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Corso di Studi in Scienze Naturali

LICHENOLOGIA
a.a. 2018-2019
Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti del Corso

Ruolo pedogenetico dei licheni

©    Prof.  Rosanna  Piervi.ori  


Processi pedogenetici su substrati LITICI

-  high temperature Fattori abiotici


-  strong solar irradiation
-  temperature elevate
- low water availability
-  forte irradiazione solare
- bassa disponibilità idrica

Bioricettività*
delle superfici litiche

-  composizione chimica
-  porosità
-  rugosità

+ alghe, funghi e batteri liberi


BIORICETTIVITÀ (Guillitte, 1995)

La predisposizione di una superficie ad essere colonizzata da uno o più gruppi di


organismi senza necessariamente subire alcun biodeterioramento.

a) primaria: legata alle


caratteristiche originali del
substrato;
a)

b) secondaria: legata a
modificazione delle
caratteristiche originali del
b) substrato indotte da
organismi;

c) terziaria: legata a
modificazioni delle
caratteristiche originali del
c)
substrato indotte dall’uomo.
Morfologia = un microcosmo

Partner algale e/o


cianobatteriale
Partner fungino

Batteri
Alghe libere

Funghi liberi

(Banfield et al., 1999)


Ruolo
pedogenetico

Agen%  
biogeofisici   Agenti
biogeochimici

bioalterazione

biomineralizzazione
CROSTOSI EPILITICI

calcare granito di Villar Focchiardo (TO)

CROSTOSI ENDOLITICI
Licheni endolitici

34 generi, 145 specie


(dati per EU occid.)
Licheni endolitici

Talli che si sviluppano completamente o,


superficie rocciosa
almeno, prevalentemente all'interno dei
substrati litici (principalmente
carbonatici)

Fotobionte
100 µm

Deserti caldi
Regioni polari
superficie rocciosa
Aree temperate

Micobionte 100 µm
~ 60 % colonizza affioramenti
calcarei nell’Europa centrale
Endolithic lichens

Chasmoendoliths: in fissures/cracks

Cryptoendoliths : in pores/structural cavities

Euendoliths : actively penetrating Pitting

50 µm

Fruiting bodies (perithecia)

Algal clusters
100 µm

Pitting: micropitting (Ø 0,5-20 μm)


mesopitting (Ø 20 μm-1mm)
biopitting
macropitting (Ø > 1mm)

With the contribution of algae, cyanobacteria


Valutazione
interazioni
licheni/substrato

M.O. M.E. XRD FTIR


sezioni sottili campioni in polveri polveri
sezioni lucide frattura
sezioni lucide

Laboratorio di Lichenologia
UNI EN ISO 2001:2015
Università di Torino
Licheni e substrati litici

Azione biogeofisica
= l’insieme di tutti quei processi, legati ai viventi, che
causano fratture meccaniche in minerali e rocce,
provocando la conseguente distruzione di questi ultimi in
particelle più piccole rispetto al materiale originario
(Silverman, 1979)

- penetrazione delle strutture di adesione (ife, rizine, apteri)


- contrazione ed espansione dei talli (rivivescenza)

- frammentazione della roccia


- aumento delle superfici esposte all’azione chimica
- inclusione di frammenti litici all’interno dei talli
AZIONE BIOGEOFISICA

Adesività e variazioni dimensionali

Licheni: organismi peciloidrici (rivivescenza)

Già in esperimenti del


1927: verificato come
l’adesione al
substrato, associata
alla capacità di
idratarsi e disidratarsi
periodicamente (con
conseguente
variazione
volumetrica), fosse
responsabile
dell’esfoliazione di
rocce scistose.

Fry, 1927, Annals of Botany


Azione biogeofisica
Studio delle interazioni con il substrato

Tecniche minero-petrografiche adattate


alle indagini lichenologiche

a) Osservazioni in microscopia ottica


- Luce riflessa: sezioni “lucide” colorate con il metodo PAS
- Luce trasmessa: sezioni sottili colorate con il metodo PAS

b) Osservazioni in microscopia elettronica


(SEM, Scanning Electron Microscopy)
Studio delle interazioni con il substrato

Analisi

In riferimento alla norma italiana UNI 10922 del febbraio 2001 una sezione lucida è una
“Porzione di materiale lapideo con una faccia lucidata meccanicamente a specchio”.
Le sezioni lucide, allestite in accordo con tale protocollo UNI e con la precedente
raccomandazione Normal 14/83 (1985), non sono da intendersi come lucidate in senso
petrografico, non essendo idonee allo studio in luce riflessa polarizzata delle diverse
fasi opache presenti nei litotipi esaminati.

Sezioni lucide
-  tagliare preliminarmente (non a secco) frammenti di substrato dalle forme più o meno
regolari, delle dimensioni di circa 2 cm x 2 cm x 5 mm, che presentino ai margini di una
delle facce maggiori un tallo lichenico in sezione trasversale;

-  inglobare il campione in una resina poliestere all’interno di opportuni stampi (es. tappi);

-  estrarre dallo stampo dopo 24-48 ore i dischi di poliestere;

-  lucidare (mai a secco) la faccia spianata, coronata dal tallo in sezione, utilizzando fogli
di carta vetro prima a grana più grossolana, del tipo P180, poi più fine, del tipo P1200;

- lavare il tutto per liberare la sezione dai prodotti della abrasione.


Studio delle interazioni con il substrato

Analisi

-  fissare con cianocrilato la componente lichenica al substrato

-  includere il materiale in resina epossidica (miscela di Araldite M ed Epon 812)

-  attaccare il tutto su “vetrino”

-  portare il tutto, con operazioni di taglio e levigatura, ad uno spessore il più possibile
prossimo allo standard (30 µm)
osservazioni in microscopia ottica - Luce riflessa Studio delle interazioni con il substrato

SEZIONI LUCIDE
colorate con il metodo PAS

Valutazione della variabilità morfologica della componente ifale


di penetrazione

TALLO

•  ife ramificate Componente


•  fasci ifali Ifale di
Penetrazione
•  rete di fasci ifali C.I.P.

0,25 mm
  osservazioni in microscopia ottica - Luce riflessa Studio delle interazioni con il substrato

SEZIONI LUCIDE
colorate con il metodo PAS

Valutazione della variabilità morfologica della componente ifale di


penetrazione

25µm
SEZIONI LUCIDE Azione biogeofisica

Tallo

Rete ifale

0,3 mm

Thallus width 250 µm


Mean depth 1000 µm
Maximum depth 3000 µm

Candelariella vitellina
HPC
S pec ie s H PC %
a ne .n. 3 2,921 1
1 mm a ne .n. 2 5,635 2
ca l.c. 2 0,226 4
ca l.c. 12 ,4 61
ve r.m . 3 3,225 2
ve r.m . 1 8,195 3

HPC =Hyphal penetration


component
  osservazioni in microscopia ottica - Luce trasmessa Studio delle interazioni con il substrato

SEZIONI SOTTILI
colorate con il metodo PAS

Valutazione delle diverse modalità di interazione delle ife


in penetrazione con i vari minerali componenti la roccia

lungo le sfaldature 100 µm


CAMPIONI IN FRATTURA - osservazioni al SEM

Candelariella vitellina
Tallo

HCP in
penetrazione

Ife

Fibre

2,5 mm
Azione biogeochimica
= l’insieme di tutti i processi, diretti e indiretti, con i quali gli organismi viventi,
grazie al loro metabolismo ed ai loro prodotti, minano la stabilità chimica del
substrato (Silverman, 1979)

- respirazione: CO2 (CO2 + H2O ↔ H+ + HCO3-)


- produzione di metaboliti primari: COOH
|
acido ossalico COOH
- la produzione di metaboliti secondari:
acidi lichenici
Basso prodotto di solubilità
Formazione di complessi con metalli

- modificazione dei minerali originari (bioalterazione)


- formazione di nuovi minerali (biomineralizzazione)
Azione biogeochimica
Studio delle interazioni con il substrato

Tecniche minero-petrografiche adattate


alle indagini lichenologiche

a) Osservazioni ed analisi in microscopia elettronica accoppiata a


sistemi microanalitici in spettrometria di dispersione di energia
(SEM-EDS: Scanning Electron Microscopy – Energy Dispersion
Spectroscopy)

b) Analisi in diffrattometria a raggi X di polveri


(XRPD: X-Ray Powder Diffraction)
Tecniche di indagine utilizzate: a) osservazioni in microscopia ottica - Luce trasmessa

SEZIONI SOTTILI colorate

Bioalterazione

Porzione alterata =
porzione interessata
dalla penetrazione
ifale

0,5 mm

Porzione non alterata =


porzione non interessata
dalla penetrazione ifale
Azione biogeochimica
Studio delle interazioni con il substrato

Analisi in spettrometria di dispersione di energia (SEM-EDS)

Chemical composition (wt %)


Energy Dispersion Spettroscopy
SiO2 = 42.92
Al2O3 =17.60
Fe3O4 = 3.93
MgO = 23.34
H2 O = 12.19

Alterazione
dei minerali
originari
  osservazioni in microscopia ottica - Luce trasmessa Studio delle interazioni con il substrato

SEZIONI SOTTILI colorate con il metodo PAS

Biomineralizzazione
Valutazione dell’eventuale presenza all’interno del
tallo di depositi microcristallini

0,5 mm
  osservazioni in microscopia elettronica Studio delle interazioni con il substrato

CAMPIONI IN FRATTURA

Valutare la localizzazione dei depositi microcristallini

Ifa

Ifa
Azione biogeochimica
Studio delle interazioni con il substrato

Analisi in diffrattometria a raggi X di polveri


  valutazione della natura mineralogica della frazione
microcristallina presente all’interno dei talli

XRPD
Ctl
7.26

Ctl
3.62

u.a. (counts) Ctl


2.52 No licheni

Ctl Ctl Ctl


4.55 Dio 2.15 1.55
2.99 Ctl a
1.62

Presenza di Whe
ossalati di 5.92 Qtz
4.23
Qtz
3.34 Whe
2.97
Whe Licheni
calcio 2.35 Qtz
* 1.82 b
all’interfaccia
licheni 10 20 30 40 50 60 70
substrato 2!
ACIDO OSSALICO (COOH)2

La principale via di sintesi è l’ossidazione diretta dell’acido malico.

L’acido ossalico, forte agente complessante, è un prodotto intermedio


del metabolismo cellulare, non può essere utilizzato come substrato
per la respirazione o come sorgente di carbonio per la crescita.
(Gentile, 1954, Plant Physiology; Franceschi e Horner, 1980, Botanical Review)

Producono ac. ossalico: batteri, funghi, licheni e piante superiori.


Tecniche di indagine utilizzate: analisi in diffrattometria a raggi X di polveri
 

Ossalati
prodotto dell’azione di chelaggio da parte dell’acido ossalico
degli ioni divalenti presenti nel substrato

acido ossalico + carbonato di calcio  ossalato di calcio


(sale insolubile)

ossalati di calcio
prodotti della biomineralizzazione
connessa al metabolismo lichenico
Licheni
Micobionte ACIDO OSSALICO Ossalati nel tallo

1. Proprietà complessanti dell'acido ossalico


2. La natura dell'ossalato dipende dai cationi della composizione mineralogica del
substrato

METODI di OSSERVAZIONE
- diffrazione raggi X
- SEM

L’ossalato di calcio è il prodotto di neoformazione più diffuso tra i LICHENI.


Esiste in 2 forme di idratazione:

forma monoidrata, cristalli monoclini ad abito tabulare


abito  tabulare  
whewellite: CaC204 · H2O
(dal filosofo-naturalista inglese Whewell, 1794-1866)

weddellite: CaC204 · (2 + x) · H2O

LOCALIZZAZIONE
- interfaccia roccia-lichene
- interno del tallo
- superficie del cortex superiore
abito  tetragonale  
(dal Mare di Weddel, nel Continente Antartico dove è stato trovato per la prima volta)
OSSALATI

La presenza di una varietà,


dell’altra o di entrambe nei licheni è
generalmente riconducibile a:
Ossalati di calcio
a)  disponibilità di acqua di
idratazione nella roccia
b)  condizioni di pH
c)  rapporto Ca/acido ossalico
d)  temperatura

comuni all’interfaccia fra licheni e substrati calcarei (calcari,


dolomie, marmi) ma anche su altri litotipi decisamente meno ricchi
in calcio questo a causa del loro prodotto di solubilità:

- prodotto di solubilità whewellite: 2,32 x 10-9;


- prodotto di solubilità glushinskite: 4,83 x 10-6

I cianolicheni non producono ossalati di calcio


thin cross-section
Ossalati di calcio

al microscopio ottico polarizzatore a Nicols +


i cristalli risultano molto birifrangenti

Diploschistes actinostomus

SEM

weddellite Dirina massiliensis f. sorediata


OSSALATI
Altri ossalati
Glushinskite (MgC2O4-2H2O) es. in Tephromela atra su serpentiniti

Mooloite (CuC2O4-0.5H2O) in licheni sp.pl. su substrati cupriferi

Ossalato di manganese in Pertusaria corallina su sabbia a criptomelano


(KMnO16)
Ossalato di ferro (C6O12Fe2) in Caloplaca callopisma su dolomite ferrifera

Ossalato di Pb – Ossalato di Zn in Diploschistes muscorum su detriti


minerari in Francia
OSSALATI
Ossalati: chi li produce ? il micobionte

Lecanora rupicola
Xanthoparmelia tinctina
Prove di isolamento in vitro

Culture
medium

Spores

Apothecia
colonie

fibre

Ossalati
OSSALATI

Ossalati nei licheni: quale funzione ?


-  meccanismo di detossificazione attuato dai licheni, in analogia con
altri funghi non lichenizzati, al fine di non risentire delle eventuali
concentrazioni eccessive di ioni metallici che potrebbero esercitare
un effetto di tossicità;
-  rinforzo strutturale;
-  protezione da un’eccessiva irradiazione solare (es. pruina);
-  risposta a stress ossidativi;
-  riserva di cationi.
Ossalati nei licheni:
quale funzione ?

Meccanismo di detossificazione

Ossalati di rame
in Lecanora polytropa

(da Pawlik-Skowronska et al., 2006)


Il ruolo pedogenetico dei licheni sulle superfici litiche
ha sempre una valenza positiva ?
Processi pedogenetici su substrati LAPIDEI

-  high temperature Fattori abiotici


-  strong solar irradiation -  temperature elevate
- low water availability -  forte irradiazione solare
- bassa disponibilità idrica

Bioricettività
delle superfici litiche

-  composizione chimica
-  porosità
-  rugosità
BIODETERIORAMENTO
qualsiasi cambiamento indesiderato nelle
proprietà di un materiale causato dall’attività
vitale degli organismi viventi (Hueck, 1965)

BIODEGRADAZIONE
I processi biologici mediante i quali sono
scomposte macromolecole organiche, per
mediazione di microrganismi, in altri meno tossici
o innocui (es.: compostaggio, depurazione delle
acque ecc.)
.
Ambienti esterni

outdoor
X
indoor

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