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Intelligenza

Insieme delle funzioni conoscitive, adattative e immaginative umane.


Capacità di ragionare, apprendere, risolvere problemi, comprendere a
fondo la realtà, le idee, il linguaggio.
• Dibattito sul ruolo dei fattori ereditari vs. ambientali e culturali
dell’intelligenza
– Intelligenti si nasce o si diventa?

Galton: intelligenza ereditaria, perché vi sono maggiori probabilità di


trovare individui eccezionali in alcune famiglie, piuttosto che in altre.
Anastasi: i membri di una stessa famiglia interagiscono con il
medesimo ambiente e quindi le loro somiglianze possono essere dovute
almeno parzialmente all’influenza dei fattori ambientali e culturali.

Studi sui gemelli: interazione tra fattori ereditari ed ambientali.


• Prospettiva psicometrica:
- Intelligenza come insieme di abilità distinte, misurabili e definibili sulla base di
prestazioni.
- Concetti di età mentale e quoziente intellettivo.
Q.I. = E.M/E.C. x 100

Binet, Stanford Binet, Wechsler:


Scale che misurano diverse abilità: aspetti verbali (conoscenze generali, vocabolario,
memoria, etc.) e non verbali (ass. simboli-numeri, completamento figure, disegno,
etc.).
I punteggi di queste diverse scale possono essere correlati.
Spearman: queste correlazioni indicano che ciascuna abilità umana è costituita da 2
componenti:
- una parte comune a tutte le abilità, intelligenza generale (g);
- una parte specifica di quella particolare abilità (s).
Intelligenza= g + s
• Thurstone: si oppone alla concezione unitaria dell’intelligenza e parla di capacità
mentali primarie (comprensione verbale, fluidità verbale, ragionamento numerico,
visualizzazione spaziale, memoria associativa, velocità percettiva, capacità di
ragionamento).
• Ipotesi psicometriche moderne: intelligenza= generale+ abilità primarie+ abilità
specifiche
I test d’intelligenza (Q.I.)

• Confrontano le prestazioni intellettive individuali


in prove standardizzate con le prestazioni medie
di una popolazione statistica di riferimento.
Scala Wechsler→ si considera la deviazione
dalla media della popolazione (100)

• Quoziente intellettivo
– QI normale=100 15
• Deviazione standard (15 punti sopra e sotto la
media)
Teoria dell’intelligenza di Stenberg

Stenberg evidenzia l’importanza degli aspetti processuali.


Le componenti dell’intelligenza hanno a che fare con i diversi
modi in cui trasformiamo le nostre rappresentazioni cognitive.
3 tipi di componenti:
Metacomponenti: processi usati nella programmazione, monitoraggio e nelle
attività decisionali connesse all’esecuzione di un compito.
Componenti dell’esecuzione: processi usati nell’esecuzione di un compito (p.e.
codifica degli aspetti che costituiscono lo spazio problematico, confronto
tra le diverse parti del problema, generazione della risposta appropriata)
Componenti dell’acquisizione della conoscenza: riguardano l’apprendimento
di nuove informazioni ed il loro immagazzinamento in memoria.
Intelligenza e pensiero creativo

Intelligenza come capacità di risolvere problemi


nuovi (insight, creatività)
• Problem solving
– Trovare i mezzi per raggiungere uno scopo:
 Identificazione del problema
 Definizione e rappresentazione del problema
 Strategie di ricerca della soluzione
 Valutazione della soluzione
Una sola intelligenza generale (G)
o intelligenze multiple?

Gardner→intelligenze multiple

1. Linguistica
2. Logico-matematica
3. Spaziale
4. Musicale
5. Corporea e cinestesica
6. Interpersonale
7. Intrapersonale
8. Naturalistica
9. Esistenziale
Linguaggio

• Sviluppo del linguaggio (esempio di apprendimento


complesso):

 Basi del linguaggio →Fonemi


 Unità distinte di suono → Morfemi
 Unità linguistiche dotate di significato →Lessico
 Insieme di morfemi di una lingua
Stadi dello sviluppo linguistico
Età prenatale-1 anno La percezione dei suoni diventa più
selettiva e aumenta la capacità di ricordarli
1-3 anni Incremento della fluenza e della manipolazione
mentale delle parole.
Vocabolario ancora limitato (errori di
sovraestensione)
3-4 anni Ampliamento del vocabolario e della
comprensione/uso di regole sintattiche

Linguaggio olofrastico: prodotto dai bambini di età inferiore a 2 anni, costituito da


una singola parola che esprime un’intera frase.

Linguaggio telegrafico: prodotto dai bambini dopo il secondo anno di vita,


costituito da frasi composte da pochi elementi e scorrette sul piano grammaticale.
Teorie dello sviluppo del linguaggio

Teorie ambientaliste Teorie innatiste Teorie interazioniste


Apprendimento Negli esseri umani Basi innate e
- Imitazione la facoltà di linguaggio è maturazione biologica
-Condizionamento innata (Chomsky) del linguaggio
-L’apprendimento del – Language Acquisition Interagiscono
linguaggio dipende Device: contiene i con le esperienze
dall’approvazione che i principi della grammatica sociali e comunicative
bambini ricevono x le
frasi corrette e la Universale. del bambino
disapprovazione x quelle Competenza linguistica di
scorrette (Skinner) base: consente di
comprendere e usare il
linguaggio
– Componenti generative
(creative) del linguaggio
Emozioni
Stati affettivi intensi e di breve durata che si
manifestano su almeno tre livelli:
1. Livello fenomenico-esperienziale (stato
mentale vissuto dal soggetto)
2. Modificazioni fisiologiche (periferiche e
centrali)
3. Livello espressivo-comportamentale
(comunicazione delle emozioni, p.e.
tramite espressioni facciali)
Teorie delle emozioni
Senso comune: stimolo emotigeno (p.e. un orso) → paura → attivazione SNA
(aurousal) = tremo perché ho paura

Teoria periferica (James-Lange): stimolo emotigeno → attivazione SNA


(aurousal) → paura = ho paura perché tremo

Teoria centrale (Cannon-Bard): stimolo emotigeno → attivazione


subcorticale → paura + attivazione SNA (aurousal) = tremo e ho paura

Teorie cognitive (Lazarus): valutazione cognitiva (appraisal) + attivazione


SNA → paura = percepisco la situazione come pericolosa e interpreto
come paura tutte le mie reazioni
Identificazione delle emozioni
• Le 6 emozioni fondamentali→ segnali distintivi universali
(espressioni facciali): paura, rabbia, gioia, disgusto, sorpresa,
tristezza (Ekman & Friesen)
• Le 6 + interesse, accettezione (Plutchik)
• Le 6 + preoccupazione, interesse, disprezzo, vergogna, senso
di colpa (Izard)
• Altri indicatori
– Voce
– Gesti
– Postura
Memoria
La memoria riguarda il mantenimento dell’informazione nel tempo, cioè la capacità di
elaborare, conservare e recuperare l’informazione.
Processo di elaborazione implica tre fasi (Sternberg, 1996):
I. Codifica (encoding): iniziale elaborazione dell’informazione che deve essere
memorizzata,
formazione dei ricordi
– Codifica superficiale/profonda
– Doppia sistema di codifica (verbale e iconica)
II. Ritenzione (storage): conservazione dell’informazione
– Mnemotecniche → di fronte a del materiale da ricordare ci si comporta come in presenza di
un problema da risolvere: si analizzano accuratamente i dati e si sceglie una strategia per
risolvere il problema, in questo caso come assicurarsi un buon ricordo. Chi si trova di fronte ad
un compito di memoria cerca infatti di generare un piano sistematico che di solito implica la
scoperta di una struttura sottostante al materiale stesso.
Una mnemotecnica è un piano prefissato scelto una volta per tutte e poi seguito in modo
sistematico. La sua grande utilità consiste nel fornire uno schema per organizzare informazioni
che non abbiano una struttura precisa mettendo così in rapporto rapidamente ed efficacemente
le nuove informazioni con quanto già immagazzinato, in modo da ridurre il carico di quanto
deve essere immagazzinato. Le mnemotecniche sono quindi delle procedure artificiali che
consentono una miglior prestazione mnestica.
III. Recupero ( retrieval) : l’informazione viene “ripresa” dal magazzino o utilizzata
- Rievocazione
- Riconoscimento
- Riapprendimento
_
Codifica
 Principio della  Profondità di codifica
specificità di codifica – le informazioni codificate
(Tulving, Thomson, 1973) in modo semantico sono
– soltanto ciò che è stato ricordate meglio di altre
immagazzinato può che riguardano le
essere recuperato e il proprietà “superficiali”
modo in cui qualcosa dell’input
può essere recuperato
dipende dal modo in
cui è stato
immagazzinato
Immagazzinamento
Memoria a breve Memoria di lavoro
termine MBT (include le funzioni della
– Reitera l’informazione MBT) (Baddeley, 1990)
disponibile in memoria per – Recupera dalla memoria
poco tempo a lungo termine (MLT ) le
– Ampiezza della MBT: operazioni necessarie
circa 7 elementi ( 2) all’attività corrente
• Memoria a lungo (prestare attenzione,
termine prendere appunti, fare
– Immagazzina in modo calcoli, leggere, ecc.)
durevole le informazioni
ed esperienze
Modello Multiprocesso di Atkinson e Shiffrin

• Memoria Sensoriale

• Memoria Breve Termine (capacità limitata,


7 2 elementi)

• Memoria Lungo Termine


Memoria a lungo termine

1. Memoria semantica/dichiarativa
– Concetti
– Conoscenze, idee, informazioni (accessibili alla
coscienza)
2. Memoria episodica
– Eventi (accessibili alla coscienza)
3. Memoria procedurale
– Abilità motorie, azioni (non accessibili alla
coscienza)
(TULVING, 1989; SQUIRE, 1987
Struttura della memoria a lungo termine
(MLT)
Modelli di Squire e Tulving
MLT

DICHIARATIVA PROCEDURALE
esplicita implicita
Abilità motorie,
Idee, informazioni, concetti azioni non verbalizzate

Semantica Episodica
info indipendenti info legate a
da specifici momenti e luoghi
episodi specifici
Autobiografica
Episodi relativi alla vita
del soggetto
Teoria della profondità di elaborazione
di Craik e Lockhart
E’ una alternativa alla teoria multiprocesso di Atkinson e Shiffrin.
Secondo tale teoria:
1. Gran parte delle informazioni rese disponibili dal flusso degli stimoli
sensoriali vengono trascurate, ed è improbabile che vengano ricordate.
Soltanto le informazioni che raggiungono una determinata profondità di
elaborazione vengono immagazzinate e poi ricordate.
2. La profondità di elaborazione concerne la qualità e la complessità della
codifica dell’informazione, nonché il suo grado di integrazione con il
patrimonio delle conoscenze già possedute.
3. Nel corso dell’elaborazione hanno luogo l’organizzazione e la
strutturazione del materiale da ricordare in funzione dei propri schemi
mentali, del proprio modo di procedere e dei propri metodi di trattare le
informazioni, nonché dei propri sistemi di categorizzazione della realtà.
4. Se durante l’apprendimento il materiale viene organizzato secondo
categorie gerarchicamente ordinate, diventa successivamente assai più
agevole il lavoro della rievocazione, in quanto ogni item viene a costituire un
valido indizio per gli altri.

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