LASERA A CAVITA’ VERTICALE A EMISSIONE SUPERFICIALE (VCSEL)
PARTE INTRODUTTIVA: LASER, LASER A SEMICONDUTTORE
SCHEMA A BLOCCHI: un laser è un sistema che, idealmente, è in grado di generare un’onda monocromatica. Il suo funzionamento, in termini fotonici, è analogo a quello di un oscillatore elettronico e per questo motivo gli elementi del suo schema di principio sono gli stessi. Il ruolo del blocco nella catena di azione, nel laser, è affidato ad un amplificatore ottico, la cui funzione è quella di amplificare l’intensità luminosa della radiazione che riceve in ingresso. Il blocco di reazione è costituito da una cavità risonante formata da 2 o più specchi (ΙΜPORTANTE DIRE SPECCHI), che può essere assimilabile ad una sorta di “filtro” necessario per far sì che dal sistema in retroazione emerga idealmente una sola lunghezza d’onda. All’interno del laser il segnale di innesco è costituito dalla radiazione emessa spontaneamente nel mezzo. Anche al laser si può quindi applicare il criterio di Barkhausen: prodotto del guadagno all’innesco e a regime. SEGNALE DI INNESCO E CAVITA’ RISONANTE: Il segnale di innesco è costituito dalla radiazione che viene generata per emissione spontanea, ovvero quando un elettrone decade spontaneamente da un livello di energia superiore ad uno inferiore emettendo un fotone. Nei laser a semiconduttore l’elemento di reazione è comunemente con una cavità Fabry-Perot, costituita da 2 specchi piani e paralleli distanti tra loro. La radiazione in ingresso viene filtrata attraverso ripetute riflessioni/trasmissioni subisce ogni volta che incide su uno dei due specchi. L’unica onda che viene trasmessa all’esterno è quella che soddisfa la condizione di risonanza in figura, ovvero tale che la lunghezza della cavità sia un multiplo di metà lunghezza d’onda. AMPLIFICATORE OTTICO: l’amplificatore ottico viene realizzato sfruttando il fenomeno dell’emissione stimolata, in base al quale un fotone può stimolare il decadimento di un elettrone da un certo livello di energia ad un altro, producendo un fotone identico a quello di partenza (IMPORTANTE DIRE IDENTICO). Quindi da un fotone se ne ottengono 2. Per evitare che il fotone iniziale venga assorbito è necessario fare in modo che siano presenti più elettroni vicino al minimo di energia della banda di conduzione rispetto a quelli vicino al massimo della banda di valenza. Questa condizione di inversione di popolazione viene realizzata polarizzando in diretta una giunzione pn pesantemente drogata tale da rendere il semiconduttore degenere, a gap diretto e applicando un potenziale sufficientemente elevato. Come si può osservare dal grafico in figura, è possibile ottenere guadagno ottico soltanto se l’energia del fotone iniziale ha energia compresa tra il gap del materiale e la differenza tra i quasi livelli di Fermi rispettivamente nella banda di conduzione e in quella di valenza. CARATTERISTICHE: per avere inversione di popolazione e quindi guadagno, come si può osservare dalla caratteristica del laser, è necessario che la corrente con cui si polarizza il dispositivo sia maggiore di un certo valore di soglia. Questo oltre che garantire una potenza di uscita elevata, come si può osservare nella figura a destra, è importante per ottenere in uscita luce coerente e quindi un’onda effettivamente monocromatica; infatti con correnti al di sotto di quella di soglia la luce che si ottiene in uscita è prodotta per emissione spontanea e quindi è incoerente. VCSEL Sono una tipologia di laser a semiconduttore proposti per la prima volta nel 1977 e che si differenziano principalmente per l’emissione superficiale e lo sviluppo in verticale. Questi laser presentano una regione attiva più corta rispetto ai laser convenzionali; questo ha fatto sì che inizialmente questi dispositivi fossero gravati da due limiti tecnici abbastanza importanti. Il primo riguardava la possibilità di ottenere un guadagno sufficiente a generare un’adeguata potenza ottica in uscita senza fornire una corrente eccessiva. Questo problema è stato risolto con l’introduzione all’interno dell’area attiva di una struttura a buche quantiche (QW, quantum-well) che oltre a superare questo limite ha permesso di ottenere uno spettro di emissione più stretto. SECONDO LIMITE INIZIALE: Il secondo limite era dovuto al fatto che per avere una corrente di soglia non troppo elevata era necessario che la riflessività degli specchi della cavità risonante fosse circa pari al 95%. Per ottenere questo valore la cavità è stata realizzata con degli specchi dielettrici, chiamati anche riflettori di Bragg. Ciascuno specchio è costituito da una serie di strati di materiali dielettrici con indici di rifrazione alternati come in figura, con n1>n2. Ciascuno strato ha uno spessore pari a lambda/4, dove lambda è la lunghezza d’onda della radiazione del materiale che si vuole venga riflessa e filtrata dagli specchi, uguale a lamda0/n, dove n è l’indice di rifrazione del materiale e lambda0 la lunghezza d’onda della radiazione nel vuoto. Come si può osservare in figura, quando un’onda incide in corrispondenza dell’interfaccia tra i due mezzi viene parzialmente riflessa, le radiazioni riflesse interferiscono costruttivamente tra loro in modo tale che se il numero di strati è sufficientemente elevato, l’intensità della luce riflessa è tale da rendere la riflessività dello specchio pressochè unitaria per lunghezze d’onda appartenenti ad un certo intervallo centrato in lamda0. STRUTTURA E CAMPI APPLICATIVI: la struttura base dei VCSEL attuali è quella presentata in figura; l’asse della cavità ottica è nella stessa direzione del flusso di corrente attraverso la giunzione. Grazie alle sue caratteristiche, questi laser presentano vantaggi che ne hanno permesso la diffusione in numerosi campi applicativi, tra cui i principali: rilevamento ottico (mouse, lettori di codice a barre), display (sorgenti di luce ad array), elaborazione di informazioni ottiche, apparecchiature optoelettroniche (stampanti, puntatori laser), memorie ottiche (CD, DVD), ottica per computer e comunicazioni ottiche (LAN, accoppiamento con fibre ottiche, trasmissione dati ad alta velocità). VANTAGGI RISPETTO A EEL E LED: i vantaggi principali che appunto hanno questi dispositivi rispetto ai laser ad emissione laterale sono una bassa corrente di soglia, un fascio di luce in uscita circolare, la possibilità di realizzare strutture come array bidimensionali e costi di packaging ridotti. Rispetto ad un led i vantaggi sono quelli tipici di un diodo laser rispetto ad un diodo led, quindi fascio in uscita collimato, spettro di emissione più stretto ecc. SLIDE GUADAGNO E CORRENTE DI SOGLIA: vediamo ora come calcolare guadagno e corrente di soglia per questi dispositivi. Si può applicare la condizione di Barkhausen al dispositivo laser; quindi tenendo conto della riflessività degli specchi, del fattore di confinamento, del guadagno di soglia, delle perdite esterne ed interne alla regione attiva, della lunghezza complessiva della cavità e della lunghezza dell’area attiva, si ottiene l’espressione in figura, da cui si ricava l’espressione del guadagno di soglia, che rappresenta il minimo guadagno ottico che si deve avere all’interno della cavità affinchè venga soddisfatta la condizione di Barkhausen e si possa quindi ottenere luce coerente in uscita. Da qui, tenendo conto delle opportune ipotesi, si può ricavare l’espressione della corrente di soglia, dove è importante notare la diretta proporzionalità con il volume della regione attiva, infatti miniaturizzando il dispositivo, e quindi riducendo il volume della cavità ottica, si possono ottenere correnti di soglia molto basse, dell’ordine dei microampere come per esempio in un laser ad arseniuro di gallio. DIPENDENZA DA TEMPERATURA: uno dei vantaggi di questi dispositivi è la minore dipendenza della lunghezza d’onda della radiazione in uscita dalla temperatura, infatti a differenza dei generici laser ad emissione laterale con cavità Fabry-Perot, nei VCSEL la lunghezza d’onda della radiazione che viene emessa è determinata dal filtraggio degli specchi dielettrici. Dal grafico della lunghezza d’onda in uscita in funzione della temperatura si può osservare che sia per i laser Fabry-Pérot che per i VCSEL la dipendenza è circa lineare, ma la pendenza della retta, che rappresenta il coefficiente di variazione, è 5 volte inferiore nel caso dei VCSEL e può essere ulteriormente ridotto nel caso di dispositivi avanzati. Rappresentando le caratteristiche del laser al variare della temperatura, si può notare che per correnti di polarizzazione non troppo elevante lo shift della caratteristica è quasi trascurabile, quindi si possono usare questi laser in un range di temperature abbastanza elevato. EFFICIENZA DI CONVERSIONE: uno degli svantaggi di questi dispositivi è l’efficienza di conversione, che può essere definita come il rapporto tra la potenza della luce coerente in uscita e la potenza elettrica fornita. Si può dimostrare che il picco di efficienza di conversione può essere espresso come in figura ed è quindi proporzionale alla funzione fc di XI graficata affianco. Come si può come si può vedere, nonostante il massimo venga raggiunto per correnti di funzionamento inferiori, per i VCSEL il valore risulta inferiore rispetto a quello dei laser ad emissione laterale. Questo, quindi, costituisce un svantaggio di questa tipologia di diodi laser. Comunque per potenze di uscita basse si possono ottenere valori accettabili, intorno al 70%. AMPIEZZA DI BANDA (slide 1 e 2): come accennato in precedenza, questa tipologia di laser viene utilizzata, accoppiata con le fibre ottiche, per trasmettere dati ad elevata velocità, fino anche a 40 Gb/s grazie al fatto che rispetto ai laser ad emissione laterale presenta una larghezza di banda maggiore. La banda a -3 dB del laser può essere ricavata dopo aver determinato la funzione di trasferimento del sistema a partire dalle equazioni dinamiche; la prima esprime l’andamento nel tempo della concentrazione dei fotoni, che aumenta all’aumentare dei fotoni prodotti per emissione stimolata ed emissione spontanea, mentre diminuisce con le perdite, la seconda equazione rappresenta l’andamento del tempo della concentrazione degli elettroni, che aumenta con la corrente fornita e diminuisce con le emissioni stimolate e con la ricombinazione spontanea. Facendo un’analisi di tipo armonico analoga a quella che si fa per i sistemi elettronici, tenendo conto quindi delle ipotesi mostrate, si ottiene una funzione di trasferimento del secondo ordine di tipo passa basso, che presenta un coefficiente di smorzamento gamma e una pulsazione di risonanza che dipende dal guadagno differenziale, dalla concentrazione all’equilibrio dei fotoni, dal tempo di vita medio dei fotoni, dalla velocità di gruppo e dal fattore di compressione del guadagno. Dal grafico della risposta in frequenza si osserva che all’aumentare della corrente fornita cresce la frequenza di risonanza, mentre il picco di risonanza diminuisce con lo smorzamento. Se gli elementi parassiti e lo smorzamento non sono elevati, la frequenza di banda a 3db è proporzionale a quella di risonanza, presenta quindi l’espressione mostrata in cui si evidenzia il fatto che il volume della regione attiva è al denominatore, quindi diminuendo questo volume oltre a ridurre la corrente di soglia come detto in precedenza, si aumenta anche l’ampiezza di banda. I fattori che possono ridurla sono le perdite provocate dagli elementi parassiti e un coefficiente di smorzamento eccessivo. RILEVAMENTO OTTICO: I VCSEL vengono molto utilizzati anche in applicazioni di rilevamento ottico. Infatti, presentano uno spettro di emissione più stretto ed insensibile alle variazioni di temperatura rispetto agli EEL e ai LED. Questo è importante perché sistemi che implementano, per esempio, applicazioni di riconoscimento e 3d sensing fanno generalmente uso di un proiettore, in questo caso il laser, e un ricevitore sensibile ad un intervallo molto stretto di lunghezze d’onda. Per riconoscere se qualcosa è in movimento in una stanza, una delle tecniche più semplici è quella del Tempo di Volo (Time-of-Flight); viene emesso un impulso di luce da un dispositivo laser che viene riflesso dalla superficie dell’oggetto tridimensionale considerato e rilevato da un sensore posto vicino al laser; il sistema riesce a tenere traccia della profondità, del profilo 3D dell’oggetto e del suo movimento misurando il tempo impiegato dalla luce a viaggiare dall’oggetto al sensore. CONCLUSIONI: in conclusione i VCSEL sono una tipologia di laser a semiconduttore caratterizzati da emissione superficiale e cavità ottica nella stessa direzione della corrente di funzionamento. Alla struttura di questi dispositivi si devono i principali vantaggi che sono una corrente di soglia più bassa, il fascio di luce in uscita più collimato, una maggiore insensibilità alla temperatura della caratteristica e dello spettro di emissione e un’ampiezza di banda maggiore. Questi vantaggi ne hanno consentito l’applicazione principalmente nella trasmissione di dati e nei sistemi di rilevamento ottico.