri, Milano 1993].

[7] D. A. Norman, The Invisible Computer: Why Good Products Can Fail, the Personal Computer Is So

Complex, and Information Appliances Are the Solution, MIT Press, 1998.

[8] S. Russel, P. Norvig, Artificial Intelligence: A Modern Approach, Second Edition, Prentice Hall, 2003

[trad. it. della prima edizione: Intelligenza Artificiale. Un approccio moderno. UTET, Torino 1998].

[9] L. Stringa, M. Dapor, Reti neurali artificiali, AEI Automazione Energia Informazione, n. 3, 1994, 107.

[10] S. Williams, Storia dell'intelligenza artificiale, Garzanti, Milano 2003.

[11] R. Zaccaria, Aspettando Robot, Mondo Digitale n. 3, 2003, 3.

Il sito dell'AI*IA: http://www.di.unito.it/~aiia/ (http://www.di.unito.it/~aiia/)

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