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Modo (musica)

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Nella teoria musicale, un modo è un insieme ordinato di intervalli derivato da una corrispondente scala variando semplicemente
la nota iniziale.

Indice
Storia
Descrizione generale
Scala modale
Caratteristica
La costruzione
I modi della scala diatonica
Scale modali costruite sui gradi della scala diatonica
Scale modali costruite sui gradi della scala minore melodica
Scale modali costruite sui gradi della scala minore armonica
Sonorità ed esempi sui modi diatonici
Imparare i modi
A partire dai gradi
A partire dalle equivalenze per la scala di DO
A partire dagli intervalli
Basandosi sul circolo delle quinte
Voci correlate
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Storia
Nella musica greca antica i modi prendevano il nome di harmonìai (ἁρμονίαι), armonie; si trattava di 8 scale discendenti alle
quali veniva attribuita una denominazione etnica: armonia dorica, frigia, ecc. La teoria musicale greca prevedeva che esse
fossero costituite da due tetracordi discendenti formati da 4 note per grado congiunto. I tetracordi in questione dovevano essere
omologhi, cioè dovevano presentare la stessa serie di toni e semitoni. Ad esempio, l'armonia dorica era formata dalle note Mi Re
Do Si - La Sol Fa Mi, dove entrambi i tetracordi erano formati dagli intervalli discendenti T T ST.
Anche se molti pensano che i modi ecclesiastici, vale a dire i modi della musica europea medievale, discendano direttamente da
questa nozione di modalità, la loro nascita è diversa perché direttamente connessa con il repertorio liturgico della chiesa cristiana.
Le terminologie teoriche furono però ricavate dalla teoria musicale greca, compresi i termini etnici connessi ai modi, con la
differenza che furono applicati quelli utilizzati per definire le trasposizioni tonali dei modi (detti tropi) ai diversi modi musicali,
ottenendo uno sfasamento ravvisabile ancora oggi (il modo di Mi, infatti, che in Grecia era il modo dorico, per i teorici latini
divenne il modo frigio; analogo sfasamento per tutti gli altri modi).

Nel XVI secolo, il teorico svizzero Glareano pubblicò il Dodekachordon, nel quale solidifica il concetto dei modi ecclesiastici,
aggiungendone altri quattro: l'eolio, l'ipoeolio, lo ionico e l'ipoionico; questi ultimi modi non sono altro che la prima apparizione
teorica dei modi maggiore e minore.

La musica antica ha fatto grande uso dei modi ecclesiastici, che non si limitavano alle diverse scale musicali utilizzate. Come
spiega la musicologa Liane Curtis (1988), nella musica medievale e rinascimentale "non bisogna pensare i modi equivalenti alle
scale; i principi dell'organizzazione melodica, il posizionamento delle cadenze, e l'emotività indotta sono parti essenziali del
contenuto modale".

In seguito, però, i modi sono stati organizzati basandosi sulla loro relazione rispetto alle successioni di intervalli relativi alla scala
maggiore. La concezione moderna delle scale modali descrive un sistema dove ogni modo ha la scala diatonica usuale, ma inizia
da una nota diversa. I modi sono tornati di moda all'inizio del secolo scorso, nello sviluppo del jazz (jazz modale) e nella musica
contemporanea. Anche molta musica folk è composta, o si può analizzare, pensando ai modi. Ad esempio, nella musica
tradizionale irlandese compaiono i modi ionico, dorico, eolio e misolidio, in ordine più o meno decrescente di frequenza; con
l'evoluzione del modo eolio, in cui si alza la settima di un semitono, formando la scala minore armonica, costituisce la base di
tutti i brani del genere flamenco.

Descrizione generale
A qualsiasi scala musicale pertanto può essere applicato il concetto di modo: in generale in una scala qualsiasi si possono
"estrarre" tanti modi quante sono le note della scala: ad esempio, per le scale diatoniche, costituite da sette note, si possono
contare 7 modi distinti. Tuttavia in alcuni casi i modi "effettivamente esistenti" possono essere in numero inferiore al numero di
note della scala: questo accade ove la particolare struttura della scala comporti che anche a partire da note diverse si possa
osservare la stessa successione di intervalli: è il caso ad esempio della scala diminuita (costituita da 8 note e da una successione di
otto intervalli in cui ad un tono segue sempre un semitono o viceversa), dove i modi osservati sono soltanto due; sempre a titolo
di esempio si considerino i casi limite della scala esatonale (sei note separate da sei intervalli di tono) che ha un solo modo (a
partire da qualsiasi nota, infatti, si osserva sempre e solo una successione di sei toni), e della scala cromatica (12 note separate da
12 intervalli pari a un semitono) che pure ha un solo modo (a partire da qualsiasi nota, infatti, si osserva sempre e solo una
successione di dodici semitoni).

I modi musicali più noti e studiati, in ogni caso, sono i modi della scala diatonica, ai quali vengono attribuiti specifici nomi.
L'importanza di tale scala e dei relativi modi nella musica occidentale è dovuta al fatto che su essa si basa il sistema tonale
occidentale, ovvero l'insieme delle "note di base" di qualsiasi brano musicale: in particolare nella musica occidentale al concetto
di modo è legato quello di tonalità, dal momento che quest'ultima sfrutta la definizione di modo.

In tal senso è utile indicare che è diffuso l'uso del termine modalità, in opposizione a tonalità, per distinguere il sistema formato
dai molti diversi modi utilizzati nei brani medievali e rinascimentali dal sistema tonale che la musica europea comincia passo
passo ad utilizzare dalla fine del XVI secolo in poi: ciascuna delle dodici tonalità che formano il sistema tonale moderno si
presenta infatti in due soli modi, maggiore e minore.

I modi e le scale modali non sono utilizzati esclusivamente per la definizione delle tonalità dei brani, ma anche
indipendentemente da queste all'interno dei brani, nella tessitura melodica ed armonica: un uso particolare di scale modali viene
effettuato nel jazz e più in particolare nella corrente definita, appunto, jazz modale. Anche in questo senso i termini modalità e
tonalità sono spesso utilizzati in opposizione l'uno all'altro, anche se con motivazioni totalmente diverse rispetto a quanto indicato
prima: in questo caso infatti si distinguono due particolari stili improvvisativi basati, a loro volta, su due diverse maniere di
costruire la progressione armonica dei brani.

Scala modale

Caratteristica
Le scale modali estendono e in qualche modo completano, nella musica, il concetto di scala musicale tipico dell'armonia classica
tradizionale. Una melodia impostata su scale modali, all'orecchio moderno e occidentale, induce l'idea di qualcosa di sospeso,
arcaico, indefinito. I canti gregoriani erano basati su particolari scale modali e le musiche medievali sono spesso impostate su
scale modali. Anche nei canti popolari più arcaici si ritrova la modalità, ad esempio la stornella romagnola e la bovara romagnola
sono due canti lirico-monostrofici popolari che si basano su scale modali. Scale modali sono utilizzate anche nella musica jazz.
La musica classica indiana ha sviluppato per secoli un complesso sistema rigorosamente modale.

La costruzione
Le sette note della musica occidentale vengono messe in serie per grado congiunto in modo da dar vita a scale ascendenti che
modernamente sono la scala maggiore (dal Do al Do all'ottava superiore) e minore (dal La al La dell'ottava superiore). Nel
passato si utilizzavano molte più scale, dette modali, ciascuna avente inizio da una delle sette note e fine sulla stessa all'ottava
superiore. Possiamo sperimentare tali scale utilizzando i tasti bianchi del pianoforte e suonando, per esempio, partendo dalla nota
Re alla nota Re dell'ottava superiore. L'idea è semplice: presa una scala "tradizionale" (maggiore, minore melodica, minore
armonica), si costruisce una nuova scala per ogni nota della scala considerata. In questo modo, da ogni scala "tradizionale" si
ottengono sette modi con sette differenti sequenze di intervalli per ognuno. Ovviamente, le scale costruite sul primo grado di
ognuna delle scale tradizionali coincidono con le scale tradizionali medesime.

È fondamentale comprendere che quello che in realtà caratterizza e dà il nome ad una scala, è la precisa successione di intervalli,
cioè di toni e semitoni, da cui essa è caratterizzata. Di seguito infatti sono riportate scale in cui compaiono pochissime alterazioni
(♯ e ♭), per rendere più facile la lettura. Per capirci meglio facciamo l'esempio di una scala Frigia. L'esempio sottostante è una
scala Frigia di Mi, perché partendo appunto dal Mi e seguendo la successione di intervalli (propria della scala Frigia) composta da
S T T T S T T, le note che dobbiamo suonare sono tutte note naturali, senza alterazioni appunto. Ma possiamo benissimo costruire
altre scale Frigie su ciascun'altra nota, seguendo quella successione di intervalli. Questo è vero per ogni scala, in particolare per le
scale maggiori e minori, che non sono solo quelle che partono dal Do e dal La rispettivamente.

Si indicano nel seguito gli intervalli con "T" il tono e con "S" il semitono. Le scale sono indicate mediante un esempio in una
tonalità semplice. I loro nomi derivano per lo più da nomi di antiche scale greche.

I modi della scala diatonica

Scale modali costruite sui gradi della scala diatonica


Di seguito la definizione "moderna" dei modi relativi della scala diatonica. Verranno evidenziati in grassetto i gradi che
differiscono rispetto a quelli del modo Ionico (Maggiore).

Ionio o maggiore

Struttura:(tonica Do), tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono; in breve
(tonica Do)-T-T-S-T-T-T-S o 0-2-2-1-2-2-2-1 (indicando il numero di semitoni).
Intervalli: tonica, seconda maggiore, terza maggiore, quarta giusta, quinta giusta, 6ª
maggiore, 7ª maggiore, 8ª giusta.
Esempio: do ionico = do re mi fa sol la si do

Dorico

Si trova a partire dal secondo grado del modo maggiore (T-S-T-T-T-S-T o 2-1-2-2-2-
1-2).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª maggiore, 7ª
minore , 8ª giusta.
Esempio: Re dorico = Re Mi Fa Sol La Si Do Re
Esempio: Do dorico = Do Re Mi♭ Fa Sol La Si♭ Do

Frigio

Si trova a partire dal terzo grado del modo maggiore (S-T-T-T-S-T-T o 1-2-2-2-1-2-
2).
Intervalli: Tonica, 2ª minore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª minore, 7ª minore,
8ª giusta.
Esempio: Mi frigio = Mi Fa Sol La Si Do Re Mi
Esempio: Do frigio = Do Re♭ Mi♭ Fa Sol La♭ Si♭ Do

Lidio

Si trova a partire dal quarto grado del modo maggiore (T-T-T-S-T-T-S o 2-2-2-1-2-2-
1).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª maggiore, 4ª aumentata, 5ª giusta, 6ª maggiore,
7ª maggiore, 8ª giusta.
Esempio: Fa lidio = Fa Sol La Si Do Re Mi Fa
Esempio: Do lidio = Do Re Mi Fa♯ Sol La Si Do

Misolidio

Si trova a partire dal quinto grado del modo maggiore (T-T-S-T-T-S-T o 2-2-1-2-2-1-
2).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª maggiore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª maggiore, 7ª
minore, 8ª giusta.
Esempio: Sol misolidio = Sol La Si Do Re Mi Fa Sol
Esempio: Do misolidio = Do Re Mi Fa Sol La Si♭ Do

Eolio o minore naturale

Si trova a partire dal sesto grado del modo maggiore (T-S-T-T-S-T-T o 2-1-2-2-1-2-
2).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª minore, 7ª
minore, 8ª giusta.
Esempio: La eolio = La Si Do Re Mi Fa Sol La
Esempio: Do eolio = Do Re Mi♭ Fa Sol La♭ Si♭ Do

Locrio o ipofrigio

Si trova a partire dal settimo grado del modo maggiore (S-T-T-S-T-T-T o 1-2-2-1-2-
2-2).
Intervalli: Tonica, 2ª minore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª diminuita, 6ª minore, 7ª
minore, 8ª giusta.
Esempio: Si locrio = Si Do Re Mi Fa Sol La Si
Esempio: Do locrio = Do Re♭ Mi♭ Fa Sol♭ La♭ Si♭ Do

Riassumendo ecco le differenze fra i sette modi (M = maggiore, m = minore, g = giusta, A = aumentata, d = diminuita):

Ionico (1º grado) 1 2M 3M 4g 5g 6M 7M 8


Dorico (2º grado) 1 2M 3m 4g 5g 6M 7m 8
Frigio (3º grado) 1 2m 3m 4g 5g 6m 7m 8
Lidio (4º grado) 1 2M 3M 4A 5g 6M 7M 8
Misolidio (5º grado) 1 2M 3M 4g 5g 6M 7m 8
Eolio (6º grado) 1 2M 3m 4g 5g 6m 7m 8
Locrio (7º grado) 1 2m 3m 4g 5d 6m 7m 8

Scale modali costruite sui gradi della scala minore melodica


Non tutte hanno un nome ben preciso e saranno identificate paragonandole a scale modali costruite sulla scala maggiore e
indicando le differenze. Da notare che la scala minore melodica è, in sostanza, simile a una scala maggiore ma, essendo la scala
minore, con l'intervallo tra primo e terzo grado costituito da una terza minore (un tono e mezzo). Da qui le sonorità particolari
delle scale modali costruite sulla scala minore melodica. Queste scale sono molto utilizzate, soprattutto in ambiti jazz e fusion.

Scala Dorica 7M

È la scala minore melodica ascendente (T-S-T-T-T-T-S o 2-1-2-2-2-2-1).


Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª maggiore, 7ª
maggiore, 8ª giusta.
Esempio: La dorico Δ = La Si Do Re Mi Fa♯ Sol♯ La
Esempio: Do dorico Δ = Do Re Mi♭ Fa Sol La Si Do

Scala Dorica 2m o Dorica ♭2

È simile ad una scala dorica, ma con un intervallo tra primo e secondo grado di un
solo semitono (S-T-T-T-T-S-T o 1-2-2-2-2-1-2).
Intervalli: Tonica, 2ª minore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª maggiore, 7ª minore,
8ª giusta.
Esempio: Si dorico ♭2 = Si Do Re Mi Fa♯ Sol♯ La Si
Esempio: Do dorico ♭2 = Do Re♭ Mi♭ Fa Sol La Si♭ Do

Scala Lidia aumentata

È simile ad una scala lidia, ma con un intervallo di quinta aumentata tra primo e
quinto grado (T-T-T-T-S-T-S o 2-2-2-2-1-2-1).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª maggiore, 4ª aumentata, 5ª aumentata, 6ª
maggiore, 7ª maggiore, 8ª giusta.
Esempio: Do lidio aumentato = Do Re Mi Fa♯ Sol♯ La Si Do

Scala Lidia dominante

È simile ad una scala lidia, ma con un intervallo di settima minore tra primo e
settimo grado (T-T-T-S-T-S-T o 2-2-2-1-2-1-2).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª maggiore, 4ª aumentata, 5ª giusta, 6ª maggiore,
7ª minore, 8ª giusta.
Esempio: Re lidio dominante = Re Mi Fa♯ Sol♯ La Si Do Re
Esempio: Do lidio dominante = Do Re Mi Fa♯ Sol La Si♭ Do
Scala Misolidia 6m:

È simile ad una scala misolidia, ma con un intervallo di sesta minore tra primo e
sesto grado (T-T-S-T-S-T-T o 2-2-1-2-1-2-2).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª maggiore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª minore, 7ª
minore, 8ª giusta.
Esempio: Mi misolidio ♭13 = Mi Fa♯ Sol♯ La Si Do Re Mi
Esempio: Do misolidio ♭13 = Do Re Mi Fa Sol La♭ Si♭ Do

Scala Locria 2M:

È simile ad una scala eolia, ma con un intervallo di quinta diminuita tra primo e
quinto grado (T-S-T-S-T-T-T o 2-1-2-1-2-2-2).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª diminuita, 6ª minore, 7ª
minore, 8ª giusta.
Esempio: Fa♯ locrio 2ª maggiore = Fa♯ Sol♯ La Si Do Re Mi Fa♯
Esempio: Do locrio 2ª maggiore = Do Re Mi♭ Fa Sol♭ La♭ Si♭ Do

Scala Superlocria

È utilizzata nel jazz sugli accordi di dominante in aggiunta alla scala misolidia (S-T-
S-T-T-T-T o 1-2-1-2-2-2-2).
Intervalli: Tonica, 2ª minore, 3ª minore, 4ª diminuita, 5ª diminuita, 6ª minore, 7ª
minore, 8ª giusta.
Esempio: Sol♯ superlocrio = Sol♯ La Si Do Re Mi Fa♯ Sol♯
Esempio: Do superlocrio = Do Re♭ Mi♭ Fa♭ Sol♭ La♭ Si♭ Do

Scale modali costruite sui gradi della scala minore armonica


Come le scale modali costruite a partire dalla minore melodica anche quelle derivate dalla minore armonica non hanno un nome
preciso e saranno identificate paragonandole a scale modali costruite sulla scala maggiore e indicando le differenze.

La scala minore armonica equivale al modo eolio della scala maggiore con la differenza che il settimo grado della scala è alzato
di un semitono, in modo da poter svolgere le funzioni di sensibile. Però in questo modo si forma un intervallo di seconda
aumentata tra il sesto e il settimo grado della scala. Può anche essere vista come una scala melodica con la sopradominante
abbassata di un semitono.

Scala Eolio 7M

È la scala minore armonica (T-S-T-T-S-3S-S o 2-1-2-2-1-3-1).

Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª minore, 7ª


maggiore, 8ª giusta.
Esempio: La eolio Δ = La Si Do Re Mi Fa Sol♯ La
Esempio: Do eolio Δ = Do Re Mi♭ Fa Sol La♭ Si Do

Scala Locria 6M o Locria ♮6

(S-T-T-S-3S-S-T o 1-2-2-1-3-1-2).

Intervalli: Tonica, 2ª minore, 3ª minore, 4ª giusta, 5ª diminuita, 6ª maggiore, 7ª


minore, 8ª giusta.
Esempio: Si locrio ♮6 = Si Do Re Mi Fa Sol♯ La Si
Esempio: Do locrio ♮6 = Do Re♭ Mi♭ Fa Sol♭ La Si♭ Do
Scala Ionica aumentata

(T-T-S-3S-S-T-S o 2-2-1-3-1-2-1).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª maggiore, 4ª giusta, 5ª aumentata, 6ª maggiore,
7ª maggiore, 8ª giusta.
Esempio: Do ionico aumentato = Do Re Mi Fa Sol♯ La Si Do

Scala Dorica 4ª aumentata, Lidia ♭3♭7 o Dorica ♯4

(T-S-3S-S-T-S-T o 2-2-1-3-1-2-1).
Intervalli: Tonica, 2ª maggiore, 3ª minore, 4ª aumentata, 5ª giusta, 6ª maggiore, 7ª
minore, 8ª giusta.
Esempio: Re dorico ♯4 = Re Mi Fa Sol♯ La Si Do Re
Esempio: Do dorico ♯4 = Do Re Mi♭ Fa♯ Sol La Si♭ Do

Scala Frigia dominante, Frigia maggiore o Misolidia ♭2♭6

(S-3S-S-T-S-T-T o 1-3-1-2-1-2-2).
Intervalli: Tonica, 2ª minore, 3ª maggiore, 4ª giusta, 5ª giusta, 6ª minore, 7ª
minore, 8ª giusta.
Esempio: Mi misolidio ♭2♭6 = Mi Fa Sol♯ La Si Do Re Mi
Esempio: Do misolidio ♭2♭6 = Do Re♭ Mi Fa Sol La♭ Si♭ Do

Scala Lidia 2ª aumentata

(3S-S-T-S-T-T-S o 3-1-2-1-2-2-1).
Intervalli: Tonica, 2ª aumentata, 3ª maggiore, 4ª aumentata, 5ª giusta, 6ª
maggiore, 7ª maggiore, 8ª giusta.
Esempio: Fa lidio 2ª aumentata = Fa Sol♯ La Si Do Re Mi Fa
Esempio: Do lidio 2ª aumentata = Do Re♯ Mi Fa♯ Sol La Si Do

Scala Superlocria diminuita

(S-T-S-T-T-S-3S o 1-2-1-2-2-1-3).

Intervalli: Tonica, 2ª minore, 3ª minore, 4ª diminuita, 5ª diminuita, 6ª minore, 7ª


diminuita, 8ª giusta.
Esempio: Sol♯ superlocrio diminuito = Sol♯ La Si Do Re Mi Fa Sol♯
Esempio: Do superlocrio diminuito = Do Re♭ Mi♭ Fa♭ Sol♭ La♭ Si♭♭ Do

Sonorità ed esempi sui modi diatonici


Ogni modo ha una sua sonorità caratteristica e quando definisce una tonalità comporta anche distinte possibilità nella creazione
della progressione armonica del brano.

Il modo ionico è quello comunemente conosciuto come modo maggiore; molti pezzi, come ad esempio Happy
birthday, sono in modo maggiore. Lo ionico è il modo più "stabile", perché, essendo il modello del modo
maggiore, i suoi gradi nella musica occidentale rendono possibile una gran varietà di progressioni armoniche.
Data la sua somiglianza col modo lidio, nel fraseggio jazz/fusion, può essere sostituito con questo soprattutto ove
sia sostenuto da un accordo di settima maggiore, anche se ciò non influisce sulla tonalità. È l'unico modo dove,
armonizzando la quadriade costruita sul quinto grado, si forma la cosiddetta settima di dominante (V7).

Il modo dorico è simile al minore naturale, cui differisce per il sesto grado alzato, che produce un accordo
maggiore sul IV e uno minore sul II. Esempi di brano in tonalità di modo dorico sono Impressioni di settembre
della Premiata Forneria Marconi, Oye como va di Tito Puente (Santana), Impressions di John Coltrane, Another
Brick in the Wall dei Pink Floyd in questi i brani, la nota che "suona meglio" è proprio la sesta. Il modo dorico è
molto usato per la facilità di sovrapporlo alla scala blues, che ha in comune 3♭ e 7♭. Ne risulta una scala blues
estesa, ovvero una dorica con l'uso delle blue note: 1, 2, 3♭, 4, (5♭), 5, 6, 7♭, 8.

Il modo frigio è simile alla scala minore naturale, cui differisce per il secondo grado abbassato, che porta ad
avere l'accordo sul V grado diminuito. Viene utilizzato molto poco nella classica e molto nel blues e nel metal a
causa della sua sonorità piuttosto scura; spesso si applica il suo corrispondente, il frigio dominante, che è molto
comune nel flamenco, tanto che lo si definisce a volte modo "spagnolo". Il secondo movimento della Quarta
sinfonia di Brahms inizia in modo frigio. È utilizzato più come soluzione melodica per il fraseggio che per definire
tonalità di brani.

Il modo lidio è simile al modo maggiore cui differisce per il IV grado alzato. Questo porta ad avere l'accordo sul
IV grado diminuito, quello sul VII minore e infine quello sul II grado maggiore. Il famoso jingle della sigla dei
Simpson è in modo lidio. Nella discografia di Joe Satriani si trovano molti brani lidi. Si tratta comunque di un
modo molto diffuso, anche nel jazz modale e nella classica (ad esempio il primo movimento della suite
Lieutenant Kijé di Prokofiev). Frank Zappa ne ha fatto largo uso, sia nelle composizioni che nei suoi assoli
chitarristici.

Il modo misolidio è simile al maggiore da cui differisce per il settimo grado abbassato; in pratica, un modo
maggiore senza sensibile. Questo porta ad avere l'accordo sul terzo grado diminuito, quello sul quinto minore e
quello sul settimo maggiore. La quadriade costruita sulla tonica è un accordo di settima di dominante. La
particolarità del misolidio è la presenza nella quadriade del suo accordo fondamentale dell'intervallo di tritono —
ossia di quinta diminuita — precisamente formato dalla terza e dalla settima dell'accordo; la presenza del tritono
fa sì che l'accordo possa reggere un'infinità di tensioni, basti pensare al blues: si utilizzano normalmente le
pentatoniche maggiore e minore della tonalità del giro, la scala blues e, volendo, anche l'esatonale. Un esempio
molto noto di brano in modo misolidio è Norwegian Wood dei Beatles, che "sembrerebbe" in sol maggiore a patto
di considerare fa naturale come "alterazione" e l'accordo di fa maggiore come accordo alterato, ma che va più
correttamente considerato, per l'appunto, in sol misolidio. Altri brani misolidi sono The Mule dei Deep Purple o
Freeway Jam di Jeff Beck, o ancora il celebre tema eseguito al minimoog di "è Festa" della Premiata Forneria
Marconi. Molto riconoscibile nelle improvvisazioni di Jerry Garcia dei Grateful Dead.

Il modo eolio è meglio conosciuto come modo minore naturale; ovviamente, gli accordi maggiori di questo modo
nascono sul terzo, sul sesto e sul settimo grado. Come già detto, all'interno di progressioni jazz su accordo min7
gli si può preferire il modo dorico, soprattutto su cadenze II-V-I. Esempio di brano composto con il modo eolio è
Summertime di Gershwin. Facilmente, però, si trovano brani di modo minore in cui il fraseggio segue la scala
minore armonica, in cui la settima è eccedente: una quinta sopra troveremo la corrispondente scala frigia
dominante.

Il modo locrio, infine, è simile al frigio, alle cui caratteristiche si deve aggiungere il quinto grado abbassato, che
determina l'intervallo di quinta diminuita fra tonica e dominante. Questo significa che l'accordo sul primo grado I
è diminuito, il che a sua volta, implica che stabilire la tonalità è praticamente impossibile; i pochi pezzi classici
scritti in questo modo usano l'accordo minore — quindi alterato — sul primo grado per stabilire la tonalità, e poi
lavorano su III e V minore. L'instabilità del modo è tale che non si può nemmeno usare l'accordo sul II grado,
perché verrebbe immediatamente percepito come la nuova tonica di un brano in tonalità maggiore. Spesso
l'accordo di questo modo è sostituito con quello del corrispondente modo misolidio. Il locrio viene utilizzato con
altri toni di passaggio da chitarristi come Steve Vai e Joe Satriani e nel death metal negli assoli, insieme a scale
cromatiche.

Imparare i modi

A partire dai gradi


A partire dalla scala maggiore si possono ricostruire facilmente tutti i modi ricordandone l'ordine (in base al loro grado rispetto a
quello del modo Ionico)
Modo Grado Nota di partenza rispetto alla scala maggiore di DO
Ionico I DO (prima nota)
Dorico II RE (seconda nota)
Frigio III MI (terza nota)
Lidio IV FA (quarta nota)
Misolidio V SOL (quinta nota)
Eolio VI LA (sesta nota)
Locrio VII SI (settima nota)

La nota di partenza della scala, nel modo desiderato, sarà ovviamente quella del grado corrispondente (es: nel caso del modo
Lidio la prima nota da suonare, la Tonica, sarà la quarta della sequenza della scala maggiore a cui ci si sta riferendo).

Ottenuta a questo punto la scala maggiore nel modo desiderato non resta che traslarla fino al tono finale.

Esempio completo:

Voglio ottenere il modo Eolio della scala maggiore di MI♭.

Creo una scala partendo da Mi♭ con la stessa struttura in toni e semitoni della scala di La. Ed, infatti, la scala di La e di Mi♭
hanno la stessa sequenza di toni e semitoni, come si può facilmente verificare. Quindi, il termine "traslare da x a y" significa
applicare alla scala che parte da y la stessa sequenza di toni e semitoni della scala che parte da x.

A partire dalle equivalenze per la scala di DO


Un altro modo comodo per ricostruire la sequenza di note di ogni modo è memorizzare a quale scala maggiore ionica corrisponde
ogni modo della scala maggiore di DO.

Eseguendo la scala in questione partendo dalla nota di DO (Tonica) si otterrà il modo desiderato.

Resta solo da traslare la scala alla tonalità desiderata.

modo ionico di DO: si esegue la scala maggiore di DO maggiore

modo dorico di DO: si esegue la scala maggiore di SI♭(partendo dalla nota DO e


considerandola come tonica)
modo frigio di DO: si esegue la scala maggiore di LA♭(partendo dalla nota DO e
considerandola come tonica)
modo lidio di DO: si esegue la scala maggiore di SOL (partendo dalla nota DO e
considerandola come tonica)
modo misolidio di DO: si esegue la scala maggiore di FA (partendo dalla nota DO e
considerandola come tonica)
modo eolio di DO: si esegue la scala maggiore di MI♭(partendo dalla nota DO e
considerandola come tonica)
modo locrio di DO: si esegue la scala maggiore di RE♭(partendo dalla nota DO e
considerandola come tonica)

A partire dagli intervalli


Se si preferisce vedere come variano gli intervalli, toni (T) e semitoni (s), nei vari modi, si veda lo schema seguente.
Si noti, in particolare, come i semitoni si spostano di un posto a sinistra di riga in riga!

T - T - s - T - T - T - s Ionico (Maggiore)
T - s - T - T - T - s - T Dorico
s - T - T - T - s - T - T Frigio
T - T - T - s - T - T - s Lidio
T - T - s - T - T - s - T Misolidio
T - s - T - T - s - T - T Eolio (Minore)
s - T - T - s - T - T - T Locrio

Basandosi sul circolo delle quinte


Un ulteriore modo per ricostruire le note di un modo della scala maggiore in una certa tonalità viene, basandosi sul circolo delle
quinte, dal conteggio delle alterazioni in chiave dei vari modi rispetto a quelli della scala nel modo ionico.

modo differenza
Ionico 0
Dorico −2
Frigio −4
Lidio +1
Misolidio −1
Eolio −3
Locrio −5

Esempio:

Voglio ottenere le note della scala maggiore di Re nel modo frigio.


In base al circolo delle quinte so che la scala maggiore di Re presenta 2 diesis
(alterazione di +2).
Dallo schema precedente vedo che il modo frigio applica un'alterazione di −4.
Sommo i due valori: 2−4 = −2
La scala maggiore di Re frigio avrà −2 alterazioni in chiave (ossia 2 bemolli).

Il circolo delle quinte ci dice anche che la scala maggiore ionica con 2 bemolli è quella di SI♭, che infatti è costituita dalle stesse
note. Cambia solo la tonica.

Voci correlate
Musica modale
Modi a trasposizione limitata
Tetracordo
Octoechos
Grado (musica)
Circolo delle quinte

Altri progetti
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musicale (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Musical_modes?uselang=it)
Collegamenti esterni

Modo, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

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