CONSIGLIERI REGIONALI – L’INTERVENTO DI ROBERTO MIRASOLA November 18th, 2014 |
Vi propongo l’intervento di Roberto Mirasola sul tema dei vitalizi
Il secondo comma dell’art.54 della nostra Costituzione recita:”I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”. E’ opportuno ricordare che chiunque voglia ricoprire incarichi elettivi lo fa di sua scelta, mentre la Costituzione impone un comportamento onorevole. Se la Costituzione è la legge principale dello Stato che regolamenta la vita della Repubblica, allora possiamo affermare, senza timore, che ogniqualvolta un senatore, un deputato, un consigliere regionale non segue i dettati costituzionali sui quali ha prestato giuramento, si pone un problema di morale, perché si minano le fondamenta stesse delle Istituzioni Repubblicane, allontanando di fatto i cittadini dalla partecipazione alla cosa pubblica. E’ un fatto che la partecipazione alle elezioni sia in continuo calo. Non dimentichiamo che l’attuale Presidente della Regione Sardegna governa con una maggioranza espressione del 20% dei sardi. Troppo poco. Non è morale, inoltre, chiedere al Paese sacrifici e poi non dare per primi il dovuto buon esempio. E’ infatti inaccettabile che la Legge di Stabilità 2015 preveda tagli alle regioni per 2 miliardi di Euro, tagli che probabilmente comporteranno una sforbiciata alla spesa sanitaria, e a fronte di ciò, la Regione, versa ogni mese agli ex Consiglieri Regionali 1.497.000 euro pari a 18.000.000 annui, dando vita a dei veri e propri privilegi quanto mai ingiustificati oggi di fronte alla grave crisi socio-economica del Paese dovuta proprio alla cattiva redistribuzione della ricchezza. Non è in discussione l’Istituto in se che ha origini nobili; si voleva consentire l’accesso in politica anche ai meno abbienti, ma l’abuso che se ne è fatto in questi anni. Bisogna dunque tornare allo spirito originario. Purtroppo i segnali che arrivano dal nostro consiglio non sono incoraggianti: 1) E’ stata presentata l’ormai famosa proposta di legge 114/2014 volta al ripristino della possibilità di chiamate dirette inerenti contratti di lavoro autonomo e consulenze, naturalmente a carico del Consiglio Regionale e non dei singoli consiglieri; 2) Abbiamo poi la proposta di legge 89/2014 volta a introdurre un forfait a titolo di rimborso spese di trasporto a favore dei consiglieri regionali, dimenticando in un solo colpo lo scandalo “buoni benzina” dello scorso anno; 3) Nonostante lo scalpore creato dalla vicenda vitalizi, niente si è fatto in consiglio regionale. Al momento esiste solo una proposta di legge che intende regolamentare la materia, per il resto regna il silenzio. Certo c’è il recente impegno preso dal Presidente Ganau in sede di conferenza stato regioni, ma è necessario dare un seguito agli impegni presi. La materia deve essere regolamentata nella sua interezza e complessità e le linee guida devono essere chiare: 1) diritto a percepire un assegno a titolo pensionistico a condizione che il beneficiario sia stato in carica dieci anni consecutivi o quindici non consecutivi e che l’erogazione del vitalizio non possa decorrere prima del compimento dell’età prevista dalla disciplina previdenziale vigente per i pensionamenti di vecchiaia; 2) divieto di cumulo, coloro che percepiscono altre forme pensionistiche devono scegliere, e in ogni caso l’assegno non può eccedere cinque volte il trattamento economico previsto per le pensioni minime. 3) sospensione dell’assegno per coloro i quali svolgendo una libera professione siano o siano stati contemporaneamente amministratori, dirigenti o dipendenti di una pubblica amministrazione, di un ente, o di un istituto bancario. Sia ben chiaro che riteniamo debba essere il Consiglio Regionale a regolamentare la materia riappropriandosi della sua credibilità in quanto organo legislativo espressione della volontà popolare, ma in sua assenza è nostro dovere attivarci per una proposta di legge di iniziativa popolare.