"Che cosa pensi allora, o Gotama? La tua opinione è, forse, che una
cosa sia la vita e un'altra il corpo siano la stessa cosa, che questo
solo sia verità e stoltezza il resto?".
"O Vaccha, non ho l'opinione che una cosa sia la vita e un'altra il
corpo siano la stessa cosa, che questo solo sia verità e stoltezza il
resto".
"Che cosa pensi allora, o Gotama? La tua opinione è, forse, che il
Tathagata esista dopo la morte siano la stessa cosa, che questo solo
sia verità e stoltezza il resto?".
"O Vaccha, non ho l'opinione che il Tathagata esista dopo la morte,
che questo solo sia verità e stoltezza il resto".
O Vaccha, tutte queste opinioni - ' il mondo non è eterno ' ' il mondo
ha una fine ' ' il mondo non ha una fine ' 'la vita e il corpo sono la
stessa cosa ' ' la vita è una cosa e un'altra cosa è il corpo ' ' il
Tathagata esiste dopo la morte ' ' il Tathagata non esiste dopo la
morte ' ' il Tathagata né esiste né non esiste dopo la morte ' -
costituiscono un fitto intrico di opinioni, una selva di opinioni, un
conflitto di opinioni, un dibattimento di opinioni, un groviglio di
opinioni, doloroso, tormentoso, affliggente, penoso, che non porta al
sereno disincanto, al distacco, alla cessazione, alla pace, alla
conoscenza, al risveglio, al nibbana.
"Ma un monaco dalla mente così liberata, o Gotama, dove mai viene
a esistere?".
" ' Viene a esistere ', o Vaccha, non è corretto".
"E così appunto, o Vaccha, qualsiasi forma uno impieghi per indicare
il Tathagata, quando vuole indicarlo, questa forma è stata
abbandonata dal Tathagata, è stata sradicata, come una palma
divelta e gettata a terra, a cui è negato per sempre di germogliare, di
risorgere in avvenire. Liberato da ogni tipo di forma, o Vaccha, il
Tathagata è, in verità, profondo, immensurabile, in conoscibile, non
altrimenti che l'oceano. ' Viene a esistere ' non è corretto; ' Non viene
a esistere ' non è corretto; ' Viene a esistere e viene a non esistere '
non è corretto; ' Né viene a esistere né viene a non esistere ' non è
corretto.