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INTRODUZIONE ALLA VITA MEDIOCRE – ARTURO STANGHELLINI (tenente)

(6 luglio- 16 agosto non tutti i giorni)

Da Firenze fa tappa a campo di Marte poi va a Pistoia. È triste e si sente solo. Pensa al suo passato, sogna il
padre e la madre (ormai defunta) e i fratelli.

S. Valentino: viene destinato al 13esimo reggimento ed è contento. Incontra un amico Alberto fiori.
Guardando in alto vede per la prima volta il nemico. Sente di un soldato morto su una strada e decidono di
passare quindi per il bosco. È il primo pugno nello stomaco. Quando sente della recente conquista e vede
quanto è piccolo il pezzo di terra conquistato rimane colpito. Guardando la linea pensa che un nemico
austriaco la vede nello stesso modo.

Prima notte in trincee: sente fetore, pensa siano le latrine, ma sono dei cadaveri scopre. Vede teschio,
scopre la vera guerra. Sgomento, gelo. Tutti gli chiedono se la vita in Italia è allegra. In Italia non sanno
niente della guerra. I soldati contemplavano la propria morte nei compagni morti. Lui si sente entrato nella
religione amore e dolore della guerra e si sente NUOVO in questi sentimenti. Primo attacco (contrattacco)
da parte del nemico. Mitragliatrici, bombe, morte. Felicità perché non è morto nessuno. Gioiosa emozione.
Partenza verso Pieris. A cena alcuni veterani sono attirati da lui, altri dubitano della sua intelligenza. È figlio
di un senatore uno dice, per difenderlo. Con alcuni compagni chiacchierano su un prato e rievocano gli
affetti familiari. Partono per destinazione ignota, nuovo comandante Perris, dice ‘dovere’ e ‘io esigo’, ispira
fiducia e rispetto, lui vede quelle parole nel sole.

A Cascina Viola stanno qualche giorno. Discorso di Perris, Viva l’Italia. Poi devono partire per la trincea.
Secondo lui non è un giorno di festa la partenza per nessun soldato. Il soldato è felice di andare in trincea
solo se ci resta. Camminano per 2 giorni, non conoscono affatto i luoghi dove si trovano. Incontrano fetore
di cadavere. Arrivano in trincea. Lui ha dolore al ginocchio. Vede il posto di medicazione di un battaglione e
si addormenta lì.

Gli uomini in guerra hanno paura. Lui era consapevole del proprio destino, rassegnato e adagiato nella
possibilità della morte, ed era fermo davanti alla morte, e questo gli dava un brivido di grandezza e nobiltà.
Pensa spesso ai suoi cari. Si ricorda non molto di quei giorni. Ci sono moltissimi morti, tra cui due suoi cari
amici. È tristissimo.

Passeggia con un soldato su una trincea che era degli austriaci (sul carso).

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