Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) è uno dei più diffusi test per valutare le
principali caratteristiche della personalità. Esso è utilizzato sia in ambito psicologico che
psichiatrico.
Benché l'MMPI nasca in un contesto clinico – grazie al fatto che esso può studiare caratteristiche
sia normali sia patologiche di personalità – il suo utilizzo si è largamente diffuso anche in altri
ambiti quali:
la psicologia del lavoro (selezione del personale, valutazione di candidati nei concorsi, etc.);
la psicologia giuridica (ambito peritale, consulenze sia di parte che di ufficio solitamente
all'interno di batterie di test più ampie);
l'orientamento.
Indice
1 Storia
2 Struttura dell'MMPI-2
3 Note
4 Bibliografia
5 Voci correlate
6 Collegamenti esterni
Storia
La prima pubblicazione del test avviene nel 1942 ed è curata dall'Ospedale dell'Università del
Minnesota, da cui prende il nome. Gli autori di questa prima edizione sono lo psicologo Starke R.
Hathaway e il neuropsichiatra J. C. McKinley. L'MMPI nasce dall'esigenza dei due autori di avere a
disposizione un test pratico ed efficace per elaborare diagnosi psichiatriche e per determinare la
gravità del disturbo psicopatologico.[1]
Per la costruzione del test i due autori hanno utilizzato un tipo di valutazione empirica: hanno
prima elaborato circa mille affermazioni che poi, in un secondo momento, hanno presentato ad
alcuni pazienti (ipocondriaci, depressi, isterici, paranoici, etc.) dell'Ospedale dell'Università del
Minnesota e a soggetti appartenenti alla popolazione generale (visitatori, parenti o amici dei
pazienti). Delle affermazioni iniziali sono stati selezionate quelle che erano in grado di
discriminare il gruppo dei "normali" dal gruppo dei "patologici".[2]
La prima versione del test consta di 566 affermazioni (denominate item) che compongono 4
scale di validità e 10 scale di base. Dopo quasi cinquant'anni di studi e ricerche durante i quali
sono sviluppate molte decine di scale supplementari, nel 1989 viene presentata la nuova
versione del test, denominata MMPI-2. Tale versione viene ulteriormente rivista nel 2001.
L'MMPI-2 è composto da 567 item a cui il candidato deve rispondere vero o falso a seconda se
l'affermazione sia per lui prevalentemente vera o prevalentemente falsa. Il tempo impiegato
mediamente per rispondere agli item va dai 60 ai 90 minuti. Questa seconda versione è
arricchita con 3 nuove scale di validità, 6 scale cliniche supplementari e 15 scale di contenuto.
Viene utilizzata anche una versione ridotta del test (composta dai primi 370 item del MMPI-2)
parimenti valida ai fini diagnostici ed esiste una versione specifica per la valutazione degli
adolescenti (denominata MMPI-A) di età compresa tra i 14 e i 18 anni. L'MMPI-A è composto da
478 item e include le stesse 13 scale sia dell'MMPI che dell'MMPI-2.
La versione italiana dell'MMPI-2 è stata curata da Paolo Pancheri e Saulo Sirigatti ed è stata
pubblicata da Giunti O.S. nel 1995. Il campione utilizzato per la standardizzazione italiana –
avvenuta sempre nel 1995 – è stato di 1375 soggetti (403 maschi e 972 femmine).[3]
Benché in Italia non esista una legislazione specifica sull'utilizzo dei test,[4] il detentore italiano
della licenza di distribuzione,[5] rifacendosi ad un codice internazionale,[6] prevede che la
somministrazione del test avvenga ad opera di:
Struttura dell'MMPI-2
Scale di validità
L: la scala L (Lie, Menzogna) è riferita ad alcune frasi i cui comportamenti illustrati per la quasi
totalità delle persone sono veri o falsi; la situazione rappresentata è difficilmente reale, ma
ideale. Per essere giudicati più positivamente, si preferisce quindi falsificare la risposta.
F: la scala F (Frequency, Frequenza) indica la possibilità di esagerazione dei sintomi, che può
essere dovuta a risposte casuali, simulazioni di malattia o desiderio di anticonformismo. Inoltre
indica il momento da cui si inizia a dare risposte senza attenzione alle domande o per stanchezza
o per scarso interesse.
VRIN: la scala VRIN (Variable Response Inconsistency, Variabile di incoerenza nella risposta)
valuta la tendenza all'aver dato risposte non coerenti per dare un'immagine di sé non credibile.
TRIN: la scala TRIN (True Response Inconsistency, Incoerenza nelle risposte "vero") valuta
analoghe tendenze come la VRIN.
?: la scala? (Cannot say, Non so) indica gli item cui non si è risposto[7] ed è considerata una scala
impropria.
Le scale di base hanno lo scopo di valutare le dimensioni più significative della personalità del
candidato:
Hs: la scala Hs (Hypocondrias, Ipocondria) indica la presenza di problemi fisici caratteristici degli
ipocondriaci.
Hy: la scala Hy (Hysteria, Isteria di conversione) indica la tendenza a somatizzare alcune emozioni
e disagi di tipo psichico.
Pd: la scala Pd (Psychopathic Deviate, Deviazione psicopatica) indica la carenza di controllo sulle
risposte emotive e la capacità di interiorizzare le regole sociali.[8]
Pa: la scala Pa (Paranoia, Paranoia) indica sintomi di tipo paranoide (ideazioni deliranti, manie di
grandezza, etc.)
Sc: la scala Sc (Schizophrenia, Schizofrenia) indica esperienze di tipo insolito tipiche degli
schizofrenici.
Ma: la scala Ma (Hypomania, Mania) indica stati ipomaniacali (idee di grandezza, alto livello di
attività, etc.).
Si: la scala Si (Social Introversion, Introversione sociale) indica le difficoltà che il soggetto
riscontra nei rapporti con gli altri.
Scale supplementari
Es: la scala Es (Forza dell'Io) indica la capacità del soggetto di trarre vantaggio dal trattamento
psicoterapeutico.
MAC-R: la scala MAC-R (Alcolismo di MacAndrew corretta) indica la presenza di problemi legati
all'alcolismo e, più in generale, alla tossicodipendenza.
O-H: la scala O-H (Ostilità ipercontrollata) indica la capacità di gestione della frustrazione.
Do: la scala Do (Leadership) indica la tendenza ad assumere ruoli di controllo nelle relazioni
sociali.
Pk: la scala Pk (Stress post-traumatico di Keane) indica la presenza di un disturbo da stress post-
traumatico.
MDS: la scala MDS (Disagio coniugale) indica la presenza di contrasti di rilievo nella relazione di
coppia.
Scale di contenuto
Anx: la scala Anx (Anxiety, Ansia) indica la presenza di sintomi ansiosi (somatizzazioni, difficoltà
del sonno, problemi di concentrazione, etc.).
Frs: la scala Frs (Fears, Paure) indica la presenza di fobie.
Hea: la scala Hea (Health Concerns, Salute) indica la presenza di un'eccessiva preoccupazione
per la propria salute fisica.
Biz: la scala Biz (Bizzarre Mentation, Ideazione bizzarra) indica i processi di pensiero di tipo
psicotico.
Ang: la scala Ang (Anger, Rabbia) indica problemi di controllo della rabbia.
Cyn: la scala Cyn (Cynism, Cinismo) rileva le convinzioni misantropiche del candidato.
Asp: la scala Asp (Antisocial Practices, Comportamento antisociale) indica soggetti che in passato
hanno avuto comportamenti antisociali.
Tpa: la scala Tpa (Type A, Tipo A) indica i soggetti di tipo A (ipermotivati, centrati sul lavoro,
irritabili).
Lse: la scala Lse (Low Self-Esteen, Bassa autostima) indica i soggetti con una bassa opinione di sé.
Sod: la scala Sod (Social Discomfort, Disagio sociale) misura il disagio a stare in gruppo.
Fam: la scala Fam (Family Problems, Problemi familiari) segnala la presenza di conflitti familiari.
Wrk: la scala Wrk (Work Interference, Problemi lavorativi) segnala la presenza di conflitti sul
lavoro.
Trt: la scala Trt (Negative Treatment Indicators, Indicatori di difficoltà di trattamento) indica gli
atteggiamenti negativi del soggetto verso i trattamenti di salute mentale.
Note
^ Del Corno, F.; Lang, M. (1993) La diagnosi testologica: test neuropsicologici, test d'intelligenza,
test di personalità, testing computerizzato, Milano, Franco Angeli
^ L'articolo 1 della Legge di ordinamento della professione di psicologo (L. n° 56 del 18 febbraio
1989) infatti non contempla ad esempio deroghe sull'utilizzo alla professione di medico, benché
quest'ultimo – in alcuni casi – possa utilizzare i test di personalità
^ Giunti O.S. Organizzazioni Speciali
^ Standard dell'European Test Publishers Group (ETPG) e dell'International Test Commission (ITC)
Bibliografia
Butcher, J. N.; Williams, C. L. (1996) Fondamenti per l'interpretazione del MMPI-2 e del MMPI-A,
Firenze, Giunti O.S. Organizzazioni Speciali, ISBN 8809410068
Donà, G. P.; Micheluzzi, F.; Moro, V. (2004) Normalità e patologia psichiatrica: quale differenza?
Un'analisi statistica sulle scale Fondamentali e di Contenuto del test MMPI-2, in: Giornale
Italiano di Psicopatologia, 10: 11-23, 2004
Granieri, A. (2007) Teoria e pratica del MMPI-2, Genova, Frilli, ISBN 9788875632922
Pancheri, P.; Sirigatti, S. (2002) MMPI-2. Manuale di istruzione, Firenze, Giunti O.S. Organizzazioni
Speciali, ISBN 8809400860
Pope, K. S.; Butcher, J. N.; Seelen, J. (2006) MMPI, MMPI-2, MMPI-A in tribunale. Manuale
pratico per consulenti tecnici, avvocati e giudici con casistica criminologica italiana, (ed. italiana a
cura di Daniele Berto) Firenze, Giunti O.S. Organizzazioni Speciali, ISBN 8809050088