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Siamo a Siena e la sua personalità è molto importante perché è con lui che si parla di poesia
“comica” e viene imitato. Nasce a Siena nel 1260 da una famiglia illustre. Era irrequieto,
spensierato e godereccio, sperperò tutti i beni del padre, disertò il servizio militare e ad un certo
punto scrive tantissimi sonetti (più di 100), gli interessa far emergere vizi ed ipocrisie dell’uomo e
gli piaceva ridicolizzare. Ci sono nella sua poesia dei tipi fissi: l’amante, la moglie pettegola e
arcigna, l’amante bella e spensierata, l’amico sciocco, l’ubriacone. Cecco se la prende spesso con il
padre, usa una lingua molto viva, improntata a quella parlata, ricca di modi di dire, espressioni
gergali e volgari: la sua è una poesia sentita.