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Destino moderno.
In occasione dell’anniversario del 90o compleanno di Jürgen Habermas e del 50o anno della
morte di Theodor W. Adorno si terrà a Urbino il Convegno di studi filosofici “Destino moderno.
La teoria critica da Adorno ad Habermas” ideato e organizzato da Antonio De Simone, professore
di Storia della filosofia e Filosofia della cultura dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Non è un caso infatti che, nelle costellazioni storiche, filosofiche e politiche contemporanee la
figura di Jürgen Habermas campeggi in modo preponderante. Le sue opere dimostrano tutta la
limpidezza di un pensiero filosofico, un’ermeneutica critica e una personalità rigorosa,
costantemente comprovata dagli eventi, dall’esperienza e dalle vicissitudini degli anni. Tradotto e
studiato in tutto il mondo, ha pubblicato - come è noto - una miriade di libri che comprendono la
complessità dell’umano in ambito filosofico, politico, etico e giuridico. Un filosofo della
modernità, un “filosofo del dialogo” lo ha definito uno dei suoi maggiori lettori e interpreti
italiani, Antonio De Simone: Habermas è “uno dei pensatori più significativi che nella
contemporaneità hanno fatto ingresso nel pantheon della grande tradizione filosofica occidentale”
(Destino moderno. Jürgen Habermas, 2018).
Tale idea è anche avvalorata ne Il primo Habermas. Ritratti di pensiero (2017) nel quale De
Simone osserva che il filosofo tedesco abbia “la statura del classico e che nel suo essere nostro
contemporaneo abbia avuto l’intenzione di pensare e scrivere già come un classico vivente, oltre
il futuro”. Il filosofo De Simone esporrà su Habermas la relazione dal titolo “Destino moderno. I
classici e la storia della filosofia. La lezione di Habermas”, mentre Hervé A. Cavallera, professore
di Storia della Pedagogia dell’Università del Salento riconfigurerà problematicamente le figure
filosofiche di Horkheimer e Adorno fondatori della Scuola di Francoforte, con una relazione dal
titolo “Horkheimer e Adorno: le tenebre e la dialettica”. Nel saggio Max Horkheimer e Theodor
W. Adorno (2012), Cavallera presenta tra l’altro una disamina articolata su alcune opere
caratteristiche di Adorno esaltando nello specifico le forme della vita quali la “libertà” e la
possibilità di una libertà responsabile, la “libertà come felicità” sino ad enucleare ciò che lo stesso
definisce “pedagogia negativa” in seguito alle considerazioni emerse da Adorno e Horkheimer.
Conserva tale saggio di Cavallera come i precedenti su Habermas di De Simone una straordinaria