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286 > Riflessioni sulla lingua attraverso il testo letterario Il petrarchismo Bembo lega nome e fortuna critica al fenomeno del petrarchismo che influenzera il linguaggio poetico italiano sino a tutto I'Ottocento (anche Leopardi non ne sara esente). II Canzoniere di Petrarca sara considerato da tutti i poeti un vademecum, un manuale di consultazione, col rischio reale che il lessico carico di malinconica dolcezza e le preziose metafore petrarchesche diventassero oggetto d'imitazione, applicazione di formule fisse puro esercizio letterario, stravolgendo l’equilibrio simbiotico tra significato (i contenuto) significante (la forma) in favore di quest'ultimo. ietro Bembo, Rime «Crin d’oro crespo e d’ambra tersa e pura» Grin d’oro crespo e d’ambra tersa € pura, ch’a Paura su la neve ondeggia e vole, occhi soavi e piti chiari che ‘Isole, da far giorno seren la notte oscura, 5. iso, ch’acqueta ogni aspra pena e dura, rubini e perle, ond’escono parole si dolci, ch’altro ben I'alma non vile, man d’avorio, che i cor distringe e fara, cantar, che sembra d’armonia divina, senno maturo a la pitt verde etade, leggiadria non veduta unqua fra noi, giunta a somma beltA somma onestade, fur l'esca del mio foco, e sono in voi grazie, ch’a poche il ciel destina, ‘metrica ABBA ABBA CDE DEC. Costruzione del periodo Bembo costruisce un solo periodo per I'intero sonetto i cui soggetti, che costitui- scono I’elenco delle grazie fisiche e morali della donna, si trovano all'inizio dei versi 1, 3, 5, 6, 8, 9, 10,11 e i predicati nel penultimo verso. Ogni soggetto @ seguito da una o pili proposizioni subordinate, soprattutto relative, finalizzate ad esaltarne le caratteristiche @ a fare di questo ritratto fisico e morale il modello ideale della bellezza femminile. Citazioni Ilessico, 'eleganza del verso, l'uso di particolari metafore non sono invenzioni dell'im- maginario bembesco, ma vengono prelevati dai versi del Canzoniere petrarchesco. Non si tratta di plagio, ma di omaggio a un modello poetico che diviene doveroso imitare. Sono state evidenziate in neretto le citazioni pid dirette, ma lintero sonetto @ ricalcato sul modello petrarchesco. Luttimo verso ad esempio @ il primo del sonetto CCXIII del Canzoniere, anch’esso in lode delle bellezze della donna amata. L’imitazione va oltre il lessico: identica & la co- struzione del periodo, identici gli element fisici che vengono elencati e le qualita morali, che non sembrano appartenere a questa terra: I’«armonia divina» di Bembo corrisponde all'«alta belt divina» di Petrarca. Francesco Petrarca, Canzoniere Sonetto CCXiIll Grazie ch’a pochiiil ciel largo destina: rara verti, non gia @’umana gente, sotto biondi capei canuta mente, ’n humil donna alta belta divina; 5 leggiadria singulare et pellegrina, e'l cantar che ne l'anima si sente, V'andar celeste, e '1 vago spirto ardente, : ch’ogni dur rompe et ogni altezza inchina; © que’ belli occhi che i cor’ fanno smalti, 40 possenti a rischiarar abisso et notti, et torre 'alme a’ corpi, et darle altrui; col dir pien d’intellecti dolei et alti, co i sospiri soave-mente rotti: da questi magi transformato fui. Analizziamo altre citazioni riprese dal Canzoniere petrarchesco. Dalla prima quartina Bembo, Rime ‘occhi soavi ¢ pitt chiari che ’I sole, da far giorno seren la notte oscura, > Riflessioni sulla lingua attraverso il testo letterario Petrarca, Canzoniere Sonetto CCCLII Spirto felice che si dolcemente volgei quelli occhi, pitt chiari che ’I sole, Sonetto CCXV et non so che nelli occhi, che "n un punto pd far chiara la notte, oscuro il giorno, Dalla seconda quartina Bembo, Rime riso, ch’acqueta ogni aspra pena e dura, rubini e perle, ond’escono parole Petrarca, Canzoniere Sonetto XVII Vero é che "I dolce mansiieto riso pur acqueta gli ardenti miei desiri | Sonetto CCLXIII Gentileza di sangue, et'altre care cose tra noi, perle et robini et oro, ' quasi vil soma egualmente dispregi. Dalle terzine Bembo, Rime Jeggiadria non veduta unqua fra noi, giunta a somma belta somma onestade, Petrarca, Canzoniere Sonetto CCLXI Come s’acquista honor, come Dio s'ama, come é giunta honest con leggiadria, Sonetto CCCLI gentil parlar, in cui chiaro refulse con somma cortesia somma honestate FIGURE RETORICHE II linguaggio poetico di Petrarca si avvale della preziosita delle figure retoriche. Rintracciamone qualcuna nella poesia di Bembo. Sono elencate in ordine alfabetico. Allitterazi Lallitterazione @ la ripetizione delle stesse consonant allinizio di parole poco distanti o limitrofe. Grin d’oro erespo ocehi soavi e pid chiari che Antitesi Lantitesi @ la contrapposizione di idee espressa mettendo in corrispondenza parole 0 ‘segment di testo di significato opposto o variamente in contrasto. v.4 da far giorno seren la notte oscura, v.11 senno maturo a la piit verde etade, Dittologie La dittologia consiste nel ripetere un concetto mediante due parole semanticamente affini, per cui il secondo aggettivo risulta sovrabbondante ai fini della qualificazione. | due attributi paralleli vengono detti “allotropi”,, cio’ diversi ma con identico significato; si trata sostanzialmente di sinonimi uniti dalla congiunzione “e”. v.1 Crin d’oro crespo e d’ambra tersa e pura, v.2 ch’a!’aura su la neve ondeggia e vole, V.5._riso, ch’acqueta ogni aspra pena e dura, v.8 man d’avorio, che i cor distringe e fura, Metafore . La metafora pud essere considerata una similitudine non preceduta da “come”, e consiste nella sostituzione di una parola (0 di un’espressione) con un’altra il cui significato @ in rap- porto di somiglianza con la prima, ma senza che questa somiglianza venga esplicitata. V.1 Grin d’oro crespo e d’ambra tersa e pura (capelli biondi come l’oro € 'ambra pura) v.2. ch’a’aura sua neve ondeggia e vole (sul collo candido come la neve) v.6 rubini e perle (labbra rosse come i rubini ¢ denti candidi come le perle) v.8 man d’avorio (mani candide come l'avorio) v.13 fur Pesca del mio foco, € sono in voi (accesero, come una miccia accende il fuoco, il mio amore) LESSICO Illessico é prezioso, elegante, armonioso, come quello petrarchesco. Segnaliamo il latinismo unqua (dal latino unquam, ‘mai’ ¢ il senhal ‘aura. I senhal 6 un nome fittizio o un riferimento cifrato dietro il quale il poeta cela lidentita della persona (soprattutto della donna) a cui é rivolta la poesia. Petrarca utilizzava parole come Lauro, L’aura in modo che potessero significare pitt cose: I"alloro’, con le cui foglie si facevano le corone per premiare i poeti o aria’, o il nome della donna amata, ‘Laura’. parte quinta Leta delle cor: a seconds fase dla cWita urenistico-sinascimentale (1492-1546) Coy ee) N= eUreM eee uee) Il capitolo" non & solo ‘la parte pit breve in cui diviso toll di Machiavell). A partire dalla fine del Quattrocento un libro (¢i narrativa, di studio, ecc.)’, 0 ‘un passo delle. e soprattutto dal Cinquecento in pot, il “capitolo" diven- ‘Sacté Seritture che viene letto durante gli ufficireligiosi’ ta di carattere buriesco e satirico: Francesco Berni, rifa- 6 prima delle adunanze di religiosi (da cid dette anche _ cendosi alla tradizione della poesia burlesca toscana, si capitol’, ma anche una particolare forma metrica: un serve del “capitolo” a fini ‘parodistici, ovvero ne trasfor- ‘componimento poetico piuttosto ampio in “terzine dan- mail tono impegnato e moraleggiante in senso scanzo- fesche, In otigine di argomento didascalico'e moraleg- nao ebeffardo ene cambia!'argomento, costituito dalla Giante, t“capitolo® e usato nel XIV secolo per la;poesia _realta quotidiana della quale si-cantano, spesso con ri- dottrinale e allegorica (della quale la terzina era diventa-.__ferimenti osceni, gli aspetti pit banali e stravagant. {fail metro pereccellenza), mentre nel secolo successivo Questo nuovo genere poetico prese il nome di “capitolo ‘assume un carattere per Io pill etico-politico (cfr. Cap bernesco”. dirittura facendo le lodi della peste, esaltata come medicina del mondo e apportatrice di una nuova eta dell’oro (sono i due Capitoli sulla peste). A volte fa il verso ai commenti scolastici: poiché si moltiplicavano i commenti al Canzoniere di Petrarca, Berni reagisce con un comico commento della primiera, cio di un aspetto del gioco delle carte (si veda il Commento al Capitolo della primiera, del 1526). Se i poeti petrarchisti coltivano sen- timenti raffinati, egli celebra le scorpacciate. Se quelli levano la- menti d’amore, egli invece si duo- le per la malanotte fattagli trascor- rere da un prete (8 il famoso Ca- pitolo del prete di Povigliano, T68 on line). Pomoc cc PTAA Ce ate Francesco Berni «Chiome d’argento fino, irte e attorte» (Rime, xxi) Eun ‘sonetto che fa la ‘parodia dun alto sonetto, quollo di Bembo «Crin d’oro crespo e d’amibra torsa @ pura» (ct. Cap. I, §8,T1, p. 230). Con pochi ma strategici cambiamentiispetto ‘af benim acm a] modelo petrarchesco seguito da Bembo, i canoni dela ‘Enaudl, Torino 1969. ‘ellezza e della giovinezza della donna amata sono comicamente rovesciatt See eerie Coed rte eattorte Chiome d’argento fino, ier sont con scons ABBA, ABBA senz’arte intorno ad un bel viso d’oro; | Ee fronte crespa, u’ mirando io mi scoloro, 4-4 Capat(chiome) cari #'argento fino) dove spunta i suoi strali Amor e Morte; Sp rte) ¢soetinad (attorte/ ser’arto) ‘emo aun ba vso gio ere} Foro rUpose . (erespal, dove (u') guardando (mirando} io —-«&-~—=—socchidi perle vaghi, Iuci torte Ingato eae pei) oe da ogni obietto disegualea loro; {U suof stra) [; sono entrambi impotent). La ciglie di neve, e quelle, ond’io m’accoro, | a ee yraina nate Bat oo dita e man dolcemente grosse e corte; | batvo ullzato in senso volamenio once. Grespa: ncespate dale rughe. Uda itn “worn ‘on sano foro stes/(iseguale afore) | sta- “peda invest tuto I stsma dol “mate 3:8 ocogtacts| aghi clare ecispo (di Bia elle) conta fl neve = quale percesche, da nla hoe eet “nt perle, 251 ul) isto rte) | che dtc cae quete] mar (man) dacemerte grosse.e _frestoo def ewerto doleemente,sfarcstoa Sono squraslau ogy cagero obit che Gots, or cu fond" soto waceere). La aggetvievsentemente deprediatit Petrarchismo e antipetrarchismo: la poesia rica © quolaburlesca in tae @ neg ati paes! europe! eapltolo X “Ta Francesco Bom schema a labra di latte, bocca ampia celeste; 40 dentid’ebeno rari pellegrini; inaudita ineffabile armonia; costumi alteri e gravi: a voi, divini servi d’Amor, palese fo che queste son le bellezze della donna mia. ‘9-14 labbra labra) pale (dilate), bocca ‘evga (ampia) oid (ealeste} carter come {ebaro (#ebeno) rai (rar) © poco sak (pel legrini; voce (armenia) ncrecibie naudita) eicicbie ineffable: moc (eostuml) segros! (after) o fer (grav 2 voi, platonic’ (avin) ‘lor d'amore cortase (serv Amory | t ‘questi Berbo} chiar [pales fo) che sono (son) questo boleze data mia donna. Cele Ste: I sercasmo dol'aggetvo sia naa polva- lena del sorifeato:“cobste" sgriica sa 'co- ruleo (au, vido), che ‘proprio una dea. GET La strategia dell’autore Essa consiste nell'usare i termini consueti della lode d’amore in senso ‘antifra- stico. Alcuni esempi: loro e l'argento sono spesso evo- ati dai poeti d'amore per sottolineare il carattere raro delle qualita fisiche della donna. Bembo, per esempio, inizia il suo sonetto con «Crin d'or». Parallelamente Berni usa immagine dell’argento («Chiome d'argento>), ma la qualita da positiva diventa negativa: le chiome della donna sono canute. Subito dopo, con il «bel viso d'oro», Berni recupera da Bembo il riferimento a questo prezioso metalio, ma per indicare un viso giallo. In- somma Berni, con una mossa sola, realizza un doppio movimento: da un lato enumera qualita tradizional- mente positive volgendole al negativo, dall’altro ricalca le parole di Bembo spostandole dalla loro consueta area semantica (qui dai capelli al volto) e cosi cam- blandone il segno. Analogamente al v. 3 l'aggettivo «crespa» @ ripreso dal v. 1 di Bembo, ma invece d'es- sere attribuito al «crin» & riferito alla fronte, cosicché si ‘cambia in negativo (la fronte & rugosa). E ancora: al v. 5 si parla di

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