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TERRORISMO INTERNAZIONALE 6 luglio 2019

TERRORISMO INTERNAZIONALE
SENZA VOLTO

iii

NIDA REHMAN | MATRICOLA 3165429 |


6 luglio 2019
NASCITA DEL TERRORISMO MODERNO
Il terrorismo non è una peculiarità del ventunesimo secolo: il termine risale alla
Rivoluzione Francese, solo che nel corso del tempo si è evoluto arrivando a
manifestarsi nelle terribili forme alle quali siamo purtroppo abituati oggi.

1. Come nasce?

Primo attacco a creare la base per il terrorismo è quello di Felice Orsini nel 1858 contro
Napoleone III.

Tra il 1945 e 1989 vediamo protagonista l’italia come territorio di questi attacchi
terroristici che si adeguano all’epoca presentandosi come terrorismo di destra o
sinistra a seconda dei partiti i quali appoggiano questi terroristi.

Nell’unione sovietica vediamo affiorarsi dei contatti tra servizi segreti sovietici e
organizzazioni terroristiche di sinistra nel corso degli anni settanta – ottanta.
Altri gruppi terroristici dell’epoca sono:

1. Tedesco-occidentali (Rote Armee Fraktion o Banda Baader Meinhof)


2. Palestinesi (OLP e Settembre Nero)
3. Francesi (Action directe)
4. Italiani (Brigate Rosse)iii

2. Il termine “Terrorismo”

Nel 1937 la Società delle Nazioni definì il terrorismo quale l'insieme dei <<fatti criminali
diretti contro lo Stato in cui lo scopo è di provocare terrore nella popolazione o in gruppi
di persone.iv>>

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Gli atti terroristici sono commessi con l’intento di:

• intimidire seriamente la popolazione;


• costringere indebitamente i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a
compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto;
• destabilizzare gravemente o distruggere le strutture politiche, costituzionali,
economiche o sociali fondamentali di un Paese o di un'organizzazione
internazionale.

La Terrorist Organization Reference Guide è un prontuario operativo edito


dal Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti d'America, in collaborazione
con la Dogana e Polizia di Frontiera degli Stati Uniti e con la United States Border
Patrol (Agenzia governativa federale in tema di immigrazione interna ed estera).

Presenta una sinossi, una lista delle principali caratteristiche dei singoli e dei gruppi,
armati e non, qualificati come organizzazioni terroristiche internazionali. v

3. Il Terrorismo Moderno

Nasce con l’attentato dell’11 settembre del 2001 contro le World Trade Center o
meglio conosciuto come le Torri Gemelle, effettuato dall’organizzazione terrorista Al-
Qaeda di matrice islamica. Gli Stati Uniti risposero con una operazione militare in
Afghanistan, nelle aree dove credessero che Al-Qaeda avesse la base ma questo non
fece altro che acuire il conflitto.

In italia vediamo il nuovo fenomeno del terrorismo affiorarsi con le azioni criminali
delle Brigate Rosse.

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Dal 2014 una nuova offensiva di matrice islamica (pur non avendo niente in comune
con l’islam e i suoi fondamenti e principi pacifisti), sotto l'egida di una pericolosissima
organizzazione jihadista (trasformando conflitti personali e interni in una
organizzazione pericolosa, l'ISIS (conosciuto anche come Stato Islamico o Daesh),
proveniente dalla zona tra Siria ed Iraq, nella quale ha istituito uno pseudo-califfato,
compie attacchi in varie zone del mondo, come in Tunisia contro musulmani stessi, in
Turchia e in Europa a Parigi (7-9 gennaio 2015 e 13 novembre 2015) e Bruxelles (22
marzo 2016) scatenando un intervento militare da parte di una coalizione
internazionale contro l'organizzazione terroristica.

Nasce il fenomeno dei Foreign Fighters, ovvero di combattenti provenienti da varie


parti del mondo che fanno addestramento nei luoghi del califfato per poi tornare nei
luoghi d'origine e compiere attentati, rendendo così questa nuova forma di terrorismo
più difficile da estirpare.

Nel frattempo al-Qāʿida, diventa meno influente e si ramifica in varie organizzazioni site
in Arabia Saudita, Yemen ed alcuni paesi del centro Africa, ma protagonista ancora di
attacchi sporadici.

Nel 2018 il governo degli USA ha accusato l'Iran di essere "il principale
Stato sponsor del terrorismo a livello globale" a seguito del suo coinvolgimento nel
conflitto siriano, mentre il presidente iraniano Hassan Rouhani ha accusato il governo
USA di sostenere le organizzazioni terroristiche attive in Iran.

L’ISIS un’organizzazione terrorista di matrice salafista e wahabista seguitrice della


dottrina sunnita dell’Islam (pur non applicando i fondamenti dell’’Islam
all’organizzazione) usano la violenza per spargere terrore in una lotta contro i
musulmani sciiti della zona araba.

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Ma Islamic Networks Group (ING) in America si è contro questa organizzazione
terrorista dichiarando che la loro interpretazione dell’Islam è sbagliata e imprecisa
poiché l’islam non ha un’ideologia religiosa prominente alla violenza perché in un
versetto del Qur’an troviamo il nocciolo del fondamento della religione stessa che dice:

Capitolo (5) sūrat al-māidah (Una Tavola Imbandita)

“Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo, che non
abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se
avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato
tutta l'umanità.”vi

ARMI DEL TERRORISMO MODERNO

1. Gli Strumenti del Terrore


I terroristi moderni utilizzano di armi moderne di massa per mettersi in contatto

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con tutto il mondo e per poter così, spargere terrore nel cuore di milioni e l’odio
verso l’islam e i musulmani.

Queste armi sono i mezzi di comunicazione di massa come i social Networks nati nel
2007 come Facebook e altri come Instagram, Twitter, YouTube. Attraverso questi social
networks i terroristi reclutano i giovani manipolandoli come delle pedine per fare
attacchi suicidi, bombardamenti, armi nucleari, esecuzioni pubbliche poi montate su
YouTube per intimidire le persone.

<<A contraddistinguere la crisi e il terrorismo sono le figure tra loro connesse della
precarietà, dell’instabilità, dell’incertezza e del rischio. Il loro comun denominatore è
la destabilizzazione, la messa in pericolo e il rovesciamento della normalità della
situazione.

Il terrorismo figura come il versante politico dell’emergenzialità di cui la crisi è


il côté economico. In entrambi i casi, la regolarità e la certezza, la sicurezza e
l’ordine regolare sono sospesi e sostituiti da una condizione strutturalmente instabile
e precaria, soggetta a eventuali rovesci imprevedibili e dagli effetti sconvolgenti. Ne
scaturisce una condizione letteralmente inabitabile, centrata su una strategia della
tensione globalizzata.>>vii

2. Il Terrorismo “Senza Volto” – Informatico


Il terrorismo è diventato un elemento imprescindibile e qualificante dei conflitti
contemporanei. Questo strumento di guerra asimmetrica si basa sull’uso calcolato della
violenza per ottenere risultati politici, creando disruption, nei punti più critici del
tessuto sociale ed economico.

Stefano Dambruoso, già parlamentare della Repubblica Italiana, oggi Sostituto


Procuratore della Repubblica di Bologna, è uno dei massimi esperti italiani della

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materia e nel suo libro tratta, tra le altre cose, dei Foreign Fighters e delle modifiche
introdotte dal legislatore, tra cui il recente D.lgs. n. 21/2018, offrendo un pregevole
contributo alla comprensione del fenomeno. La portata del fenomeno fa sì che la
necessità di dotarsi di strumenti di difesa appropriati sia oramai una priorità anche
delle aziende, spesso vittime di attacchi portati a termine con metodologie tipiche
dell’attacco terroristico. In tale contesto forme di terrorismo informatico hanno
assunto crescente rilevanza nel mondo corporate in virtù del danno economico che un
attacco informatico può generare. viii

ISLAMOFOBIA

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<<Islamofobia è un neologismo che indica pregiudizio e discriminazione verso l'islam


come religione e verso i musulmani come credenti.>>

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Il terrorismo oggigiorno perlopiù va associato all’islam, anche se erroneamente, perciò
l’islamofobia è una sorta di estremismo e discriminazione contro i musulmani,
praticanti della fede islamica.

Il termine può essere utilizzato per indicare due cose:

• l'odio o la paura verso l'islam o verso i musulmani in genere;


• un'attitudine xenofoba verso i musulmani, presente nei paesi occidentali, e, per
analogia, verso gli abitanti indigeni (o dei quali i genitori sono originari) dei paesi a
maggioranza musulmana (Medio Oriente, regioni del Magreb, Turchia, Africa
subsahariana islamizzata)[2], ed in questo caso è analogo al neologismo giudeofobia.

Questa attitudine, in Occidente, talvolta sfocia in iniziative pubbliche atte a bloccare o


rendere difficile la pratica della fede islamica, come i tentativi di vietare o bloccare la
costruzione di moschee.x

LOTTA AL TERRORISMO

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1. Contromisure prese dal’UE

La sicurezza è un tema che preoccupa molto i cittadini: il 77% degli europei e il 78%
degli italiani vorrebbe infatti che l’Unione europea facesse di più per combattere il
terrorismo. Il terrorismo non ha confini e questo è ormai chiaro a tutti, cittadini e
responsabili politici dell’UE.

Le misure messe in campo dall’UE per prevenire nuovi attacchi comprendono una vasta
gamma di interventi tra cui: controlli più scrupolosi alle frontiere, maggiore
cooperazione giudiziaria e di polizia per individuare i soggetti sospetti e perseguire i
criminali, taglio dei finanziamenti al terrorismo, lotta alla criminalità organizzata e
contrasto ai fenomeni di radicalizzazione. Scopri i dettagli nella nostra infografica
interattiva.

1. Migliorare i controlli alle frontiere esterne dell’UE


I viaggiatori provenienti da paesi extra-EU esenti dall’obbligo di visto verranno
controllati attraverso il nuovo Sistema dell’UE di informazione e autorizzazione ai
viaggi (ETIAS, dall’inglese European Travel Information and Authorisation
System), che dovrebbe essere operativo a partire dal 2021.

2. Frontiere esterne sicure


La guardia costiera e di frontiera europea dovrebbe avere un corpo permanente
di 10mila guardie di frontiera entro il 2027 per proteggere in maniera efficace i
13.000 km di confini terrestri esterni dell'Europa e quasi 66.000 km in mare.

3. Fermare i foreign fighters

L’Europa ha realizzato una legislazione a livello europeo sul


terrorismo per criminalizzare le azioni connesse al terrorismo, come

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addestramenti o spostamenti per scopi terroristici e supporto a tali viaggi. La
sinergia tra queste norme e i nuovi controlli alle frontiere esterne contribuirà a
contrastare il fenomeno dei foreign fighters.

Il numero dei combattenti terroristi stranieri è diminuito in modo significativo


dal 2015.
4. Codice di prenotazione (PNR)
Le compagnie aeree che effettuano voli da fuori e dentro l’UE sono obbligati a
fornire alle autorità nazionali le informazioni dei passeggeri, ad esempio nome,
date del viaggio, itinerario e metodo di pagamento.

Le informazioni che provengono dal codice di prenotazione (dall’inglese


Passenger Name Record – PNR) vengono utilizzate per prevenire, individuare,
svolgere indagini e perseguire reati terroristici e crimini gravi.
5. Intensificare lo scambio di informazioni per combattere il crimine e il
terrorismo

Criminali e terroristi utilizzato diverse identità per eludere i controlli delle


autorità di frontiera e delle forze dell’ordine. Questo e altri episodi simili
sottolineano l’importanza di una efficace condivisione delle informazioni tra le
autorità competenti degli stati membri (forze dell’ordine, autorità giudiziaria,
intelligence).
Nel 2018 il Parlamento ha approvato nuove regole per rafforzare il Sistema di
informazione Schengen(SIS) che introducono, tra altre cose,
nuove segnalazioni sulle persone ricercate per terrorismo. Il database consente
alla polizia e alle guardie di frontiera di consultare le segnalazioni su persone
ricercate o disperse e beni persi o rubati.

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6. Tagliare i finanziamenti al terrorismo

Un modo efficace per fermare il terrorismo è tagliare le fonti di finanziamento


e le risorse logistiche. Per fare ciò, nel 2018 il Parlamento europeo ha aggiornato
la direttiva antiriciclaggio con l’obiettivo di rendere più trasparenti le
informazioni sulla proprietà delle e di diminuire i rischi legati alle valute virtuali e
alle carte prepagate anonime.

7. Evitare ai civili l’accesso alle armi più pericolose

L’Unione europea fa tutto ciò che è in suo potere per evitare che le armi più
pericolose finiscano nelle mani delle persone sbagliate. Con la revisione
della direttiva sulle armi da fuoco si chiudono le scappatoie giuridiche che
consentivano ai terroristi di utilizzare armi riconvertite come era stato fatto negli
attentati di Parigi del 2015.
8. Prevenire la radicalizzazione

Terroristi ed estremisti usano internet per fare propaganda e spingere alla


radicalizzazione. Il Parlamento vuole che aziende online come Facebook o
YouTube siano obbligate a rimuovere i contenuti terroristici entro
un'ora dall’ordine dall’autorità competente.
Scopri come l'UE sta aumentando la sicurezza informatica.
9. Il valore aggiunto dell’UE
Sebbene la lotta al crimine e la sicurezza rientrino in gran parte nelle
competenze nazionali, il livello europeo è il principale forum per la
cooperazione e la coordinazione tra gli stati membri nella lotta al terrorismo.

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Gli eurodeputati prendono le decisioni su importanti leggi per la lotta al
terrorismo al pari dei ministri dell’UE. Generalmente, il Parlamento europeo si
assicura che vengano rispettati i diritti fondamentali e la protezione delle
informazioni, particolarmente necessari in un contesto fatto di politiche guidate
dalla crisi e fretta di agire.
La strategia UE sulla lotta al terrorismo si articola in quattro elementi: prevenire,
proteggere, perseguire e rispondere. La Commissione europea per la sua
proposta ricalca la struttura dell’agenda europea per la sicurezza 2015-2020 e ha
lo scopo di facilitare la cooperazione tra gli stati membri nella lotta al terrorismo,
al crimine organizzato e alla criminalità informatica. L'UE lavora anche per
rafforzare la sicurezza esterna in cooperazione con i paesi terzi. xii

COME SCONFIGGERE LA PAURA DEL TERRORISMO


Uno psichiatra infantile molto esperto come Massimo Ammaniti, suggerisce
di utilizzare al meglio l’arma del dialogo, del discorso in casa, magari non sempre con
la televisione accesa sui resoconti ansiogeni dei telegiornali, per spiegare innanzitutto
ai bambini quanto sta accadendo. Partendo anche da qualche esempio molto efficace,
come questo: la guerra dell’Isis evoca quanto succede tra gruppi di bambini, quando
qualcuno si sente trascurato, oppure ha una rabbia da sfogare e allora attacca gli altri
guastando e distruggendo i giochi di tutti. Con i bambini, come con i grandi bisogna
avere la calma, il tempo, e trovare le parole giuste, senza rimozioni e senza inutili
drammatizzazioni, per spiegare che nessuno di noi può e deve rinunciare alla normalità
della vita, e la fredda analisi ci dice che intanto l’Isis è perdente.

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COME VINCERE L’ANSIA DEL TERRORISMO –

La paura è un’emozione genetica dell’uomo, fa parte della nostra natura: non


saremmo persone normali se non la sentissimo in momenti come questo. Come la
rabbia, l’indignazione, la pietà per le vittime e l’odio per i carnefici. E la paura del
terrorismo quasi non si sconfigge, ma si combatte a viso aperto. E la prima arma da
utilizzare è la normalità, ovvero una ferrea volontà di non rinunciare, neanche di un
millimetro, alla nostra vita quotidiana, alla sua libera e responsabile quotidianità.
Prendiamo esempio dal coraggio degli inglesi, dei francesi, di tanti europei colpiti al
cuore della loro vita quotidiana: la verità è che per loro nulla è come prima, molto più
che per noi (che, per il momento, siamo usciti ancora indenni da questo tunnel), ma
ciò non li ha costretti a rinunciare a sentirsi liberi cittadini in libere città. Combattono
così la paura, e provano almeno a ridimensionarla.

LA MEMORIA PER COMBATTERE LA PAURA –

In secondo luogo contro la paura c’è la memoria, il senso tragico della storia. Le
generazioni dei nostri nonni e dei nostri padri hanno vissuto così: con questa paura,
della guerra, delle bombe, sempre appiccicata addosso, e hanno saputo andare
avanti, vincere la guerra, ricostruire i loro Paesi e i loro paradisi di libertà. Non si sono
mai fermati né arresi alla paura.

LA LUCIDITÀ PER COMBATTERE LA PAURA –

Infine, contro la paura serve la disciplina del pensiero, la razionalità, la lucidità. Tutto
il contrario di una emotività che poi si scarica nell’ignoranza e che magari qualcuno
cavalca a suo uso e consumo. Paolo Giordano ha scritto: «Dobbiamo evitare di vivere in
un eterno coprifuoco emotivo». Ecco, la nostra razionalità, che dobbiamo trasmettere

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a figli e nipoti, ci deve portare fuori dalla paralisi dettata dalla paura. E’ innegabile che
lo stato islamico, e i suoi burattinai assassini, stanno incassando una serie di pesanti
sconfitte nei luoghi dove erano riusciti a conquistare territorio e pezzi di intere nazioni.
E anche per questo possiamo pensare che siano più feroci, più imprevedibili, ma anche
più deboli, dunque destinati, prima o poi, alla sconfitta. xiii

xiv

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BIBLIOGRAFIA

i
Da Google Immagini: Terrorismo.
ii
Google Immagini: Il Volto del Terrorismo.
iii Dal sito Web: https://it.wikipedia.org/wiki/Terrorismo#Storia
iv Dal sito Web: https://it.wikipedia.org/wiki/Terrorismo#Storia
v
Dal sito Web: https://it.wikipedia.org/wiki/Terrorismo#Storia
vi
Dal Qur’an Capitolo 5 Al Maidah Verso 32 con la traduzione di Piccardo.
vii
Dall’articolo di Diego Fusaro dal Fatto Quotidiano.
viii
Dalla locandina del libro Jihad di Stefano Dambruoso.
ix

https://www.google.com/search?q=islamofobia&rlz=1C1CHBF_en&source=lnms&tbm=
isch&sa=X&ved=0ahUKEwjtgJONxaDjAhUF_aQKHZGtCw4Q_AUIECgB&biw=1218&bih=
652#imgdii=RSEbMS6SdaUEJM:&imgrc=AA75oxc5qB9HiM:
x https://it.wikipedia.org/wiki/Islamofobia#XXI_secolo
xi
https://it.123rf.com/clipart-vettori/counter_terrorism.html?sti=o2icy9wef89lkqy8r9|
xii

http://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/security/20180316STO99922/lotta-
al-terrorismo-ecco-le-misure-adottate-dall-ue-infografica

xiii Dall’Editoriale di Antonio Galdo: “Le stragi e la guerra dell’Isis, come spiegare la paura ai
bambini. E come vincerla, tutti.” / Sito: https://www.nonsprecare.it/come-sconfiggere-
paura-terrorismo?refresh_cens

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Fonte: Getty Images

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