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La storia del logo Skoda

Škoda Auto

Nazione Repubblica Ceca

Tipologia Società per azioni

Fondazione 1923 a Plzeň

Sede principale Mladá Boleslav

Settore auto
Prodotti  Fabia
 Octavia
 Superb
 Škoda Yeti
 Roomster

Fatturato 6,48 mld di € (2005)


Dipendenti 26.100
Slogan Simply clever
Sito web www.skoda-auto.com

La Škoda Auto è una casa automobilistica ceca, fondata nel 1923 a Plzeň, quale sezione auto delle Industrie
Škoda, oggi distaccata e di proprietà del gruppo Volkswagen.
Nascita e contesto
Al termine della prima guerra mondiale la Industrie Škoda, primario gruppo metallurgico dell'Impero Austro-
Ungarico, si trovò nella nuova dimensione di maggiore industria della neo costituita Repubblica
cecoslovacca, con la pressante esigenza di riconvertire buona parte delle proprie produzioni belliche al
mercato civile.
La sezione Skoda Auto per la produzione di automobili di lusso fu ritenuta la soluzione migliore per
riconvertire il grande e moderno reparto carrozzerie, impiantato durante il conflitto per l'allestimento degli
autocarri militari.
La Skoda Hispano-Suiza (1923 - 1929)
Allo scopo, nel 1923, venne firmato un accordo di collaborazione con la Hispano-Suiza per la fornitura di
autotelai "Tipo H6B", da completare con carrozzeria realizzata dalla Škoda e commercializzate con il
marchio Skoda Hispano-Suiza.
Il primo esemplare fu consegnato, nel 1926, al premier cecoslovacco Antonín Švehla, quale auto ufficiale di
rappresentanza del primo ministro, al prezzo di 280.000 Corone.
Il basso numero di ordinativi, fece subito intuire lo scarso successo dell'iniziativa, primariamente dovuto alla
grave crisi economica del dopoguerra e all'inadeguato know-how nella costruzione di automobili civili che
non permetteva di offrire un prodotto concorrenziale alla connazionale Praga, produttrice su licenza delle
ben più prestigiose Isotta Fraschini Tipo 8 e Tipo 8A. Inoltre, i costi per la fornitura delle meccaniche non
lasciavano adeguati margini commerciali.
La produzione "Skoda Hispano-Suiza" proseguì stancamente fino al 1929, realizzando poche decine di
esemplari, in maggior parte consegnati a rappresentanti delle istituzioni.
La Laurin & Klement – Škoda (1925 - 1928)
Per ovviare all'handicap la Škoda decise di acquisire, nel 1925, il rinomato marchio Laurin & Klement, in
quegli anni afflitto da una grave crisi finanziaria.
La direzione tecnica venne affidata a Václav Laurin e la nuova produzione di automobili, motocicli e biciclette
venne posta sul mercato con il marchio Laurin & Klement – Škoda, o L&K - Škoda.
La gestione Skoda permise di continuare la produzione della gamma automobilistica K&L; una decina di
modelli con motori di 4 e 6 cilindri, dalla cilindrata compresa tra 1.500 e 5.000 cm3. Inoltre fu possibile
avviare finalmente la costruzione della "Tipo 110", il cui varo era stato sospeso sine die per le difficoltà
economiche.
Il rinnovamento attuato dalla Skoda nella fabbrica di Mladá Boleslav fu molto radicale e riguardò la
realizzazione di una moderna linea di montaggio per la costruzione in serie delle vetture e la progettazione di
una nuova gamma di motori a 4, 6 e 8 cilindri, destinati ad equipaggiare le serie denominate "4R", "6R" e
"8R".
Tuttavia, nonostante le innovazioni, i prodotti "L&K Skoda" non incontrarono la grande diffusione sperata,
anche per la grande concorrenza rappresentata dalla Tatra.
La Škoda Auto tra le due guerre mondiali (1928 - 1940)
Nel 1928, all'uscita di scena di Laurin, fu abbandonata la costruzione di veicoli a due ruote, così come il
marchio "Laurin & Klement – Škoda", per definitivamente assumere il marchio Škoda.
Nel 1930 l'azienda sfiorò il tracollo e decise una radicale trasformazione della gamma prodotta, verso vetture
che potessero essere accessibili ad una più larga fascia di utenti. Il reparto tecnico, ampiamente
ringiovanito, iniziò un febbrile triennio di intenso lavoro progettuale e sperimentale che rappresenta ancor
oggi il periodo più ispirato e fecondo nella storia della Skoda.
Furono ideati e realizzati vari interessanti prototipi di automobili economiche, tra i quali anche il pregevole
"432" del 1932 che, seguendo i concetti tecnici esposti alcuni mesi prima da Ferdinand Porsche con la "Type
12", delineava nella forma e nello schema tecnico una sorta di anticipazione del "Maggiolino".
Tra le varie proposte fu scelta una soluzione meno innovativa, ma di grande modernità e di rottura con gli
schemi tecnici tradizionale della "L&K", destinata a caratterizzare la produzione della casa cecoslovacca nel
successivo trentennio. La Skoda 420, poi ribattezzata "Popular", dal nome della versione più economica, fu
presentata alla fine del 1933 e ottenne un successo enorme che presto generò una "famiglia" di vetture
derivate in molte versioni e allestimenti. La piccola cilindrata e il basso costo di produzione, dovuto allo
schema essenziale, ma robusto, permise di mettere in vendita la vettura ad un prezzo molto accessibile,
allargando enormemente la fascia dei possibili clienti. Nel 1935, ad esempio, la versione "Spider" costava
17.800 Corone, al pari di una motocicletta con sidecar.
Le vendite della "Popular" fecero da traino anche ai residui modelli della tradizione "L&K - Skoda" rimasti in
produzione, come il modello intermedio "Favorit" e la lussuosa "Superb".
Oltre al continuo rinnovamento della gamma "Popular", nel 1935 il reparto tecnico presentò il pregevole
prototipo "935"; una lussuosa berlina aerodinamica "tutto dietro", simile alla Tatra 77. Pur sviluppato allo
stadio definitivo, il prototipo non giunse alla produzione in serie, a causa delle Crisi dei Sudeti che sconvolse
la Prima Repubblica Cecoslovacca, portando alla formazione della Seconda Repubblica Cecoslovacca, del
Protettorato di Boemia e Moravia e verso la Seconda Guerra Mondiale, imponendo la riconversione
industriale alla produzione bellica.
Il dopoguerra (1945 - 1948)
Le confuse vicissitudini politiche che seguirono la fine della guerra, con la nascita della Terza Repubblica
cecoslovacca, videro i tentativi di rinascita dell'industria atomobilistica cecoslovacca, composta dalle tre
maggiori aziende automobilistiche del Paese, Skoda, Tratra e Praga. Quest'ultima, nell'impossibilità di
riprendere la produzione, chiuse definitivamente i battenti nel 1947.
Anche gli opifici Skoda di Mladá Boleslav erano stati pesantemente colpiti dai bombardamenti Alleati durante
il conflitto, ma le maestranze riuscirono a rendere operativa una parte del grande complesso industriale,
iniziando nuovamente a produrre automobili, tra mille difficoltà.
In assenza di risorse economiche per la progettazione e sviluppo di nuovi modelli, fu necessario riprendere
lo schema "Popular" che, nel 1946, diede vita alla "1101". Si trattava della vecchia "Popular" con una
carrozzeria esteticamente ispirata alle berline Packard dei primi anni quaranta.
Il periodo sovietico (1948 - 1980)
Il colpo di stato comunista del febbraio 1948 pose la Cecoslovacchia nell'ambito d'influenza sovietico e la
Skoda fu nazionalizzata. Tuttavia, la situazione di stabilità politica non risolse lo stato di precarietà produttiva
dell'azienda che per altri 15 anni continuò basarsi su varianti della "Popular", come i modelli "Felicia" e la
"Octavia".
La svolta produttiva del "corso sovietico" avviene nel 1964, con l'ultimazione dei lavori di ricostruzione
parziale delle strutture industriali del complesso di Mladá Boleslav. Nel nuovo impianto, capace di sfornare
600 vetture al giorno, viene messa in produzione la Skoda 1000 MB per la quale fu rispolverato e
ammodernato il concetto "tutto dietro", delineato dal prototipo "432" del 1932. Tutta la gamma precedente
derivata dalla "Popular" fu dismessa, ad eccezione della "Octavia Wagon" che nei suoi allestimenti
commerciali verrà prodotta fino ai primi anni settanta.
Il modello "1000 MB" (acronimo di Mladá Boleslav), si dimostrò subito ben riuscito e in grado di competere
con la moderna produzione economica occidentale, all'epoca principalmente composta dai modelli Simca
1000, Renault 8 e Fiat 850. Inoltre la notevole quantità di vetture prodotte consentiva di avviarne una buona
parte all'esportazione, rappresentando una considerevole fonte di approvvigionamento di "moneta pregiata"
e, soprattutto, di propaganda per il livello tecnologico raggiunto dai prodotti realizzati nei Paesi del
COMECON.
Come per la "Popular" anche il modello "1000 MB" e i suoi molti derivati, furono a lungo prodotti,
continuamente ammodernando l'estetica e affinando le componenti tecniche. A partire dalla prima metà degli
anni settanta, però, il confronto tecnico con i nuovi modelli dell'Europa occidentale si fece insostenibile,
comportando un preoccupante calo delle esportazioni. Per alcuni anni la Skoda fece fronte al problema
barcamenandosi tra il destinare un maggior numero di esemplari verso il mercato interno e l'esportare
prodotti con prezzi di vendita molto più bassi dei modelli occidentali corrispondenti per cilindrata e
dimensioni, ma alla fine degli anni settanta le esportazioni crollarono vertiginosamente, creando un forte
scompenso nella bilancia commerciale cecoslovacca.
Tra oriente e occidente (1981 - 1991)
Nel 1981, preoccupato dalla riduzione di valuta pregiata, il Governo Cecoslovacco varò un piano industriale
che prevedeva la realizzazione di un'automobile moderna che consentisse nuovamente forti numeri nelle
esportazioni.
Attraverso la Ostpolitik, portata avanti dal cancelliere della Repubblica Federale Tedesca Willy Brandt negli
anni settanta, era iniziato un clima di distensione tra gli Stati europei appartenenti ai due blocchi, ma
l'invasione sovietica dell'Afghanistan nel 1979 aveva innescato una escalation della "guerra fredda" che,
all'inizio degli anni ottanta, portò a indirizzare gli investimenti industriali del Patto di Varsavia su produzioni
militari, togliendo linfa economia ai piani industriali civili.
La realizzazione del "nuovo corso" ebbe inizio, nel 1984 attraverso la mediazione della Sidamotor di Torino
che prese contatti con la carrozzeria Bertone. Rallentato e ostacolato dalle difficoltà economiche
cecoslovacche, il progetto esecutivo della nuova "Favorit" fu definito alla fine del 1986 e realizzato, con la
consulenza tecnica della Porsche, nel 1987.
Completati i primi 200 esemplari pre-serie all'inizio del 1988, la "Favorit" ottiene un successo di vendite
notevole, con 21.000 unità prodotte nel 1988 e 80.000 nel 1989. Due anni più tardi, entra in produzione
anche la versione station wagon "Forman".
Il gruppo Volkswagen (1991 - )
A partire dal 28 marzo 1991, con la ragione sociale Skoda a.a.s. (acronimo di automobilová akciová
společnost) inizia la joint venture tecnico-economica con il gruppo Volkswagen, il quale rileverà l'intero
pacchetto azionario Skoda nel 2000, assegnando l'attuale ragione sociale Skoda Auto a.s..
Nel 1994, dopo aver prodotto il milionesimo esemplare di "Favorit", viene presentato il modello "Felicia",
rivisitazione della "Favorit" che presenta alcune modifiche estetiche, miglioramenti delle finiture interne e la
possibilità di montare i motori Volkswagen "1.6" benzina e "1.9" diesel, in aggiunta al motore "1.3" benzina
prodotto a Mladá Boleslav. Anche favorito dal nuovo corso economico che la fine della transitoria Repubblica
Federale Ceca e Slovacca e l'istituzione della Repubblica Ceca aveva instaurato, la "Felicia" ottiene un
successo notevole, tanto che si rese necessaria la costruzione di un nuovo stabilimento a Vrchlabí, nel
distretto di Trutnov, per soddisfare tempestivamente la domanda.
La "Octavia", entrata in produzione nel 1996, rappresenta il primo modello Skoda interamente progettato
dalla Volkswagen .
Nel nuovo millennio nascono nuove vetture, quali la Fabia (che sostituisce la Felicia), la Superb (modello di
punta della casa boema, realizzata sulla base della Volkswagen Passat che riscopre il lusso di alcune Škoda
d'epoca), la Roomster e l'ultima nata Yeti (un SUV compatto).
Tappo del radiatore con simbolo Skoda del 1932

Il logo della "freccia alata"


All'inizio di dicembre 1885 il meccanico Václav Laurin e Václav Klement, entrambi appassionati di moto,
iniziarono la costruzione di biciclette con il proprio design, chiamato Slavia nell'atmosfera nazionalista del
tardo 19 ° secolo '. Pochi anni dopo, l'azienda Laurin & Klement Co. ha iniziato la produzione di motocicli,
che ben presto si sono rivelati di successo con numerose vittorie. Dopo alcuni esperimenti, del 20esimo
secolo, la produzione di motociclette è stata gradualmente sostituita dalla automobile.
1895-1905 Biciclette e motocicli sono stati costruiti nella bottega di Mlada Bolesval, come Slavia. Il logo è
costituito da una ruota con raggi, simbolo delle nazioni slave. Il nome dei due fondatori Laurin & Klement è
stato aggiunto in seguito, e divenne il fulcro del nuovo logo.
1905-1925 Il nuovo design del logo è stato influenzato da Art Nouveau, uno stile artistico emerso nel
20esimo secolo. Le iniziali dei nomi dei due fondatori erano circondati da una corona d'alloro.
1926-1933 Le auto sono prodotte in Mlada Boleslav con il nuovo nome Skoda. Anche se il marchio è
cambiato completamente, il nuovo logo mostra la continuità, è di forma ovale, ma il nome rimane la
componente predominante essendo situato nel suo centro ed è anche circondato da una corona di alloro.
1922-1990 Il logo conosciuto come la "freccia alata"; nel 1922, la Škoda aveva indetto un concorso aperto ai
dipendenti per trovare un emblema adatto a caratterizzare le varie produzioni aziendali, con particolare
riguardo ai motori aeronautici, la cui produzione era fortemente aumentata dopo che il patto di Versailles
aveva inibito la costruzione di aerei alla Repubblica di Weimar.
Tra le 300 proposte consegnate, fu scelta quella che riportava la stilizzazione di un copricapo e di una
freccia degli indiani d'America, realizzata da un operaio del quale non si conosce il nome, né la fonte
d'ispirazione.
Alcuni storici suppongono che l'operaio si sia ispirato a un bassorilievo con la testa di un indiano collocato
negli uffici della Škoda. Altri, più credibilmente, ipotizzano che si sia ispirato all'arma che contraddistingueva
gli aerei della Squadriglia Lafayette, all'epoca divenuta simbolo di libertà tra gli indipendentisti dell'Impero
Austro-Ungarico e dell'Impero tedesco.
Il nuovo logo fu depositato il 15 dicembre 1923, nella versione a "5 penne", utilizzata sui motori aeronautici
fino al 1926, quanto fu sostituita dalla versione a "3 penne".
La "freccia alata", che sarebbe più corretto definire "pennuta", iniziò a comparire sui radiatori delle automobili
dopo l'abbandono del logo ellittico, probabilmente a partire dal 1932.
1993-2011 In seguito alla formazione della joint venture con il gruppo Volkswagen, il logo fu sottoposto ad
un lungo studio grafico per giungere alla conformazione registrata nel 1993 e rimasta invariata fino al 2011,
anno in cui viene presentato ufficialmente il nuovo logo. Il logo è di colore nero e verde, il nero simboleggia
un centinaio di anni di tradizione, il verde l'ambiente di produzione benefico.

Slavia Logo 1895-1905 L&K Logo 1905-1925 1926-1933


1926-1990 1993-2011 2011

1929 420 2005 Yeti 2009 Superb Greenline

Fonti: recensione acquisita il 21-02-2012 da:


http://it.wikipedia.org/wiki/%C5%A0koda_Auto
http://www.cbx.ro/istorie-auto/skoda/logo-history-skoda.html
http://www.auto-logo.info/logo_pages/skoda.shtml

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