E mi meraviglio scritto per la moglie: “A Te”. A terza, diciamo pure quarta vi-
te che io ti ho visto piangere nel- ta musicale di Lorenzo ti fa ve-
di come sai stare la mia mano, fragile che potevo nire voglia di non arrenderti
Vera dentro un tempo ucciderti stringendoti un po’ e mai: la libertà la voglio qui per
tutto artificiale poi ti ho visto con la forza di un me, la voglio qui per te, la vo-
Nuda tra le maschere aeroplano prendere in mano la glio anche per chi non la vuole
di carnevale tua vita e trascinarla in salvo. per sé (“Viva la libertà”,
Sapete che c’è? Che a volte 2017).
(Chiaro di luna, 2017) non serve andarsi a fare un Sa- Intanto Jova, altro che il lu-
fari sulla luna, basta poco. Ba- na park, altro che il cinema, al-
In alto il popolo di Jovanotti sotto il palco del Jova Beach sta scoprire l’acqua calda. E da- tro che internet, altro che l'ope-
Sotto i biglietti per assistere al concerto di Viareggio teci pure degli stupidi banali ra, altro che il Vaticano altro
romantici da quattro versi, che Superman… il più grande
quando Valeria, che era un po' na di acqua cristallina. Vale, ricordano ancora quella zinga- da cavallo. Se penso alle im- chissenefrega. spettacolo dopo il big bang sta-
più grande di me e si era appe- ora te lo posso dire: che palle! rata in Sardegna dopo la matu- magini più belle che mi ha re- Così te la butto lì, a te che sera siamo noi. Su questa
na fidanzata con il suo grande Certo con qualche anno in più rità: spiaggia di Tavolara, cas- galato Lorenzo lungo la stra- leggi: se mai ti venisse voglia spiaggia, tutti a ballare, nudi
amore Luca, ci ammazzava anche a me quella poesia appa- sa comune e soldi contati per da fatta un po' insieme a sua in- di fare la serenata – quella con tra le maschere di carnevale.
mettendo a ripetizione “Bel- re chiara come un abc, come un andare al ristorante. Nelle saputa, la prima è sicuramen- la S maiuscola – un affacciati La deriva dei continenti ci av-
la” agli altoparlanti della pi- lunedì di vacanza dopo un an- orecchie le cuffie, con noi c'e- te qui, dentro questa canzone, alla finestra amore mio va be- vicina, con un salto siamo in Ci-
sta: noi ci allenavamo e lei fa- no di lavoro (“Bella”, 1997). ra “Mi fido di te”. Dottore, che distesa sul burrone a guardare nissimo, e magari ci facciamo na, verso i tropici e poi qui. È l’i-
ceva finta, mentre forse si sen- Chissà invece se le mie bim- sintomi ha la felicità? Ecco, in giù: la vertigine non è paura di pure una risata (“Serenata nizio di una Nuova Era. E bea-
tiva proprio come quella matti- be, compagne di vita al liceo, si quei giorni avevo una febbre cadere ma voglia di volare, mi fi- Rap”, 1994). to chi c’è. —