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Lezione n.

 2 ‐ Oltre il determinismo:        
cenni di calcolo delle probabilità
Statistica Sperimentale e Misure 
Meccaniche

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 1


DETERMINISMO E PROBABILITÀ
Tutte le attività basate su dati variabili non possono dare un esito 
perfettamente determinato. Se montiamo un meccanismo 
formato di dieci pezzi critici, tali cioè da bloccare il funzionamento 
del meccanismo se sono fuori tolleranza, e non è possibile fare un 
controllo al 100% dei pezzi da montare, per cui alcuni di essi 
possono essere fuori tolleranza, avremo una probabilità non nulla 
che il meccanismo non funzioni.
La casistica sopra descritta è molto comune, quindi per gestire una 
normale produzione è necessario utilizzare il concetto di 
probabilità.
Oltre alla produzione, anche le fasi di progettazione e verifica 
utilizzano dati non certi, per cui i concetti probabilistici hanno 
un’importanza del tutto generale.
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PROBABILITÀ
Per parlare di probabilità usiamo un’azione molto semplice. Il 
lancio di un dado a sei facce (antesignano dei processi aleatori, 
infatti in latino alea vuol dire proprio dado da gioco).
Chiaramente dobbiamo inquadrare tale azione in uno schema ben 
definito: molti eventi possono essere collegati al lancio di un dado: 
il valore della faccia rivolta verso l’alto, la somma dei valori delle 
facce laterali, la differenza tra le due facce più ortogonali alla 
direzione sud‐nord, l’evento che il dado cada dal tavolo.
Prima cosa si deve individuare l’evento che ci interessa, mettiamo 
che come al solito sia il valore della faccia superiore. Dobbiamo 
ora individuare l’insieme delle condizioni possibili di tale evento, 
che nel nostro caso è semplice: i valori da 1 a 6.
Tale insieme assume il nome di spazio campionario o insieme 
universo o popolazione, spesso indicato dal simbolo S.
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PROBABILITÀ
Individuato l’evento di cui vogliamo trattare, se facciamo una 
scommessa puntiamo su una specifica estrinsecazione di tale 
evento. Ad esempio scommettiamo che esca il due, oppure, più in 
generale, che esca il due oppure il tre. In questa seconda 
condizione si individuano due elementi dello spazio campionario 
che ci fanno vincere, e per questa ragione vengono spesso detti 
eventi favorevoli. Nel campo tecnologico, in genere, si è 
interessati a condizioni di rottura o di fuori tolleranza, quindi il 
termine «favorevole» può essere fuorviante. Preferisco usare il 
termine evento selezionato.
L’insieme degli eventi selezionati è detto spazio degli eventi, 
spesso indicato dal simbolo F.
Nell’esempio fatto l’insieme spazio degli eventi è formato dagli 
elementi faccia 2 e faccia 3. 
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PROBABILITÀ

Considerimo una condizione ideale, molto semplice.
Un dado di forma perfetta e di materiale omogeneo realizza una 
simmetria ideale tra ciascuna delle sue facce (dado equo), per cui la 
probabilità è uguale per ciascuna di esse.
Vista la condizione di simmetria, la probabilità viene calcolata facendo il 
rapporto tra i casi favorevoli (ho puntato sulle facce 2 e 3) ed i casi 
possibili (una qualunque delle 6 facce del dado):
2
P
6
Notate che 2 è la cardinalità #F dell’insieme F e 6 è la cardinalità #S
dell’insieme S. Possiamo assumere tale condizione come definizione 
della probabilità:
#
P
#

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PROBABILITÀ

Un problema del tutto generale consiste nel fatto che spesso le 
condizioni ideali non rappresentano in modo adeguato la realtà, 
per cui una buona strategia consiste nel prendere le condizioni 
ideali come guida ma confrontarle anche con la realtà. 
La valutazione del tutto ideale di F e di S su basi di simmetria, ci 
porta alla definizione classica della probabilità. Se vogliamo 
verificare sperimentalmente se le conclusioni ottenute sono 
corrette (ad esempio se il nostro dado è equo) dobbiamo fare un 
esperimento con numerosi tentativi (lanci del dado) e assumere 
come F l’insieme delle volte in cui si verifica l’evento selezionato e 
come S l’insieme di tutti i tentativi. Quest’ultima condizione ci 
porta alla definizione frequentista della probabilità. 

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IL CONCETTO CLASSICO DI PROBABILITÀ

Un dado di forma perfetta e di materiale omogeneo realizza una 


simmetria ideale tra ciascuna delle sue facce (dado equo), per cui 
la probabilità per ciascuna di esse è uguale.
Tale probabilità viene calcolata facendo il rapporto tra i casi 
favorevoli (la faccia su cui ho puntato) ed i casi possibili (una 
qualunque delle facce del dado).
Si consideri, ad esempio, il dado a 6 facce; il calcolo è immediato:

1
P
6

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IL CONCETTO FREQUENTISTA DI PROBABILITÀ

L’ipotesi di dado equo non è sempre verificata: se il dado è 
appesantito verso una faccia, la simmetria è rotta e la faccia 
opposta ha maggiori probabilità di uscire. Spesso, la valutazione 
delle probabilità è legata a una situazione complessa e può 
essere fatta solo in modo sperimentale.
Lanciamo il dado n volte e contiamo quante volte na esce la 
faccia A. Possiamo così stimare a posteriori la probabilità che 
esca la faccia A dal rapporto:
na
P  A 
n
Questo rapporto non è costante, ma cambia casualmente in ogni 
esperimento.
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IL CONCETTO FREQUENTISTA DI PROBABILITÀ
La distribuzione di probabilità delle 6 facce di un dado, che 
idealmente dovrebbe essere uniforme, viene riscontrata vicina a 
tale condizione solo con un numero elevato di lanci. La 
distribuzione ottenuta con 50 lanci appare illusoriamente diversa.

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CONSIDERAZIONI SUI DUE CONCETTI DI PROBABILITÀ

Il concetto classico di probabilità può essere utilmente 
applicato in modo semplice quando si possa ritenere che la 
situazione sia ben rappresentata da un modello ideale.

Il concetto frequentista di probabilità richiede, in generale, 
notevole lavoro, quindi è più costoso, ma fornisce, se 
applicato correttamente, una informazione più aderente 
alla realtà specifica testata (il risultato ottenuto non è 
applicabile a un qualsiasi dado, ma solo a quello che è stato 
provato).

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ESEMPIO DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ
Calcolare la probabilità che lanciando 2 dadi a 6 facce si ottenga come 
somma 8.
Innanzitutto è opportuno evitare di considerare eventi contemporanei, 
perché possono essere fuorvianti, quindi consideriamo separatamente 
il risultato del primo lancio e poi quello del secondo.  
Occorre definire un insieme di eventi F selezionati (quelli che portano 
alla somma uguale a 8) e l’insieme degli eventi possibili S. Il numero #S
di elementi nello spazio campionario ed il numero #F di volte in cui si 
può verificare un evento selezionato consentono di calcolare la 
probabilità P(F) che avvenga l’evento F:

#F
P F  
#S

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ESEMPIO DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ
Organizziamo l’insieme S in modo che sia comodo per il calcolo:

Risultano evidenti il numero di casi favorevoli #F=5 e il numero 
di casi possibili #S=36, per cui la probabilità cercata è:

#F 5
P F   
# S 36
Spesso la difficoltà è dovuta all’identificazione dell’insieme S e 
della sua numerosità. Si può ricorrere al calcolo combinatorio.
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CENNI DI CALCOLO COMBINATORIO
Permutazioni
Si consideri il seguente problema: in quanti modi si può ordinare un 
gruppo di n oggetti?
Incominciamo da due oggetti a e b: li possiamo mettere nella 
successione a, b oppure nella successione b, a, quindi abbiamo due 
situazioni diverse che abbiamo ottenuto permutando l’ordine degli 
oggetti (permutazioni).
Passiamo ora a tre oggetti a, b e c: organizziamo le permutazioni, prima 
tenendo fisso a e permutando b e c, poi tenendo fisso b e permutando 
a e c, infine tenendo fisso c e permutando a e b:

Osserviamo che il numero totale delle permutazioni è ottenuto 
moltiplicando il numero n degli oggetti (in questo caso 3) per il numero 
delle permutazioni di n‐1 oggetti.
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CENNI DI CALCOLO COMBINATORIO
Permutazioni

La formula del calcolo delle permutazioni può essere così 


determinata facilmente:

permutazione di un oggetto  = 1
permutazione di due oggetti  =  1 ∙ 2
permutazione di tre oggetti  = 1 ∙ 2 ∙ 3
n
permutazione di n oggetti  = 1  2  3  n   i  n !
i 1

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CENNI DI CALCOLO COMBINATORIO
Combinazioni
Esaminiamo le permutazioni di quattro oggetti a, b, c, d:

In quanti modi possono essere estratti k = 2 oggetti dal gruppo di n = 4 
oggetti?
Prendiamo in esame i primi due oggetti in ognuna delle permutazioni. Si 
noti, ad esempio, l’equivalenza tra le permutazioni 1, 2, 7 e 8 
(contengono tutte gli oggetti a e b nelle prime due posizioni, seppure in 
ordine differente).
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CENNI DI CALCOLO COMBINATORIO
Combinazioni

Possiamo osservare dalla struttura dei casi favorevoli:
1  a, b, c, d 7  b, a, c, d
2  a, b, d, c 8  b, a, d, c
che essi si presentano 2 volte (corrispondenti alle due 
colonne) quante sono le permutazioni dei 2 oggetti a e b
e 2 volte (corrispondenti alle due righe) quante sono le 
permutazioni dei rimanenti oggetti. In formula, se k è il 
numero degli oggetti che portano ad un esito favorevole e 
n‐k quello degli oggetti rimanenti, il numero di 
permutazioni equivalenti è dato da k!∙(n ‐ k)! = 2! ∙ 2! = 4. 
Questo rappresenta anche il numero totale delle 
disposizioni, cioè dei modi in cui posso disporre n oggetti 
in cui i primi k sono sempre gli stessi.
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CENNI DI CALCOLO COMBINATORIO
Combinazioni
Pertanto, il numero di modi possibili in cui si possono estrarre k
oggetti da un gruppo di n oggetti è dato dal numero delle 
permutazioni degli n oggetti diviso per il numero delle disposizioni
degli n oggetti a k a k. Questo rappresenta anche il numero delle 
combinazioni di n oggetti a k a k e si calcola con la formula:
n n!
C  n ,k     
 k  k ! n  k !

Nel caso in esame si ha n = 4 e k = 2, per cui si ottiene:


n! 4! 24
C  n,k   C  4,2     6
k ! n  k  ! 2! 4  2  ! 2  2

come si può facilmente controllare:
1  a, b 3  a, d 5  b, d
2  a, c 4  b, c 6  c, d

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CENNI DI CALCOLO COMBINATORIO
Applicazioni
L’applicazione del calcolo combinatorio aiuta molto ma non è sempre 
semplice. Se per esempio vogliamo calcolare la probabilità di vincere 
un terno al lotto classico (5 estrazioni su 90 oggetti), possiamo 
calcolare la cardinalità #S dello spazio campionario come il numero di 
gruppi di 5 oggetti diversi estraibili dalla popolazione di 90 oggetti, 
quindi le combinazioni di 90 oggetti a 5 a 5 .
Nel caso in esame si ha n = 90 e k = 5, per cui si ottiene:
n! 90 !
#S    43 949 268
k!n  k ! 5 !85!

Il calcolo della cardinalità dello spazio degli eventi è molto più 
complesso, quindi conviene cercare esempi su casi di numerosità 
più piccole e da tali esempi dedurre le formule generali.

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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esaminiamo alcune situazioni:
1. se lancio due volte un dado con sei facce, che probabilità ho che 
esca due volte il cinque?
2. se ho estratto dal mazzo di 52 carte due assi, che probabilità ho, 
estraendo altre tre carte, di pescare gli altri due assi?
3. se ho estratto dal mazzo di 52 carte quattro carte del seme di fiori 
in scala dall’1 al 4, che probabilità ho di estrarre una quinta carta 
sempre del seme di fiori oppure un 5?
È sempre possibile schematizzare il processo con un diagramma ad 
albero, che si ottiene rappresentando con una biforcazione o, più in 
generale, con una suddivisione (come i rami di un albero) ogni 
possibile alternativa.
Conviene preparare tale diagramma descrivendo la successione 
temporale degli eventi semplici.

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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esempio 1
Se lancio due volte 
un dado con sei 
facce, che 
probabilità ho che 
esca due volte il 
cinque?

La probabilità è data dall’unico percorso possibile:P = (1/6)∙(1/6)=1/36
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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esempio 1
Se lancio due volte 
un dado con sei 
facce, che 
probabilità ho che 
esca due volte il 
cinque?

La probabilità è data dall’unico percorso possibile:P = (1/6)∙(1/6)=1/36
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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esempio 2
Se ho estratto 
dal mazzo di 
52 carte due 
assi, che 
probabilità ho, 
estraendo 
altre tre carte, 
di pescare gli 
altri due assi?

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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esempio 2
Se ho estratto 
dal mazzo di 
52 carte due 
assi, che 
probabilità ho, 
estraendo 
altre tre carte, 
di pescare gli 
altri due assi?

La probabilità del percorso indicato è:
P = (2/50)∙(1/49)

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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esempio 2
Se ho estratto 
dal mazzo di 
52 carte due 
assi, che 
probabilità ho, 
estraendo 
altre tre carte, 
di pescare gli 
altri due assi?

La probabilità del percorso indicato è:
P =(2/50)∙(48/49)∙(1/48)

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 24


PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esempio 2
Se ho estratto 
dal mazzo di 
52 carte due 
assi, che 
probabilità ho, 
estraendo 
altre tre carte, 
di pescare gli 
altri due assi?

La probabilità del percorso indicato è:
P = (48/50)∙(2/49)∙(1/48)

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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esempio 2
Se ho estratto 
dal mazzo di 
52 carte due 
assi, che 
probabilità ho, 
estraendo 
altre tre carte, 
di pescare gli 
altri due assi?

La probabilità totale è data dalla somma delle probabilità dei tre


possibili percorsi:
P = (2/50)∙(1/49)+(2/50)∙(48/49)∙(1/48)+ (48/50)∙(2/49)∙(1/48)
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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
Esempio 3
Se ho estratto dal mazzo di 52 carte quattro carte del seme di fiori in 
scala dall’1 al 4, che probabilità ho di estrarre una quinta carta sempre 
del seme di fiori oppure un 5?

In questo caso, non riusciamo a fare un diagramma ad albero con due 
vie, una legata all’evento favorevole di estrarre una carta del seme di 
fiori, l’altra di estrarre un 5. 
Le due condizioni poste in alternativa non si escludono mutuamente: 
vi è tra i cinque il seme di fiori oppure tra le carte di fiori anche un 
cinque. 

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 27


PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagramma ad albero
È possibile fare il diagramma ad albero solo se si isolano tre diverse 
situazioni (eventi che si escludono mutuamente):
• che esca una carta del seme di fiori che non sia un 5;
• che esca un 5 che non sia di fiori;
• che esca il 5 di fiori.

P = (8/48)+(3/48)+(1/48)=12/48
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PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagrammi di Venn
L’incompatibilità o la non incompatibilità tra eventi può essere 
evidenziata tramite i diagrammi di Venn.
Lo spazio dei campioni S rappresenta l’insieme dei possibili eventi, 
mentre con l’insieme E si può indicare l’insieme degli eventi favorevoli. 

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 29


PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagrammi di Venn
La condizione di incompatibilità può essere rappresentata dai due 
eventi E ed F corrispondenti a insiemi disgiunti.

Se l’evento favorevole è dato dall’unione degli eventi E e F


incompatibili, la probabilità totale sarà la somma delle due rispettive 
probabilità.  #E  #F #E #F
P E  F     P  E   P (F )
#S #S #S

G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 30


PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagrammi di Venn
Nel caso di non incompatibilità tra gli eventi E ed F per calcolare la 
probabilità che avvenga uno qualsiasi degli eventi favorevoli bisogna 
suddividerli nelle loro componenti incompatibili. 
S EF
F

Ѐ possibile ottenere la probabilità totale con la seguente formula:
# E  # F  # EF # E # F # EF
P E  F      P  E   P (F )  P (EF )
#S #S #S #S
G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 31
PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagrammi di Venn
Esempio 3
Se ho estratto dal mazzo di 52 carte quattro carte del seme di fiori in 
scala dall’1 al 4, che probabilità ho di estrarre una quinta carta sempre 
del seme di fiori oppure un 5?

S EF
F
# E  # F  # EF 9  4  1 12
E P E  F   
#S 48 48

Lo spazio dei campioni S è di 48 carte, di cui se E corrisponde a ”seme


di fiori” ed F corrisponde a ”un 5” si ha #E = 9, #F = 4, #EF = 1 (5 di
fiori).
G. Barbato ‐ A. Germak ‐ G. Genta 32
PROBABILITÀ COMPOSTA
Diagrammi di Venn
Si considerino ora tre eventi non disgiunti E, F e G.

# E  # F  # G # EF # FG # EG  # EFG
Si ottiene che: P E  F  G  
#S

Si sommano i termini dispari (fattori singoli ed intersezioni triple) e si


sottraggono quelli pari (intersezioni doppie). Questa regola è applicabile
per un numero qualsiasi di eventi (incompatibili o compatibili).
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PROBABILITÀ CONDIZIONATA

Problema
Il termine probabilità viene spesso usato in modo indifferenziato. Consideriamo, ad 
esempio, la probabilità di ammalarsi e la probabilità di guarire. A parte ciò che capita, 
ammalarsi o guarire, non sembrano concettualmente molto diversi, invece dal punto 
di vista della statistica lo sono profondamente.
Per comprendere la differenza bisogna focalizzare l’attenzione sullo spazio campione 
nei due casi:
• Nel primo caso, probabilità di ammalarsi, si indica la percentuale di popolazione  
che entra nella condizione patologica
• Nel secondo caso, probabilità di guarire, si indica la percentuale di ammalati che 
esce nella condizione patologica

Nel primo caso, quindi, lo spazio campione è costituito dall’intera popolazione; Nel 
secondo caso solo dalla parte di popolazione che è ammalata

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PROBABILITÀ CONDIZIONATA
Per chiarire questa situazione bisogna definire il concetto di 
probabilità condizionata, P(E|F), che rappresenta la probabilità che 
si verifichi l’evento condizionato E dopo che si è verificato l’evento 
condizionante F. Questa probabilità deve essere applicata solo dopo
che la prima condizione (evento F) si è verificata. 
Nel nostro caso i numeri associati alla probabilità di guarire sono una 
probabilità condizionata; probabilità dell’evento E di uscire dalla 
malattia, dopo che si è verificato l’evento F di essere entrati nella 
malattia.

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PROBABILITÀ CONDIZIONATA
Per calcolare la probabilità condizionata possiamo utilizzare la definizione generale di 
probabilità, facendo il rapporto tra il numero di casi favorevoli, nei quali si è verificato 
sia l’evento condizionante F sia l’evento condizionato E, rispetto ai casi possibili, che 
sono quelli in cui si è verificato l’evento condizionante F. Si noti che se utilizziamo i 
termini dell’esempio malattia‐guarigione, E è rappresentato dall’insieme di individui 
della popolazione che guariscono, F dall’insieme di individui della popolazione che si 
sono ammalati di una certa malattia, EF dall’insieme di individui che sono guariti da 
quella malattia, quindi:

Numero casi favorevoli = #EF
Numero eventi possibili = #F

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PROBABILITÀ CONDIZIONATA
Ne segue che:
# EF
P EF 
P E | F  
# EF
 #S 
#F #F P (F)
#S

da cui si trae anche:

P EF  P (F)  P E | F

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PROBABILITÀ CONDIZIONATA
Teorema delle probabilità totali
Se abbiamo tre meccanismi, i = 1, 2, 3 che hanno rispettivamente una probabilità P(D1) di 
rompersi quando vengano usati, ed una probabilità P(B1) di essere usati, la probabilità P(A) 
che avvenga una rottura può essere calcolata col seguente diagramma ad albero.

La probabilità totale P(A) che avvenga una rottura è data dalla somma 
delle probabilità che si ottengono seguendo i tre diversi percorsi.

P A    P B i   P D i    P B i   P A | B i 
i i

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PROBABILITÀ CONDIZIONATA
Teorema delle probabilità totali
La probabilità che avvenga una rottura può anche essere schematizzata 
tramite i diagrammi di Venn.

P  A    P  B i   P  A | B i    P  B i   P  Di 
i i

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PROBABILITÀ CONDIZIONATA
Formula di Bayes
La probabilità condizionata P(A|Bi) è la probabilità che avvenga una 
rottura quando si usa la macchina Bi. Spesso siamo interessati a 
sapere, se avviene una rottura, quale sia la probabilità P(Bi|A) che 
sia dovuta alla macchina Bi.
Ricordando che: P EF  P (F)  P E | F

Nel nostro caso: P  Bi A  P  ABi   P ( Bi )  P  A | Bi 

Si ottiene:

P  Bi A  P  Bi   P  A | Bi  P  Bi   P  A | Bi 
P  B i |A    
P  A P  A  P  Bk   P  A | Bk 
k

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CONDIZIONE DI INDIPENDENZA DI DUE EVENTI
Un evento E si dice indipendente da un evento F quando la 
probabilità di E non è modificata dalla condizione di F. In formule:
P(E) = P(E|F)

Consideriamo un caso semplice:

P(E)/P(E) = P(E|F)/P(E) = 1

Tenendo conto che, per la definizione generale:

P(E|F)= P(EF)/P(F)
Si ha:
P(EF)/[P(E)·P(F)] =1
E quindi:
P(EF)=P(E)·P(F)

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CONDIZIONE DI INDIPENDENZA DI DUE EVENTI
Si ha anche, che se E è indipendente da F anche F è indipendente da
E:
P(F) = P(F|E)
infatti:
P(F) = P(FE)/P(E) =[P(E)·P(F|E)]/P(E) = P(F|E)

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