Sei sulla pagina 1di 17

Politica Economica

Audio 1 -1 Concetti preliminari


Benessere economico = maggiore disponibilità di beni e servizi.
Disciplina che studia l’intervento delle autorità pubbliche per il conseguimento degli obiettivi di
interesse generale, di norma i governi nazionali.
Autorità di politica economica sono anche autorità sovranazionali quali l’Unione Europea che
tra le altre attività gestisce la politica monetaria dal 1992 con il trattato di Maastricht. Nei primi
anni 80 il livello dei prezzi cresceva del 20% all’anno, la responsabilità era collegata alle
autorità politiche ed alla banca d’Italia, probabilmente troppo dipendenti l’una dall’altra.
In un saggio del 1824, lo studioso Ricardo scrisse “Se il governo avesse bisogno di denaro,
dovrebbe essere obbligato a procurarselo nel modo legittimo, tassando i cittadini, emettendo e
vendendo titoli pubblici o prendendo a prestito da qualcuna delle numerose banche che
esistono nel paese; in nessun caso dovrebbe essere permesso ad esso di avere credito da
coloro che hanno il potere di emettere moneta” , di fatto attuato proprio con il trattato di
Maastricht.
L’inflazione Italiana dipendeva dal fatto che i bilanci dello stato erano in grosso disavanzo e gli
eccessi venivano colmati con l’emissione di titoli di debito pubblico, che se non acquistati dai
consumatori, venivano acquistati dalla Banca d’Italia. Ma La Banca d’Italia per comprare,
emetteva nuova moneta, se sul mercato non compaiono nuovi beni in proporzione il livello
generale dei prezzi aumenta facendo aumentare l’inflazione che distruggeva i risparmi della
gente.
In Germania si assiste al duro scontro tra la banca centrale e Koll in occasione della riunione
delle repubbliche tedesche. Il progetto economico prevedeva di allineare il costo della moneta
anche se il valore era notevolmente diverso. Questo non piacque alla banca centrale che
temeva conseguenze inflazionistiche. Il rialzo dei saggi di interessa creo grossi problemi alle
politiche europee.
Le viene attribuito il compito di mantenere la stabilità monetaria, obiettivo della politica
economica lo stesso trattato bandisce ogni rapporto tra la BCE e gli organi politici dell’Unione
ed i governi nazionali. La BCE è tenuta a rendere pubblico l’obiettivo d’inflazione, che è
stabilito al 2% ovvero una crescita dei prezzi del 2% all’anno.

Per perseguire l’obiettivo dell’inflazione ZERO alcuni prezzi dovrebbero salire ed altri
scendere, esistono prezzi che non debbono scendere, quali i salari. Se il salario nominale
rimane invariato, il valore reale scende. Questo fenomeno prende il nome di illusione
monetaria. Obiettivo BCE inflazione moderata 2%. Le politiche economiche più importanti
sono quella monetaria a quella fiscale, quest’ultima gestita dal governo italiano anche se
alcune decisioni vengono prese dal governo europeo. Esiste anche la politica economica
regionale e comunale. Gli interventi di politica economica sono interventi correttivi del
comportamento spontaneo dell’economia. Questa esiste perché si ritiene che l’economica non
si governi al meglio da sola. Esistono diverse impostazioni di pensiero, di tipo liberale o
liberista collocate a destra, che ritengono che l’economica si governi da sola. Esistono scuole
di pensiero che ritengono che l’economia venga corretta e governata, la principale è quella
marxsista, cioè comunità con proprietà pubblica a produzione centralizzata, ma considerato
che i risultati, ove applicati non sono stati soddisfacenti questa sono state disapplicate,
esistono posizione moderate. Da Keynes verso la politica liberista, secondo le scuole liberista
non si deve avere la disoccupazione zero, perché produrrebbe spinte inflazionistiche. Altre
scuole di pensiero Keynesiana che sostengono la necessità d’interventi continui di politica
economica, l’opera di Keynes giunge alla conclusione che l’economia se lasciata a se stesa
genera fenomeni di ristagno. L’idea di questa scuole è di seguire una politica di “fine tuning”
come una perfetta sintonizzazione di una stazione radio. La scienza della polita economica si
basa sulla scelta di una di questa due impostazioni. Nella realtà operativa si segue spesso una
linea mediana, le banche centrali pur essendo governate da personaggi di posizioni diverse,
ma pratica un azione quotidiana di monitoraggio dell’economia per non farso sorprendere da
possibili eventi negativi, intervenendo tempestivamente anche se in modi diversi.

1
Audio 2 – Produzione economica

Obiettivo più importante della politica economica è la crescita della produzione, mettendo a
disposizione della collettività un ammontare crescente di beni e servizi, il PIL misura quanto un
sistema economico riesce a produrre.
L’efficienza paretiana si definisce come un assetto nel quale l’aumento del benessere di un
soggetto può essere raggiunto solo riducendo il benessere di qualcun altro. Se un aumento di
benessere di un individuo viene ottenuto peggiorando la situazione di altri, ci allontaniamo da
una configurazione di ottimo paretiano, se si può ottenere un aumento di benessere di un
individuo senza peggiorare quello di altri vuol dire che la situazione di partenza non era un
ottimo paretiano.
?GRAFICO?
PIL è la più appropriata misura del valore della produzione. Per confrontare i risultati di
produzione di due governi si usa il PIL Globale ed il PIL Procapite.
Il PIL può essere calcolato seguendo tre metodi diversi, la materia che studia i metodi di
calcolo si chiama “contabilità nazionale”
Il PIL è il valore complessivo della produzione di un sistema economico, si misurano i prodotti
della terra, dell’industria e dei servizi prodotti in un anno, tale somma espressa in termini
monetari, viene definito come grandezza FLUSSO, output globale.
La ricchezza che è una grandezza FONDO si calcola sommando l’ammontare complessivo di
ricchezza di un sistema, cioè tutti i beni già esistenti che in un dato istante si trovino entro i
confini di un sistema territoriale.
Nel calcolo del PIL, per eseguire tale somma deve essere preso in considerazione il metodo
del calcolo del VALORE AGGIUNTO che è il risultato di una sottrazione tra il valore globale
delle vendite meno il valore globale degli acquisti, ne deriva che per calcolare il valore
aggiunto non debbo sottrarre i redditi dei dipendenti. E’ una prima misura del risultato utile.
Utile che è un risultato diverso, viene preso in considerazione ogni tipo di costo, si differenzia
in utile ante in imposte ed utile dopo le imposte, lo stesso si può dire prendendo in
considerazione gli ammortamenti.
Nel calcolo del valore aggiunto deve essere preso in considerazione il valore di autoconsumo.
Il valore globale realizzato un determinato periodo di tempo da un sistema economico non
corrisponde con il valore di tutte le vendite del sistema in un determinato periodo, ma con il
valore della produzione vendibile realizzato in un lasso di tempo, questo in funzione della
variazione delle scorte e delle giacenze. In oltre deve essere analizzato cosa fa parte e cosa
non fa parte del valore aggiunto.
La Bilancia dei pagamenti è uno dei fondamentali quadri statistici che caratterizzano un
sistema economico in quanto registrano lo scambio dei beni contro valuta. Una prima sezione
riguarda le partite correnti che sono le transazioni reali, beni e servizi nazionali ed
internazionali, contrapposte alle transazioni finanziarie, movimenti di capitali, scambi di
natura patrimoniali contro movimenti monetari.
I redditi si possono suddividere in salario è il compenso del lavoro inteso come erogazione
di energia umana intellettuale o fisica, le rendite compensi per uso di risorse naturali,
interessi compensi per capitali, profitti compensi per imprenditore.

Le seconda definizione del PIL viene rappresentato come reddito, come una grandezza
calcolata come somme guadagnate o da parte del fisco, imposte indirette, o da parte dei
soggetti.
Il fisco, lo stato e gli altri enti con capacità impositiva, raccolgono le imposte indirette del
momento della vendita dei prodotti, appropriandosi si una parte dei prodotti del marcato come
se fosse uno dei fattori della produzione, in secondo luogo raccoglie le imposte dirette dai
soggetti privati ed altri tributi minori.

La rendita è il reddito del fattore risorse naturali, quali miniere corsi d’acqua campi petroliferi,
boschi, ecc. Le infrastrutture sono beni capitali, per terra si intende le qualità originali delle

2
risorse naturali. Caso più interessante è rappresentato dai terreni edificabili, questi possono
avere valori sensibilmente diversi dato dal prestigio e gradevolezza del terreno.

I beni capitali sono beni prodotti che servono a produrre altri beni. Questi possono essere
prodotti da autofinanziamento aziendale (capitale proprio, che può essere sottoscritto, quindi
versato o mediante l’impiego di utili non distribuiti) o ottenendo capitale in prestito che viene
definito come capitale di debito. Altra definizione può essere tra capitale finanziario o capitale
reale. Questo, se utilizzato per uno scopo deve avere un compenso che prende il nome
d’interesse. L’interesse è il reddito che compete a coloro che hanno messo il capitale a
disposizione di un impresa.

Il profitto, è ciò che resta all’imprenditore dopo che ha venduto il prodotto, dopo aver pagato i
fornitori intermedi, salari, interessi e rendite. Potrebbe non esserci profitto, come in
concorrenza perfetta. Il profitto è un reddito di tipo particolare, è differenziale. Si verifica solo
quando l’impresa è in vantaggio sui concorrenti come sulle innovazioni.

La differenza tra i dividendi azionari e gli interessi viene definito premio per il rischio. Chi
acquista azioni ha redditi più alti che chi rischia obbligazioni, collegato al rischio.

Chi crea un’impresa, si attende di guadagnare almeno l’interesse sui capitali ed il compenso
riguardo il salario del lavoro effettivamente svolto. Ovviamente si attende anche un guadagno
sul rischio.

La terza definizione o metodo di calcolo del PIL consiste nel considerare il PIL, il valore dei
beni e servizi venduti sui mercati diversi da quelli in cui si scambiano i servizi e beni intermedi
tra le imprese, sono definiti mercati finali ed i beni e servizi sono beni e servizi finali. La
somma di questi beni è il PIL.

Il primo metodo di calcolo si ottiene il PIL della produzione (valore aggiunto) e con il
secondo il PIL con il reddito distribuito ai fattori produttivi (identifico i redditi
guadagnati nel corso del processo produttivo) con il terzo metodo si ottiene il PIL dal
lato dei mercati (privati, pubblici, di investimento ed estero).

Audio 3 I mercati dei beni finali


Sarà necessaria l’uguaglianza tre metodi di calcolo del PIL. Samelson Importante economista
riporta l’esempio del produttore che senza costi iniziali produce senza spese frumento che
vende ad un mugnaio a 5 dollari, il quale vende farina a 7 dollari ad un panificatore, che
produce pane che venderà al valore di 10 dollari. Il produttore avrà un VA di 5 dollari, il
mugnaio un VA di 2 dollari, il panettiere un VA di 3 dollari. Il pane verrà comprato in misura di
5 dollari dall’agricoltore, 2 dollari dal mugnaio ed il panettiere mangerà il pane restante, per cui
avrà realizzato i 10 dollari. Il PIL del microsistema è 10 dollari come somma dei beni finali, ma
il PIL della produzione, somma dei VA è sempre 10 5 produttore + 2 mugnaio + 3 panettiere.
Dal lato del reddito verrà introdotta una fondamentale variabile macroeconomica, il risparmio.

Y= C + G + I in assenza di scambi con l’estero, il prodotto è la somma dei beni di consumo


privato + beni di consumo pubblico + beni di investimento.
Dalle due equazioni si deduce S = I + ( G – T ) che vale a dire che il risparmio privato finanzia
l’investimento. Lo spread è la differenza tra interessi attivi e passivi. Nell’economica degli stati
solitamente G supera T.

3
Audio 4 – Obiettivo della produzione
PIL è la Misura di eccellenza della produzione
PIL Interno e PNL Nazionale. PIL Nazionale era maggiormente utilizzato per indicare la
performance di un paese, per interno s’intende il prodotto interno ad un territorio, per
nazionale si intende il PIL dei residenti.
La crescita economica è l’obiettivo più importante in politica economica. Se la produzione
cresce più della popolazione, indica che esistono più beni per tutti o anche se per un solo
individuo, in ottica paretiana.
Investimenti Fissi e di variazione delle scorte. I fissi sono costituiti dalla produzione di beni
strumentali in senso stretto è la componente maggioritaria degli investimenti, la variazione
delle scorte è inferiore, ma importante riguardo il ruolo strategico della congetture. La
variazione delle scorte può essere definita dall’ammontare dei beni che sono stati prodotti ed
attendono di essere venduti. Scorte di materie prima, semilavorati o finiti.
L’ammontare delle scorte è una grandezza fondo come il capitale, la variazione delle stesse è
una grandezza flusso. L’ammontare delle scorte è un investimento.
Per investimento si intende la variazione del capitale disponibile per una collettività, se variato
in positivo, non c’è differenza con la definizione, ma se la produzione di un anno deriva
almeno in parte dal consumo delle scorte esistenti che ne riduca l’esistenza, l’investimento
costituito dalla variazione delle scorte è negativo ed il PIL deve essere ridotto dallo steso
ammontare.
La tendenza alla crescita è una tendenza naturale dei sistemi economici contemporanei, lo
stesso per i consumi e gli investimenti, inclusi quelli in scorte.
Più è grande un sistema economico più è ampia la dimensione del PIL, ma più ampie sono le
dimensioni dei consumi privati, pubblici ed investimenti in termini di variazione delle scorte. La
seconda componente della variazione delle scorte è costituita dalla congiuntura, le variabili
condizioni del ciclo economico, quando la domanda tende al ristagno, congiuntura debole, i
processi produttivi posso per un certo periodo procedere per inerzia mantenendo le dinamiche
esistenti, in questo caso si verifica un accumulo indesiderato di scorte, quando la domanda
tende all’accelerazione, l’inerzia mantiene invariato il ritmo di produzione non soddisfano la
domanda crescente, riducendosi le scorte.
La ricostituzione di capitali logorati si chiama ammortamento, la creazione di nuovi capitali
prende il nome di investimento netto, il totale è l’investimento lordo, se sottraiamo dal PIL
l’ammortamento il PIL diventa PI NETTO, è una misura preferibile al PIL, ma il PIL è
maggiormente adoperato perché il PIN è di incerta valutazione.
E’ estremamente difficoltoso distinguere con precisione gli ammortamenti dagli investimenti
netti in riferimento alla spese complessiva.
I motivi per cui viene utilizzato il PIL sono collegati al tempo ed allo spazio, nel tempo per
valutare in quale misura il PIL sia cresciuto, essendo estremamente complesso distinguere gli
ammortamenti dall’investimento netto, pertanto vale la pena stimare l’economia in eccesso, in
contropartita non si corre il rischio di non modificare i criteri di stima rendendo incerto il
confronto nel tempo, lo stesso ragionamento può essere ripetuto riguardo il confronto nello
spazio, collegato alle diversità di valutazione riguardo la differenziazione tra investimento lordo
e netto in due paesi differenti.
Determinanti del processo di sviluppo economico. La produzione mondiale cresce più
velocemente del tasso di crescita demografico. La componente di fondo di questa
trasformazione è dettata dal processo di accumulazione del capitale combinato con il processo
tecnologico. Se la crescita del risparmio aumenta più della popolazione, si accresce la
produzione per abitante ed il benessere della popolazione. In funzione di questo circolo
virtuoso aumenta di conseguenza il PIL per abitante. Contributo importante viene generato
dall’innovazione tecnologica e dalla formazione del personale che inducono l’aumento della
produttività collegata allo stesso numero di infrastrutture ma con efficienza ed efficacia
maggiore. La voce più rilevante della crescita economica è l’aumento del capitale per
lavoratore combinato con il processo tecnologico. L’accumulazione del capitale che incorpori
nuovi capitali ed i frutti del processo scientifico e tecnologico, ma deve accompagnarsi ad una

4
evoluzione culturale e professionale delle forze di lavoro ed ad una migliore organizzazione
aziendale.
Audio 5
Il Prodotto reale
Negli ultimi 50 anni il nostro paese si è trasformato da contadino ad una grande potenza
industriale, il volume di beni e servizi pro capite reale negli ultimi 50 anni è aumentato di 4
volte. Al momento il trend di crescita è sceso sensibilmente, ad oggi è del 1,4% all’anno, il più
debole di tutta l’Europa.
I sistemi economici stanno crescendo da due o tre secoli a ritmi sconosciuti in passato,
superata l’attuale fase di rallentamento, se i ritmi continueranno in questo modo, i bambini di
oggi, quando saranno adulti, avranno a disposizione beni e servizi notevolmente maggiori.
Questi ritmi di crescita oltre al fatto quantitativo hanno disposto di beni sconosciuti in passato.
Lo strumento di misura della crescita economica è il metro monetario, utilizzando il quale
riusciamo a sintetizzare il fenomeno, in termini assoluti o percentuali. Questo metodo non è il
migliore possibile poiché è collegato ai prezzi correnti.
Le indicazioni a prezzi costanti (reali) sono ritenuti più importanti di quelle a prezzi correnti.
È importante distinguere la componente della crescita fisica dalla componente della crescita
dei prezzi.
Per confrontare due variazioni di quantità di anni diversi, quindi le variazioni del PIL REALE, si
moltiplicano le quantità per i prezzi dell’anno 1 con le quantità dell’anno x sempre con i prezzi
dell’anno 1. La serie degli anni così costituita prende il nome di serie a prezzi costanti.
Dividendo l’aggregato teorico con l’aggregato storico ottengo una variazione in percentuale
che rappresenta di quanto varia il PIL se fossero variate solo le quantità fisiche e non i prezzi.
Dividendo la variazione globale del PIL tra l’anno 1 e l’anno x ottengo un quoziente che misura
la sola variazione dei prezzi che prende il nome di deflatore del PIL che è un indice
alternativo all’indice dei prezzi al consumo.
Il deflatore del PIL è il quoziente tra la variazione del PIL globale e la variazione del PIL reale e
misura la variazione dei prezzi di tutti i beni.
Rispetto all’indice dei prezzi al consumo il deflatore del PIL si caratterizza dal fatto che l’indice
dei prezzi al consumo indica la variazione dei prezzi, il deflatore non la comprende per che
riguardo solo i beni prodotti di cui vogliamo misurare l’inflazione.
Audio 6
GLI STRUMENTI DELL’ANALISI ECONOMICA LA MONETA

Il primo fondamentale carattere della scienza economica è quello di servirsi dello strumento
monetario quale unità di misura oggetto dell’analisi. L’oggetto degli economisti è spiegare cosa
determini le dimensioni, i caratteri e le dinamiche delle grandezze del PIL e perché il PIL
globale ed unitario dei governi possa essere sensibilmente diverso. Adam Smith precursore
degli economisti in riferimento alle dimensioni del PIL riconduce queste diversità ad una
moltitudine di aspetti che spaziano dalla cultura, storia, tecnologia, scienza demografica,
ordinamenti giuridici, antropologia, sociologia e quant’altro.
La Politica economica ha finalità conoscitiva e finalità per consentire ai responsabili del potere
politico gli interventi per modificare la realtà indagata.
Politica economica intesa come azione della politica in ambito economico e come disciplina
scientifica che a sua volta si distingue in due filoni il primo che cerca di formulare criteri di azione
su principi ispirati ad obiettivi come il bene comune e gli interesse generale in secondo luogo
senso può essere intesa come la scienza che studia l’azione economica dei politici concretamente
attuata.
Nello studio della politica economica si deve tenere presente lo studio di modelli ottimali di
intervento, quali la massimizzazione del PIL dall’altro lato deve tener presente la necessità di
studiare il concreto comportamento dei responsabili politici dell’economia.
Tra i fondamenti strumenti dell’economista possiamo annoverare le teorie e concetti della
matematica, l’opera economica più importante del 900 è la teoria di Keynes nella quale le
operazioni matematiche sono rappresentate in minima parte, la gran parte degli articoli è
riportata nel confronto tra l’ipotesi formulata ed il riscontro (in “econometria” prendono delle
5
serie temporali di dati in un arco di tempo e vengono messe a confronto in riferimento a due
diversi fenomeni, dalle quali si deducono delle deduzioni)
Le previsioni degli economisti non hanno attendibilità paragonabile e quelle degli altri studiosi. I
modelli valgono solo quando i fenomeni dell’economica si ripetono come in passato o quando si
verifichino altre congetture. La scienza economica presenta caratteri profondamente diversi dalle
altre scienze. Ad esempio l’era della stagflazione 1973 crescita triplicata del petrolio non è stata
prevista da nessuno.
La moneta: legale e bancaria. La moneta ed il suo impiego sono ciò che più caratterizza la realtà
economica, questa viene utilizzata come metro di misura. L’analisi economica ha inizio solo con la
misurazione della moneta. La moneta legale, contante o circolante, l’insieme delle monete e
banconote la cui emissione è decisa dalla banca centrale, la coniazione è affidata ai singoli stati.
Questa è un mezzo di pagamento, pur avendo un valore intrinseco irrilevante, vengono accettate
generalmente da tutti gli esercenti, questo accade poiché esiste fiducia sulla moneta.
La moneta legale costituisce un mezzo universale di pagamento e contestualmente un debito a
vista del sistema economico nell’ambito del quale è stata emessa, chiunque disponga di moneta
legale nazionale, può convertire tali monete in beni o servizi ovunque, a prescindere che possa
trovarsi nel paese dove è stata emessa la moneta. Il suo potere d’acquisto dipende dal rapporto
tra l a quantità di moneta esistente e la quantità di beni che esse può acquistare.
L’Euro è nato nel gennaio del 1999 costituendo l’Unione Monetaria Europea dal trattato di
Maastricht del 1992, la moneta circolante nel 01/01/2002, le vecchie monete sono state ritirate
in prevalenza entro il 28/02/2002, 16 sono i paesi che fanno parte della moneta unica detta Euro
zona. E’ stata istituita la BCE con sede a Francoforte. SEBC Sistema Europeo delle Banche
Centrali, costituito dalla BCE e dalle banche centrali, vi sono paesi dell’UE che non hanno aderito
alla moneta unica, 11, questi fanno parte anch’essi dell’SEBC. I governatori delle loro BC (Banche
Centrali) fanno anch’essi parte dell’organo delle BC, il consiglio generale, senza però ordine id
governo. I 16 paesi che hanno aderito vengono denominati facenti parte dell’Euro Sistema, e
costituiscono il consiglio direttivo ed il comitato esecutivo, hanno compiti di governo della moneta
unica. Nel Bilancio delle BC la quantità di emessa figura al passivo, ma non rappresenta un debito
delle BC, lo era quando la moneta era convertibile in oro. Le poste sono in passivo, perché se
vengono acquistati titoli di stato, questi vengono emessi in attivo, in contrapposizione con la
moneta emessa.
La moneta bancaria è costituita dai depositi a vista presso le banche utilizzabili per
pagamenti in conto corrente, i libretti e i depositi a termine a stretto rigore non sono moneta,
ma possono svolgere funzioni monetarie. Gli strumenti sono i depositi a vista se utilizzabili
immediatamente per i pagamenti, l’assegno bancario, il bonifico bancario le carte di debito o
bancomat. La moneta è il deposito e non l’assegno, bancomat o bonifico, questi sono ordini di
pagare la somma al portatore. Può essere titolare di un deposito bancario a vista un qualunque
soggetto, che instaurando un rapporto di conto corrente può disporne senza preavviso. La moneta
bancaria a differenza della moneta legale non ha esistenza fisica, è immateriale, è costituita dai
debiti a vista che la banca ha assunto nei confronti dei clienti depositanti, è un debito. Il principio
delle banche è quello di utilizzare nel modo migliore e nel più breve tempo possibile il denaro di
cui entra in possesso. Tranne per le riserve obbligatorie o volontarie, la banca ha interesse a far
sfruttare il denaro depositato dai clienti. Il valore basso di riserve è dettato dal fatto che in
presenza di rilevanti prelevamenti le banche fanno ricorso ad i depositi a brevissima scadenza
detti depositi “over night”.
E’ remota l’ipotesi che tutti i clienti di conti bancari possa voler venire in possesso della moneta
legale, questa possibilità esiste in linea teorica, nei sistemi economici aumenta l’importanza del
momento finanziario, che produce il fenomeno della finanziarizzazione dell’economia, caratterizza
da elementi di instabilità dell’economia che spiegano l’importanza delle aspettative e fiducia degli
operatori e la comparsa dei momenti di crisi come quella del 2008 su scala mondiale.




6
La banca è il principale intermediario sul mercato finanziario, che trasforma i rapporti di rischio,
acquisendo il rischio d’impiego del denaro, corre altri rischi, quali che la banca fallisca che
sopraggiunga un inflazione e quant’altro. I rischi dell’impiego rimangono alla banca. Diversamente
se il risparmiatore assegna il suo denaro ad una società di investimento, il rischio di impiego
rimane al risparmiatore. Quando l banca riceve un deposito. La quantità di moneta nel sistema
economico non varia, la moneta legale entrando nella casse della banca è come se fosse
scomparsa, si è creato un debito della banca dello stesso valore del deposito, quando la banca
impiega il denaro a scopo di lucro prestandoli o acquistando un titolo, la moneta del sistema
aumenta, alla quantità di moneta bancaria si sommano la quantità di denaro entrate in
circolazione, meno una parte del denaro che la banca riceve viene trattenuta sotto forma di
riserva. Con tale sistema si aumenta sensibilmente la quantità di moneta bancaria, entro i limiti
dettati dalle riserve e circolante, si tratta di preferenza del circolante (o moneta legale). Se il
pubblico decide di tenere una maggiore parte di moneta circolante il processo di aumento verrà
rallentato. Il rapporto tra moneta circolante depositata e moneta bancaria è di 1 a 5.
Si parla di moltiplicatore dei deposi bancari per indicare il processo attraverso il quale la
moneta bancaria diviene un multiplo della moneta legale, questa coincide con la base monetaria
detta moneta ad alto potenziale. La moneta bancaria non è accettata ovunque, di fatto è meno
affidabile per la possibile instabilità dei governi o per scelta degli esercenti commerciali, gli
assegni bancari ad esempio potrebbero non essere coperti.
Gli strumenti di pagamento della moneta bancaria, il bonifico bancario è un ordine di
pagamento emesso ad una banca, esercitabile oggi anche on line e la carte di debito, riconosciute
anche con il termine di bancomat, sono tessere elettroniche che combinate ad un pin posso
effettuare ordini di pagamento, hanno il vantaggio per l’esercizio di verificare se il cliente ha le
somme disponibili, sono a rischio per l’utente se le utilizza in bancomat manomessi, utilizzabile
anche negli sportelli bancari elettronici. Le carte di credito, sono strumenti diversi, simili alla certe
di debito, ma anziché il pin prevedono una firma della memoria di spesa che consente
all’esercente di ricevere il denaro riguardo la transizione.
Le funzioni della moneta: mezzo di pagamento, riserva di valore ed unità di conto, funzioni
distinte ma collegate tra di loro
La moneta pagamento è la funzione fondamentale, tra le più importanti invenzioni dell’umanità
senza della quale gli scambi in merce venivano sensibilmente limitati, limitando le
specializzazioni, base dell’evoluzione. Le prime forme di moneta sembra che furono le conchiglie,
queste vengono denominate “moneta merce” tra le quali possiamo annoverare, vino, sale, argento
o oro, la caratteristiche che non debbano essere deteriorabili, debbono avere un alto valore
specifico per questo motivo vennero prevalentemente scelti i metalli con più pregio quali oro ed
argento. Un fenomeno frequente nella storia era la “tosatura delle monete” per aumentarne il
numero producendo di fatto inflazione, primo re di cui si ha traccia fu “Solone” ad Atene.
La moneta cartacea, sembra che sia stata opera degli orefici bancari toscani e lombardi intorno
al’300. Colo che possedevano argento ed oro in monete o lingotti, spesso le affidavano agli orefici
banchieri per poterli custodire, questi rilasciavano una ricevuta denominata “fede di deposito”, da
qui nacque la moneta cartacea convertibile, più semplice da gestire. In seguito queste divennero
pagabili al portatore, la li nacquero le banche di deposito.

Nell’800 la moneta metallica di scambio era subentrato l’oro il regime monetario del tempo fu
denominato “gold standard” e costituì la prima globalizzazione. Era immediato lo scambio oro con
carta moneta. La circolazione monetaria divenne soprattutto cartacea e si diffuse notevolmente la
moneta bancaria, nacque una distinzione tra le banche di emissione e le banche ordinarie dette
aziende ordinarie di credito. Le banche emissione erano molto limitate e spesso in regime di
monopolio. (manca la storia delle banche italiane slide 6 paragrafo 17) Esiste una differenza tra
banca centrale e banca di emissione, la banca centrale ha il compito del governo della moneta e del
mercato monetario può accrescere o ridurre la circolazione monetaria. Il punto di arrivo
dell’evoluzione storica si verificò dopo la prima guerra mondiale, più volte era stata sospesa la
convertibilità della moneta in oro. (corso forzoso).

7
La moneta cartacea inconvertibile, il regime aureo fu sospeso durante la prima guerra
mondiale, si tentò di ristabilirlo, ma questo era un percorso arduo. Venne definitivamente
soppresso nel 1933 per la sterlina britannica e nel 1933 per il dollaro. Con gli accordi di Bretton
Woods venne stabilità la convertibilità solo tra stati esteri. Una delle ragioni di questo
cambiamento va annoverata la depressione degli anni 1930. La moneta cartacea inconvertibile ha
valore poiché comunemente accettata, dipeso dal fatto che viene emessa da istituzioni autoritarie
e dal riconoscimento comune a condizione che venga limitata l’emissione della stessa.
La funzione di riserva di valore, è la tendenza a non spendere tutto ciò che si guadagna, questo a
vari titoli. Possono essere scelti diversi metodi per attuare la riserva di valore. La moneta ha il
pregio della liquidità, esistono molteplici strumenti, quali gioielli, titoli di stato ecc. La
disponibilità di moneta garantisce spesso condizioni vantaggiose. Al pregio della liquidità la
moneta associa il difetto della perdita del potere di acquisto dovuto all’inflazione.
Moneta reale, M/P M= quantità di complessiva di moneta in un sistema economico e prende il
nome di moneta nominale, dividendo la moneta del il livello dei prezzi prende il nome di moneta
nominale, mentre dividendo la moneta per il livelli di prezzi di ottiene la moneta reale e che
esprime la capacità di acquisti di beni e si misura in termini di beni.
Il concetto di moneta reale acquista la sua capacità interpretativa solo in termine di variazione
delle grandezze in gioco. La definizione può essere modificata asserendo che è il quoziente della
variazione della moneta nominale e la variazione della media complessiva dei prezzi. Se la
variazione della massa monetaria globale viene posta a confronto con l’indice dei prezzi
nello stesso periodo la variazione di M/P ci permette di calcolare la dinamica del potere di
acquisto dell’intera collettività.
La moneta quale metro di misura dei valori, non comporta l’uso fisico della moneta, l’impiego è
concettuale, per fare una previsione di un prezzo futuro, in tal caso userò la moneta come unità di
misura del valore. Questo acceda in ogni elaborato contabile, quali bilanci di società o dello Stato. –
la scienza economica richiede l’uso della moneta come metro della misura dei fenomeni
economici. La moneta metro può anche essere una moneta inesistente, metodo già utilizzato nella
storia.
I BOT posso essere considerati quasi moneta, quali attività patrimoniali simili alla moneta perché
trasformabili in brevi periodi, lo stesso è asseribile per altre tipologie di strumenti finanziari.

Attività a passività patrimoniali, per attività s’intendono le poste attive, possono essere di vario
tipo, quali le azioni che vengono definite attività patrimoniali di tipo finanziario che hanno
contropartita in attività patrimoniali di carattere reale. Anche i crediti, appartengono alla stessa
categoria in particolare i crediti cartolarizzati, per i quali s’intende che vengono rappresentati da
un documento di carattere standardizzato, una obbligazione, che può essere argomento di
negoziazione su un mercato. Le obbligazioni posso essere di società private in questo caso
vengono denominate corporate bonds ma solitamente sono di enti pubblici, questi sono Titoli
pubblici, in Italia BOT, abbondantemente utilizzato in Italia che ne è il terzo a livello mondiale. I
CCT sono titoli a tasso variabile in funzione della variazione dell’interesse dei biot maggiorata
dallo spread ed i BPT che sono titoli a tasso fisso. La durata è solo formale, perché questi
strumenti posso essere negoziati con estreme facilità, questo a discapito della possibilità di
guadagni caratterizzata da una grande profondità degli scambi. Esistono numerosissime categorie
di attività patrimoniali, quali le case di abitazione, gioielli e terreni, si differenziano in attività
monetarie ed attività finanziarie in senso stretto oltre i 18 mesi, vi sono poi le passività
patrimoniali. Attività e passività si riferisce al ruolo del soggetto che agisce.
Le categorie di attività e passività prendono il nome di strumenti finanziari, quando si fa
riferimento alle finalità che li pone in essere. Vi è la funzione di procurare capitale alla SPA
emittente e la funzione di fornire al risparmiatore un reddito da capitale, allo stesso modo un
titolo di debito pubblico è uno strumento di finanziamento dello Stato e di impiego del risparmio
dall’altro, che in quanto dato si pone la distinzione tra strumenti monetari entro i 18 mesi e quelli
in senso stretto quando la durata supera tale limite.


8

Slide Audio 7
Moneta credito e Banche
Moltiplicatore dei depositi
La creazione di moneta bancaria richiede che i detentori di moneta legale emessa dalla banca
centrale, versino somme nelle banche, che consenta al titolare del conto di servirsene per i
pagamenti, in questo modo si attiva il processo del moltiplicatore dei depositi bancari, così che il
denaro iniettato produca una quantità molto maggiore di moneta, non tutti i depositi creano tale
processo, come ad esempio il denaro versato nelle cassette di sicurezza, in tal caso continua a far
parte della moneta legale.
Anche se il denaro viene impiegato, non si determinano immediatamente processi moltiplicativi,
solo dopo che la banca abbia utilizzato il denaro ricevuto che si attiva il processo del
moltiplicatore.
I Titoli acquistati in banca (obbligazioni bancarie) posso essere o meno negoziabili in borsa,
mercato secondario, preferibili rispetto a quelli non negoziabili. Alla banca si può affidare del
denaro oltre in riferimento alle obbligazioni o apertura deposito a vista, per l’apertura di un
libretto di risparmio o depositi vincolati più o meno lunghi, più alto è il tempo di deposito più alto
è l’interesse corrisposto, motivazione dovuta al fatto che la banca ha più tempo per gestire il
denaro. Le banche che utilizzano depositi a vista sono banche commerciali tipiche degli
ordinamento anglosassoni, un tipico caso è lo sconto di cambiali commerciali. Il commerciante in
possesso delle cambiali ricevute può aprire un castelletto allo sconto versandole in banca
ottenendo subito una percentuale sul montante delle cambiale ed a scadenza il saldo decurtato
degli interessi da pagare a favore della banca per le anticipazioni ricevute. La banca si sostituisce
al commerciante facendo credito al cliente. Il capitalismo Renano (del reno) si distingue dal
capitalismo anglosassone dal controllo delle banche, le aziende di credito tedesche si ispiravano
alla banca universale, contro il modello anglosassone nel quale vale il principio della
specializzazione bancaria.
Vicende di credito Italiano
Il sistema creditizio italiano agli albori del suo sviluppo finanziario agli inizi del 900 si era ispirata
al modello tedesco (chiamate banche miste, al contrario delle banche anglosassoni fortemente
specializzate) con il primo istituto di credito la banca commerciale italiana. Il modello della baca
mista si trovo in particolare difficolta durante la grande crisi degli anni 30, finanziando le imprese
con operazioni a breve e lunga scadenza, fornendo i mezzi per costruire fabbriche, utilizzando i
depositi a vista o breve termine, al contrario delle banche anglosassoni che per utilizzavano tali
depositi solo per il finanziamento del circolante. Con il crollo delle attività economiche, molte
imprese non riuscirono a rimborsare i crediti. Le banche anglosassoni riuscirono in qualche modo
a recuperare, le banche miste andarono incontro a problemi maggiori. Una serie di maggiori
banche italiana furono poste sotto il controllo di un ente pubblico l’IRI che ne sconfinò la rovina.
Dopo la creazione dell’IRI del 1936 si sviluppo una nuova legislazione bancaria, entrando a far
parte dell’ordinamento Italiano una specializzazione creditizia sullo stile di quello anglosassone.
Nel 1977 ritornarono in vigore sul mercato italiano del credito i criteri tipici del sistema bancario
tedesco. Successivamente all’ascesa del primo ministro britannico margaret thatcher del 1979
portò per passi successivi alla privatizzazione delle banche pubbliche ed alla sostanziale
attenuazione della presenza pubblica nella banche e nella finanza.
I confronti internazionali dei dati sullo sviluppo economico
I sistemi economici contemporanei presentano una tendenza alla crescita, più o meno altalenanti.
Ci si basa sul lavoro dello statistico inglese angus maddison che ha stimato la crescita di tutti i
paesi nel mondo, considerando le stime più approssimazione tanto più lontano si va nel tempo.
Per comparare l’andamento nei secoli dell’economia mondiale, è necessario utilizzare un'unica
unità monetaria ad andamento costante, maddison utilizza una moneta che prende il nome di
"dollari internazionali”.
International Comparison Programme PCP, L’identificazione del PIL di diversi paesi in unità di
misura comparabili nel tempo e nello spazio è il risultato dell’ ICP, condotto dall’ufficio statistico
delle nazioni unite dall’Eurostat e dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e sviluppo
9
economico). Al fine di confrontare il PIL di diversi paesi si devono prima di tutto trasformare i
valori espressi in una sola unità monetaria di norma il dollaro degli stati uniti. Evitando di
trasformarlo utilizzando i normali tassi di cambio perché porterebbe a risultati non corretti.
PURCHASING POWER PARITIES PPP. Per questo motivo si preferisce utilizzare le PPP per
esprimere in dollari internazionali i valori calcolati nelle diverse monete. Si definisce un paniere di
beni uguale per tutti i paesi, rappresentato dagli usi di una famiglia media per un anno. Se ne
calcola il costo nei diversi paesi con la moneta nazionale. Il fattore di conversione della parità dei
poteri di acquisto è il numero delle unità della moneta necessario per comprare sul mercato
interno lo stesso che un dollaro comprerebbe negli stati uniti.
La teoria di Gustave Cassel del 1922. I tassi di cambio dovrebbero con il tempo coincidere con
il PPP, se ciò non avvenisse, ha sostenuto Gusteva Cassel, prima o poi interverrebbero correnti
commerciali riequilibrartici. La realtà concreta è molto più complicata, le variazioni dei prezzi
esistono da regione a regione. La teorie dei Cambi di equilibrio è realistica ma solo teorica, come
molte leggi economiche si caratterizza per la circostanza che gli eventi previsti spesso non si
verificano. Il rapporto di cambio in riferimento al potere d’acquisto tra alcuni paesi è
sensibilmente diverso, si rilevano in riferimento alla teoria di Cassel solo un lieve avvicinamento
tra Cina ed altri paesi del mondo.
Esperienze di sviluppo nel tempo e nello spazio. Resta da spiegare come utilizzare la
metodologia che ha condotto a calcolare le parità dei poteri di acquisto per descrivere le economie
dei paesi nel tempo. Alla base è l’utilizzo di una unità monetaria che restasse uguale nel tempo e
nello spazio, in riferimento al tempo abbiamo a disposizione la metodologia del calcolo dei valori
reali della serie a prezzi costanti, per l’invarianza nello spazio di utilizza la metodologia del PPP.
Basta applicare alla parità dei poteri d’acquisto dell’Italia e al PIL, la variazione reale del PIL dal
1900 all’anno preso in esame, otterremo il PIL del 900 espresso in termini di dollari internazionali
in potere d’acquisto dell’anno in questione.
Prendendo in esame 12 paesi dell’Europa occidentale, i calcoli di Maddison indicano che questi nel
periodo nei periodi considerati si è sempre registrata una crescite del PIL in termini reali. Dal
1500 al 1820 la crescita è stata minore rispetto al periodo 1820 al 1870, secolo della rivoluzione
industriale. Dal 1870 al 1913 c’è stata una ulteriore accelerazione, durante il periodo 1913 al 1950
il PIL è sempre aumentato in minor misura. Dal 1950 al 1973 è stato chiamato l’età dell’oro del
capitalismo, in quest’epoca si è registrato un aumento sensibilmente forte in tutto il mondo, in
particolar modo in riferimento al terzo mondo. Notevole in questo periodo fu l’incremento di
Germania ed Italia con quello che fu chiamato il miracolo economico italiano. Nell’ultimo periodo
1973 1988 c’è stato un rallentamento nei ritmi di crescita comparabile al periodo 1870 1913. Il
PIL dei 12 paesi europei dal 15% del PIL mondiale nel 1500 arrivo ad oltre il 30% per poi tornare
nel 1998 al 18% a causa dell’incremento di altre economie, anche se il PIL assoluto ha continuato
ad incrementarsi. Il totale mondiale del PIL ha fatto registrare solo incrementi con un
rallentamento tra il 1913 ed il 1950. Successivamente lo sviluppo mondiale esplose con una
attenuazione nell’ultimo periodo in parte dovuto alla crisi finanziaria del 2008. E’ difficile fare
previsioni per il futuro, è improbabile che si ripeta la crisi del 1929.
Le politiche di Breve medio lungo lunghissimo periodo. Per breve periodo è uno spazio
temporale durante il quale non si modificano i caratteri e potenzialità dell’apparato produttivo di
un sistema economico, per cui i modelli di produzione sono dominati dalla domandi. La domanda
può portare il livello della produzione verso l’aumento e verso la diminuzione con limiti dettati
dalla domanda, come ad esempio il limite della capacità produttiva. In uno spazio breve si
potrebbero verificare ugualmente degli aumenti. In riferimento ad obbiettivi di livello
macroeconomico a livello di PIL ed occupazione complessiva nei limiti della capacitò produttiva
per breve periodo si possa intendere un periodo di un paio di anni, oltre tale termine di rischia di
non avere più effetti o avere effetti negativi. Politiche di medio lungo e lunghissimo periodo sono
interventi che intendono incidere sulla capacità produttiva, la differenza dei tempi riportati è
molto elastica, in funzione della tipologia d’industria al quale ci si rivolge.
Limiti di intervento di breve periodo sul ciclo economico. La politica economica è soprattutto
quella di breve periodo con obiettivo di regolarizzare l’andamento dell’economia con l’uso di
strumenti di politica monetaria e fiscale, che permettono di governare la domanda in ottica di
10
breve periodo, attraverso la quale permetto di garantire nel lungo periodo un saggio medio di
aumento del PIL e dell’occupazione più elevato di quello che si avrebbe in assenza di interventi a
breve. Si pone il problema dei limiti degli interventi di politica economica, le conclusioni possono
essere rilevate dalle osservazioni della performance dei diversi sistemi economici individuando i
saggi medi di crescita tra i paesi più avanzati, tramite il World Economic Outlook del fondo
internazionale. La prima osservazione riguarda l’andamento ciclico dei sistemi economici, il
comportamento è abbastanza simile in tutti i paesi, perché tutte le economie sono influenzate dal
mercato mondiale. Dal punto di vista della politica economica non sembra che possano esserci
grandi spazi di intervento che possano consentire di cambiare radicalmente l’andamento di un
sistema economico. In sintesi l’azione di politica economica nel breve periodo può riuscire ad
influenzare le dinamiche in riferimento tentando di accelerare la crescita quando questa è debole
ed in qualche modo frenandola quado l’economia si surriscalda. Le differenze tra le economie
europee e quelle americane rimangono, queste riguardano elementi strutturali che potrebbero
essere rimossi con interventi di medio e lungo periodo.
Trend di sviluppo. Il tipo andamento dei fenomeni economici è ciclico, ne deriva che i sistemi
economici siano caratterizzati da una linea di trend, una tendenza più o meno regolare della
crescita con andamenti irregolari. Un esemplificazione può essere trovata in una rappresentazione
grafica del Word Economic outlook del novembre 2008 con aggiornamenti in Aprile ed Ottobre. Si
evince il tasso di crescita del PIL mondiale comparato tra le che le economie mondiali emergenti a
confronto con le economie avanzate. Da tale analisi si rileva che le economia emergenti sono
passate da un tasso di crescita del 3% negli anni 90 un tasso nel 2009 del 7%, mentre le economie
avanzate sono passate dal 3% al 2% dello stesso periodo, Manifestandosi un processo di
riequilibrio dell’economia mondiale. Il fenomeno di variazione del PIL non è regolare, questo è
collegato a precise motivazioni che dettano la sua accelerazione o rallentamento, la crescita di un
anno può determinare un rallentamento nel successivo o per ragioni di politica economica si
preferisce rallentare la crescita per fissare momenti di stabilizzazione della crescita. La linea di
trend è solo un esercizio concettuale, che serve solo a livello di analisi.
Moneta e crescita. In riferimento alla crescita diventa necessario che questa sia supportata
dall’aumento di moneta nelle sue diverse forme. Le autorità sono in grado di modificare i processi
moltiplicativi di moneta bancaria o di controllare la quantità di moneta legale, per cui l’offerta
complessiva di moneta è una variabile esogena, la cui dimensione è dettata da decisioni di
carattere politico. Nei modelli esplicativi dell’economia è considerata una quantità fissa, nel caso
in cui sistemi economici richiedono che venga fornita una quantità maggiore di monera, le banche
centrali esercitano la loro funzione principale collegata all’emissione di una quantità di moneta
commisurata alle esigenze del sistema stesso. Le banche centrali tendenzialmente forniscono
mediamente una quantità sempre maggiore di strumenti liquidi che fungono una funzione di
lubrificante dell’economia reale, il compito della banca centrale è stabilire quanta moneta essere
emessa attraverso appositi ufficio studi. Le banche centrali per modulare la quantità di moneta
ottimale agiscono con operazioni di mercato aperto con le quali le BC vendono titoli per sottrarre
moneta e franare l’inflazione se ritenuta eccessiva o comprano titoli per fornire moneta
all’economia. Non sempre si riesce a capire bene quando e come operare, con il forte rischio che si
inneschino bolle speculative.

Nel caso di spinte inflazionistiche molto forti, a due cifre, queste, sono ugualmente distruttive,
perché determinato effetti pesanti dovuti all’effetto non proporzionale o armonico del sistema
economico, dovuto al fatto che le categorie degli autonomi si troverebbero quasi immediatamente
aumentati anche i loro redditi, cosa che non avverrebbe con uguale velocità con le categorie a
reddito fisso, quindi per i salari (operai), stipendi (impiegati) e pensioni, generando un malessere
sociale e problemi sullo svolgimento delle attività produttive, dovute ad iniziative degli
imprenditori ad utilizzare prevalentemente ciò che non è aumentato, variando la conformità
dell’efficienza economica. Nel campo del credito l’inflazione avvantaggerà chi si è indebitato, al
contrario svantaggerà chi detiene del credito. Una delle più importanti strategia della politica
economica è quella di contrastare l’inflazione, tramite lo strumento della politica monetaria
gestendo l’emissione della moneta e con la politica fiscale controllando l’eccesso di spesa pubblica.
11
La moneta che esce dalla Banca diventa nuova moneta per il sistema economico, quella che
entra nella banca centrale e come se fosse distrutta.
Audio 8
Il mercato dei titoli ed il saggio di interesse
La moneta della banca centrale. Quando viene versata moneta in una banca in CC diventa un
deposito a vista, quindi un deposito della banca che diventa moneta per la banca, moneta
bancaria. E’ complessa la precisa determinazione di moneta in uno stato collegato al fatto che il
sistema di emissione e moneta è di carattere europeo.
Le operazioni di mercato aperto, sono espressione di acq. o ven. di titoli tra banca centrale
e banche ordinarie. Alla base dell’offerta complessiva sta l’azione della banca centrale, il canale
centrale è costituito dalle operazioni di mercato aperto tra BC e Banche ordinaria, questa può
vende o comprare titoli con le quali ritira o fornisce base monetaria, quindi moneta circolante e
riserve oltre voci minori. La base monetaria è detta high powerd money, poiché consente la
creazione di una quantità di moneta bancaria che è un multiplo della base stessa. I titoli vendono
negoziato sul mercato secondario, poiché non è concesso alla BC comprare presso il mercato
primario, perché il trattato non consente alla BCS di far credito agli stati, tale attività per evitare
l’inflazione. Sono operazioni prevalentemente di pronti contro termine, si definiscono le
operazioni tra le banche ed i clienti con i quali le banche posso rifornirsi di denaro in cambio della
vendita di titoli con impegno al riacquisto degli stessi a breve termine, di solito tre mesi. Quando il
denaro viene restituito viene riconosciuto un interesse.
Ala scadenza il cliente può rinnovare l’operazione, è una forma di impiego di risparmio rapida e
tranquilla. Unico rischio è che l’emittente fallisca, in tal caso la banca non restituirà la somma. Se si
agisce con PCT di titoli dello stato, l’unico rischio è che lo stato fallisca. Per le banche i PCT sono
una forma di reperimento di mezzi finanziari a basso costo o founding. Con il termine founding si
denominano le operazioni che le banche compiono per ottenere denaro da impiegare nelle
operazioni attive, denominate operazioni creditizie di impegno di denaro in contrapposizione
delle operazioni passive. Fare founding con il mercato interbancario è più costoso.
Le operazioni di mercato aperto sono operazioni di acquisto o vendita di titoli tra BC e banche
ordinarie, posso essere di diverso tipo e non necessariamente PCT, le operazioni più importanti
sono denominate operazioni di rifinanziamento principalmente vengono svolte tramite della aste
a tasso fisso o variabile, se fisso il tasso è stabilito dalla BC, che decide anche la quantità di moneta
offerta, se la domanda delle banche supera l’offerta si opera un razionamento, la BCE preferisce
l’asta a tasso variabile con la quale è il mercato che permette di realizzare l’equilibrio tra domanda
ed offerta, la BCE indica il tasso minimo di offerta e questo valore che rappresenta il costo
ufficiale del denaro nella euro zona che è portato a conoscenza del mercato e dell’opinione
pubblica. Il tasso minimo indica l’orientamento della BCE, se si alza, rappresenta una politica
restrittiva se ribassa rappresenta una politica espansiva.
Federal Reserve System (FED). Il corrispondente valore negli USA FED è il Tasso sui federal
found, il tasso che si viene a stabilire tra le banche che con eccesso di fondi vendono verso quelle
che ne hanno bisogno, il presidente della FED ha la stessa funzione del presidente della BC. Dal
1987 al 2006 il presidente della FED è stato Alan Greenspan, che ha esercitato con 4 presidenti.
Categorie di titoli. In riferimento ai titoli di Stato, si intende per mercato monetario il mercato
fino a 18 mesi di durata, per mercato finanziario quello con durata superiore. Esistono titoli fino a
30 anni. A prescindere, considerata l’estensione, la liquidita e la profondità del marcato Italiano è
possibile vendere qualunque titolo prima della scadenza. Questa facilità di negoziazione è un
vantaggio in riferimento al posizionamento dei titoli, è un vantaggio anche per i risparmiatori. Le
quotazioni dei titoli posso variare sensibilmente, chi sottoscrive dei titoli sostiene dei rischi in
riferimento al valore in borsa degli stessi, al contrario può ottenere dei guadagni in conto capitale
se i titoli vengono apprezzati sul mercato.
I titoli del debito pubblico sono di vario tipo per rispondere alle esigenze dei diversi risparmiatori,
normalmente questi vengono acquistati presso le banche, posso essere buoni ordinari del tesoro
BOT, questi posso essere trimestrali, semestrali o annuali, sono titoli molto sicuri. Il tesoro dello
stato emette i certificati di credito del tesoro CCT, questi sono titoli a più lunga scadenza con
durata pluriennale, pagano un interesse ogni sei mesi, il loro rendimento è agganciato a quello dei
12
BOT semestrali, maggiorato di una percentuale di interesse che prende il nome di SPREAD. Tale
maggiorazione è finalizzata an invogliare i risparmiatori verso i CCT che sono strumenti di
provvista che consentono a ciascun stato maggior respiro. Altra categoria è costituita dai BTP che
hanno una durata da pochi anni fino a 30 anni. I BPT sono titoli obbligazionario a tasso fisso,
garantiscono al risparmiatore cedole ed interesse fisso per tutta la durata, i CCT sono ad interesse
variabile di anno in anno. Il CCT è un titolo più sicuro, il pagamento dell’interesse o cedola varia in
linea con i rendimenti dei BOT che a loro volta variano in funzione delle variazioni del mercato
finanziario. Il tasso d’interesse nel mercato finanziario è alto in momenti d’incertezza.
Il saggio (tasso) di interesse reale. Nella valutazione del tasso di interesse deve essere presa in
considerazione la variazione percentuale dei prezzi da un anno all’altro, tale valore in percentuale
andrebbe decurtato dall’interesse, anch’esso espresso in percentuale, per apprezzare il tasso di
interesse reale. Il Significato economico. I tassi di interesse si muovono continuamente sul
mercato, il tasso reale oscilla molto meno del tasso nominale. Il tasso nominale si adegua
velocemente all’inflazione che può variare fortemente nel tempo, invece il tasso d’interesse reale è
molto più stabile intorno al 2 - 3 % anno. Sul mercato non esiste un solo livello del tasso di
interesse, è un prezzo di mercato, che come tutti i prezzi varia secondo i momenti e nei luoghi,
esiste diversità tra paesi ricchi e poveri di capitali, più basso nei ricchi, e nei paesi con maggiore
stabilità politica. In generale sul mercato è individuabile una vera e propria struttura dei tassi
d’interesse, in linea di massima sulle operazioni a breve scadenza, i tassi saranno più bassi
rispetto a quelle a lunga scadenza. Si determina così la curva dei tassi che rappresenta
graficamente la struttura dei tassi, questa ha un andamento crescente con la durata
dall’operazione creditizia. Nell’ascisse scadenza dei prezzi in modo crescente e sulle ordinate i
tassi di interesse, la curva avrà un andamento crescente da sx verso dx, se l’andamento differenza
dei tassi per scadenza si attenua la curva si appiattisce o flattening, quando le differenze si
accrescono si stratta di un Steepening (scosceso) della curva. Quando le prospettive economiche e
politiche sono tranquille i tassi si abbassano al contrario aumentano, il tasso dell’interesse è il
“prezzo del futuro”, se il futuro è incerto quindi ho dei dubbi sulla restituzione del denaro
chiederò un prezzo più alto. Nell’Europa del medioevo il prestiti dell’interesse era vietato, perché
il tempo è di Dio. Le banche dovevano mascherare la natura dei compensi che comportava il
prezzo del denaro.
La principale differenza tra i titoli a tasso fisso ed i titoli a tasso variabile. (I beni capitali
sono i beni strumentali alla produzione di altri beni, la produzione annua di beni capitali prende il
nome di investimento, sono capitali tutti i beni economici che fruttano un reddito ai loro
possessori. Sono capitali sia i beni fisici sia gli strumenti finanziari (perché producono reddito).
Per determinare il valore dei beni capitali si debbono considerare i redditi futuri ed il saggio di
interesse corrente sul mercato collegato al trascorrere del tempo. Il valore di un capitale è il
valore attuale di tutti i suoi redditi futuri scontati al saggio d’interesse corrente sul
mercato.
Quando il saggio di interesse sale i valori capitali diminuiscono, quando il saggio d’interesse cala i
valori capitali crescono. Basta una previsione di aumento per far crollare i valori capitali.
Se il saggio d’interesse sale i BTP perdono ed i CCT rimangono uguali.
Nei BOT IL pagamento dell’interesse è implicito nel prezzo di acquisto, vengono definiti “zero
coupon bond” inteso che non pagano interessi. Il prezzo di acquisto si calcole come segue. Prezzo
BOT 10.000 interesse Es. R=5%. P.acq = 10.000 / ( 1+ r) = 10.000 / 1,05.










13
Audio 9
La vischiosità dei prezzi e le diverse scuole di politica economica. In riferimento alla
variazione dei prezzi in funzione della variazione della domanda esistono diverse scuole di
pensiero in termini di politica economica, escluso la moneta su ogni mercato l’aumento della
domanda può determinate un aumento di offerta, di prezzo o di entrambi i casi. Esiste una
differenza tra le scuole di derivazione Kynesiana con orientamento interventista e le scuole di
orientamento liberista. Tre le ipotesi di fondo dei Kynesiana esiste l’idea che i prezzi abbiano una
caratteristica vischiosa, il che si riferisce al fatto che questi si muovano lentamente. In
contrapposizione, le scuole di pensiero liberiste quali i monetaristi di Chicago, gli esponenti delle
tradizioni ortodosse tendono ad attribuire un ruolo più importante ai movimenti di prezzo. Tra i
liberisti tra i quali Pareto tendono a riconoscere una rilevante importanza alla variazione dei
prezzi tra offerta e domanda verso un nuovo equilibrio. Viceversa alla base dell’atteggiamento
Kynesiano vi è il concetto che i meccanismi di mercato non funzionino perfettamente,
ammettendo che un intervento pubblico di sostegno può essere opportuno. I Marxisti con
atteggiamento estremo, ritenevano che il sistema economico fosse destinato a scomparire. Da tali
tesi, nascono i modelli economici.

Domanda di moneta capital gains e capital losses. I tassi reali d’interesse oscillano molto meno
dei tassi di interesse, in funzione dell’inflazione, questi possono essere anche negativi quando i
tassi nominali sono inferiori al tasso d’inflazione. I tassi reali non posso superare determinati
limiti perché l’attività creditizia soffocherebbe l’economia. I rendimenti sono richiesti in linea con
la crescita dell’economia. Quando i tassi sono alti potrebbero diminuire e viceversa. Quando il
tasso aumenta i valori capitali dei titoli scendono andando incontro ad un capital losses, solo se
vendo i titoli. Al contrario se il tasso è alto, il valore dei titoli potrà risalire conseguendo un capital
gains. Quando il tasso è basso conviene domandare moneta e quanto è alto conviene
domandare titoli.
L’equilibrio tra domanda ed offerta di moneta.
Rappresentazione analitica: M^d=M^s (Domanda di
moneta = Offerta di moneta) Indica che la domanda
non può essere diversa dall’offerta, se la domanda
supera l’offerta per liquidizzare, il pubblico
presenterà offerte di titoli sul mercato che ne
deprimeranno la quotazione, facendo aumentare il
rendimento dei titoli e quindi il saggio d’interesse,
che determina una ripresa della domanda dei titoli a
discapito della domanda di moneta, fin quando si
ristabilisce l’equità.
Variazione del reddito e variazione
dell’offerta di moneta. rR = Y / M^d (
variabile fissa “r” Saggio d’interesse “R” =
Reddito “Y”/ Domanda di moneta “M^d”) R=
(Y/M^d)/r, ne consegue che al crescere del
reddito aumenta la domanda transattiva e
precauzionale, questo determina l’aumento
del tasso d’interesse. In presenza di una
variazione di offerta di moneta ne consegue un
aumento del saggio d’interesse, viceversa nel
caso contrario. Tale offerta di moneta può
materializzarsi con aumento del tasso d’interesse, senza dover toccare i tassi, sarà sufficiente
vendere titoli, ritirando moneta quindi, la conseguenza del mercato sarà l’aumento del tasso
d’interesse. Se il reddito aumenta, caratterizza una maggior quantità di moneta per il sistema
economico, per tenere invariate le condizioni del mercato monetario cioè il saggio d’interesse,
deve essere aumentata le quantità di moneta.

14
Un modello IS - LM del governo dell’economia nel breve periodo. I sistemi economici hanno
una capacità espansiva che si basa su i fattori di offerta quali accumulo di capitale e progresso
tecnologico, il tasso può variare di anno in anno in funzione della domanda, collegata a fattori
spontanei ed alla politica economica, monetaria BC e fiscale governo e ministro dell’economia. Nei
paesi tecnologicamente più avanzati i tassi positivi raramente superano il 4 o 5%,i negativi
raramente 2 o 3 %. Esiste una grande possibilità di recupero nell’anno successivo anche in casi
gravi. Per valutare anche se in modo approssimativo da cosa dipenda la domanda globale ci si può
servire del modello IS – LM. Fu introdotto da Hicks e Hansen il modello si compone di due
equazioni, la linea IS che riguarda l’equilibrio sul mercato dei bene e la linea LM che riguarda
l’equilibrio monetario.
Equazione IS Y = C0 + c(Y – T) + G + I0 +
iY – rR; PIL= livello di consumi primati di
base commisurati al livello di reddito
disponibile, tenendo presente che anche in
assenza di reddito esistono sempre dei
consumi essenziali+ ammontare di consumi
privati collegati al reddito disponibile +
spesa pubblica al netto dei trasferimenti +
investimenti che dipendono da decisioni
non collegate al livello del reddito (Animal
spirits) + investimenti collegati al livello del
reddito – il saggio dell’interesse.
LM C= C^0 + c (Y-T); Il consumo privato “C” che ne consegue è caratterizzato dal fatto che i
consumi sono proporzione decrescente di Y, dipendendo dalla presenza del valore fisso di C^0 se
Y aumenta il rapporto c/Y definito propensione media al consumo diminuisce, mentre il
parametro “c” è definito propensione marginale al consumo è definito costante. E’ d’impronta
Kyensiana All’aumentare del reddito la propensione alla spesa decresce.
Audio 10
Tassi di cambio e bilancia dei pagamenti
Il tasso di cambio nominale; è il prezzo della moneta nazionale in termini di un’altra moneta
viene espresso con due numeri, questo cambia quotidianamente. Se un’unità della moneta
nazionale A vale due unità della moneta nazionale B, significa che una unità della moneta B vale
mezza unità della moneta A. Esistono delle convenzioni attraverso le quali i cambi vengono
espressi con un solo numero. Con il termine valuta si definiscono le monete sul mercato dei
cambi. Quando una moneta aumenta di valore si apprezza, quando diminuisce di deprezza. Il
termine valutazione o svalutazione si utilizzano in regime di cambi fissi in riferimento di
variazione sugli stessi. Il termine valuta equivale al termine moneta, valuta è utilizzato in analisi di
economia internazionale. Le variazioni di cambi sono l’espressione del rapporto tra domanda ed
offerta di una valuta, il cambio è un prezzo che può essere di mercato libero o può essere un
prezzo fissato da autorità sovranazionali come prima degli accordi di Bretton Woods o nazionali
come avviene con per il cambio della moneta cinese. Il rapporto tra domanda ed offerta tra i
mercati valutari è collegata agli impieghi delle valute utilizzati per gli acquisti all’estero composti
da merci e servizi, ma anche per il movimento dei capitali, che oggi rappresenta maggiormente
l’andamento dei cambi.
Operazioni speculative ed operazioni di arbitraggio. I mercati valutari sono rappresentati da
operazioni da arbitraggio differenze nello spazio ed operazioni speculative guadagni
derivanti da differenze di valori nel tempo, chiamati anche investimenti di portafoglio.
Le determinanti dei movimenti di capitale. Gli investimenti diretti a differenza degli
investimenti di portafoglio sono dettati dai differenziali di rendimento dei diversi strumenti
finanziari, ossia dai differenziali dei tassi d’interesse tra un paese e l’altro. Oltre la variabile tra i
mercati è rilevante la variabile delle aspettative sui cambi, per cui il gestore deve tenere
presente il guadagno in conto interessi collegato ai cambi di valuta. Differenziale di rendimento ed
aspettative sui cambi.

15
Il tasso di cambio reale. E’ la variabile che permette di spiegare gli scambi internazionali di
merce e servizi. Tra due paesi stranieri a prescindere da quale possa essere il loro effettivo tasso
di cambio hanno prezzi in euro molto differenti. Il cambio reale si esprime in termini di beni,
come tutte le grandezze reali. La parità dei poteri d’acquisto è il rapporto tra il numero di unità
monetaria che servono nel paese A che servono per acquistare quel paniere che nel paese B viene
acquistato con una unità della moneta di B. Le parità dei poteri d’acquisto informano riguardo il
rapporto tra i rispettivi mercati.
Passaggio d cambio nominale a cambio reale. Per ottenere il cambio reale si deve dividere il
cambio nominale per la PPP (Parità di Poteri d’Acquisto PURCHASING POWER PARITIES). Fermi
i cambi nominali variano i prezzi su due mercati diversi, i prezzi del paese A crescono più che nel
paese B, il cambio reale si apprezza nel paese A che compra meglio ma vende meno bene, importa
di più ed esporta meno. Dalla misura della variazione congiunta dei cambi e del livello dei prezzi
nei diversi paesi si può dedurre la musa dell’andamento dei cambi reali.
La bilancia dei pagamenti e la contabilità nazionale
Quando la parte corrente è in avanzo, vuol dire che è risparmio in avanzo rispetto agli
investimenti. Y= C + G + I + (EXP-IMP)
PIL=Consumo + Spesa pubblica+ Investimenti + (partite correnti – conto capitale)
Y-T-C= (G-T)+I+(EXP-IMP)
Spostando C al primo membro e sottraendo le entrate pubbliche al netto dei trasferimenti ( T )
Y-T-C=S (Risparmio privato) per cui S= (G-T)+I+(EXP-IMP)
Il risparmio interno finanzia il disavanzo dei conti pubblici + investimenti + il credito netto
concesso all’estero, se il saldo reale fosse negativo e corrispondesse al saldo debitorio
S + (IMP-EXP) = (G-T)+I che vuol dire che il risparmio nazionale è insufficiente + il
disavanzo dei conti pubblici e deve essere integrato dal risparmio estero.
Supponendo che i conti pubblici siano in equilibrio G-T =0 quando il risparmio nazionale supera
l’investimento, corrisponderà un saldo attivo della bilancia dei pagamenti.
S= I +(EXP-IMP) mentre quando l’investimento supera il risparmio nazionale sarà inevitabile
indebitarsi con l’estero S+(IMP-EXP)=I se otteniamo credito dall’estero sarà possibile realizzare
un volume di investimenti maggiore di quello ottenibile con le sole nostre forze.
Audio 11
La cooperazione economica internazionale
La conferenza di Bretton Woods e il disegno di un nuovo ordine economico e monetario dell’
Occidente. I paesi usciti dalla seconda guerra mondiale, alle prese con le molteplici difficoltà post
bellica furono portati a trovare una soluzione che riunisse gli interni, così nacquero le nazioni
unite. E vennero costituite delle realtà come l’Unifec e la Fao. A livello mondiale nacquero altri
accordi i più importati furono il fondo economico internazionale e la banca mondiale. Alla
conferenza di bretton wood fu affidato il compito di ricostruire un ordine monetario
internazionale che potesse rinnovare la funzione che aveva svolto il gold standard. Il Gold
Standard era un regime nel quel le singole unità monetarie potevano essere convertite in oro ad
nu tasso predeterminato e fisso. Fu adottato ai primi del 700 in Inghilterra. Chi avesse voluto
eseguire un pagamento all’estero per importazioni poteva seguire due vie; procurarsi la valuta del
paese sul mercato dei cambi oppure se la valuta fosse troppo cresciuta, poteva pagare con oro
dando in cambio l’equivalente della valuta nazionale. Il problema di questa soluzione era
costituito dai costi di assicurazione e trasporto dell’oro tale limite veniva definito il punto
dell’oro. Il crollo che segui lo scioglimento del regime aureo dopo la prima guerra mondiale, le
disordinate fluttuazioni dei cambi furono tra le cause fondamentali delle gravi difficoltà
dell’economia internazionale che si manifestarono nella prima metà del 900.
Oggi dissolto il sistema di Bretton Woods, essendo i cambi liberamente definiti sul mercato che
variano anche fortemente, dovuti all’estrema evoluzione dei mercati a termine.
Il funzionamento del sistema di Bretton Woods
Si voleva ricostruire un ordine monetario mondiale che ripetesse le prestazioni del regime aureo.
Si stabilirono dei cambi ufficiali tra le moneta dei diversi paesi e l’oro, stabilendo che l’oscillazione
sul mercato fosse possibile nei limiti dell’1%. Se si fosse superato il limite, le autorità del paese
avrebbero dovuto vendere valuta per evitare ulteriori apprezzamenti. Se la valuta nazionale si
16
fosse indebolita scendendo oltre il limite, le autorità avrebbero dovuto vendere dollari,
riacquistando la propria valuta per arrestarne la caduta. Se la difesa della moneta fosse divenuta
impossibile il fondo internazionale avrebbe concesso la modifica del cambio. La crisi di questo
sistema avvenne 1971.
La proposta Kynesiana di una moneta mondiale il bancor
La creazione del fondo internazionale fu il cardine del sistema di accordi sul quale si basarono le
economie dell’occidente, fu un confronto tra l’impostazione degli stati uniti e quelle della
delegazione britannica. Keynes aveva proposto la creazione di una banca centrale mondiale che
avrebbe distribuito una moneta internazionale, il bancor per far fronte alla bilancia dei pagamenti.
I paesi aderenti avrebbero dovuto versare la loro quota al fondo in oro e valute nazionali, detta
gold tranche nei limiti della quota non vi erano limiti, oltre il prestito veniva condizionato,
imponendo al paese di attuare politiche di contenimento della domanda e della dinamica salariale,
non graditi nei paesi ove attuata generando disapprovazione nei confronti del fondo stesso.
Il dollaro moneta mondiale; il “dilemma di Triffin”
Il dollaro diventava la vera moneta internazionale, nell’immediato dopoguerra tutti i paesi
avevano bisogno di dollari per rilanciare le loro economie. Il dollaro rimase la moneta mondiale
anche in presenza dell’euro. Anche l’euro è una moneta mondiale, condividendo con il dollaro la
caratteristica di essere uno strumento finanziario. Ogni valuta convertibile è un credito a vista
sulle economie dei paesi emittenti che può esser scambiato con merci a vario titolo. Il sistema
basato sugli accordi di Bretton Woods sia a un sistema a predominio americano. La liquidità
necessaria per finanziare la crescita mondiale sia stata alimentata dai disavanzi della bilancia dei
pagamenti americana. O gli stati uniti si sarebbero dovuti indebitare con il resto del mondo e il
dollaro avrebbe conservato tutta la sua forza, ma il resto del mondo avrebbe sofferto per la
mancanza di liquidita.
Gli altri istituti della cooperazione economica internazionale
A Brettod Woods fu costituita una banca mondiale, la banca internazionale per la ricostruzione e
lo sviluppo BIRS (Banca internazionale per la ricostruzione e lo Sviluppo) che in seguito
grazie ad alcune affiliate IDA (International Development Association) e IFC (International
Finance Corporation) sarebbe divenuta un vero e proprio gruppo detto della banca mondiale.
Essa non era una vera e propria banca, alla quale fu assegnato il compito di assiste i paesi nei
finanziamento di ricostruzione di opere post bellica. Quando negli anni 1950 non fu più necessario
operare con la ricostruzione, la BIRS operò con i pesi emergenti. Obiettivo politico era quello di
collegare i paesi emergenti al mondo occidentale in contrapposizione con il mondo sovietico. La
banca mondiale dispone di un proprio capitale, opera soprattutto raccogliendo fondi a saggi di
interesse contenuti. La banca può finanziare i progetti di sviluppo presentati dai paesi emergenti.
Nel 1947 fu adottato il GATT (General Agreement on Tariffs and trade) adottato per abolire i
dazi che limitavano lo sviluppo delle transazioni commerciali internazionali. Tra il 47 e il 48 di
tenne una conferenza per costituire la ITO (International Trade organization) un carta
parallela al fondo monetario internazionale ed alla banca internazionale, il senato americano si
oppose analogamente alla realizzazione dell’idea di Keynes.
Nel 1994 con l’accordo di Marrakech fu creata la WTO in italiano OMC (organizzazione
mondiale del commercio) la quale ha fin ora svolto un opera meritoria nel cambio degli scambi
di merci e servizi nei marchi GATS (General Agreement on tariffs and Services) nella
denominazione di origine e negli scambi intellettuali TRIPS (Trade related Intellectual
Property Right)



17

Potrebbero piacerti anche