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LEGGE DI

ORIENTAMENTO
AGRICOLO
Aspetti civilistici
 ridefinizione dell’art. 2135 del codice civile
 attività di vendita prodotti agricoli (modifica
alla legge 9 febbraio 1959 n. 63)
 prelazione nel caso di nuovo affitto (modifica
alla legge 3 maggio 1982 n. 203)
 prelazione di più confinanti (modifica alla
legge 26 maggio 1965 n. 590)
 mantenimento qualifica di CD e IAP ai soci di
società di persone
 Estensione della qualifica di IAP alle società
di persone e capitali
 agevolazioni fiscali a favore della proprietà
coltivatrice e vincolo di indivisibilità (modifica
alla legge 14 agosto 1971 n. 817)
Ridefinizione articolo 2135 C.C.

Normativa previgente
“E’ imprenditore agricolo chi esercita
un’attività diretta alla coltivazione del
fondo, alla silvicoltura, all’allevamento
del bestiame e attività connesse.
Si reputano connesse le attività dirette
alla trasformazione o all’alienazione dei
prodotti agricoli quando rientrano
nell’esercizio normale dell’agricoltura.”
Ridefinizione articolo 2135 C.C.
Nuova stesura
È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti
attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di
animali e attività connesse.
Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento
di animali si intendono le attività dirette alla cura e allo
sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo
stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o
possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre
o marine.
Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal
medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione,
conservazione, trasformazione, commercializzazione e
valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti
prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o
dall'allevamento di animali, nonché le attività dirette alla
fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente
di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate
nell'attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di
valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e
forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla
legge
Attività di vendita prodotti agricoli
(modifica alla Legge 9 febbraio 1959 n. 63)
 Gli imprenditori agricoli singoli o associati,
iscritti al registro imprese della CCIAA,
possono vendere direttamente al dettaglio
in tutto il territorio della Repubblica
prodotti provenienti prevalentemente dalle
rispettive aziende

 il D.Lgs. 99/2004 dispone che sono


considerati consumatori finali anche gli
esercizi di somministrazione e di
ristorazione
Attività di vendita prodotti agricoli
(modifica alla Legge 9 febbraio 1959 n. 63)

Abolizione dell’autorizzazione comunale sostituita da:


 comunicazione al comune ove ha sede l’azienda per la
vendita itinerante
 comunicazione al comune del luogo in cui si intende
vendere nel caso di vendita diretta su aree pubbliche o
locali aperti al pubblico.
 per la vendita al dettaglio esercitata su superfici
all'aperto nell'ambito dell'azienda agricola o di altre aree
private di cui gli imprenditori agricoli abbiano la
disponibilità non è richiesta la comunicazione di inizio
attività.
Attività di vendita prodotti agricoli
(modifica alla Legge 9 febbraio 1959 n. 63)
Soggetti interessati:
 imprenditori agricoli singoli o associati (non
solo a CD o IAP) iscritti al Registro Imprese

Prodotti oggetto di vendita:


 devono provenire per la maggior parte
dall’azienda agricola richiedente
 possono essere anche prodotti agricoli o
zootecnici trasformati o manipolati al fine del
completo sfruttamento del ciclo produttivo
Attività di vendita prodotti agricoli
(modifica alla Legge 9 febbraio 1959 n. 63)

Applicazione norme sul commercio:


 Nel caso il ricavo della vendita di prodotti non
aziendali supera 160.000 Euro per le ditte
individuali e 4 milioni di euro per le società.

Inizio attività:
 decorsi 30 giorni dal ricevimento della
comunicazione
Prelazione in caso di nuovo affitto:
 Alla scadenza del contratto (art. 1 e 22 della
legge 203/82) il proprietario che intende
concedere il terreno a terzi deve
comunicare all’affittuario (coltivatore diretto
o non CD) almeno 90 gg. prima della
scadenza, le offerte ricevute attraverso
raccomandata AR.

 L’affittuario può esercitare il diritto di


prelazione entro 45 gg. dal ricevimento
della raccomandata.
Prelazione in caso di nuovo affitto:

 Se il concedente non si attiene alla


suddetta norma e concede in affitto il
fondo entro 6 mesi dalla scadenza del
contratto, il precedente affittuario può
esercitare il diritto di riscatto entro il
termine di 1 anno dalla scadenza del
contratto non rinnovato.
 Analogo diritto spetta nel caso di affitto a
condizioni diverse da quelle comunicate
Prelazione in caso di nuovo affitto:

Il diritto di prelazione non opera:


 se l’affittuario ha dichiarato la
propria volontà di non rinnovare il
contratto
 nel caso di recesso da parte
dell’affittuario
 nel caso di cessazione per grave
inadempimento
Prelazione di più confinanti

 Criterio preferenziale: presenza


nelle imprese di giovani CD o IAP
fra i 18 e i 40 anni.

 La prelazione continua però a


spettare solo al CD
Mantenimento qualifica di CD e IAP in
capo ai soci di società di persone

 Riconoscimento della qualifica di CD e


IAP a fini tributari e creditizi ai soci di
società di persone
 L’ex SCAU con circolare del 22/12/89
già riconosceva tale qualifica ma solo
per i CD
Estensione qualifica di IAP alle società
di persone e di capitali

 L’articolo è stato soppresso dal D.


Lgs. 99/2004 che ha riformulato la
qualifica di IAP e CD alle società.
 E’ importante in quanto ha
rappresentato la base sulla quale di
fonda l’attuale formulazione dettata
dal D. Lgs. 99/2004
Agevolazioni fiscali a favore della
proprietà contadina

Situazione ante legge orientamento:


 Imposta di registro a tassa fissa per i CD e
all’8% per gli IAP in luogo dell’aliquota
ordinaria del 15% (entrambe le agevolazioni
vanno richieste sull’atto e non sono
alternative)
 Inalienabilità per un periodo minimo di 10
anni anche nel caso di alienazione a favore
di parenti.
Agevolazioni fiscali a favore della
proprietà contadina

Modifiche apportate:
 Il periodo di decadenza passa a 5 anni
 Concessa la possibilità di alienazione a parenti
entro il 3° grado ed affini entro il 2° grado sempre
che questi esercitino l’attività di Imprenditori
agricoli ai sensi dell’art. 2135 del C.C.(dunque non
obbligatoriamente CD o IATP)
 La norma vale per gli atti posti in essere dopo il 30
giugno 2001 e per quelli “antecedenti di almeno 5
anni rispetto l’entrata in vigore del decreto”
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE

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