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sulla metafisica
Tutte le discipline si fondano su principi evidenti, tipo quelli della matematica
euclidea.
Si tratta di principi ipotetici, che non possono essere dimostrati e dedotti da altri
principi, altrimenti si andrebbe indietro all’infinito.
Parmenide sosteneva che solo l’essere esiste, escludendo il non essere assoluto
dall’essere (A è A e contemporaneamente è non A) e anche quello relativo (A è
diverso B).
Se del miele possiamo dire che è al tempo stesso dolce o amaro (come dicevano i
sofisti) il discorso diventa solo persuasione e inganno.
Se tutto è uguale a tutto e tra bene o male non c’è differenza, si può rinunciare a
una vita secondo dignità, logica e coerenza. Gettarsi in un pozzo o andare ad
Egina diventa la stessa cosa
Il principio di non-contraddizione è la base della logica. In base a questo principio
due affermazioni contrarie non possono essere entrambe vere. Non posso dire
che questo miele è dolce e al tempo stesso che è amaro.
Suicidio teoretico del relativista: se io affermo che tutto è vero, allora sarà vera
anche l’affermazione che tutto è falso. Viceversa, se io affermo che tutto è falso,
allora sarà falsa anche questa mia stessa affermazione: è falso che tutto è falso.
Anche il relativista è costretto a porre una verità assoluta. Se io dico che tutto è
relativo, questa è un’affermazione assoluta che nega l’asserito relativismo. Non se
ne esce.
Alla fine anche il sofista sarà costretto a seguire delle regole e per andare ad
Egina sarà costretto ad andare ad Egina e non si butterà in un pozzo.
La sostanza e l’accidente
La sostanza è ciò che è indipendente, l’accidente è ciò che invece ha bisogno di
una sostanza a cui appoggiarsi.
Per Platone esistono sia le idee delle sostanze (uomo, albero, cavallo, banco) sia
le idee degli accidenti (idea di bellezza, idea di colore verde, idea di pallore ecc)
Per Platone tutto diventa predicato (gli universali, le idee), anche la sostanza.
Socrate è un uomo: uomo diventa predicato dell’essere Socrate. L’uomo è ciò che
si predica, è l’universale (l’idea) che dà sostanza a Socrate.
Ricapitoliamo: per Platone la sostanza era il suo predicato (uomo per Socrate),
per Aristotele la sostanza è Socrate stesso.
Per Aristotele la sostanza è indipendente dai suoi predicati e dai suoi accidenti:
Socrate è sostanza indipendentemente dall’essere pallido, musico, brutto ecc.
Non posso dire Socrate (sostanza) è albero (sostanza). Posso dire Socrate
(sostanza) è pallido (accidente).
La sostanza e l’accidente
L’essere può essere detto in molti modi, ma sempre riferito a qualcosa, sempre in
maniera analogica alla sostanza (essere polivoco).
Sono detti esseri sia la sostanza che gli accidenti (modificazione della sostanza).
La diversità (non essere relativo: A non è B) nasce proprio dai diversi accidenti
che la sostanza assume su di sé.
Il divenire diventa quindi una conseguenza degli accidenti della sostanza, che
rimane unica e immutabile. In questo senso l’essere parmenideo, il logos, è salvo.
La sostanza e l’accidente
Parmenide ammetteva solo la predicazione di identità (univoca). Per lui essere
significa solo esistere, senza accidenti. Per Aristotele l’essere è invece polivoco
(analogico).
Nel primo caso sto esprimendo una proprietà dell’essere, nel secondo una
proprietà dell’essere attraverso una sua caratteristica, nel terzo un rapporto di
causa ed effetto.
Materia e forma=sostanza
La materia di una barca è il legno. Il legno, che galleggia e quindi è predisposto a
diventare barca, è una barca in potenza. Attraverso l’atto la materia legno
acquisirà la forma di una barca. La barca è una sostanza.
Ma anche la materia legno (barca in potenza) era a sua volta atto di qualcosa
(dell’albero da cui è stato ricavato).
I mattoni sono la materia di una casa (sostanza). Sono quindi una casa in
potenza. Ma i mattoni sono anche sostanza, in quanto ricavati dall’argilla
(materia). L’argilla è un mattone in potenza. Attraverso l’atto l’argilla diventa
mattone. Ma anche l’argilla è sostanza, in quanto ricavata da diversi minerali
(materia). E così via fino ad arrivare a una materia prima (pura).
Materia e forma=sostanza
La materia prima corrisponde alla kora del Timeo platonico plasmata dal
demiurgo.
La materia prima è quella pura, la materia seconda è quella che è già atto di
qualcosa ma anche potenza di qualcos’ altro (mattoni, pulcino ecc.).
Le categorie sono gli accidenti di per sé (eterne), necessarie per individuare una
sostanza singola tra le tante. Può venir meno una singola qualità (bruttezza) ma
non la qualità in generale (accidente eterno). Una sostanza priva di qualità non
esiste.
Ciò che distingue i singoli individui non è la sostanza uomo ma gli accidenti.