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Ultimo aggiornamento: Marzo 2017
Realizzato da: G. Ferrara, C. Carcasci, B. Facchini, G. Manfrida
Testi di Riferimento
Ferrari
G., "Motori a combustione Interna" Ed. Il Capitello
Caputo C., “Motori Alternativi a Combustione interna”, editoriale ESA
(Roma), 1989
Corso: SISTEMI ENERGETICI - Classe: INGEGNERIA INDUSTRIALE, Laurea: INGEGNERIA MECCANICA Pag. 1
Indice
Argomenti:
Classificazione
Parametri geometrici
Ciclo ideale e ciclo limite per accensione comandata e spontanea a quattro tempi
Ciclo reale e prestazioni
Diagramma polare
Parametri caratteristici
Cenni alle problematiche di impatto ambientale
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Generalità sui MCI
I MCI sono macchine endotermiche volumetriche funzionanti a
circuito aperto
Le varie trasformazioni termodinamiche dei cicli di riferimento di un
motore MCI avvengono in successione temporale nel medesimo
volume variabile
Questa rappresenta la differenza fondamentale tra MCI e turbine a gas
Queste infatti, seppur caratterizzate da un ciclo termodinamico simile, eseguono
le trasformazioni termodinamiche nello stesso tempo in luoghi diversi
Attenuazione delle problematiche legate alla massima temperatura del ciclo
I motori ad accensione comandata (motori a benzina) funzionano con
miscele quasi stechiometriche
Temperature massime di ciclo elevate
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Classificazione
La classificazione viene fatta secondo diverse modalità; le
principali sono:
In base alle modalità di accensione della carica all'interno della camera di
combustione:
Motori ad accensione comandata (MAC)
" ad accensione spontanea (MAS)
ns
D
PMS PMI
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Parametri geometrici di un motore -2
Volume della camera di combustione Vc
Rapporto di compressione geometrico r = (Vu + Vc) / Vc
r varia fra 8 e 12 per i MAC e fra 12 e 24 per i MAS
Velocità media del pistone up = 2 C ns
ns è la velocità di rotazione [giri/sec]
La velocità media del pistone varia tipicamente fra 8 e 15 m/s
In caso di motori ad alte prestazioni si raggiungono e si superano i 20m/s
– Motori di F1 raggiungono valori di 26m/s!
Angolo di manovella q
Numero cilindri del motore Z
Numero tempi del motore T
T=2 per motori a 2 tempi
T=4 per motori a 4 tempi
Numero di giri necessari per compiere un ciclo ; =T/2
=1 per motori a 2 tempi
=2 per motori a 4 tempi
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Ciclo di funzionamento di un motore 4T -1
Motore a quattro tempi
Il ciclo di funzionamento si compone di 4 fasi
Ciascuna occupa mezzo giro (180°) della rotazione della manovella
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Ciclo di funzionamento di un motore 4T -2
1. Aspirazione
Inizia al PMS
il moto discendente del pistone richiama
miscela (o semplicemente aria, nel caso di
MAS) attraverso la valvola di aspirazione VA
Il cilindro è leggermente in depressione
rispetto all'atmosfera
2. Compressione
Durante la sua successiva corsa dal PMI al
PMS il pistone comprime la miscela
all'interno del cilindro
Entrambe le valvole (VA, VS) sono chiuse.
Combustione
Haluogo nell'intorno del PMS
Modalità di combustione diverse fra motore
MAC e MAS
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Ciclo di funzionamento di un motore 4T -3
3. Espansione
I gas combusti ad alta temperatura ed alta
pressione espandono spingendo il pistone
verso il PMI
Poco prima del PMI la valvola di scarico
VS si apre e parte dei gas combusti
presenti nel cilindro a pressione superiore
all'atmosferica fluisce naturalmente
attraverso la valvola di scarico (scarico
spontaneo)
4. Scarico (forzato)
Nella successiva corsa ascendente il
pistone spinge il gas rimanente fuori dal
cilindro (valvola di scarico VS aperta)
Il cilindro è in leggera sovrapressione
rispetto all'atmosfera
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Ciclo di funzionamento di un motore 2T
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Funzionamento del ciclo a due tempi
La caratteristica principale dei motori a 2 Tempi è quella di non
avere cicli passivi
Ogni giro dell’albero motore rappresenta una fase attiva per il lavoro
Vengono eliminate le corse relative all’aspirazione e allo scarico forzato
Tali fasi non sono più svolte dal pistone
Questo è reso possibile dal fatto che le fasi di aspirazione e di scarico sono
svolte da un meccanismo separato chiamato “pompa di lavaggio”
In tutti i motori a 2 Tempi, l’aria o la miscela aria-combustibile sono fornite
alle luci di ingresso a pressione maggiore di quella di scarico
Tale sovrapressione è fornita dalla pompa di lavaggio
Nei comuni motori a 2T per ciclomotori, la pompa di lavaggio è costituita
dallo stesso pistone e dal carter
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Funzionamento del ciclo a due tempi
Sequenza delle fasi
Fase (a):
il
pistone inizia la compressione
(a) (b) (c) progressivamente chiude la luce di
scarico
Fase (b):
Il pistone svolge la compressione vera e
propria e tutte le luci sono chiuse
Fase (c):
il pistone ha ancora corsa ascendente
– Le luci di aspirazione e di scarico sono
chiuse
Il pistone “apre” la luce di immissione
della miscela aria-combustibile nel carter
– La miscela entra nel carter
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Funzionamento del ciclo a due tempi
Fase (c-d):
Il pistone termina la fase di
compressione, inizia la combustione e
(c-d) l’espansione (fase utile)
Solo la luce di immissione nel carter
resta aperta
– La luce di immissione al carter si chiude
nella corsa di discesa del pistone
» Il pistone comprime la miscela aria-
combustibile nel carter
Fase (d):
(d) Il pistone prossimo al punto morto
inferiore apre la luce di scarico
– I gas combusti, iniziano lo scarico
» Scarico spontaneo per la sovrapressione
Sia la luce di immissione nel carter che
la luce di aspirazione sono chiuse
– Aumenta la pressione nel carter
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Funzionamento del ciclo a due tempi
Fase (e):
Il pistone ha ancora corsa discendente
Si apre anche la luce di aspirazione
Essendo la luce di immissione nel
carter chiusa, la miscela aria-
combustibile (ormai in pressione)
fluisce nel cilindro
Fase (f):
Ilpistone inizia la fase ascendente
(e) (f)
Il pistone chiude prima la luce di
aspirazione
Entrambi le luci del carter sono chiuse
e quindi si genera una depressione
– Tale depressione permetterà
l’introduzione della miscela aria-
combustibile in un’altra fase (b-c)
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Funzionamento del ciclo a due tempi
Riassumendo….
Il lavaggio, ovvero il ricambio della
carica, avviene con il pistone in
prossimità del PMI
ampi angoli di manovella ma ridotti
movimenti assiali del pistone
– Quando il pistone apre la luce di
lavaggio (successivamente
all’apertura della luce di scarico), il
ricambio della carica avviene per
merito della pressione generata dalla
pompa di lavaggio (eventuale carter
pompa).
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Cicli termodinamici di riferimento - 1
Ciclo ideale di Beau de Rochas (BDR)
La fase di combustione è schematizzata con uno scambio termico lungo una
trasformazione isocora (combustione istantanea).
Q1
Inizio combustione Apertura valvola di scarico
pamb
Chiusura valvola di scarico
Apertura valvola di aspirazione chiusura valvola di aspirazione
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Cicli termodinamici di riferimento - 2
Ciclo Diesel.
Lo scambio termico avviene a pressione costante in modo che che la cessione di
calore compensi l'aumento di volume dovuto al moto discendente del pistone.
Q1
Q2
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Cicli termodinamici di riferimento - 3
Ciclo di Sabathé.
La cessione di calore avviene in
questo caso in parte a volume Q1”
costante ed in parte a pressione 3’ 3
costante
La fase di combustione è studiata
sul piano ideale come unione di
due fasi Q1’
E' un ciclo molto vicino a quelli
reali, e può considerarsi una
generalizzazione dei precedenti
Tale ciclo può essere visto come
una generalizzazione dei cicli
Beau de Rochas e secondo ciclo
Diesel
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Rendimenti dei cicli termodinamici di riferimento -1
Riferiamoci al ciclo di Sabathè, perché più generale
Definizione di alcuni parametri adimensionali:
V V V
Rapporto di compressione 1 r u c
V2 Vu
p3
Rapporto tra le pressioni di inizio e fine Ia combustione
p2
V3
Rapporto tra i volumi di inizio e fine IIa combustione b
V3 '
Il punto 3' è al PMS e rappresenta la fine del tratto di combustione isocora
Il punto 3 è la conclusione del tratto di combustione isobara.
1
BdR 1
0.7
k 1
0.6
0.5
Ciclo Diesel
0.4
1 b 1
0.3
k BDR
D 1 k 1
0.2 Diesel b=1.5
k b 1 0.1
0
0 5 10 15 20 25
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Il ciclo limite – 2
Nel ciclo limite un fluido reale evolve in una macchina perfetta; nel caso dei MCI,
il ciclo limite tiene conto dei seguenti effetti:
1.la variabilità dei calori specifici con temperatura e composizione del fluido.
si utilizzano le formule di Langen per i calori specifici (cv = a’ + bT+cT2+....) e si determina la T
di fine compressione considerando la trasformazione isentropica
T2 V 2
s2 s1 0 a' ln bT 2 T 1 R ln
T2
Ciclo
k 1
Ciclo
T1 ideale T1 V1 limite
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Il ciclo reale -2
Fase di combustione
Nella realtà, rispetto al caso del ciclo limite, i tempi a disposizione per le
trasformazioni nei MCI sono ridottissimi, e ciò causa un effetto di “congelamento”
delle reazioni di riassociazione: in sostanza, le concentrazioni che si rilevano nei
gas di scarico non corrispondono a quelle di equilibrio, ma sono anzi prossime a
quelle relative a temperature più alte, essendo il raffreddamento dei gas nel corso
dell’espansione molto rapido.
Questo risulta il motivo principale per cui nei MCI si rilevano concentrazioni consistenti di
CO allo scarico, che qualificano questa tipologia di motori come quelli maggiormente
responsabili di questo tipo di inquinamento ambientale.
La modalità di combustione è sostanzialmente diversa tra il motore ad accensione
comandata e il motore ad accensione spontanea
Combustione nei Motori ad accensione comandata
Il motore aspira una miscela aria-combustibile in rapporto circa stechiometrico
La combustione viene innescata da uno o più punti caldi (candela)
– La combustione viene innescata mediante una scintilla provocata da due elettrodi della candela
La scintilla determina, in prossimità della candela, temperature tali da accendere le
particelle di combustibile circostanti
Il fronte di fiamma si propaga nella miscela aria-combustibile
– Si muove dal punto di innesco verso I punti più lontani nella camera di combustione
– Il fronte di fiamma si propaga a velocità di 10-20 m/s
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Sistemi di preparazione della miscela MCI accensione comandata
Carburatore
elementare
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Combustione nei motori Diesel
Iniezione diretta
Iniezione indiretta
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Il ciclo indicato -1
Ciclo indicato
Dal ciclo reale al ciclo indicato
Il ciclo indicato è costruito mediante il rilevamento sperimentale della pressione all’interno
del cilindro al variare dell’angolo di manovella (diagramma aperto) o del volume
(diagramma chiuso)
La strumentazione necessaria per la rilevazione é costituita da un trasduttore di
pressione dinamico adatto ad alte pressioni e temperature e da un misuratore
dell’angolo di manovella (encoder ottico digitale).
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Apertura e chiusura valvole
Anticipo Apertura valvola Scarico
Il valore di AAS è scelto in modo da:
Abbassare la pressione dei gas combusti (tramite lo scarico
spontaneo)
Non ridurre troppo il lavoro di espansione
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Anticipo di accensione MAC (o di iniezione MAS)
La combustione non è istantanea
MAC: La fiamma ha bisogno di un certo tempo
per interessare tutta la miscela
La combustione avviene per effetto della
propagazione di fiamma (velocità di circa 10-30
m/s)
Non è conveniente sottrarre tale tempo alla fase di
espansione
Si avrebbero scambi termici a basse temperature
Si avrebbe un abbassamento di rendimento
Si introducono notevoli anticipi rispetto al PMS
Sonotanto più elevati quanto maggiore è il regime Lo scopo è sempre quello di
di rotazione sviluppare sul pistone
Nei motori MAS i problemi sono simili, ma si tratta di pressioni e forze elevate
anticipare l’iniezione rispetto al PMS, non essendoci durante la fase di espansione!
candela
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Bilancio Energetico - 1
Qt: calore totale fornito per ciclo relativo a tutta la massa di combustibile
immessa
Lu: lavoro utile fornito ad ogni ciclo Qt = Lu + Ed
Ed: energia dissipata
Calore perduto a causa di una non perfetta combustione.
Calore “occultato” da eventuali perdite di combustibili non bruciato
all’aspirazione e/o allo scarico.
Riscaldamento dell’aria e del combustibile dalle condizioni iniziali a temperatura
ambiente, a quelle finali di gas combusti espulsi.
Calore trasmesso al refrigerante e all’olio attraverso le pareti del cilindro e dello
stantuffo.
Lavoro degli organi ausiliari (pompe acqua e olio, alternatore, ecc.)
Lavoro legato agli attriti, che sotto forma di calore, si riversa nel refrigerante e
nell’olio.
Irraggiamento e convezione delle superfici calde verso l’ambiente.
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Bilancio Energetico - 2
Il “carico”
Il carico rappresenta la potenza erogata
dal motore in relazione alla massima
erogabile dallo stesso a parità di regime di
rotazione
Lo stato di “pieno carico” lo si ottiene
premendo completamente l’acceleratore
Qualora l’acceleratore non sia totalmente
premuto si è in regime di “carico parziale”
A pieno carico (ordini di grandezza):
~ 30% lavoro utile
~ 25% raffreddamento
~ 35% calore sensibile gas di scarico
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Parametri caratteristici -1
Pressione media indicata
Riferendosi ad un cilindro, è il lavoro sul
pistone fornito ad ogni ciclo dall’unità di
cilindrata. E’ quindi il valore di pressione che,
moltiplicato per la cilindrata, fornisce un’area
uguale a quella del ciclo indicato.
Li
pmi
Vu
Pressione Media Effettiva
È il lavoro effettivo fornito ad ogni ciclo dall’unità di
cilindrata. Si tratta dunque di un lavoro specifico (le
cui dimensioni sono una pressione):
Lu 2
pme Pe pme Z Vu ns
Vu T
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Parametri caratteristici - 2
Potenza indicata del motore Pi Li Z ns 2 / T pmi Vu Z ns 2 / T
2 2
Potenza utile (o effettiva) Pe Lu ns o Li ns
T T
Lu Pe
Rendimento organico o L P Tiene conto delle perdite
i i
È il rapporto tra il lavoro utile (raccolto quindi meccaniche (tutto ciò che è fra
il pistone e l’albero: attriti e
sull’albero di uscita del motore) Lu e il lavoro organi ausiliari)
indicato Li:
Rendimento complessivo Lu Lu
Qt= calore totale fornito (sotto forma di combustibile) u
mc massa di combustibile Qt mc H i
Hi potere calorifico inferiore del combustibile
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Parametri caratteristici - 3
Coefficiente di riempimento
ma massa aspirata
m
lvt a
V
*
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Parametri caratteristici - 4
Espressione sintetica del lavoro utile fornito dal cilindro
Dalle precedenti definizioni ed espressioni, si può ricavare:
Massa aria reale Massa aria teorica
a Vu
Lu u lvt Hi
Massa di combustibile
a Z Vu 2
Potenza utile (Z cilindri): Pe u lvt H i ns
T
Pe a Z Vu
Coppia utile (o effettiva): Me u lvt H i
2pns p T
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Alcuni commenti
pmi o pme (differiscono per o) sono indici sintetici dei livelli di
pressione raggiunti nel cilindro: quindi permettono di
valutare sia le sollecitazioni sia il grado di riempimento del
motore. Sono indice del livello di “esasperazione” del
motore:
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Regolazione MCI (soluzioni tradizionali)
La regolazione dei MCI dipende a Z Vu 2
dalla tipologia di accensione Pe u lvt H i ns
Per i MAC la regolazione è t T
rappresentata da una
laminazione all’aspirazione
Regolazione per quantità, si
agisce su lv
Per i MAS la regolazione è
rappresentata da una variazione
della portata di combustibile
Regolazione per qualità, si
agisce su t
Dato l’impiego motoristico è
fondamentale l’andamento di M e
P in funzione del numero di giri
L’andamento della coppia è Al rallentamento del motore deve corrispondere
stabile in un certo range di n un aumento della coppia... (stabilità).
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Emissioni dei MCI
Sostanze emesse
Monossido di Carbonio (CO)
Idrocarburi Incombusti
Ossidi di Azoto
Nota: non tutte le emissioni dei
Ammoniaca
veicoli vengono dalla
Idrogeno solforato, Solfuro di Carbonile combustione:
Anidride solforosa, solfati
Composti organici dello Zolfo
• polveri (freni, pneumatici)
Aldeidi, Chetoni, Fenoli • Idrocarburi (evaporazione
Ammine organiche; Nitroammine serbatoio, olio carter
Alcoli motore)
Idrocarburi Policiclici Aromatici
• ...
Particolato
Composti organici legati al particolato
Metalli e composti metallici
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Influenza del Rapporto di Equivalenza sulle emissioni
Picco di ossidi di azoto (NO) per
miscele quasi stechiometriche
Temperature elevate che favoriscono
la formazione di ossidi di azoto
Ossidi di carbonio (CO) e idrocarburi
incombusti (HC) crescenti per
miscele ricche
A causa di carenza di ossigeno (O2)
= st /
>1 Miscela “ricca”
= st /
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Cenni alle problematiche di impatto ambientale
Il catalizzatore a tre vie
Il contenimento delle emissioni viene ottenuto inserendo sul condotto di
scarico un catalizzatore, la cui funzione è quella di convertire gli inquinanti
emessi dal motore in gas non nocivi.
Attualmente il tipo di catalizzatore più usato è quello cosiddetto "a tre vie",
perché in grado di abbattere contemporaneamente le tre tipologie di
inquinanti da tenere sotto controllo (CO, HC, Nox), mediante reazioni di
ossidazione (HC e CO) e riduzione (NOx).
La massimizzazione dell'efficienza di conversione del catalizzatore a tre vie
richiede che il rapporto sia mantenuto il più possibile prossimo al valore
stechiometrico.
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Cenni alle problematiche di impatto ambientale -2
La sonda lambda
Il mantenimento del rapporto stechiometrico richiede un controllo in loop
chiuso del titolo.
Il controllo in feedback viene ottenuto inserendo nel condotto di scarico un
sensore della concentrazione di ossigeno nei gas combusti, detto sonda
Lambda.
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