“L o lascerò assaggiare anche a te..." Jing approfittando dell'intervallo in cui la mente di Lu
Cang galleggiava lontano a causa di quel sorriso, bloccò ferocemente le sue labbra. Il liquido denso e viscoso attraversò le labbra e i denti, ma il sapore amaro fu diluito dall'atmosfera tenera che stavano condividendo. E nella loro unione, Lu Cang bevve tutto il liquido nella bocca di Jing. "Il sapore è diverso dal mio, vero?" Aggiunse Jing, senza dimenticare di essere malizioso mentre guardava quel volto pallido macchiarsi di rosso. Poi delicatamente afferrò Lu Cang, volendo capovolgere le posizioni. Lu Cang gli bloccò freneticamente la mano, ma abusando della sua forza, tutta la sua persona cadde dalle braccia di Jing, sprofondando sul letto. "No... in quel posto... le ferite non sono guarite..." Lu Cang non ebbe neanche il tempo di notare il dolore alla schiena, mentre timidamente si difendeva contro le evidenti intenzioni di Jing. Dopo essere stato gravemente abusato la volta scorsa, il suo ingresso posteriore non sembrava mostrare segni di guarigione. Ogni volta che doveva usarlo, si faceva coraggio per superare l'agonia. Come poteva sopportare l'invasione di quell'arma dalle dimensioni fuori dal comune? Le sopracciglia di Jing si congiunsero in un cipiglio. "Allora cosa vuoi che faccia?" Chiese indicando la sua spudorata metà inferiore ancora eccitata. "Quello... non è un problema mio. E' tua la colpa, sei stato troppo crudele l'ultima volta." Lu Cang ci mise tutto il suo impegno per mantenere l'imbarazzo sotto controllo, ma allo stesso tempo non aveva il coraggio di offendere quel grande re demone. Jing aggrottò la fronte per la rabbia. Lu Cang si lasciò subito prendere dal panico: aveva compreso l'orrore della furia di Jing. Si gettò in fretta su Jing. "No! No! Userò la mia bocca... userò la bocca..." la sua voce tremava. Aveva molta paura dei metodi spietati di quell’uomo. Jing sfoggiò ancora una volta il sorriso che avrebbe potuto sedurre migliaia di persone, poi si spostò all'indietro, appoggiando le sue mani, mentre la sua incantevole figura ostentava la sua elegante sagoma. "Sei stato tu a dirlo. Non pentirtene." Sollevò la mano e indicò licenziosamente la sua metà inferiore, facendo cenno a Lu Cang di iniziare ad adempiere al loro accordo. Il volto di Lu Cang raggiunse il color cremisi, i suoi occhi si fissarono sul posto che in qualunque modo guardasse, sembrava allarmante - era qualcosa che lui stesso possedeva, ma Jing l'aveva resa una cosa talmente imbarazzante da tentarlo di sbattere contro un muro e morire. "Hey - hai intenzione di..." Jing era impaziente per l'attesa, impostando uno sguardo alla sono- pronto-ad-usare-la-forza-se-non-lo-farai-di-tua-spontanea-volontà. Lu Cang strinse i denti, poi chinandosi si avvicinò piano e a occhi chiusi. "Hey... dove le stai appoggiando?" Jing premette la sua testa con una spinta, portandogli l'erezione al bordo della sua bocca. "Apri la bocca." ordinò a Lu Cang. Lu Cang, restio e con la tentazione di rinunciare, aprì bocca come gli era stato detto. Improvvisamente, una cosa enorme fece il suo ingresso, riempendola quasi istantaneamente, rendendolo incapace di respirare. "Oof..." Si sentì quasi dilaniato per lo sconforto, le sue mani afferrarono con impotenza le cosce di Jing che afferrò con forza la testa di Lu Cang, quindi non riuscì a liberarsi della cosa nella sua bocca. "Chiudi la bocca, non lasciare aperto alcuno spazio - vieni, inghiotti lentamente..." Jing lo dirigeva nel tentativo di raggiungere più in profondità la bocca di Lu Cang. "Ugh..." La cosa penetrava l'apertura della sua gola e faceva emettere a Lu Cang suoni di vomito, ma Jing continuava a spingere più in profondità senza un briciolo di pietà. L'asta era già penetrata nella profondità dell'esofago di Lu Cang. Sotto l'influsso seducente di quella cavità scorrevole, calda e bagnata, si gonfiò ulteriormente, riempendogli tutta la gola. "Ora lecca con la lingua... devi ruotarla lentamente... non utilizzare i denti..." Tutto il volto di Lu Cang raggiunse un colore cremisi riuscendo a respirare solo dal naso. Allo stesso tempo, fece del suo meglio per muovere la lingua come gli era stato detto e conquistando quelle enormi dimensioni cui non riusciva ad abituarsi. Poteva solo ansimare seccamente con Jing nella sua bocca. "Che bambino stupido!" Jing gli diede uno schiaffo alla testa. "Dimentica tutto, lascia che ti aiuti!" Lu Cang stentava a sopportare il dolore che albergava nel suo cuore. Anche se non era la prima volta che prestava a Jing un servizio orale, l'ultima volta l'aveva fatto sotto ricatto, ma questa volta più o meno si trattava di una sua azione volontaria. Più ci pensava più la situazione gli sembrava tragica - incapace di trattenersi, lacrime d'umiliazione cominciarono a cadere, atterrando sull'area privata di Jing a causa della loro strana posizione. Jing si eccitò ulteriormente. Afferrò la parte posteriore della testa di Lu Cang e la ruotò lentamente, sperimentando il calore di quella calda umidità. "Così, bene!" Non poté fare a meno di rilasciare un gemito. L'asta dentro la bocca di Lu Cang cominciò a ballare sporadicamente, emettendo una quantità indescrivibile di calore come premonizione dell'imminente esplosione. "Hngh... hngh..." Lu Cang agitò le mani per la paura, cercando di allontanarsi, ma Jing lo tenne premuto con la forza, impedendogli di muoversi anche solo di un pollice. "Ah..." Jing si lasciò sfuggire un leggero grido di eccitazione. La punta della sua asta espelleva liquido trasparente, gocciolando nelle profondità della gola di Lu Cang come un sottile filo d'acqua. "Lasciami... andare..." Lu Cang tirò fuori la voce dal fondo della gola con grande difficoltà. Ma, purtroppo, scelse il momento sbagliato per farlo, così - i caldi fluidi di Jing esplosero in quel secondo. Più della metà finì nella trachea di Lu Cang che aveva tentato di parlare. "Hack, hack, hack, hack..." Notando che Lu Cang era quasi svenuto a causa della mancanza d'aria, Jing lo tirò rapidamente fuori. Lo guardò mentre se ne stava accovacciato sul letto che tossiva con un'espressione d'angoscia e miseria. Jing, che era tornato in sé, gli accarezzò leggermente la schiena, sentendosi un po' colpevole per avergli fatto del male ancora una volta a causa della sua estrema eccitazione. "Tu... tu..." Lu Cang smise di tossire dopo un po', ma non riusciva a sopportare la miseria assoluta che sentiva nel suo cuore. E perso in un lamento, cominciò a piangere. "Tu... perché tu, ogni volta... perché devi ridurmi in questo stato prima di fermarti... è solo una faida quella che sto avendo con te?" Pianse e gridò mentre poneva quella domanda a Jing, incapace di controllare le sue strazianti emozioni. Jing lo osservò senza parole. Poi senza preavviso allungò la mano e tirò a se Lu Cang, stringendolo in un abbraccio. "Non ti va bene stare con me? Potrei darti la ricchezza e un impareggiabile piacere a letto. C'è qualcos'altro di cui non sei soddisfatto? Hum?" Si trattava della promessa più gentile che Jing avrebbe mai potuto fare. "Non è quello che voglio! Non è quello che voglio!" Lu Cang lottò istericamente. "Ricchezza senza libertà, piuttosto preferirei morire!" "E va bene. Allora ti darò la libertà." Rispose solennemente Jing. Lu Cang smise di lottare e lo fissò in silenzio. "Se parteciperai alla prossima riunione di eroi e finirai tra i primi cento concorrenti, ti darò la libertà e l'antidoto." Lu Cang si sentiva stordito. Aveva una possibilità, una sola possibilità di fuggire da quell'uomo terribile, e anche se il suo kung-fu non poteva essere considerato il migliore, entrare tra i primi cento non sarebbe stato un problema. "Bene. Accetto l'accordo." Lu Cang si fece coraggio e annuì. "Ma se non ce la farai..." Jing sorrise freddamente implicando che ne avrebbe subito le conseguenze. "Accetterò la tua punizione." Lu Cang pronunciò con fermezza quelle parole spaventose, non aveva più alcuna via per tornare indietro. "Affare fatto." Lu Cang non aveva mai visto prima il volto di Jing con quell'espressione. Nella sua tranquillità aleggiava un'aura aristocratica, rendendolo incapace di dubitare della sua promessa. Barcollando con fare impotente, Lu Cang non poté fare altro che annuire.
***
Dinastia Datong, quinto anno di regno dell'imperatore Jing Zong, 10 Settembre.
Quel giorno, nel centro della capitale imperiale Tong'an vicino alla porta di Yong'an, l'arena Qing Wu ospitava uno spettacolo vivace e movimentato. Pur contenendo il carattere “Wu” all’interno del nome, solitamente era usata per lo svolgimento degli esami letterari per gli studenti accademici. Ma per la prima volta era stata allestita per una riunione di eroi. Il mondo era attualmente in pace e il popolo era prospero. Gli eroi del Wulin erano elettrizzati, finalmente c'era un luogo in cui esercitare le loro arti marziali. Così, dal momento in cui il governo imperiale aveva organizzato quella riunione di eroi con uno scioccante premio in denaro di un milione di Liang, c'era stato un gran numero di partecipanti, un incontro talmente famoso da aver condotto nella capitale i maestri di maggior fama di tutta la nazione. Sommandosi ai contadini che udendo la notizia erano giunti per assistere allo spettacolo, l'arena Qing Wu conteneva circa diecimila persone addossatesi fino al soffocamento. "Secondo me... i monaci shaolin sono conosciuti per il loro kung fu da tempo immemore. La vittoria sarà sicuramente di un monaco shaolin!" Un uomo con un abito di seta grigia che sembrava un mercante discuteva con le persone accanto a lui. "E' una cosa incerta. Ci sono tanti tizi senza nome nel Jianghu. Chissà chi potrebbe vincere." Qualcuno lo interruppe, dando immediatamente inizio a un dibattito - quello che parlava della setta del Jianghu durante il regno di Chang Qing, e l'altro che sosteneva che non bisognava sottovalutare gli eremiti, aggiungendo chi una parola chi l'altra, la questione divenne in fretta un immenso pentolone di porridge. Lu Cang era attualmente mescolato a quel mare di gente. Essendoci troppi concorrenti, non era stato possibile organizzare il primo turno con tutti i concorrenti. Lu Cang, che era finito nel programma del pomeriggio, ma aveva pensato di andarsene in giro fin dal mattino. Ma proprio quando aveva trovato un buon posto in mezzo alla folla, udì tre colossali spari di cannoni. Il dirigente del protocollo annunciò a gran voce l'inizio della Riunione di Eroi. Istantaneamente, dal cancello d'ingresso risuonò una musica cerimoniosa. Un gruppo di donne ben vestite scorreva in due schiere, scortando un uomo dagli abiti lussuosi su uno stravagante tappeto con stelle che adoravano la luna. La figura dell'uomo era esile e lunga, i suoi passi eleganti e leggeri, indossava strati e strati di abiti riccamente ricamati che svolazzavano con la luce e le raffiche di vento, rendendolo simile a un dio disceso dai cieli. Sfortunatamente, portava sul viso un denso strato di velo con perline, rendendo impossibile osservare chiaramente le sue caratteristiche facciali; cosa che indusse in Lu Cang una strana sensazione. E mentre rifletteva sulla sensazione sconcertante che avvertiva alla bocca dello stomaco, udì qualcuno fare una tonante dichiarazione dalla cima della torre d'ingresso. "Sua maestà è arrivato!" La folla cominciò a inginocchiarsi come l'acqua corrente, un'onda che passava dalla parte anteriore a quella posteriore, riga dopo riga. Tutti gridarono all'unisono. "Viva il nostro imperatore!" Con le voci in perfetta sincronia. Lu Cang guardò tutti i contadini che lo circondavano inginocchiarsi, rendendo lui, l'unico rimasto in piedi, eccezionalmente accattivante. Dopo aver considerato la questione un paio di volte, poteva solo scegliere di abbassarsi e chinare il capo come tutti gli altri. Tuttavia, piuttosto che inginocchiarsi su due ginocchia, ne appoggiò a terra solo uno. Come bandito che si opponeva al governo, disprezzava l'idea di inginocchiarsi al cospetto dell'imperatore. Quindi è questo l'imperatore Jing Zong cui si china tutto il mondo, pensò. A giudicare dal suo aspetto, Jing Zong non sembra un vecchio; Lu Cang era molto deluso di scoprire che l'imperatore non era il vecchio fastidioso della sua immaginazione. Dopo tre esclamazioni di "Lunga vita!" Udì un tranquillo tono maschile bisbigliare al suo orecchio. "Alzatevi."
Traduzione a cura del forum: the castle of eternal anime