Sei sulla pagina 1di 5

Irrigazione a goccia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Jump to navigationJump to search
L'irrigazione a goccia o "irrigazione localizzata" o anche "microirrigazione" (nota
in inglese come drip irrigation o microirrigation) è un metodo di irrigazione che
somministra lentamente acqua alle piante, sia depositando l'acqua sulla superficie
del terreno contigua alla pianta o direttamente alla zona della radice. Questo
avviene attraverso un sistema a rete che comprende: valvole, condotte e vari tipi
di gocciolatori. L'obiettivo è quello di minimizzare l'utilizzo dell'acqua (vedi
sotto). Con l'irrigazione a goccia si emettono dei getti di acqua sottili che
bagnano una piccola area di suolo nelle vicinanze della pianta; a tal fine si
possono impiegare i gocciolatori. L'erogazione dell'acqua può essere costante o
avvenire ad intermittenza; in tal caso l'irrigazione a goccia è detta "a sorsi".
L'irrigazione a goccia superficiale o SDI (Surface Drip Irrigation) utilizza, per
distribuire l'acqua nella superficie di terreno accanto alle piante, delle ali
gocciolanti, cioè dei tubi nei quali sono inseriti i gocciolatori; le ali
gocciolanti possono essere rigide nel caso debbano durare più anni e pertanto
destinate alle colture arboree, o flosce più comuni per le colture annuali. Un
sistema molto avanzato d'irrigazione a goccia, ancora poco diffuso in Italia,
prevede l'interramento delle ali gocciolanti in modo che i gocciolatori si possano
trovare a diretto contatto con l'apparato radicale e nello stesso tempo evitare
l'intralcio dei tubi, che altrimenti sarebbero posti superficialmente, alle
operazioni colturali. Una variante dell'irrigazione a goccia è quella a "manichetta
forata", che utilizza un tubo flessibile dotato di fori a distanze variabili.

L'irrigazione a goccia viene generalmente utilizzata nelle coltivazioni arboree ma


si sta rapidamente diffondendo anche nelle colture ortive o industriali (pomodoro
da industria). Essa si sta diffondendo molto velocemente sia nelle aree dove la
risorsa idrica è limitata perché consente di risparmiare acqua, sia in altre zone
per l'impiego di minore manodopera per le operazioni d'irrigazione e perché con
essa è possibile conseguire migliori risultati produttivi.

Affine all'irrigazione a goccia è l'irrigazione a spruzzo, in cui i gocciolatori


sono sostituiti da microspruzzatori (microsprayers).

Un gocciolatore ("dripper")

Indice
1 Storia
1.1 Perfezionamento dell'irrigazione a goccia in Israele
1.2 Il "nastro gocciolatore" Dew Hose
2 Componenti e funzionamento
3 Vantaggi
3.1 Fertirrigazione
4 Irrigazione a spruzzo
5 Disseccamento parziale delle radici
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Storia
L'irrigazione a goccia veniva utilizzata sin dai tempi antichi riempiendo d'acqua
dei contenitori in argilla che permetteva all'acqua di filtrare lentamente nel
terreno. L'irrigazione moderna a goccia comincia il suo sviluppo in Germania nel
1860 quando degli agronomi cominciarono a sperimentare la subirrigazione usando
tubature in argilla per creare dei sistemi combinati di irrigazione e di drenaggio.
Nel 1913, E.B. House, ricercatore della Colorado State University ebbe successo
nell'applicare acqua alla zona radicale delle piante senza dover incrementare il
livello della falda freatica. Tubi forati vennero introdotti in uso in Germania
negli anni venti e nel 1934, O.E. Robey eseguiva esperimenti con tubature fatte di
tessuto poroso (canvas) nella Michigan State University.

Con l'avvento delle plastiche moderne durante e dopo la Seconda guerra mondiale,
grossi miglioramenti nella irrigazione a goccia diventarono possibili. Microtubi
costruiti in vari tipi di plastica e vari tipi di emissori cominciarono ad essere
usati nelle serre in Europa e negli USA.

Perfezionamento dell'irrigazione a goccia in Israele

Irrigazione a goccia in vitigni nello stato del New Mexico, 2002. Foto di Jeff
Vanuga, USDA Natural Resources Conservation Service.
Una nuova tecnologia di irrigazione a goccia venne poi introdotta in Israele da
Simcha Blass e da suo figlio Yeshayahu. Negli anni trenta, un agricoltore gli fece
notare un grosso albero, che cresceva nel retro della sua proprietà "senza acqua".
Blass notò una perdita di piccole gocce d'acqua da un tubo. Questa vista di piccole
gocce che penetravano nel suolo e facevano crescere un albero gigante gli rimase
impressa nella mente. Il metodo Blass, invece di rilasciare l'acqua attraverso
numerosi orifizi, facilmente ostruibili da piccole particelle, faceva passare e
rallentare l'acqua attraverso dei tubi "di filtrazione" più larghi e più lunghi che
per frizione (e per la legge dei fluidi, il flusso {\displaystyle Q=v\cdot s^{2}}
{\displaystyle Q=v\cdot s^{2}}) e grazie alla legge di Laplace aumentava la
pressione dell'acqua applicata alle pareti di un emissore in plastica porosa.

Il primo sistema sperimentale di questo tipo venne installato nel 1959 in Israele
da Blass, dove Lui stesso sviluppò e brevettò il primo metodo pratico di
gocciolatore per irrigazione a goccia di superficie. Questo metodo ebbe molto
successo e di conseguenza il suo impiego, presto si estese (anni sessanta)
all'Australia, Nord America e Sud America ed è oggetto di perfezionamenti dettati
dalla sperimentazione pratica nei kibbutz[1]

Il "nastro gocciolatore" Dew Hose


Negli Stati Uniti, verso il 1960, venne creato il primo "nastro gocciolante",
denominato Dew Hose, che veniva sviluppato da Richard Chapin (primo sistema
installato nel 1964)[2].

Componenti e funzionamento
File:Subsurface drip emission on loamy soil.ogv
Distribuzione dell'acqua in irrigazione a goccia.
I principali componenti degli impianti d'irrigazione a goccia sono: una fonte
irrigua (generalmente un pozzo o un canale); una pompa che permettere di spingere
l'acqua dalla fonte fino alla coltura da irrigare; una condotta di adduzione che
porta l'acqua dalla fonte al campo che deve essere irrigato; un gruppo di
regolazione e filtraggio che serve ad aprire chiudere l'impianto e prevenire le
occlusioni dei gocciolatori; un tubo di testata che scorre lungo la testata dei
campi ed infine le ali gocciolanti, tubi su cui sono inseriti i gocciolatori, che
trasportano l'acqua nelle immediate vicinanze delle piante.

I sistemi di irrigazione a goccia possono essere azionati manualmente oppure da


sistemi automatici che implicano un dosatore con valvole a controllo elettronico o
idraulico.

I grossi impianti d'irrigazione a goccia impiegano opportune tipologie di filtro


per prevenire l'intasamento dei gocciolatori. Attualmente esistono nuove tecnologie
che minimizzano l'occlusione. Molti gocciolatori in commercio ad uso agricolo hanno
al loro interno un micro sistema di filtraggio ma questo non esclude
automaticamente la necessità di filtraggio dell'acqua con un apposito gruppo di
filtraggio posto a monte del tubo di testata.

Alcuni sistemi residenziali vengono installati senza filtri addizionali dal momento
che l'acqua potabile arriva già filtrata dagli impianti di trattamento dell'acqua.
La necessità o meno di effettuare la filtrazione dell'acqua negli impianti a goccia
comunque dipende dalla quantità e qualità di particelle sospese nell'acqua
d'irrigazione. Tale parametro può essere conosciuto facendo eseguire specifiche
analisi di laboratorio sull'acqua irrigua.

Vantaggi
Se appropriatamente progettati, installati e gestiti, i sistemi di irrigazione a
goccia possono aiutare ad ottenere un buon risparmio dell'acqua riducendo
l'evapotraspirazione ed il drenaggio in profondità dal momento che l'acqua può
essere somministrata con maggiore precisione alle radici delle piante rispetto
quanto accade nei sistemi di irrigazione a pioggia o a scorrimento. Questo non
esclude che si siano registrate un certo numero di installazioni sistemi male
disegnate o gestite che si sono dimostrati dei costosi e spesso colossali
fallimenti. In linea generale, tuttavia, un impianto ben progettato e una tecnica
irrigua adeguata in grado di massimizzare tutte le potenzialità dell'irrigazione a
goccia è in grado di esplicare notevoli vantaggi:

maggiore uniformità di distribuzione dell'acqua con un maggior contenimento degli


sprechi;
maggiore facilità operativa;
migliore predisposizione all'automazione degli impianti;
possibilità di esplicare la massima potenzialità della distribuzione dei concimi
nell'acqua d'irrigazione (fertirrigazione);
maggiore risparmio energetico;
minore compattamento del terreno;
possibilità di veicolare alcuni particolari tipi di fitofarmaci nell'acqua irrigua
evitando che questi vengano in contatto con le piante o si disperdano nell'aria;
possibilità di applicare dosi piccole di acqua molto frequentemente andando
maggiormente incontro alle esigenze delle piante.
In quelle regioni dove le forniture d'acqua sono fortemente limitate possono non
esservi risparmi consistenti ma un aumento della produzione a parità di utilizzo
delle stesse quantità d'acqua. In questi casi si conseguirà un maggiore rendimento
di utilizzazione dell'acqua (quintali di produzione agricola/metri cubi di acqua
consumati) rispetto alla distribuzione a pioggia e ancor maggiore rispetto a quella
per infiltrazione da solchi o a scorrimento.

In regioni molto aride oppure nei suoli sabbiosi, con l'irrigazione a goccia si
possono distribuire dosi molto basse di acqua frequentemente, conseguendo dei buoni
risparmi idrici.

L'irrigazione a goccia viene utilizzata da aziende agricole, vivai commerciali, e


nei giardini delle residenze urbane.

I kit completi d'irrigazione commerciale per giardini domestici stanno diventando


sempre più popolari ed economici e consistono spesso di un temporizzatore, un tubo
dell'acqua e da vari tipi di emitter (in Italiano "gocciolatori").

Fertirrigazione
Generalmente le piante hanno necessità di assorbire nutritivi (concimi) in maniera
abbastanza continua durante tutto il ciclo colturale, invece i momenti in cui i
concimi, in forma solida, possono essere somministrati sono al massimo 3 o 4 volte.
Spesso la somministrazione del concime alle piante diventa inefficace in quanto il
momento in cui questo può essere distribuito non coincide il periodo in cui le
piante hanno massima necessità di nutritivi. Un modo per ovviare a questi
inconvenienti è distribuire il concime, opportunamente disciolto in acqua,
nell'impianto d'irrigazione a goccia. Questa tecnica permette di assecondare
maggiormente con i concimi le richieste di nutritivi durante tutto il ciclo della
pianta. Questa procedura è stata chiamata fertirrigazione (in inglese fertigation)
e si basa sull'impiego di apparecchiature di iniezione chimica come pompe a
diaframma, pompe a pistone, oppure tubi venturi.

Distinguiamo due tipologie principali di fertirrigazione:

Applicazioni discontinue: i fertilizzanti vengono somministrati alla coltura con


l'acqua d'irrigazione ma non in tutte le irrigazioni e comunque un numero di volte
maggiore rispetto alla concimazione tradizionale (concimi solidi distribuiti al
terreno).
Applicazioni continue: in questo caso il concime viene introdotto nell'impianto
d'irrigazione a dosi notevolmente più basse ma ad ogni irrigazione e, per ogni
irrigazione, la distribuzione del concime dura per la maggior parte della durata
dell'irrigazione. Quest'ultimo metodo, sebbene più complicato, consente notevoli
risparmi di concime e minori stress alle piante.[3].
Irrigazione a spruzzo
È anch'essa un tipo di microirrigazione ed è affine all'irrigazione a goccia, ma
invece di gocciolatori si usano microspruzzatori, che emettono getti d'acqua molto
sottili (microgetti). I microspruzzatori possono essere rotanti o fissi; questi
ultimi possono coprire settori di 90° o 180°. Tra i sistemi di irrigazione a
spruzzo c'è quello cosiddetto "a baffo", usato negli agrumeti, in cui due
spruzzatori fissi sono sistemati sui lati opposti di un tubo orizzontale; tale tubo
è portato a sua volta da un tubo verticale e il tutto assume la forma di una T. Un
tipo di spruzzatore rotante è quello "a farfalla", usato nei giardini.

Rispetto all'irrigazione a goccia, l'irrigazione a spruzzo ha una maggiore


intensità di erogazione, per cui i microspruzzatori sono meno soggetti alla
possibilità di occlusioni ed è possibile abbreviare i tempi di irrigazione; di
contro, il consumo di acqua è maggiore rispetto al metodo a goccia. In pratica,
l'irrigazione a spruzzo è un sistema intermedio tra l'irrigazione a goccia e quella
a pioggia.

Disseccamento parziale delle radici


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Disseccamento
parziale delle radici.

Disseccamento parziale delle radici nell'irrigazione a goccia della vite.


Il disseccamento parziale delle radici è una tecnica, applicata soprattutto in
viticultura, orticultura e frutticultura che l'induzione artificiale di una
situazione di stress idrico su metà dell'apparato radicale, mentre la pianta riceve
acqua in maniera sufficiente e adeguata nella restante metà. La situazione viene
periodicamente rovesciata.

Le radici sul lato lasciato all'asciutto producono acido abscissico che innesca
alcune strategie con cui la pianta affronta le fasi di stress idrico, come la
ridotta produzione di getti, e bacche di più piccole dimensioni. Tuttavia, siccome
la vite sta ricevendo ancora acqua sull'altro lato, lo stress idrico non diventa
tanto severo da compromettere funzioni vitali come, ad esempio, la fotosintesi[4].

Note
^ Rivista I tempi della terra
^ (EN) [1] Archiviato l'11 maggio 2006 in Internet Archive.
^ Per una descrizione dettagliata sulla tecnica della fertirrigazione con
applicazioni continue si consulti il link: [2]
^ David Bird (2005), p. 17.
Bibliografia
(EN) David Bird, Understanding Wine Technology, DBQA Publishing, 2005, ISBN 1-
891267-91-4.
(EN) Claude H. Pair (a cura di), Irrigation, 5ª ed., Irrigation Association, 1983.
(EN) F.S. Nakayama e D.A. Bucks (a cura di), Trickle Irrigation for Crop
Production, Elsevier, 1986, ISBN 0-444-42615-9.
(EN, HE) S. Blass, Water in Strife and Action (Hebrew), Massada limited, Israel,
1973.
Voci correlate
Irrigazione a pioggia
Irrigazione per nebulizzazione
Xeriscaping
Irrigazione per infiltrazione laterale
Disseccamento parziale delle radici
Altri progetti
Collabora a Wikiversità Wikiversità contiene risorse sulle Lavorazioni agrarie
Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su
Irrigazione a goccia
Collegamenti esterni
Irrigazione a goccia, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze. Modifica su Wikidata
Descrizione dettagliata degli impianti d'irrigazione a goccia (PDF), su irri.it.
(EN) Tutto sui sistemi di irrigazione a goccia, i suoi componenti ed accessori
(include molte informazioni utili, su come installare il sistema, mantenerlo, etc).
(EN) Drip irrigation tutorial, su irrigationtutorials.com.
(EN) MicroIrrigation Forum include molte risorse utili e links
(EN) Guide al disegno di sistemi ad irrigazione a goccia, su rainbird.com. URL
consultato il 15 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2006).
(EN) Programma del JNF per estese piantagioni di alberi irrigati a goccia, su
jnf.org.
Garden Studio Napoli - Irrigazione e Architettura del verde Irrigazione,
manutenzione e architettura del verde.
Blog dedicato all'irrigazione, all'architettura del verde, manutenzione e
organizzazione de verde Articoli e ricerche per il giardino mediterraneo, la cura e
la manutenzione per il recupero degli spazi verdi.
IRRI - Irrigazione e Risparmio della Risorsa Idrica portale sul risparmio delle
risorse idriche. Su questo portale sono disponibili diverse applicazioni, da
utilizzare on-line, in grado di verificare la portata, le perdite di carico e altre
caratteristiche di un impianto d'irrigazione a goccia; di calcolare il volume
d'irrigazione e la miscela di fertirrigazione.
Bilancio idrico e sistemi di irrigazione (PDF), su cird.unive.it. URL consultato il
16 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2013).

Potrebbero piacerti anche