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SICUREZZA

URAGANO MATTHEW:
TEMPESTA TROPICALE
DA RECORD

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L’uragano Matthew, abbattutosi recentamente sulle isole caraibiche, è
stato un uragano da record, passando da categoria 1 a 5 in sole 24 ore e
scaricando l’energia accumulata per oltre 102 ore. Questo è in accordo con
le proiezioni climatiche per il futuro che, pur non prevedendo un aumento
nel numero dei cicloni tropicali, ne anticipano l’intensificazione dovuta al
riscaldamento globale in corso

L’ uragano Matthew ha colpito i Carai-


bi, con quasi 900 morti ad Haiti, e
le coste della Florida. Quali fattori ne
una certa quota, l’aria caldo-umida si
raffredda, dando così origine a nuove
nuvole che accrescono le dimensioni
hanno determinato la formazione? Per dell’iniziale nucleo temporalesco. Dalla
quale motivo l’uragano è stato così vio- sommità del sistema temporalesco, l’a-
lento? ria che si è raffreddata si muove verso
Gli uragani sono le tempeste più violen- il basso in direzione verticale, verso la
te che si generano sulla Terra. A seconda superficie del mare, lambendo le estre-
dell’area geografica su cui si abbattono, mità esterne del nucleo temporalesco.
vengono chiamati in modi differenti: Tale movimento verticale favorisce la
tifoni nei paesi che si affacciano sull’o- nascita di un’alta pressione attorno alla
ceano Indiano settentrionale, mentre cellula temporalesca. Questa configu-
sono conosciuti come cicloni nell’o- razione barica agevola il movimento
ceano Indiano meridionale. Il termine dell’aria fredda presente nella regione
uragano è invece utilizzato nelle regioni di alta pressione verso il centro del nu-
bagnate dall’oceano Atlantico. Il termi- cleo. Durante il suo movimento verso il
ne scientifico per tutte queste tempeste centro del nucleo l’aria fredda si riscal-
è comunque unico: cicloni tropicali. da a contatto con l’oceano e il processo
In ogni caso, tutti i cicloni tropicali si riprende fino a quando ci sarà calore a
formano allo stesso modo. Esaminiamo sufficienza per riscaldare le masse d’a-
ora le loro componenti. ria provenienti dalle aree circostanti il
Gli elementi necessari per generare nucleo temporalesco. Ultimo elemento
queste tempeste esplosive sono quattro: necessario per trasformare l’iniziale
un nucleo temporalesco, un’alta tem- cella temporalesca in un ciclone tro-
peratura dell’oceano (superiore ai 26° picale è il suo moto vorticoso. Questo
dalla superficie fino a 50 m di profondi- è dovuto alla rotazione della terra (ef-
tà), aria ricca di umidità, e venti stabili fetto Coriolis), e si intensifica all’au-
e deboli di intensità in quota. Se queste mentare della differenza di pressione
quattro condizioni coesistono per un tra il centro e la periferia della tem-
tempo sufficientemente lungo, gli effetti pesta e di conseguenza all’aumentare
si combinano, e l’iniziale nucleo tempo- della velocità dei venti. Quando questi
ralesco si trasforma in un ciclone tropi- raggiungono una velocità di 120 Km/
cale con il suo carico di venti violenti, ora, l’iniziale tempesta ha sviluppato
onde gigantesche, piogge torrenziali e le caratteristiche tipiche di un ‘piccolo’
inondazioni. I cicloni tropicali nascono uragano (categoria 1), avente come se-
solitamente tra i 5° e i 15° gradi di lati- gno distintivo un’area centrale sgombra
tudine Nord e Sud negli oceani tropica- da nuvole, il cosiddetto ‘occhio del ci-
li. Solo in queste aree del nostro pianeta clone’. Nell’occhio, la pressione atmo-
si trovano, infatti, le condizioni neces- sferica al suolo raggiunge il valore più
sarie allo sviluppo di tali perturbazioni. basso dell’intero sistema temporalesco.
Il processo che trasforma l’iniziale nu- Questo favorisce la discesa di aria fred-
cleo temporalesco in un ciclone tropica- da dalla sommità delle nuvole verso il
le è molto semplice. L’aria calda e umi- centro del ciclone. L’intenso movimen-
da che si trova a contatto con l’oceano, to verticale che si viene così a generare
sotto il nucleo temporalesco, si muove riesce a sgombrare il centro del ciclone
verso l’alto, generando una bassa pres- dalla presenza delle nuvole.
sione alla base del nucleo. Raggiunta Gli uragani più intensi, come l’uragano

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SICUREZZA
gano Matthew ha sprigionato il più alto
valore di ACE per un uragano generato
nei Caraibi orientali.

SI PUÒ DIRE CHE GLI


URAGANI SIANO DIVENTATI
PIÙ FREQUENTI?
Nonostante il riscaldamento globale in
atto, i ricercatori non hanno riscontrato un
aumento nel numero di tempeste tropicali
che si generano sulla terra. Tuttavia, sono
propensi ad attribuire al riscaldamento
globale l’intensificazione della forza dei
cicloni tropicali. Il numero di cicloni tro-
picali di categoria 4 e 5 nel Nord Atlantico
è quasi raddoppiato dal 1970. Purtroppo
le proiezioni climatiche per il futuro non
sono confortanti. Nel caso in cui non si
ponga un limite alle emissioni globali di
gas a effetto serra, con la conseguente cre-
scita della temperatura media del pianeta
oltre i 2° rispetto al periodo pre-industria-
le, le proiezioni indicano un ulteriore ina-
sprimento dell’intensità degli uragani per
la fine del 21° secolo.
I danni prodotti da questi uragani saran-
no particolarmente gravi, in quanto am-
plificati dell’innalzamento del livello del
mare. Gli attuali uragani già provocano
Matthew, sono caratterizzati da venti altri due uragani prima di Matthew han- in media più danni del passato a causa
che spirano a oltre 250 Km/ora che pro- no avuto un’intensificazione più rapida: dell’innalzamento del livello del mare,
ducono danni gravissimi agli edifici, la l’uragano Wilma (2005) e l’uragano Fe- che ha reso le coste più fragili e vulnerabi-
completa distruzione di tutte le strutture lix (2007). li alle mareggiate generate dagli uragani.
mobili e il totale abbattimento di alberi, Un altro elemento che ha reso Matthew
insegne, cartelli stradali. Sono associa- particolarmente distruttivo è stato la LE FORZE DELLA NATURA
te all’uragano anche vaste inondazioni bassa velocità di avanzamento. Mat- SONO DIFFICILMENTE
nelle zone costiere dovute alle mareg- thew ha scatenato tutta la sua violenza DOMABILI. PUÒ ANCORA,
giate che sviluppano onde che possono di uragano di categoria compresa tra 4 L’UOMO PORRE RIMEDIO
superare i 6 metri di altezza. L’ingre- e 5 per oltre 102 ore, un record assolu- ALL’INTENSIFICARSI
diente fondamentale per accrescere gli to per gli uragani che si sono sviluppati DI QUESTI FENOMENI?
uragani, dall’iniziale categoria 1 alla nell’area caraibica in passato. Entrambi Sicuramente sì. L’applicazione in tempi
5, è il calore degli oceani. Maggiore è questi record sono dovuti all’enorme rapidi dell’accordo di Parigi raggiun-
la temperatura dello strato superficiale quantità di calore che era presente ne- to nel dicembre scorso da 195 Paesi
dell’oceano, maggiore sarà la quantità gli strati superficiali dei mari caraibici (COP21) è la strada giusta da seguire.
di vapore a disposizione della tempesta all’inizio di settembre. L’articolo 2 dell’accordo di Parigi fissa,
tropicale per trasformarsi in un uragano Uno degli indici che i meteorologi uti- infatti, l’obiettivo di rimanere “ben al di
di notevole intensità. Nel caso dell’u- lizzato per valutare la quantità di ener- sotto dei 2° di temperatura media globa-
ragano Matthew, la temperatura dell’o- gia sprigionata dai cicloni tropicali è le rispetto ai livelli pre-industriali”, con
ceano nella regione di formazione era l’ACE, l’Accumulated Cyclone Ener- l’impegno a “portare avanti sforzi per
di circa due gradi centigradi superiore gy. A differenza del valore utilizzato limitare l’aumento di temperatura a 1,5
alla media della stagione e l’atmosfera per stabilire la categoria di un ciclone gradi”. Non ci resta che auspicare una
conteneva circa il 15% in più di vapore tropicale, l’ACE tiene conto sia dell’in- rapida entrata in vigore dell’accordo.
rispetto alla media stagionale. Entram- tensità che della durata di un ciclone.
be queste circostanze hanno contribui- È stato calcolato dai meteorologi che, Gianmaria Sannino
to alla intensificazione dell’uragano da dal momento di formazione fino al suo Ph.D, Head Climate and Impact
categoria 1 a 5 in appena 24 ore. Solo declino a normale perturbazione, l’ura- Modeling Lab ENEA, SSPT-MET

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