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metodologie di soluzione
Cesare Corrado
Marzo 2009
In copertina: linee di corrente e campo di velocità per un profilo
NACA0012 risolte con la teoria del potenziale
Indice
Introduzione 1
3 I metodi a Pannelli 25
3.1 Il metodo di Hess e Smith . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
3.2 Il metodo di Morino nel caso stazionario . . . . . . . . . . . . 30
3.2.1 Alcune osservazioni sulle matrici D e Z . . . . . . . . . 33
iii
INDICE
iv
Introduzione
1
In realtà per un moto in cui siano presenti onde d’urto deboli, ovvero onde d’urto
approssimabili con un raggio di curvatura infinito, è possibile ancora applicare la teoria
irrotazionale
1
Introduzione
• Elementi finiti
• Volumi finiti
• Differenze finite
• Elementi di contorno
• Nel primo capitolo vengono fatti alcuni richiami sulla teoria dei fluidi,
in particolar modo per quanto riguarda l’ottenimento dell’equazione del
potenziale e le ipotesi di validità;
2
Capitolo 1
• Conservazione dell’energia
3
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
1. flusso inviscido (µ = 0)
Il campo di moto è descritto dalle equazioni di Eulero:1
∂ρ
+ ∇ · (ρv) = 0 (1.1)
∂t
∂ρv
+ ∇ · (ρv ⊗ v) + ∇p = 0 (1.2)
∂t
p
= cost (1.3)
ργ
2. Flusso irrotazionale (∇ × v = 0)
Il campo di moto è descritto dalle equazioni di Eulero semplificate, che
assumono la seguente forma:
∂ρ
+ ∇ · (ρv) = 0 (1.4)
∂t 2
∂v |v|
ρ + ρ∇ + ∇p = 0 (1.5)
∂t 2
p
= cost (1.6)
ργ
1
Queste vengono scritte in forma conservativa; esplicitando le derivate ed utilizzando
l’equazione di continuità è possibile trovare anche la forma non conservativa, tuttavia molti
metodi numerici si basano sulla prima
4
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
v·n=0 su S (1.7)
r
p
c= γ (1.11)
ρ
2
Si fa osservare che per il problema in questione il dominio non è in genere semplice-
mente connesso; come si vedrà in seguito, questa ipotesi sarà soddisfatta per un corpo
aerodinamico introducendo la scia.
5
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
Si ottiene:
p∞ p∞
p = ργ γ → dp = γ γ ργ−1 dρ
ρ∞ ρ∞
Z P Z P P
1 p∞ γ−2 γ p∞ γ−1
dp = γ γ ρ dρ = ρ
−∞ ρ −∞ ρ∞ γ − 1 ργ∞ −∞
γ1 γ−1
p p γ
ρ = ρ∞ ⇒ ργ−1 = ργ−1∞
p∞ p∞
1
P
Z P γ
1 γ γ−1 p∞
dp = p γ
−∞ ρ γ − 1 ρ∞
−∞
1 1
γ
p∞ p γ
=
ρ∞ ρ
Z P
1 c2 − c2∞
=⇒ dp =
−∞ ρ γ−1
da cui:
∂φ |v|2 c2 |v∞ |2 c2
+ + = + ∞ (1.12)
∂t 2 γ−1 2 γ−1
• comprimibile
• isoentropico
• irrotazionale
• non stazionario
6
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
γ 1
c2 c2
γ−1 γ−1
p ρ
⇒ = (1.14)
p∞ c2∞ ρ∞ c2∞
c2
γ−1 ∂φ 1
=1− 2 + (|v|2 − |v∞ |2 ) (1.15)
c2∞ c∞ ∂t 2
Si ottiene:
p
p∞
−1
cp = 1 2
(1.16)
2
γM∞
∂ρ
+ ∇ · (ρ∇φ) = 0 (1.17)
∂t
1
2 γ−1
c
ρ(φ) = ρ∞ 2 (1.18)
c∞
2
c γ − 1 ∂φ 1 2 2
=1− 2 + (|v| − |v∞ | ) (1.19)
c2∞ c∞ ∂t 2
∂φ
=0 su S (1.20)
∂n
Osservazione 1 Il modello del potenziale completo non può essere applica-
to in presenza di onde d’urto, in quanto il flusso che si viene a creare non è
più isoentropico e di conseguenza cade l’ipotesi di irrotazionalità;3 tuttavia,
nel caso in cui si abbiano onde d’urto deboli (e di conseguenza rettilinee) il
modello può ancora essere applicato, poiché il salto entropico da luogo ad un
rotore della velocità praticamente nullo.
7
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
φ = V∞ (x + ϕ) (1.21)
c = c∞ + ∆c p = p∞ + ∆p; (1.22)
c2 c2∞ + 2c∞ ∆c
'
c2∞ c2∞
γ−1 ∂ϕ 1 2 ∂ϕ 2
=1− 2 V∞ + V∞ + 2V∞ − V∞
c∞ ∂t 2 ∂x
γ−1 Dϕ
= 1 − 2 V∞ (1.25)
c∞ Dt
8
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
dove:
Dϕ
(1.28)
Dt
è la derivata materiale (Lagrangiana) del potenziale linearizzata.
Dall’equazione di continuità si ottiene la linearizzazione:
∂∆ρ ∂ϕ ∂ϕ ∂ϕ
+ ∇ · (ρ∞ + ∆ρ) V∞ 1+ i + j+ k =0
∂t ∂x ∂y ∂z
∂∆ρ ∂∆ρ
⇒ + ρ∞ V∞ ∇ · ∇ϕ + v∞ '0
∂t ∂x
(1.29)
1 D2 ϕ
∇ · ∇ϕ = (1.30)
c2∞ Dt2
9
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
2 ∂ 2ϕ ∂ 2ϕ ∂ 2ϕ
(1 − M∞ ) + 2 + 2 =0 (1.34)
∂x2 ∂y ∂z
dove si vede che per M∞ < 1 (caso subsonico) l’equazione è di tipo
ellittico, mentre per M∞ > 1 l’equazione diventa di tipo iperbolico.
− VB · n = ∇φ · n (1.35)
10
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
φ∞ = V∞ x ⇒ ϕ∞ = 0 (1.41)
∇2 φ = 0 (1.42)
Z P2
ψ(P2 ) = ψ(P1 ) + v · ndc (1.43)
P1
dove P1 e P2 sono due punti che giacciono in una regione connessa del
fluido ed l è il generico percorso aperto che li unisce. Nel caso di un fluido
11
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
∇2 ψ = 0 (1.44)
∂φ ∂ψ ∂φ ∂ψ
=u= =v=− (1.45)
∂x ∂y ∂y ∂x
12
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
è riducibile:5 esiste quindi una regione dello spazio non semplicemente con-
nessa ed in essa il potenziale sarà una funzione polidroma (che assume cioè
più di un valore).
Si consideri allora una generica curva chiusa C che racchiuda il copro inmmer-
so nella corrente fluida e si calcoli la circolazione di v lungo detto cammino;
ciò che si ottiene è la seguente:
I
v · tdc = Γ (1.46)
C
φ(P ) = φ∗ (P ) + nΓ ,n ∈ Z (1.48)
13
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
attraverso il teorema di Gauss che il salto del potenziale a cavallo della scia
è pari proprio al valore della costante ciclica:
φ+ − φ− = ∆φ = Γ (1.49)
14
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
ovvero: la derivata del potenziale in direzione ortogonale alla scia deve es-
sere continua; nel caso in cui il flusso sia anche stazionario, la discontinuità
costituisce anche una linea di corrente: ne segue allora che
∂φ
=0 (1.51)
∂n
15
1. Alcuni richiami sulle equazioni dei fluidi
p1 = p 2 (1.52)
16
Capitolo 2
φ(x, y) = u∞ x + v∞ y (2.1)
ψ(x, y) = u∞ y − v∞ x (2.2)
17
2. I metodi a singolarità virtuali
18
2. I metodi a singolarità virtuali
19
2. I metodi a singolarità virtuali
∇2 φ = g(r) (2.10)
20
2. I metodi a singolarità virtuali
∇2 G = δ(r − r0 ) (2.12)
∇2 φ = g (2.13)
Z
G(r0 , r)∇2 φ(r) − φ(r)∇2 G(r0 , r) dV
V Z Z
= G(r0 , r)g(r)dV − φrδ(r − r0 )dV (2.14)
V V
poichè:
Z Z
∂G(r0 , r) ∂φ(r)
Eφ(r0 ) = G(r0 , r)g(r)dV + φ(r) − G(r0 , r) dS
V ∂V ∂n ∂n
(2.15)
21
2. I metodi a singolarità virtuali
ln(r)
G= per il caso 2D (2.17)
2π
1
G=− per il caso 3D (2.18)
4πr
22
2. I metodi a singolarità virtuali
I
∂G ∂ϕ
ϕ(r0 ) = ϕ −G dS (2.20)
S1 ∂n ∂n
∂ϕ
= −V∞ · n su S1 (2.21)
∂n
Alternativamente, considerando che all’infinito l’effetto del corpo è trascur-
abile per cui:
I
∂G ∂φ
φ(r0 ) = φ −G dS = V∞ · r0 (2.22)
S∞ ∂n ∂n
che rappresenta la soluzione esatta della corrente indisturbata, è possibile
esprimere la soluzione sul potenziale come:
I
∂G ∂φ
φ(r0 ) = φ −G dS + V∞ · r0 (2.23)
S1 ∂n ∂n
Si è interessati al caso di profili portanti, profili cioè che sono in grado di
generare una forza aerodinamica. Per la definizione di corpo aerodinamico,
la scia sarà di spessore infinitesimo, si staccherà dal bordo di uscita ed in
essa sarà concentrata tutta la vorticità attraverso la quale il corpo genera
portanza. La regione costituita dalla scia si trova dunque all’esterno del
dominio di itegrazione e la formula di Green, valutata lungo il contorno della
scia, darà contributo non nullo; tuttavia, essendo questo contorno percorso
due volte in senso opposto come accadeva prima per il contorno l, ed essendo
il potenziale discontinuo a cavallo, ne seguirà che:
I Z
∂G ∂ϕ ∂G
ϕ(r0 ) = ϕ −G dS + ∆ϕ dS (2.24)
S1 ∂n ∂n Sw ∂n
23
2. I metodi a singolarità virtuali
24
Capitolo 3
I metodi a Pannelli
∂1
Z Z
1 1 ∂φ
φ(r0 ) = φ r dS − dS (3.1)
4π ∂V ∂n ∂V r ∂n
25
3. I metodi a Pannelli
Vi · ni = 0 i = 1, .., N (3.2)
V1 · t1 = VN · tN (3.3)
26
3. I metodi a Pannelli
27
3. I metodi a Pannelli
N
X N
X
ui = V∞ cos α + qj usij + γ uvij (3.9)
j=1 j=1
N
X N
X
vi = V∞ sin α + qj vsij + γ vvij (3.10)
j=1 j=1
1 x
us = (3.11)
2π x + y 2
2
1 y
vs = (3.12)
2π x2 + y 2
28
3. I metodi a Pannelli
Figura 3.2: Pannello j-esimo visto dal punto di controllo del pannello i-esimo
j − esimo:
dove per il significato dei simboli si faccia riferimento alla figura 3.2, ed
indicando nel nuovo sistema di riferimento con (x∗ , y ∗ ) le coordinate del punto
di controllo del pannello i−esimo, si ottiene:
Z lj t=lj
1 x∗ − t 1
q
u∗sij
2
= dt = − log (x ∗ − t) 2 + y +
2π 0 (x∗ − t)2 + y ∗2 2π
t=0
1 rij+1
= − log (3.15)
2π rij
Z lj t=l
∗ 1 y∗ 1 x∗ − t j
vsij = dt = − arctan
2π 0 (x∗ − t)2 + y ∗2 2π y ∗ t=0
βij
= (3.16)
2π
In maniera analoga per il vortice:
βij
u∗vij = − (3.17)
2π
∗ 1 rij+1
vvij = − log (3.18)
2π rij
29
3. I metodi a Pannelli
Vi · ti = V∞ cos(θi − α)
N
X qj rij+1
+ sin(θj − θi )βij − cos(θi − θj ) log
j=1
2π rij
N
γ X rij+1
+ sin(θj − θi ) log + cos(θi − θj )βij (3.20)
2π j=1 rij
30
3. I metodi a Pannelli
relativa alla scia ed in una parte Sb relativa al corpo. Si ricordi inoltre che
la scia costituisce una linea di flusso, ovvero: V · n| = 0 ⇒ ∂φ = 0,
Sw ∂n Sw
avendo allineato la scia con la corrente asintotica V∞ , parallela all’asse x,
per semplificare le espressioni che seguiranno. Per quanto riguarda l’integrale
lungo la scia si ottiene:
Z
∂G(r0 , r) ∂φ(r)
φ(r) − G(r0 , r) dS =
Sw ∂n ∂n
Z
∂G(r0 , r)
= ∆φ(r) (3.22)
Sw ∂n
Inoltre la scia non deve produrre portanza, il che si traduce nella seguente
relazione:
∂φ ∂∆φ
∆cp |Sw = 0 cp = −2 ⇒ −2 = 0 ⇒ ∆φ|Sw = f (y) (3.23)
∂x ∂x Sw
31
3. I metodi a Pannelli
Si ottiene infine:
Z
1 ∂G(r0 , r) ∂φ(r)
φ(r0 ) = φ(r) − G(r0 , r) dS
2 SB ∂n ∂n
Z
∂G(r0 , r)
+ ∆φBU (r) dS (3.27)
Sw ∂n
Applicando ora la stessa pannellizzazione di figura 3.1 la (3.27) diventa:
N Z
1 X ∂G(ri , r) ∂φk
φi = φk − G(ri , r) dS
2 S B
∂n ∂n
Z k=1 k
∂G(ri , r)
+ ∆φBU k dS (3.28)
Swk ∂n
Considerando, per semplicità, il caso in cui il potenziale e la sua derivata
normale siano funzioni costanti su ogni pannello e pari al valore al centro del
pannello stesso, si possono portare fuori dal segno di integrale, ottenendo:
N Z N Z N Z
1 X ∂G X ∂φk X ∂G
φi = φk dS − GdS + ∆φBU k dS
2 k=1 SBk ∂n k=1
∂n SB k=1 Swk ∂n
k
(3.29)
che porta al seguente sistema lineare:
1 ∂φ
{φ} = [D] {φ} + [Z] (3.30)
2 ∂n
Si può notare, andando a sostituire la funzione di Green, che la matrice
[D] rappresenta dei termini di dipolo, mentre la matrice [Z] rappresenta dei
termini di sorgente. Raccogliendo i termini comuni si ottiene infine:
∂φ
[Y ] {φ} = [Z] (3.31)
∂n
32
3. I metodi a Pannelli
33
Capitolo 4
35
4. Altri metodi numerici per l’aerodinamica
dl × rP O
Z
v(P ) = 3
(4.2)
l krP O k
−−−−−→
rP O = (P − O), O∈l (4.3)
Osservazione 6 Passando alle coordinate polari nella (4.2) si trova l’espressione
per la parte di vortice che si estende all’infinito.
v · n = (v + V∞ ) · n = 0 (4.4)
Osservazione 7 Nel caso in cui si abbia un’ala rettangolare si può utilizzare un’u-
nico vortice trovando lo stesso risultato della teoria della linea portante di Prandtl,
mentre nel caso in cui si abbia un’ala a freccia questa teoria prende il nome di Teo-
ria di Weissinger. In generale, pur avendo un’ala a pianta rettangolare, è possibile
utilizzare più di un vortice, ottenendo una distribuzione discreta di portanza.
36
4. Altri metodi numerici per l’aerodinamica
37
4. Altri metodi numerici per l’aerodinamica
p = ρ∞ c∞ vn (4.13)
38
4. Altri metodi numerici per l’aerodinamica
4
∆cp = 2cp = α (4.16)
M∞
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