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INDICE
1. Nozioni generali 2
1.1 La linguistica contrastiva ()علم اللغة التقابُلي 2
1.2 ُ )التدا
L’interferenza linguistica (خل اللغوي 2
1.3 La grammatica contrastiva ()النحو التقابلي 3
2. L’articolo 4
2.1 L’articolo determinativo ()أداة التعريف 4
2.2 L'articolo indeterminativo ()أداة التنكير 5
2.3 L’omissione dell’articolo ()حذف أداة التعريف وأداة التنكير 7
3. Prefissi e suffissi 15
3.1 La prefissazione 15
3.2 La suffissazione 34
BIBLIOGRAFIA المراجع 63
ELEMENTI DI GRAMMATICA
CONTRASTIVA
مبادئ النحو التقابلي
1
1. NOZIONI GENERALI
ُ
1.2 L’INTERFERENZA LINGUISTICA (التداخل اللغوي )
ُ
Per interferenza linguistica (التداخل اللغوي ) si intende l’influenza esercitata dalla L1
nell’apprendimento e nella produzione della L2. Quando questa influenza ha un effetto
positivo per l’apprendimento si parla di transfer positivo ()النقل اإليجابي, quando invece
l’influenza della L1 ha un effetto negativo sull’apprendimento della L2 si parla di
transfer negativo ()النقل السلبي.
2
1.3 LA GRAMMATICA CONTRASTIVA ()النحو التقابلي
La grammatica contrastiva teorica ( )النحو التقابلي النظريha uno scopo astratto, cioè
quello di contribuire agli studi contrastivi nell’ambito della linguistica generale.
3
2. L'ARTICOLO
In italiano l'articolo determinativo indica una cosa ben definita, che si presuppone già
nota. Se, per esempio, diciamo:
ci riferiamo non a una maestra qualsiasi ma ad una in particolare, che sia noi sia il
nostro interlocutore conosciamo.
L'articolo determinativo viene anche utilizzato per riferirsi ad una classe, ad un tipo o ad
una specie:
Anche in arabo l'articolo determinativo può essere utilizzato per indicare una categoria
in generale o un concetto astratto:
4
In inglese invece in questi casi l'articolo va omesso:
L'articolo indeterminativo indica una cosa generica, indefinita, che si considera come
non ancora nota e serve ad introdurre un nome di cui non si è ancora parlato:
chiamerò un professore
5
ha creato delle difficoltà
ha creato alcune difficoltà
ha creato difficoltà
Inoltre con i nomi di massa ()كتلة, cioè con quei sostantivi che non indicano un singolo
oggetto, ma una certa quantità di qualcosa (come acqua, olio, pioggia, denaro, ecc.),
non si può usare l'articolo indeterminativo e si devono utilizzare le forme partitive del,
dello, della (che qui significano un po' di). Si deve dire:
6
2.3 OMISSIONE DELL'ARTICOLO ()حذف أداة التعريف وأداة التنكير
In italiano esistono alcuni casi in cui il nome compare senza nessun articolo (né
determinativo né indeterminativo). In questi casi, al contrario dell'italiano, normalmente
in arabo il nome è determinato. In traduzione occorrerà prestare particolare attenzione.
L'articolo viene omesso, per esempio:
di sera #$ "
d'estate '
"
in primavera (
) "
torna a casa *
! +, -
• davanti a nomi che formano con il verbo una sola espressione predicativa:
perde tempo *A (
B-
8
cavallo da caccia 6
9
ladro di cadaveri YWXU1 V
10
vestiti di lana K .0 OG0
11
è uscito in pantofole 2@!@ d)P
• nei titoli dei libri o dei capitoli e con i nomi delle materie scolastiche:
Indice q)%N
Dedica #63
12
studia pianificazione finanziaria s$ M
jR q6-
RECEPTION J!>b
13
BANCO INFORMAZIONI 0Gb 2/0
CASSA 5&-]i
14
3. PREFISSI E SUFFISSI
3.1 LA PREFISSAZIONE
Occorre notare che in arabo la prefissazione, pur avendo un ruolo importante nella
morfologia derivazionale, funziona diversamente dall'italiano e non prevede
l'annessione alla parola di prefissi derivanti da avverbi o da preposizioni o di prefissi con
valore negativo o intensivo.
Dunque, nel tradurre in arabo, una parola italiana formata dall'unione di prefisso +
nome/aggettivo/verbo, nella maggior parte dei casi, si dovrà tentare di rendere il
significato espresso dal prefisso facendo precedere o seguire il nome, l'aggettivo o il
verbo in questione da un avverbio, da una preposizione, da un aggettivo, da un nome o, a
volte, anche da una locuzione perifrastica formata da più parole:
15
subacqueo #$
pericardio 29>
anteguerra H)?
ultrasuono a 8$
In alcuni casi si dovrà invece ricorrere ad una forma derivata del verbo ()الفعل المزيد
che esprima direttamente il significato apportato dal prefisso:
sminuzzare (
;
w cC =9) V]0
w
confrontarsi (
; cC =9) 7e
Si noti inoltre il ricorso alla forme فعّلe افع ﱠلper tradurre molti verbi parasintetici:
inscatolare 2w9
insaponare z
w
sbucciare )@A
w
allargare (C
w
ingrandire L
w
rallegrare );w
arrossire )}W|{
sbiancare } W
{
17
Nella lingua araba moderna esistono anche alcuni neologismi in cui l'affisso (in origine
una preposizione o un avverbio) è stato prefissato alla parola esattamente come avviene
in italiano, in francese o in inglese. Si tratta però di un meccanismo di derivazione
(evidentemente un calco morfologico!) limitato ad una serie di termini tecnici, dall'uso
molto limitato o oramai caduti in disuso:
m
! ; da m
! + V ; metafisico
6
9o!l da } l{
6
9e + 2 postglaciale
m9B&
da (9 + intercostale
Sb inconscio
18
5-]L)0b decentralizzazione
Di seguito sono riportati i prefissi italiani più comuni accompagnati da una possibile
traduzione.
anteguerra H)?
preistoria r-
prematrimoniale dC]
pericardio 29>
convivere -.
sincronia /
sinfonia !0
20
• contro-, contra-, anti- esprimono opposizione:
contrattacco * # F o3
controspionaggio 5
1 12
contraddire +4
antibatterico f
)1 * #
antigelo
w 5),
68o
21
• sopra-, super- esprimono superiorità:
soprannaturale 5
!j
soprannumerario
w 6 89
)>$
intramuscolare B $
22
entroterra G! 1<4*
interlineare j <
interdisciplinare
w F 9 ?
5 &0
interscambio '*
23
interdipendenti !"# C680
interagire
ultravioletto 5
oN&!
ultrasuono a 8$
ultraterreno 5-
6 D
?
metafisica 5
!j A&)
24
sottopassaggio .7B )
w
sottosuolo gT `j
25
Prefissi e confissi con valore intensivo, di aspetto o di modo
• arci- (arc-), extra-, super-, stra-, ultra- esprimono il grado superiore di una gerarchia
o il grado superlativo di una qualità (stra- ha anche valore intensivo se usato con i
verbi):
arciricco 1.D ul
extrafino %
A
ultrasinistra 7B?E
26
• iper-, sur- significano 'al più alto grado' o indicano eccesso:
ipersensibile 1H7 5
C
surriscaldato 59
7?3; ;60
sottosviluppato
w K
8&
subnormale
W ()*
J6} $
27
semiufficiale m =
L
benessere 1O&N
benestante 7
N P
maleducato HT <
28
• bi(s)- significa 'due, due volte':
ricostruire #&! * ;
riorganizzare f
& * ;
ristampare (!j * ;
movimento all'indietro:
29
rimandare 6%&
opposizione:
30
telecomando f/I c%e
telelavoro '/0E 8
Prefissi negativi
infinito mkT
impersonale T
inefficienza 5
w W;T
instabilità )>b 5
inesperienza Di 5
31
inesistenza e 5
• s-:
sproporzionato { 7<
J0
smontare U2
disarmare G *7%
• senza-, a- (an-):
senzatetto
W
C0
asociale m8e T
• non-: è produttivo nella lingua di oggi con nomi e con aggettivi: il prefissato può
essere scritto in grafia unita:
nonsenso A7OP
noncuranza pLb 5
o più spesso, in grafia staccata:
33
non credente .00 7<
3.2 LA SUFFISSAZIONE
Come si può notare dagli esempi precedenti, tipico della suffissazione è il passaggio da
una categoria a un'altra di parole. Da un verbo si può ottenere un nome o un aggettivo,
da un nome un verbo o un aggettivo, da un aggettivo un verbo o un nome. La
suffissazione può avvenire anche all'interno della stessa categoria di parole: da un nome
a un altro nome, da aggettivo ad aggettivo, da verbo a verbo.
I suffissati che derivano da un nome si chiamano denominali, quelli che derivano
da un aggettivo si chiamano deaggettivali, quelli che derivano da un verbo di chiamano
deverbali. Inoltre i suffissati ottenuti, secondo che siano nomi, aggettivi o verbi, si
dicono nominali, aggettivali o verbali. Per esempio, orologiaio è un suffissato
nominale denominale: si tratta infatti di un nome che deriva da un altro nome; operabile
è un suffissato aggettivale deverbale: si tratta infatti di un aggettivo che deriva da un
verbo; verdeggiare è un suffissato verbale deagettivale: si tratta infatti di un verbo che
deriva da un aggettivo.
34
Anche in arabo la suffissazione gioca un ruolo molto importante nella morfologia
derivazionale e, come si può vedere dagli esempi sopra riportati, anche in arabo la
suffissazione permette il cambiamento da una categoria grammaticale ad un'altra.
Esistono però anche altri meccanismi molto importanti che permettono la derivazione
come l'utilizzo delle forme derivate del verbo ()أوزان األفعال المزيدة.
Si osservino i seguenti passaggi:
• -are, -ire:
veste → vestire ;
• -ificare:
• -are:
35
calmo → calmare ; O
• -izzare:
stabile → stabilizzare
Q
• -ificare:
2. nomi che indicano l'agente ()عامل, cioè la persona o la cosa che compie l'azione:
giocare → giocatore CT
e che in arabo corrisponderanno speso ad un اسم الفاعل.
36
• I nomi deverbali che indicano l'azione possono essere ottenuti con i suffissi:
• -zione, -sione:
• -aggio:
atterrare → atterraggio G O
• -mento:
37
insegnare → insegnamento .&
chiudere → chiusura
X
• -anza, -enza:
• I nomi deverbali che indicano l'agente possono essere ottenuti con i suffissi:
• -tore / -trice:
giocare → giocatore CT
lavorare → lavoratore
38
Il suffisso -tore / -trice è frequente in nomi del linguaggio tecnico-scientifico indicanti
un apparecchio, uno strumento, una macchina ecc.:
amplificare → amplificatore 7 2
• -ante, -ente:
• -ino:
39
• -bile forma aggettivi di senso passivo esprimenti possibilità, che può essere X:
40
dispensare → dispensabile → indispensabile 7& 0DN?YP. b
• -evole (forma aggettivi con valore passivo, che deve essere X, e con valore attivo, che
può fare o che fa X):
• -ità, -tà:
umano → umanità 5
,
sensibile → sensibilità 5
sentimentale → sentimentalità 5
N
41
libero → libertà 5-)
sociale → socialismo 5
LpS
comune → comunismo 5
S
indù → induismo 5
C6&3
cristiano → cristianesimo 5
I
0
42
4. TEMPO, ASPETTO E MODO
4.1 IL TEMPO
II tempo indica qual è il rapporto temporale che lega l'azione o lo stato espressi
dal verbo al momento in cui viene espresso l'enunciato. Il rapporto temporale tra lo stato
o l'azione espressi dal verbo e il momento in cui viene espresso l'enunciato può essere
di:
Gino mangia
Gino mangerà
6: studi
L mangiamo
);
partirà
): K vedrai
44
المضارع+ سوف/ سpuò anche esprimere il futuro nel passato, ovvero un'azione futura
rispetto ad un evento collocato nel passato da un altro tempo verbale. In questo caso
corrisponde al condizionale passato italiano:
23 andò
*!L scrissi
:74 6A &
e (3 *
! +, \) $
quando arrivai a casa Gino era già uscito
` N_ $
:74 6A &
e (2< *
! +, \
quando arriverò a casa Gino sarà già uscito
45
Come si può notare dagli esempi precedenti الماضيè accompagnato dal verbo ( كانal
passato o al futuro), con funzione di ausiliare temporale, e facoltativamente dalla
particella قد.
4.2 L'ASPETTO
Come si può vedere i diversi tempi del passato sono stati utilizzati per esprimere un
diverso aspetto dell'azione compiuta da Pino. Il passato remoto indica un'azione
momentanea del tutto conclusa nel passato ( يدل على حدوث فعل وقع في الزمان المنصرم
)وانقضى تماما بالنسبة للوقت الذي نحن فيه. L'imperfetto indica che un'azione durativa, in
46
via di svolgimento ()يعبر عن عمل في طور اإلنجاز. Nella frase possiamo infatti inserire
una proposizione che indica l'improvviso accadere di un evento mentre dura l'azione
dell'andare a casa:
Come nel caso dell'imperfetto, anche il presente indica qui un'azione nel suo svolgersi,
ma, rispetto all'imperfetto l'azione è ora collocata nel tempo presente. In italiano l'azione
considerata nel corso del suo svolgimento può essere espressa più chiaramente mediante
l'uso della costruzione perifrastica stare + gerundio che esprime l'aspetto progressivo:
e al passato:
Esiste anche un'altra costruzione perifrastica che utilizza il verbo stare. Si tratta
della costruzione stare + infinto che serve ad esprimere un'azione sul punto di accadere
o che sta per accadere. Questo aspetto è detto ingressivo:
47
Pino sta per tornare a casa *
! +, &
: /:
*
! +, &
* Pino tornò a casa
Attraverso l'uso delle particelle قدo لقد, che precedono الماضي, è possibile sottolineare il
risultato dell'azione indicata dal verbo ed esprimere l'aspetto compiuto:
*
! +, &
* , Pino è tornato a casa
*eU ho fame
*@j{ W ho sete
48
المضارعserve invece a rendere l'aspetto imperfettivo sia al presente che al passato (in
questo caso però è accompagnato dall'ausiliare temporale )كان. المضارعpuò esprimere:
• un'azione in svolgimento:
nel passato interrotta da un'altra azione ( عمل في طور اإلنجاز في الماضي انقطع بعمل
)آخر:
49
=%>$ +,
0 - COR. 6C (3 5
$ 5&
l'anno scorso mio padre andava al caffè ogni giorno
50
Tenendo conto sia del tempo che dell'aspetto, abbiamo quindi le seguenti corrispondenze
tra le forme del verbo indicative italiane e le forme verbali arabe:
51
4.3 IL MODO
II parlante può presentare il fatto espresso dal verbo in diversi modi, ciascuno dei
quali indica un diverso punto di vista, un diverso atteggiamento. In italiano esistono i
seguenti modi finiti:
mangia! (è un ordine)
52
In arabo le forme verbali principali, الماضيe المضارع, possono essere distinte
anche sulla base del loro valore modale.
L'espressione della certezza e della necessità è affidata a الماضي, mentre incertezza e
possibilità sono legate a المضارع.
األمرè invece la forma verbale che esprime il comando:
! L mangia!
Troviamo m$ con valore modale di certezza in alcune espressioni che in italiano si
rendono normalmente con un indicativo presente:
*9{!A accetto
الماضيviene anche usato in molte forme augurali per conferire loro un valore di
certezza e necessità (laddove italiano si usa invece il congiuntivo presente):
\
; che Dio ti benedica!
53
7| che Dio abbia misericordia di lui!
Dal valore di certezza di الماضيdipende anche il suo uso nelle proposizioni introdotte
da indefiniti con valore di generalizzazione e nel periodo ipotetico. Qui si tratta di
invitare l'interlocutore ad accettare come date le condizioni della propria
generalizzazione o le premesse della propria ipotesi:
...)0
W 89L ogni volta che passo...
6
W ac .0 chi semina raccoglie
• realtà:
` q SX
se studia, passerà
• possibilità:
` q (X
se studiasse, passerebbe
• impossibilità:
` q
se avesse studiato, sarebbe passato
55
Il valore di incertezza e possibilità di المضارعè infine evidente nelle seguenti
espressioni in cui المضارعè preceduto dalla particella قد:
6l $_.
può darsi che arrivi domani
56
5. L'ORDINE DEI COSTITUENTI NELLA PROPOSIZIONE
Le lingue possono essere classificate sulla base della successione degli elementi
fondamentali della frase ()ترتيب العناصر األساسية للجملة: il soggetto (S), il
complemento oggetto (O) e il verbo (V).
Dalla combinazione di questi tre elementi otteniamo sei tipi linguistici logicamente
possibili: SOV, SVO, VSO, VOS, OVS, OSV. I primi tre, in cui, indipendentemente
dalla posizione del verbo, il soggetto precede l'oggetto, sono i più comuni tra le lingue
del mondo, mentre l'esistenza di lingue di tipo OSV non è stata ancora verificata.
L'ordine dei costituenti fondamentali è detto ordine basico (o ordine non marcato). In
italiano, come in francese, inglese o spagnolo, l'ordine basico è SVO:
s v o
Gino picchiò Pino
In arabo l'ordine basico è VSO (anche se è possibile pure SVO, meno ricercato e formale
di VSO), quindi anche in arabo, di norma, il soggetto precede l'oggetto:
o s v ←
&
&
e H)
57
5.2 COSTRUZIONI CON ORDINE MARCATO
Quanto detto finora riguarda l'ordine normale (basico, non marcato) dei
costituenti. In certi casi, quando vogliamo sottolineare il tema della comunicazione o
mettere in evidenza ( )إبرازun determinato costituente, possiamo utilizzare costruzioni
che hanno un ordine dei costituenti diverso da quello normale. Parliamo in questo caso
di ordine marcato. L'operazione attraverso la quale mettiamo in evidenza un
determinato costituente è detta focalizzazione (تركيز/)تفخيم.
Attraverso la focalizzazione possiamo indicare l'elemento che ci interessa di più
all'interno della frase, proprio come quando, usando una macchina fotografica,
mettiamo a fuoco ( )ج ّمع في البُ ْؤ َرةuna parte dell'immagine e la separiamo dal resto.
58
Ho speso tutti i soldi 79L J$ *>N
Quando l'elemento dislocato non è accordato grammaticalmente con il pronome con cui
viene ripreso si ha una costruzione detta costruzione con tema sospeso:
Ciò che caratterizza questa costruzione è quindi la mancanza di accordo tra l'elemento
dislocato Pino e il pronome di ripresa gli.
In questa costruzione, caratteristica dell'uso informale, l'elemento più importante
dell'enunciato viene collocato in prima posizione senza tener conto della struttura della
frase e rimane pertanto come sospeso ()معلﱠق.
Costruzioni di questo tipo, nelle quali il tema rimane sospeso o si ha un repentino
cambio di soggetto, sono molto comuni anche nella lingua araba dove sono utilizzate
anche al di fuori del registro colloquiale o informale:
&
7 m>-6 il mio amico, il suo nome è Pino
60
f90 &
e Gino, suo padre è insegnante
5
l %
; T
j-, l'Italia, i prezzi là (in essa) sono alti
61
è Enzo che parla russo 5
C) f9/- 4 3
62
BIBLIOGRAFIA المراجع
TESTI
Dickins J., Hervey S., Higgins I. (2002), Thinking Arabic Translation. A course in
translation method: Arabic to English, Londra/New York, Routledge
GRAMMATICHE
Brustad K. (2000), The Syntax of Spoken Arabic, Washington D.C., Georgetown
University Press
Holes C. (2004), Modern Arabic. Structures, Function, and Varieties, Washington D.C.,
Georgetown University Press
Khalil A. (1999), A Contrastive Grammar of English & Arabic, Amman, Jordan Book
Center
Rizzitano U. (1990), Corso di lingua italiana ad uso degli arabi, Roma, Rai-Eri
VOCABOLARI
AA. VV. (1983), A Dictionary of Modern Linguistic Terms. English-Arabic & Arabic-
English, Beirut, Librarie du Liban
64
Doniach N. S. (1972), The Oxford English-Arabic Dictionary of Current Usage, USA,
Oxford University Press
Hana S. A., Al-Din K. H., Greis N. (1997), Dictionary of Modern Linguistics. English-
Arabic, Beirut, Librairie du Liban
Wehr H., (1994), Arabic-English Dictionary: The Hans Wehr Dictionary of Modern
Written Arabic, a c. di Cowan M., New York, Spoken Language Services
65