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L’Azienda Agricola Acquasanta è un piccolo podere nei pressi del Trasimeno, immerso tra
boschi, macchia, ulivi centenari e sorgenti naturali, dove si praticano e sperimentano i
principi della permacultura, dell’agricoltura naturale e dell’agricoltura sinergica.
Masanobu Fukuoka
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L’ultimo progetto in ordine di tempo ospitato dall’azienda è stata la realizzazione della prima
coltivazione di riso di montagna Rebecca*, proveniente dal Brasile. La coltivazione è stata avviata
lo scorso maggio con l’aiuto dell’esperto greco di agricoltura naturale Panos Manikis – conosciuto
ed apprezzato a livello europeo anche per essere stato uno dei primi allievi di Masanobu Fukuoka, il
celebre fitopatologo giapponese pioniere dell’agricoltura naturale, autore de La rivoluzione del filo
di paglia, un testo che ha ispirato un’intera generazione, stimolando una nuova concezione della
pratica agricola.
Abbiamo approfittato della presenza di Panos in Italia per una lunga chiacchierata sulla sua
esperienza di “agricoltore naturale” e sulla pratica di “seminare” le palline d’argilla per rimboschire
le aree desertificate .
Nel 1998, sulle pendici di una montagna nei pressi di Atene dove era scoppiato un grande incendio,
abbiamo effettuato una grande semina, alla quale ha partecipato anche Fukuoka. Dopo quattro mesi,
la montagna era piena di piante e fiori. In poco tempo si era ricreata una foresta seminando solo
palline, senza irrigare, né zappare e senza ricorre a particolari tecnologie.
Il problema più grande che dobbiamo affrontare quando seminiamo sulle montagne della Grecia o
di altri paesi del mediterraneo è quello di proteggere le piantine appena nate dagli animali selvatici e
dal bestiame portato al pascolo. Questo perché la gente è indifferente e sembra non capire che se la
Natura muore, anche l’uomo muore; se la Natura s’impoverisce, anche l’uomo diventa più povero.
Quando invece la Natura è ricca, anche l’uomo diventa più ricco. Quando si comprenderà questa
semplice legge, tutto cambierà. Con questo non voglio dire che il problema è cambiare il mondo.
Bisogna innanzitutto cambiare se stessi. Bisogna cambiare mentalità e capire che servire la Natura,
vuol dire servire la nostra Madre e servire la nostra Madre vuol dire servire l’umanità.
E questo non è un lavoro che si può fare da soli, né in tre o quattro persone che vanno su un
cucuzzolo e si mettono a disseminare le palline d’argilla. seminano sulle montagne; tutta le gente
può seminare, tutta la gente può raccogliere questi semi ed offrirli alla Natura, che può fare il resto
del lavoro.
Secondo te, l’agricoltura naturale può risolvere il problema della fame nel mondo?
Attualmente Fukuoka sta sperimentando la coltivazione in successione di due cereali. Viene prima
seminato il cereale invernale (orzo, segale, grano o avena) e poi, due settimane prima della raccolta,
si semina nello stesso campo il riso. In questo modo si riescono ad ottenere 6 tonnellate di cereale
invernale e da 10 a 12 tonnellate di riso a ettaro. Tutto questo “giocando” con le palline di argilla,
senza trattori, aratri, falci o altri strumenti.
Fukuoka ha selezionato varietà di riso che possono dare da 250 fino a 400 chicchi; questo vuol dire
che la resa può essere due volte quella ottenuta attualmente con l’agricoltura convenzionale.
Qual è lo scopo di questo tour in Italia?
Non sono qui solo per parlare di agricoltura naturale. Sono molto preoccupato per la grave
emergenza ambientale e per il fatto che noi tentiamo di risolvere i nostri problemi usando la stessa
mente che poi li ha creati. Einstein era solito dire che la mente che crea i problemi non può
risolverli. Abbiamo bisogno di una nuova vitalità, di un nuovo approccio solistico, in grado di
mettere insieme le conoscenze di filosofia, spiritualità e scienza.
C’è un criterio molto semplice per capire veramente se tutto questo sviluppo, tutto questo progresso,
ha un senso. Ognuno si deve chiedere: “C’è gioia nella mia vita?”. Per me la vera gioia, la vera
bontà, la vera bellezza, esistono solo in Natura. Il ritorno alla Natura è l’unica strada che l’uomo
dovrebbe seguire. Per secoli abbiamo devastato il pianeta, ora abbiamo il dovere nei confronti dei
nostri figli e nipoti di salvaguardare la Terra. Per fare questo c’è bisogno della conoscenza intuitiva
dei bambini e di quella delle donne, perché è proprio la saggezza della donna che oggi manca.
* In realtà si tratta di una varietà di riso, ancora senza nome, arrivata in Italia il 5 maggio 2005, lo
stesso giorno nasceva mia nipote Rebecca, da qui il nome dato alla varietà.
Barbara Garofoli