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La culla del sapere

di Mara Noveni | 02 dicembre 2014

La Biblioteca Reale di Alessandria fu la più grande ed importante del mondo antico.Dalle sue ceneri
è stata poi riedificata nel 2001 nello stesso luogo ed è in funzione dal 2002 la moderna Bibliotheca
Alexandrina. Il suo nuovo ruolo è di essere una finestra dell’Egitto sul mondo ed una finestra del
mondo sull’Egitto.
Ed è al tempo stesso il frutto integrato della somma di civiltà che ci hanno preceduto. L’impegno
che oggi ci si chiede per una reale interpretazione interculturale, interreligiosa ed interetnica, è
passare da una mera conoscenza del passato al recupero, conservazione, messa a disposizione
attraverso una collaborazione solidale, di una collaborazione che parte dai centri di eccellenza per
la salvaguardia del patrimonio dell’umanità, situati esemplarmente nel Mediterraneo, un mare
ristretto rispetto alle vastità oceaniche, ma che è sempre stato una via d’incontro tra le molteplici
grandi civiltà sviluppatesi nei millenni, con particolare riferimento a quella egiziana e quella
romana.

Alessandria d’Egitto, fondata nel 332 a.C. , capitale dell’Egitto Ellenistico e grande centro culturale,
fiorente sotto Tolomeo I nel III secolo a.C., romana nel 30 a.C. e nel 642 passata agli Arabi. Dal II al
IV secolo qui si sviluppò la Scuola Alessandrina, facendone centro di studi teologici e biblici. Una
città resa famosa anche dalla più nota ed importante biblioteca dell’antichità, che raccoglieva
tutte le conoscenze del mondo allora conosciuto, e quindi centro di eccellenza culturale e
scientifico prima di essere distrutto, per essere poi ricostituito.
La Biblioteca Reale di Alessandria fu la più grande ed importante biblioteca del mondo antico, ed
uno dei principali poli ellenistici. Andò distrutta nell’antichità in vari momenti, uno fu quello
dell’incendio del 48 a.C. dovuto a Giulio Cesare, poi l’attacco di Aureliano intorno al 270 d.C. ed
infine la conquista araba.
Dalle sue ceneri è stata poi riedificata nel 2001 nello stesso luogo ed è in funzione dal 2002 la
moderna Bibliotheca Alexandrina. La biblioteca di Alessandria fu costruita intorno al III secolo a.C.
durante il regno di Tolomeo II. Questo polo culturale annesso al museo era gestito da un
sovrintendente, ruolo di grande autorità. Il sovrintendente era nominato direttamente dal Re ed il
primo filologo ad occupare tale carica fu Zenodoto di Efeso. Questi dirigeva una squadra di
preparatissimi grammatici filologi, che avevano il compito di annotare e correggere i testi delle
varie opere. Di ciascuna opera si redigevano delle edizioni critiche che venivano poi conservate
all’interno della biblioteca.

Si suppone che a quel tempo i rotoli conservati fossero circa 490.000. Quando non bastò più lo
spazio venne costruita una seconda struttura, la Biblioteca del Serapeo. Sicuramente è stato
questo il periodo più fiorente per quanto riguarda l’acquisizione di opere, soprattutto a causa del
cosiddetto “fondo delle navi”. Questa raccolta deve il suo nome al fatto che, secondo un editto
faraonico, tutti i libri che si trovavano sulle navi che sostavano nel porto di Alessandria, dovevano
essere lasciati nella biblioteca, in cambio di copie dei libri stessi. Proprio in questo periodo fu
intrapresa la traduzione in greco dell’Antico Testamento, che era scritto in ebraico, e che divenne
noto come “La Bibbia dei 70”.

Al tempo di Tolomeo III dovevano già esistere due biblioteche, la più grande all’interno del palazzo
reale era adibita alla consultazione degli studiosi del museo, mentre la seconda più piccola e
destinata alla pubblica lettura si trovava all’esterno della corte. A Zenodoto di Efeso si deve anche
la sistemazione in ordine alfabetico del patrimonio librario. Quando più tardi fu direttore della
biblioteca Eratostene, questi contribuì all’arricchimento della biblioteca con molti testi di ambito
scientifico.

Il suo nuovo ruolo è di essere una finestra dell’Egitto sul mondo ed una finestra del mondo
sull’Egitto, un approccio moderno alle memorie del passato, e si dedica a replicare lo spirito della
mentalità e dello studio all’epoca dell’originale Biblioteca di Alessandria. La sua mission è
perpetuare il suo essere un centro di eccellenza per la produzione e diffusione della conoscenza e
del sapere, e di essere un luogo di dialogo e di comprensione tra culture e popoli.

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