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Famiglia: Leporidi
Ordine: Lagomorfi
Classe: Mammifer
ALIMENTAZIONE
Strettamente erbivoro di tipo opportunistico, preferisce le Graminacee, ma le dicotiledoni sono
molto importanti nella dieta, i conigli consumano attivamente anche germogli gemme e cortecce
di arbusti e giovani alberi nonché frutti e colture erbacee in condizioni di difficoltà possono
consumare anche muschi e licheni. Roger et al. (1994) hanno confrontato i risultati di vari studi
sulla dieta del Coniglio selvatico in Europa, realizzati con analisi chimiche e microscopiche del
contenuto stomacale e delle feci. I risultati di questi studi confermano la presenza di differenze
significative. Sia fra i diversi siti di studio, che tra le stagioni (n. specie da 14 a 43, Graminacee
16- 86%, Dicotiledoni 4 - 75%).
I conigli sono capaci di selezionare le parti migliori di una pianta tanto che nella dietail rapporto
proteine/fibre è due o tre volte superiore a quello che si trova nelle piante in toto (Rogers, 1979).
Il fabbisogno giornaliero di alimenti verdi è di circa 90g/kg di peso corporeo, con il 12-16% di
protidi grezzi e circa il 55% di acqua (Short, 1985). La disponibilità e la qualità dell’alimentazione
sembrano rivestire un ruolo di rilievo nella riproduzione e nella sopravvivenza dei giovani. D’altra
parte le risorse trofiche sono correlate alle condizioni climatiche ed in particolare alle
precipitazioni ed alle temperature In questo senso, nelle aree a clima mediterraneo, il lungo
periodo di siccità. Estiva ed il conseguente precoce disseccamento della vegetazione erbacea
(tenore idrico inferiore al 55%) determinano una sostanziale pausa riproduttiva.
Poiché i conigli non si allontanano molto dalle tane e dai loro rifugi, le aree d’alimentazione
risultano piuttosto concentrate attorno ad essi, cosicché negli ambienti agricoli, soprattutto in
inverno, si possono osservare delle caratteristiche aree circoscritte di alimentazione, con danni
evidenti alle coltivazioni (a differenza di quanto accade con le specie dei Generi Lepus e
Sylvilagus).
Inoltre possono fornire diversi cereali come orzo, frumento, avena, verdure ricche di proteine e
fibre (come erba medica, trifoglio, tarassaco, carota o prezzemolo) Ortaggi dovrebbe essere data
in proporzione del 50-60% della dieta cereali a una velocità di 17 o 20%. Inoltre dovrebbe essere
dato un supplemento di minerali e sali. Inoltre, essi dovrebbero avere una fonte di proteine in
percentuale maggiore del 10%.
ERBA MEDICA TRIFOGLIO
RIPRODUZIONE
Il coniglio è un giocatore "opportunistica" con modelli riproduttivi (tempo, dimensioni lettiera, il
numero di parto) molto influenzata dalle condizioni ambientali (Flux 1965). In Australia e altrove,
si è trovato che il principale fattore grilletto attività cunicolo è la crescita delle piante quale viene
alimentato (Myers 1968 1970). Ciò provoca variazioni significative lunghezza e ampiezza del
periodo di riproduzione in diversi anni, poiché è legata a fattori climatici che anticipano o differire
la crescita dei pascoli. Inoltre, la lunghezza del periodo di riproduzione e la produzione risultante
sono influenzato da condizioni sociali, in particolare il campo di catena (Mykytowycz 1959), l'età
(Myers e Poole 1962) e la densità (Lloyd 1970).
La maggior parte degli individui sono in grado di riprodursi a sei mesi di età, può raggiungere la
maturità sessuale nella stessa stagione di nascita, quando il stagione riproduttiva è abbastanza
lungo.
II maschi sono poligami. In ovulazione femmine è indotta da coito e Hanno un estro post-partum,
in modo che possano rimanere incinta subito dopo parto. Il potenziale riproduttivo delle femmine
aumenta con l'età e Come la stagione riproduttiva avanza.
Il periodo di gestazione è di 30 giorni e neonati (kit), mancanza di capelli e hanno gli occhi chiusi,
essendo allattato dalla madre per un mese, circa. Il numero di parto dipende principalmente dalla
lunghezza del periodo di riproduzione e densità, mentre la dimensione cucciolata dipende dall'età,
la nutrizione e la densità (Myers e Poole 1962 Lloyd 1970).
MASCHIO FEMMINA
ORIGINE DELLE POPOLAZIONI ITALIANE
La distribuzione attuale del Coniglio selvatico in Italia è frutto di numerose introduzioni e
reintroduzioni effettuate dall’Uomo in tempi più o meno remoti; si ritiene, infatti che durante
l’ultima glaciazione la specie fosse scomparsa dalla Penisola e dalle isole limitrofe, come in gran
parte dell’Europa centro-meridionale e che la sua distribuzione si fosse drasticamente ridotta fino
a comprendere la sola Penisola Iberica ed alcuni territori della Francia meridionale (Kaetzke et
al., 2003). In Italia oggi il coniglio selvatico è distribuito in Sicilia e Sardegna, in una serie di altre
isole minori, nella Toscana centro-occidentale e soprattutto nella parte occidentale della Pianura
Padana poche isolate colonie sono presenti lungo la costa tirrenica centrale e lungo quella dell’alto
Adriatico. La specie mostra nella Penisola scarse capacità di colonizzazione.