Tralasciamo per un istante la questione Meeting Sud di cui pubblicheremo documentazione (solo per documenti si parla qua) e anche altra documentazione perché è un'odissea nell'odissea, ma seguiteci... PUBBLICHIAMO LETTERA INVIATA ALL'ONOREVOLE DE MAGISTRIS.. IN ATTESA DI RISPOSTA. SAPPIAMO CHE TUTTI HANNO TANTO DA FARE E NON ESISTIAMO SOLO NOI, MA IL NOSTRO BLOG, COSI' COME IL MILE E ALTRI POSTI CHE CI OSPITANO INVECE SI OCCUPA DI QUESTO E PREMEREMO PER QUESTO.
"Onorevole Luigi de Magistris,
siamo un gruppo di precari della
Verbalizzazione giudiziaria, impegnati in questo servizio che Lei nella sua carriera di Magistrato, ha potuto conoscere come fondamentale sia per gli aspetti di regolarità dei procedimenti, che per quelli di professionalità necessaria alla macchina della Giustizia. Noi come lavoratori coinvolti nelle problematiche del lavoro precario ed esternalizzato, abbiamo seguito le Sue interrogazioni in Parlamento UE, rivelatrici della sua sensibilità verso i temi della legalità e dei diritti nel lavoro, come le seguenti:
- Mancato rispetto del diritto di
sciopero sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea nello stabilimento di Pomigliano (Napoli) - Annunciato licenziamento di 2.200 dipendenti Telecom in violazione della direttiva 2001/23/CE - Esternalizzazioni ramo d'azienda - violazione da parte dello Stato italiano della direttiva 2001/23/CE
In questo nostro paese, dominato dalle
scellerate alleanze fra finanza e politica, che hanno finito per essere un solo cancro, le cui metastasi aggrediscono ogni aspetto della vita civile e del lavoro, anche la Verbalizzazione giudiziaria è finita nelle grinfie di un sistema collusorio fra l'Istituzione del Ministero di Grazia e Giustizia e certa imprenditoria all'italiana. Avvalendosi dei vuoti legislativi su esternalizzazioni e precariato, hanno trasformato la Verbalizzazione in un girone infernale di precari, gestiti da imprenditori- caporalati e piccole aziende-consorzi, che in spregio alle norme vigenti e approfittando dell'assenza di una categoria della Verbalizzazione con regolare CNL, sottopongono gli operatori della Verbalizzazione a regimi di lavoro a cottimo, con retribuzioni irrisorie ed erogate anche con gravi ritardi di vari mesi. Questo sistema di jungla imprenditoriale, si avvale degli appalti con il Ministero di Grazia e Giustizia, per attuare sistemi di gestione fuori da ogni corretta regola di conduzione del personale e approfitta anche delle inevitabili divisioni fra noi lavoratori.
Ma oltre gli aspetti connessi al mondo
del lavoro e della Verbalizzazione come comparto di servizi alla PA, le chiediamo un giudizio da tecnico del Sistema Giudiziario e da giurista, ponendole il seguente quesito:
E' legittimo anche per le norme della
legislazione UE, che un servizio delicato e importante come la Verbalizzazione, sia affidato a soggetti imprenditoriali esterni all' Amministrazione della Giustizia, con grave pregiudizio alla sicurezza, all'integrità e alla riservatezza dei dati e dei verbali, redatti da deposizioni e dibattimenti in aule di giustizia italiane? Questo nostro quesito lo poniamo a Lei, chiedendole se non possa essere oggetto di una Sua interrogazione in Parlamento UE, o se non di una istanza di infrazione alle norme UE verso il Governo italiano.
Noi Verbalizzatori stiamo meditando
una "class action" per i danni morali e materiali che comporta questa vicenda, in cui la precarietà non è solo sulle commesse, ma anche sulla sicurezza di non vedersi rimossi da incarichi già assegnati dopo giuramento al Tribunale (fatti avvenuti di recente), sul materiale informatico (spesso a carico del verbalizzatore) e infine sulle retribuzioni, continuamente al ribasso appalto dopo appalto.
La strada maestra per arrivare a una
regolarizzazione del servizio di Verbalizzazione è la reinternalizzazione di questo servizio, ma nel frattempo è urgente che queste distorsioni dei diritti dei lavoratori, vengano sanzionate e che i lavoratori ricevano una giusta e tempestiva retribuzione; inoltre non ci stiamo sentendo tutelati nel giusto modo dai sindacati (tutti) che risultano essere latitanti e in alcuni casi riteniamo anche di ostacolo alla messa in atto di procedure volte alla tutela dei lavoratori stessi. Riteniamo anche che le procedure di controllo che dovrebbero essere effettuate nelle gare di appalto per l’assegnazione del servizio a causa di leggi lacunose possano non portare alla determinazione di eventuali inadempienze da parte delle ditte candidate, poniamo l’esempio della presentazione del Durc che abbiamo scoperto non obbligatorio fornire sostituendolo con semplice autocertificazione. Riteniamo d’informarla inoltre che in questa nostra battaglia siamo affiancati da una persona validissima che con il suo prezioso contributo ci sta aiutando a divulgare tutto quello che nel nostro settore si vuole tenere nascosto e irrisolto, questa persona è la dottoressa Lidia Undiemi del Dipartimento Lavoro IDV e alla quale inoltreremo questa nostra lettera per conoscenza.
Confidiamo in un suo interessamento a
questa vicenda, sapendo che lei prima che Magistrato di valore e parlamentare UE, è uomo integerrimo e sensibile alla legalità, che tanto manca paradossalmente perfino nei servizi delle aule di Giustizia italiane. "