1. interpretano una o più leggi generali della fisica ( conservazione della massa,
dell’energia, della quantità di moto etc.)
La scelta del V.C. è dunque cruciale ai fini della descrizione del sistema.
f (Q1 , m&, X1 , X 2 ) 0
m&
con : X1 , X2 proprietà del fluido in 1 e 2
Equilibrio di un sistema
Per definire lo stato di un sistema mediante dei parametri occorre che il sistema si trovi
in condizione di equilibrio
Possono essere:
Meccaniche: individuano la posizione e la velocità rispetto ad un sistema di
riferimento inerziale
Termodinamiche: individuano lo stato interno del sistema (p, V, T, U,H,S,etc.)
• Energia cinetica
• Energia potenziale
• Energia interna
Energia cinetica
Denominiamo energia cinetica l’energia dovuta al movimento dei corpi
Energia potenziale
L’energia posseduta dagli oggetti, in virtù della loro posizione, è denominata energia
potenziale
Energia interna
Epotenziale di una molecola è determinata dalla posizione reciproca degli atomi che
formano la molecola, ovvero dalle forze dei legami intramolecolari che uniscono gli atomi
Calore
Il calore è una modalità di trasferimento di energia da un corpo a una temperatura più
elevata a uno con una temperatura più bassa. Il trasferimento cessa non appena i due
corpi hanno raggiunto l’equilibrio termico
ll calore dipende anche dalla quantità di materia che viene coinvolta nel trasferimento di
energia ed è perciò una grandezza estensiva.
V2
L12 p dv p (v
V1
2 v1 )
Lavoro isocoro
2
L12 pdV 0
1
Lavoro isotermo
V2 V2
dv v2
L12
V1
p dv RT
V1 v
RT ln
v1
Lavoro Politropico pv n cost
n 1
p v p1v1 p1v1 p2v2
V2
p1v1 p2
1 Con n≠1
n
L12 p dv 2 2
1 n
1 n p1v1
1
1 n p1
V1
Il lavoro compiuto in una trasformazione ciclica
In una trasformazione ciclica il sistema compie delle trasformazioni e ritorna nello stato
iniziale
Anche il lavoro non è una funzione di stato, pertanto dipende da come avviene la
trasformazione (dal percorso
Scambi di calore e lavoro
PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA
w w1
2 2
Q12 u2 u1 L12 2 g z2 z1
2
Il lavoro L12 è il lavoro totale scambiato dal sistema con
l’esterno e in assenza di energia cinetica e potenziale
coincide con il lavoro delle forze interne nel caso di
processo reversibile:
2
L12 pdV
1
Per cui possiamo scrivere l’equazione del I Principio per sistemi chiusi nella forma:
2
Q12 u2 u1 L12 u2 u1 pdV
1
I Principio della termodinamica - Sistemi aperti
Per sistemi aperti si consideri la fig. Per una trasformazione finita
w2 w1
2 2
Q12 u2 u1 L12 g z2 z1
2
Dove L12 rappresenta il lavoro totale scambiato
tra il sistema e l’esterno
Dove
L’12 è il lavoro utile disponibile esternamente
p1v1 è il lavoro di immissione
p2v2 è il lavoro di emissione
w2 w1
2 2
L’entalpia è una grandezza di stato (dipende cioè solo dallo stato iniziale e da quello
finale del sistema che si trasforma) e la sua unità di misura è sempre il joule
Per cui possiamo scrivere l’equazione del I Principio per sistemi aperti nella
forma:
2 2
w - w1
Q12 h2 - h1 L '12 2 g z2 - z1
2
Dove
2 2
L'12 L12 p2v2 p1v1 pdv p2v2 p1v1 vdp
1 1
OSSERVAZIONI
PRIMO PRINCIPIO
1) Le espressioni del Primo Principio appena ricavate per i sistemi chiusi e aperti
a) sono simili: l’ energia interna DU è tipica dei sistemi chiusi, mentre l’entalpia DH è
tipica dei sistemi aperti.
2) L’energia interna (U) e l’entalpia (H) sono funzioni di stato; come tali :
b) godono della proprietà additiva; quindi se un sistema può esser scomposto in due
sottosistemi si ha :
UA+B= UA +UB;
Energia interna di un gas ideale. Esperienza di Joule
Il gas è contenuto in un recipiente a pareti rigide ed
adiabatiche, ed è collegato tramite una valvola ad un
secondo recipiente rigido ed adiabatico in cui è stato
fatto il vuoto.
Il gas è quindi isolato termicamente dall’esterno.
Si apre la valvola e si lascia espandere liberamente il gas
nel secondo recipiente.
Si aspetta il ristabilirsi dell’equilibrio termodinamico.
Si trova che il volume del gas è cambiato, la pressione è
cambiata, ma non è cambiata la temperatura del gas
misurata con il termometro T (questo è valido a rigore
solo per un gas ideale).
Il gas non ha scambiato calore con l’esterno (Q=0).
Le pareti del contenitore sono rigide, quindi il gas non ha
“scambiato” lavoro con l’esterno (L=0).
25
TEOREMA DI CONSERVAZIONE DELLA MASSA ED EQUAZIONE DI CONTINUITÀ
Si consideri (v. Fig.) un sistema costituito da un V.C. e da una massa molto piccola
aggiuntiva che nell’istante t si trova a ridosso della sezione d’ingresso 1 (Dmi , cui
competono tutte le caratteristiche termiche e meccaniche del punto 1) e all’istante t
+Dt si trovi a ridosso della sezione d’uscita 2 (Dmu , con le caratteristiche termiche e
meccaniche del punto 2).
In generale :
dmVC
dt
portate in
m&i
portate
m&u Espressione del teorema
di conservazione della
ingresso in uscita massa
m& S w
è detta portata massica e rappresenta la quantità di massa che fluisce attraverso una
sezione trasversale nell’unità di tempo
Se volessimo considerare il volume di fluido che fluisce attraverso una sezione trasversale
nell’unità di tempo avremmo la portata volumetrica
& wS
V
La portata massica e la portata volumetrica sono legate dalla relazione
& V
m &
IL BILANCIO DI MASSA PER I PROCESSI A FLUSSO STAZIONARIO
Durante un processo a flusso stazionario la massa totale contenuta nel volume di controllo non
varia nel tempo e per il principio di conservazione della massa, la massa totale entrante nel
volume di controllo deve eguagliare quella uscente
dmVC
dt
0
portate in ingresso
m&i m&u
portate in uscita
Il principio di conservazione vale per le masse e non esiste un principio di
“conservazione del volume”
Pertanto, la portata volumetrica entrante in un dispositivo a flusso stazionario e quella
uscente dal dispositivo possono essere diverse
differenziando (1)
L’equazione del I principio della Termodinamica per sistemi aperti per una trasformazione
infinitesima
(2)
mettendo in evidenza du
(3)
L’equazione del I principio della Termodinamica per sistemi chiusi per una trasformazione
infinitesima
Mettendo in evidenza duchiuso
(4)
(5)
Si definisce cosi R perdita di carico che è la quantità di energia dissipata per attrito per unità di
massa
Riordinando e riscrivendo l’equazione (5)
Dw2
2
L R vdp g Dz 0
1
2
Nota come equazione di bernoulli .
Essa esprime la conservazione dell’energia meccanica ( solo meccanica) .
In essa infatti non figura il calore.
Peraltro essa contiene in forma esplicita il termine R che non figura
nell’equazione del primo principio e che rappresenta l’entità energetica delle
irreversibilità del sistema.
LAVORO REVERSIBILE PER SISTEMI APERTI
Dw2
2
Dall’equazione di Bernoulli : L R vdp g Dz 0
1
2
sotto le ipotesi di
2 2
dp p
Lrev v dp RT RT ln 2
1 1
p p1
Risulta:
Lrev 0 se p1 p2 (espansione)
Lrev 0 se p1 p2 (compressione)
L’espansione e la compressione isoterma sono puramente ideali. Nella realtà esse sono adiabatiche.
k 1
k 1
p1v1 p2 k RT1 p2 k
2 2
Lrev vdp p11/ k v1
dp
k 1 k 1
pk k 1 p1 k 1 p1
1 1
Trasformazioni politropiche : pv n cos t
n 1
n 1
p1v1 p2 n RT1 p2 n
2 2
1
dp
Lrev vdp p1 v1 n n
1/ n
1 n
p n 1 p1 n 1 p1
1 1
Tra il lavoro reversibile della politropica per i sistemi chiusi e per i sistemi aperti sussiste dunque
la relazione :
( Lrev ) sistemi n ( Lrev ) sistemi
aperti chiusi
2 2
Lrev v dp v dp v( p1 p2 )
1 1