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V 2.0
www.smetteredilavorare.it
Introduzione
Da quanto sono diventato un blogger (www.smetteredilavorare.it) ho scoperto un
mondo nuovo, dove è possibile fare soldi online grazie alle proprie passioni.
Solitamente le persone sono gelose di questi segreti, oppure sfruttano le loro
conoscenze scrivendo e-book a pagamento su come guadagnare con un blog.
Come funziona
Dettaglieremo dopo i vari passaggi, adesso vorrei solo dare un quadro generale del
meccanismo per guadagnare online: la prima cosa da fare è aprire un blog (vedremo
come) su un argomento che possa interessare più persone possibili, perché solo
ciò che è di largo interesse permette di attirare pubblico, e quindi di guadagnare. Non
esiste altro modo, solo se si hanno tante visite si possono fare soldi, altrimenti niente.
Quanti soldi? Beh questo dipende molto dalla tipologia di blog, cioè dagli argomenti
trattati e naturalmente dai canali che scegliamo per ricevere soldi a fronte di quello
che facciamo, ma in generale possiamo dire che con 1000 visitatori unici al giorno
(cioè persone fisiche, non pagine viste), si possono fare dai 250 ai 400 euro al mese.
Personalmente ho impiegato circa un anno per ottenere 1000 visitatori unici al giorno,
ma non avevo a disposizione una guida precisa e completa come questa.
Secondo recenti statistiche, la maggior parte dei blogger non arriva a 100 euro al
mese, questo perché tutte le nozioni presenti in questo e-book difficilmente si trovano
in un unico documento gratuito on line. Va tenuto presente però che ci sono numerosi
blogger italiani che vantano anche 10.000 visite al giorno, quindi fatevi due conti su
quanto guadagnano.
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Prima di dettagliare ogni passaggio vorrei fin da subito sottolineare che fare il
blogger di professione non significa scrivere ogni tanto quello che ci passa per la
mente e poi pubblicarlo ricavandone dei soldi, è un approccio scientifico e molto
poco romantico, che richiede duro lavoro e costanza, ma che ripaga piuttosto bene.
La miglior piattaforma gratuita per aprire un blog è Blogger di Google, non costa
niente e permette di avere un sito personale sfruttando già delle grafiche
preconfezionate e generalmente molto belle, senza richiedere alcuna conoscenza
informatica. Va scelta una grafica semplice, che valorizzi i contenuti che scriviamo
e che permetta alle persone di orientarsi con facilità tra le pagine.
Che non va bene, perché è poco professionale e difficile da ricordare, e qui entra in
gioco il nostro piccolo investimento annuo, perché ci compriamo il nome (si dice
dominio) www.viaggiarenelmondo.it.
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compriamo solo il nome. Non ci serve lo spazio web dove caricare gli articoli, perché
quello ce lo da gratis Google con il suo Blogger, compriamoci solo il
nome www.viaggiarenelmondo.it, che costa 9,99 euro l'anno più Iva, quindi circa 12
euro (ATTENZIONE: Scegliamo la tipologia 1 Dominio + Gestione DNS
Pannello di gestione DNS)
Scegliamo .it perché se il nostro sito avrà target di utenza principalmente italiana,
questo ci favorirà nel posizionamento sui motori di ricerca, con le ricerche italiane
(vedremo poi questo cosa significa).
Una volta registrato e pagato, seguiamo questi semplici passaggi per associare il
nostro blog, aperto su Blogger, a questo nuovo indirizzo (URL), che è solo un nome
diverso, tutto qui, solo che è più bello, professionale e facile da ricordare.
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Entriamo nel PANNELLO DI CONTROLLO del nostro dominio.
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Nel riquadro Record A modifichiamo (attraverso il tasto Gestisci) la voce www in
www1
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E compiliamolo in questo modo
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Il risultato finale è il seguente
Le due voci che abbiamo inserito compilando i campi Host e Nome CNAME sono
state aggiunte alla lista sottostante. A questo punto occorre aspettare circa un ora
perché le impostazioni abbiano effetto.
Come ultimo passo andiamo su Blogger, nel menù laterale scegliamo la voce
Impostazioni e, nella sezione Pubblicazioni, indichiamo il dominio acquistato su
Aruba. Nella seguente immagine c’è l’esempio relativo al mio blog.
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Non ci rimane quindi che dire a Google che il nostro nuovo blog esiste, usando il
servizio Google Submit Site, nel quale inseriremo l’indirizzo (URL) del nostro blog
(cioè www.viaggiarenelmondo.it) e un commento, cioè una frase su quello che il blog
tratta (facoltativo).
Finito, ora siamo sul web in modo professionale e possiamo iniziare a guadagnare
soldi. ma come ottengono concretamente questi benedetti introiti?
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Come ottenere visitatori
Il modo più efficace per avere tanti visitatori è scrivere articoli che trattino
argomenti molto ricercati dalle persone, ma allo stesso tempo che non abbiano
grande concorrenza da parte di altri blog, in questo modo, quando le persone cercano
su Google (che è il motore di ricerca più usato al mondo) una certa frase, devono
trovare (nei primissimi risultati) il nostro articolo.
Ecco un esempio di un articolo ben posizionato su Google, che appare come primo
risultato, quando le persone digitano la frase “diventare ricchi” (che è molto
ricercata!)
Nel nostro blog di viaggi quali argomenti dobbiamo scegliere per attirare tanta gente,
e che abbia poca concorrenza da parte di altri blogger, in modo da arrivare facilmente
primi (con i nostri articoli) su Google?
Per capirlo non servono né esperti SEO (Search Engine Optimization, cioè
ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca) né software o guide a pagamento,
ma un servizio gratuito di Google che si chiama Strumento per la pianificazione delle
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parole chiave (il vecchio Google Keywords, oggi rinnovato)
Funziona così: immaginiamo che l'argomento "lastminute", che è inerente al tema dei
viaggi, sia qualcosa di molto ricercato dalle persone; in realtà non sappiamo se lo sia
veramente, quindi verifichiamolo. Andiamo sul sito che ho linkato pocanzi e, nel
menù di sinistra clicchiamo sulla voce Cerca nuove idee per le parole chiave e i
gruppi di annunci, impostiamo (se di nostro interesse) alcuni filtri avanzati come la
nazionalità delle persone e poi clicchiamo sul tasto Trova Idee.
Ci vengono mostrati dei risultati, clicchiamo sulla linguetta in alto con la dicitura
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Idee per le parole chiave ed analizziamoli:
A questo punto scopriamo che gli italiani cercano questa parola 60.500 volte al mese,
e la concorrenza è media, cioè ci sono già abbastanza articoli sull'argomento e blog
autorevoli sul tema. Scopriamo anche che, un eventuale click di un visitatore, su una
pubblicità adSense (in seguito spiego di cosa si tratta) sull’argomento, ci potrebbe far
guadagnare 17 centesimi. E’ un’informazione indicativa, che va presa con le pinze, e
a questa cifra va tolta la percentuale trattenuta di Google, ma almeno ci da un’idea di
quanti soldi vale quella parola.
Da notare che, oltre alla parola chiave da noi ricercata, il sistema ci suggerisce altre
parole o frasi chiave, che possono interessarci.
Sarebbe opportuno puntare solo su termini che hanno concorrenza Bassa, ma ai fini
del nostro esempio immaginiamo che “lastminute” lo sia. Se scriviamo un articolo
che parla di lastminute, secondo alcuni accorgimenti che spiegherò, e riusciamo a
fare in modo che esca nella prima pagina di Google quando la gente digita appunto
"lastminute", avremo circa 60.000 visitatori al mese, che possono assicurarci un
certo quantitativo di denaro.
Un altro buon modo per ottenere qualche suggerimento su quali possono essere le
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frasi più ricercate dalle persone, è lasciarselo dire da Google stesso, iniziando a
scrivere una frase e lasciando che sia il noto motore di ricerca a completarla, perché il
sistema di auto-completamento di Google si basa proprio sulle frasi più digitate dalle
persone.
Gli altri motori di ricerca (Bing, Yahoo ecc.) non ci interessano molto, l’80% delle
ricerche su internet vengono eseguite tramite Google, e questo ci basta e ci avanza.
Prima di elencare le regole per scrivere articoli vincenti, c'è una considerazione
generale da fare.
Il mondo dei blogger è spietato, quando scrivo un articolo di successo che mi porta
tante visite, molti blogger cercano di imitarmi, anche parzialmente copiando le mie
idee, sperando di sottrarmi il pubblico, ma questo non accade praticamente mai,
perché molti ignorando una regola aurea: l'originalità.
L'algoritmo che Google usa per decidere quale articolo (tra migliaia) far risultare
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per primo quando le persone cercano una determinata frase o parola, è molto
intelligente e sa capire se qualcuno copia o imita un altro, penalizzandolo.
Anche articoli che non aggiungo nulla di nuovo a quelli già scritti da altri non
vengono premiati da Google, tanto che su determinate chiavi di ricerca, oggi sono
ancora primi articoli scritti anche sei o setti anni fa.
La prima regola, che non inserisco nella lista seguente, perché troppo importante e
primaria, è proprio quella di scrivere articoli originali, su argomenti interessanti, in
modo approfondito e completo, che siano di reale utilità per chi li legge, senza mai
copiare le idee degli altri.
Di seguito ecco tutto quello che serve sapere per scrivere un articolo che si posizioni
bene sui motori di ricerca.
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12. Pubblicare articoli con scadenze maniacali, cioè se decidiamo (per esempio)
di pubblicare un articolo a settimana, rispettiamo sempre questa regola, Google
premia chi pubblica articoli con grande regolarità.
13. Le pagine devono caricarsi velocemente, quindi mettiamoci solo
l'indispensabile: gli articoli, foto piccole e la pubblicità, tutto il resto via, non
serve e appesantisce il caricamento e l'esperienza dell'utente. Google premia,
posizionando bene, i siti che si caricano veloci.
Queste regole sono il SEO, gli esperti SEO che si fanno strapagare per una
consulenza di ottimizzazione, fanno solo questo, niente di misterioso o
informaticamente complicato. Google favorisce semplicemente i siti che garantiscono
alle persone di trovare quello che cercano, infatti, se ci fate caso, questi non sono
trucchetti, ma semplicemente buone pratiche per scrivere articoli lunghi,
interessanti, utili e ben centrati su un determinato argomento.
Aggiungo che, infatti, l’autorità di un sito (cioè quanto questo è di qualità) dipende in
larga parte da quanti altri siti lo linkano, cioè lo citano o ne citano gli articoli,
soprattutto quanti altri siti di qualità e sullo stesso argomento, lo menzionano!
E' un sistema altamente meritocratico, che penalizza chi cerca di fare il furbo (quello
che in gergo viene chiamato Black Hat SEO), e favorisce chi invece scrive con
passione cose realmente utili e originali.
Un esempio pratico
Abbiamo capito come scegliere le parole chiave per scrivere articoli che rispecchino
le ricerche più frequenti, ora chiarifichiamo il tutto con un esempio, proprio usando la
parola chiave lastminute.
Dobbiamo inventarci un articolo che tratti questo tema, quindi ci facciamo aiutare da
un comodo servizio web che ci suggerisce, data una parola chiave, le tendenze di
ricerca degli italiani. Si chiama Ubersuggest e funziona così: inseriamo la parola
“lastminute”, impostiamo Italian, clicchiamo sul tasto Suggest, e scegliamo uno dei
risultati.
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Farsi suggerire le keywords da Ubersuggest
In questo caso sceglierò “lastminute affidabili” perché vorrei scrivere un articolo sui
quelli che sono i siti di lastminute più affidabili del web. Come prima cosa controllo
se esiste già qualcuno che può farmi concorrenza, quindi cerco “lastminute
affidabili” su Google.
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Non sembrano esserci articoli in merito, almeno nei primi risultati di ricerca, quindi
probabilmente non c’è concorrenza sull’argomento e ho buone probabilità di scrivere
un articolo che tratti la tematica “lastminute” e che si posizioni bene, proprio perché
originale.
Ho inserito la parola chiave nel titolo: “5 siti lastminute affidabili per viaggiare
spendendo poco”, ho ripetuto la frase “lastminute affidabili” nelle prime parole
dell’articolo, evidenziandola con il grassetto. Poi ho selezionato “permalink
personalizzati” dal menù di destra, e inserito nel campo “bianco” le parole siti-
lastminute-affidabili (separate da trattini!) così deciderò io l’indirizzo del mio
articolo, che sarà:
http://www.nomedelmiosito.it/2013/05/siti-lastminute-affidabili.html
Cioè anche l’URL conterrà le parole chiave su cui ho scelto di basare il mio articolo,
ma senza parole inutili (e senza congiunzioni) che non mi interessano vengano
considerate (si dice indicizzate) dall’algoritmo di Google.
Questa sarà l’impostazione standard di ogni nostro articolo, cioè la ripetizione delle
parole chiave in posizioni strategiche e la composizione di un URL (l’indirizzo web
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del mio articolo) che contenga solo le parole che mi interessano.
Nel resto dell’articolo avrò cura di inserire (qua e là) la frase “lastminute affidabili”,
evidenziandola, di tanto in tanto, con il grassetto, con il sottolineato con il l’italico,
ma senza esagerare, deve essere tutto il più naturale possibile, se forziamo troppo la
mano l’algoritmo di Google se ne accorge e ci penalizza. Inoltre non sempre scriverò
affidabili, ogni tanto utilizzerò dei sinonimi.
Mi faccio suggerire i sinonimi da Virgilio Sinonimi, in questo caso: attendibili o
seri, quindi scriverò lastminute attendibili e oppure lastminute seri
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Come appare l’analisi del nostro articolo, ad opera del tool di webconfs
Humminbird
Dall’ultima volta che ci siamo sentiti, Google ha introdotto un nuovo algoritmo, il
colibrì (Humminbird), il cui scopo è quello di mostrare agli utenti risultati di ricerca
maggiormente inerenti le loro ricerche. Per farlo non si limita a controllare le parole
chiave, ma si basa molto di più sui sinonimi e sul significato delle frasi presenti sul
nostro articolo.
Da quanto Google ha introdotto l’algoritmo, il mio blog (www.smetteredilavorare.it)
ha praticamente raddoppiato le visite, il che significa che la buona pratica di scrivere
articoli lunghi, dettagliati, con tanti sinonimi delle parole chiave, ma soprattutto
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realmente utili alle persone, funziona.
L’uso delle parole chiave conta sempre di meno, perché il matching (la
corrispondenza) è ora focalizzata più sui significati fra le interrogazioni (le ricerche
eseguite dalle persone) e i contenuti delle pagine.
Niente, come un articolo ben scritto e estremamente interessante, può portarci traffico
(visite), specialmente tramite Facebook; le persone lo condivideranno e metteranno
"Mi Piace", contribuendo enormemente alla nostra notorietà.
E’ quindi imperativo prevedere un’area ben visibile dove posizionare una riquadro
che dia la possibilità agli utenti di mettere “Mi Piace” alla pagina Facebook del
nostro blog, al profilo di Twitter e di G+.
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Su smetteredilavorare.it la possibilità di iscriversi è sempre ben visibile
Da ricordare poi che G+ (Google plus) gioca un ruolo fondamentale; articoli che sono
stati ampiamente condivisi dagli utenti tramite i loro profili G+, si posizionano
generalmente meglio di altri.
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automaticamente le notifiche di novi articoli.
Una buona cifra iniziale da investire si aggira sui 50 euro al mese, ponendo molta
attenzione sul target di clientela che si vuole attirare. Per esempio, se apriamo un blog
di cucina, diremo a Facebook di far apparire la nostra inserzione pubblicitaria solo
alle donne sopra i 30 anni e disoccupate, cioè quelle che nutrono (credo) maggior
interesse verso questo hobby. Non ci interessano le ragazzine o gli anziani (ammesso
che usino Facebook) è molto più facile crearsi un giro di pubblico puntando su madri
casalinghe.
Altro esempio: se voglio vendere suonerie per cellulare, direi che il target migliore è
quello formato dai giovanissimi, addirittura scuole medie e primi anni delle superiori;
il pannello di configurazione delle inserzione di Facebook permette queste scelte:
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Leggi anche: Arricchirsi: 3 Strade Famose da Valutare
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Per guadagnare ci sono tre strade:
Qual è il modo migliore? Quale dobbiamo scegliere? Questa domanda non ha una
risposta univoca, dipende dal tipo di blog che apriamo. Per esempio, se trattiamo
l'alta finanza, può essere una buona idea scrivere guide da vendere a prezzi molto
bassi. Molti siti sull'argomento lo fanno, e guadagnano piuttosto bene.
Se trattassimo il tema del running (la corsa, per capirci) allora potrebbe essere
interessante usare un programma di affiliazione con un negozio che vende scarpe da
corsa, perché, per esempio, possiamo scrivere numerose recensioni sulle varie
tipologie di scarpe, e alla fine dell'articolo mettere il collegamento ad un sito di un
negozio, che ci da una percentuale su ogni paio di scarpe venduto.
Adesso approfondiamo le tre metodologie con degli esempi concreti di siti realmente
esistenti, anche piuttosto famosi.
Lo scopo finale, infatti, è vendere le guide che il proprietario del sito produce, quindi
gli articoli in realtà incuriosiscono solo, in modo da spingere le persone a caprine
qualcosa e, per approfondire, comperare gli e-book venduti sul sito.
Non metto il link a nessun sito perché rischio che qualcuno si arrabbi, ma è così che
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funziona e in ogni caso non è una pratica scorretta, le guide spesso sono di reale
valore, ma il sito lo possiamo considerare come "di facciata", cioè una sorta di esca
molto ben studiata. E' come avere un negozio in Via del Corso a Roma, siccome è
ben posizionato, ci passa tanta gente e venderà facilmente quello che contiene.
Affiliarsi
Questo è tipico dei siti che trattano argomenti come la recensione di libri o di articoli
elettronici; il blogger scrive molti articoli validi e approfonditi sulla tecnologia
oppure recensisce in modo veramente utile e ben fatto molti libri. Viene poi inserita
la pubblicità di alcuni libri, per esempio direttamente tramite Amazon, in questo
modo, le persone che si recano su Amazon tramite la pubblicità che abbiamo inserito
nel blog (cioè ci cliccano sopra), e comperano, ci permettono di guadagnare una
percentuale su ogni vendita.
Un esempio molto famoso è ShoutMeLoud, un sito che seguo molto, che serve ai
blogger per capire come fare soldi. Il proprietario è affiliato con Bluehost, che è un
servizio che ti da spazio web a pagamento. Inutile dire che, se clicco sul banner
presente sul suo sito (vedi immagine) e ordino uno spazio web, lui si prende una
percentuale.
Più si fanno generare introiti all'affilatore (Bluehost in questo caso) più è facile che
cresca la percentuale che viene data, per ogni vendita, al proprietario del blog.
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ShoutMeLoud ha 5000 visitatori al giorno e, solo con i programmi di affiliazione che
inserisce nel suo sito, guadagna da 1800 a 2300 dollari al mese.
Anche l'affiliazione con Amazon può essere considerata al primo posto tra le
più remunerative, è molto usata e valida, permette di guadagnare on line percentuali
molto buone.
Ci sono nicchie, come per esempio il gioco d'azzardo, il Forex Trading o il settore
sanitario che pagano anche 2 o 3 euro a click, altrimenti solitamente una buona media
si aggira intorno ai 15 o 20 centesimi di euro per click.
Per generarlo, dal pannello di controllo si sceglie I miei annunci e poi Nuova unità
pubblicitaria
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Si da un nome all’unità pubblicitaria (ne creeremo più di una, quindi meglio dare un
nome comprensibile), si sceglie il formato, cioè le dimensioni (poi vedremo i formati
più redditizi), si decidono i colori dello sfondo, del testo e del collegamento
ipertestuale (link) che, se cliccato da un visitatore, ci darà soldi.
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Una volta salvato, dalla schermata principale del pannello di controllo di adSense si
chiede al programma di generare il codice che dobbiamo inserire nel nostro blog,
affinché la pubblicità appena creata appaia nei nostri articoli.
Qui è spiegato bene come inserirlo in Un Certo Punto dell'Articolo oppure nella Barra
Laterale.
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una pubblicità adSense inserita sul famoso portale di cucina Giallozafferano
Questo è molto importante per due ragioni, la prima è che avere pubblicità ben
contestualizzate aumenta la possibilità che il pubblico ci clicchi sopra, la seconda è
che possiamo pilotare quello che verrà mostrato. Se so che il Viagra è un argomento
che tira (scusate il gioco di parole) e che quindi probabilmente ogni click eseguito su
una pubblicità che tratta tale argomento paga bene, scriverò diversi articoli sul
Viagra, così da indurre adSense a far apparire pubblicità sul Viagra.
Le persone ovviamente hanno inventato molte strategie per far crescere il numero di
click, una delle pratiche più usate, è quella di far assomigliare molto la pubblicità ai
normali contenuti del sito. Questa pratica è al limite del consentito, attualmente non è
chiaro (rispetto al regolamento di Google) quale sia il limite tra "pubblicità ben
integrate nel nostro sito" e "camuffamento", quindi occorre stare molto attenti. La
regola in generale dovrebbe essere quella di non trarre in inganno i visitatori, facendo
credere loro che le pubblicità siano in realtà normali contenuti del sito.
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La pubblicità ben integrata di studenti.it
La parte cerchiata in rosso è pubblicità, noterete che il testo, i caratteri e i colori sono
identici alla parte sopra, quella che ho evidenziato in verde, così da integrare al
meglio le pubblicità con il resto del sito.
Questo è il segreto dei soldi on line con adSense, ma Google non è scemo e, per
evitare che i blogger camuffino le pubblicità inducendo gli utenti a cliccare “per
sbaglio”, ha introdotto lo "Smart Pricing", cioè un algoritmo che sa capire quando
vengono generati troppi click accidentali, e di conseguenza abbassa
automaticamente i soldi che ci vengono dati ad ogni click.
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AdSense permette di scegliere numerosi formati pubblicitaria, sia come unità di link
che come classici banner visuali, ecco due esempi:
Nonostante Google insista che i banner visuali siano più redditizi è innegabile che
le unità di link, modificandone adeguatamente i colori, si possano integrare meglio
con il resto del sito.
Inutile dire che, se clicchiamo sulle nostre stesse pubblicità, Google se ne accorge e
ci esclude per sempre dal programma adSense.
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Dove mettere la pubblicità
Il posizionamento dei banner pubblicitari è fondamentale, per questo motivo studiare
dove posizionarli può cambiare drasticamente i nostri guadagni. Nella seguente
mappa mostro (con rettangoli rossi) i punti migliori dove posizionare le pubblicità,
per uno schema classico (in gergo si chiama layout).
Il concetto è semplice: Chi arriverà sul nostro sito non lo farà tramite la pagina
principale, ma visualizzando direttamente un articolo, perchè noi scriviamo articoli
che si piazzano bene sui motori di ricerca! Queste pagine "d'arrivo" si chiamano
"landing pages".
I due riquadri pubblicitari in alto sono nel punto dove l'occhio umano cade più
facilmente (detto in gergo: above the fold) quando una persona arriva da Google su
un nostro articolo, quello in basso invece è il punto dove le persone solitamente
guardano, dopo aver letto un interno articolo.
In questo modo cattureremo l'attenzione, sia di chi arriva sulla pagina e si rende conto
che l'articolo non fa al caso suo, sia di coloro che invece leggeranno tutto quello che
abbiamo scritto.
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Ecco un buon esempio di “above the fold”, cioè pubblicità immediatamente
percepite da chi arriva sul nostro blog, senza che debba compiere alcuna azione.
La cosa giusta da fare è quindi crearsi la cosiddetta "long tail" cioè un gran numero
di articoli su keywords a concorrenza bassa, ognuno dei quali generano poco traffico
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ma, essendo tanti, nell'insieme ne generano molto.
Col trascorrere dei mesi la posizione dei nostri articoli su Google subirà numerose
oscillazioni; articoli che erano ben posizionati finiranno in seconda pagina mentre
altri saliranno. Se abbiamo ben diversificato le nostre keywords, cioè scritto articoli
su vari argomenti (ma sempre inerenti la tematica principale del nostro blog) queste
oscillazioni faranno variare di poco il nostro traffico; al contrario, se abbiamo puntato
tutto su un'unica chiave, perdendone il “dominio” (altri se la accaparrano) perderemo
tutto il traffico quasi istantaneamente.
Per questo motivo la “long tail” è la strategia più semplice e sicura che si possa
adottare: è meglio avere 100 articoli su chiavi a concorrenza bassa, ognuno dei quali
ci porta 10 visitatori al giorno, che un solo articolo su una chiave a concorrenza
alta, che da solo ci porta 1000 visitatori al giorno.
Conclusioni
Per fare soldi con un blog serve tanto lavoro, dedizione e soprattutto produrre
qualcosa di reale valore; su qualunque sito web serio che tratti l'argomento
"guadagnare online" troverete sempre questo concetto, trito e ritrito. Non ci sono
scorciatoie, solo nozioni da apprendere (quelle indicate in questo e-book gratuito
bastano e avanzano, non spendete vostri soldi in altri e-book) e tanta voglia di
scrivere fiumi di parole che possano realmente aiutare gli altri.
Il mio obiettivo, per chi non seguisse il blog, è quello di vivere senza lavorare,
guadagnando solo grazie alle mie passioni!
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Guadagnare online è il metodo per ottenere denaro più interessante che esista, perché
ci permette di avere delle entrate, indipendentemente dal luogo in cui viviamo, per
farlo infatti necessitiamo solo di un PC portatile e una connessione ad internet.
Francesco N.
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