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La morte encefalica: analisi

degli argomenti, per una

articolo
riflessione morale realistica
Gonzalo Miranda, L.C.

1. Morale realistica, non convenzionale prattutto quando emergono dei dati scien-
tifici nuovi o non considerati prima suffi-

L
a tradizione secolare della morale cat- cientemente.
tolica si configura come una “morale Papa Pio XII aveva espresso in modo molto
realistica”, nel senso che qualunque netto questo realismo metodologico, per il
discernimento etico che si voglia operare quale nel nostro tema ci si deve affidare in-
deve avere come punto di partenza la cono- nanzitutto ai dati scientifici: «Spetta al me-
Professore Ordinario
scenza della realtà sulla quale si intende ri- dico, e in modo particolare all’anestesiologo, Facoltà di Bioetica
flettere. dare una definizione chiara e precisa della Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum, Roma
Riguardo alla validità etica del “criterio “morte” e del “momento della morte” di un
neurologico” per l’accertamento della paziente che spira in stato di incoscienza.
morte, o “morte encefalica”, il punto di par- [...] Per ciò che riguarda l’accertamento del
tenza sarà dunque la realtà fattuale della fatto nei casi particolari, la risposta non può
morte avvenuta della persona dopo la dia- derivare da alcun principio religioso e mo-
gnosi. rale, e, per tale aspetto, essi non cadono sotto
L’accettazione del criterio neurologico da la competenza della Chiesa»4.
parte della stragrande maggioranza degli Una volta maturati sufficientemente i dati
esperti appartenenti al mondo cattolico e il scientifici, Giovanni Paolo II ha voluto
pronunciamento magisteriale favorevole1, si esprimersi a favore della validità etica del
basano sul sincero convincimento del fatto criterio neurologico. Mi sembra opportuno
che, una volta che sia constatata la cessazione considerare che quel pronunciamento nel
irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo, discorso dell’agosto 2000 seguì alle richieste
la persona è già morta, perché non è più un insistenti da parte di alcuni gruppi che chie-
organismo vivo2. devano alla Santa Sede di pronunciarsi in
Se si dimostrasse il contrario, la conclusione materia, auspicando un insegnamento con-
etica sarebbe coerente con il nuovo convin- trario alla morte encefalica.
Studia Bioethica - vol. 2 (2009) n. 2 , pp. 11-18

cimento: non si può procedere all’espianto Più recentemente, papa Benedetto XVI è
degli organi vitali se la persona è ancora viva tornato a parlare brevemente di questo tema,
o se ci sono seri motivi per dubitare che sia affermando che «È utile [...] che s’incre-
già morta. menti la ricerca e la riflessione interdiscipli-
È falsa l’interpretazione offerta da Peter Sin- nare in modo tale che la stessa opinione
ger quando dice che i cattolici hanno accet- pubblica sia messa dinanzi alla più traspa-
tato rapidamente il criterio della morte rente verità sulle implicanze antropologiche,
encefalica solo perché favorisce i trapianti3. sociali, etiche e giuridiche della pratica del
L’autore non fa altro che proiettare sugli altri trapianto. In questi casi, comunque, deve va-
la propria mentalità utilitaristica. lere sempre come criterio principale il ri-
Proprio perché si vuole partire dalla realtà, spetto per la vita del donatore così che il
dobbiamo essere sempre aperti ad ulteriori prelievo di organi sia consentito solo in pre-
analisi ed approfondimenti del problema, so- senza della sua morte reale»5.

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2. Il ragionamento di fondo dedurre l’esistenza nell’essere umano di una
componente non materiale, cioè “spirituale”
Ricordiamo schematicamente il ragiona- (per la necessità di una causa che spieghi i
mento di fondo che porta alla convinzione comportamenti “non materiali” di cui può
che la morte encefalica sia equivalente alla essere eventualmente capace l’individuo
morte della persona. umano). Quel principio vitale spirituale, o
a) La persona umana è un organismo vivo anima spirituale, è il principio vitale di un
(di natura umana). Organismo in quanto organismo vivente umano; non può animare
tutto; sistema organico vivente. una pietra, né una pianta... Non può essere
b) Ci possono essere organismi vivi senza un presente in una realtà che non sia un orga-
centro coordinatore preciso, come avviene nismo vivente umano. Pertanto, avvenuta la
con le piante, parecchi animali inferiori, e morte encefalica, possiamo concludere filo-
tutti gli animali nello stadio embrionale. soficamente che l’anima spirituale si è sepa-
c) Ma, negli animali superiori, l’enorme rata dal corpo.
complessità del sistema richiede, a partire da Il punto c. – fondamentale – è di carattere
un certo momento dello sviluppo, le fun- anatomico-fisiologico. Sono gli scienziati
zioni di un centro coordinatore (l’intero en- (anatomisti, neurologi, etc.) che ci devono
cefalo) affinché si dire se le cose stanno così o se invece non è
mantenga l’organicità si- vero che, nell’essere umano, un organismo
stemica del tutto in complesso, una volta formato nelle sue com-
In realtà la vera morte quanto tale. Questo cen- plesse strutture, ha bisogno di un centro di
dell’individuo è la morte tro si forma durante lo coordinamento per mantenere la sua unità
encefalica sviluppo embrionale e organica.
viene a prendere il con- A me sembra che, nonostante le obiezioni
trollo, come coordinatore, presentate da alcuni, quell’affermazione è
del tutto. scientificamente valida.
d) Questo non significa che la vita risieda Anzi, in realtà la vera morte dell’individuo è
esclusivamente nell’encefalo; non significa la morte encefalica. Ci sono tre dinamismi
neanche che non ci siano molte funzioni, fondamentali del processo di morte. Tutti e
anche complesse, che hanno una propria au- tre convergono nella morte encefalica:
tonomia (per esempio alcuni centri neuro- a. Attacco di cuore fatale: il cervello è l’or-
nali specifici dei vari organi), né che non ci gano che soffre più rapidamente dopo l’ar-
sia una relazione e interazione tra le varie resto del battito cardiaco. Senza il sangue gli
parti, anche a prescindere dal funziona- manca ossigeno e glucosio. Il coma (inco-
mento dell’encefalo. scienza) avviene in pochi secondi. Questo
e) La cessazione delle funzioni critiche di porta al fallimento dell’impulso respiratorio
tutto l’encefalo porta alla cessazione dell’or- e questo provoca la totale perdita di ossige-
ganismo in quanto tutto, vale a dire della nazione del sangue. Tutte le parti del cer-
morte dell’individuo o morte della persona. vello smetteranno di funzionare
Questo non significa che non esistano an- irreversibilmente dopo 5-8 minuti. Se si in-
cora fenomeni vitali in quello che ormai è terviene prima con la rianimazione, ve-
un cadavere: cellule che continuano a vivere dremo che alcune parti del cervello
e a realizzare le proprie funzioni; queste cel- sopravvivono, mentre forse altre sono già
lule formano dei tessuti attivi, che formano perse, con le corrispondenti conseguenze.
degli organi funzionanti, i quali possono in- b. Cessazione della funzione respiratoria (per
teragire tra di loro attivamente. Molti di esempio per embolia polmonare): anche qui
questi fenomeni possono anche essere ripro- il cervello non riceve sufficiente ossigeno e
dotti sperimentalmente al di fuori di un or- arriva il coma. L’impulso cardiaco si vede in-
ganismo6. fluenzato anche dalla mancanza dell’impulso
f) Dal punto di vista filosofico, si può anche respiratorio proveniente dal cervello e dopo

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30-300 secondi (1/2 min. - 5 min.) questo In realtà, alcune di queste funzioni sono me-
processo porta alla morte del cervello e al- ramente residue, per inerzia: per esempio la
l’arresto cardiaco. circolazione di ormoni ipofisari rilasciati
c.Trauma massivo del cervello (per esempio precedentemente. Altre possono essere do-
l’impatto di una pallottola, emorragia mas- vute al funzionamento di qualche gruppo di
siva o emorragia massiva subaracnoidea): si cellule ancora non morte.
produce immediatamente il coma, si perde Ma ciò che conta non è se rimangono vive
l’impulso respiratorio, cessa la respirazione. alcune cellule o tessuti cerebrali (come non
Il cuore può continuare a battere per 5 o 10, è decisivo che continui a vivere qualche cel-
a volte 20 min., e poi si ferma per mancanza lula o a funzionare qualche organo nell’in-
di ossigeno (se non si interviene in tempo). tero corpo), ma se l’encefalo compie o può
Non esiste dunque la morte di un essere compiere ancora le sue funzioni di coordi-
umano senza la morte del cervello. La morte namento rispetto al corpo. Come spiega Je-
encefalica, la perdita irreversibile del funzio- rome Posner, non si richiede che tutte le
namento di tutte le parti del cervello, è stata cellule del cervello siano morte per poter
sempre l’evento decisivo della morte di qua- constatare la morte dell’individuo, anche
lunque individuo7. con il criterio cardio-respiratorio. Infatti,
possono sopravvivere anche
alcune ore dopo la morte
Ci interessano solamente
3. Alcune obiezioni contro la validità del criterio per cessazione del battito
cardiaco, alcune cellule quelle obiezioni che con-
Analizziamo ora alcune delle principali dell’ipotalamo (come si testano la validità del
obiezioni contro la validità del criterio neu- vede dall’assenza di diabete criterio neurologico in
rologico. Tralasciamo qui quelle che si rife- insipidus) o della corteccia quanto tale
riscono a questioni secondarie rispetto al cerebrale (come si può co-
nucleo del problema, come la contestazione statare con attività elettrica
di abusi e leggerezze nell’applicazione del isolata; o con la possibilità di coltivare dei
criterio, l’esistenza di diversi parametri me- neuroni vivi tratti da individui diagnosticati
dici nelle varie legislazioni, etc. Ci interes- morti per cessazione del cuore alcune ore
sano solamente quelle obiezioni che prima)9.
contestano la validità del criterio neurolo-
gico in quanto tale e portano alcuni alla b. Persistenza di “segni vitali” e di “funzioni oli-
conclusione che non sia essenziale il funzio- stiche”
namento dell’encefalo come centro coordi-
natore dell’organismo. Questa è una delle considerazioni che sem-
A mio parere, queste obiezioni sono un in- brano avere un peso maggiore contro il cri-
vito ad approfondire la problematica con terio neurologico. Alcuni studi, portati
mente aperta, disposti ad accettare le con- avanti soprattutto dal neurologo americano
clusioni dell’indagine, qualunque esse siano; Alan Shewmon10, hanno raccolto tutta una
ma non sembrano sufficienti per concludere serie di attività e fenomeni vitali, dopo la
che la morte encefalica non coincide con la diagnosi di morte encefalica, che dimostre-
morte della persona. rebbero che l’organismo continua a funzio-
nare in quanto tale. Queste funzioni
a. Persistenza di alcune funzioni nell’encefalo8 sarebbero necessariamente espressione di un
organismo integrato in unità. Si pensi, per
Alcuni autori segnalano, tra i fenomeni che esempio, alla omeostasi di svariati elementi
dimostrerebbero l’invalidità del criterio neu- biochimici, alla eliminazione, detossifica-
rologico, la persistenza di alcune funzioni zione e riciclaggio di residui cellulari, alla
nell’encefalo dopo la constatazione della guarigione da ferite, all’azione di contrasto
morte encefalica. contro agenti infettivi esterni, alla gestazione

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del feto all’interno del corpo della madre, - omeostasi chimica: si mantengono feno-
etc. meni di omeostasi in entrambi a livello lo-
In verità, la persistenza di alcuni fenomeni cale.
vitali dopo la morte, accertata con ogni evi- - Assimilazione di nutrienti: nessuno dei due
denza e con qualunque criterio, è stata os- assimila in modo spontaneo. Entrambi
servata da tempo. Si sa che dopo la morte di hanno necessità di mezzi artificiali per assi-
un organismo complesso ci sono ancora milare i nutrienti.
molti elementi vitali che continuano a fun- - Eliminazione dei resti biologici: il cadavere
zionare, eventualmente anche a moltiplicarsi elimina i resti in maniera molto simile alla
(come il caso classico della crescita dei peli persona. La mano no. Ma una preparazione
o delle unghie nel cadavere morto da qual- contenente, anziché una mano, un tratto ad-
che tempo). Si costata, dunque, la persistenza dominale, potrebbe eliminare i resti in
di quella che qualche autore chiama “vita modo simile a una persona.
residuale”11. In realtà, il criterio neurologico - Mantenimento della temperatura, sana-
si basa sulla constatazione della «morte del zione da ferite, crescita proporzionata, rispo-
corpo in quanto tutto e non di tutto il ste a stimoli dolorifici: tanto la mano come
corpo»12. il cadavere possono mantenere queste fun-
Certamente, alcuni dei zioni in maniera simile ad un organismo
umano, a livello locale14.
Sono dell’idea che l’argo- fenomeni constatati sono
davvero impressionanti. Anche un fenomeno complesso come la
mento basato su questi Occorre però tener pre- gravidanza si può comprendere che avvenga
casi di permanenza pro- sente che almeno alcuni all’interno di un organismo già morto, se so-
lungata non sia, oggi di questi fenomeni com- stenuto con la respirazione artificiale, l’ali-
come oggi, definitivo plessi ed impressionanti si mentazione e diverse misure mediche.
danno anche in situazioni Teniamo presente che la fecondazione in
nelle quali non si può vitro ha dimostrato che la vita dell’embrione
nemmeno sospettare che siamo davanti ad può iniziare e continuare per qualche tempo
un organismo vivo. al di fuori di un corpo. Nell’altro estremo
Si può citare il fenomeno del battito car- del processo di gestazione, grazie all’incuba-
diaco, che può continuare anche quando il trice oggi è possibile mantenere in vita il
cuore si trova fuori da un corpo. Lo dimo- feto nato prematuro dopo 23-24 settimane
stra l’esperimento classico del cuore di rana, di gravidanza. Alcuni ricercatori stanno la-
messo in un disco con una soluzione salina, vorando alla realizzazione di un utero artifi-
che continua a battere per minuti e ore. Re- ciale15. Sarebbe come stabilire un ponte che
centemente sono stati resi noti i risultati di unisca la vita dell’embrione nei primi giorni
un esperimento nel quale si riesce a ricreare a quella delle ultime settimane di gestazione.
il tessuto del cuore a partire dalle cellule sta- Non si deve ridurre la maternità ad una
minali cardiache impiantate sulla struttura mera gestazione fisiologica, né l’utero ma-
biologica di un cuore de-cellularizzato: terno ad una macchina più o meno sofisti-
dopo due settimane comincia a battere da cata. Ma questi fatti ci aiutano a capire che
solo, in laboratorio13. anche una funzione corporale così com-
Ma sono molti i fenomeni vitali, anche plessa come quella della gestazione potrebbe
molto complessi, che si possono verificare, mantenersi nel corpo morto della donna.
come vita residua di cellule, tessuti e organi,
all’infuori di un organismo vivente. José c. Casi di permanenza prolungata dopo la morte
Masdeu propone una comparazione di al- encefalica
cune funzioni che si verificano o meno in
un corpo in morte encefalica e quelle che si Alan Shewmon16 presentò una serie di casi
possono riscontrare in una mano che sia nei quali l’individuo su cui sarebbe stata fatta
mantenuta artificialmente “viva”: in modo corretto la diagnosi di morte ence-

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falica continuò a presentare i “segni vitali” nante ancora in quell’individuo. Eelco Wij-
considerati nel paragrafo precedente per un dicks si domanda se la permanenza del tono
tempo prolungato. Inizialmente offrì un muscolare non fosse dovuta al funziona-
elenco di 175 casi di permanenza oltre una mento adeguato della medulla, e che dun-
settimana. Gli fu contestato che molti casi que l’individuo non si trovasse in situazione
erano estratti da fonti non scientifiche e di morte encefalica.
poco affidabili. Ridusse allora il numero a Sono, dunque, dell’idea che l’argomento ba-
64 casi.Tra questi il più noto e il più impres- sato su questi casi di permanenza prolungata
sionante è quello di “TK” (dalle iniziali del non sia, oggi come oggi,
nome del soggetto) o “Caso Repertinger” definitivo.
(dal nome del medico che pubblicò il re- Succede ugualmente con
ferto dell’autopsia dopo che TK fu conside- le altre argomentazioni Conviene fare una distin-
rato veramente morto dai suoi curatori): il contrarie alla validità del
zione tra “integrazione”
bambino sarebbe rimasto vivo, collegato al criterio neurologico. Non
respiratore artificiale, per 20 anni da quando mi sembra corretto preten- ed “interazione”
fu diagnosticata la sua morte encefalica. dere che sia stata dimo-
Molti studiosi sono incerti della validità di strata l’invalidità del
parecchi dei casi presentati da Shewmon17. criterio per andare a proporre delle solu-
Alcuni sembrano perfettamente compatibili zioni alternative, dal punto di vista etico, in
con la morte dell’individuo (Cfr. paragrafo vista dell’ottenimento degli organi per il tra-
precedente). pianto19.
Per quanto riguarda il caso TK, alcuni autori
pensano che si trattasse di un caso di morte
encefalica molto sorprendente, una specie di 4. Una migliore comprensione dell’organismo in
anomalia ancora inspiegabile. Ci sono però quanto tale
molti elementi che giustificano il dubbio.
Si fa notare, per esempio, che in quel caso a. Concetto di organismo, integrazione ed interazione
non fu mai attuato il test di apnea, da molti
considerato essenziale in determinati casi Il primo punto del “ragionamento di fondo”
per l’accertamento corretto della morte en- segnalato all’inizio come base della validità
cefalica. Shewmon giustifica questa omis- del criterio neurologico era quello di con-
sione per motivi etici, in quanto «eticamente siderare l’individuo umano come un “orga-
non si poteva effettuare, dato che non ci sa- nismo vivo” di natura umana. Mi sembra
rebbe stato un beneficio superiore ai ri- perciò importante che si continui a lavorare
schi»18. Giustificazione un po’ difficile da nell’approfondimento di questo concetto,
accettare quando si sa che per parecchi anni prendendo in considerazione le obiezioni
il neurologo americano ha fatto di questo secondo le quali l’individuo continua ad es-
caso una “bandiera” della sua causa e che la sere tale anche dopo la morte encefalica (se
mancanza del test di apnea faceva sorgere collegato al respiratore artificiale).
dei dubbi sulla corretta diagnosi di morte Shewmon ed altri critici del criterio neuro-
encefalica. logico si riferiscono spesso ai vari fenomeni
Masdeu commenta che nel rapporto relativo vitali constatati in quella situazione con
ai risultati della MRI su TK si dice che la ri- l’espressione “funzioni integrative” o “fun-
sonanza ha rivelato che c’era flusso sangui- zioni olistiche”.
gno adiacente al clivus, e che c’è solamente A mio giudizio si tratta di un errore concet-
un luogo dove quel flusso potrebbe trovarsi, tuale. Come ricorda Conrado Estol, il di-
vale a dire nell’arteria basilare. Quello è un zionario definisce “olistico” in relazione alla
vaso abbastanza distale, il che supporta la teoria che dice che un oggetto materiale,
possibilità del fatto che ci fosse un piccolo specialmente un organismo vivo, ha una re-
rimanente della medulla oblungata funzio- altà al di là, ed è superiore, alla somma delle

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parti che la costituiscono. Pertanto la per- Shewmon interpreta questo tentativo come
sona umana è olistica; non lo è invece una la dimostrazione che il Comitato ha ricono-
funzione singola – rimpiazzabile e non ne- sciuto le sue obiezioni. Secondo lui il Comi-
cessaria assolutamente. Non ci può essere tato opera un «rifiuto accurato dell’argo-
“una” proprietà olistica tra le altre. Parlare mentazione convenzionale dell’unità
dell’“organismo in quanto tutto” è parlare organica integrativa», anzi, «rifiuta tutti gli ar-
della sua proprietà olistica20. gomenti offerti previamente a favore del
Forse conviene fare una distinzione tra “in- criterio neurologico»23. Solo che, come
tegrazione” ed “interazione”. Diversi tessuti, prova, curiosamente cita un brano della se-
organi e sistemi, interagiscono tra di loro, zione in cui il documento espone la Position
mandando e ricevendo dei messaggi, rea- One, vale a dire quella dello stesso Shewmon,
gendo in un determinato modo a seconda che il Comitato non adotta come propria!
del segnale ricevuto, etc. Questo avviene In realtà, il documento fa sua la «plausibile
nell’organismo vivo, ma può anche avvenire intuizione del fatto che per essere un orga-
in un corpo già morto nella misura in cui, nismo vivente ogni animale, umano o non
ossigenato con la ventilazione meccanica, al- umano, deve essere un tutto», e afferma che
cuni dei suoi tessuti, organi e sistemi conti- «i primi difensori del criterio neurologico
nuano ancora a non sbagliavano nel cercare un principio di
Dopo la morte encefali- funzionare, ricevendo dei totalità». Solo che, aggiunge, «possono essersi
messaggi gli uni dagli sbagliati focalizzandosi sulla perdita di integra-
ca, cessano irreversibil- altri, reagendo autono- zione somatica come segno critico del fatto
mente queste capacità mamente a quei messaggi. che l’organismo non è più un tutto»24.
elementari ed essenziali Questa stessa interazione Il Comitato propone, dunque, una nuova via
di ogni organismo la potremmo addirittura di ragionamento filosofico, incentrata in
trovare fuori dal corpo, se quello che il documento chiama “lavoro
si mantenesse un collega- fondamentale” (fundamental work) dell’orga-
mento tra vari organi ancora funzionanti. Il nismo.
cuore, che può battere fuori dal corpo, pom- Secondo questo ragionamento, un organi-
perebbe il sangue, il quale, passando attra- smo è tale in quanto è capace di realizzare il
verso il rene ancora funzionante verrebbe da “lavoro fondamentale”. Il corpo che rimane
esso filtrato, rilasciando l’urina... Questa in- dopo la morte encefalica non è più capace
terazione non avrebbe niente a che fare con di realizzare quel lavoro, per cui compren-
il concetto di “integrazione” di un organi- diamo che non è più un organismo vivo.
smo in quanto unità vivente. Il lavoro fondamentale dipende da tre capa-
cità essenziali:
b. L’organismo in quanto capace di realizzare la 1. L’apertura al mondo, vale a dire la recettività
sua “funzione fondamentale” agli stimoli e segnali provenienti dall’am-
biente circostante. Questa apertura si mani-
Recentemente, il President’s Council of Bioe- festa in diverse maniere e a diversi livelli.
thics, degli Stati Uniti ha affrontato il tema Negli animali superiori, incluso l’uomo, si
dell’accertamento della morte, e ha pubbli- esprime soprattutto nella coscienza e nel
cato un “libro bianco”, intitolato Controver- sentimento di consapevolezza, anche nelle
sies in the Determination of Death 21. Il testo sue forme più rudimentali. Nello stato vege-
presenta le due posizioni, contraria e favore- tativo persistente il paziente segue la luce
vole (chiamandole semplicemente Position con i suoi occhi, si contrae in risposta al do-
One e Position Two). Il Comitato «ha con- lore, deglutisce i liquidi posti nella bocca,
cluso che lo standard neurologico [criterio dorme e si sveglia. Questi comportamenti –
di morte encefalica] continua ad essere va- anche se non indicassero autocoscienza – te-
lido»22, ma propone una via nuova di argo- stimoniano l’apertura essenziale e vitale
mentazione a suo favore. dell’organismo al mondo circostante.

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2. La capacità di agire sul mondo per ottenere se- segua per un certo tempo grazie alla sostitu-
lettivamente ciò di cui necessita. È necessaria zione tecnica di alcune operazioni come la
anche la capacità di agire per conto proprio respirazione, non significa che l’organismo,
per prendere cibo e acqua, e ancora più dra- senza l’encefalo, continui ad autogestirsi in
sticamente, per respirare. La respirazione quanto tale organismo nella sua totalità.
spontanea è un’azione indispensabile negli Forse possiamo affermare che l’attività del-
animali superiori che rende possibile il me- l’encefalo non esaurisce il fenomeno del-
tabolismo e tutte le altre attività vitali. l’autopoiesi, ma questa non può persistere
3. Il bisogno basico sentito come impulso dell’or- senza quell’attività.
ganismo ad agire in ordine all’ottenimento
di ciò di cui ha bisogno e che la sua apertura
all’esterno rivela come disponibile. L’espe- 5. Conclusione
rienza interna di bisogno si manifesta, per
esempio e fondamentalmente, nell’impulso a Lo sforzo di comprensione e di argomenta-
respirare. La percezione di bisogno può es- zione realizzato dal President’s Council of Bioe-
sere cosciente, ma può essere anche non co- thics, e tanti altri simili, rispondono alla
sciente, come nel caso di una persona in necessità di approfondire concetti fonda-
coma. La presenza dell’impulso a respirare, mentali e complessi per il nostro tema, come
anche in stato di coma, offre l’evidenza della quello di vita, organismo, individuo, etc.
continuazione dell’impulso dell’organismo Spesso i critici della morte encefalica de-
a vivere25. nunciano la mancanza di un approfondi-
Dopo la morte encefalica, cessano irreversi- mento adeguato di questi concetti e delle
bilmente queste capacità elementari ed es- ragioni di fondo per le quali la morte ence-
senziali di ogni organismo. Possiamo, falica sarebbe equivalente alla morte della
dunque, affermare con certezza che l’orga- persona. Dovrebbero chiedersi, però, quali
nismo non c’è più, che l’individuo è morto. sono le basi scientifiche e filosofiche sulle
quali si accettava prima, e si accetta ancora,
c. Il concetto di autopoiesi che la cessazione del battito cardiaco e della
respirazione sia equivalente alla morte della
A ben vedere, la proposta del White paper persona.
consiste in una rivisitazione del concetto di Il dibattito intorno ai criteri per l’accerta-
organismo. Vale la pena di continuare lo mento della morte ha senz’altro questo di
sforzo di approfondimento di un concetto positivo: che sta obbligando un po’ tutti a ri-
così complesso e così centrale per il nostro flettere seriamente su concetti che prima ve-
tema. nivano semplicemente dati per scontati.
Forse può essere utile ricorrere alla nozione Ben vengano, dunque, le riflessioni e le con-
di vita organica come «autopoiesi»26. Si può statazioni dei fatti, fatte e presentate con se-
così dire che un organismo vivente è una rietà e rigore.
realtà individuale che ha la qualità dell’auto- Come dicevo all’inizio, le obiezioni finora
poiesi, in quanto fa e dirige se stessa (ali- presentate contro il criterio neurologico,
mentazione, metabolismo, etc.). anche quelle più articolate o “impressio-
Su questa base, si può forse affermare che un nanti”, non sono tali da compromettere e
organismo adulto della specie umana non è tanto meno da annullare la validità della dia-
più capace di fare e dirigere se stesso in gnosi scrupolosa di morte encefalica come
quanto individuo biologico senza l’attività metodo per accertare la morte della per-
determinante dell’encefalo (e questo lo dice sona.
e deve dire la scienza). Il fatto che alcune
funzioni biologiche rimangono presenti, che
ci sia una qualche interazione tra alcune
parti dell’organismo, e che questo stato pro-

17
NOTE new heart in the lab», in UMNews (2008)
[http://www1.umn.edu/umnnews/Feature_Sto-
1
GIOVANNI PAOLO II, Discorso al 18º Congresso inter- ries/Researchers_create_a_new_heart_in_the_lab.ht
nazionale della Società dei trapianti, 29 agosto 2000. ml#].
2 14
Non si prendono, dunque, in considerazione altri CFR. J. MASDEU, in PONTIFICIA ACADEMIA SCIEN-
criteri, considerati inaccettabili, come quello della TIARUM (a cura di), The Sings of Death, o.c., XXXVI-
mera cessazione delle funzioni corticali o quello della XXXVI.
15
sola cessazione delle funzioni del tronco encefalico. Cfr. P. KLASS, «È nato l’utero artificiale», in Interna-
Ricorriamo perciò al termine “morte encefalica” per zionale 161 (1996) (estratto da The New York Times).
indicare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni Cfr. anche «Working to develop an artificial uterus»,
dell’intero encefalo che sono essenziali per il funzio- in Taiwan Headlines, 19-12-2001; «Usa, sperimentato
namento dell’organismo in quanto tutto unificato. l’utero artificiale», in Corriere della sera, 11-02-2002.
16
Usiamo come sinonimo l’espressione “criterio neu- Cfr. A. D. SHEWMON, «Chronic ‘Brain Death’:
rologico”. Meta-Analysis and Conceptual Consequences», in
3
Cfr. P. SINGER, Rethinking Life and Death. The collapse Neurology 51/6 (1998), 1538-1545. Cfr. anche: A. D.
of our traditional Ethics, Oxford University Press, New SHEWMON, «Mental Disconnect: ‘Physilogical Deca-
York, Oxford 1994, p. 32. pitation’ as Heuristic of Understanding ‘Brain
4
PIO XII, «Problemi religiosi e morali dell’analgesia», Death’», in PONTIFICIA ACADEMIA SCIENTIARUM (a
in AAS 49 (1957) (originale francese). cura di), The Sings of Death, o.c., 292-333 (Trad.: «Di-
5
Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al congresso sconnessione tra encefalo e corpo: implicazioni per il
internazionale sul tema: “Un dono per la vita. Considera- fondameno teorico della morte cerbrale», in R. DE
zione sulla donazione di organi”, promosso dalla Pontificia MATTEI, Finis vitae, Rubettino, Soveria Mannelli (Ca-
Accademia per la Vita, 7 novembre 2008. tanzaro, Italia) 2007, 277-331).
6 17
Pio XII distingueva tra “funzioni vitali” e “vita degli Mi sembra molto interessante la discussione su
organi”. E sembra chiaro che per “funzione vitale” questo punto tenutasi durante le riunioni del Working
non intendesse la mera vita di una cellula, o quella di Group organizzate dalla Pontificia Accademia delle
un organo, e neanche l’interazione tra alcuni organi. Scienze, i giorni 11-12 di settembre 2006: PONTIFI-
Questi fenomeni vanno piuttosto sotto l’espressione CIA ACADEMIA SCIENTIARUM (a cura di), The Sings of
“vita degli organi”. Quella di “funzioni vitali” sembra Death, o.c., 268ss.
18
riferirsi piuttosto a quelle funzioni che sono proprie A. D. SHEWMON, «Mental Disconnect», o.c., 308.
19
dell’organicità del tutto. Come fanno, per esempio, con proposte etiche
7
Cfr. W. HACKE, «Brain Death - An Artifact created alquanto discutibili: R. D. TRUOG, «Is it time to aban-
by Critical Care Medicine or the Death of the Brain don brain death?», in Hastings Center Report 27/1
has always been the Death of the Individuum», in (1997), 29; R. D. TRUOG - J. FLACKER, «Rethinking
PONTIFICIA ACADEMIA SCIENTIARUM (a cura di), The Brain Death», in Critical Care Medicine XX/12 (1992),
Sings of Death, The Proceedings of the Working 1705-1712; P. BECCHI, Morte cerebrale e trapianto di or-
Group 11-12 September 2006, Scripta Varia,Vatican gani, Morcelliana, Brescia 2008; R. M.VEATCH, «The
City 2007, 86-87. impending collapse of the whole-brain definition of
8
Cfr. R. D. TRUOG - J. FLACKER, «Rethinking Brain death», in Hastings Center Report 23/4 (1993), 18ss.
20
Death», in Critical Care Medicine XX/12 (1992), PONTIFICIA ACADEMIA SCIENTIARUM (a cura di),
1705-1713. Il tema viene riassunto anche in: PRESI- The Sings of Death, o.c., XXXVI.
21
DENT’S COUNCIL ON BIOETHICS, Controversies in the PRESIDENT’S COUNCIL ON BIOETHICS, Controversies
Determination of Death. A White Paper of the President’s in the Determination of Death, o.c.
22
Council on Bioethics, Washington 2008, 36-38. E. D. PELLEGRINO, «Letter of Transmittal to the
9
Cfr. PONTIFICIA ACADEMIA SCIENTIARUM (a cura President of the United States», in PRESIDENT’S
di), The Sings of Death, o.c., XXXIII. COUNCIL ON BIOETHICS, Controversies in the Determi-
10
Cfr. A. D. SHEWMON, «The Brain and Somatic In- nation of Death, o.c., x.
23
tegration: Insights into the Standard Biological Ra- A. D. SHEWMON, «Brain Death: Can It Be Resuci-
tionale for Equating ‘Brain Death’ with Death», in tated?», in Hastings Center Report 39/2 (2009), 19-20.
Journal of Medicine and Philosophy 26/5 (2001), 457- Corsivo nell’originale.
24
478. PRESIDENT’S COUNCIL ON BIOETHICS, Controversies
11
Cfr. A. SERRA, «Morte cerebrale totale e morte in the Determination of Death, o.c., 59. A proposito di
dell’uomo: equivalenza o no?», Manoscritto (2000). integrazione somatica, può essere utile ricordare
12
C. MANNI, «A report on cerebral death», in J. D. D. quanto detto sopra sulla differenza tra “integrazione”
VIAL CORREA - E. SGRECCIA (a cura di), The Dignity e “interazione”.
25
of the Dying Person, Proceedings of the Fifth Assembly PRESIDENT’S COUNCIL ON BIOETHICS, Controversies
of the Pontifical Academy for Life (Vatican City, 24- in the Determination of Death, o.c., 61-62. Corsivo
27 February 1999), Libreria Editrice Vaticana, Città nell’originale.
26
del Vaticano 2000, 115. Cfr. anche: C. MANNI, «L’ac- Come si sa il termine fu proposto da due studiosi
certamento di morte», in R. POLI (a cura di), Ai con- cileni nel 1972: H. MATURANA - F. VARELA, De má-
fini della vita, Iº Corso di formazione in bioetica, Milano quinas y seres vivos, Editorial Universitaria, Santiago
2008, 246-252. de Chile 1972.
13
L’esperimento è stato realizzato all’Università di
Minnesota: Cfr. D. MORRISON, «Researchers create a

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