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INDICE
SOMMARIO ………………………………………………………………………………......pag.3
ABSTRACT …………………………………………………………………...…………….…pag.4
INTRODUZIONE
2. CICLO DI STAMPAGGIO
3. SISTEMI DI INIEZIONE
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Indice
8. CONCLUSIONI
8.1 CONCLUSIONI………………………………………………………………………..pag.76
9. APPENDICE
BIBLIOGRAFIA.................................................................................................................pag.100
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Sommario
SOMMARIO
3
Sommario
ABSTRACT
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Introduzione
INTRODUZIONE
• Moto e scooter
• Auto
• Arredamento
• Elettrodomestici
• Casalinghi
• Computer
• Elettronica
• Etc.
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Introduzione
Il ciclo tecnologico
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Capitolo1 Scopo dello studio
CAPITOLO 1
• Materiali
• Movimentazione stampi.
• Staffaggio e montaggio stampo sulla pressa.
• Sistemi di iniezione.
• Sistemi di condizionamento.
• Ventilazione degli stampi.
• Iniezione assistita dal gas.
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Capitolo1 Scopo dello studio
CAPITOLO 2
2.2 Riempimento
fig. 2.1
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Capitolo1 Scopo dello studio
fig. 2.2
dove il materiale a ridosso della parete dello stampo si solidifica (frozen
skin layer) e genera una specie di guaina termica protettiva nei confronti del
polimero che scorre al suo interno. E’ interessante notare che il profilo di
velocità del polimero assume un andamento non parabolico, caratteristico
dei fluidi newtoninani, ma a “ tappo” (plug flow). Questo comportamento è
facilmente giustificabile osservando il profilo del gradiente di velocità del
polimero ( fig. 2.3 ) che, infatti, presenta due massimi nelle semisezioni e
non al centro. L’aumento di temperatura del fuso dovuto al calore dissipato
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Capitolo1 Scopo dello studio
per attrito deve essere tenuto sottocontrollo nelle sezioni del manufatto, per
scongiurare eventuali zone di polimero degradate. Tuttavia, l’aumento di
temperatura per attrito, entro certi limiti, concorre a contrastare il rapido
raffreddamento del fronte di flusso, facendo si che, una volta riempito lo
stampo, la differenza di temperatura tra il punto di iniezione ( gate ) e quello
più lontano da esso sia il più possibile contenuta.
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Capitolo1 Scopo dello studio
fig. 2.3
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Capitolo1 Scopo dello studio
fig. 2.4
la velocità di iniezione viene relazionata al tempo, sono visibili aree affette
dai tipici difetti generati da una errata progettazione della fase di iniezione.
Eccessive velocità iniziali causerebbero problemi di jetting ( gocce fredde ),
col proseguire del riempimento questo problema sparisce ma, aumentare la
velocità, potrebbe portare a fenomeni di aria intrappolata nel manufatto
(entrapped air); alla fine del riempimento una velocità eccessiva causerebbe
problemi di bruciatura per effetto dell’aria inevitabilmente intrappolata tra
fronte di flusso e stampo. Anche velocità troppo basse causerebbero difetti
quali: linee di flusso e cattive linee di saldatura.
2.3 Compattazione
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Capitolo1 Scopo dello studio
2.4 Mantenimento
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Capitolo1 Scopo dello studio
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Capitolo1 Scopo dello studio
fig. 2.4
fig. 2.5
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Capitolo1 Scopo dello studio
Nel caso di pressioni di iniezione molto alte, tipiche di pezzi con pareti
profonde a sezione molto sottile, la contrazione termica potrebbe non
riuscire ad azzerare il valore della pressione a fine ciclo, generando un
valore negativo del ritiro volumetrico. Questo è uno dei principali motivi di
difficoltà di estrazione dei manufatti che viene ulteriormente esaltato nel
caso in cui sia elevato il coefficiente d’attrito tra pareti dello stampo e pezzo.
Dalla figura 2.5 abbiamo visto come sia possibile ottenere uguali valori di
ritiro volumetrico con differenti pressioni di mantenimento aumentando il
tempo di tale fase. Il ritiro volumetrico è, tuttavia, influenzato fortemente dal
dimensionamento del canale di iniezione. Un buon sistema dovrebbe
garantire la solidificazione del “gate” al termine della applicazione della
pressione di mantenimento, evitando pericolosi fenomeni di risucchio che
farebbero rapidamente azzerare la pressione nello stampo con conseguente
aumento del valore del ritiro volumetrico. Dunque, considerando quanto sia
importante ai fini della produttività l’abbassamento del tempo di
mantenimento in pressione, il dimensionamento del sistema di iniezione,
appunto, rappresenta un problema molto delicato che peraltro va affrontato
contemporaneamente allo studio delle altre variabili ad esso strettamente
correlate ( tempo, pressione ).
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Capitolo1 Scopo dello studio
2.5 Raffreddamento
Per quanto riguarda il primo punto si parte dal grafico delle entalpie
specifiche visibili nella figura 2.6 che moltiplicate per il peso del pezzo
danno in prima approssimazione l’ordine di grandezza delle calorie da
asportare.
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