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La correlazione tra possibilità che si verifichi il danno oppure no (risarcimento del danno), perché non è caratteristica dell’obbligazione?

- Perché è meramente eventuale


- E non descrive la fisiologia ma la fase patologica.

INERENZA

Giorgianni si chiede: ma non è che questa differenza tra diritti reali e diritti di credito, non sia proprio funzionale?

Immediatezza ha a che fare con la struttura del potere, cioè l’immediatezza è il modo in con cui si persegue quell’interesse in maniera
diretta.

Inerenza ha a che fare non con la struttura del potere ma con la relazione che il potere ha con la cosa. Cioè l’ipoteca, es, segue il bene
indipendentemente da chi esercita il potere. Cioè una volta che lei scrive una ipoteca su un immobile, la circolazione giuridica di quel
bene (cioè che lo si vende, lo si dia in locazione, ecc.) non cambia la relazione che c’è tra l’ipoteca e l’immobile. Cioè c’è questa
relazione di inerenza. L’ipoteca segue l’immobile indipendentemente di chi è il proprietario della cosa.

Un altro esempio è l’obbligazione reale. L’obbligazione reale è per es. una servitù (es. diritto di passaggio). Questa servitù è
un’obbligazione reale. Significa che io sono il proprietario del fondo servente e tu il proprietario del fondo dominante. Tu devi passare
per il mio terreno per raggiungere il tuo. Tra di noi c’è una obbligazione reale sulla servitù, sul diritto di passaggio.

Questa obbligazione reale viene catalogata con questo criterio dell’inerenza perché anche in questo caso indipendentemente dal regime
di circolazione del bene servitù di passaggio, cioè indipendentemente che io venda il bene ad un altro soggetto, o che lei venda il bene
ad un altro soggetto, comunque l’obbligazione non ha a che fare tra me e lei, ma ha a che fare tra terreno e terreno. Cioè i subentranti
diventeranno parti di quell’obbligazione reale. Quindi in questo caso c’è questo rapporto tra obbligazione e i beni che hanno a che fare
con, inerenti.

Diritti reali e diritti di credito presentano quelle caratteristiche (immediatezza, assolutezza, mediatezza, relatività), ma in realtà quando
si vanno a vedere in concreto quelle situazioni si verifica che quelle caratteristiche in realtà sono comuni anche a situazioni che vengono
classificate in un modo e/o in un altro. E allora io propongo un criterio diverso, cioè quello dell’INERENZA che ci dice quando il
potere ha inerenza con la cosa li classifico in un modo. Quando il potere non ha inerenza diretta (cioè non ha a che fare direttamente
con la cosa) li classifico in un altro modo. Quindi la classificazione delle situazioni giuridiche viene fatto sul criterio dell’inerenza in
4 categorie: obbligazioni, diritti di godimento, diritto di garanzia e diritto potestativo.

OBBLIGAZIONE NATUALE

Obbligo non giuridico non ha rilevanza per il diritto ad eccezione dell’obbligazione naturale.

L’obbligazione naturale può diventare una obbligazione civile? Come ad esempio la promessa di pagamento?

C’è chi sostiene che il dovere morale e sociale non si possano porre alla base di una obbligazione civile perché il codice civile ci dice
che l’unico effetto è l’irripetibilità. Non può avere l’effetto di giustificare una obbligazione civile. Giorgianni dice che i doveri morali
e sociali, quando vengono individuati e inseriti all’interno di una obbligazione naturale hanno causa giustificativa di uno spostamento
patrimoniale sia nel caso della obbligazione naturale, si nell’obbligazione civile. Quindi questi doveri morali e sociali che sono alla
base dell’obbligazione naturale, possono giustificare la trasformazione dell’obbligazione naturale in obbligazione civile.

DONAZIONE

Sono tutti atti a titolo gratuito e si differenziano in funzione del dovere morale e sociale che ne è alla base. Cioè in un’ipotetica classifica
derivante dall’applicazione di questo criterio, la intensità del dovere morale e sociale che ne è alla base di questa fattispecie, potremmo
stilare una classifica. Quale dovere morale e sociale ha un livello più intenso? La donazione remuneratoria. Es. il pescatore che
salva il figlio di Tizio, quest’ultimo sente il dovere di remunerare il pescatore per aver salvato il proprio figlio. E quindi già c’è un
dovere morale e sociale un po’ più intenso.

Che cosa succede? Che dalla donazione alla donazione remuneratoria si perdono un po’ di quelle formalità, perché a giustificare quello
spostamento patrimoniale c’è già un dovere morale e sociale. Il problema della donazione è che non c’è nulla alla base di questo genere
che giustifichi lo spostamento patrimoniale. E allora l’ordinamento dice: “se lei vuole fare questo spostamento patrimoniale allora
dobbiamo andare davanti a un notaio, sottoscrivere un contratto, ecc.

La donazione remuneratoria ha già qualcosa alla base del dovere morale e sociale, come l’obbligazione naturale (es. elemosina).

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