“Terra dei fuochi”: i risultati delle ultime analisi
Al gruppo di lavoro che ha svolto le indagini hanno partecipato anche Ispra e Arpac Claudio Marro Rita Iorio Roberto Bardari
Di recente è stato pubblicato il terzo de-
creto relativo ai risultati delle indagini effettuate dal Gruppo di Lavoro “Terra dei fuochi” (decreto 3 aprile 2017, pub- blicato sulla Gazzetta ufficiale numero 88 del del 14 aprile 2017). Il Gruppo di lavoro, appositamente istituito in ap- plicazione della legge 6 del 2014 di con- versione del decreto legge 136 del 2013 vede la partecipazione, oltre che del- l’Arpa Campania, anche di altre impor- Tabella 1 – Decreto interministeriale 3 aprile 2017. Numero di terreni agricoli e pozzi indagati tanti istituzioni, tra cui Ispra, l’Istituto superiore di sanità, la Regione Campa- nia, l’Università di Napoli Federico II, (Csc) di riferimento (o i valori di fondo il Corpo forestale dello Stato (poi assor- se presenti) per almeno un inquinante. bito nell’Arma dei Carabinieri), il Con- Ciò spiega perché per questi siti, come siglio per la ricerca e la si vede nelle Tabelle 2 e 3, gli ettari (e sperimentazione in agricoltura, l’Isti- quindi le percentuali) di interdizioni tuto nazionale di geofisica e vulcanolo- alla coltivazione sono più basse (6,2%) gia, l’Istituto zooprofilattico spe- rispetto a quelle (22%) che hanno ri- rimentale del Mezzogiorno e l’Agenzia guardato i terreni con classi di rischio per le erogazioni in agricoltura. presunto maggiore (5, 4 e 3), già inda- I risultati pubblicati in questo decreto gati nel 2014 e oggetto dei decreti in- si riferiscono a 130 terreni (Tabella 1) terministeriali del 12 febbraio 2015 e prevalentemente a più basso rischio del 07 luglio 2015. Un aspetto interes- presunto (denominati 2a). Si tratta di sante da evidenziare è che il Gruppo di quei siti agricoli (ricadenti in 88 Co- lavoro (negli ultimi due anni) ha svolto muni) che per attività pregresse hanno indagini anche sui terreni agricoli limi- evidenziato in passato valori degli in- trofi e/o confinanti a quelli già inter- quinanti superiori di 2-10 volte le con- detti con i due decreti del 2015. Ciò al meno di un ettaro, su un totale di 36 et- determinate produzioni agroalimentari centrazioni soglia di contaminazione fine di comprendere se anche le parti- tari indagati, ha mostrato fenomeni di in determinate condizioni; celle di terreno limitrofe a quelle clas- inquinamento e pertanto è stato ulte- CLASSE C: Terreni idonei alle produ- sificate D (ai fini dell’uso agricolo) riormente interdetto alla coltivazione. zioni non alimentari; potessero essere state interessate da fe- Appare opportuno ricordare che i ter- CLASSE D: Terreni con divieto di pro- nomeni di inquinamento e mostrassero reni indagati dal Gdl, in base alle risul- duzioni agroalimentari e silvo-pasto- la presenza di uno o più inquinanti in tanze analitiche, vengono suddivisi, ai rali. concentrazioni superiori alle Csc di ri- fini dell’uso agricolo, nelle seguenti Dalla lettura della relazione, e dei re- ferimento.Nella Tabella 2 i terreni li- quattro classi di rischio: lativi allegati, pubblicati con il decreto mitrofi a quelli già interdetti sono CLASSE A: Terreni idonei alle produ- del 3 aprile 2017, si evincono i seguenti denominati “Estensione siti rischio 4 e zioni agroalimentari; aspetti salienti: rischio 5”: come si vede nella Tabella, CLASSE B: Terreni con limitazione a 1. Tutti i prodotti agricoli analizzati sono risultati conformi ai limiti norma- tivi. 2. Relativamente alle acque sotterra- nee, Arpac ha campionato ed analiz- zato in totale le acque usate per l’irrigazione prelevate da 26 pozzi e da un corso d’acqua superficiale. In as- senza del Regolamento sui parametri di qualità delle acque a uso irriguo, in corso di elaborazione presso il Mini- stero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il GdL ha utiliz- zato i dati della qualità di queste acque per verificare eventuali correlazioni con le possibili cause di inquinamento del suolo e dei vegetali. In ogni caso, il GdL, in riferimento a tali valori, ha ri- tenuto necessario procedere ad un mo- nitoraggio semestrale dei pozzi che hanno mostrato superamenti dei valori limite delle acque (indicati dal decreto ministeriale 185/2003) valutando anche la loro compatibilità con i valori di fondo naturale. Tabella 2 – Decreto interministeriale 3 aprile 2017. Superficie oggetto di valutazione (segue a pagina 7) segue da pagina 6
3. Su un totale di circa 145 ettari di su-
perficie agricola classificata, ricadono nella classe A (terreni idonei alle pro- duzioni agroalimentari) circa 101 et- tari, pari al 67,4%. Rientrano, invece, nella classe D (terreni con divieto di produzioni agroalimentari e silvo-pa- storali) poco meno di 9 ettari pari al 6,2%. I rimanenti 35,2 ettari, pari al 24,3% rientrano nella classe B (terreni con limitazione a determinate produ- zioni agroalimentari in determinate condizioni (vedi Tabelle 2 e 3); 4. I Comuni (Tabella 4) con una mag- giore superficie (circa 3,5 ettari cia- scuno) di terreni agricoli ricadenti nella classe D e quindi con divieto di produ- Tabella 3 – Decreto interministeriale 3 aprile 2017. Ripartizione percentuale dei terreni classificati zioni agroalimentari e silvo-pastorali sono Villa Literno (CE) e Caivano (NA); stanno continuando il lungo e faticoso 5. gli inquinanti riscontrati con mag- compito di indagine sulle matrici am- giore frequenza nei suoli (vedi Tabella bientali ed agricole, anche se forse l’at- 5) sono stati il piombo, l’insetticida Ddt tenzione mediatica, negli ultimi tempi, (e simili) e il rame. In relazione ai me- sembra essersi affievolita. Nel corso talli, i valori di biodisponibilità/mobilità degli ultimi mesi, Arpac, con i propri sono comunque risultati sempre molto tecnici delle Aree territoriali, insieme a bassi. Come si può osservare, Arpac e tutto il GdL, sta investigando i terreni tutte le istituzioni coinvolte nell’attività che ricadono nelle cosiddette Aree previste dalla legge “terra dei fuochi” vaste. Si tratta di comprensori dove sussistono elevate pressioni ambientali connesse con le attività degli impianti di gestione dei rifiuti. Le indagini ri- guardano centinaia di particelle cata- stali, molte delle quali adiacenti agli impianti di rifiuti dove è forte la preoc- cupazione di una potenziale contami- nazione delle produzioni agricole. Proprio per questi motivi ed in queste sub- aree, l’Agenzia sta intensificando le indagini e le maglie per i campiona- menti. Ciò ovviamente richiede molto più tempo sia per il prelievo dei cam- pioni che per le loro analisi. In ogni caso Arpac pubblica ed ag- giorna costantemente i dati ambientali disponibili sul proprio sito all’indirizzo http://www.arpacampania.it/web/guest ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 30 giugno 2017 - Anno XIII, N.12 /1084 e invita i lettori che intendono te- Edizione chiusa dalla redazione il 30 giugno 2017 nersi aggiornati a visitare le pagine ap- positamente realizzate. (Articolo DIRETTORE EDITORIALE Luigi Stefano Sorvino pubblicato sull’edizione dello scorso 22 DIRETTORE RESPONSABILE giugno di AmbienteInforma, notiziario Pietro Funaro del Sistema nazionale per la protezione Tabella 4 – Decreto interministeriale 3 aprile 2017. Ripartizione per Comune della CAPOREDATTORI ambientale). superficie (mq) dei terreni nelle diverse classi di rischio ai fini dell’uso agricolo Salvatore Lanza, Fabiana Liguori, Giulia Martelli IN REDAZIONE Cristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, Luigi Mosca, Andrea Tafuro GRAFICA E IMPAGINAZIONE Savino Cuomo HANNO COLLABORATO R. Bardari, I. Buonfanti, F. Clemente, F. De Capua, G. De Crescenzo, R. Fanelli, R. Fe- miano, R. Funaro ,R. Iorio, C. Marro, D. Ma- tania, A. Palumbo, A. Paparo, S. Patrizio, T. Pollice SEGRETARIA AMMINISTRATIVA Carla Gavini DIRETTORE AMMINISTRATIVO Pietro Vasaturo EDITORE Arpa Campania Via Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 Napoli REDAZIONE Via Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 Napoli Phone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: rivista@arpacampania.it magazinearpacampania@libero.it
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