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Bolzano07

Wiki wiki web a sostegno dell'articolazione

Marco Caresia

caresia@didawiki.org

Abstract
In questo articolo si prendono in esame le potenzialità didattiche del wiki
wiki web contestualizzandole all'interno delle teorie dell'apprendimento
collaborativo e ponendole in relazione con le comunità di pratiche e con le
reti di costruzione della conoscenza.
Si traccia a grandi linee la situazione italiana e si presenta un caso di
studio in una scuola professionale italiana, in cui l'utilizzo del wiki wiki web
ha supportato l'articolazione di contenuti disciplinari da parte dei discenti.

Contributo
Il wiki wiki web si è imposto, nell'ambito del knowledge management, come una delle
innovazioni emergenti più promettenti.
La tecnologia del wiki wiki web, il cui nome deriva, come è noto, dalla designazione
dei bus navetta operanti fra i terminali dell'aeroporto di Honolulu (wiki wiki significa
“rapido” nella lingua hawaiiana ), così come sottolinea la definizione essenziale del
suo primo teorico, Ward Cunningham, realizzando "il più semplice database on-line
funzionante" e grazie alle sue caratteristiche di facilità d'uso, non si pone di fatto limiti
ai possibili campi d'applicazione.
Implementato per la prima volta nel 1995 come strumento di supporto per gli
sviluppatori del progetto Portland Pattern Repository, il wiki si pone per tutte quelle
soluzioni che comportano una gestione condivisa di insiemi strutturati di informazioni.
Possibili applicazioni riguardano sia la gestione della conoscenza da parte di singoli
individui, gruppi di persone o di comunità di pratica che il supporto ad attività di
scrittura collaborativa.
Anche aziende di punta, come Yahoo!, Google, Motorola, SAP, Michelin China fanno
un uso estensivo di wiki per la progettazione di prodotti, lo sviluppo di standard e la
gestione dei progetti.
L'esempio più rinomato e discusso è Wikipedia: la più sostanziosa enciclopedia mai
prodotta, consultabile on-line gratuitamente, che dal 2001 ad oggi ha raccolto più di
sei milioni di articoli in 250 lingue diverse, contenenti più di un milione di immagini.
Le principali caratteristiche che contraddistinguono il wiki wiki web sono l'approccio
collaborativo, la gestione automatica dei link, l'organizzazione dei contenuti e
l'estrema facilità d'installazione (alcune implementazioni sono costituite da un
un'unico file html) e d'uso.
Le applicazioni d'utilizzo possibili di wiki come piattaforma di progetti collaborativi
sono limitate solo dall'immaginazione e dal tempo a disposizione. I progetti di
sviluppo software utilizzano ormai abitualmente wiki non solo per l'interazione con gli
utenti finali ma anche per la gestione delle pagine web della presentazione del
progetto.
Nella creazione e modifica di pagine web l'utente è sollevato da molti dettagli tecnici
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e si può concentrare sulla redazione dei contenuti. La sintassi wiki, per quanto la
maggior parte delle implementazioni permetta l'integrazione di codice html, facilita la
formattazione dei contenuti.
Analizzando la tecnologia del wiki wiki web in un contesto più ampio, si rileva come si
tratti di un rilevante costituente del social software, termine utilizzato per la prima
volta da Clay Shirky nel 2003 per descrivere le tecnologie che facilitano la
comunicazione del gruppo, e della rivoluzione identificata con il nome di Web 2.0,
termine forgiato da Tim O'Reilly nel 2005 con cui generalmente si caratterizza la
nuova generazione di servizi web che operano, in contrasto con un utilizzo
tradizionale del web, sulle seguenti dimensioni:
1. annullando le differenze tra ruoli dell'autore, cioè di chi crea i contenuti (content
creator), e del lettore, cioè di chi usufruisce dei contenuti di Internet (content
taker);
2. minimizzando, unitamente alla diffusione delle nuove tecnologie di
comunicazione su banda larga, i confini concettuali tra risorse on-line remote e
risorse off-line locali;
3. rendendo pubbliche e aperte informazioni che tipicamente sono riservate e
private.
I punti precedenti trovano una corrispondenza biunivoca nella didattica nella misura
in cui:
1. si modifica il ruolo del docente che diviene facilitatore dell'apprendimento e si
responsabilizza il discente, rendendolo più indipendente e sempre più
protagonista del proprio apprendimento;
2. si favorisce un apprendimento di tipo roaming, connesso e sociale contrapposto
ad un apprendimento statico, disconnesso e solitario ed un apprendimento
informale [Bonaiuti, 2006];
3. si incoraggia, con la pubblicazione e l'esternalizzazione, la comunicazione
stessa di quello che prima era tacito e lo si rende parte di un dialogo, di un
confronto e di una riflessione comune.
Differenti implementazioni di wiki offrono funzionalità diverse, sebbene comunemente
sia inclusa la possibilità di confrontare le diverse versioni, discutere le voci prima di
apportare modifiche e tenere traccia degli autori e delle date delle modifiche. Queste
funzionalità possono trovare interessanti applicazioni nella didattica, nella misura in
cui permettono di controllare l'andamento dello svolgimento di un compito e di
monitorare i progressi del gruppo di studio. Inoltre i wiki potrebbero favorire, per loro
natura, non solo la comunicazione orizzontale tra docenti e quella tra gli studenti, ma
anche la comunicazione tra docenti e studenti.
La scrittura collaborativa e l'utilizzo del wiki come supporto alla verbalizzazione di
procedure costituiscono gli utilizzi più comuni dei wiki nella didattica.
I wiki inoltre possono essere usati per stimolare la riflessione riguardo le modalità
con cui sono strutturate le informazioni e su come avvengono le innovazioni
tecnologiche. A differenza dei libri di testo, in cui le informazioni sono presentate in
maniera lineare, sequenziale e completa, le informazioni in un wiki possono essere
strutturate come una rete semantica di porzioni di testo a cui si può accedere
singolarmente o ponendole in relazione con con altre parti in una visione olistica e
comprese come costituenti di un lavoro più grande in continua evoluzione.
In ambito internazionale, nonostante si tratti di un'applicazione relativamente recente
e su cui non sono state portate avanti molte ricerche, si sta diffondendo l'utilizzo di
wiki nell'educazione, ad esempio nella facilitazione dei processi di scrittura di gruppo,
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dove il gruppo non è solo responsabile della creazione di contenuti, ma apprende e


collabora con altri gruppi. Imparare ad imparare e contribuire alla costruzione
collaborativa di nuove conoscenze sono considerate life skill essenziali e si riconosce
che l'attività di costruzione di conoscenza è sostanzialmente la stessa sia se operata
da utenti esperti che utenti inesperti.
In Italia il wiki wiki web è usato soprattutto a livello universitario come ad esempio
presso La Sapienza, Università di Roma (http://w3.uniroma1.it/) e il Laboratorio di
Fisica dei Sistemi Complessi della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Firenze
(http://www.complex.unifi.it/).
Ad altri livelli sono state messe in atto sperimentazioni che stanno riscuotendo un
crescente successo, come per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado nella
municipalità di Ancona, all'interno del progetto STUdiARE
(http://www.scuolacollaborativa.it), e il progetto Wikiscuola di alcuni istituti della
regione Toscana (http://www.vivalascuola.net).
Per quanto mossi da lodevoli intenzioni e sebbene l'utilizzo degli strumenti come
Wikipedia stia diventando una pratica comune nella preparazione del materiale
didattico da parte dei docenti, i wiki delle scuole ed università italiane sfruttano solo
alcune delle potenzialità e principalmente quelle che riguardano la veloce creazione
di contenuti on-line e la scrittura di contenuti in modo collaborativo tra i docenti degli
istituti, in un contesto di tipo top-down. L'utilizzo del wiki per la costruzione di
conoscenze da parte degli studenti è sicuramente ancora in una fase iniziale.
Da un punto di vista teorico lo studio dei wiki nell'educazione può essere messo in
relazione con ricerche sulle comunità di pratica e le reti di costruzione di conoscenze.
Le teorie sulle comunità di pratica, interne al framework costruttivista, considerano
l'apprendimento come un'attività sociale, indiscindibilmente situata in un contesto
socio-culturale [Wenger, 1998]. Come membri di una comunità le persone
partecipano a diverse pratiche e, attraverso il coinvolgimento attivo in queste
pratiche, il gruppo stesso opera una negoziazione che riguarda il significato di
appartenenza alla comunità.
Wenger identifica due elementi fondamentali: la partecipazione, che comporta il
mutuo coinvolgimento nella negoziazione del significato, e la reificazione, che è il
processo con cui gli elementi della pratica vengono tradotti in contenuti.
Lo sviluppo di competenze è quindi interpretato come un'interrelazione tra le forme di
competenza definite e accettate socialmente dalla comunità e l'esperienza personale
carica di situazioni particolari e sperimentazioni.
Partecipare al wiki può fornire potenzialmente una struttura di supporto al modello di
apprendimento della comunità di pratica, sviluppando un repertorio di pratiche
condivise, arricchendo il gruppo di nuove esperienze e imparando dalle pratiche
esistenti. Il wiki può essere visto sia come il processo della partecipazione che come
artefatto reificato.
All'interno di una comunità di pratiche on-line sono possibili diversi livelli di coesione
fra i membri: per quanto riguarda wiki, in alcuni casi i partecipanti possono
condividere scopi ben precisi, in altri i membri si conoscono ed interagiscono anche
nel mondo reale, in altri ancora possono intervenire partecipazioni numerose e
intense ma transitorie. La negoziazione tra i gruppi e le esperienze individuali avrà
chiaramente caratteristiche diverse in base alla coesione e in base a come è
strutturata la comunità.
Le reti di costruzione di conoscenze oggetto delle analisi dei lavori di Scardamalia e
Bereiter [Scardamalia e Bereiter, 1994, 2002, 2003] considerano l'apprendimento
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essenzialmente come un'attività sociale. Scardamalia [Scardamalia, 2002] sostiene


che se le comunità non condividono uno scopo prefissato si cade facilmente in un
costruttivismo superficiale (shallow constructivism), in cui gli utenti si attivano senza
avere una comprensione delle motivazioni e delle finalità dell'apprendimento e in
contrapposizione ad un costruttivismo più profondo (deep constructivism).
Nelle reti di costruzione della conoscenza si cerca di coinvolgere i gruppi nella
produzione di nuove conoscenze ed è essenziale in questo modello compendere che
l'apprendimento è un processo intenzionale, che la costruzione di conoscenza è
un'attività collaborativa e che i partecipanti sono responsabili dei propri obiettivi di
apprendimento. Solo con queste premesse i partecipanti possono identificare le
problematiche che occorrono nel loro apprendimento e attuare azioni risolutive.
Le idee, le pratiche e le convenzioni sono sviluppate e condivise pubblicamente e i
membri della comunità forniscono critiche, costruiscono alternative o danno
spiegazioni, in modo analogo al modello dei peer reviewer nella ricerca scientifica
[Scardamalia e Bereiter, 1994].
L'esperienza in seguito brevemente descritta riguarda l'utilizzo di un wiki wiki web
all'interno del corso di informatica della seconda classe Addetti all'Informatica
d'Ufficio nella Scuola Professionale Commercio, Turismo e Servizi “Luigi Einaudi” di
Bolzano nei mesi di aprile e maggio 2006.
L'utilizzo del wiki è nato dalla necessità reale di consolidare e rendere più profonde le
competenze su funzionalità avanzate del foglio elettronico, richieste dalla
certificazione ECDL Advanced modulo 4.
Il modello teorico di riferimento è quello dell'apprendistato cognitivo [Collins et al.,
1989] ed in particolare, avendo dato un maggior risalto nel corso del primo
quadrimestre le fasi di modellamento, assistenza e scaffolding, si è cercato di
privilegiare quella fase la cui realizzazione richiede solitamente molto tempo, che
spesso risulta essere un compito complesso e pesante per i discenti ed è a volte
trascurata all'interno dell'apprendimento formale: la fase dell'articolazione, intesa
generalmente come un qualsiasi metodo che induca la verbalizzazione delle
conoscenze, dei ragionamenti o dei processi di problem solving attuati.
Competenze nella verbalizzazione e descrizione delle procedure rientrano, tra l'altro,
tra gli obiettivi fondamentali dello specifico profilo professionale.
I discenti sono stati in un primo momento suddivisi in quattro gruppi ed è stato loro
chiesto di lavorare ad una breve guida che comprendesse i punti del syllabus ECDL.
Questa parte non è stata particolarmente motivante e non ha portato a risultati di
rilievo. Si scelto tuttavia di proseguire, dopo una breve lezione introduttiva sullo
strumento utilizzato, con le fasi di inserimento dei contenuti sul web, alla redazione
on-line e revisione degli stessi.
Non c'è stata una negoziazione degli obiettivi didattici e si è scelto di seguire la
tassonomia fornita dal syllabus ECDL come struttura principale su cui lavorare.
Si rileva quanto già osservato in studi analoghi [Grant, 2006]: mentre la quasi totalità
degli studenti ha sfruttato la possibilità di inserire propri contenuti, nessuno ha
modificato il materiale creato dagli altri gruppi. Alcuni gruppi hanno lavorato molto
bene con ricadute positive sia sulle competenze informatiche che su quelle
linguistiche. Un altro gruppo, formato da ragazzi “più forti” a livello disciplinare ma
meno motivati, ha portato a termine soltanto un terzo della consegna.
Non è stato quindi possibile far nascere una rete di costruzione della conoscenza
come definita da Bereiter e Scardamalia: gli studenti non si sono presi carico dei
propri obiettivi d'apprendimento, non hanno revisionato il lavoro dei compagni e la
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produzione è apparsa limitata ai singoli gruppi, non hanno identificato mancanze


nella propria conoscenza o trovato vie per rendere gli argomenti rilevanti per gli altri.
Non si è neppure approfittato della disponibilità dei contenuti al di fuori dei tempi e
dei luoghi della scuola.
L'esperienza è stata comunque significativa perché ha effettivamente portato alla
verbalizzazione degli argomenti disciplinari svolti, anche da parte di quelli studenti
“più timidi” e riflessivi, ed ha fatto nascere discussioni sui contenuti stessi, seppur
limitate ai singoli gruppi piuttosto che estese al gruppo classe.

Bibliografia
Bonaiuti G., E-Learning 2.0, I quaderni di Form@re 6, Erickson, Trento, 2006.

Collins A., Brown J. S. e Newman S. E., Cognitive Apprenticeship: Teaching the


Crafts of Reading, Writing, and Mathematics, in L. B. Resnick, (ed), Knowing,
learning and instruction: Essay in honor of Robert Glaser. Hillsdale, NJ: Lawrence
Erlbaum Associates, 1989.

Grant L., Using Wikis in Schools: a Case Study, Futurelab, 2006.

Sarcadamalia M., Bereiter C., Computer support for knowledge-building


communities, The journal of the Learning Sciences, 3(3), 1994, pag. 265-283.

Scardamalia M., Bereiter C., Beyound brainstorming: sustained creative work with
ideas, Education Canada, 43(4), 2003, pag. 4-7.

Scardamalia M., Cognitive responsibility for the advancement of knowledge, Liberal


education in a knowledge society, 2002, pag. 67-98.

Wenger E., Communities of practice: Learning, meaning, and identity, Cambridge


University Press, Cambridge, 1998 (traduzione italiana: Comunità di pratica.
Apprendimento, significato e identità, Cortina Raffaello, Milano, 2006).

Parole chiave:
1° key word: wiki wiki web
2° key word: articolazione
3° key word: apprendimento collaborativo
4° key word: social software
5° key word: knowledge management

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