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annunciò Maria
IL MIO ANGELO
Parlacol
Ho salvato
il mio amico
grazie a Loro
IN REGALO PER TE
Su ogni numero
le carte angeliche da ritagliare
Angelo
tuo
Ecco come comunicare
con le Creature Celesti
“Aiutati, che il Ciel ti aiuta”
Carissime lettrici, carissimi lettori, permetteteci per una volta di utilizzare
questo spazio per parlare non tanto degli Angeli quanto di questo “nostro”
giornale che piano piano sta diventando un vero e proprio punto di riferimen-
to per tutti coloro che credono nelle Creature Celesti e nella Loro missione
su questa terra. Molte, sempre di più, sono le lettere che arrivano alla nostra
redazione e il nostro “gruppo di lavoro” si arricchisce ogni volta di nuovi ar-
rivi: sacerdoti, angelologi, studiosi del karma e studiosi del Divino. La nostra
pagina Facebook registra un costante aumento di fedelissimi lettori e, non da
ultimo, aumentano le testimonianze scritte proprio da voi, da tutti coloro che
hanno vissuto esperienze angeliche e che vogliono condividerle con il resto
del mondo, perché ogni testimonianza è una conferma in più di quanto i Mes-
saggeri Celesti siano presenti nelle nostre vite, ogni giorno.
Cerchiamo di “costruire” questo nostro giornale partendo proprio da queste
vostre testimonianze, alle quali aggiungiamo, come è giusto che sia, il nostro
lavoro giornalistico: articoli, spiegazioni, recensioni di libri, segnalazioni di
eventi straordinari. Il nostro intento è tenere sempre vivo questo collegamen-
to fra noi, voi e Loro, facendo sì che nessuno di noi abbia mai a dimenticarsi
che in ogni momento della nostra vita, qualunque cosa stiamo facendo, ovun-
que siamo, abbiamo sempre una mano poggiata sulla spalla, una mano che
non vediamo ma che possiamo sentire, e che è la mano del nostro Angelo Cu-
stode, inviato dal Cielo con lo specifico compito di proteggerci e assisterci.
Un grande Santo del secolo scorso, Padre Pio da Pietrelcina, addirittura “usa-
va” gli Angeli per piccole commissioni, per avvertire qualcuno di andare a
Messa, per fargli avere un messaggio urgente: Padre Pio parlava con gli Angeli
quotidianamente e aveva il dono di vedere anche gli Angeli delle persone che
incontrava. Altri Santi e mistici della Chiesa hanno avuto lo stesso dono, la
stessa fortuna. A noi non resta che sperare in un segno anche di minore entità,
in una conferma che possiamo trovare solo credendo e predisponendo il no-
stro cuore ad accogliere la voce degli Angeli. Questo nostro e vostro giornale
vuole essere anche questo: una strada, da percorrere insieme, verso un tra-
guardo di conoscenza e di serenità.
La Redazione
Lettera da un amico lontano
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Sommario
8 Cover story
Gli Angeli ci parlano: ascoltiamoli
14 Iconografia divina
Gli Angeli nell’arte: tra Cielo e Terra
18 Perso e ritrovato 40 Un dono dal cielo
«Ho chiesto un segno e sono «Quel ragazzino mi regalò
stata ascoltata» il suo disegno più bello»
21 Segnali dal Paradiso 43 Riflessioni
«Mi hanno aiutata proprio quando Oracolo dei Maestri di Luce
ne avevo bisogno»
44 Nuove prospettive
22 Angeli Cristallini «Le difficoltà mi hanno fatta rinascere»
Impariamo ad ascoltare
il nostro cuore
47 Incontri angelici
«Il mio Angelo Custode mi condusse
24 Miti e leggende da Padre Pio»
Anche gli Angeli sono stati bambini
50 La Luce nel mondo
26 I 100 anni di Fatima La scala degli Angeli costruita da Allah
E l’Angelo apparve per ben tre volte
52 Un amico accanto
30 Creature del Cielo «Quel giorno in cui sono stato
«Il mio Angelo Custode Messaggero Divino»
è un gatto»
55 Appuntamenti
33 Un legame unico Incontriamoci per
Noi e gli Angeli celebrare gli Angeli
38 Letture 56Comunicare
Che cosa dicono gli Angeli con Loro
di maggio e giugno Come sintonizzarsi
con il suono degli Angeli
59 In libreria
Lettere
60 Il vostro Don Michele
62 Il vostro Adamo
64 Il vostro Angelo
In regalo per voi
“Gioca ”
con il tuo Angelo
In fondo a ogni numero, troverete 6 carte da ritagliare
per comporre il vostro mazzo di 36 tessere angeliche ispirate
al testo più profondo e saggio: la Bibbia
di Don Michele Pio Cardone
6 | il mio Angelo
In fondo alla rivista,
trovate 6 carte da
ritagliare e collezionare.
Angeli Gli
ascoltiamoli
ci parlano:
Credere in Dio e credere negli Angeli è la stessa cosa,
ma anche chi non ha fede può credere nelle creature celesti
e avere bisogno di comunicare con loro attraverso il cuore
di Laura Vezzo
N oi possiamo comunica-
re con le Creature Cele-
sti, qualsiasi sia la no-
stra fede. Attraverso le parole di un
uomo di Dio, Don Michele Pio Car-
fu sicuramente pronunciato in ara-
maico, il linguaggio di Nazareth.
Nelle apparizioni di Fatima, l’Ange-
lo del Portogallo insegnò ai tre pa-
storelli speciali preghiere in lingua
nicazione può essere manifestata at-
traverso metodi o mezzi a noi più
sentiti. Per esempio, ci sono numero-
se religioni, credenze spirituali e vi-
sioni olistiche che insegnano modi
done, e di un Angel Life Coach, portoghese. Nella Bibbia si riscon- comunicativi diversi; ma aldilà di
Gian Carlo Zazzeri, capiamo che trano anche dialoghi tra Angeli. tutto, per me la questione è inizial-
entrare in contatto con Loro, in fon- Quando ci si chiede se gli Angeli, mente personale. Perché? Perché
do, è solo questione d’Amore. che sono dei puri Spiriti, comunica- credo basti l’intento del cuore, il
no tra di Loro, e come Essi comuni- mezzo di comunicazione multidi-
Esiste una lingua unica per co- chino con gli uomini, la risposta mensionale più potente che abbiamo,
municare con gli Angeli? appare chiara ed evidente: il mondo per trovare la nostra unicità che ci
D.M.: Certamente gli Angeli parla- degli Angeli è un mondo totalmente unisce nella pace e nell’amore.
no tra di loro, e con gli esseri umani spirituale e trasparente, e la questio- In che modo si può invocare un
quando sono inviati da Dio a recare ne della comunicazione tra gli An- Angelo?
i Suoi messaggi. Non esiste, però, geli non si pone, tanto quella comu- D.M.: Se non riusciamo a essere noi
una lingua unica per comunicare nicazione è immediata e automatica, stessi, genuini, disponibili verso gli
con gli Angeli. Ce lo testimonia la nessun ostacolo può impedirla o altri e aperti al mondo, è assurdo
Sacra Scrittura, offrendoci vari renderla difficile. pensare di entrare in contatto con i
esempi sia di parole ed espressioni G.Z.: Personalmente, non credo esi- Mondi Spirituali. Per questo è im-
rivolte dagli Spiriti angelici sia ai sta una lingua unica per comunica- portante anche lo stile di vita: non
propri simili, sia a noi. In questi ul- re con queste Intelligenze divine. Le solo quando tentiamo di metterci in
timi casi, Essi usano la lingua pro- possibilità sono infinite perché stia- comunicazione con gli Angeli, ma in
pria delle persone con cui s’intrat- mo esplorando una visione comuni- ogni momento dobbiamo cercare di
tengono. Così il famoso saluto cativa che ci affaccia a una realtà essere padroni di noi stessi, delle no-
dell’Arcangelo Gabriele a Maria multidimensionale, incomprensibile stre emozioni, dei nostri impulsi.
tramandatoci dal Vangelo di Luca per la mente umana, dove la comu- Dovremmo riuscire a ritagliare in
8 | il mio Angelo
“Se non riusciamo
a essere noi stessi, genuini,
disponibili verso gli altri
e aperti al mondo, è assurdo
pensare di entrare in contatto
con i Mondi Spirituali”
il mio Angelo | 9
Angeli
Gli “Bisogna comprendere che
il mezzo di comunicazione con
gli Angeli siamo proprio noi:
ascoltiamoli
ci parlano: il legame è costante
e dobbiamo tutti
esserne responsabili”
ogni nostra giornata, dei momenti di noi e ogni cosa del creato; perciò si no essere molteplici. Un esempio so-
tranquillità, di rilassamento, colti- manifestano e comunicano in rela- no i classici numeri che possiamo
vando il silenzio, soprattutto quello zione alle nostre credenze e caratte- incontrare durante la nostra quoti-
interiore. Un modo importante per ristiche. dianità. La matematica è il linguag-
comunicare con l’Angelo è la pre- Dopo averli invocati, quanto gio universale della nostra realtà di-
ghiera, una preghiera espressamente tempo bisogna aspettare per ini- mensionale che gli Angeli usano
concepita per Lui e a Lui indirizzata, ziare a parlare? comunemente per venirci incontro.
come l’“Angelo di Dio”. Costruite D.M.: Il rapporto con il proprio An- Ad ogni modo, le risposte che ci arri-
anche un piccolo altare, dove colloca- gelo Custode può svilupparsi gra- vano si traducono negli eventi che ci
re un’immagine di un Angelo con dualmente nel tempo e, più questo accadono nel nostro quotidiano.
accanto un semplice fiore da sostitu- passa, più impariamo a stabilire un È possibile che siano gli Angeli a
ire ogni giorno: ciò risulta gradito buon rapporto con Lui. I nostri An- comunicare con noi? Come pos-
all’Angelo ed è utile per la nostra geli Custodi sono con noi tutto il siamo capirlo?
concentrazione. tempo, anche se non ne siamo consa- D.M.: Certo che è possibile, e solita-
G.Z.: Bisogna comprendere che il pevoli. mente cercano di farcelo capire attra-
mezzo di comunicazione siamo pro- G.Z.: La comunicazione con Loro è verso un sogno, oppure mostrandosi
prio noi: la comunicazione è sempre costante: ogni singola parte di noi è in come scintille o lampi di luce, o an-
costante a livello dell’inconscio e costante comunicazione con Loro, una cora come luci bianche.
dobbiamo essere responsabili di noi comunicazione che trascende il con- G.Z.: Credo esistano due tipi di co-
stessi. È una questione di supera- cetto del tempo come lo conosciamo. municazione. Quella dell’ego che ci
mento di ogni dubbio sul sentire del Bisogna aspettarsi una risposta mostra un universo di paure e di fal-
proprio cuore e questo si chiama fe- quando parliamo con Loro? se credenze. Poi c’è la comunicazione
de. Se crediamo in noi stessi oltre i Di che tipo? autentica che genera una sensazione
veli del nostro ego, vedremo e senti- D.M.: Gli Angeli ci rispondono im- di pace, di profonda armonizzazione
remo la meraviglia del Cosmo che ci mediatamente quando parliamo con e di gioia ben percepibili.
canta intorno e dentro di noi. Invo- Loro, ma noi, distratti dalla vita di Bisogna per forza parlare per co-
care un Angelo significa invocare un tutti i giorni, non riusciamo ad municare con Loro? O compren-
aspetto del creato che diventa lo ascoltare la loro voce. Ecco solo alcu- dono anche i pensieri?
specchio riflesso che ci indica ciò che ni esempi attraverso cui poter coglie- D.M.: Gli Angeli sono Esseri perso-
siamo invitati a comprendere dentro re le loro risposte: al risveglio, vi sie- nali, spirituali, Servitori e Messag-
di noi. te sentiti chiamare da una voce geri di Dio. Sono Creature immorta-
Gli Angeli comunicano tutti allo incorporea. Dal nulla avete indivi- li e superano in perfezione tutte le
stesso modo? duato una meravigliosa melodia ce- creature visibili e quindi comprendo-
D.M.: No, gli Angeli si adeguano col lestiale. Avete sentito più e più volte no anche i nostri pensieri.
permesso di Dio e comunicano attra- una canzone, sia nella vostra testa G.Z.: La comunicazione verbale non
verso canali differenti, in modo che sia alla radio. Avete sentito per caso è per forza necessaria: comunicare
tutti possano percepire i loro mes- una conversazione nel corso della vuol dire sprigionare energia e
saggi. quale uno sconosciuto dice proprio l’energia è il linguaggio di tutto il
G.Z.: No, gli Angeli sono i riflessi quello che avevate bisogno di sentire. Cosmo. Il pensiero genera energia
dell’Intelligenza divina che permea G.Z.: Le tipologie di risposte posso- che trasporta informazioni oltre la
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barriera fisica, consentendo agli An- Oltre alla voce e al pensiero, con Cosmo e la mente sgombera dalle
geli di sentirci. quali altri strumenti si può comu- grosse interferenze dell’ego e questo è
Ci sono delle formule universali nicare con gli Angeli? il metodo che richiede più tempo e
per facilitare la comunicazione D.M.: Per comunicare con Loro, non pratica, ma che personalmente riten-
con Loro? esiste strumento migliore della pre- go il più naturale.
D.M.: Non ci sono formule univer- ghiera. Che importanza hanno la moda-
sali ma è necessario essere puri, esse- G.Z.: La religione e il mondo spiri- lità e lo stato d’animo con cui ci si
re uomini e donne di pace, pregare e tuale dell’olismo ci insegnano una esprime con gli Angeli?
partecipare alla Santa Messa. miriade di modi per comunicare con D.M.: Lo stato d’animo è molto im-
G.Z.: Dobbiamo semplicemente co- Loro. Nelle religioni ci sono le pre- portante. Quando comunichiamo
municare secondo il sentire del no- ghiere e i mantra, mentre nello scia- con gli Angeli dobbiamo sforzarci di
stro cuore. Se la nostra comunica- manesimo o nei riti cabalistici ci sono essere sereni, convinti che Loro ci
zione è condizionata dalla rabbia, la geometria sacra, le formule magi- stanno ascoltando, e dobbiamo avere
dalla tristezza, dall’ansia o da qual- che, le carte e le sostanze naturali in la convinzione di essere già stati
siasi condizione emotiva negativa, grado di alterare gli stati di coscienza esauditi nelle nostre richieste.
Loro ci vedono oltre le nostre illu- per canalizzare le loro energie. Ma, G.Z.: Non dobbiamo preoccuparci
sioni. Vedono soltanto la luce e aldilà di tutto ciò, ci siamo semplice- del nostro stato d’animo; gli Angeli
comprendono. mente noi con il cuore aperto verso il sono i nostri specchi e questo signifi-
il mio Angelo | 11
Angeli
Gli “Quando comunichiamo
con gli Angeli dobbiamo
sforzarci di essere sereni,
ascoltiamoli
ci parlano: e convinti che Loro
ci stanno ascoltando”
ca che dobbiamo abituarci a vederli D.M.: Il mattino prima di iniziare la D.M.: Certo che è possibile; possono
non come Esseri di Luce che scendo- giornata, e la sera prima di coricarsi. farci giungere una loro comunica-
no per risolvere i nostri problemi, ma G.Z.: Nonostante siamo in costante zione attraverso un sms, un’email,
come una versione elevata di noi che comunicazione con Loro (comunica- un’immagine e in tanti altri modi.
ci dà le indicazioni per essere i mae- zione indiretta), ogni tanto è neces- G.Z.: Sì certo, tutto è energia; la tec-
stri di noi stessi; per fare ciò, il primo sario rendere il contatto con loro di- nologia funziona con l’elettricità e
passo fondamentale è l’accettazione retto (comunicazione diretta), capire verte sul principio della polarità ma-
delle nostre condizioni vibrazionali quando ne avete bisogno spetta sol- gnetica come ogni cosa in natura,
che sono innanzitutto le nostre emo- tanto a voi. dalle forme di vita minerale fino a
zioni o stati d’animo. È possibile che gli Angeli comu- noi e oltre.
Quali sono i momenti migliori nichino con noi attraverso la tec- Gli Angeli possono “servirsi” di
per comunicare con gli Angeli? nologia? altre persone o cose per comuni-
care con noi?
D.M.: Sono certo che gli Angeli pos-
sono servirsi di altre persone per co-
municare con noi. Io stesso spesso
ricevo comunicazioni dal mio Ange-
lo Custode o dall’Angelo Custode
delle persone che incontro e che mi
affidano un messaggio.
G.Z.: Ogni forma di comunicazione
è possibile in relazione alle nostre
condizioni esistenziali; siamo tutti
ambasciatori del Cosmo.
Quali sono le tue personali tec-
niche per comunicare con gli
Angeli?
D.M.: Io non ho tecniche per comu-
nicare con gli Angeli, ho sempre co-
municato con loro sin da bambino;
mi basta fare una semplice preghiera
per entrare in relazione con Loro.
G.Z.: Essere semplicemente me stes-
so. Dobbiamo imparare ad amarci e
semplicemente accettarci per ciò che
siamo, oltre l’illusione delle nostre
paure per scoprirci come portali co-
stantemente aperti verso il Cosmo
che ci circonda e si rispecchia dentro
di noi. u
“Tre Arcangeli
con Tobia”,
di Francesco Botticini,
1470, Galleria
degli Uffizi, Firenze.
Preghiera medievale
Signore, mandami tutti i Santi, Angeli e Arcangeli.
Mandami il Santo Arcangelo Michele, il Santo Gabriele,
il Santo Raffaele, affinché siano qui con me,
mi difendano e mi proteggano.
Tu che mi plasmasti,
mi desti un’anima e Ti degnasti di profondere il Tuo sangue per me.
Io affermo che i santi Arcangeli mi proteggono,
mi illuminano quando sono sveglio e quando dormo,
mi rendono tranquillo e sicuro dinanzi
a ogni manifestazione diabolica.
Che nessun essere dotato di maligno potere
possa giammai entrare in me,
né osi offendere o ferire la mia anima,
il mio corpo, il mio spirito,
o atterrirmi o solleticarmi con la tentazione.
Amen
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Iconografia divina
Gli
Angelinell’arte :
tra Cielo e Terra
l’uomo HA sempre cercato di avvicinarsi al Divino con l’aiuto
di Entità a metà strada tra questo mondo e la realtà dell’Oltre;
di questa ricerca sono testimoni i tanti dipinti dell’arte angelica
di Andrea Pellegrino
14 | il mio Angelo
ta afferma: «Ognuno di Essi aveva che coprivano il loro corpo». (Eze- Beato Angelico – Annunciazione (1435
quattro facce e ognuno quattro ali. chiele 1. 6-11) circa, tempera su tavola, Museo del
Le loro gambe erano diritte e la pianta Nell’Antico Testamento, poi, gli Prado, Madrid). Gli Angeli dipinti da
dei loro piedi era come la pianta del Angeli tornano ad abitare il mon- Giovanni Fiesole sono l’esempio più
piede di un vitello, e sfavillavano co- do spirituale e invisibile. Nel classico di un’iconografia angelica
me il bronzo lucidato. Sui loro quat- Vangelo troviamo l’Angelo Ga- nelle quale gli Esseri di luce sono
tro lati, sotto le ali, avevano mani briele che annuncia a Maria la na- rappresentati con sembianze eteree,
d’uomo; e tutti e quattro avevano le scita del Messia; un Angelo appa- eleganti, con volti pallidi, tuniche color
proprie facce e le proprie ali. Le loro re in sogno a Giuseppe per pastello, aureole a ali dorate.
ali si toccavano l’una con l’altra; avvertirlo del pericolo corso da
avanzando, non si voltavano, ma cia- Gesù per la decisione del Re Ero- Com’è cambiata
scuno andava diritto davanti a sé. de di ucciderlo e, sulla tomba del l’arte angelica
Quanto all’aspetto delle loro facce, Cristo risorto, un Angelo dice alle Per chi non ha mai affrontato lo
avevano tutti la faccia di uomo, tutti pie donne che “quello che cerca- studio della storia dell’arte, l’ico-
e quattro la faccia di leone a destra, no” non è più lì. nografia angelica richiamerà alla
tutti e quattro la faccia di bue a sini-
stra, e tutti e quattro la faccia di aqui-
la. Tali erano le loro facce. Le loro ali
“Spesso gli Angeli sono stati usati da Dio
erano distese verso l’alto; ciascuno come esecutori della Sua collera, assumendo
aveva due ali che si toccavano e due così nei dipinti un aspetto orribile e spaventoso”
il mio Angelo | 15
Gli
Angelinell’arte :
“La committenza,
prevalentemente
religiosa, ha dato il via
a un campionario angelico
tra Cielo e Terra cui hanno attinto nei secoli
decoratori, stilisti, orefici”
mente dolci Esseri dalle sembian- tempi, è stata il risultato di lunghe cristiana fino alla morte di Papa
ze ermafrodite muniti di ali o sim- riflessioni filosofiche e teologiche Gregorio I (604), la figura dell’An-
patici putti riccioluti che sorrido- soggette a regole ben precise. gelo non aveva nulla a che vedere
no librandosi nell’aria. Ebbene, è La committenza, prevalentemente con l’iconografia sviluppata in
opportuno tenere in considerazio- religiosa, ha dato il via a un vero e seguito. Egli era una Creatura si-
ne che anche l’arte, proprio per- proprio campionario angelico al mile a un uomo adulto, con abiti
ché viaggia di pari passo con la quale hanno attinto nei secoli de- del potere e barba virile; si tratta
storia e con la mentalità dell’uo- coratori, stilisti, orefici per creazio- di figure molto umane che testi-
mo di cui si fa specchio, ha una ni artistiche che spesso eludono la moniano una traduzione icono-
sua evoluzione. I soggetti rappre- funzione votiva. grafica più ispirata dalle descri-
sentati cambiano in base alle mo- zioni evangeliche che dai
de e ai gusti dei committenti, ov- Epoca paleocristiana prototipi figurativi della Roma
vero di chi commissiona e finanzia Nelle rappresentazioni che carat- imperiale. L’Angelo in questi
l’opera. terizzano il mondo paleocristia- esempi figurativi riveste una fun-
La raffigurazione angelica, in tutti i no, ovvero i primi secoli dell’era zione di accompagnamento dei
defunti verso la vita eterna (psi-
copompo).
16 | il mio Angelo
Osvaldo Licini – Angelo ribelle su fondo
giallo (olio su masonite, 1950 -1952).
L’opera di Osvaldo Licini si caratterizza
per l’aspetto provocatorio e innovativo
della concezione angelica. L’artista ha
accompagnato la sua produzione pittorica
con racconti e poesie erotiche che vedono
come protagonista Bruto, metafora
dell’animo umano raffigurato come Angelo
ribelle. Licini prende tutti gli aspetti più
deleteri, violenti e dissacratori dell’uomo
per decontestualizzarli e inserirli nella
sfera angelica.
«Ho chiesto
un
e sono
segno
stata ascoltata»
Quando una persona cara lascia la dimensione terrena,
siamo pervasi dai sensi di colpa. in questi difficili momenti
bisogna affidarsi al vero amore
U
n ricordo che mi è particolarmente caro appesi al braccialettino; poi, quando era rimasto un
riguarda la nonna Teresina, la mamma di solo ciondolo, arrivò anche il giorno che persi il
mio papà. Quando ero piccola la braccialetto per intero.
accompagnavo sempre nella camera in cima alle
scale, dove la nonna aveva un grande comò su cui Un tuffo nel passato
teneva bene esposti i ritratti dei suoi cari defunti. Sono passati molti anni da quel giorno, ed è un
Nella bella stagione, toglievamo i fiori finti per ricordo cui non penso spesso; ma, di recente, mi è
metterne di freschi. La stanza sapeva di rose, e ce tornato in mente, perché ho letto su un giornale la
n’erano sia di colore rosa sia di rosse. Quelle rosse storia di una mamma che, in un momento
sembravano fatte di velluto scarlatto e, se chiudo particolarmente duro della sua vita, ritrova il
gli occhi, riesco ancora a percepirne il profumo piccolo bracciale, andato perso, della sua bimba
intenso e a vedere, innanzi a me, quei volti precocemente volata in cielo. Il braccialettino è stato
rischiarati dai lumini accesi. Appoggiato alla parete ritrovato lungo il bordo di una strada, dove la
a fianco del comò, c’era un grosso armadio, dove la bimba amava cogliere i fiori per portarli alla sua
nonna teneva la biancheria. Ricordo che un giorno mamma. Questa storia mi ha fatto pensare alla mia
tirò fuori da lì una scatolina; al suo interno vi era cara nonna Teresina e, silenziosamente, la mia
un braccialettino d’argento, pieno di ciondoli preghiera è volata a lei: ho ricordato tutti i momenti
differenti. La nonna me lo porse, dicendomi che me della mia infanzia passati insieme, quando
lo stava regalando. Appesi alla catenina d’argento, l’accompagnavo nelle sue lunghe passeggiate sulla
c’erano: un cornino, un ferro di cavallo, un strada di ghiaia in mezzo ai campi; le mani giunte
quadrifoglio, un cuoricino e una piccola chiave. dietro la schiena che sgranavano il rosario. Più in là
Tutta felice, mi feci allacciare il braccialetto al polso; con gli anni, quando il passo aveva iniziato a farsi
era molto bello e mi piaceva molto sentire i ciondoli incerto, ricordo che comparve l’immancabile
tintinnare mentre mi muovevo! bastone. Mi tornano in mente le calde giornate
Purtroppo, però, non durò a lungo: quando ero d’estate, sedute sui gradini di casa a sgranare le
piccola, ero una furia, un maschiaccio, e non stavo pannocchie di granoturco che poi lasciavamo
ferma una attimo. Infatti, non passò molto tempo seccare al sole sull’aia. E i primi freddi dell’inverno,
che iniziai a perdere uno dei quattro ciondoli quando andavamo a riempire le carriole di legna
il mio Angelo | 19
«Ho chiesto
segno
“Ho letto la storia di una mamma
che, in un momento particolarmente
un duro della sua vita, ritrova
il piccolo bracciale della sua bimba
e sono volata in cielo...”
stata ascoltata»
per la stufa. E poi in primavera, nei campi, a ripensando ai bei momenti passati, e a quanto mi
cogliere i fiori o la cicoria selvatica, che legavamo sentissi in colpa per averla trascurata gli ultimi
alla farina per preparare il pastone da dare alle oche. momenti della sua vita. La mattina seguente, mi
Ricordo quando mi portava nel pollaio, svegliai con il viso ancora stravolto dal pianto; con
raccomandandomi di stare attenta al becco delle gli occhi gonfi, entrai nell’edicola della mia cara
galline, mentre prendevamo le uova fresche. E poi, amica Paola. Stavo guardando i giornali e lei, tutta
le ore passate a leggere, mentre lei faceva il suo intenta a pulire il bancone, quando mi vide, mi
pisolino quotidiano dopo pranzo, con il ronzio del disse subito: «Elenin! Tieni, questo lo do a te!». Così
frigorifero e il ticchettio della sveglia che scandiva il dicendo, mi porse un sacchettino di plastica
tempo e che faceva venire sonno anche a me. La trasparente. Non oso immaginare la mia faccia in
sera quando, con un bacio, le auguravo la quell’istante! Tenevo fra le mani un braccialetto
buonanotte: «Buonanotte nonna, sogni d’oro. Dormi d’argento con dei ciondoli: un piccolo cuore e una
bene!»… Quante volte glielo ripetevo! chiavetta. “Elenin”: era così che mi chiamava
sempre la nonna quand’ero piccola. Non riuscivo a
«Ti prego, dammi un segno!» parlare per la forte emozione che mi aveva pervaso.
Tanti, tantissimi stupendi ricordi... Poi ricordo che, Balbettai un: «Paola, perché proprio a me? Perché
fra le lacrime, le chiesi perdono per non aver non lo regali alla tua nipotina?». In tutta risposta,
compreso la sua malattia, quel mostro che le faceva Paola, mi disse che l’aveva trovato sotto alla cassa,
dire cose cattive che ferivano il mio cuore; e le non sapeva di chi fosse, probabilmente erano anni
chiesi scusa per averla trascurata: tre mesi prima che si trovava lì sotto e si sentiva di doverlo dare a
della sua morte, infatti, era nato mio figlio Mattia, e me. Provai a insistere facendole notare che era
le mie attenzioni e preoccupazioni erano ormai d’argento, ma non volle sentire ragioni. Piangendo
riservate a lui. Più e più volte mi sono trovata a con la voce tremante, la ringraziai e le dissi che poi
pregare mia nonna, a chiederle perdono, ripetendo le avrei spiegato la mia reazione: grazie Paola,
dentro me quanto l’amassi e quanto ancora mi inconsapevole Angelo mio, che hai fatto da tramite
mancasse. Una volta, la pregai di darmi un segno tra la nonna e me!
per farmi capire che la mia preghiera fosse giunta Uscita dall’edicola, mi recai di volata al cimitero.
sino lei, che non mi aveva dimenticato, che mi Rivolta alla foto della nonna che mi sorrideva dalla
perdonava e mi voleva ancora bene; non chiesi un lapide, la ringraziai felice, piangendo di gioia.
segno qualunque, ma dichiarai espressamente che Ancora travolta dall’emozione, telefonai a Massimo,
come segno avrei voluto che mi donasse un piccolo il mio compagno, dicendogli che dovevo parlargli.
ciondolo. Piansi molto quella notte, pensando e Era appena rientrato dal lavoro, lo raggiunsi e gli
raccontai della sera precedente, della storia che
Per mandarci la vostra avevo letto, della nonna, della mia richiesta di un
testimonianza scrivete a: segno, e gli mostrai il braccialettino che mi aveva
Redazione Il mio Angelo dato Paola, da cui pendevano due ciondoli identici a
Viale Tunisia, 39 - 20124 Milano. quelli di quand’ero piccola. La chiave e il cuore
Oppure inviate una email a: erano lì per dirmi che avevo in mano le chiavi del
redazione@ilmioangelo.it cuore di mia nonna. Nonna, ti voglio tanto bene! u
Elena G.
20 | il mio Angelo
Segnali dal Paradiso
Impariamo ad ascoltare
il nostro cuore
lasciare spazio alla voce del nostro Io più intimo è utile
per distinguere quei meccanismi viziosi che non ci consentono
di stare bene: IN QUESTO, ci aiutano TRE PARTICOLARI ARCANGELI
di Manuela Bollea
22 | il mio Angelo
Ognuno di Loro ha delle peculia-
rità molto speciali e agisce sul no-
stro cuore in maniera differente.
• L’Arcangelo Ariel, anche cono-
sciuto come l’Arcangelo della ma-
nifestazione o la Leonessa di Dio,
per via del suo aspetto di donna
guerriera, simile a un’amazzone.
La sua aura è rosa chiara, ci aiuta
ad amarci e ad amare gli altri dan-
do valore a noi stessi, acquisendo
fiducia in noi.
• L’Arcangelo Chamuel, anche
conosciuto come l’Arcangelo delle
agire e prendere in mano la nostra guide, i nostri amici più fidati che ci cose perdute; la sua aura è verde
vita: ciò avviene solo quando conoscono meglio di chiunque al- chiara e il suo compito è di aiutarci
comprendiamo che siamo noi i tro e il loro compito principale è a ritrovare la parte più vera di noi.
protagonisti della nostra esistenza proprio di aiutarci a ritrovare la Se invocato aiuta anche a trovare
e non gli altri. Per fare questo ab- parte più vera di noi, per riscoprire l’anima gemella.
biamo bisogno di essere connessi i nostri doni e le nostre potenzialità. • L’Arcangelo Jophiel, o Arcange-
con la parte più vera di noi. lo della bellezza, è un Angelo mol-
Quindi, è importante essere in co- I tre Arcangeli to bello, di aspetto femminile; la
stante contatto con lo specchio del cuore sua aura è rosa scura magenta e il
dell’anima, cioè con il nostro cuo- Ci sono tre Arcangeli in particola- suo compito è di aiutarci a vedere
re: avrete già sentito dire frasi co- re che ci aiutano ad aprire il nostro con gli occhi del cuore, quindi a
me “apri il tuo cuore” e magari vi cuore e questi sono: l’Arcangelo vedere la bellezza in noi, negli al-
sarete anche chiesti il significato di Ariel, l’Arcangelo Chamuel e l’Ar- tri, nelle situazioni e in tutto quel-
questa frase. È semplice: vuol dire cangelo Jophiel. Invocateli con lo che ci circonda. u
che non bisogna chiudersi in se convinzione ogni volta ne sentite Per maggiori informazioni:
stessi, ma guardare dentro di voi la necessità. www.angelicristallini.com
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È l’inizio di tutto Manuela Bollea e Gian Carlo Zazzeri hanno deciso di ampliare la lo-
L’anima non conosce giudizio, fal- ro offerta nell’ambito della formazione professionale per operatori
sità, paura, frustrazione... L’anima olistici. Questa evoluzione è la neonata Accademia degli Angeli Cri-
stallini, dove, oltre alla loro assistenza personale, gli allievi avranno a
è semplicemente Amore: ecco per-
disposizione anche un selezionato team di professionisti del settore,
ché il cuore è lo specchio dell’ani-
ognuno dei quali specializzato in un indirizzo specifico. L’obiettivo
ma, perché il cuore trasmette amo-
dell’Accademia è quello di fornire, nell’arco di un anno, una pre-
re, il cuore è il punto da dove viene parazione della professione olistica utilizzando le metodologie dei
creato e da dove parte questo me- percorsi di studi di grado superiore. A breve inizieranno le lezioni
raviglioso sentimento. E cosa c’en- 2017-2018 nella sede di Milano e quest’autunno nella sede di Trieste.
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le processo: Loro sono le nostre
il mio Angelo | 23
Miti e leggende
bambinisono stati
Questa STORIA scandinava racconta l’incontro
speciale fra un bimbo e il suo prezioso Custode,
che gli svela una meravigliosa verità
di Laura Vezzo
Un fiore prezioso
Raccolsero viole, margherite,
nontiscordardimè e ciclamini,
e anche piccoli boccioli di ro-
sa in un roseto appena reciso.
Il bambino batté le mani dalla
contentezza, pensando che or-
mai sarebbero saliti verso il Cielo.
Ma non era ancora il momento.
Volarono in su e in giù per molte
strade e molti viottoli bui.
Ormai era scesa la notte. La città
dormiva. In un vicolo sporco e
24 | il mio Angelo
stagione lo portavano davanti alla to, affinché egli potesse vederla ché il dolore è più acuto quando
porta di casa per respirare un po’ crescere e prosperare. Grande fu chi soffre resta dimenticato e solo.
d’aria fresca. E il ragazzo era mol- la sua gioia quando, dopo un po’ Nel momento in cui fu prossimo al-
to felice: per lui era come assapo- di tempo, apparve un bocciolo, la morte, il suo sguardo fu per quel
rare una fetta del vasto mondo». che in breve si aprì in tutto il suo giglio che lo aveva reso felice».
«Il fiore era suo?» domandò il radioso splendore. La pianticella Il piccolo ascoltò la storia palpitan-
fanciullo, vinto dalla curiosità che sembrava voler ringraziare il ra- do di tenerezza, ma non riusciva a
non abbandona mai l’anima dei gazzo per le cure e l’amore che le spiegarsi come mai l’Angelo la co-
bambini. prodigava, e a ogni primavera ri- noscesse in tutti i particolari. «Co-
«Un giorno - continuò l’Ange- fioriva sempre più bella. me non potrei riconoscere il mio
lo - una vecchia fioraia regalò al fiore», rispose l’Angelo.
pallido ragazzo seduto sull’uscio «Questa è la mia storia» «È la mia storia quella che ti ho
di casa un paio di gigli. Uno di La vita di quel fiore riempiva le raccontato. Quando vivevo sul-
essi aveva ancora le radici. Il fiore molte ore che il ragazzo doveva la terra, ero il ragazzo malato che
venne messo in un vaso di coccio passare immobile, e di notte ral- teneva la pianticella accanto al
e diventò la prima compagnia del legrava i suoi sogni. Il dolore era letto». Il bambino prese quel gi-
piccolo malato. Giorno e notte la meno intenso da quando poteva glio appassito e lo mise nel maz-
pianticella stava vicino al suo let- godere di quella compagnia. Per- zo insieme agli altri fiori. Quando
furono in Paradiso, deposero ai
“Tra tutti i fiori più belli, piedi del Signore ciò che avevano
il mio Angelo | 25
I 100 anni di Fatima
apparve
per ben tre volte
E l’Angelo
A Fatima le apparizioni
dell’Angelo del Porto-
gallo, o della Pace, anticipano e un po’ trasparente. Continuammo
dell’estate del 1916 in una grotta
del colle del Cabeço, vicino ad
Aljustrel, piccola frazione della
preparano quelle della Madonna. la nostra preghiera, sempre con parrocchia di Fatima. Lucia sta
Non tutti lo sanno, ma dall’aprile gli occhi rivolti a quella figura, che giocando con Francesco e Giacin-
all’ottobre 1915 avvengono le tre scomparve non appena termi- ta quando “un forte vento scuote
prime apparizioni sfumate, le nammo… Pareva una persona av- le piante” attirando la loro atten-
quali tuttavia si fissano nitida- volta in un lenzuolo». zione: «Cominciammo a vedere a
mente nell’animo di Lucia che, Sul colle del Cabeço, insieme alla una certa distanza, sulle piante
nella seconda Memoria, scritta 22 piccola Lucia, che ha da poco che si stendevano in direzione di
anni dopo, nel 1937, appunta: «Sa- compiuto 7 anni, non ci sono i oriente, una luce più bianca della
rà stato più o meno verso mezzo- suoi cuginetti Francesco e Giacin- neve, con l’aspetto di un giovane
giorno… Consumato lo spuntino, ta, ma altre tre pastorelle, le sorelle trasparente, più splendente di un
invitai le mie compagne a recitare Maria Rosa, Teresa Matias e
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CREATURE
CELESTI
figura, come se fosse una statua di viene in una giornata sere- su uno dei luoghi
VITE SPECIALI
A 130 ANNI ESATTI
DALLA SUA NASCITA,
IL RICORDO
IL MISTERO
DELL’AMORE
DI PADRE PIO PER
neve, che i raggi del sole facevano na della primavera o mariani più visitati.
LA MAMMA CELESTE
26 | il mio Angelo
La Vergine versa non mi avete
ancora lacrime per noi risposto»
“Cominciammo a vedere,
a una certa distanza,
una luce più bianca della
neve, con l’aspetto
di un giovane trasparente,
più splendente di un cristallo”
il mio Angelo | 27
apparve E l’Angelo “Queste parole
dell’Angelo s’incisero
nel nostro spirito, come
una luce che ci faceva
per ben tre volte comprendere chi era Dio”
La seconda apparizione
Avviene nel “cuore dell’estate” del
1916. L’Angelo appare ai cuginetti
che stanno giocando presso il poz-
zo della casa dei genitori di Lucia e zione per i peccati con cui è offeso luce che ci faceva comprendere chi
dolcemente li rimprovera: «Che fa- e di supplica per la conversione dei era Dio; come ci amava e voleva
te? Pregate! Pregate molto! I cuori peccatori. Attirate così sulla vostra essere amato; il valore del sacrificio
santissimi di Gesù e di Maria han- Patria la pace. Io sono il Suo Ange- e come Gli era gradito; come, per
no su di voi disegni di misericor- lo Custode, l’Angelo del Portogal- riguardo a Esso, convertiva i pec-
dia. Offrite costantemente all’Altis- lo. Soprattutto accettate e soppor- catori».
simo preghiere e sacrifici». tate con sottomissione la sofferenza
«E come dobbiamo fare per sacrifi- che il Signore vi manderà», e scom- La terza apparizione
carci?», chiede Lucia. pare. Avviene “in ottobre o alla fine di
«In tutti i modi possibili: offrite a «Queste parole dell’Angelo s’inci- settembre” del 1916. Appena giun-
Dio un sacrificio in atto di ripara- sero nel nostro spirito, come una ti sul colle del Cabeço, i tre pasto-
Nella pagina accanto, in alto, il luogo
dove apparve l’Angelo per la prima volta.
Qui a destra, e in basso nella pagina
accanto, il gruppo marmoreo che ricorda
l’apparizione a Fatima.
il mio Angelo | 29
Creature del Cielo
«Il mio
Angelo Custode
è un gatto
Questa meravigliosa storia vera riguarda uno degli Esseri
»
che noi comunemente chiamiamo “animali”, senza però
avere la consapevolezza di quanto siano possenti le loro ali
30 | il mio Angelo
Una canzone per Lui
Gli occhi che parlano al tuo io; lo so ti ci confondi,
mi ci sono persa anch’io
Sparisce questo mondo e sei in quello di Dio;
Mistero assai profondo, Incarnazione dell’Oblio.
Amore per Amare! Senza condizione, qui
possiamo vivere un’altra dimensione
Se agli Uccelli hai dato il canto; all’uomo hai dato
di più
La voce per offrirti un Canto e conoscere Le Vie
Che Vuoi Tu!
Tuffarsi dal Tuo mare, come saltano i delfini, e
lasciarsi andare ritrovandosi Bambini
Trotterellare e galoppare per immensi prati verdi;
altri mondi interpretare come i Tuoi felini.
Segnali dal Paradiso
Era una tiepida sera di settembre, il 17 del 2004 Violare per volare, e in Alto ritrovare un’Aquila
per l’esattezza; io e mio marito Vincenzo dopo una Reale che nel Tuo cielo può vibrare.
passeggiata stavamo tornando verso casa, Se agli Uccelli…
a Grosseto, dove andavamo in villeggiatura. Erano All’alba della fine cosa resta? E dove andrò? Ma
circa le 10:30, forse le 11, e lui mi disse di essere
ho un’idea in testa; che sempre canterò
intenzionato a tornare a Roma la sera stessa,
memore del fatto che a me piacesse viaggiare Con animus e anima nel Loro Paradiso con cuore
di notte. Eppure io, contrariamente dal solito, gli nello Spirito che nessuno avrà diviso.
manifestai la preferenza di tornare la mattina dopo, Istinto per istinto con Loro ho sempre vinto, mi
perché la macchina mi aveva parlato e mi aveva sono liberata da tutti i Mali e…
palesato che a mezzanotte sarebbe morta. Sì, avete
Pensare che li chiamano…ANIMALI!
capito bene: la macchina mi aveva comunicato che
il suo tempo sarebbe finito di lì a poco. Mio marito Se agli uccelli…
sorrise ed esclamò: «Va bene che interagisci con gli
animali, con le piante… Ma ora addirittura con carino, particolare, ben tenuto, socievole…
le cose! Come ha fatto la macchina a comunicarti Sicuramente qualcuno lo avrà perso!». Non appena
questo? Dai su!». «Tu stesso dici sempre che Dio lo vidi, subito fui assalita da mille preoccupazioni:
è ovunque – replicai io – anche nelle cose, come la “Come un altro gatto? Ma io ne ho già due a Roma,
frase del Vangelo che citi spesso: “Alzerai la pietra e poi bianco e nero…”. E proprio mentre mi
là mi troverai”. Dunque ora non credi che, sia pure lamentavo, passò di lì una signora con una bambina
un ammasso di lamiere, non possa in qualche modo che, guardando il gatto, disse a quella che doveva
farmi sapere quando mi lascerà, dopo tutto il tempo essere la mamma: «Hai visto quant’è carino quel
condiviso assieme?». Vedendolo scettico pregai gatto?
Santa Ildegarda, con cui ultimamente comunicavo Lo adottiamo?»; non appena udii quelle parole, mi
molto, e le chiesi di intercedere, magari mandando catapultai sul gatto come una furia, urlando: «No, è
un messaggio che facesse desistere mio marito dal mio!». Non feci nemmeno in tempo a rendermene
partire quella notte. E così fu: arrivando davanti conto, che il gatto si era già infilato nel portone,
al portone della casa di Grosseto vi trovammo sorpassandoci. Poi, vedendo le rampe di scale, si
davanti, lì ad aspettarci, un gatto. Vincenzo, che se voltò e mi guardò, con uno sguardo intenso e
ne accorse per primo, esclamò: «Guarda com’è interrogativo; bastò un mio cenno del capo inclinato
il mio Angelo | 31
«Il mio “Mi apparve in sogno Santa
gatto
scesa nel buio per salvarti,
risalita alla Luce, Lui ti ha salvato
è un » la vita e lo farà molte altre volte
e tu lo chiamerai Escivìas’...”
a destra, e lui spedito salì due rampe di scale e si C’è però un evento particolare che ha segnato
fermò davanti alla nostra porta, raspando con la molto il nostro rapporto e la mia vita: ho sempre
zampa come a dire: “Sbrigati, apri!”. «Hai visto? – sofferto di attacchi di asma e di notte, molto spesso,
dissi a mio marito – Quale smarrito e smarrito; mi svegliavo in preda al panico perché mi mancava
ho chiesto un segno ed è arrivato lui!». Appena aprii l’aria. Una notte ero sola con Escivias, perché mio
la porta, il gatto subito si diresse verso la camera marito era a Grosseto: mi svegliai nel cuore della
da letto; salì sul letto e fra tutti i morbidi cuscini notte presa da un attacco di panico, ma sentivo
scelse il tombolo rotondo arrivato poco tempo che questa volta non sarei riuscita a trovare l’aria
prima da Bingen, la città di Santa Ildegarda. per respirare. Ma, mentre io annaspavo
E, di fronte al nuovo arrivato, mio marito acconsentì affannosamente, Lui, che ogni volta rimaneva
a partire il giorno dopo. La notte, mentre Vincenzo impressionato dal mio respiro anomalo, si svegliò
e il micio dormivano, mi apparve Santa Ildegarda con un sobbalzo e in men che non si dica me lo
con un’espressione molto intensa, e mi disse: ritrovai sulle mie gambe; si alzò sulle zampe
«Sono scesa nel buio per salvarti, risalita alla Luce, posteriori, tanto da essere con la sua testa all’altezza
Lui ti ha salvato la vita e lo farà molte altre volte della mia. Aprì la bocca e, tenendo la lingua ferma,
e tu lo chiamerai Escivias: Scivias, proprio come mi guardò fisso negli occhi e, in quell’istante,
il mio libro». Il giorno dopo, la macchina, appena percepii il suo messaggio forte e chiaro: «Ora io ti
messa in moto, iniziò a fare fumo, per poi libero da questo male per sempre!». Il tempo di
incendiarsi: dopo essere stata rimorchiata, percepire questo messaggio che vidi fuoriuscire
fu dichiarata dalla concessionaria “morta”. dalle nostre bocche aperte e vicine una scia scura,
come una piccola nuvola allungata di colore grigio,
«Mi ha salvato la vita» che dopo essere uscita dalla mia bocca, entrava
Oggi sono passati oltre 12 anni da quel giorno ed nella sua, rientrava nella mia per poi sparire
Escivias ogni giorno mi comunica una questione definitivamente di nuovo nella sua. Lui s’irrigidì
importante e non trascorre una giornata senza come un pezzo di legno. Furono attimi di puro
che accada qualcosa di sensazionale, senza però terrore: lo vidi cadere impietrito alla sua destra,
trascurare l’eccezionalità del quotidiano. Mi segue rimbalzare e ricadere per terra, sempre duro come
nelle mie passeggiate in montagna e al mare, viene uno stoccafisso. Mi alzai dal letto e mi precipitai
con me a fare la spesa e mi aiuta a scegliere i su di lui: lo toccai, notando che era rigido e freddo,
prodotti migliori, mi aspetta fuori dai negozi dove come fosse morto. Disperata, chiamai Vincenzo,
non può entrare e rimane composto quando urlando che Escivias era morto; mio marito mi
facciamo anche lunghi tragitti in macchina. disse di chiamare il veterinario ma, non appena
misi giù il telefono, Escivias riprese le sue fattezze
Per mandarci la vostra normali e mi venne vicino facendomi le fusa come
testimonianza scrivete a: nulla fosse. Il giorno dopo, il veterinario che venne
Redazione Il mio Angelo a visitarlo non poté fare altro che constatare il
Viale Tunisia, 39 - 20124 Milano. perfetto stato di salute del mio gatto che, come dico
Oppure inviate una email a: sempre, ha ben poco a che fare con l’umano…
redazione@ilmioangelo.it Ma tanto con il Divino! u
Mariarita Viaggi
32 | il mio Angelo
Un legame unico
Noi
Angeli e gli
“P
arlare di Angeli è al tempo stesso facile e portando ad esempio incontri speciali e unici
difficile. Facile perché, se seguiamo la momenti vissuti da personalità note del passato,
dottrina cristiana, abbiamo tutti gli elementi ma anche da persone comuni, proprio come noi.
necessari per comprendere questo straordinario
mondo di Creature Celesti. Difficile perché, sia nel L’Angelo di Papa Giovanni XXIII
remoto passato sia nel recente presente, gli Angeli Una volta, Papa Giovanni XXIII si confidò così
sono anche ‘altro’ da Dio, Creature Celesti sì, ma nel corso di un’udienza, rivelando ciò che
non necessariamente quelle proposte dalla Bibbia pensava dell’Angelo Custode: «Parlando un
nel Vecchio e nel Nuovo Testamento. giorno con l’insigne Pontefice Pio XI, lo sentii
La verità è che gli Angeli, o creature simili a loro, confidare un bellissimo segreto: confermava,
compaiono praticamente in tutte le religioni infatti, che la protezione dell’Angelo Custode
antiche e arcaiche, e di volta in volta si chiamano sempre dà letizia, che risolve ogni difficoltà e
Spiriti, Spiriti guida, Presenze, ecc. Perché da appiana gli ostacoli.
sempre l’uomo ha avuto bisogno di ‘sapere’ che Quando mi accade – confidò Pio XI – di dover
accanto a lui c’è qualcuno d’invisibile ma potente parlare con qualche persona, con la quale so che
che può proteggerlo, aiutarlo, sorreggerlo. l’argomentare è difficile, e per cui il linguaggio
Gli Angeli, dunque, in ogni religione, in ogni deve essere accentuato con speciale forma di
credenza, in ogni cosmogonia o teologia. Ecco persuasione, allora raccomando all’Angelo mio
perché è difficile parlare di Angeli: perché bisogna Custode perché di tutto faccia parola all’Angelo
scegliere quale strada percorrere”. Custode della persona che devo incontrare;
Con queste parole, Don Marcello Stanzione apre il sicché, una volta stabilita l’intesa tra i due alti
suo libro Noi e gli Angeli, dedicato a tutti Spiriti, il colloquio risulta per il meglio ed è
coloro che credono in queste Creature Celesti, facilitato».
il mio Angelo | 33
Noi “I celesti Personaggi
Angeli
non cessano di visitarmi
e gli e di farmi anche da maestri
nella spiegazione
di altre lingue”
(Padre Pio)
36 | il mio Angelo
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cate. Ai sensi degli artt. 7 e ss. si potrà richiedere la modifica, la correzione e/o la cancellazione dei dati, ovvero l’esercizio di tutti i diritti previsti per Legge. La sottoscrizione del presente modulo
deve intendersi quale presa visione, nel colophon della rivista, dell’Informativa completa ex art. 13 d.lgs. 196/03, nonché consenso espresso al trattamento ex art. 23 d.lgs. 196/03 in favore dell’Azienda. il mio Angelo | 40
Che cosa dicono
Letture
gli Angeli di
maggio giugno e
di Elena Cocchi
38 | il mio Angelo
Dalla s …e per
Sole, qu
ituazio
ni di st il mese
indi un
pensier
asi di m
aggio, c di giugn
dentro
di tipo
le mura
affettiv
d o mestich
o più a
e e
p e r t o
’è un se
verso la
ntore d
legge de
i ripres
a forse
o
perché o o lavor l a p o ss ll anche p
ativo. O i b ilità di v ’a b bondan er via d
trovino c e d e re coro z a; sensa ell’ener
tempo. il disce corre p nato qu zione d gia del
rnimen oi man i
t o e s i plachi d a re L uce e p a lc h e nostro fe lici t à anche
C’è la p il clima reghier progett
ossibili e a tutt o perso
dietro. tà, poi, di guer i i “pot nale,
Prendia di ricev ra che r enti de
di cibo, mo con ere solu espiriam ll a
tatto co z io ni a pro o ormai d Terra”
spirito n la nat blemat a tropp
che pen e amor u ra per d i che per o
savamo e; ques iventar sonali c
di non to cont he da te
Gli ulti poter a a tt o p o e c o sc ie
mi diec v e rta a u n n t i d i q mpo ci
magari i giorni d r e. nostro u anto ci portiam
a un vi e l m e a u m e n o ff re i o
aggio, u s e indican t o di intui n termini
questo n weeken o un’usci z io ni, di id
può po ta da si ee nasc
di fare rtare al d per n tuazion oste
massa, la liber o i , le v a i
riprend a z ione del c a nze, lo p e r noi lim
alla fed e n dosi la le n ostre ca s ta c care da ita nti, pen
e, alla r propria tene e a lla rout sando a
può ess icerca d ine quo
ere spir ello svi individ uscire d nche
itualità lu p po conc u a lità di u a lle dipen t id iana: tu
ciò che . T rovare r e to dei p o m ini. Infa d enze, a s tt o
è bene la centr mettere
all’anim e ciò ch a ropri ta tti, è l’in
a; esser e è mal tura di lenti: se dividua
e perso e, senza sé port nza con lità che
anche q n e e g o , s a a esse cr ete zza, inf porta
uelli alt uniche enza la re perso atti, no
così da rui, dic con i pr ricerca n e c a p n
lla sens e ndo “n opri pr d i un’im aci di d ci
Le carte azione o” alle incipi e mortali iscerne
di esser s ituazio i propri tà, che re
indican e in gab ni che n sentime apparti
cambia o come b ia . o n s en n ti, riconos ene sol
mento l’aiuto tiamo p c e o
le nostr c h e la nos d e g li Ange o s itive pe n d o
e preoc tra vita li possa r noi, e
preoccu cupazio ha nece darci su liberan
pazion ni agli A ssità di pporto doci
e. Dobb ngeli e fare: do e corag
tutto il iamo b a Dio, im b b iamo b g io nel fare
bene ch ilanciar pegnan ilanciar il grand
una la s e Dio c e l a d o e le e e
uccessi i d ona att n ostra p c i s ì, m m o z io
one del raverso arte con a senza e n i, rimet
l’altra: la Natu c reta e s c c essiva te ndo
un segn ra e gli piritual
ale di q Angeli e in mod
uanto i stessi. C o da se
l Cosm om e p otete ve ntire
o è vici
“La no no a no dere so
la nott tte non i per ai
utarci! no
eès vi facci u
che vi p olo a a pau
orta ac ssenza di luce ra, non vi co
di ripul qua, cib per colo lga sen
ir e o e sal ro c h za luce
tempo vezza. e la temp
di lotta me stesso da Pregate hanno Dio n est
Donam e affliz
io
ogni at
tac
c o n m e: P
el cuore è l a,
i la forz ne, co d adr a fi
a di ma fammi scudo c ella notte, do e Santo dona accola
ndare be on la Tu n a mi la fo
e la vit nedizio a parol mi sostegno i rz
a di ogn
uno di ni e luc a e sazi n quest a
noi per e a tutti a il mio c o
ché sia coloro uor
Arcang n o liberati ch e domina e di amore.
elo Mic dal ma no la Te
hele le. Ame rra
n”
Per mag
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ail: acca re Elena
demian Cocchi
gelica@
gmail.c
om.
il mio Angelo | 39
Un dono dal Cielo
ragazzino «Quel
disegno
il suo
CHI CREDE nella presenza
degli Angeli PUò PERCEPIRE
uniche emozioni, IN GRADO DI cambiare la propria vita
mi regalò
più bello»
e quella di molte altre persone
P
asqua era alle porte e, in occasione di tuttavia, il mio insegnate di educazione artistica
tale ricorrenza, alcune roulotte di gente mi disse che, se lo avessi riconsegnato prima delle
nomade si piazzavano di fronte casa vacanze pasquali, mi avrebbe dato un altro voto.
mia, poiché c’era uno spiazzale enorme. Di giorno Felice di avere un’altra occasione, quel
per loro era come stare in villeggiatura e la sera pomeriggio sistemai il cavalletto sul balcone di
andavano in giro a vendere palloncini e giocattoli. casa e iniziai a dipingere: “Pazienza, – pensai – al
Avevo tredici anni. Il tempo era grigio, nessuna posto del blu cobalto uso il blu notte!”. Lavorai
speranza di veder spuntare il sole; dovevo uscire per quasi un’ora, quando ebbi la sensazione
per andare a comprare dei colori a tempera per che qualcuno mi stesse osservando; infatti, alzai
terminare un quadro da portare il giorno dopo a lo sguardo dal disegno e lo vidi. Lo stesso
scuola. Arrivai in cartoleria e scelsi i colori, tra cui il ragazzino che avevo incontrato in cartoleria,
blu cobalto; ma, mentre stavo andando a prenderlo, infatti, ora stava seduto sul gradino di una delle
la commessa del negozio fu più svelta di me e non roulotte e, appoggiato sulle ginocchia, aveva un
potei fare altro che guardarla con la faccia un album da disegno e una matita su cui era
po’ crucciata, perché si era presa l’ultimo intento a realizzare qualche immagine e,
tubetto. Vidi che lo porse a un ragazzino intanto, mi guardava. Gli lanciai
con una giacca marrone; aveva più o un’occhiataccia: in fondo era stata
meno la mia età e, appena prese la colpa sua se non avevo consegnato
tempera in mano, mi guardò il lavoro e se, per giunta, mi ero
dispiaciuto. beccata un’insufficienza. Decisi
quindi di rientrare in casa,
Un piccolo sgarbo portandomi dietro cavalletto e colori.
Il giorno seguente, andai a scuola Lo osservavo dalla finestra e mi
senza aver completato il quadro, cosa
che mi fece meritare un’insufficienza; Gianna Eterno.
40 | il mio Angelo
sembrava triste: era forse a causa mia? Mi sentii “Stavo dipingendo da un po’,
d’un tratto in colpa. Quella sera feci un sogno:
io e quel ragazzino giocavamo in un enorme prato
quando alzai lo sguardo
fiorito di margherite gialle. e lo vidi che mi fissava...”
Lui mi rincorreva e io, più veloce di lui,
lo schivavo sempre. Ridevamo e gioivamo mentre vidi appoggiato sul gradino un foglio attorcigliato a
il sole era alto nel cielo. Mi svegliai all’improvviso tubo, fermato da un elastico verde. Lo presi e cadde
con il fiatone, come se avessi corso veramente. qualcosa a terra: il tubetto del colore a tempera blu
Mi alzai e guardai dalla finestra. La luna piena era cobalto. Sapevo benissimo chi lo aveva lasciato lì.
alta in cielo, poi, guardando verso la roulotte, Tolsi con delicatezza l’elastico e aprii il foglio: era
stupita vidi una luce e quel ragazzino dai capelli un bellissimo disegno, una natura morta, proprio
nero corvino seduto a disegnare. Ma non dormiva il genere di disegno che dovevo consegnare al mio
mai? Ero sconvolta. Lui, come se si fosse accorto insegnante. Alzai lo sguardo per cercare con
di me, alzò lo sguardo verso la mia finestra, ma io gli occhi il ragazzino, ma questa volta non lo vidi;
mi nascosi dietro la tenda. Il mattino seguente, mi avviai verso scuola, altrimenti avrei fatto tardi.
uscendo di casa per andare a scuola, lo vidi ancora Lo avrei ringraziato dopo.
seduto a disegnare. Ritornai da scuola e lui era Sollevata, porsi il disegno del ragazzino al mio
sempre lì, mentre sua madre puliva la finestra della professore di educazione artistica che mi disse:
roulotte. Arrivò il Martedì Santo, penultimo giorno «Benissimo, ti sei impegnata veramente stavolta.
di scuola, e io non ero riuscita a finire il disegno Non che gli altri lavori siano da meno, ma questo
da consegnare. Mentre uscivo dalla porta di casa, è il migliore, ti meriti dieci!». La media si era
il mio Angelo | 41
ragazzino
«Quel “Poi incontrai sua mamma,
che mi raccontò di
quel bambino che ora
disegno
il suo
mi regalò
più bello»
era in Cielo, ma che
in vita aveva così tanto
amato dipingere...”
finalmente alzata da insufficiente a sufficiente restava per ore e ore a fare quello. Amava la natura
e io ero al settimo cielo. Quando uscii da scuola, e andare nei prati a giocare. Non le raccontai del
mi sentii in dovere di ringraziare il mio salvatore. mio sogno però, e le feci solo una domanda: «E lui,
Bussai alla porta della roulotte e la madre ora, dov’è?». Non mi rispose subito. Guardò il cielo
del ragazzino mi aprì: «Buongiorno Signora, mi e disse: «Con Gesù». L’abbracciai, dopodiché tornai
potrebbe chiamare suo figlio? Vorrei ringraziarlo». a casa più sconvolta di prima. Lo raccontai a mia
«Ma, cara… Io non ho figli». «Come no? – le sorrisi nonna che mi abbracciò forte.
– E il ragazzino che era seduto su questo gradino
che disegnava, quello con la giacca marrone…?». Un prato di margherite
La notte feci un altro sogno: giocavo con quel
«E lui, ora, dov’è?» ragazzino sempre nel prato fiorito di margherite
Non appena pronunciai queste parole, la signora gialle. Il sole splendente accarezzava tutta la natura,
ebbe quasi un mancamento, ma io la sorressi: compresi noi due. A un tratto, il cielo si oscurò e un
«Signora, cos’ha, sta male? Chiamo mia madre?», forte vento si levò insieme a un brutto temporale,
le chiesi. «No, no cara, mi sto riprendendo». poi fece buio. Mi ritrovai sopra un marciapiede.
Ricordo ancora quegli occhi tristi e bagnati di Non avevo ancora compreso dove mi trovavo, e a
lacrime che mi fissavano, poi continuò a parlare un tratto sentii uno strido di freni... Un tonfo e poi
con una vocina che si sentiva a stento. «Quando il silenzio. Guardai bene e vidi tanta gente. Cercai
lo hai visto? Quando hai visto mio figlio?». di avvicinarmi ma mi sentivo spingere da ogni
Vedendola in quello stato, con gli occhi spalancati lato... Vidi un ragazzino a terra, pieno di sangue.
e in lacrime capii che c’era qualcosa che non Era il ragazzino con la giacca marrone, lo stesso che
andava. Il mio corpo rabbrividì e sentii un calore mi aveva donato il disegno. Dissero che lo avevano
strano che m’invadeva tutta. Le presi le mani e ci investito mentre attraversava la strada per andare
sedemmo sul gradino della roulotte. Le raccontai a comprare dei colori per dipingere. Una luce
della mia esperienza con il figlio, della cartoleria, abbagliante mi fece distogliere gli occhi da quel
che disegnava fino a notte fonda corpicino e ci ritrovammo di
e per concludere nuovo a giocare sul prato. Adesso
del suo disegno donatomi. Lei, sapevo com’era successo. Mi fece
stravolta, mi raccontò che era un un sorriso, poi mi svegliai.
bravo ragazzino e che gli piaceva Il mattino seguente, fuori non
molto disegnare e dipingere; ma, c’erano più le roulotte; qualcuno
a causa del loro lavoro, erano disse che avevano cambiato zona.
costretti ad andare di città in città, Non ho mai capito perché ho
quindi a cambiare mensilmente vissuto tutto questo; so solo che
scuola e per questo motivo non da quella volta in me si è rafforzato
concludeva mai un programma l’amore per il disegno e la pittura,
scolastico ed era molto indietro un amore che dura ancora oggi
con gli studi. Solo disegnare lo dopo tanti anni. u
rendeva molto felice, e perciò Gianna Eterno
42 | il mio Angelo
Riflessioni
Oracolo
Maestri di Luce dei
tali
foto di Tania Na
ASCOLTIAMO LE PAROLE DI DARSHANA, FONDATRICE
DELL’ACCADEMIA DEL RISVEGLIO “OMNIA”
il mio Angelo | 43
Nuove prospettive
«Le difficoltà
rinascere mi hanno fatta
»
La storia di Elisabetta è il palese esempio che gli ostacoli
della vita servono a crescere interiormente e, se si ha fede
negli Angeli, Loro troveranno il modo per farcelo capire
44 | il mio Angelo
© Rinaldo Monacelli
“Non avrei mai immaginato
che attraverso una ferita, una
crepa, gli Angeli mi avrebbero
dato uno dei più grandi
insegnamenti della mia vita...”
Un’ombra contro la Luce grande devozione cosa stesse accadendo e quale
In un momento di grande espansione e di crescita fosse l’insegnamento per me. Nessuna risposta.
lavorativa, la persona che più mi stava vicina, Solo la meravigliosa sensazione di avere un amico
quella su cui avrei messo la mano sul fuoco, mi accanto.
derubò di tutto il lavoro fatto nel tempo. Un vero e Un’ora dopo, mi trovavo nel mio centro olistico “Il
proprio shock! Non solo una delusione affettiva, Tempio degli Angeli” ad attendere un nuovo
ma anche una forte intrusione energetica e psichica, operatore interessato a vedere gli spazi.
di cui le persone sono sempre più vittime negli Non appena arrivata, la persona in questione si
ultimi tempi. Un’ombra a confronto con la Luce. guardò intorno e chiese chi fosse la persona che si
La lotta tra la menzogna e la verità. occupava del lavoro con gli Angeli nel Centro e se
In questi frangenti non si ha molta scelta, l’istinto è fosse nata nel giorno 5. Con grande sorpresa risposi
di reagire alla provocazione. Scelsi di restare ferma che ero io. Lei mi guardò negli occhi e mi disse:
e sentire la quiete che mi avrebbe permesso di «Ho un messaggio per te da un Angelo cui hai
connettermi più profondamente con le potenze rivolto le tue preghiere in merito a una questione
celesti. Una mattina, mentre stavo meditando, molto importante». Il messaggio mi fu comunicato
sentii la presenza di un Angelo, che risuonava ed era la perfetta risposta alla mia domanda.
come una figura calma e rassicurante, cui chiesi con Ancora una volta gli Angeli mi stupirono; perché il
il mio Angelo | 45
«Ledifficoltà “ Nessuna esperienza è una
punizione Divina: tutto avviene
46 | il mio Angelo
Incontri angelici
il mio Angelo | 47
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La Luce nel mondo
La Scala
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L’islam parla chiaramente degli Angeli, e alcuni sono gli stessi
citati dalla Bibbia. ci sono quelli che custodiscono i fedeli,
e altri che “soffiano” la vita nei bambini prima della nascita
di Andrea Franchini
50 | il mio Angelo
Maometto riceve la prima
rivelazione da Jibril.
«Quel giorno
Messaggero
in cui sono stato
Divino»
A VOLTE capita di avvertire
una voce dentro di noi;
bisogna essere capaci di mettersi
in ascolto senza pregiudizi
E
ra una calda giornata del mese di luglio, luogo da me tanto amato per pescare. Giunto sul
era sabato, e come mia consuetudine posto, notai subito che per fortuna
quando la giornata lo permetteva, se non quel giorno non c’era nessun altro pescatore:
avevo da dipingere o altri impegni, dedicavo il ero da solo e tutta la zona di pesca era
pomeriggio alla pesca, una passione che ho avuto completamente a mia disposizione. Premuroso,
sin da quand’ero ragazzo. Una passione nata misi subito l’auto all’ombra di un grande pioppo,
grazie a un vero esperto di questo sport, il maestro scesi, aprii il bagagliaio, calzai i lunghi stivali
Enrico, ora passato ad altra vita, di cui conservo verdi, allungai la canna e, messa l’esca all’amo, la
ancora il ricordo delle magnifiche giornate di pesca gettai in tutta fretta lungo il primo “correntone”
vissute in sua compagnia, lungo il fiume Tavo. che mi si era presentato. Erano circa le 15.30,
Ma quel sabato ero da solo, preso da un’ansia quando improvvisamente ho sentito dentro di me
e da un desiderio di raggiungere subito il letto una voce che mi diceva: «Francesco, torna a casa, e
del fiume per gettare in acqua la lenza. Subii va’ in convento che Antonio ha bisogno di te».
le lamentele di mia madre che, giustamente, non La cosa mi turbò molto, mi voltai per vedere se
voleva che andassi da solo; ma la passione c’era qualcuno che aveva voglia di scherzare, ma
era tanta e quando mi prendeva il desiderio di non notai alcuna presenza. Fui preso da timore,
andare non c’era nulla che potesse riuscendo a tranquillizzarmi solo dopo un
fermarmi. po’, giustificando il fatto come frutto del
Scesi di corsa giù in garage, aprii mio subconscio. Eppure questa voce
l’armadio dove tenevo riposta tutta l’avevo sentita davvero e mai prima
l’attrezzatura, presi l’abbigliamento di quel momento avevo vissuto un
per la pesca e iniziai a cambiarmi; fatto del genere. Ma la passione per
poi riempii anche una borraccia la pesca era talmente tanta che mi
di acqua fresca, vista la calda rimisi nuovamente a pescare; non
giornata e, caricata la canna e tutto appena rigettai l’esca in acqua, però,
il necessario in macchina, mi avviai quella voce si fece nuovamente
gioioso verso l’ambita meta.
Non abito lontano dalle “cascatelle”, Francesco Gentile.
52 | il mio Angelo
“Mentre ero intento a pescare all’ombra
di un grande pioppo, sentii dentro di me
una voce che mi suggeriva di andare
in soccorso di un mio caro amico...”
il mio Angelo | 53
«Quel giorno
Messaggero
in cui sono stato
Divino»
risentire, ripetendo la stessa frase di prima.
Spaventato, ritornai in tutta fretta verso la
macchina riponendo nel bagagliaio l’attrezzatura, Due opere di Francesco Gentile.
stivali compresi. Salii in auto, misi in moto e mi
avviai per fare ritorno verso casa. ospedale». Non sapevo
proprio come dire
Un riscontro a quella voce queste cose ad Antonio
Antonio era un giovane novizio siciliano che avevo senza passare per matto.
conosciuto in convento a Penne e con cui ero Mi feci coraggio, lo
diventato amico. Tornato a casa, mia madre capì chiamai, lo feci
subito che mi doveva essere capitato qualcosa di avvicinare a me e gli
grosso, se avevo addirittura deciso di rinunciare al dissi: «Antonio, non
pomeriggio di pesca; ma con molta discrezione si prendermi per matto se ti dico questo: mentre
limitò a dirmi: «Non potevi andare a riposarti al stavo pregando con te, ho sentito una voce che mi
posto di fare tutta questa sudata solamente per ha detto di dirti che tuo fratello è salvo e che non
un’ora?». Non le raccontai nulla dell’accaduto. c’è pericolo che perda il braccio e che tua madre sa
Mi feci una bella doccia, mi cambiai e corsi subito già tutto ed è con lui in ospedale». Vidi lo sguardo
in convento per dare un riscontro a quella voce. sorpreso di Antonio, ma fu solo per un attimo
Giunto nel piazzale del convento, trovai Antonio perché subito dopo la porta della sagrestia si
seduto su una panchina di pietra. Appena mi spalancò ed entrò un frate che ad alta voce
riconobbe mi corse incontro piangendo e, avvisava il giovane novizio che c’era una
abbracciandomi fraternamente, mi disse: «Non sai telefonata urgente per lui. Antonio corse subito
quanto ti ho pensato. È accaduta una tragedia a lasciandomi solo in chiesa; trascorsero dei minuti
mio fratello, quello che fa l’architetto a Palermo: interminabili e io non facevo altro che ripensare
gli hanno messo una bomba davanti alla porta a tutto quello che avevo vissuto fino a quel
dello studio perché si è rifiutato di pagare il pizzo. momento: di chi era quella voce?
Mi ha telefonato mia sorella dicendomi che l’hanno Dopo un po’, la porta della sagrestia si aprì
portato in ospedale e che forse perderà il braccio nuovamente e comparve Antonio con un’aria
destro; a mamma non ha detto ancora niente… decisamente più serena: «Era mia sorella – mi disse
Per non farla impressionare». Appresa la notizia, – che ha voluto tranquillizzarmi sull’accaduto…
ebbi un sussulto e ripensai subito alla voce sentita È andato tutto come mi avevi detto tu! Ma come
giù al fiume. Rimasi per un attimo sconcertato, poi facevi a saperlo?». Cosa gli avrei dovuto
presi Antonio e lo invitai a entrare in chiesa con me, rispondere? Lo abbracciai forte, dicendogli:
per pregare il Signore… Non sapevo come «Ringrazia il Signore che ha ascoltato il tuo pianto,
tranquillizzarlo in altro modo. e per tranquillizzare te ha usato me, che sono il tuo
Entrammo in chiesa; erano circa le 16.45 quando unico amico qui a Penne». Mi riavviai verso casa
all’improvviso ho sentito nuovamente quella voce con la gioia nel cuore, contento di essere stato un
dentro di me che diceva: «Di’ al tuo amico Antonio umile strumento nelle mani del Signore, portando
che il fratello sta bene, che il braccio non lo perde e sollievo a un amico sofferente. u
che la mamma lo ha saputo e si trova con lui in Francesco Gentile da Penne (Pescara)
54 | il mio Angelo
Appuntamenti
Angeli
Incontriamoci
per celebrare
gli
Sabato 30 settembre e domenica
1 ottobre si tiene a Roma
la XIII edizione del Meeting Nazionale
sugli Angeli… Non mancate!
G
li Angeli occupano nella Wladimiro Bogoni
nostra vita un importan- ORE 15.30: relazione del-
te ruolo di custodi e di la prof. Angela Rossi,
compagni di cui spesso ci dimen- “Gli Angeli nelle religioni”
tichiamo. Per ricordarci di essere ORE 16.30: relazione di
grati della loro presenza e per fe- Don Marcello Stanzione,
steggiarli tutti insieme, la Milizia “Verità e confusione sugli
di San Michele Arcangelo e la Par- Angeli”
rocchia San Giuseppe al Trionfale ORE 17.30: pausa
organizzano la XIII edizione del ORE 18.00: comunicazione di Domenica 1 ottobre 2017
Meeting Nazionale sugli Angeli. Don Mario Carrera, “L’Angelo e ORE 9.30: “Gli Angeli nella mia vi-
L’evento si tiene il weekend di i sogni di San Giuseppe” ta”. Esperienze angeliche di: Padre
sabato 30 settembre e di dome- ORE 18.30: Santa Messa in Ignazio Suarez, Alessandra Fra-
nica 1 ottobre presso la Basilica Basilica scarelli, Virginia Coda Nunziante
parrocchiale San Giuseppe al ORE 20.00: cena e Federico Pini. Eventuali testimo-
Trionfale a Roma. ORE 21.00: relazione del dott. nianze dei convegnisti presenti
Per questa edizione, il tema di- Antonio Adinolfi, “Iconografia ORE 12.00: concelebrazione della
scusso è “L’Angelo Custode tra dell’Angelo Custode” Santa Messa in Basilica
devozione e confusione”, appro- ORE 22.00: conclusione della pri- ORE 13.00: pranzo e conclusione
fondito da numerosi incontri e ma giornata di Meeting dell’evento. u
testimonianze di esperti e uomini
il mio Angelo | 55
Comunicare con Loro
Come sintonizzarsi
con il deglisuono
I messaggi che le Creature
Celesti ci vogliono inviare
Angeli
passano anche attraverso
le frequenze del suono che, più che fare
rumore, creano vibrazionI, PROPRIO COME NOI. e più queste
si avvicinano alle Loro, più facile sarà sentirli vicini
di Patrizia Puricelli
I
l mondo degli Angeli Frequenza vibratoria, ma si può tentare di innalzare le
spesso ci appare diffi- come raggiungerla proprie frequenze, di renderle ar-
cile da comprendere e Ora dovete pensare al suono co- moniose.
sembra quasi impossibile potervi me a uno strumento che vi serve Se leggiamo i trattati scientifici,
accedere. Eppure Loro ci fornisco- per comunicare con le Creature questi ci diranno che il nostro cer-
no alcuni strumenti attraverso cui Celesti che, a loro volta, possiedo- vello ha tra i vari compiti “quello
poter sentire la loro presenza e po- no una propria frequenza vibra- di ricevere ed elaborare gli stimoli
terne così gioire. Tra questi c’è an- toria, vicina alla Luce del Divino, esterni e quelli interni immagaz-
che la dimensione sonora che pro- attraverso cui si fanno sentire e zinando informazioni e inducen-
duce alte vibrazioni, percepibili comprendere. Per capire ciò che do risposte e retroazioni verso ciò
solo se si impara a “sintonizzarsi”, gli Angeli ci vogliono comuni- che succede. Esso ha una frequen-
proprio come quando ascoltiamo care, non basta di certo tendere za vibratoria che può variare, au-
una radio... Ma c’è una grande l’orecchio e mettersi in ascolto, mentare o diminuire, a seconda
differenza fra una stazione radio ma dovete trovarvi in sintonia delle interazioni che si verificano.
e il suono degli Angeli. E non è con la loro stessa frequenza vibra- Una delle peculiarità del nostro
tanto il suono in sé, quanto la no- toria. E quindi, cosa s’intende per cervello è la sua sensibilità a sin-
stra predisposizione all’ascolto: frequenza vibratoria? La frequen- tonizzarsi naturalmente con il se-
bisogna imparare a distogliere i za vibratoria è quell’energia che si gnale esterno influenzando la sua
pensieri lasciandosi trasportare genera in noi quando pensiamo, frequenza vibratoria”.
dal suono o dalla melodia senza diciamo o facciamo qualcosa; più Questo vorrebbe dire che l’ascolto
giudicarla o anticiparla ma go- questa energia risuonerà alta e quindi di determinate frequen-
dendone nel momento, come se con note positive e armoniose, e ze può indurre stati di coscienza
ascoltassimo per la prima volta un più riuscirà a richiamare a sé no- diversi dal solito. Ma come è pos-
suono e facendolo entrare nel pro- te simili e anche superiori, come sibile? Senza scrivere un trattato
fondo di noi senza barriere. Alcu- quelle degli Angeli. Tuttavia, se di fisica, dobbiamo saper che il
ni suoni infatti contengono sottili la frequenza vibrazionale è bassa, nostro cervello utilizza cinque di-
vibrazioni che giungono, oltre che se le nostre energie sprigionano versi tipi di frequenze (perdonate
alle nostre orecchie, direttamente disarmonia, sarà improbabile riu- il linguaggio tecnico, ma qui è ne-
al nostro cuore. scire a comunicare con gli Angeli; cessario):
56 | il mio Angelo
In sintesi, quindi, è solo grazie alla
nostra comprensione delle cose, di
ciò che siamo e dei nostri compor-
tamenti che potremo così elevare
la nostra frequenza vibratoria.
Non esistono tecniche per innal-
zarla se prima non abbiamo lavo-
rato sulle nostre paure e sui nostri
pensieri: la tecnica è uno strumen-
to freddo che difficilmente entra
in sintonia con il nostro spirito.
Se, invece, riusciamo a parlare al
nostro cuore e se ci confrontia-
mo con esso, la frequenza vibra-
toria sicuramente ne risentirà in
Le frequenze Delta (0,1 a 3.9 hz) Come innalzare la positivo.
sono quelle di un cervello di una frequenza vibratoria?
persona inconscia o addormenta- Purtroppo spesso siamo vittime Una campana armoniosa
ta (ma che non sta sognando). In di pensieri negativi, che agiscono Abbiamo appena detto che le fre-
questa situazione, il corpo ne ap- su una frequenza vibratoria bassa, quenze possono essere più o me-
profitta per rigenerarsi. impedendoci di percepire qual- no alte: più la frequenza è alta, più
Le frequenze Theta (4 ai 7.9 hz) siasi energia si trovi al di sopra avremo pensieri positivi e la pos-
sono quelle che caratterizzano gli di noi. Detto questo, va da sé che sibilità di connetterci agli Esseri
stadi del sonno quando si sogna o per innalzare la propria frequenza di Luce; più, invece, le frequenze
quando si è rilassati o particolar- vibratoria ed essere pronti a per- sono basse, meno armonia ci sa-
mente creativi, come quando si cepire le note divine, è necessario rà nella nostra vita e nella nostra
riesce a meditare profondamente. un cambio di rotta, sia nel proprio persona.
Le frequenze Alfa (8 ai 13.9 hz) modo di reagire alle situazioni sia In realtà esistono alcuni strumen-
intervengono quando siamo anco- in quello di pensare. Per prima ti in grado di aiutarci in questa
ra vigili ma rilassati, ad esempio cosa, dobbiamo lavorare in modo ricerca: secondo alcuni, la regina
quando ci stiamo per addormen- consapevole sulle nostre paure e di questi strumenti sarebbe senza
tare o ci stiamo per svegliare. quindi sul senso di colpa, odio, ombra di dubbio la campana tibe-
Le frequenze Beta (14 ai 30 hz) rabbia, vendetta, vergogna, giu- tana, una campana statica compo-
sono le più comuni, caratteriz- dizio, autodistruzione che sono sta da una parte cava rivolta ver-
zano lo stato di veglia, attività emozioni che abbassano la nostra so l’alto e un bastone per toccarla.
e concentrazione. Quindi per la frequenza per spostarci sempre Quest’antico strumento musicale
maggior parte del nostro tempo di più nella vibrazione più alta originario del Tibet è composto
utilizziamo frequenze Beta: men- dell’amore, che si manifesta attra- da una lega di sette metalli che
tre lavoriamo, guidiamo, parlia- verso la gioia, piacere, compassio- corrispondono ai sette principali
mo, ecc. ne, gratitudine, fiducia, unione, pianeti, che sono il ponte di con-
Le frequenze Gamma (30 ai 42 collaborazione, ecc. giunzione fra l’uomo, la Terra e
hz) sono in realtà rarissime. Per
capirci, quando qualcuno mental- “Spesso siamo vittime di pensieri negativi, che
mente allenato riesce a cadere in
trance, le frequenze sono appunto
agiscono su una frequenza bassa, impedendoci
quelle Gamma. di percepire qualsiasi energia al di sopra di noi”
il mio Angelo | 57
suono
“Le campane tibetane
Come sintonizzarsi generano un messaggio
con il
Angeli
degli sonoro simile all’Om,
che ha un effetto positivo
sulle nostre cellule”
l’Universo:
Oro - Sole
Argento - Luna
Mercurio - Mercurio
Rame - Venere
Ferro - Marte
Stagno - Giove
Piombo - Saturno.
Non è difficile suonare la
campana tibetana, e per
fare in modo che da essa
esca il suo migliore “suo-
no vibrazionale”, dovete
tenerla nella mano sini-
stra mentre con la destra afferrate cui partire per innalzare le proprie rettamente nell’aiutarci a sintoniz-
il bastoncino e cominciate a farlo frequenze vibrazionali è quella di zarci con la frequenza degli Angeli;
scorrere in senso orario sul bordo: essere in salute. tuttavia il suono che provoca, quel
dopo qualche giro, sentirete la vo- tintinnio, è stato più volte percepi-
stra campana suonare. Portatela Un leggero tintinnio to da diverse persone che sono in
ora all’altezza del cuore e conti- che richiama contatto con le Creature Celesti.
nuate con il movimento. A questo Esiste poi un gioiello molto diffuso, Così, infatti, scrive l’esperta degli
punto, dovete lasciarvi andare e il “Chiama Angeli”, che ha una bel- Esseri di Luce, Doreen Virtue, nel
godere delle sensazioni che inizia- lissima storia: le sue origini, infatti, suo libro Come Ascoltare il Tuo An-
no a crearsi nel vostro corpo, per- risiedono a Bali, dove le donne in gelo: “Molti operatori della Luce af-
cependo l’energia della campana dolce attesa hanno da secoli l’abi- fermano di udire un tintinnio acuto
che si fonde con quella del vostro tudine di portare al collo un picco- in un orecchio. A volte il tintinnio
cuore. Il suono che dovrete perce- lo ciondolo sferico, il “Chiama An- è accompagnato da una sensazione
pire è una sorta di “OM”: infatti, geli” appunto, che penzola fino al di pizzicore o di pressione al lobo
ancora oggi le campane tibetane ventre. Grazie a un minuscolo xilo- dell’orecchio. Questo accade quan-
sono usate nella tradizione bud- fono contenuto nel ciondolo, scuo- do gli Angeli e le guide reclamano
dista per la meditazione, grazie tendolo si genera un suono dolce, la vostra attenzione. Non è neces-
alla loro capacità di riprodurre un tintinnio, che calma il piccolo sario comprendere coscientemente
correttamente tale suono. Questo nel grembo, aiutandolo anche a di- il messaggio codificato nel tintin-
“messaggio sonoro” ha un effetto stinguere le ore del sonno da quel- nio, è sufficiente impegnarsi per
positivo sull’intero metabolismo le di veglia. Fu definito “Chiama riceverlo”.
delle nostre cellule: un primo ri- Angeli” proprio perché si riteneva Impegnarsi a riceverlo significa,
scontro facilmente percepibile av- che la sua funzione fosse di fare da quindi, anche essere in grado di
viene sulla qualità del sonno, che tramite nella comunicazione fra la vibrare ad alte frequenze, per po-
diventa pienamente rigenerante. mamma e il suo bambino. Il “Chia- tersi avvicinare sempre di più ai
Potete provare da voi! E la base da ma Angeli” in realtà non serve di- nostri Angeli. u
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In libreria
il mio Angelo | 59
Lettere
Il vostro
Don
Michele
DON MICHELE PIO, MESSAGGERO DEGLI ANGELI CUSTODI, VI DONA
UNA PREGHIERA ISPIRATA PER FARVI AIUTARE DAL vostro protettore
il mio Angelo | 61
Lettere
Il vostro
Adamo
“l’uomo che parla con gli angeli”
RISPONDE ALLE VOSTRE DOMANDE E INCERTEZZE
62 | il mio Angelo
riescono a entrare in sintonia con
il piano energetico terreno nel qua-
le viviamo e, quindi, a darci segni
più visivi. Tutto ciò che sta cercan-
do di farti capire è che è sempre al
tuo fianco, che sta bene e che ti pro-
tegge; penso, quindi, che ciò che
stai vivendo sia meraviglioso.
Parla sempre con lui, fallo con il
cuore, vedrai quanti segni stupendi
avrai! Ti abbraccio di cuore,
Adamo
Le piume degli Angeli infestati dove c’è una “brutta” energia; secondo
Ciao Adamo, mi chiamo Eleonora e ti scrivo da te esistono davvero? Grazie se mi potrai rispon-
Napoli; volevo chiederti se gli Angeli possono dere. Mirko da Torino
davvero comunicare facendoci trovare delle piu-
me. Grazie, un grande saluto e ti aspettiamo a Ciao Mirko, che bella domanda la tua!
Napoli. Eleonora da Napoli Purtroppo, così come esistono meravigliosi luo-
ghi energetici, ne esistono anche di non buoni,
Ciao Eleonora, a questa domanda mi sento di ri- dove ci sono energie basse, dove spesso vengono
sponderti “certamente sì”. Gli Angeli, per attirare fatte cose non positive e, per questo, rimangono
la nostra attenzione, spesso ci fanno trovare delle energie poco pulite confinate all’interno di questi
piume sul nostro cammino; tutto questo accade luoghi con una scarsa energia vibratoria.
nei momenti in cui siamo più spensierati, quando Oltre a questi luoghi, ne esistono anche alcuni
non cerchiamo per forza un segno della loro pre- dove restano intrappolate le cosiddette “anime
senza. Ecco, proprio in questi istanti gli Angeli ri- ribelli”, ovvero quelle che non vogliono staccar-
escono ad attrarre la nostra attenzione facendoci si da quel posto, ed è proprio lì che si avvertono
trovare piume, cuori e molti altri segni. Grazie per spesso voci, rumori e segni poco postivi di que-
la bellissima domanda, luce a te di cuore. Adamo ste presenze.
Ho sempre imparato a portare Luce a queste ani-
Quei luoghi “infestati” me e in questi luoghi, pregando gli Angeli con la
Ciao Adamo sono Mirko e ti scrivo da Torino. Vo- profondità totale del mio cuore.
levo chiederti cosa ne pensi dei luoghi cosiddetti Grazie e luce a te, Adamo
il mio Angelo | 63
Lettere
Il vostro
Angelo
le esperienze angeliche sono qualcosa di così
prezioso che non possiamo non condividerle
Gli animali hanno l’anima? tutte le testimonianze, tutti gli articoli. Ho notato
Cara Redazione, vi seguo fin dalla vostra nasci- che spesso pubblicate storie che hanno per protago-
ta e da sempre mi sono convinta che il vostro nisti gli animali, cani, gatti e altro. Io so che tanta
giornale sia al tempo stesso utile per tutti noi gente ama gli animali quasi più degli uomini, non
che crediamo negli Angeli e nella loro missione ho nulla in contrario, ma a volte sembra che i prota-
su questa Terra, ma anche prezioso perché ci re- gonisti delle vostre storie siano esseri dotati di spiri-
gala, in questo mondo di brutture, momenti di tualità, quasi di un’anima... Non vi sembra eccessi-
gioia e soprattutto di speranza. Leggo con pas- vo? Per carità, non prendete queste mie parole come
sione e attenzione tutte le storie che pubblicate, una polemica, vorrei soltanto capire... Lorella
Ascoltare, sentire, vedere... di, Messaggeri di Dio, oppure Spiriti fatti essen-
Cara redazione de “Il mio Angelo”, mi chiamo En- zialmente di bontà e di amore.
rico e vi scrivo da Crevalcore, in provincia di Bolo- Ma qualcosa esiste, al di là di quel che vediamo e
gna. A essere sincero, vi leggo più per curiosità che tocchiamo. Intorno a te vedi, come vediamo noi,
per vero interesse e per reale fede; vi premetto che tanto male. Se dunque esiste un Male esiste per
faccio fatica a credere nell’esistenza degli Angeli, forza anche un Bene, il Bene. E perché, se il Male
eppure leggo che tantissime persone non solo ne riesce a incarnarsi in assassini, terroristi, carne-
sono convinte, ma sono anche in grado di sentirli, fici, delinquenti, violenti, il Bene non può a sua
di vederli, e di ascoltare la loro voce. Ma come può volta scegliere strade diverse, per esempio quella
accadere tutto questo? Enrico di apparire, come puro Spirito, alle persone buo-
ne d’animo?
Caro Enrico, intanto permettici di dubitare, con af-
fetto, della tua affermazione iniziale. Dici che sei Che fatica trovarvi...
solo curioso degli Angeli, però ci leggi, ci segui e sei Cara redazione, sono Maria Elena, vivo in Puglia
arrivato perfino a scriverci! Quindi forse, nel tuo in- e devo dire che qualche volta faccio davvero tan-
timo, anche tu ci credi un pochino, no? Quanto alla ta fatica a trovarvi in edicola, che posso fare?
tua domanda, lo abbiamo detto e scritto tante vol- Maria Elena da Molfetta
te: incontrare il proprio Angelo, percepirlo, addirit-
tura vederlo, è una sorta di grande dono che pochi Cara Maria Elena, non ti resta che abbonarti.
posseggono realmente. Lo diciamo a te e a tutti coloro che ci pongono la
Di una cosa puoi però essere certo, perché l’umanità stessa questione. Se fossimo ricchi, stamperem-
intera da millenni ne è convinta, quale che sia la re- mo centinaia di migliaia di copie del giornale e
ligione o la cultura di appartenenza: ci sono Crea- inonderemmo le edicole di tutta Italia. Ma sia-
ture che non sono di questo mondo e che ci seguono, mo “poveri” e appassionati: non rischiare di per-
ci proteggono, ci assistono. Possono essere, se ci cre- dere il tuo giornale preferito, abbonati ora!
Scriveteci!
Mandateci le vostre riflessioni e testimonianze all’indirizzo:
Redazione Il mio Angelo, viale Tunisia 39, 20124 Milano.
Oppure via email a redazione@ilmioangelo.it.
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“Il mio Angelo rivista”!
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L ’Angelo necessario
Io sono l’Angelo della realtà,
intravisto un istante sulla soglia.
Non ho ala di cenere, né di oro stinto,
né tepore d’aureola mi riscalda.
Non mi seguono stelle in corteo,
in me racchiudo l’essere e il conoscere.
Sono uno come voi, e ciò che sono e so
per me come per voi è la stessa cosa.
Eppure, io sono l’Angelo necessario della terra,
poiché chi vede me vede di nuovo
la terra, libera dai ceppi della mente, dura,
caparbia, e chi ascolta me ne ascolta il canto
monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare
in sillabe d’acqua; come un significato
che si cerchi per ripetizioni, approssimando.
O forse io sono soltanto una figura a metà,
intravista un istante, un’invenzione della mente,
un’apparizione tanto lieve all’apparenza
che basta ch’io volga le spalle,
ed eccomi presto, troppo presto, scomparso?
(Wallace Stevens)
Non perdete
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il
in edicola il 20 luglio
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Angeli Cristallini, Adamo Cirelli (lunedì - venerdì, 9.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00) ISSN 2421-1982
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