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128 ite per rosistenze passiv ea cui by eMTg= Ty) = Oy 8178 OG = CAPITOLO auARTO IMPIANTI DI TURBINE A VAPORE PARTE 1 Schemi impianti, Cicli termodinamici, Problemi fondamentali 1 = INTRODUZIONE Un impianto motore a fluido & un complesso di organi destinato. trastor- mare in lavoro meccanico (generalmente reso disponibile su un albero roten- te) l'energia termica, cinetica o potenzi possedute da un fluide © prove niente, di solito, da fonti naturali (*), Liimpianto, se ci si limita a considerare solo gli or to spesso (impianti ni principali, acostitui- i turbine 2 vapore, di turbine agas,.....) da un com- plesso di macchine, alcune delle quali sono motrici e¢ altre operatrici (**), fe da oroani nei quali possano aversi soltanta scambi di ealore col fluida mo tore, MW complesso delle macchine motrici (0 la "*motrice" e talvolta tutto (7) Tate 8 Venergia teem ute dal vapore nature del soriosuoto, energie | dovute ad uncislivello fi due bacini, compresa quel *) Con riterimento 8 machine # Mvide, i chiamano motrici tutte id un thuido in lavoro meccanico: si eAiamano operates svora meccanico (in gensreatiraverso i loro al Fo principale) e lo trasmettona ad un fluido, inerementandore I"enerai 130 : cement more” ("9 00 2. ad 08, di pianto, & chiama'o sem aa ei cesi, sila turbina a vapore 0 di turbina 2 gas, cb si fer ui 0853 1 6 impianto di c fore, turbine rau! i¢h sola “macchina" 0 a tutto pi raramente Impianti motori a fluido (turbine 3 vap" impiegati nelle centralt e/et che. per Ia pr turbine @ gas) soro largamente striale, di energia elettrica 2 5 janente un altematore): inol- jose dellenergia mec duzione, su scale indu canica trasmessa ad un generatore rotante (30) tre gono a tivide (motori alternativi a combustione interna, turbine @ vapore | motori usati nellamaggioranza dei me; ed attualmente anche turbine 9 998) 2i di waspont. In questa Parte 1 del Cap. IV ei occuperemo degli tmp/onti di turbine 2 vape- re considerati nel loro insieme, soffermandoci, in particolare, sugli aspetti tormodinamici, Esamineremo cide gli schemi degli impianti, da! punto di vi- he si reatizzano, mettendo in ev sta funzionale, ef i cieli termodinamici cl denza i parametsi fondamentali (earatteristiche del vapore all'ammissione ed allo searico dalla motrice, numero e posizione degli spillamenti por 1a rig nerazione, etc. ... )da cui dipendono il rendimento de! ciclo e, di conse- ‘quenza, il rendimonto globale dell'impianto. In generate ci riferiremo ad impianti di centrali termoetettriche, Quatche cenno s2°9 dato sugli impianti geotermoelenrici @ nucleotermoelet- twici © su alcuni impianti di centiali termiche destinate alla produzione con- giunta di vapore (per riscaldamento e condizionamento ambientale) ed ener- ia elettica. (7) Spesso #1 usa la denominazione db" o ‘motore primo" con rilerimento ol fatto che ono trastomate in lavoro meceanico energie ti fonts noweal 131 + SIMBOLI GRAFICI DI USO PIU" FREQUENTE NEGLI SCHEMI DI IMPIANTI A. VAPORE (Norme C.E.I. (*), 1962), te ———_ wrerione a: vo Uindicarion = AH Toszione a vapore ai strazione Velvole chiuss (indicazior ne generics) Tubarione di acque dep 18 (condensato-e alimen- Volvota di vitegno (indica ae te Teberlone at scoue tieomarne Zione generica) (998 (nel casodi gas. ag- lunge simboto chimicoy Condotes 3 fumi mondeta delta Condotta ai carbone p rien Goneratre Condoxta i combustibite Hiquieo Motore elettrico combust = condone a bite Pomps (ndicazione goneri- ey ~O Oo} ® fp peiraas 4} ut ut Collegamento meceanico tra due mecenine (*1 Comitate Elettrotecnice italiano. (°*) Col termine vapore, quando non & speciticato sv, si Lo stesso simbolo si usa anche per le tubaziont convogiias fel qual cato accanto al simbolo oecor ‘1c, ., Anelogamente per fe tubszion! convoglianti le ta 132 Motore Svapore, tnzionante & Jemplice ater [t nume= ume Generatore di vapore cone. datore fo romano in 5 seticaee i mers 3 t Evaporatore # convezione inéri) é " ez Ventilatore conttuge (*) on Se b- Ventitatore assicie (") Condensatore oi vep Le- turboconpressorerasite(*) letiore 8 vapore ¢ = pasha a Sr name se ,o= DIL. ccoroness Qe mm ta remo, er comodit, un venti iate col simboto det wrbocompressore assisle, ine una turbine. ore @.un turbocompressore 1a logia al simbolo generico di 133 ione generics} t Restore nuceare eterogeneo 3- GENERALITA’ SUI CICLI TERMODINAMICI. Nel Par. 2. 4 del Cap. | si & deto una definizione di ciclo termodinamico @ si @ ricavato la relazione fra il lavoro ottenuto in un ciclo (*) € te quantita Ji calore fomnite @ sottratte (**) lungo il ciclo al sistene che 10 percorre. La termodinamica considera cicli chiusi (0 a sistema chiuso), in cui cio’il fluido di lavoro ha con l'ambiente unicamente scambi di energia ma non di massa. In pratica si parla perd di cicli aperti quando all'inizio del ciclo la macehina motr riceve dall'ambiente v= nna parte del fluido che compird il ciclo e Ia restituisce in condizioni diverse da quelle iniziali. In tal caso it mazione che riporta alle condiz! ¢, 0 I'impianto in cui essa & inserit iclo "si chiude" con una ipotetica trastor- ziali Il fluido espulso. cicli aperti possono quindi trattare come chiusi termodinamicaments, Un ciclo & reversibife (ideale o limite) se tutte le trasformazioni che lo co- Stituiscono sono reversibili; se una sola del ite ( trasformaziont & irroversibile anche il cielo ® irreversit 1 sistema che compie il ciclo convo ferenga fait lavoro fot tlstema nelle machine (*) Tale lavoro, complessivamente eseguito le forze di superficie trasmesse dail'estemno, 6 dato dal 10 dal sistema nelle machine motrict quello ricevuto ¢ tie!. Nel cieti deglt lmpianti motori (0 cieli divert), di cui cioccuperemo, tale & sempre positive. 1) Considereremo, come implicitamente gid fatto, il calore scambiato da! sistema con "eaterna sempre positive e preceduto dal segno + se fomito al sistema, dal se- (9n0 ~ s0 sottratto a! sistome, (4) Nets texte 8) e/elo ideale, percorsa da un flvido ideale { © quindi con proprietafisiche echi- riche costenti: dive tipi dt cielo veversibite: ro Si suote distingue continua) 134 TORE TERMICO, 4, RENDMMENTI € CONSUM! SPECIFICI IN UN IMPLANTO MO 4.1, RENDIMENTO DEL CICLO. E* it rapport fra il tavore ottenuto in un ciclo (P fri che il fuido motore scambia con gli 0°93 oe 1a al fluido, luagoil ciclo, da una cche attraversa) e 1a quantitd di catore form sorgente opportuna (*) mes a massico ceduto, 1ungo il ciclo, dal fluido all's. Indicando con 0, il eal stemo, &( [25] Cap. 1) b= 0,-a2 @ Ia {11 si scrive anche: fea} (segue nota de 09g. 132). fon Muide reate (2 quindi con poe mice variabil, Questa distinzione, della quale raramente fareme uso, SI glustfica in quanto portamento idesle del flyido & una ipotesi talvolta lontenissima dal vero per le e Fotiersticne risiene e eninene del tui! reall uel qual! solu pusstemediyporre per : # vari tipi &i macenina e di impiante (basti pensare, ad es. , al caso di un impianto 1 fisiche edeventustmente composizione chi- 2 vapor d'acqua o alle reazioni chimicne che si veriticane in unmotore a combustio- re interna). [Al contatio i! comportamento ideale della macchina pub, almeno in via ipotetica, 12291sI in condizioni opportune di progetto e di fun- lela inreversibite seguite efestivamente dal fluido re ‘elle successive cetinizioni ci iferiama 8 lavori © colori effettivi (271 Con 1 indicheremo in genere il randimento del ciclo reale facela eiterimente al ciclo ideale limite seconda che si 3, nota (***)) si parterd di rendimer tid © rengimento inite ny= SL sia au to id 135 4.2, RENOIMENTO UTILE DeLLuPiaNto, Ei rapporto fra il lavoro utile ed il catore ricevuto dal ftuido nel vuto dal fluido nel gene- ratore (caldaia, combustore), depurato delle dispersioni di calore netle tuba zioni che portano i fluido caldo al motore (*} (a il lavoro tite 8 i lavoro disponibile allabero del motore, a valle dei pun- ti a cui sone collegati ali accessori comandati direttamente dal motore, depy- rato del lavoro sp050 per gli accessori non comandati diettamente dal moto. re (**). Esso @ pari alla differenza fra il lavoro complessivamente fornito, lun 90 il ciclo, dal fluido motore ed il lavore speso per gli attiti fra gli accop- piamenti degli organi di trasmissione e per comandare gli accessori by =~ baw, ~Laccess 4.3, RENDIMENTO ORGANICO. rapporto fa il lavoro utile ed il lavoro fornito dal fluida motore: (a) 4.4, RENDIMENTO MECCANICO. E' il rapporto fra il lavoro disponibile all'albero del motor punti a cui sono collegati gli accessori, ed i! tavoro forito dal fluido moto- 12, Indicando tale rendimento con ny risulta quindi m2 "0 re queste dispersion! di catore sono tascura (hin ger ") Si detiniscono accessor! (0 avsifiail quegli org8ni dellmpianto che non scm- ubeificesione bane lavoro col fluide motore. Sono accessor. od e8. . 18 pom i regolarione, etc. .. 136 sc. GENERATORE (CALDAIA. COMBUSTORET: nica ricevuta dal fluido nel generatore eq my . peril suo potere ca. 4,5, RENDIMENTO OF + i1 rapporto fra 1a potenz@ te ‘ portata in massa di combustibil®, p it prodotto det loritico inferiore Hy (*) : a mts Isl do con i tw porate di massa che compie It cela, o comunque di = sm «, indican' riferimento per i eatore massico Oy oy my hi (1 ty to vendimento tien conto delle perdite per incompleta combustione, delle ues del combustore e, nelle caldaie de- ispersioni di calere attreverso le pa ali impianti a vapcre, del calore disperso dai fumi. Considerando, poi, come tubazioni che portano il fluido caldo al motore, parte del generatore anche {comodo tener conto ing anche delle dispersioni i ealore in queste wu. bavioni, quando non siano trascurabili. 44.6, RENDIMENTO GLOBALE DELL'IMPLANTO. e dell"implanto ed il prodotto della por- tata in masse di combustibile per il suo potere calorifico inferiore: rapporto fra ta potenze util oh sa 2 per i combust 1 interessano in modo particalare) Ia ditferenza frat pote 137 (61 mM, In base alle definizioni precedent ( (1), (3), (4, (5 ae (6!) indicando con 9 lta che: jento del cielo reate (Par. 4.1, nota (**) ), ris 71) : me Merwe 1 Io My Nella letteratura si definisee an "Ne UN Lengimento int ii rendimento de! ciclo reale © qu spondenti. 8 paritd di Oy 1: “a emo nj come sappon tra 0 del ciclo limite my (0 ha + avert corr tel ye Eso tien conto delle persite par resistence pass aes Sen cores cal ta passive © i alte eroversibilité che di ciclo reale da quello limite, ed ¢ quinds conside (1809 41 perfezione de! motere E' usato, in particola tessa machina che funzion se @ come operatrice). Neglt impiant dh tu ‘tenze passive sono sensibili solo! to, inal i lavoro dl ciclo & quai aputte st avore i sepanoiane im tomions soo cul tale rendimento coincide, in pra 7 In base atta (6), 10 [7] si scrive anche: 7 = 1% "9% Nei motori altemativi # combustione interna, Inol mento cel combustore ny . dax0 che 1a combus nin Seno a Hid me ‘anche durante Ia fase di eepansione, e $1 tien conto delle perce relative alla com= bustione nel rendimento del ciclo, per cul: non si pub partare EWTN MO MIM 138 47 RENDIMENTO INTERNO I UNA TURBINA ne con evi avviene 1a tasformazione nel un indice det grado oi pertexio a sesive aelia macchina, delle persite elle erdite per resistenze 03 Tien conta d +} e di alte perdite ia Parte II dh questo Capitol. £0 8 dato dal rapport fra il lavoro interno, ehe il i mebili della macchina,ed i! lavoro limite corrispondente prossioni estreme de: che esamineremo netta vido comp sugli orga ad una_trastorme. ione priva oi perdite che si svolge fa le stesse spansione reale, a partite dale stesse condizioni iniziali del fluido. sstormavione eversibile di riferimento si assume in genere un‘espan- sone adiabatica, e quindi isventopica, (essendo le turbinguna machine 01 fe adiabatica)¢ in tal caso si parte anche di rendimento isoentropico, le rendimento conn, (**), conservando per'e turbine 2 vapo. Indicheremo ‘il simbolo, frequentemente uso. ng NelIigotesi ¢i espansione adiabatice, come praticamente si ha in genere, fe di energia cinetica allingtesso ed all'uscita dalla turbina trascurabite| spetto al wrbina multstadio, & variazione di entalpia nella macchina, come i verifice per una essendo Ai il valore della caduta di entalpia conplessiva nella turbina © Siig qello della caduta isoentropic bartire dalle condizioni iniziali et {ettive del fluido, fio alla pressione di searico, (*) Le perdite i energie cinetica allo sea ie at 12 Sono di solitowascurabili in una tut= *) Adotteremo talore questa notasone anche bina inteso come prodoto del tendinenta in er indicate il rendimento dell tr ‘ndimento meccanico del- 139 4.8, CONSUNI) SPECIFICO BI CALORE, 1a quota di calore necesss a e i cat aria per produrre l'unita di lavoro utile: i) 4.8. CONSLG SECIFICO O1 CoMUsTINL, E' la.gv0008 di combustibile spese per produrre I'unita di lavoro utile: (00) 4.10, CONSUND SPECIFICO 1 FLUIDO MOTORE E* la quantitd di fluido motore necessari tite: er produrre "unit di lavoro v= (1) Cees ml, 5, CICLO DI RANKINE - HIN E' Il ciclo pid semplice di trastomazioni temodinamiche che viene fatto seguire combustione nel focol 'aequa per convertre in lavoro parte del calore sviluppato dalla @ del generatore di vapore, E’ costituito dalla successione delle fasi seguenti compressione (adiabatica) dell'acqua di alimento fino alla pressione che re- ‘na in caldaia; riscaldamento dell’ alla pressione in calds - vaporizzazione dell'acaua (*) sequita, in genere, da surriscaldamento det Jcqua fino alla temperatura 6i saturazione cotrispondente vapore i vepore & superiore a quella de! punto critica (Cop, 1) 18 ae os vaporizzazione imanca (cielo iperentico). 140 (ornitura di lavoro a- « axpsnsiono tpratcamenteasiabatia} del vapors, con foal ‘li organi mobiti det motore: ‘ japare 802 + sottrazione di ea ore al vi In fig. 1 8 riportato to schema dell"impianto in cui si realizza il ciclo e nelle figg. 263 sono rappresentate te varie trasformazioni nei disgrammi 7.$ 6 iS: ut rattandosi di un ciclo reale, si consideran i Tratt Si considerano trastormazioni medie che il tlui- do subisce nei vari organi delt"impianto, in particatere sione in turbing representa mediamente le condisioni On di espan- el vapore nei v element" 0 "stadi" della machina, 4 Lietfetto della viscositd det tluido, per cui, sostanzialmente LUNOK differisce da quetto reversibile LuwoK bint . brilevante solo nell |. Nelle altre parti dell"impianto esso &, in genere, ture sscurabile; ad es. it ealore ai irroversibitita consequente al Invoro delle esistenze passive nel generator di vapore (surriscaldatore compreso) & trascurabile rispetto ale lore che il fluido riceve dail’ ‘esterno a seguito della combustione nel focol fe, Trascureremo, pertanto, almend in linea di massima, le perdite di caries (che si verificano in reatta) nelle wubazioni di collegamento a te v dell'impianto, nel generatore di vapore, etc, . ie parti + Per cui Ie fa8i di riscalde- mento del liquide e surriscaldamento del vepore risultano isobare e le fasi di vaporizzazione € condensazione isobare-isoterme. Le fase di compressione a ne della condensale P, (di liquide per mezzo della pompa P, (di estrazio- Himento} non & distinguibile nel diagramma i, $ (@ ancor meno in quello 7,5) in quanto di solito 1a scala in cui si oper 8 troppo Piccola per rendere visibile il tratio L* (considersto isoentropico in fig. 4, trascurando le perdite) (2). Pertanto si usa, in genere, confondere la spezzata Léf*M con il tratto di curva limite LM, tenendo perd presente cche, mentre lungo la curva limite pressione e temperature crescono assumen- 0 le coppie di valor corrispondenti alle condizioni di saturazion se di riscaldamento del liquido cresce solo Ia temperatura II lavoro massico fornito dal fluido lungo il ciclo @ pari alla differenza fra il lavoro di espansione, Lg, nella turbina e il lavoro dicompressi pompe: Lally Con riferimento alla fig. 4, &, per ta [18] del Cap. 1(- AE, << kg lg=lo- ie () Basti pansare che mento 700 +800 neal/kg e oltre, nelle Mint In compressions Mntalpia aanentadi qualche hea, 12 220% fe ((141 cap, t: AE, 30, 9879} byl duing beg iat IR 1 ico tango it ciclo &, appticandota[ 4] det Cap, 1H catore massico forito al tu 13 trasfomazione "MNO: y= iy tut S/o ¢ il eatore sottratto: 0+ i Da queste si verifica che: b= 0)-Q2 Fig & Com riferimento alla fig. 2, estendo a, rappresentato dall rea Lgl MNOOy (Par. 8.2, Cap. Ne Q, dall'ares LoLKK, il lavoro del ciclo & equivalente alta difference fale aree LWNOK,, © Ook, Kk. ! | 143 MN rendimentodel ciclo, neli"soprossimarions i gg, 263 = uy 02) In genere $i trascura, nel calcolo del rendinento del ciclo, il lavoro 4i com pressione (L Lp) @ £8 ne tien conto nel rendimento orgenico, eansiserenda Je pompe (ah estrazione della condensa e ai alimento) cone accessors 6 - MEZZI PER AUMENTARE IL RENDIMENTO DEL CICLO DI RANKINE. Un impianto motore termico ha un consumo di combustibile per ogni unitd di lavoro prodotto (Par. 4.8) tanto pid basso quanto pid alio Bil suo rendimen- Si comprende, pertanto, 1" to global importanza economics di un elevatoren- dimento del impianto, Fra i rendimenti parziali, fatto ig (171), it rendimenso det ciclo & quel- lo che, di solito assune i valori piu modesti, poiché (2 prescinderedalleper- dite nel motore) esso riguards la conve ione di calore in favor I maggiori aumenti percentuali di rendimento glob: ‘ottenibii in un inpfento a vapore sono quelli che derivano da un aumento din, essendo gli alti en- dimenti (ng. 74) di ben poco miglirabili e, allo steto stuale,sufficientemen- te elevati da apportare miglioramenti di modesta entité percentusie. tnoltre dalla [2] risults che il ealore Q, de sottavre al tWido diminuisce a Vaumentare diy, a parita di Q). Si comprende Wimportanze che sottoitpro- filo tecnico, ed econonico, riveste la possibilitd di run O,, se si pense che in un impianto a vapore a condensarione occorreno opere di press, con- dotte, pompe (con relative consumo di energi tate di aqua retrigerante di slcune decine ¢i miglisia di n?/h, Percuiridur- ‘© apprezzabilmente Q,, ¢ quindi la portate di acqua etigerente, cortispom- de ad avere minori dimensioni de! condensate le, di manutenzione, e minore consumo di eneigiaelettrica per a= ionare le ponpe, Aparto un aumento di dovuto ad un pid elevato rendinento interno della turbina (*), aumento dal rendimento éel ciclo di Rankinepud essere ottenuto elettrica) per convos! ‘con mincri spese di costru- bata .2 si vede che, aparith di 0, ,Q diminuirabbe fino at vBlore LEK <2g% (eontinusl ccorgiment, ce posona essere o mend SPpticeti con, eaaeents yim misure maggioreaminore) uno S16880 jn. temoorancamente (@ ciascund in mis piano : ‘a) aumento della pressione di vaporizzezion®: edi surriscaldamento; b) aumento delta temperatura fi cl surriscaldamenti ripetuti 4) diminazione della pressione oi condensazion®: uno o pid fividi (""binari" posto ¢ discusso brevemente esi ac- 1) cic soveappost Ciascuno di questi accorgimenti vert® ess cennerd atle limitazioni nelle applicazioni pratiches 46:1, AUMENTO DELLA PRESSIONE 01 VAPORIZZAZIONE € DELLA TEMPERATURA FI NALE 01 SURRISCALDAMENTO /*) (fig. 5, pari introduzione di eat. ‘Dal confronto det cicli NOK e6 LAN" te Ld, » LgLt N00 ~ LqhM'N'0°08). sult che un aumento dell9 pressione «i vaporiazazione e della temperatura finale di surriscaldamento (a paritd di altri parametti: pressione di searico, rendimento interno della turbina, ‘corrisponde ad un maggior rencimento del ciclo, Infatti, mantenendo Oy in- re3 Lol KKy. al valor variata, 02 diminuisce, dal valore equivalente al Lglh'KG Da calcoli etfetuati con I'us0 del diagranma di Mollier si verificacheun au- mento della pressione pp ¢ della temperatura Ty comportano separatamen- (seoue ap. 13): fovane a 1 Quest m Rankine con i ele &: Carer, ny seve tate come newer ovens ‘al Hurdo, © quelle dell'isoteme interiors di tative: 1 nse (eun**~3) r erature finale di surtisceldamento « delta pr e Idamento © della pressione po. soprattutto per e- evati valori di quests, comportano variazioni dt tondimenta cel deste e tall da non giustificare, talvolta, Ie crescenti difficoltd costrative ed il maggior costo iniziale collegati a pression: e tomperatute pid elevate. Vi- ceversa l'aumento dh rendimento diventa notevote quando si tratte di fort a enti contemporanei di pressione ¢ temperatu Un inconveniente che si presents al crescere della pr rione & che il titolo finale 4e1 vaoore va decrescends (fig. 6): wes tone 4h vmonere (71 51 venta Ig, 61 ex8 ad un aumento della sola greasions a: vamnczarons om lo iniziate e con a? auelle de! cst 146 quantol"acqua ches fom (generando una ngb, costituisce uno svantageio in mn consequente diminuzione frenante sul vapore, CO ina) esercita un’ azion a aerpat of unterione avai 10 della turbine ta di rendimento intern sulle patette della stess2 Un modo per evitare un titolo finale det vapore troppo basso. in corrisponden, Xx i fig. 9), Dresen. Nevat iol del avoro massico ottenibile dal fluid fore vantaggio di aumentare il | ta Mult Fie. 9 operante IL! Sig ~iys* iim ins? & R/q~ ix) diconseguenza diminuire, impianto, |a portata di vapore che la caldaiadeve pro- ca che riutlsealdamento comporttun au- ‘hay ore ai quetto sonar (221 > : : ( a ‘endo con 9! i endimento del ciclo LANON'O'X! ® con 9 ) Con rferimenta ala fig. 8 si veri mento del calore intodotto percentusimente 149 tn cambio, erd, 1a costruzione dell'impianto 6.3- VANTAGGI DELLA CONDENSAZIONE, ange: ScARICO. {In un impianto motore termico, poiche il fluide cede tavoro alla motrice espandendosi dalla pressione di ammissione a quella di scarico, sussiste le necesita di riportare il fIuido stesso alle pressione iniziale, affinché possa ripetersi 1a successione di trasformazioni che costituisceno il cielo, Uno dei vantaggi dell"impiego di un fluido facitmente condensar He @ che una volta ridotto allo stato liguido il Fluido richiede un lavoredi compressione e- stremamente modesto 0 addirittra trescurabile rispetto el lavoro ehe se ne ppud ottenere quando ess0, mediante fornitura di calore nel generatore, @ p tato allo stato aeriforme (*). Si comprende ta opportunitd di far coincivere 1a tase di sottrazione del calore Q) con il cambiamento di stato del fluido @ quindi di inserire, fra motrice e generatore di vapore, un condensatore in cui il vapore di scarico si Si potrebbe, perd, anche far funzionare l'impianto in Cconvertito in liquide, ireuito apero", invien= do ciod in caldaia sempre auove accus e scaricando all'stnostera il vapore cche ha lavorato nella motrice (**). Ma occorre tener presente che lacqua che si adopera come fluido motore negli impianti a turbina deve possedere carat- teristiche di purezza tanto pid spine quanto pid alte sono temperatura nel generatore. Lo spreco di acqua che ha subito trattamenti di Gepurazione non & ammissibile e quindi & necessario immettere in ciclo it icherebbe 98 pien vapore di scarico dopo averlo condensato, Questo (7) La compressione (come si vedrd 8 suo tempo negli impiantidi turbine © ges) ‘uista notevole importanza quando il flyido ¢ ello state gassoroper il fatto che, e8- ‘Sendo in tal caso molto maggiore la incidenza del lavoro ai conpressione sul lavoro , essendo fg - i, > ig~ iy 127, per determinate ca- an MW quadagno relativo di rendimento "= 7 9 ratteristiche del ciclo (pq + To P_s +++) assume valori differenti seconds 158 valor data pression oi aptianento pg o-della masse estas my og dei valori delta pressi lore di i mo in corrispondenza de! vi 0 a veo massimo ( (141 [18] 2 19 fig. 17 € riportato Mandy = ie lower di iy ig} por 2 massi cul me lign Me ne del catore di igenorazione /ys— i, . Per asse. any, mento di 2 in funi 2 er un numero di spillamenti n> 1, nel nate carattoristiche det ciclo (*) © P An 1 T Tol 1 = ea (Pn JAS Foe LA Fig. 17 1equa venga preriscaldata ad una temperatura uguale quella i saturazione dol vapore spillato. In tale diagramma il calore di rigenerazio- usd calore totale di riecaldamento di ne & riferito Hiquido iy — A ferito al valore massimo cheesso pud assum 10 ¢ ciod al valore corrispondente a rigenerazione totale (iy, = iy) ottenuts finito di spillamenti, Si nota che l'aumento del numero degli spillamenti e, con esso, del preriscal- damento dell*acqua, pud corrisponders sempre ad un ulteriore aumento di ren- dimento: ma poicné tate aumento va man mano riducendosi, mentee 1a compli (9n0 relativo di rendimento (1 In particotar uri 20. 120 bm, to. S50%C. ng = 0,04 br Salebury, Jak. Stn ind their cycles" New York /London 1950, " 159 cozione ed il costo dell"impianto aumen : fenton, si arriva resto ad un numero di spillomenti oltre il quate sarebbe ntieconomico andare. Questo numero a tre che dipendere datle carat mero, icho del ciclo, é legato (appunto da fattori ia pote impianto, Per potenza dipochi MW si edottano di solito uno © due spillamenti, per potenze molto el ‘olto elevate (centinaia di MW) si arriva fino 2 10+ 11 spillamenti - economici) alla potenza dell" POOCTRSSSSosSoR I itt Poot PRL Py | u H \ Ir tela = = On Nella fig, 18 @ riportato lo schema temico di un gruppo turboaltematore de 30 MW slimentato con vapore 61 ata © 482°C, (Centrale termoelettrica di A- (Brasile], Ansaldo Meccanico - Nucleare), con § spillamenti di vapo- aldamento dell'acqus di alimento, dei quali uno" degasatore", ‘2d uno spillamento di vapore vivo per I'estrazione dell'aria de! condensatore mediante eiettore a vapor rigenerazione termica @ costituito da (fig. 181: 166 crit si vogliono utilizzare temperature di conden, lo stesso criterio, 5° Seguendo | gradi di wwoI2, si PUd "'sottopor sazione molto basse, senza eccessivi ciclo di un liqui a do pit volatile (anidride solforosa, ciclo a vapor d'acqua le, etc. cloruro di 6.6, WPIANTI "'SOVRAPPOST uel caso di vecchi impianti alimentati con vapore di c@ratteristichemade. ste @risuttato talvolta economicamente vantaggioso aumentare lapressione gi zrione della caldaia, © disporre 8 monte de vaporizzazione, mediante sostituzione del : machina che utilizza l2 caduta dalla nuova pressio. motore preesistente una ‘sovrappasto" al vecchio, ne alla vecchia. 11 nuovo gruppe si dice ‘Analogamente si pud migliorare il rendimento di un impianto servito da un con: di vuoto, sostituenda it densatore che permette di ottenere un modesto grado ‘grande, tale da consen condensatore stesso con un altro pid e (per le mag. iori supertici di scambio termico e le maguiori portate di acqua refrigerante} tun vuoto pid spinto, ed utilizzando il sovrappia di caduts in una macchina “ alla preesistente. sottopost 7. IMPIANTI "8 SICUPERO"* 1a produzione di vapore (a scope industriale o elettrica, Sono impianti dest i riscaldamento urbano) con produzione congiunta di energi Nelle industrie che richiedono forti quantita di vapore per i loro processi di produzione (industria chimica, tessile, alimantare, etc. . .) oppui impianti di risceldamento urbano centralizzato conviene generare il vapore a ne pid elevate di quelle richiesteper l'utilizzazione te ‘mica © strutteme Mespansione in una turbina, per ottenere 1a produzione i energie elettrica destinata ai fabbisogni dello stabilimento. Gli impiantio # nei grossi temperatura e pressi pero Dossona eesere raggruppal in due catogorio. 7.1, IMPIANTI CON TURBINE A CONTROPRESSIONE (0 "A RICUPERO TOTALE'). {I vapore prodotto nel generatore viene fatto espandere in una turbina fino 8 raggiungere te condizior chieste dall'utilizzazione termica equindi viene 167 tutto inviato a quests (fig. 25) (+, io Fig. 25 La condensa proveniente dall'utilizzazione termi tillzzate per l'alimentazione del generatore. Per questi impisnti, mentre dal punto di vista strettamente termodinamico i rendimento termico utile continua ad essere quello espresso dalla [3] owe - , ove possibile, vier ‘ogni caso si sareb- ’. ro: ny =< , dal punto di vista econamico, dato che ® bbe dovuto generare per I'utilizzazione ternica si considera come rendimento termico utile Il rappor- a potenza temica spesa in pid per ottenerta (2) - 8a) 2-22 calore sottratto al vapore searicato dalla motric to fra ta potenza utile (91 GI imptanti con turnin Searico & sensibilmente superior re} ono anche chiemati "9 ricupero totale" cone se Ia quansit® di ealore destinats 18 ten gavingtese. come és dala pe coincide cot endinent rae , = tawete 2, -@2, doveste essereinpute, a Jpbe particolarmente conveniente | teneatemien 2, fomite, so 1 impiante convertita in lavoro, Cid renderel " sc contropressione se non fosse per le limitazioni che si hanno in sededi pro. getto e per Ia regolazione dell*impianto, In sedo di progetto pud accadere che 12 portata 1 sufficiente per fomire la potenza elettrica necessaria ai fabbisognj jesta per Vutilizzazione dellimpianto, Considerazioni economiche impongono intatti dei limiti massi- ini alle condizioni del vapore prodotto nel generatore (140 + 180 ata e 3 565%C) mentre quelle di scarico dalla turbina sono imposte dall'utilizzazione (generaimente il vapore & richiesto a pressione di qualche atmosfera © con e scaricato in scambiatori di catore un surtiscaldamento di 25: 90°C & superficie, a condensazione). Limitazioni particolarmente gravi si hanno nella regolazione dell'impianto (cone veceeno nella Parte IV di questo Cepitolo) quando Ia richiesta di vapo- re ¢ di potenza variano indipendentemente I'una dall'altra (come di solito ac- cade). Non potendo essere fronteggiata una riduzione della portata richiesta a potenza costante, I’sltematore deve essere sempre collegato in parallela alla rete estema di distibuzione dell'energia elettrica, in modo che un difet- to di potenza eletirica da parte dollo stabilimento possa essere compensato mediante prelievi da tale rete, Fientrano nella categoria degli impianti "a ricupero total: cui Wu anche i casi in izzazione industriale richieds vapore a pid di una temperatura, sic- cha parte det vopore debbe essere strato prima di arrivare allo stato previ- sto per I'ultima utilizzazione, In tali casi sono possibili due sotuzioni: 0 genera cche al termine deli" vapore ad uno stato tale she ain ot ie i trovi nelle condizioni richieste per |a fesurriscaldare il vapore estratto nei punti intermedi (f= ‘ura 26); ovvero generare il vapore ad uno stato tale che al Prima espansione si trovi nelle condi termine di una oni ichieste pare prima estaione risurtacaldare il vepre rina de a 2 sua riammissione in turbina, fino adund ‘temperatura tal eae che al termine della successiva espansione si ‘condizioni richieste per la seconda estrazic . ne (fig. 27), © cost 169 Fig. 26 Fig. 27 7.2. IMPLANT! CON TURBINE AD ESTRAZIONE (0 "YA RICUPERO PARZIALE’ In questi impianti 1a portata di vapore necessaria per Iutilizzazione tere mica viene estratta dalla turbina alla pressione richiesta, 1a restante portata di vapore continua ad espandersi e si scarica in un condensatore fig. 28). Ove possibile, 12 condensa proveniente datl'utili arione temica viene ine viata in celdaa, Naturalmente le estrazioni oi veporepossono essere pi und. Definiamo anche in questo caso il endimento temigo utile delt"implantoeo- ie ranporto fra 1a potenza wile ela potenza trmicaspese in pia ch quanto sareabe necessario per Ia sole praduzions i vepore a scot riscaldamento ber ottenela, indicando con Gi, la poten assoritadall'tilizzszion te mice ee “a-8 ny 170 cente di superare lelimitazioni, ehe gj relative alla potenza ottenibila in se. una maggiore possibilita ne cons Limpiego di turbine ad estrazione con ipianti a contropressione, come vedreno, della portata estratta. hanno negli de di progetto; inolte comportd, potenze & variazione indipendente del Fig, 28 Fig. 29 In molti casi & necessario insorire nella centr vapore (Par. 8) per poter f le anche un accumulatore fronte ad improvvise punte nella richiesta di v pore (fig. 23). Un regolatore eutomatico provvede ad inserire nel circuito del- Vutitizzazione I'accumulatore " scaricandolo'* ogni qual volta 1a portata di vapore esteatta cisulta insufficiente in relazione alla potenza richiesta, men- tre provvede alla “‘ricarica"* delt'accumulatore quando si ha disponibile un eccesso di vapore prodotto rispetto alle esigenze, m 8, ACCUMULATOR! DI VAPORE, Talvolta 12 richiesta di vapore da parte delutenza varia fra timiti molto discosti, mentee 18 produzione det generatore non subisce variazioni sensiti. ji, 0 Ia produzione & interittente (*) mente gli chiedono portate praticamente costanti, apparecchi utilizzatori ri- In tali casi conviene ricorrere ad accumutatori di vapore (pia propriamente accumusatori di acqua calda) opportunamente inseriti {ra generatore ed utiliz- zatore, con 12 funzion® particolare di “volani" nei quali posse essere acy eumulato vapore quando prodotio in quantita esuberante e dai qu siposse attingere quando |2 richiesta supera Ia produzione Essi sono costitui - di Solito, da un compo cilindtico di lomiera, ad esseoriz~ zontale © verticale, chiuso con fondi emisferici, coibentato con cura onde ri- durre le perdite di calore verso I"estemo, Gli accumutatori comunemente impiegati sono detti "'s pressione variabite”* in quanto ad oscillazioni del consumo 0 della disponibilita del vapore corti- spondono oscillazioni del pressione nail ecumulatore, il cui funzionamen 0, quando ta produzione di vapore supeta il fabbisogno, la valvola V, si apre e lascia to appare evidente da quanto segue. Con 1 Fig. 30 malgrado apport conplenenare di ealowe generat con PARTE! Turbine a vapore 1 GENERALITA (*). 1.1, COSTITUZIONE DELLA MACCHINA E CLASSIFICAZION| La turbina buna oti fissi € rot Pareti dei condotti rotanti Dat punto di vista fluidodinamico si pub pensare ad un u condotto nel que le il luido motore incontrando opportune superficie deviatrici fisse e rotanti (patente si espande e compie lavoro (**) Tecnicamente una turbina & compo: stadi (rispettivamente _turbina semplice © multipla) come quelli schematizzati nelle fig. 4,5.6 éel Cap. HI, raggruppati in una stessa cassa (turbina monocorpo) 0 in diverse 8s £2 (turban «pid com) won necessarianenta 4u uno stesso aibeTO, Une stadio 0 elemento oi wins funzion® od exione se le palette #0: ne 9 monte ¢ a valle di esse. L'espansione del fluido avviene, pert ibutore}. Da questi 12 1) iguardane in 8 vapore o a ges. (41 Lutititd 6 tale consicerazions @ 1epata al fatto che if Musso in und {e in un turbocompressore) dovrenbe es realisticamente in termini descrto i fusso an of i, come vadreme a suo tempo. Bi 203 portuna incidenze le pale mobili alle quai in ime un impulso motore Se la pressione a valle della girante & minore cne a monte, e quint it fluido si espande anche nei condotti rotanti, lo stagio si dice» revsione 1.2, METODO 01 STUDIO. Per quanto riguarda il metodo di studio che seguitemo si rimanda al Cay U1, In particolare, limitandoci ad una trattazione elementare, faremo I" jpaves! ai Musso unidimensionale. Questa implica che, ad es. , in una wrbina assiale: = altezza delle palette rotanti sia una frazione sufficientemente piccota det jametro medio della girante in modo che la velocita periferice sia presso- cha la stessa alla radice e alle punta del - il numero delle palette sia suffi za periferica del condotto d Ia radice e alla punta di esse. palette: ntemente It9 da far ritenere ta larghez- imitato da cue palette consecutive uguale al- Tali condizioni sono abbastanza ben rispettate, in genere, negli elementi ad alta pressione di una turbina a vapore, Per quanto conceme le leggi dell'efflusso dai condotti nei quali il flvido si espande (ugelli) si rimanda al Cap. 11. 1.3. PERDITE FLUIDODINAMICHE. Con riferimento ad uno stadio di turbina indichiamo con 0. le condizioni del fluido a monte del distributore, con 1 quelle all'uscita dsl diswiburore \cidenti per ipotesi con le condizioni a quelle all'uscits dalla girante (fig. 38, Cap. 1) Tingresso nella girante, con 2 2) Energia cinetica di scarico. 2 Lonergia cinetica “2 det tuido e'uscite dallo stado, pot cinetica di_ing utilizzata, totalmente o in parte, ad es. , come energ! dita se si dissipa nell'ambiente, lo stadio successivo, 2 valle dello stadio. stituisee u m4 by Attrito nei condotti fissi € mobili, ve, sono eispettivamente tali velocita peril distributors 1a giran. oe i sono date da: is rele yoo (20) eye 0ey,, Wan 8 Wa, re] €) Resistenza nel passeggio da un condotta ad un altro in moto rispetto ad es- Oltre alle resistenze é'attrito, 1a corrente incontra un‘ulteriore rosisten- za nel passaggio dai condoti fissi a quelli rotanti, 0 viceversa, dovuta alla intluenza dello spassore delle palette. Le dissi ‘sone denominate perdite “per urto" teso dalla gasdinamica, oni che ne conseguono bench il fenomeno dell'urto, come in- a tutt'altra cosa (Par, 4.3.3.1, Cap. III), ‘Queste perdite sono conglobate, di solite, nel coefficiente y (o @) di ridu- zione delta velocitd relative sl condotto, ©) Attrito sul disco ed effetto ventilante, Le supert n palettate della girante, ruotando nel flvido (*) Se ts corente& caraterizeat, come in im regime turbolento, il tavoro del a Ye e queen della weet raetn erte che a eleva numeri ai Reynolds. ‘sistenze passive & seasibilmente proporzion® af condo. 25 riempie 1a €8858, incontrano una dolltenors 2 dal t ge lo stadio (2d azione) & par sistenza d attri che dissipa una parte trasme: ido attivo alle pate mobili, ‘alizzato, ossia se la corona degli ugelli stributori @ limitata ad una frazione (1 ~ «) della periteri ‘quel settore delta palettatura mobile che, non essendo attraversato da fluid» attivo, rvota ori samente nel fluido che riempie la cass, dissipa energia per effetto cosid- detto ventitante. La potenza persa per attito sul disco Pt, e quella per ef fet ventilante P% si possono esprimere me: (zal (aa) dove Bil diametco del disco; Bil volume massico del flvido che riemp 2 1a lunghezza media delle palette rotanti; «Vil grado ai parzi Ky Oun coetti a u Qa velocitd periferica al diametro ¢, 1 fente numerico dipendente dalle carattetistiche del fluido che riempie la cassa, oltre che dalla forma delle pareti del disco; nel caso Gi dischi completi (ossia non masch ‘che ruotano in un ambiente ti nel Sistema Intemazi ii da mozzi di diametro rilevante) fapor d'acqua, se si adottano unitd coeren- le, sono suggeriti vatori di Ky compresi fra 1,06 « 10° 3 @ 1,42. 10" %, secondo che il vapore & surriscaldato 0 sa- jente che dipende anche dalla lunghezzs delle palette; nel ca- ‘80 che il fluido sia vapor d'acqua, una espressione empirica di K. 30 si ‘adottano unita coerenti nel S.1., @ ta sequent YA. Caperti *Morori rem vurer. 24 sia-2 Mig- Ha, 2U3- D Qig- ania Dato che le isobare net diagramma i, $ divergono, il termine: | fi consequenza y, pud risultare maggiore dil) & maggiore dell'unitd e di conseguenza 1, w 2 Nelle turbine @ vepore @ molti stadi é, in genere, ig ~ ae tam lang it secondo termine fra parentesi quadce nella [98] @ trascurabile rispetto ad y, per cui 1a [38] si semplifica nella: (39) wer! © analogamente: = (40) ng = ¥ ag lod il rondimento dell*intera turbina risulta, genere, maggi mento di stadio (supposto uguale per tutti gli stadi). Ufattore y nelle (38), [40] 8 deuio fottore di ricupero e di solito, super Unita di qualche percento (non supera quasi mai 1,1}. "ALETTATURE DI UNA TURBINA. Come gid accennato in precedenza (Par. 3, Cap. 11}, 1 condotti percorsi dal ‘luido in una turbina sono individuati da diaframmi, che prendono il nome di pale, inseriti tra due corone delimitate da superticie di rotazione coassiali sirante. eon Le pale servono a modificare (in direzione @ modulo 0 soltento in direzionel 215 la velocita dol fluido. Le pareti delle corone servono invece a guidare il flui- do, e quindi nella girante 1a corona esterna pud anche essere forma, cioé al- facciarsi soltanto alltestromita dette pato. delle pale di turbine assi Le supertic! ali (che, nel campo delle turbine @ va- pore, sono i tipi di turbina maggiormente impicgati) possono essere cilindri- cho, con generatrici nonnali alltasse della machina, Loro direttrici vengono considerate le sezioni eseguite con cilindti cosssiali con ta girante, svilup- pate poi Su Un piano, @ si chiameno profiti delle pale. La. superficie gene- ralmente concava di una p Si chiama faccia, quella goneraimonte conves- a dorso: nei protili, usando la terminologia degli archi la facia e si chiamano anche, rispettivamente, intradosso ed estradysso, dorso Si chiama spigolo d'ingresso quella parte d Ia pala che per prima & incon- trata dal fluido; analogamente lo spigolo di uscita, Nei profili si parla rispettivamente di ordo di attacco © d'ingresso © burdo gi fuga 0 di uscita. altezza di una pale & le di “corona interna. Se 1a pale @ cilindri machina sono gual stremitd della pala dall’attacco alla 2 i profili ricavati a diverse distanze dall'asse della A volte pera & opportune far variare i profil di una stossa pala lungo il raggio, sicché la pala, non pid cilindrica maa doppi curvatura, acquista una specie di torsione 0, cone si dice, & svergota Nel campo delle turbine 8 vapore Ie pale dei tipi radiali (del resto poco dif fusi) sono gen Imente @ semplice curvatura, con generatrici parallele allo asse e profili contenuti in pisni normal 1.8.1 + Profili delle pate, Uno dei problemi che si presentano in sede di progetto & quello della for- ma da assegnare aj profili delle palette affinché si abbiano i triengoli di vex locita riehiesti con piccole irreversibilita © quindi piccole perdite (*). jraverso le paletiatre,si ha vsualmente diminuzione i pertante Ia forma delie pale non & cos! Critica come nei turbocompressari assiali dove gredienti di pressione oppostiallad teziona del moto tendono ad ispessire lo stra limite, con possibilith di distacco fivido aatte pareti delta pala e consequent fencmeni dissipAtivi dovut a formazione i yout 216 come flusso att condotti_unidimensionali Considerando it flusso in una twrbine piutiosto che attraverso lo studio teorico perficl a jie effettuat oi profili con i metodi dell*aeroding possi mee mont alla fig. 68 ame 2 romenciatura Felativa 8d Una sche Con riferimento alla fi i profili ala I fluid entra nella schiers con I'angolo a, € ne esce con I'angolo a,..en trambi gli angoli essondo misurati rispetto alla direzione della schiera, A twat @ indicata la linea medio del profile detta anche Jinea d'inovcamento (0 asse del profilo}. Le tangonti a questa linea danno gli angoli di ingrosso © di uscita del profilo, a’, ed ab. LYengolo di inarcanento & 0 = aj - ah Liincidenza i ¢ detnite come la differenza fra angolo di ingresso del fli 40 ¢ I'angoto di ingresso del profilo: j= a,- ay La deviazione Ba, & 18 ifferenza fre Wengolo di uscita del fluico @ quello del profilo: Say = a2 ~2y La deflessione ¢ della comente, definita come differenza {ra I'angolo di it~ resto gull wscit el ude: = — ap, & fgets at angolo sitar ta 045 8e 27 i segmento che sottende Ia linea d'inarcamento #12 corda del profilo. Lo spessore del profilo é in genere specificato nomalmente alla corde Ltangolo y che la corda forma con 18 direzione della schiera si chiama an- golo di calettamento. La distanza ¢ fra punti cortispondenti di due profili adiacenti sichiama pas- s0 dolla schi I rapporto fra 1a corda @ il passo prende il nome di so/idité. della schiera Una schiera di profili 8 completamente individuate se si assegnano- linea di inarcamento, distribuzione degli spessori del profilo, angolo di calettamento e soliditd. Alcuni profiti di pale sono ottenuti riportando lo spessore di un profilo alare fe 0 parabol ‘simmetrico (profilo base) lungo une linea d'inarcamento circ ca, come mostra la fig. $9. II profilo base & definito assegnando lo spessore in corrispondenza di alcuni ‘gonere equidistan- punti della corda, spessore © punti corrispondenti del- la corda sono dati, come ordinate ed a- scisse, in percentuali della lunghezza oo dota corda 20 pees Nolti progettisti utilizzano come profil ° 70 base una serie di profil alari svituppa- ti dalla NACA (*), In alcune turbine, per lo pid di non recente costruzione, i profili delle pale sono diseonati empiricamente raccordando fra loro archi di cerchio © segmen- 1 di retta, mentre nei pia sofisticati progetti di modeme palettature i profili sono determinati con metodi teorici basati sull'analisi bidimensionale del ‘campo di moto del fluido (considerato non viscoso) attraverso la schier i | profili di due pate adiacenti del distributore (0 del- Fig. 59 Ii fig. 60 sono riport Ia girante a reazione) di una turbina assiale, nonché gli andamenti detlepres- intradosso (/) @ sull'estradosso (e) deter sioni sui Vacrodinamica (*) National Advisory Commitee for Aeronautics. ne | gaite palette di una turbina assiale, ad un qa In gonere gli ugelti individuati datte p vicomente convergent. con sezione ristrettain Corrispon to raggio, sono semplicem (fig, 60). Tali ugelli si comportan 12 normale allo spigoto i usc 7 4.3.2 del Cap. I. In particolare, per Fig. 60 sostaneialmente come descritto net P valori del rapporte ds espansione (cive del rapporto fra a pres: 1c0. funzionano con on ne totale di sione di valle) superior’ al valore cri monte @ ta pr de di espansione che partono dallo spigoto di uscita: divergenti (fig. 61) vengono progettate per distrbutori di turbine assiati ad elevato rapporto di espansione fe funzionano secondo i criteri e- sposti net Par. 4.3.3, del Cap. ttl E opportune ricordare cho Ia de oe Serizione delle prestazioni di un geil in condizioni diverse 63 ata fatta per Talora corone di ugelli convergentt quelle ai progetto & gel unidimensional, mentee + canals individyati daite pate di v by © Indimensionali Nondimeno le appros te Sono utili per discutere le prestazioni di turbine che op © in un intervallo d rapport dh espansione. 29 jente fi 3 sono portals profi 1 rete on #2 0 HICK di pale della girante ds une tur bina assiate ad azione Fg. 62 fg. 62 1.8.2 - Deflessione delta covrente E* desiderio del progettista ottenere. all'ingmsso ed all'uscita di una pa ettatura, gli angoli del flyido (e la deflessione) soeciticaty nei triangoli a velocita preseelti Lrangolo di uscita det flusdo, come nisulta sperimentaimente (*), var ‘ber un dato angote di 0 del pro poco in un ampio intervallo di valor: dell'incsdenza, Inolt ingtesse del fluido, I"incidenza dipende solo dall'angolo d'ingre iene della corrente dipende dalla forma @ dal!"angole dt calettamento del profilo, oltre che dalle condiziont di funzionamento della dal rapporw di espansione p§/p, (**) ) yngoto i uscita det Nut filo, mentee La des a (in particolare, ad es pater Per do © quindh dare informaziont sulla deviazione, piutwosto che sulla dettess: into & conveniente prendere in considerazione ne delta corronte 7) DG. Auntey “te pertomance of 1948, scamente con 1 6 2 \@ condhziont # mon I oetiepaier 7) tnioniame gens che consideriame fissa, tenendo 238 pate mobili viene spinta verso la periferia dalle forze centeitughe © quing raccol ta in caldava Inoltre si ha il fenomeno della soprassaturazione (0 sottoratfreddamen to) del vapore. E opportuno al riguardo richiamare quanto segue. In una corrente che subisce uns trasformazione si assume di solito che il fluido passi da uno stato gi equilibrio termodinamico ad un al di nel riassetto delle molecole alle condizioni successive (tempo di lassamento nullo). tn realta quests assunzione non & sempre valide in quanto occorre un tempo, sia pur pic- colissimo, affinché lenergia si i= aoe distribuisca fra le molecole. Ad es., nel caso in cui i valor fon delle capacita tormiche massiche &p © €y vetiano abbastanza sensibilmente con 1a temperatura. se il fluido Passa rapidamente da una temperatura ad un’altra, il tempo di ud essere pid grande dell'intervalto in cui @ avvenut sssamento variazione di tem Peratura e quind: te capacita termiche massiche possono non adeguarsi ai v3: lori di equilibria Ovando i fluido che si evolve & tutto allo stato acriforme (gas, vapore ) © Nquido alt effetti det tempo di rilassamento sono generalmente trascurabili Ma quando 1! Huido « 10'uNge UNO Stato in cui si richiede un cambiamen (0 subisce una reazione chimica) gli affetti del tempo di rilassa mento possono essere important to dt fase Nel caso m cui il fuido si espande di ‘ regione del vapore surriscaldi 10 2 quella del vapore umido, quando si eaggiungono te condizioni di atura: Fione (sulla curva limite superiore) 'I vapore dovrebbe cominetare a conden sare, Pero, come risulta da prove sperimentali, 1a condensazione pub ritarda rn apposite cavita fra te corone di pate (Fig. 77) da dove & por invia. tro, senza cio’ che si abbiano ritar- 235 te fino 9 che Si raggiunge una pressione ed una temperatura (Ia temperatura # inferiore @ quella covrispondente alla pressione raggiunta) oltre le quali sive rifica una rapida condensazione con fermazione di un grande numero di goc ce estremamente piccole. Nell! intervallo fra it raggiunpimento delle condizio- nv di saturazione & V'inizio della condensazione il vapore & in uno stetome- tastabile @ $i dice sopressaturo (0 sottoratteddato Pertanto it tlusso dovrebbe essete calcolato sulla base dell'equilibriome tastabile anziché sulla base dell'equilibrio temodinamico fra vaporee ligui do, Perscaleolare lo stato del vapore soprassaturo le proprita del vapore su riscaldato possono essere estrapolate nella regione metastabile. Ad es..00- prossimando Ia legge p ~ P(e) lungo Un'isoentpics con ta re 2. cost., il valore medio dk ds wilizzare peril vapore sopr plu prossimo a quetio (= 1.3) relativo al vapore surtiscaldato anziche aturo al valore k & 1,13 ticavato dai dati di equilibric termodinamico forniti dal diagramma di Mollier nel campo del vapote unico. 11 fenomeno della soprassaturazione del vapore influisce pertanto sui va lori delle velocita di efflusso dalle palettature e quindi sul lavoro massicoe sul rendimento intemo, 1.9 = ANALISI UNIDIMENSIONALE DEL FLUSSO IN UNO STADIO O1 TURBINA. 1.9.1, = Introduzione . Prima di passare allo studio dettagliato delle palettature di una turbina in orado di fornire, con minime perdite, le prestazioni richieste nelle condi sont di funzionamente asseqnate, & ne cossarie stobilire | parametri di pro = et delta machina con metodi approssimat Calcoli preliminari sono necessati al fine di determinare il numero di stax di, 1a lore velocita periforica ed | parametri geometrici delle patettature (an- J che consentano di ottene- Goli d'ingresso e di useita, altezza delle pale, ro rendiments elevats, Occorre ovviamente tenere conto anche di considera ~ 4H numero ai stadt ad 210ni economiche. & frequentemente necessario limita vatutare la cadu ‘un minimo ed un'indagine proliminare deve essere rivolta 18 di rendimento che una riduzione del numero di stadi pud comportare, Studi ‘ad es... ne! caso di turbine a gas imp 206 12 propul dove it peso & di primaria importanza, Inoitre & spes. per Ia propulsione aerea, ‘50 necessario valutare 1a opportunit® d per questioni di progetto © di realizzazione Ia scelta di una turbina assialeors. diale, sia dal lato economice, si Per i turbocompressori assiali questi calcoli pertiminari sono, in genere, condotti mediante un'analisi bidimensionale de! flvsso. Per ali stadi di una turbina, dove il flusso @ accelerato attraverso le pa. lettature, & in genere sufficiente stabilire | parametri di progetto con un'ana. lisi unidimensionate. Si suppone che il flusso attraverso la machina abbia superfici di corren- te (*) assialsimmetriche e che il comportamento del flusso su una superficie di corrente media sia rappresentative di tutto lo stadio. Le palettature hanno Hetferte di deftertere il flusso sulla superficie media di corrente ed eserci- tano forze di attrito, Poiché le condizioni a monte e a valle di una corona di Isimmetriche, & sufficiente analizzare il flusso allo ingresso ed all'uscita di una palettatura senza indagare sulle condizioni nei ccondotti fra le pale. Non @ necessario quindi applicare le teorie delle sci re di profili alari e le perdite por resistenze passive in una palettatura si ri- flettono semplicemente in aumento di entropia che la corrente subisce com- plessivamente. Con queste premesse I'analisi pale si assumono assis riduce a 1B medie de! flusso in aleune sezioni d determinazione delle proprie- macchina. La trastormazione che appresentata sui diagrammi_ ent Pici congiungendo mediante una politiopica, 0 pid semplicemente une rette. Punti che individuane le condizioni lettatura 19.2 clascuna particella fluide subisce viene ingresso ed al "uscita di ciascuna pa- * THangoli di velocity . Lavoro interno, Portata in massa. Uno stadio di turbing 2 flusso proticamente assiale, costituito da una pa lettature fissa ed una rotante, & schematizzato in fig. 78, Im motte turbine assiali i diametri delle corone alla radice ed alla punts delle pate variano poco lungo I'asse della machina ed il rapporto fi ‘metti, interno ed estemo, & prossimo all’ tali iar ‘unitd. In tali machine il flusse non Pud avere sensibili componenti radiali di velocita. ‘moltre si he una piccola eee ‘una suparticie tangente in ogni punto alle velocitd del 237 variazione della pressione statica dalla radice alla punta delle pale le con dizioni del flUsso sono poco differenti i vari raggi. Per queste macchine ad elevato rapporto fra diametro interno e diametto esterno della palettatura 1a scelta dei profili delle pale, generaimente a sezione costante, & basata sul- analisi del flusso in corrispondenza di una sezione media della palettatura La velocita delle pale € Ia pressione vengono assunte costanti iungo I'altez- za della pala. In fig. 78 sono 1 jeciatii Wiangoll delle velocita del generico stadio a flysso praticamonte assiale. eo 238 no, come di rogole, i valori effettivi delle velocita det thuigo, Essi most te (w), € sone contenuti ciascuno in un pi @ dalla volocita perite - assoluta (c) ¢ relativa alls 0 no individvato dalla velocitd assoluta della corrente hina che si conside rica della girante nella sezione della mace! Le direzioni della corrente sono date mediante gli angoli che le vetocitg det fivido tormaro con la direzione periferica orientata nel verso dirotazione della girante. Esprimendo mediante questi angoli fe componenti tangenziaii dotle volocitd del fluido, risultano positive quelle componenti concordicon ig velocita periferica, come richiesto nell'espressione({20], Capitolo 11) de lavoro massico, Gli angoli a, © Ay di efflusso della corrente dalle pater tatuce fissa e mobile si considerano, nol angoli geometrici delle palettature, pprossimazione unidimensionale eoincidenti con a {n una seconda approssimezione si pu tenere conto della deviazione de 1a corrente dalle direzioni dei profiliutlizzando, ad es., dati perimental come quelli forniti dalle tiga. 64.66. Note le condizioni del vapore a monte del distributore (Bg. fo. €9) & pressione p, & valle di esso, coincidente per ipotesi con la pressione amon- te della girante, la velocitd ideale di efflusso dal distributore, ammettendo ansione adiabatica, & per la (18] del Cap. 1 (L, = 0, @, = 0} 2. faye isd oeh = f2U8- iyag) termine dell'espansione isoentropica che si svol- monte de (Bei eV 2g dove i,j, & Ventalp ‘condizioni stributore v la pressione p, (tig. 79). Je di efflusso dal distributore si ot tiene moltiplicando 1a (St]peril coefficiente di velocita 9 1M valore della velocita r Come risulta dal Par. 1.8.3. coefticiente di velocita & r 239 nevolmente prevedibile in sede di progetto © pud essere calcolato con une espressione empirica del tipo [45] in base alla deflessione Aa = a, ~ impressa alla corrente dalla palettature fissa 0 Dato |'angolo a, di efflusso dal distributore @ data 1a direzione della ve- locitd @ Componendo la 2 con la velocita periferica cambiat di segno, - a, si - L'angole B, d'in- in sede di progetto, con attiene la velocitd relativa.#, , di ingresso nelle girant 10850 dol fluido nella palettatura mobile coincice, rrangolo del profilo al bordo a'attacco. Leentalpi cipio di conservazione dell'ener 4 all'uscita dat distributore si determina applicando il prin- a (18), Cepitoto 1) alla tr le fra lo condizioni 0 di monte @ te condizioni 1 di effiusso dal distribu ~ formazione rea (sa) he Be Dalla (52) si ottiene: (541 fie = B= L Eliminando i dalle [53] © (54) si he [5] 12 fra le conaizioni Questa relazione mostra come !a differenza di ent reali 1 @ le condizioni ideali 1,, corrisponde alle perdita di energia cir tica nel distributore, o meglio all'energia cinetica che si sarebbe potuta ot - tenere in pid se non si fossero avute perdite per resistenze passive nel di - stributore (*. CFLs ditferenze oi entalpie /y~ "yi Passive nel distributore Ly,g per una quantita part Datte [18] » [13] del Cap. i si he (6) & perd minore de! lavoro Isa (continua) Amrettende che le condizioni all'uscita dat distributore coincidano con quelle all'ingresso netla girante Ia velocita relativa teorica di efflussodatta palettetura mobile (prodotta da un'espansione iscentropica, all'entropia S, dalla pressione 5, alla pressione di scarico Py 1¢ legata alla caduta isoen- rropice di entalpia nella girante dalla seguente relazione 2 -2 ga 59) ig = Tye 2 dove ig, & Ventalpia alla pressione pz ed allentropia S, (tig. 78), La velocitd reale w. si ottiene moltiplicando w2 per il coefficiente Gi velocit’ & ol wp en oY P(e) Ea Nel caso in evi uy +. come si pud ritenere in genere nelle machine 4 fusso assiale Is maeyilinie,) 8 segue note de pag. 239) dove vy evjg Sono | volumi massici ed una stessa pressions p rispettivamente Junge Ia trastermazione reale ed ideale (tig. 80) Extend v cv, suite gate [sel e (52) er qualsiasi pressions, ri = (w= vigl €p <0 rappresenta. in modo, ore 6 2a Noto H'angolo fA, al bordo di fuga dei profili delta patettature mobile & nota 1a ditezione detla velocita i, sommando atla W, 2 '@ velocita periferica dy si ottiene 1a veloci wets Zp del flusso all'uscita dalla girante. Lentaipia é, all'uscita dalla girante si catcola applicando il principio di conservazione dell’energia, nel moto relative nte, per le condizio- ni reali del flusso: ee Bow uP aj {621 Weegee 27% 2 2 Datla [59] e dalla (62) si ha: 4 e 3 (0) fg tye bed 2 2 Ui Javoro massico interno, che il fluido compie sulla palettatura mobile ‘si calcola, noti i triangoli di velocita, mediante I'espressione ((20], Cap. I} lesley Ly = vey U2 €2 08 2 ~ Hp eay "Ur eros ey Ty Anatogamente o %y ‘yyy Wah. tale aitferenza oro delle ‘Osserviam inaltreche laperdite. i entalpico comp “ilferenzalentipia ate condiaioni reals? © well ideali 2,, che si sarebdero ottenute alla pessione di searicon. in sistenze passivene! distributore nella gizantelé minore de! ntaipia # minore det 19 79, dat (tare *Mnie~ fais). "Dai wiangoti i velocith (tig. 78) rule ey eosay = wy cos Aye uy + ep cosag= maces hs tz © avinds 1a 65] si pud scrive tea) u, (#1 94 08 By = 4p m2 608 6) 0 E-(emay ne we bt d ns a expressions di L & data golta(26] det Co 242 Esso @ tanto maggiore quanto maggiori sono le velocita periferiche w,eu, ‘ela variazione che la componente tangenziale di velocita del fluido subisce attraverso la girante a Cu lun = €1 608 ay ~ 62 C08 a (er) hey = fu, fun 1762 tangenziali delle velocitd del fluido cy, © ¢, wy S0N0 Guin Le component di importanti perché riguardano lo scambio di lavoro tra fluido e patettature ne le componenti meridiane di velocita ‘asse della machina): mobili, Non meno importanti, perd, so (ossia le componenti su un piano passante per cy sina, em, = €2 ine D2 queste infatti, oltre che dalle dimensioni delle pale, dipende laporta- ta volumetrica di fluida che attraversa lo stadio. Quando la portata volume - trica & grande (come accade ad es, negli stati a bassa pressione di una tur - bina a vapore) pud essere necessario aumentare gli angoli aye n- fi, per lane di velocita pid elevate, onde evitare altezze ottenere componenti mer delle pale troppo grand. Con riferimento ad uno stadio a flusso essisle, nel quale le componenti meridiane di velocita coincidono praticamente con le componenti assiali x ‘) la portata in masse @ data da (8) fm Eedlyey ey = Ee dy late, Oe dove fe dat di ~ 1: ante i quali si tiene fetti di strato li 4; 1 © 9 y lz sone le sezioni enuleri di eftlusso rispettivam stributore e dalla gis inte valutate normalmente all'asse dellamacchina (i &, £2 sono dei coefficienti empirici si riduzione, me conto dellinfluenza dello spessore delle pale (ingombro, - nei limiti delle approssima - rioni fatte, d, = dp in uno stadio a flusso assiale, dalla (68) si ha: lest 2403 Spesso le sezioni ( = d/ } variano per accompagna ‘aumento divolume massico lungo l'espansione, ed & usuale mantenere le componenti assiali di | Fig. 81 Fig. #2 velocita pressocha uguali all'ingresso ed all'uscita dalla girante(e, % ¢,_| 1 Fey variando le sezioni di passaggio in modo che compensino 1a viriazione di vo: lume massico (2 % 2) Viceversa si pud mantenere costante l'altezza delle pale delta girante esiali di volocita. che ff&—, Sina, _v\ variano all'incites proporzionaimente ai volumimassicl (“2 es, Fysinay Fy come in fig. 82, adottando triangoli con component Nella fig. 78 @ riportato altresi I'andamento della pressione lungo l'asse dolla mecchina, Al riguarde notiame une incongrucnza della teorie unidimen- Sionale © "euleriana”. Avendosi per ogni raggio !a stessa pressione sulle facce di ciascuna pala, nessuns forza tangenziale agirebbe sulle pale © di conseguenza non si avrebbe lavoro. Dato che una forza tangenziale in ef 1a pala, questa considerazione mostra che 1a teo- realta del fenomeno (*). fetti trasmossa dal fluido ‘a unidimensionale non corrisponde al (7) Nella reaita, infers. in ogni sezione ad un dato ra9g%0, 's disiribuz Pressiont non & uniforme (tig.60) @ 1a forza tangenziale trasmessa of tattoo pa safer aes € stato meso i iow precedentementa che 1 toriaunidimensionaie danevjen al afleti global © 109 FCA, er Cui non delle turbomacchim condizioni dot flusso attraverso le palettature, es. necessario indagare sulle ‘ufticiente far riferimento solo alle condi 'e V'andamento unidimensionale della pressione o det. della machina &, in genere, sem- jzioni a monte ed a valle de! sendo 5 alle del. le palettature, Traci le altte proprietd del flusso lungo l"asse plicemente indicativo. {a teoria unidimensionale risulta utile p Pur con le sue restrizioni a calcolo preliminare, 0 di massima, ¢ le espressioni che essa fornisce sono anche se 10 interpreta - formaimente le stesse che si ricavano per altra vi ‘ione dei parametri che vi compaiono & sotto alcuni aspetti diversa, Pertan- 10 l'espressione [65] det lavoro e tutte quelle che da essa si deducono pos- ‘equezioni fondamentali por le turbomacchi- sono essere considerate come | ne ed essere accettate in generale a patto di dare alle velocitd ed agli ango- 1i del flusso valori pid appropriati e pid rispondenti alla realta dei fenomeni. 1.9.3, Grado di ceazione. 1 grado di reazione di uno stadio di turbina & definito in vari modi. T zionalmente si attribuisce grado di reazione zero ad uno stadio ad azione , funzionante ciod con la stessa pressione a monte ed a valle della girante (y= Pa). grado di gad uno stadio funzionante con Ia stes - 82 pressione a monte ed a valle dei condotti fissi (pg = p,)- Pertanto il grado di ;azione & definito dal rapporto fra te caduta isoen - tropica di entalpia nella gicante ¢ la somma delle cadute isoentropichenel di stributore e nella girante (fig. 79) ai ina im X= = a ee Misa Sling ba tyig tly bovis La fig. 83 mostra i tiangoli di velocitd ed i corrispondenti profili per 8 cuni stadi assiali (v, = u) ~ u) funzionanti con diversi valori di X. A lato ‘sono riportati anche i diagrammi termodin ami vede che ai gradi di reazione idelevat(y~ 0.7leorisponde una minore cadutadi entatp borat, ap complessivamen” ta di velocita periferica @ velocita di scarico. |W grado di reazione & definito anche come rapporto fra la caduti sate di 245, entalpia nella girante © 1a cadute di entalpia totale netlo stadio (tig. 78) Si, i (72) a og, aula rv L fh & chiamato talora anche "grado di reazione cinematico". | x=O7 a >. ‘is AN AA i Tale paramero# espresso in trin ivloct ela \ 3) ge 2 os i choo wh 0h od 0} 246 ‘ed, in particolere, per uy = Ug = 2-0? wie w? (ay a. 2 : =u) ilvalore R = 0,8 cortisponde a tian. Esso & complet uno stadio assiale (uy = Uz goli di velocita "'simmettici tay = = Bp Ag =~ Bye Oy = 2, ey owy) in fig. €3 per x= 0,5. Osserviamo al riguardocheperune ‘come quelli trace! stadio assiale il valore X= 0,5 corrisponde a triangoli di velocita sinme itici se la velocita d'ingresse nello stadio @ uguale alla velocita assolute di carico (Cp = ¢2) € 50 i coalficienti di velocita del distributore e della gi inte sono uguali (= gh. Infatti dalle (71] risulta: ; ign (78) x. ——* By g-eewh, y- wt ¥7g2 80 * Bry WT In genere ad # = 0.5, valore fr wentemente adottato negli stadi citur- sazione, corrisponde x = 0.5 e viceversa, per cui é indi ferente adottare |'une definizione o I"altra quando si fa riferimento a triango- Wi di velocitd simmettici (*), 1.9.4, = Coefficient’ di lavoro e di portote. Repporto caratteristico di funzio- namento. Spesso gruppi di elementi che costituiscono una turbina multiple hannodei tteri comuni, quali palettature e triangoli di velocita si E vantaggio- $0 pertanto esprimere le prestazioni di uno stadia mediante parametri adinen- slonati, si er la scelta del twmero di stadi in una machina di potenze as - }aneta, sia per l'ottimizzazione del rendimento, Con particolare 'onto 8d uno stadio assiale, indicando con wu '0 velocitd periferica media della palettatura mobile © con c. le di velocita det fluido, consider (4) Alt detiniziont det grado a1 alte letteratura (A. Capett. ‘2 !acomponente as" monte edaval- - Ber ipotesi, uguele ‘eazione, alle quali non accenneremo, sono date UVavee, cle 247 Ie della girante, si definiscona i sequenti parametri (76) ra) eo detti rispettivamente coefficiente di lavoro © di carico © coeliciente di portata (*). Largamente usato dai progettisti di turbire as: nella det del punto di funzionamento ottimo, & il rapporto earatteristico di funzione mento © rapporto di velocita . Tale parameto @ definite dal rapporto fra v locita periferica dolla palettatura mobile e velocitd assoluta del fiuide alta uscita dal distributore: (a) ent 1.9.5. = Studio delle prestazioni di stadi di turbine assiali in condizioni di progetto. Molti autori (%) adottano relazioni approssimate {ra rendimento di sta - teristico di funzionaments ottenute usando particolari vax jimento rispetto al dio @ rapporto car lori dei coetticienti di pordite. L’ottimizzazione del re rapporto u/, viene effettuate assumendo che i coetficienti di perdits ey ‘no costanti, cosa che in effetti non & in quanto essi dipendono, in condizio~ ni di progetto, prevalentemente dagli angoli del flusso @ di conseguenza d rapporto u,, ,. Tale analisi sempliicata si # mostata utile per determinare le condizioni ottime di funzionamento e ne daremo esempi di applicazione ‘quando esamineremo in dettagtio le turbine ¢ veps ‘terimente, por uno sta ~ (9) Di regota n io contrituge, dotinizione di questi velocitd vp, eq, alunite ca ‘per uno stadio c ‘Wipeto alle volocitd uy, Gq, all"ingresso nella girante 1 (7) stodota, A turbines" Me Graw - Hill, 1927; Kearton, Wad ey MONON ter=

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