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LA VITA
La vita è un’opportunità: coglila.
La vita è bellezza: ammirala.
La vita è beatitudine: assaporala.
La vita è un sogno: fanne una realtà.
La vita è una sfida: affrontala.
La vita è un dovere: compilo.
La vita è un gioco: giocalo.
La vita è preziosa: abbine cura.
La vita è una ricchezza: conservala.
La vita è amore: godine.
La vita è un mistero: scoprilo.
La vita è promessa: adempila.
La vita è tristezza: superala.
La vita è un inno: cantalo.
La vita è una lotta: combattila.
La vita è un’avventura: corrila.
La vita è felicità: meritala.
La vita è la vita: difendila.
Madre Teresa di Calcutta
A VOI, MADRE
Mediatrice di Grazie, ricordatevi, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai inteso dire al
mondo, che alcuno ricorrendo alla vostra protezione, implorando il Vostro aiuto, e chiedendo il
Vostro patrocinio, sia stato da Voi abbandonato. Animato da tale confidenza a Voi ricorro, a Madre,
Vergini delle vergini, a Voi vengo, e con le lacrime agli occhi, peccatore pentito, mi prostro ai vostri
piedi a domandare pietà. Non vogliate, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma
benigna ascoltatemi ed esauditemi. Così sia
(San Bernardo di Chiaravalle)
Luce
In me è buio, ma da te c’è luce,
io sono solo, ma tu non mi lasci
son pusillanime, ma da te c’è aiuto
sono irrequieto, ma da te c’è pace
in me c’è amarezza, ma da te pazienza
le tue vie non comprendo, ma tu conosci
la retta via per me. (Dietrich Bonhoeffer)
“O solitudine di Gesù io ti adoro. Oceano immenso dove confluiscono tutte le acque amare delle
solitudini umane, io mi prostro davanti a Te, abbraccio il Legno che toglie ogni amarezza e guarisce
tutte le infermità degli uomini desolati, riempie ogni vuoto con la sua Presenza e porta la Vita dove
è la morte.
O Gesù, solo giusto tra gli ingiusti, solo senza peccato tra i peccatori, che portasti il peso del mio
peccato e dei peccati di tutto il mondo, radice della mia solitudine e di tutte le solitudini umane, io ti
adoro.
O Gesù, che nel Pretorio di Pilato sentisti il grido della folla “Crucifige, crucifige!” e ti vedesti
posposto a Barabba da quella folla che ti aveva acclamato, pochi giorni prima, al tuo ingresso a
Gerusalemme, io ti adoro per l’immensa solitudine di quel momento.
O Gesù, issato sulla croce come rifiuto degli uomini, e insieme olocausto per la loro salvezza, per
quell’abbandono che in quel momento sentisti da parte del Padre, per quel grido angosciante “Mio
Dio, perché mi hai abbandonato?”, io mi getto ai tuoi piedi e ti adoro nella tua infinita solitudine.
O Gesù, che nel Sacramento dell’Altare perpetui la tua solitudine e cerchi chi ti consoli, perché la
tua consolazione scenda su di lui; o Gesù, lasciato solo nei tabernacoli della terra, che attendi
invano gli uomini indaffarati di questo mondo, io ti adoro nella tua solitudine…”
O Vergine della Consolazione, oggi ti prego di fare una carezza rigenerante a tutte le persone che
portano nel cuore il magone della tristezza e della solitudine e a tutte le persone che faticano a
tenere, con sulle spalle la loro croce, il passo delle orme del tuo figlio Gesù.