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1 Ottobre
2019
di Marta Poggi
1. Con i BAMBINI
Le attività in cooperative learning alla scuola dell’infanzia devono essere progettate sulle
difficoltà e abilità dei bambini della sezione. Molte delle strutture proposte da Spencer
Kagan (Kagan S. 2000) possono essere adattate sia per approfondire la conoscenza
reciproca, sia per far crescere fiducia e sostegno tra compagni. E’ importante trasformare
le attività pensando ai più fragili, per rendere attivi anche i bambini più piccoli, i bambini
disabili e i bambini stranieri. Molto efficaci sono le attività in cui lo strumento di
comunicazione principale non è “la parola”.
La gestualità è una specie carta d’identità di quello che si è. In questo caso i bambini
dicono chi sono in modo spontaneo ed intuitivo, concordano un gesto di coppia ed
ottengono come ritorno il riconoscimento da parte del gruppo.
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B. Mix – Freeze – Pair con la musica:
2. Con i GENITORI
L’obiettivo è fare in modo che i genitori inizino a costruire relazioni più profonde, per
condividere aspettative, ansie, bisogno di aiuto e si supportino nell’accoglienza reciproca
in modo che si formi una rete (vedi l’articolo Educa-tè: dall’integrazione all’inclusione
attraverso i genitori).
PRIMA ESPERIENZA
La prima assemblea con i genitori si può impostare il primo anno di scuola con un gioco di
conoscenza come la CACCIA AL TESORO UMANO.
E’ bello utilizzare la stessa ‘Caccia’ che si usa con i bambini, realizzata con immagini. Il
vantaggio è che i genitori hanno l’occasione di partecipare ad un’attività fatta anche dai
loro figli conoscendo la modalità di lavoro usata in classe e al tempo stesso, chi non
domina la lingua italiana,può partecipare con facilità.
Come si svolge:
ad ogni genitore viene dato un foglio sul quale sono riportate immagini con una breve
descrizione:
L’istruzione di partenza è “Cerca nella classe qualcuno che…..” cui far firmare sotto
l’immagine. La condizione è che le firme devono essere tutte diverse. I genitori andranno
alla ricerca di altri genitori scambiando, oltre che le firme sul foglio, saluti, cortesie e
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pensieri.
Si può poi proseguire con un PLACE MAP sulle aspettative verso la scuola (per
approfondimenti leggi questo pdf).
Questa attività offre un’occasione di riflessione ed un confronto con altri genitori che
vivono lo stesso momento di crescita dei figli e un ulteriore motivo di conoscenza
reciproca.
Come si prepara
Si costruiscono gruppi eterogenei, per esempio, per la conoscenza della lingua in modo
che tutti possano riuscire ad esprimersi grazie all’aiuto reciproco. Questo passaggio non
è necessario venga fatto in modo esplicito. Si può infatti procedere con l’utilizzo dei
blocchi logici. All’ingresso in riunione si distribuiscono triangoli, cerchi, quadrati, rossi,
gialli, blu facendo in modo che al momento dell’istruzione ‘Tutti i genitori che hanno un
quadrato formino un gruppo ed i gruppi vengano come voi li avete pensati.
Come si svolge
Le domande guida possono essere più di una: ‘Cosa vi aspettate dalla scuola per
vostro/a figlio/a?’, ‘Cosa vi aspettate dalle maestre per vostro figlio/a?’, ‘Cosa pensate di
dover fare perché la scuola risponda alle vostre aspettative?’.
SECONDA ESPERIENZA
Nel corso degli anni ogni assemblea con i genitori può essere cooperativa. L’obiettivo sarà
quello di approfondire la conoscenza reciproca, ma anche riflettere sulle scelte educative
insieme.
Le tecniche cooperative possono essere individuate per fare in modo che il confronto sia
aperto e costruttivo. I temi proposti potranno essere quelli legati alla relazione e
all’inclusione, principalmente soprattutto se sono coinvolgenti per i genitori.
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Ho usato THINK WRITE PAIR COMPARE (Kagan S. 2000) su come “Come affrontare i litigi
dei bambini”. In questa struttura
Al termine di queste fasi ci si siede ed ogni genitore può raccontare all’assemblea una
cosa che lo ha colpito o che vuole condividere. Le insegnanti presentano anche le loro
riflessioni in pochi punti.
“Come ritenete sia più giusto comportarvi quando i vostri figli litigano con i fratelli o con
gli amici?”
“Come pensate debba porsi la scuola, le maestre di fronte al litigio?”
Altre tracce di confronto: l’accoglienza reciproca tra bambini, i bambini e le relazioni, ecc.
CONCLUSIONI
Il lavoro di costruzione di fiducia reciproca iniziato nelle assemblee può essere rinforzato in
tutti i momenti di festa a scuola, progettati con giochi cooperativi.
Per esempio: dividendo genitore e bambini a facendoli lavorare insieme con l’obiettivo di
costruire un’identità di gruppo.
BIBLIOGRAFIA:
Kagan S., L’apprendimento cooperativo: l’approccio strutturale, Roma, Edizioni Lavoro, 2000
Berretta C., Proposte per una scuola inclusiva, Canterano (RM), Gioacchino Onorati Editore,
2016
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