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Science may be described as the art of systematic over-simplification. (da The Open
Universe: An Argument for Indeterminism, 1992, p. 44. ISBN 0-415-07865-2)
La storia dell'evoluzione suggerisce che l'universo non abbia mai smesso di essere creativo o «inventivo». (da
Karl Popper, John C. Eccles, L'io e il suo cervello, a cura di Barbara Continenza, traduzione di Giuseppe Mininni,
Armando Editore, 2001)
[Quando emigrò in Nuova Zelanda] Mi apparve chiaro che la democrazia come istituzione – anche la democrazia
britannica – non è fatta per combattere il totalitarismo; era particolarmente triste rendersi conto che con tutta
evidenza c'era un solo uomo – Winston Churchill – che comprendesse ciò che stava accadendo e nessuno
aveva per lui neanche una buona parola. (citato in Ralf Dahrendorf, Erasmiani, traduzione di M. Sampaolo, p.
155)
Non esiste alcun metodo scientifico in nessuno di questi tre sensi: [...] non c'è alcun metodo per scoprire una
realtà scientifica; non c'è alcun metodo per accertare la verità di un'ipotesi scientifica, cioè nessun metodo di
verificazione; non c'è alcun metodo per accertare se un'ipotesi è probabilmente vera. (da Poscritto alla Logica
della scoperta scientifica. Il realismo e lo scopo della scienza, pag. 44, trad. di M. Benzi e S. Mancini, Il
Saggiatore, 2009)
Non può esistere società umana senza diritto. (citato in Ralf Dahrendorf, Erasmiani, traduzione di M. Sampaolo,
p. 59)
Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l'unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la
teoria né il problema che si intendeva risolvere. (da Conoscenza oggettiva: un punto di vista evoluzionistico)
Ogni soluzione di un problema crea nuovi problemi irrisolti. (citato in AA.VV., Il libro della filosofia, traduzione di
Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 264. ISBN 9788858014165)
Quel che rende interessante o significativa un'opera d'arte è qualcosa di affatto diverso dall'autoespressione. (da
La ricerca non ha fine)
Se un lettore coscienzioso trova che un passaggio è oscuro, questo deve essere riscritto. (da La ricerca non ha
fine, traduzione e cura di Dario Antiseri, Armando Editore, 1997)
Tutta la conoscenza umana rimane fallibile, congetturale. Non esiste nessuna giustificazione [o verificazione]
compresa, beninteso, nessuna giustificazione [o verificazione] definitiva di una confutazione. (da Poscritto alla
logica della scoperta scientifica)
Congetture e confutazioni
Coloro che credono nell'uomo quale è, e non hanno dunque abbandonato la speranza di vincere la violenza e
l'irrazionalità, devono esigere che a ogni uomo sia dato il diritto di organizzare autonomamente la propria vita,
nella misura in cui ciò è compatibile con gli eguali diritti degli altri.
Io sostengo che una delle caratteristiche di una società aperta sia di tenere in gran conto, oltre alla forma
democratica di governo, la libertà di associazione, e di proteggere e anche incoraggiare la formazione di sotto-
società libere, ciascuna delle quali possa sostenere differenti opinioni e credenze.
L'assurdità della fede comunista è manifesta. Appellandosi alla credenza nella libertà umana, essa ha prodotto
un sistema di oppressione senza pari nella storia. (p. 623)
Una teoria che non può venire confutata da nessun evento concepibile non è scientifica. L'inconfutabilità di una
teoria non è (come spesso si ritiene) una virtù, bensì un vizio.
Tutte le teorie restano essenzialmente provvisorie, congetturali o ipotetiche, anche quando non ci sentiamo più in
grado di dubitare di esse.
Lo status della verità intesa in senso oggettivo, come corrispondenza ai fatti, con il suo ruolo di principio
regolativo, può paragonarsi a quello di una cima montuosa, normalmente avvolta fra le nuvole. Uno scalatore
può, non solo avere difficoltà a raggiungerla, ma anche non accorgersene quando vi giunge, poiché può non
riuscire a distinguere, nelle nuvole, fra la vetta principale e un picco secondario. Questo tuttavia non mette in
discussione l'esistenza oggettiva della vetta; e se lo scalatore dice "dubito di aver raggiunto la vera vetta", egli
riconosce, implicitamente, l'esistenza oggettiva di questa.
Vi sono soltanto due tipi fondamentali di istituzioni: quelle che consentono un mutamento senza spargimento si
sangue, e quelle che non lo consentono. [...] Personalmente, preferisco chiamare democrazia il tipo di
reggimento politico che può essere sostituito senza l'uso della violenza, e tirannide l'altro.
[Karl Popper, Congetture e confutazioni, traduzione di G. Pancaldi, Il Mulino, Bologna 1972.]
Simposio
Incipit
Scienza e ipotesi
Scienza e ipotesi è il titolo di un libro di Henri Poincaré, uno dei più ragguardevoli libri di filosofia delle scienze; l'ho quindi
scelto come titolo per il tema di questa giornata.
Vorrei cominciare con una professione di fiducia nella scienza. Oggigiorno la scienza sta sotto l'influsso di correnti alla moda
molto discutibili. Essa viene assalita non solo dall'esterno, ma anche dall'interno. Ma io considero la scienza della natura, insieme
con la musica, la poesia e la pittura, come la maggiore realizzazione dello spirito umano.
Citazioni
La scienza della natura è, cionondimeno, la nostra più grande speranza. Se possiamo tirarci fuori dalla palude in
cui siamo sprofondati, ci riusciremo di certo solo con l'aiuto della scienza. E ciò suona sicuramente «scientifico»,
come si dice oggi. (p. 71)
Non si può designare nessuno dei grandi scienziati come scientista. Tutti i grandi scienziati furono critici
(skeptish' e cauti) nei confronti della scienza. Furono ben consapevoli di quanto poco noi conosciamo. (p. 72)
Io credo che tutti gli scienziati autentici abbiano considerato se stessi come Newton: sapevano che non
sappiamo nulla, a anche che nel campo già coltivato della scienza tutto è incerto. (p. 72)
Se lo scientismo è qualcosa, esso è la fede cieca e dogmatica nella scienza. Ma questa fede cieca nella scienza
è estranea allo scienziato autentico. (p. 73)
Il «sapere» scientifico non è conoscenza certa (Wissen): è solo un sapere congettuale. (p. 73)
I miei problemi sono soprattutto la differenza tra il linguaggio umano e il linguaggio animale. Questo mi sembra
essere davvero il problema centrale. Tutti i linguisti, o almeno la maggior parte di loro, non hanno capito
veramente il mio maestro Karl Bühler e non l'hanno letto a fondo: non hanno visto quanto sia importante la sua
dottrina. (p. 127)
Bühler ha detto qualcosa che è di decisiva importanza per la linguistica, per la musicologia, per l'estetica. Ha
richiamato l'attenzione sul fatto che tutti gli animali, io pure, si esprimono. (p. 127)
Gli animali si esprimono, e l'espressione può essere considerata, fino ad un certo grado, linguaggio. Questo è, ad
avviso di Bühler, il livello più basso del linguaggio, un livello che svolge pur sempre un certo ruolo quando si
parla, ma che non raggiunge il livello umano. (p. 127)
L'arte è l'espressione della personalità: io, l'artista, io sono importante nell'arte,: io mi devo esprimere,
eventualmente, io devo comunicare. Questo è tutto quello che è importante nell'arte. Ciò ha rovinato l'arte. (p.
130)
L'espressione «società aperta», in contrapposizione a «società chiusa», proviene dall'importante filosofo
francese Henri Bergson e, in un uso diverso, dal mio libro La società aperta e i suoi nemici. Mi decisi a scrivere
quel libro nel giorno in cui mi arrivò la notizia che Hitler era entrato in Austria.
I filosofi superficiali sono la rovina dell'arte. (p. 130)
Nel momento in cui credi di essere venuto a capo di qualcosa, tutto è perduto. Non veniamo mai a capo di
qualcosa, i nostri problemi si spostano di continuo, vanno sempre più lontano. (p. 169)
Postfazione
Pochi uomini hanno abbastanza fantasia per potersi rappresentare la vita in una società moderna non
democratica. George Orwell possedeva la fantasia necessaria. Il suo libro 1984 è forse un po' esagerato, ma non
nella sostanza. Ed è certo che lo Stato nazionalsocialista era ancora più disumano di quanto lo descrivesse
Orwell; solo che era tecnologicamente meno sviluppato. (p. 176)
Tutti i nostri valori hanno dei limiti. Ed è difficile tracciare questi limiti. (p. 177)
Abbiamo bisogno dello Stato e delle sue leggi per far sì che gli inevitabili limiti della libertà dei cittadini siano
uguali per tutti. (p. 178)
Si è sempre tentato di tenere insieme gli uomini con la forza o le minacce. La minaccia dell'inferno era un
tentativo di questo tipo. (p. 180)
Uno Stato democratico non può essere migliore dei suoi cittadini. (p. 182)
[Karl Popper, Simposio, in Karl Popper, Konrad Lorenz, Il futuro è aperto: il colloquio di Altenberg insieme con i testi del simposio viennese su
Popper, introduzione e traduzione di Dario Antiseri, prefazione di Franz Kreuzer, Rusconi Editore, Milano 1989]
Incipit
La tesi fondamentale, che io desidero sottoporvi in questa conferenza, può essere formulata come segue:
Le scienze naturali, come pure le scienze sociali, partono sempre da problemi; da ciò che in qualche modo suscita la nostra
meraviglia, come dicevano i filosofi greci. Per la soluzione dei problemi le scienze utilizzano fondamentalmente lo stesso
metodo, quello usato dal comune buon senso: il metodo del tentativo e dell'errore. Detto più precisamente: è il metodo
consistente del proporre tentativi di soluzione del nostro problema, e nell'eliminare le soluzioni false come erronee. Questo
metodo presuppone che noi lavoriamo con un gran numero di tentativi di soluzioni. Una soluzione dopo l'altra viene messa a
prova ed eliminata.
Citazioni
Tutta la conoscenza prescientifica, sia essa animale o umana, è dogmatica; e con la scoperta del metodo non
dogmatico, cioè del metodo critico, comincia la scienza.
La scienza è ricerca della verità. Ma la verità non è verità certa.
Uno stato è politicamente libero, se le sue istituzioni politiche rendono di fatto possibile ai suoi cittadini di
cambiare governo senza spargimento di sangue, nel caso in cui la maggioranza desideri un tale cambiamento di
governo.
Io affermo che il nostro mondo, il mondo delle democrazie occidentali, non è certamente il migliore di tutti i mondi
pensabili o logicamente possibili, ma è tuttavia il migliore di tutti i mondi politici della cui esistenza storica siamo a
conoscenza.
Noi non scegliamo la libertà politica perché ci promette questo o quello. La scegliamo perché rende possibile
l'unica forma di convivenza umana degna dell'uomo; l'unica forma in cui noi possiamo essere pienamente
responsabili di noi stessi.
La libertà politica è una condizione preliminare del libero uso della ragione di ogni individuo.
Non ci può essere nessuna storia del passato così come questo veramente accadde. Ci possono essere solo
interpretazioni storiche, e nessuna di questa è definitiva; e ogni generazione ha il diritto di crearsi le sue proprie
interpretazioni.
Non esiste una storia nel senso in cui ne parla la maggior parte delle persone; e questa è almeno una ragione
per cui io dico che la storia non ha alcun senso.
In realtà non c'è nessuna storia dell'umanità, c'è soltanto un numero illimitato di storie, che riguardano tutti i
possibili aspetti della vita umana. E uno di questi è il potere politico.
La storia della politica del potere non è nient'altro che la storia del crimine nazionale e internazionale e
dell'assassinio di massa.
Le democrazie non sono governo del popolo, bensì prima di ogni altra cosa istituzioni attrezzate contro una
dittatura. Non permettono nessun governo di tipo dittatoriale, nessuna accumulazione di potere, tentano piuttosto
di limitare il potere dello Stato. È decisivo che una democrazia in questo senso tenga aperta la possibilità di
licenziare il governo senza spargimento di sangue, ma anche se giudichiamo la sua politica cattiva e sbagliata.
(p. 204)
Per i propri ideali uno dovrebbe sacrificare solo sé stesso, ma mai gli altri. (p. 248)
Tutto quello che il mio ottimismo in relazione al presente può dare per il futuro è speranza.
[Karl Popper, Tutta la vita è risolvere problemi (Alles Leben ist Problemlǒsen Űber Erkenntnis, Geschichte und Politik), traduzione di Dario
Antiseri, Rusconi Libri, 1996]
Altri progetti
Wikipedia contiene una voce riguardante Karl Popper
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Voci correlate
Hans Albert
Opere
La società aperta e i suoi nemici
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