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Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi

L'Adorazione dei Magi (detta anche Pala Strozzi) è un polittico, eseguito nel 1423, a tempera su tavola, da
Gentile di Niccolò detto Gentile da Fabriano (1370 ca. - 1427), proveniente dalla Basilica di Santa
Trinita di Firenze e ora conservato presso la Galleria degli Uffizi nella stessa città toscana: quest'opera è
ritenuta il capolavoro del pittore marchigiano.

Il tema dell'Adorazione dei Magi si prestava perfettamente per la messa in scena di una sontuosa sacra
rappresentazione, che celebrasse la ricchezza del committente e la competenza dell'artista.

L'opera non rappresenta una scena unica, ma racconta il cammino compiuto dai tre Magi, seguendo la stella
cometa, per giungere a Betlemme al cospetto di Gesù Bambino.

La narrazione ha inizio nelle tre lunette, dove si vedono:

- a sinistra, Tre Magi avvistano la stella cometa dall'alto del monte Vettore
- al centro, corteo dei Magi si mette in viaggio per dirigersi verso Betlemme. Al centro del corteo i
tre Magi, ricoperti d'oro dalle varie sfumature, che assomigliano più ad eleganti aristocratici, che
parlano tra loro, come ad una battuta di caccia o ad una processione religiosa.
- a destra, corteo dei Magi sta attraversando un ponte levatoio per entrare nella città di Betlemme,
vista da un'altra prospettiva.
Nel registro centrale, la scena - in un'atmosfera notturna - si svolge all'interno delle mura di Betlemme: il
corteo è arrivato ormai dinanzi ad una casa dai muri diroccati, sulla quale si arrampica un ramarro e sopra la
quale è posta la stella cometa e alla grotta, davanti alle quali compaiono:

- Maria, avvolta in un manto azzurro, sta seduta di profilo e offre Gesù Bambino all'adorazione dei
Magi.
- San Giuseppe, a fianco della Madonna, veglia sul Bambino con sguardo attento ed amorevole.
- Due ancelle, dietro alla Vergine, raffigurate sotto ad un arco con in mano il dono del primo dei Magi,
ossia l'oro; Bue ed asino, dentro la grotta con davanti la mangiatoia.

Tre Magi, vestiti sono con abiti sontuosi, in prezioso broccato trapuntato d'oro finemente arabescati,
copricapo sfavillanti e cinture con borchie preziose, ottenute a rilievo tramite punzonature e applicazioni.
Essi, come di consueto, rappresentano le tre diverse età dell'uomo (gioventù, maturità e vecchiaia)[1] e
sono raffigurati nell'atto di inginocchiarsi davanti al Bambino:

Gaspare, quello più anziano, ha deposto la corona ai piedi della Madonna e si è prostrato per ricevere
la benedizione di Gesù Bambino;

Melchiorre, di età matura, si sta per chinare e con la mano destra sta per togliersi la corona, mentre con la
sinistra tiene il calice dorato con l'incenso;

Baldassare, il giovane, indossa un abito particolare, quasi una lorica da parata, è appena sceso da cavallo,
infatti, un servitore gli sta ancora smontando gli speroni, ma con lo sguardo è già rivolto al Bambino e tiene
in mano un'ampolla d'oro con la mirra da donargli.

Predella

La predella, composta da tre scomparti, presenta le Storie dell'infanzia di Gesù, in particolare:

a sinistra, Natività di Gesù;

al centro, Fuga in Egitto;

a destra, Presentazione di Gesù al Tempio.

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